Orizzonte oscuro

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    Splendore celeste

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    Riponi troppa fiducia nella mia comicità, Aes XD

    Genna rimase un attimo imbambolata a contemplare la scena. Forse era vero che la locanda andava abbastanza bene: non era nemmeno cominciata del tutto la serata che già almeno la metà dei tavoli era occupata. Qualcuno degli avventori accennò ad alzare lo sguardo per fissarla, ma la maggior parte era intenta a infilare il cucchiaio nel piatto e fare come lo stomaco comandava: ingollare e ingoiare... cosa che al momento anche lei desiderava... ardentemente.
    Si fiondò verso uno dei tavolati liberi. Si sedette a cavallo della panca pregustando l'idea di mettere finalmente qualcosa di caldo sotto i denti, l'idea di sedersi comodamente aspettando di farsi servire e l'idea di rimanere nella propria isola silenziosa evitando di rivolgere la parola con qualcuno. L'ultima in particolare era quella che la faceva rilassare meglio: sentire il chiacchiericcio di sottofondo, senza per forza esserne parte; non doversi giustificare o litigare almeno per qualche minuto; non dover pensare a niente se non alla fame o ai più bassi istinti... semplicemente era fantast...
    Due Toc la riscossero dai suoi pensieri, e un leggero scricchiolio seguì i Toc dopo poco. Sembrava quasi che qualcuno si fosse seduto davanti a lei poggiando qualcosa sul tavolo. Alzò lo sguardo. Mmh, magari se si voltava o chiudeva gli occhi quell'omino e i suoi due boccali di birra smetteva di esistere... un altro Toc, un altro scricchiolio. E di nuovo, la sequenza si ripeté al suo fianco. Per Foirg dei Goblin Selvaggi, era circondata!
    Cercò di mantenere il sorriso più naturale possibile mentre studiava i tre uomini che le si erano appollaiati vicino. Proprio il suo tavolo dovevano scegliere? Ah, ma in fondo era strano che nessuno degli avventori l'avesse ancora additata come l'accompagnatrice del drago...
    < Menestrello! > la assordò l'uomo che le si era seduto affianco.
    Quello era il genere si persona che poteva essere descritto solo con una parola: armadio. Il resto perdeva importanza. Perfino quel nasone rosso vivo che dimostrava abbastanza chiaramente che quello che teneva in mano non era il primo boccale della serata, era niente il confronto alla sua stazza. O alla sua intelligenza, come si notava dal suo profondo messaggio.
    < Signore. > salutò lei, dato che nessuno accennava a dire niente.
    < Ah, simpatica. > urlò - di nuovo - lo stesso uomo.
    Questa volta non si limitò a triturarle i timpani, ma addirittura le tirò una pacca sulla spalla, che, data la sua forza e il suo tasso alcol emico, fu più o meno come ricevere una spinta da una catapulta. Genna riuscì ad evitare di digrignare i denti o portare la mano verso la scapola sicuramente fratturata. Ad un attento osservatore, però, non potevano sfuggire i muscoletti guizzanti nella sua guancia.
    < Possiamo offrirti un boccale di birra, menestrello? E fare quattro chiacchiere, così, tra amici... >
    L'essere che cercava di dichiararsi suo amico in un'orribile situazione come quella, era l'uomo che le si era messo davanti per primo. Per sottolineare l'offerta le avvicinò uno dei due boccali con cui era arrivato. Quell'uomo era tutto quello che l'omone non era, non solo per la sua bassa statura, ma anche per gli occhietti svegli e intelligenti che cercavano insistentemente di sondarla... per lo meno sembravano svegli e intelligenti. In una locanda era giusto mettere in discussione qualsiasi apparenza, tranne forse quella che dimostrava l'uomo al suo fianco...
    < Veramente devo ancora mangiare e... > cercò di giustificarsi. Inutilmente.
    < Oh, allora possiamo offrirti un piatto di stufato? >
    < Stufato! >
    l'uomo al suo fianco scoppiò in una fragorosa risata.
    Se le tirava un'altra pacca come quella di prima, Genna avrebbe dato il via ad una rissa. Non le importava che non era passata nemmeno un'ora da quando aveva messo piede a Kerus! La vendetta prima del buon senso, questo era il tema ricorrente di quella sua lunghissima giornata! Fortunatamente non successe niente di preoccupante.
    < Ho già parlato con il locandiere, ma grazie lo stesso. >
    Sperava che la lasciassero in pace? Ebbene, non successe.
    < Possiamo limitarci alle chiacchiere, quindi! > l'omino cercò di nascondere un sorrisetto furbo dietro il boccale.
    Dannata insistenza! Come fare a liberarsene? Un sorrisetto accompagnò una sua intuizione. Non si premurò di nasconderlo mentre si voltava verso il terzo e silenzioso personaggio. Era il più giovane dei tre, come dimostravano i ciuffi scuri che andavano a nascondere un volto liscio, e con appena un accenno di peluria sopra il labbro.
    < Amico, - lo richiamò, tanto lì dentro erano tutti amici - lui vuole parlare e il signore qui a fianco vuole dello stufato. - il signore in questione le fece eco urlando ancora "stufato" - E tu cosa preferisci? >
    < Il ballo del pirata.
    - si prese una pausa per arrossire - La conosci, menestrello? Anche se sei donna? >
    E lei che sperava di liberarsi da un impiccio. Quella era il classico genere di canzoni che cantava solo quando era ubriaca, molto ubriaca, e di solito non perché era in servizio. Genna si limitò a sorridere cercando un modo carino per rifiutare, ma non ebbe troppo tempo per temporeggiare: l'omone cominciò a cantarla a squarcia gola. Straziante. Non sul piano sentimentale.
    Afferrò il boccale di birra in più e ne ingollò un bel sorso. Per digerire quei tre doveva essere almeno sbronza, o avrebbe commesso qualche omicidio a random. Dove diavolo era la sua cena? Aveva bisogno di non sorridere almeno per quel minuto in cui mangiava! O le si sarebbe lussata la mascella!

    Mi sa che mi sono dilungata.. boh, ero ispirata XD

    E che ti eri tuffato in acqua, quindi non avevo ben chiaro dove avessi intenzione di farli incontrare... ma se volevi potevi pure farli attraccare tu, tanto sono solo PNG, seppur un pelo vivaci XD

    PS. - Sì, a metà del messaggio, perché mi rifiuto di aprire un altro spoiler - Sinceramente non sapevo dove andare a parare in questo messaggio...

    Era un po' strano ricevere ordini da qualcuno che portava un liuto a tracolla, e anche se una custodia ne nascondeva il contenuto, non era poi di difficile realizzazione cosa quell'oggetto celasse. Strano. Tutta quella giornata era strana... anzi tutto il viaggio che li aveva portati fin lì. Era per il menestrello, su questo non potevano esserci dubbi, l'unica indecisione era sul decidere se fosse stato un suo merito, o una sua colpa. Lui personalmente pens...
    Fergus sentì gli occhi del primo ufficiale puntati addosso. Questo era male, e se cominciava anche a parlare, questo diventava addirittura peggio. Doveva smettere di perdersi nei suoi pensieri, dannazione. Si affrettò verso il parapetto della nave per lