Orizzonte oscuro

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    Eddai suu basta depressione un po' di vitalità *sottofondo funebre*
    no ma che funebre ascolta questa mentre leggi va:
    tiè!


    Aesingr le sorrise, con quella sua tipica smorfia che agli umani non doveva sembrare troppo sensata. Il loro modo di esprimersi e le loro espressioni erano notevolmente diverse, ma gli impulsi nervosi non differivano chi sa quanto: un sorriso era pur sempre un sorriso. Apprezzò quelle piccole pacche di conforto, aveva sempre considerato estremamente importante il contatto fisico, forse per non averne ricevuto molto in quegli ultimi anni.
    "Grazie Egenna. In un modo o nell'altro so di potermi fidare di te. E credo che tu sia il secondo umano a cui mi affiderei senza timore"
    Forse perché entrambi erano strani, forse perché le era sembrata subito diversa dal suo stereotipo di essere umano crudele e vigliacco.
    Però l'avrebbe tanto voluta picchiare... poteva accettare riluttanza nei confronti di un volo in mezzo alle nuvole, ma come si poteva non saper nuotare.
    "Anche se... devo ammettere di esser sempre stato convinto che i marinai sapessero nuotare"
    Ovviamente le centinaia di metri erano ironiche, ma per una creatura priva di ali la libertà poteva essere volare tra le acque. Dove tutto sembra infinito, oceani sconfinati presenti solo per essere attraversati.
    "D'accordo canterò una canzone nella mia lingua, ma non quì. E se il tuo udito dovesse supplicare pietà io lo ignorerò"
    Era felice di aver incontrato qualcuno con cui dialogare spensieratamente e riuscì ad apprezzare anche quel momento di apparente conflittualità interiore che lo deteriorava. Adesso restava solo da capirci qualcosa in più su quel luogo, città di tanto splendida fama.
    Nel parlare, senza rendersene conto, avevano raggiunto quella che Crian aveva indicato loro come locanda.
    "Guarda dev'essere quella" Disse, indicando con il muso un insegna tridimenzionale in legno appesa alle mura in mattoni di una bassa struttura che capì essere, forse, la locanda.
    "Non conosco la forma scritta della vostra lingua ma suppongo siano tre parole... è quella coda o ali?"
    avvicinandosi, capì di non essere molto meno alto del tetto di quella cosa, se voleva entrare doveva fare attenzione.
    "Avevo sentito dire che in questo luogo esistevano costruzioni adatte anche ad altre creature dato che non solo elfi e umani ci abitano. Ma io lì mi ci schiaccio la testa!"
     
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    Ah fantastico, una colonna sonora personalizzata *ascolta di nascosto la marcia funebre di Chopin* XD
    Anche se il mare era ancora nascosto alla vista da tutta una serie di edifici, si cominciava già a sentirne l'odore salmastro. Una volta lo avrebbe odiato; adesso, dopo più di una settimana su una nave di marinai sudaticci, quell'odore le dava una strana sensazioni di pulizia. Chiuse gli occhi e lo respirò a pieni polmoni e...
    Li riaprì sorpresa, sentendo la risposta del drago. Fidarsi di lei? Nemmeno lei si fidava di se stessa! Non esistevano persone più irresponsabili di lei: i suoi passatempi preferiti erano la musica e mettersi nei guai, diamine! Come poteva un drago grande e grosso come lui cadere in quella trappola?
    < Il secondo umano, eh? Aes, ma così mi fai ingelosire! > svicolò ridacchiando. Non riuscì ad impedire alle sue guance di colorarsi leggermente di rosso.
    La perplessità nel suo volto aumentò quando lui riaprì le fauci. Cosa centrava che tutti i marinai sapessero nuotare? E poi lei non era d'accordo: Idas, per esempio, non sapeva nuotare. Era un idiota, ma un idiota che si definiva un marinaio, eh! Ma perché tirare fuori questa storia? Uh, che il drago credesse che lei fosse... mmh, considerando che quella era stata la sua prima esperienza su una nave, il termine marinaio era un po' forte. Ma perché l'equivoco sussisteva? Aesingr aveva visto il suo liuto, no? L'aveva anche sentita cantare! E lei aveva già detto almeno una decina di volte che era un menestrello... era così difficile da metabolizzare come notizia?
    Il broncio che si stava per formare venne interrotto dalla promessa del drago. Avrebbe cantato? Davvero! Solo per lei? Genna non vedeva l'ora! Non lei importava della minaccia dei timpani scassati, o della stonatura.. avrebbe imparato una canzone nella lingua dei draghi! Si poteva sempre intuire una melodia da qualsiasi storpiatura... molti dei suoi pezzi da taverna migliori erano ricavati da cori di stonati ubriachi. Mmh, chissà perché non aveva mai avuto la fortuna di beccare degli ubriaconi intonati... bah, troppo facile altrimenti..
    Il drago la riscosse dai suoi pensieri indicandole un edificio. Non sembrava troppo diverso da quelli che li avevano circondati fino a quel momento. Solo quella tavola di legno la faceva distinguere. Coda o ali? Se non lo sapevano loro come rispondere...
    < E' questa, ci siamo. > confermò bloccandosi.
    Che fare? Dovevano entrare? Fare come Crian aveva consigliato loro e chiedere lì un ingaggio come menestrello? O dovevano procedere oltre? Seguire la sua prima idea di trovare alloggio in una locanda del porto? Con il rischio di beccare solo bettole bazzicate da pericolosi criminali?
    Squadrò l'edificio. Per sua esperienza rimanendo lì impalata non avrebbe compreso troppo, gli edifici più nuovi potevano nascondere i disastri più eclatanti... almeno questa locanda sembrava abbastanza grande da ospitare Aesingr, perché ignorarla solo perché il ragazzino che l'aveva additata era un pelo inquietante? Stupida costruzione mentale...
    < Aes, proviamo ad entrare? Almeno per capire perché si chiama così? Ammetto che la cosa mi incuriosisce... al limite se ti colpisce un attacco di claustrofobia improvviso, possiamo sempre andare via... >
     
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    Soundtrackiamo tutto(clicca XD)
    è abbastanza da locanda...


    Si era quella... stava per entrare in un mondo di cui non faceva parte e di cui non avrebbe mai fatto parte, ma non se ne curò più di tanto. In fondo era parte della sua missione.
    Claustrofobia? Ma cosa caspita...
    "Nessun problema, temevo per l'interno di quella cosa. Non so se distruggere oggetti sia un bel modo di presentarsi in questa città, ma di solito non è stato così"
    Di cosa si preoccupava, magari lì schiacciare cose era un modo per salutarsi... -povero arredamento...-
    Scrutò un ultima volta la semplice facciata esterna della locanda, poi si avvicinò alla porta in legno che si aprì non appena la sfiorò con una zampa. Era convinto che a qualsiasi cosa servisse fosse chiusa, ma non è che gli importava molto della porta, a lui bastava entrare.
    Udì un leggero chiacchericcio provenire dall'interno, segno che doveva esserci più di una persona lì dentro. Segno che... già gli piaceva poco.
    "Andiamo"
    Fece appena in tempo a introdurre la testa dentro che un sussulto istintivo lo fece ritirare. Un uomo a pochi metri dall'entrata, nel vederlo, era balzato all'indietro come di fronte ad un vulcano in eruzione. Voleva in qualche modo fargli capire che non era sua intenzione sbranargli le membra e giocherellare con le sue ossa come probabilmente quello pensava, ma venne prontamente interrotto dall'arrivo di un altro umano, di età chiaramente più avanzata ma dall'aspetto meno sgradevole del primo, che con quell'espressione inebetita pareva in procinto di essere messo al rogo.
    Aesingr aspettò che gli eventi si susseguissero con calma, doveva tener conto di qualsiasi possibile eventualità. Attese quindi qualche secondo poi aprì pacatamente bocca:
    "Non preoccupatevi, non voglio azzannare nessuno"
    Non era forse il modo migliore per presentarsi, anche perché avrebbe avuto altri modi per spedirli ai creatori, e se qualcuno avesse levato le armi contro di lui o Egenna non si sarebbe fatto scrupoli. Già Egenna, tanto valeva cogliere l'occasione. "Accompagno un'amica"
    Non gli venne in mente altro termine, sicuramente meglio di umana o del suo nome, se no sarebbe stata già la seconda volta che le avrebbe impedito di presentarsi da sola.
    Il primo dei due uomini, con eclatante cautela, indietreggiò e scomparve in un corridoio alle sue spalle, tornando da dove era venuto. Il vecchio invece annuì si scostò di lato per farli passare.
    "Ma certo! non sei il primo drago che vedo. Entrate..."
    Allora era vero che in quel luogo presenze come la sua non erano impossibili. O forse come Egenna anche quell'uomo era strano e non aveva nessun rapporto conflittuale con la sua razza. Beh, tutti dovrebbero essere stati così, ma sapeva che purtroppo le cose non andavano sempre in quel modo.
    Fece qualche passo per saggiare la stabilità e lo spazio in quel luogo, non era poi così spiacevole, in un modo o nell'altro sarebbe riuscito a muoversi tranquillamente.
    "Cerchiamo un uomo chiamato Tolfdir, dove possiamo trovarlo?"
    "Di fronte a te, sono io"
    Bene, non avevano faticato neanche molto. Crian lì aveva indirizzati bene, ora stava a loro.
    Avanzò ancora, attendendo che Egenna lo seguisse. L'interno era piuttosto spoglio, almeno in quella prima zona, ma quando ebbe oltrepassato il vano si ritrovò ad osservare un'altra stanza, più grande ma... molto più affollata! Alcuni già l'avevano adocchiato e avevano assunto espressioni non eccezionalmente simpatiche, altri che ancora non avevano avuto il piacere di vederlo erano impegnati a conversare. Se ne stavano seduti su lunghe panche di legno attorno a dei lunghi tavoli, su cui erano poggiati utensili e oggetti di vario genere. Unica soluzione... Egenna.
    Le avrebbe chiesto cos'erano quei piccoli focherelli sparsi in giro per la stanza, erano al quanto curiosi e interessanti, fornivano luce ma senza rischiare di bruciare nessuno. -Però... ingegnosi-
    Egenna... Egenna dove sei? Si voltò alle proprie spalle.
    Focherelli=candele, non ho rievocato fochi fatui dall'oltretomba eh XD sono stato un po' breve, ma quando ci muoviamo in due con altra gente intorno meglio fare così XD se no s'accavalla d'ogni bene
     
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    Questa è da taverna u.u Non è la giusta soundtrack, ma la trovo troppo carina XD

    Anche se la mattina era inoltrata da un pezzo, Genna non si aspettava che ci fosse tanta gente all'interno di una locanda, almeno non a quell'ora. Si permise di lanciare un'occhiata disperata alle spalle del drago mentre veniva fagocitata anche lei dalla locanda. Il brusio di tutte quelle persone stipate là dentro, la colpì come il successivo silenzio dopo l'entrata del drago. Doveva insegnare ad Aes che presentarsi dicendo che non li avrebbe divorati, era solo un modo per indurli a pensare di stare per essere abbrustoliti...
    L'interno della locanda era come - fortunatamente - si era immaginata: non troppo sporca, ma nemmeno troppo pulita, proprio come una locanda doveva essere! Certo il più era coperto dalla mole di Aesingr, ma anche dalla sua limitata prospettiva si poteva notare l'architettura curata e semplice della struttura, il bancone di un legno solido e resistente anche se solcato da ammaccature dovute a boccali sbattuti con troppa veemenza, i tavoli pieni di... persone. Uomini.
    Si sentiva... imbarazzata? Ma se avere gli occhi puntati sulla schiena era il suo lavoro. Era un menestrello, per la Thron Arco di Fuoco! Essere al centro dell'attenzione non doveva sconvolgerla tanto! Era forse per il tipo di occhi che cercavano lei e Aesingr? Di solito erano sguardi di impazienza per ascoltare una ballata, altre volte erano stupore per sapere che esistevano anche menestrelli del gentil sesso, altre volte ancora di sfida a farli divertire in qualche modo. Ma mai erano freddi sguardi di indifferenza e sospetto, come quelli che in quel momento le perforavano il petto. Mmh... l'unica maniera per tornare a sentirsi a proprio agio, era trasformare quell'attenzione in un interesse verso uno spettacolo... funzionava, il più delle volte.
    < Il mio nome è Egennarilla Nyman! - esclamò con voce squillante aggiungendoci un teatralissimo inchino - Ma puoi tranquillamente chiamarmi Genna, il menestrello errante. >
    Rivolgersi ad una sola persona facendosi sentire da tutti era stranamente un ottimo modo per incuriosire le persone.
    < Questo è il mio amico, compagno di avventure e viaggio, insegnante, guardia del corpo, e qualsiasi altra qualità che potreste pensare del vostro migliore amico: il drago marino Aesingr! >
    Un lieve brusio cominciò a diffondersi per la stanza. Genna non distolse gli occhi da quelli del locandiere, sicura che quegli occhietti avevano abbandonato ogni sospetto, e si erano già messi a fantasticare sull'intrattenimento di quella sera... intrattenimento di... con un drago... oh, diamine. Perché non pensava mai prima di agire? Chissà cosa si aspettavano tutti adesso! La notizia si sarebbe diffusa anche troppo velocemente, dannazione! Dovevano inventarsi qualcosa entro quella sera! Almeno si era vendicata del fatto che non si era presentata da sola al ragazzino... che pensieri infantili che a volte la colpivano...
    Cercò di mantenere un'espressione sicura e serena. Abbassò il tono della voce, rivolgendosi veramente solo al locandiere e alle orecchie a portata.
    < Tolfdir, possiamo parlare di affari e altre cose? Siamo nuovi in città, e non sappiamo ancora se la cosa ci garbi o meno... >
    Lanciò un'ultima occhiata al drago facendogli l'occhiolino, prima di rifocalizzarsi sul locandiere.
    Yep, avevo immaginato cosa fossero i fuocherelli.
    E tranquillo, approvo la lunghezza XD
     
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    va beh io intendevo sound track non pseudocanzone, tanto per dare un sottofondo pacifico XD e mi piacciono le sound track da locanda di skyrim (quella, come
    questa
    che me medesimo adora, sono veramente nelle locande XD) a... e garbi... XD il menestrello mezzo toscano è figo XD

    La completa ed esaltata presentazione che Egenna fece di entrambi fu più che eusariente, anche gli uccelli ipoteticamente appollaiati sul tetto ormai potevano andare a gridare ai quattro venti i loro nomi. Ah... Egennarilla Nyman, avrebbe dovuto ricordarlo in caso dell'eventualità di dover riferire un nome che non fosse abbreviato. Gli venne solo in quel momentoil dubbio che forse Egennarilla fosse sufficente, magari gli umani usavano due nomi, di cui però ne sfruttavano solo uno. Va beh, aveva altre priorità al momento. Accidenti alle sue inutili paranoie!
    Amico... aveva mai avuto veri amici in vita sua? Forse semplicemente non ne ricordava.
    "Affari? Se si tratta di affari complessi mi dispiace ma non ho intenzione di immischiarmi in faccende che potrebbero farmi rischiare molto e inutilmente. Ma se venite da fuori credo ti interessi più qualche informazione al momento. Seguitemi..." Rispose Tolfdir, avvicinandosi ad una porta alle spalle del bancone nella stanza principale.
    La aprì con totale disinvoltura, invitandoli a seguirlo.
    Aesingr, dal canto suo, era curioso del modo di fare di Egenna. Era un menestrello errante? Non ebbe molto tempo per ragionare sul significato di quella epica nomea, ma probabilmente era molto più semplice di quanto immaginava.
    Menestrello... ricordava di conoscere qualcosa del genere, legato alla musica. Alle canzoni... o no, non le sarebbe per caso venuto in mentedi farlo cantare? Lì? Davanti a quella gente?
    Le occhiate nervose e il chiacchericcio si fecero meno fastidiosi, forse per una sorta di abitudine ad adattarsi alle nuove situazioni o forse perché dopo un primo impatto la loro attenzione si era riconcentrata su altro. O magari avevano iniziato ad immaginare in quale modo attaccarlo per coglierlo di sorpresa quando era distratto... o magari... stava delirando come al solito e nessuno lì dentro si sognava di puntargli ad un occhio una lancia.
    Seguirono il vecchio finché lui non chiuse la porta alle loro spalle. Quella nuova stanza era relativamente più piccola delle altre, ma almeno non doveva schiacciarsi a terra e strisciare sul pavimento composto d'assi di legno leggermente irregolare e rovinato.
    Lì era presente una corta scalinata che portava ad un altro livello della locanda, parzialmente sotterraneo, da cui provenivano vari odori di varie origini, del tutto sconosciuti alle narici del drago. Forse era quello del loro cibo... non ne rimase particolarmente attratto, forse a causa della sua natura vegetariana forse da altro, era più interessato a quello che l'uomo aveva da dire.
    "Intanto... complimenti menestrello errante" Riprese Tolfdir "Mi sembri perfetta per il tuo lavoro. Ci canterai qualcosa in cambio di un po' di cibo e qualche informazione?"
    Egenna doveva cantare? Ecco, qualcosa che lo allettava seriamente!
    Improvvisamente, la sua contorta mente piena di garbugli visualizzò l'immagine del liuto tra le zampe di Zell. Qualcosa gli diceva che non era un elemento così inutile in tali frangenti.
    ti ho fatto muovere fino dentro la stanza, non aveva senso aspettare che entrassi... ma se non va bene cambio XD
     
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    Voi toscani siete contagiosi.. adesso uso termini come pigliare, garbare o dare noia senza nemmeno accorgermene XD oh no, il prossimo sintomo sarà dire fo al posto di faccio? O usare il passato remoto in continuazione? Oppure dimenticare le C nel hassetto? Qualcuno mi salvi! XD

    Anch'io adoro le colonne sonore dei videogiochi... beh, almeno quelle non alienanti alla pokemon XD

    Niente affari complessi? Che intendeva? Cosa poteva esserci di complesso nel accordarsi di lavorare nel suo locale in cambio di vitto e alloggio? Era la parola affari a suonare losca, oppure era il fatto che si portasse appresso un drago? Uhm, neanche il locandiere quindi era completamente esente dall'aurea di sospetto generalizzata che li aveva accompagnati fino a lì. Dannata Kerus, meno la capiva e più la detestava! Si sarebbe dovuta informare prima o poi se in quella fastidiosa isola era presente qualche centro più tranquillo... uff, magari dopo aver trovato anche la persona che Aesingr cercava.
    Fortunatamente Tolfdir non si focalizzò su quella parola, ma anzi li condusse all'interno della locanda per parlare in privato. Genna era sorpresa che il drago potesse seguirli senza problemi, era da quando erano entrati che temeva che la sua mole potesse risultare un ostacolo per trovare un alloggio decente, ma ora che dava un'occhio all'interno stava cominciando a sperar... che profumino! Il locandiere doveva averli portati verso le cucine. Diamine, da quant'è che non mangiava? Da quando era scesa dalla nave... quanto tempo era passato? Che ore erano? Che fame!
    Il locandiere la distrasse dalla sua acquolina complimentandosi con lei. Riuscì a trattenere il broncio e in parte anche l'imbarazzo. Non le piacevano i complimenti, soprattutto quelli di gente che non conosceva. Non sapeva mai come comportarsi...
    Lanciò un'occhiata al silenzioso Aes. Non sembrava intenzionato ad aprire le fauci e proferire verbo. Aveva delegato la trattativa a lei? Ah, per la Cuoca Sacra...
    < Beh, locandiere... perfetta, ora come ora non lo sono per niente. Ad esempio, al momento sono senza strumento musicale, e porto un carico pesante, probabilmente affamato. > alzò le palme delle mani mostrandole vuote, per poi girarsi e indicare il drago.
    Meglio mettere subito le cose in chiaro. Non le piaceva scusarsi, quindi era meglio essere sinceri fin da subito. Si risparmiava sempre un sacco di tempo, soprattutto se i problemi erano così scomodi come quelli. Al massimo potevano cacciarti via, no? La faccia ce l'avrebbe messa il locandiere, non lei..
    < Ma ti posso assicurare, locandiere, che se avrai la pazienza di ospitarci e spiegarci come girano le cose in questa città, questa sera non riuscirai neanche a muoverti per il locale senza pestare i piedi a qualche avventore. Ali e code non si vedono tanto spesso da queste parti, e il disegno sull'insegna di questa locanda non soddisfa la curiosità delle persone quanto un drago in carne e ossa.. >
    Alzò le spalle con finta indifferenza. Avrebbe potuto anche giocare la carta "Crian" per cercare di convincere il locandiere ad assumerla, ma non le sarebbe piaciuto essere in debito con il figlio di una qualche organizzazione paramilitare non meglio definita. Al momento, avrebbe contato solo sulla natura dei locandieri. Di solito funzionava. Forse. Qualche volta. Mhh. Beh, o la va o la spacca.

    Sì sì, finché le fai mettere un cappio intorno al collo, puoi farla passare pure dove vuoi ^^
     
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    Credo che nel tuo ultimo spoiler manchi un non, oppure la cosa è un pochino strana... XD ah, e la ormai tipica musichetta:
    Beccati questa

    Non stava andando poi così male. Ma per non rovinare le cose doveva lasciare che fossero gli umani a discutere con gli umani, bastava Egenna. Si come umano era effettivamente particolare, almeno nel comportamento, ma sicuramente se si fosse dimostrato un semplice accompagnatore di fronte a Tolfdir e a altri interessati curiosoni, si sarebbe fatto tutto più semplice.
    Quando si sentì tirato in ballo, però, iniziò a dubitare del bene che voleva ad Egenna. Cosa significava che... avrebbe attratto più visitatori del disegno sull'insegna? La cosa puzzava, puzzava di pesce putrefatto dopo tre giorni di torrido sole.
    Gli venne in mente una perfetta soluzione all'istante, quasi il suo istinto di sopravvivenza avesse già in servo per lui una scappatoia, ma Tolfdir lo precedette e non gli permise di intervenire subito.
    "Avete fame dunque? Beh in tal caso vedrò di farvi preparare qualcosa. In effetti è quasi ora di cena. E non badare a quegli altri nel salone, mangerebbero dalla mattina alla sera. Fortunatamente non mancano clienti quì, anche se sta diventando sempre più rischioso continuare a sopravvivere... per tutti noi. Vuoi sapere com'è la situazione a Kerus? Complicata, decisamente complicata. Questa piccola locanda ha un ruolo importante nella storia della città, alcuni anni fà era considerato luogo di ritrovo in cui tenere consiglio, tutt'altro che una spensierata bettola piena di gente affamata e assetata. Forse vi sarete chiesti il perché dello strano nome sull'insegna. Questo prima era una sorta di tribunale in cui venivano condotti i profanatori di una delle religioni che normalmente i cittadini dovrebbero rispettate. Tutte baggianate a mio parere, ma fino a qualche tempo fà non era così semplice. Al centro della città si trovano due alte statue, non faticherete a notarle se siete interessati... visto che in molti si radunano attorno ad esse per pregare. Entrambe hanno fattezze quasi umane, ma Una rappresenta una creatura per metà serpente, l'altra per metà rapace. Da quì il nome... coda o ali? Prima chiamato... verità o morte? Sinceramente mantenere questo nome per la mia locanda non credo avrebbe giovato alle mie tasche... per questo, oltre ad aver restaurato completamente la struttura ho deciso di cambiare il nome, se pur mantenendone l'antico significato che aveva in origine. Anche per il semplice fatto che in molti vengono quì per discutere riguardo a queste misteriose divinità. Chi scambia opinioni, chi cerca di imporsi, chi difende le proprie tesi... ognuno si sente di dover far valere la propria idea, quì tutti si credono omniscenti e superiori. Anche se... non posso lamentarmi, i litigi sono rari in queste mura e forse è uno dei luoghi più tranquilli di Kerus. Non per scoraggiarvi ma altrove non troverete milioni di locandieri disposti a raccontarvi la situazione attuale in chiave imparziale"
    Aesingr non gli aveva staccato un attimo gli occhi di dosso, doveva recepire anche la più insignificante delle informazioni e incamerarle in un ragionamento logico che permettese a lui e ad egenna di non infilarsi in inutili complicazioni.
    "C'è molto altro che dovreste sapere ma... prima sedetevi" Disse, dirigendosi verso la parete opposta eafferrando con le mani ossute due sedie da un angolo piuttosto nascosto della stanza. Mentre si voltava di nuovo verso i due la sua mano sinistra lasciò delicatamente ricadere la sedia sul pavimento, con lo sguardo puntato sul drago.
    "Non credo di avere sedie per te mi dispiace"
    Aesingr attese un istante, poi ridacchiò sommessamente.
    "Non preoccuparti, non ne ho bisogno"
    Piegò le zampe posteriori e si sedette a terra, sfregando gli artigli sul ruvido legno della pavimentazione. Il vecchio porse la sedia ad Egenna, e aspettando che si sedesse continuò a spiegare mentre si sedeva a sua volta.
    "Penso che la cosa più importante di cui dovete essere messi a conoscienza è che non potete e non dovete abbassare mai la guardia. Come sono presenti brave persone ce ne sono anche di pericolose. Pericolose è un eufemismo... ma è facile individuarli, vi faranno capire che non vi vogliono frai piedi e non dovete far altro che ignorarli. In giro per le strade, nelle abitazioni, nelle locande, forse persino quà dentro... potrebbero trovarsi individui senza scrupoli, pronti a tuttto pur di attuare qualche vendetta o ribellione o attacco o qualsiasi altra cosa. Un gruppo di guerriei chiamato Zaelis, composto sia di umani che di elfi... e non voglio sapere di quale altro strano genere di creatura... cercano di mantenere l'ordine in città fin dove è possibile. Sorsero per far fronte ad una minaccia che rischiava di deteriorare per sempre Kerus e dopo infiniti sforzi sono riusciti a riportare quella che erroneamente viene chiamata pace. Una quiete tutt'altro che stabile, basata sulla convinzione che nessuno tornerà a minacciarci. Ma i meno stolti sanno che non siamo al sicuro. E non parlo dei mal'intenzionati che vogliono rubarvi qualche moneta o sfruttarvi per scopi personali, di questa gentaglia ne esiste a grandinate in tutto il mondo. Piuttosto..." Fece una piccola pausa. "Avete mai sentito parlare della nebbia argentata? Ebbene questo è il nome che è stato dato a una misteriosa forza che agisce in segreto e da luogo a eventi inspiegabili, sparizioni e conflitti di cui nessuno sa determinare la causa. Il fenomeno si è esteso anche fuori da Kerus, ma è proprio quì che si dice abbia avuto origine. Non è chiaro ne come ne dove ne perché, infatti è per questo che devo intimarvi di stare attenti"
    Aesingr alzò il muso, sfiorando il soffitto con le corna e rendendosi conto che se si fosse alzato di scatto senza misurare lo spazio si sarebbe conficcato nel tetto. Non gli venne in mente molto da chiedere, quindi lasciò che proseguisse.
    "Generalmente come forestieri non dovreste avere grandi problemi, le faccende complicate si risolvono tra gli abitanti. Risolvono... non proprio ma..." Un sorrisetto increspò le sue labbra. "Principalmente quì siamo tutti umani, qualche elfo o nano... e raramente qualche orco. Ecco da quelli state alla larga indipendentemente dalle loro intenzioni, sono di natura scontrosa e per niente amichevole anche quelli meno pericolosi. Comunque... non è impossibile, ma è difficile imbattersi in creature selvagge come un drago. Infatti..."
    "Ti sei stupito nel vedermi" Concluse Aesingr, lanciando una rapida occhiata a Egenna. "Io sono quì di passaggio, almeno per il momento. In ogni caso confermo che per noi la vita selvaggia sia infinitamente meglio di questa. Non che sia facile sopravvivere, ma tutti questi scontri... litigi... paure... non sappiamo cosa siano"
    L'uomo aggrottò la fronte, toccandosi il naso con una mano.
    "Magari poter dire lo stesso. Anch'io vorrei fuggire da tutti i problemi, ma non è possibile. E ormai mi sono abituato... se vivi costantemente in mezzo a tutto questo prima o poi ti ci abitui"
    Il drago non replicò. Tolfdir non aveva lasciato molti buchi vuoti, il più delle informazioni erano state chiare e... non troppo convincenti.
    L'aveva già capito di non essere più nella foresta.
    Pensò ad Egenna, cosa accipicchia aveva in mente di fare? Quel suo innato entusiasmo gli piaceva ma poteva rivelarsi più pericoloso degli strani tizi di cui parlava il vecchio. Colse l'occasione di quella pausa, anche se non era il momento più appropriato, per cercare di sfuggire al suo triste e occulto destino: "Egenna vuoi che vada a riscontrare il tuo strumento? Può darsi che i tuoi compagni siano arrivati o stiano per arrivare, se tutto è andato per il verso giusto dovrebbero averlo con loro"
    Nei suoi occhi si poteva leggere la supplica di una risposta positiva, avrebbe pregato anche le divinità locali per non fare da attrazione per un branco di strani ceffi.
    Ah ma tu non sei toscana? Sei quì solo per l'università? Scusa la curiosità ma sono un ficcanasaro professionale XD
     
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    Il bello di rileggere millemila volte il post onde evitare stupidi orrori ortografici, per poi tralasciare il senso logico degli spoiler T.T

    Oh, per la Bolag dall'aura dorata. E quindi che canzoni si supponeva che suonasse? Man mano che la spiegazione del locandiere proseguiva, Genna si rassegnava a spuntare dalla lista del suo repertorio la maggior parte delle ballate. Le più le avrebbe evitate lo stesso, ma altre come La dea del soldato, o La notte sopra le stelle, fu più un trauma che un sollievo mettersi nell'idea di eliminarle. Erano così tranquille! Ottime per riposare la gola dopo una troppo movimentata...
    Ma cosa poteva farci? Se anche il locandiere le considerava della baggianate, non significava che la gente che andava lì per quello che la locanda ricordava, fosse d'accordo con lui. Questo significava evitare tutte le canzoni che parlassero di religione o simili - l'ultima cosa che voleva era essere travisata, e accomunata a persone simili -, o che avessero una sorta di capo religioso come cattivo. Ecco che se ne andava anche Le notti di fuoco, e qualsiasi altra ballata di Thron Arco di Fuoco. Era un personaggio che a lei piaceva, ma perché doveva avercela tanto con i preti? Diamine!
    E che dire del fatto che quelle divinità erano in parte animali? Chissà quante altre ce n'erano oltre al rapace e la serpe.. meglio evitare di disturbare quel pantheon semi-zoologico con canzoni i cui protagonisti erano degli animali. Beh, di solito nelle grandi città le evitata lo stesso, dato che c'era sempre uno stupido nobilastro che prendeva sul personale le sorti dell'animale raffigurato nel proprio emblema. Non erano poche le volte che di punto in bianco aveva dovuto cambiare la fine della canzone per evitare risentimenti. E quell'unica volta che non lo aveva fatto, la casa nobiliare rivale aveva dovuto farla scappare di nascosto dalla città. Un'esperienza che non avrebbe voluto riprovare. Strana perfino per lei..
    Con un sospiro accettò la sedia che il locandiere le offrì. Borbottò anche un sommesso grazie. Cercò comunque di mantenere un sorriso sulle labbra, per quanto tirato.
    Tolfdir continuò la spiegazione. Zaelis? Che cercavano di mantenere la pace tra le mura? Oh, erano il gruppo di cui Zunar, il padre del ragazzino, era a capo? Il locandiere non sembrava tanto d'accordo con la loro visione di Kerus, anzi, sembrava che stesse descrivendo un gruppo di pazzi idealisti che perseguivano un'utopia... forse era stato un bene evitare di rivelare la fonte che li aveva indotti ad entrare nella sua locanda...
    Imperterrito, il locandiere continuò a elencare i mali della società kerusiana. Era una città che non si faceva mancare niente, quella. Per il suicidio era un ottimo posto, e quella setta segreta non era che la ciliegina sulla torta. Mmh, nebbia argentata... era la stessa di cui le aveva parlato Aesingr prima di entrare nella struttura? Vedendolo agitarsi sul posto ne ebbe la conferma. Se la temeva un drago, forse anche lei avrebbe dovuto stare in guardia. Meglio che bocciasse anche le canzoni con forze oscure e misteriose... che sia mai che quella stupida nebbia segreta si materializzasse armata proprio accanto al suo letto solo perché si pensava che lei insinuasse qualcosa. Peccato La forza del destino non era male, soprattutto se suonata insieme ad un violino e ad un flauto...
    Le rassicurazioni finali servivano ben a poco. Dopo tutto questo si supponeva anche che cantasse veramente qualcosa? Canzoni sulla birra, per esempio? Avrebbe avuto il coraggio e la forza d'animo di resistere alla noia di una serata dove cantava solo blande canzoni sulla birra? Oh, giusto. C'era anche il vino.
    Il drago le chiese se poteva andare a recuperare il suo liuto. Era così desideroso di uscire dalla locanda? Non gli piaceva la sensazione di avere un tetto così vicino alla testa? Ma i draghi non vivevano nelle caverne? Oh giusto, lui era strano. Forse era il locandiere e le sue buone novelle che lo tormentavano? Era stato fin troppo chiaro nel descrivere i problemi della città.
    < Sì certo, Aes, non serve che mi chiedi il permesso... locandiere, posso lasciare qui il mio zaino mentre andiamo verso il porto? >
    Con una spinta si issò in piedi. Era più stanca di quello che immaginava. Forse mantenere in tensione i muscoli delle gambe e delle braccia per tutto il tragitto foresta-Kerus non era stata una bella idea. Certo, non era caduta, ma le corde non servivano allo stesso scopo?
    Lanciò un'occhiata bramosa verso la cucina.. quel profumino e.. quel calduccio... se tendeva le orecchie attenta, poteva quasi immaginare che la stessero chiamando... doveva andare per forza al porto? Di persona? Per fare cosa, poi. Rivedere quella carogna di un capitano? Mandare un drago ad affrontarlo non era una vendetta abbastanza forte?
    Sospirò. Ah, per il suo liuto questo e altro!
    In realtà io sono una veneta infiltrata... sono i test di ammissione che mi hanno spedito a Siena, ma mi sono trovata troppo bene quaggiù per pensare di schiodarmi, e adesso la Toscana vuole essere ripagata in C XD
     
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    no no ooh quì si parla di cose serie cavolo. Che università fai? per Trishula delle novelle ignifughe, io the sto in Toscana e dovevo fare fisioterapia non so passato al test di ammissione e mi volevano scalare a napoli (su 1200 sono arrivato solo 91°, accidenti a loro e ai cornacci maledetti dei creatori di Shrek) poi per una serie di sfortunati eventi tra cui anche la mia voglia di prendermi una mezza pausa mi è rimasto l'anno vuoto, anche se fortunatamente lavoricchio e sfrutto l'occasione per prepararmi meglio al test e finire un libro. ma a parte i cavoli miei, com'è che a te ti infilano in toscana e a me mi buttano fuori? è colpa tua se non sono entrato? ahahahahahahahahahahha Aes potrebbe diventare carnivoro all'improvviso XD ora niente sound track, guarda a che ore risale il messaggio XD

    Tolfdir non interruppe il dialogo tra i due, anche se notò in Aesingr un certo desiderio di allontanarsi rapidamente da lì. Che fosse stato il suo discorso?
    Un drago dalla mente affollata di inutili follie come Aesingr non si abbatteva per così poco, ma potenzialmente preferiva di gran lunga combattere legioni di guerrieri oscuri che fare quello che Egenna sembrava avere in mente. Ma non se la sentiva di farglielo notare, magari aveva frainteso lui. O magari quella sera avrebbe scoperto i suoi incubi più remoti...
    "No Egenna, intendevo da solo... non c'è bisogno che mi segui, considerando che in volo ci metterei poco più di qualche minuto. Se vuoi venire d'accordo, ma forse preferiresti aspettarmi mentre metti qualcosa sotto i denti?"
    Quella soluzione aveva più di un vantaggio. Per esempio, anche lui in mare avrebbe potuto rifornire un po' lo stomaco, nonostante già pensasse ai sensi di colpa che si sarebbe inflitto sgranocchiando le ossa di qualche pesce. Gli venne anche un dubbio atroce: e se anche i pesci avessero in atto affari loschi con la nebbia argentata? E se fossero a conoscenza del suo passato? Se sapessero dove cercare la sua meta?
    No, non era per niente fuori di testa. Tutte opzioni plausibili! Aah... ma quanto era intelligente... se ne stupiva da solo, la lode rivolta al suo sommo intelletto mai sarebbe stata sufficente per appagare la sua sconfinata saggezza.
    ...
    Fece per voltarsi verso la porta da cui era entrato, poggiando una zampa sul solido legno dell'anta.
    "Grazie per adesso Tolfdir. Un'ultima domanda... Per aprirla devo romperla?" Chiese, puntellandola con gli artigli.
    L'uomo si alzò di scatto dalla sedia e si diresse verso la povera porta, mentre Aesingr ritraeva la zampa e la ripoggiava a terra.
    "No è molto più semplice, basta abbassare la maniglia"
    Eseguì il gesto mentre si apprestava a tornare indietro, l'estrema vicinanza con il drago gli dava un insolito senso di... insolitezza.
    "Interessante" Continuò Aesingr, attendendo la decisione di Egenna e osservando la porta spalancarsi.
     
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    Ah, non credo che sia colpa mia... sono entrata a medicina, l'anno scorso ormai ^^" Mi dispiace, ma dovrai trovare qualche altro pg da linciare XD
    Aes, vedo le tue due e rilancio con le tre.. domani mattina mi renderò conto di quante bestialità ho scritto XD

    Solo? Pochi minuti? Qualcosa sotto i denti? Quella città non doveva poi essere così terribile. Come poteva sennò spiegarsi di aver incontrato una creatura che già la capiva alla grande? Era laggiù da appena una mezza giornata! Un sorriso riconoscente le sorse spontaneo. Mormorò anche un "grazie", che probabilmente il drago riuscì anche a recepire, se il suo udito non era calato all'improvviso da quando avevano messo piede in città.
    Stancamente si tuffò nuovamente sulla sedia. Inspirò il profumino del cibo che veniva cucinato, e si crogiolò al calduccio della stanza, mentre il locandiere illustrava l'utilizzo delle porte al drago. Aesingr stava per andare al porto. Finalmente avrebbe potuto suonare di nuovo! Era tutto il giorno che non lo faceva... per Solkan'an il drago dorato, quanto le era mancato! Ma non doveva aspettare ancora molto ormai. Aes doveva solo parlare col capitano. Da solo. Cioè senza...
    < Aes! Ehm... aspetta.. uhm.. > urlò - più o meno -, scattando di nuovo in piedi.
    Rimase un attimo con la bocca aperta indecisa su come continuare. Si accorse solo un quel momento di aver puntato l'indice verso l'alto come per proferire una promessa solenne. Serrò la mascella e abbassò lentamente il dito. Spostò uno sguardo perplesso e imbarazzato verso il locandiere.
    < Un attimo, Tolfnir, scusa. - si avvicinò al drago, cominciò a borbottare anche se cercò comunque di mantenere un'aurea di solennità - Aes, se il liuto mi torna a pezzi, sappi che la prossima volta che mi scarrozzerai per il Kergard, sarai bardato come un cavallo! E ti assicuro che mi impegnerò a cercare la sella più pacchiana in assoluto! - picchiettò l'indice un paio di volte sul collo del drago a mo' di avvertimento - Per il resto, non è che potresti scusarti con il capitano Hoover per la mia assenza? Riferiscigli che in quest'isola si fanno così tanti incontri interessanti che andare a litigare con lui sarebbe solo una perdita di tempo per entrambi... condisci il messaggio con qualche maledizione. A piacimento. >
    Ridacchiò, scostandosi per consentire al drago di passare. Doveva ammettere che adesso era un po' curiosa di vedere la faccia del capitano quando gli si sarebbe presentata questa seconda creatura per suo conto. Ah, chissà anche cosa avrà pensato nel ritrovarsi davanti quell'altro essere psicopatico... ah, quanto avrebbe voluto chiederglielo!
    < E, Aes, se devi mangiare qualcuno, evita Fergus. Lui è simpatico. Ma, digerisci pure con comodo... >
    Gli fece l'occhiolino. Forse tra i rettili era un gesto che non valeva nulla, ma il suo sorrisetto complice era già di per sé abbastanza esplicativo. Se il drago non si sentiva a suo agio là dentro, come poteva lei costringerlo a restare? Che mangiasse pure fuori, e che si tuffasse pure nel suo mare... l'importante che il suo liuto tornasse presto. Avrebbe dovuto attuare troppe minacce altrimenti. E lei non le ricordava mai tutte, ma odiava non essere di parola...
     
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    ok, troverò un altro modo per azzannarti... ma non Egenna, te direttamente XD però grande cavolo, sei entrata alal primo tentativo di test quindi?

    Osservò in sequenza la straordinarietà dello scatto di Egenna, della sua espressione fiera e convinta e di quella pacata e indifferente del vecchio.
    Doveva ammetterlo, tutto ciò era tendenzialmente strano. Ma non è che gli importasse molto.
    Il pericoloso e famelico dito della ragazza puntato verso di lui gli diede ancora più motivo di credere che se avesse osato ammaccare il liuto se la sarebbe vista brutta.
    Eppure le sue minacce suonavano più come un gioco divertente.
    "Vorrà dire che avrò una scusa per portarti su senza che tu abbia paura di cadere"
    Ricambiò al sorrisetto, inclinando la testa di lato e superando la porta così spiacevolmente stretta. Doveva schiacciare le ali contro i fianchi o se le sarebbe graffiate, bastava una minuscola scheggia e avrebbe dovuto soffrire giorni per togliersela!
    "Va bene parlerò con il capitano Hoover, sempre che..." Fece una piccola pausa e concluse l'ardua manovra di oltrepassare gli stipiti della porta. "Che non abbiano fatto arrabbiare Zell. Che faccio se non ci sono perché Zell li ha decapitati? Ovviamente scherzo, non mi sembrava il tipo. A presto" Concluse, scomparendo dalla loro vista e dirigendosi verso la porta principale, che fu felice di trovare per metà aperta.
    Non voleva perdere molto tempo, ma non voleva neanche incappare in altri sguardi incuriositi. Decise per ciò di aspettare che lì attorno non ci fosse nessuno, o per lo meno un numero di esseri viventi indifferente, prima di uscire allo scoperto. Solo quando fu certo di essersi annoiato di aspettare uscì a contatto con la fresca aria serale, prendendo una breve rincorsa e risollevandosi in volo sopra gli edifici della città. Diresse lo sguardo verso il punto da cui proveniva l'odore del mare, da cui già poteva individuare il suono delle onde infrangersi sulla costa.
    Batté le ali più volte, alzandosi maggiormente di quota per starsene fuori dalle attenzioni sottostanti, che da quello che aveva raccontato Tolfdir non sempre potevano rivelarsi gradevoli.
    Passò poco più di un minuto che lo pervase una strana sensazione e istintivamente abbassò il muso verso destra, da cui era convinto di aver percepito qualcosa di discordante dal resto. Qualcosa che non riconobbe ma che lo mise in allerta, come una preda che percepisce di essere braccata da una bestia selvaggia.
    Lasciò perdere quella strana sensazione e tornò a concentrarsi sul suo obbiettivo, ma non riuscì a starsene tranquillo fino a che non tornò con i piedi per terra.
    Era atterrato di fronte ad un molo in cui erano ancorate navi di ogni genere, di ogni grandezza e forma, di materiali che non obbligatoriamente somigliavano al legno.
    Inspirò allungo con il naso e con la bocca, incanalando aria e salsedine per sentirsi di nuovo parte del suo habitat, che già dopo poche ore stava iniziando a mancargli.
    E ora? Come individuare i compagni di Egenna? Loro non lo conoscevano, ammeno che Zell non avesse parlato di lui e non potevano certo sapere che avrebbero trovato un drago al posto di Egenna. In oltre era andato un po' troppo di fretta, non le aveva chiesto niente riguardo al loro aspetto o alla loro imbarcazione.
    Va beh... si sarebbe arrangiato. Alzò gli occhi al cielo.
    Se avesse aspettato qualche minuto magari sarebbero stati loro ad individuarlo. E visto che l'appuntamento era al porto non c'era dubbio che anche loro si sarebbero fermati lì ad aspettare. Sicuramente non erano ancora giunti a destinazione, attraversare l'isola e circunnavigarne una metà era ben diverso.
    Si stupì di non vedere molto movimento lì attorno, per lo più la scena era dominata dalle canzoni del vento e dell'oceano che cullavano i suoi ricordi, bui e infrangibili.
    No non poteva distrarsi. Doveva pensare al capitano Hoover e al liuto di Egenna.
    Come vuoi proseguire? usi il gruppo di marinai folli e Egenna contemporaneamente?
     
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    Allora starò lontana dai computer per un po', che sia mai che un morso virtuale sia altrettanto dannoso di uno reale XD Comunque nop, ho fatto un annetto sabbatico anch'io dopo il liceo... e confesso di aver tentato una laurea sotto lettere e filosofia XD

    Ed ecco che all'elenco delle minacce se ne aggiungeva un'altra. Peccato che il drago la prese con troppa filosofia per considerarla a tutti gli effetti come tale... diamine, non è che adesso si sentiva legittimato a sedersi sopra il suo liuto, solo per trovare una scusa per farla salire di nuovo su nel cielo? Nah, non lo faceva tipo.. ma non riuscì lo stesso a trattenere il brocio nel vederlo uscire.
    Ah, stupido lucertolone... non aveva fatto nemmeno una domanda su come un porto fosse organizzato. Già se lo immaginava schizzare da una parte all'altra a cercare capitani Hoover e liuti.. per la luce, di quel passo il suo caro strumento musicale ci avrebbe messo secoli per raggiungerla!
    Fissò la porta aperta per qualche secondo, prima di focalizzarsi su Tolfdir. Eh già, si era dimenticata di non essere sola con Aesingr. Genna si stupì della calma e della imperturbabilità del locandiere, anche quando si parlava di azzannare e decapitare persone. Magari fosse così facile anche per lei!
    < Io... lui... ehm, ecco.. noi ti ringraziamo per, mmh... locandiere, possiamo solo metterci d'accordo? Sempre che tu sia disposto ad ospitare un menestrello nella tua locanda... altrimenti non voglio disturbare oltre, già sei stato molto gentile a raccontarci come funzionano le cose qui a Kerus... >
    In realtà Genna sperava di non essere cacciata via. Ormai era troppo in modalità "mettere qualcosa di caldo sotto i denti" per uscire da lì e cercare nello zaino dove aveva ficcato la carne secca. Cercò di eliminare il broncio. Sorridere era bello, doveva ricordarselo più spesso.

    Sì, ok. Posso gestire entrambe le situazioni. No problema ^^ A volte muoverò il capitano, a volte Fergus, come mi gira... proprio come la discussione scorsa con Zell

    E qualcuno bussò alla porta della sua cabina. Di nuovo. Ma cosa aveva il mondo quel giorno? Era passata appena una manciatina di ore da quando erano salpati da quella stupida foresta. Perché qualcuno veniva già a disturbarlo? La porta si aprì, rivelando la figura del suo silenzioso secondo ufficiale, Fidias. Portava ancora a tracolla il liuto di quel maledetto menestrello.. mmh, sembrava davvero aver preso sul serio il compito di tenerlo d'occhio... merito forse della sua minaccia di appenderlo all'albero maestro se solo si scheggiava? Il capitano Hoover non lo faceva tipo da rimanere facilmente impressionato da cose del genere...
    < Siamo quasi arrivati, capitano. >
    < Di già? >
    < Il vento è stato favorevole. >

    Con un grugnito, il capitano si tirò su. Doveva controllare le ultime carte, cercare il foglio dove aveva scritto l'inventario e...
    < Allora avverti tutti. Che si preparino. >
    Fidias annuì deciso, e senza aggiungere nessun'altra parola abbandonò la cabina chiudendosi la porta alle spalle. Sospirò. Ormai i suoi ufficiali erano abbastanza esperti per gestire la ciurma in un semplice attracco in un porto, e i suoi marinai... beh, in fondo erano sopravvissuti ad un bestione pazzo con il potere di folgorarli tutti. Cos'altro poteva capitare di peggio? Gli avrebbe dato fiducia. Lui adesso doveva pensare a quel dannato foglio. Dove diamine era finito?
     
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    ah ok scusa, non è che volevo farmi i cavoli tuoi XD mi sembrava di aver capito che eri entrata subito con l'esame e... cacchio XD sarebbe stata tanta roba. comunque complimenti per essere entrata questa volta, sono tremendi sti esami.



    Tolfdir osservò Aesingr allontanarsi, poi si rivolse unicamente ad Egenna. Non che avesse molte altre possibilità. Al termine della sua frase fece spallucce e le rivolse un piccolo sorriso.
    "Non disturbi affatto. E per me è un dovere spiegare quello a cui i forestieri vanno incontro. Sai... in molti finiscono quì prima di iniziare a esplorare Kerus e stranamente si affidano a me per informazioni e consigli. Puoi andare a sederti di là con gli altri, ti porterò qualcosa da mangiare" Si voltò verso le cucine, per fermarsi di fronte alle scale che scendevano dirette all'odorino di carne fumante.
    "Ah... mi è sembrato che al tuo drago non piacesse questo posto, Ma devo preparare qualcosa anche per lui?"

    *Aesingr*

    Aesingr si guardò attorno con un filo di nervosismo, doveva chiedere qualcosa in più ad Egenna, in quel momento di indecisione ne ebbe la certezza.
    Ma in fondo era sempre stato bravo a improvvisare, non erano il suo forte i ragionamenti contorti ma azzardare faceva parte di una delle sue... non proprio qualità, ma una cosa del genere.
    Piuttosto lo preoccupava quella strana sensazione avuta qualche momento prima, Non riusciva a togliersi dalla mente quel sinuoso brivido che gli aveva attraversato le scaglie.
    Cosa era successo? Chi lo aveva preso di mira? Il suo istinto selvaggio era fuori dal comune, ma una simile sensazione era la prima volta che la sentiva.
    Scrollò il muso e ignorò quei pensieri, anche perché la silenziosa minaccia, se esistita, sembrava essersi dissolta nel nulla.
    Spostò di nuovo gli occhi sul confine tra cielo e mare, in attesa di un qualsiasi segnale, che arrivò quando una piccola imbarcazzione approdò al porto. Si fermò a circa una decina di metri dalla costa, attirando per pochis econdi l'attenzione del drago.
    Quando vide che le persone erano soltanto due, tra cui uno strano ometto di statura incredibilmente bassa e dall'aspetto dissimile da quello umano, non impiegò molto a scartare la possibilità che fossero i suoi bersagli. Chinò il muso rassegnato, non gli rimaneva che aspettare. I due si fermarono a contemplarlo, probabilmente un drago immobile in piedi di fronte ad una linea di navi era un'immagine inconsueta da quelle parti.
    Non che da altre fosse normale... il primo mormorò qualcosa al compagno, che Aesingr non si impegnò neanche ad ascoltare. Piuttosto avanzò fino a toccare con le zampe l'acqua e con un leggero balzo si tuffò dentro, dove ancora però il mare non era sufficente neanche per ricoprirlo da disteso.
    Si mosse sfruttando gli arti anteriori e la coda, che lo spinsero in breve fino al largo, da cui si voltò ad osservare il porto.Da lì aveva un aspetto più carino, era abituato ad osservarli dall'esterno quei luoghi, non a viverci dentro.
     
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    In realtà non entrare era un po' voluto.. non che avevo tanta voglia di studiare XD Concordo sugli esami.. non ce ne si libera mai..

    Strano. Le sembrava quasi di essere mandata in punizione. Si grattò la tempia, osservando la schiena del locandiere allontanarsi in direzione delle cucine, per poi vederla bloccarsi e scomparire quando Tolfdir si voltò verso di lei un'ultima volta per discutere di dieta.
    < A dire la verità, non ne ho idea, e non saprei nemmeno di cosa si nutra. Pare sia vegetariano. > temporeggiò con un'alzata di spalle. Perché non le piaceva troppo l'idea di andare nella sala comune? Bah..
    Forse era meglio per lei ed Aesingr apparire come amici di vecchia data. Già viaggiare con un drago non era cosa che si vedeva tutti i giorni, ma con un drago che si conosceva da appena mezza giornata? Ecco, adesso sarebbe andata volentieri da una chiromante, giusto per prendere per buone solo le sue più assurde affermazioni...
    Purtroppo non aveva nient'altro da dire. Lanciò al locandiere un ultimo sorriso per poi avviarsi verso la sala comune strascicando i piedi. Come le era saltato in testa di ricordarsi di essere stanca? Trattenne uno sbadiglio mentre si tuffava nella sala comune. Ora capiva perché la sua testa l'aveva presa come punizione. Il numero di occhietti che la stavano fissando era almeno raddoppiato rispetto a prima. Era questo il prezzo di attirare l'attenzione con un drago alle spalle? Per Gebb nato due volte!

    Lascio a te gli avventori del locale? Al massimo ogni tanto approfitto di uno tanto per...

    Preferisci che anch'io divida le due situazioni con due colori diversi? Non credo che mi inventerò tanti altri spoiler da ficcare nel mezzo...

    Il capitano sentì bussare per l'ennesima volta alla sua cabina. D'istinto si alzò di scatto, andando a sbattere contro il tavolo. Ma non aveva delegato tutto ai suoi ufficiali? Emerse da lì sotto massaggiandosi la testa. Dannazione, che voleva Kartas, il suo secondo ufficiale? Ignorò la sua faccia torva, anche se per una volta sembrava stranamente nel contesto giusto.
    < Capitano? >
    < Kartas, hai visto l'elenco delle merci? >
    < L'inventario? Sì certo, ce l'ho io. Mi avevi ordinato di controllare che non mancasse niente. >

    Il capitano annuì deciso, come se fosse stato lui stesso a ricordarselo. Ci mancava solo questo. Stava invecchiando.
    < Certo, certo... e? >
    < Beh, non manca niente. A parte un passeggero. >

    Divertente. Il capitano liquidò la faccenda con un'occhiataccia.
    < A che punto siamo con l'attracco? >
    < Siamo appena entrati in porto. Il molo sembra una bocca senza denti da quanti spazi liberi ci sono... >

    Ormai era abituato ai suoi paragoni, e la sua faccia seria mentre li proferiva non aveva più il potere di inquietarlo. Al massimo alzò un sopracciglio..
     
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    manco io avevo tanta voglia di studiare, forse è anche per colpa di questo che so a casuccia XD va beh si fa per dire casuccia, mi fanno sgobbare wueeeee! Si si usala te la gente nella sala comune, divertiti nel modo più sbudellante possibile. Io invece non ho molto da dire, perché non li hai fatti attraccare subito maremma cignala XD Usa i colori che vuoi, anche semplicemente un - divisorio va bene.

    Tolfdir farfugliò qualcosa riguardo all'insolita dieta vegetariana di un drago, poi si apprestò a scendere le scale per ritrovarsi di fronte ad un chiassoso stanzone pieno di gente che faceva su e giù con vassoi e scodelle, chiaccherando del più e del meno come fossero loro gli ospiti.
    Era sempre così là sotto, non c'era differenza tra le cucine e la sala comune.
    Alzò una mano per fermare lo stesso uomo che aveva assistito per primo all'arrivo di Aesingr, il quale gli rivolse un'occhiata fugace.
    "Dov'è il drago?"
    "Se n'è già andato, ma penso non ci metterà molto a tornare. Prepara Qualcosa per il menestrello errante"
    "Agli ordini capo!" Esclamò l'altro, abbozzando un piccolo sorriso e scomparendo in una porta da cui uscirono altre due persone, che non mancarono di incrociare lo sguardo di Tolfdir. L'uomo ricomparve dopo neanche venti secondi, con un portavivande pieno di cibo, che suscitò la curiosità del vecchio.
    "Le tue abilità culinarie hanno raggiunto capacità ultradivine?"
    "No, l'hanno appena finita di preparare Lia e gli altri, è più di quella che era stata richiesta da quella gente lassù quindi..."
    Tolfdir annuì e prese il vassoio fra le mani. Avrebbe servito personalmente Egenna, chi sa se lei avrebbe compreso l'estrema onorificenza di cui sarebbe stata protagonista...

    *Aesingr*

    L'attesa stava incominciando a farsi noiosa. Era ormai un bel po' di tempo che sperava in un qualunque arcano barlume che gli indicasse la presenza del capitano Hoover, ma per il momento niente. Si accontentò di starsene immerso in acqua a godersi quel breve bagnetto, sapeva che non ne avrebbe fatti molti in quei giorni.
    Quando i suoi muscoli, il suo stomaco e ogni fibra del suo corpo gli ricordò che aveva fame, anche se con riluttanza, riuscì a cedere e a adocchiare un pesce a pochi metri da lui, che nuotava verso il largo. In effetti neanche sperava di trovarne qualcuno così vicino alla riva, probabilmente l'assenza di barriere naturali di scogli e il grande dislivello di profondità a pochi metri dalla terra ferma erano un incentivo ad avvicinarsi per le creature marine.
    Nei paraggi non ce n'erano altri e non aveva voglia di concentrarsi sull'udito per captare altre presenze. Si accontentò di quello, sfrecciando nella sua direzione con il collo proteso in avanti e i muscoli delle ali in tenzione. Mosse un paio di volte le zampe e si diede un'ultima spinta con le ali, trovandosi praticamente con il pesce in bocca senza che questo facesse in tempo a capire cosa stava succedendo.
    Meglio così, il suo ultimo sentimento non sarebbe stato la paura. Magari se n'era andato all'altro mondo convinto di star tornando dal suo branco, Magari...
    Quanti problemi si faceva. In fondo gli animali cacciavano per sopravvivere, perché si faceva tutti questi garbugli psicologici per mangiare un pesce? Era conscio della sua stupidità, ma odiava uccidere.
    Lo ingoiò in pochi secondi, poi alzò il muso in direzione di qualcosa che gli stava per passare sopra la testa. tanto era preso dalle sue autocomplicazioni che non se ne accorse.
    Una nave, e di dimenzioni considerevoli, da cui sentiva provenire un gruppo di voci incomprensibili da là sotto. Forse era su quella nave che si trovava il liuto di Egenna?
    Non voleva uscire allo scoperto improvvisamente, lì avrebbe spaventati inutilmente e non poteva essere certo che fossero come Egenna. Una barca piena di umani poteva essere pericolosa, se l'equipaggio si fosse rivelato ostile.
    Sperava che in virtù della conoscenza di Egenna le somigliassero, almeno nel carattere e nel modo di fare. O comunque gli bastava che non tirassero fuori spade e forconi, se no con loro avrebbe messo da parte la sua titubanza nel cibarsi di esseri viventi.
     
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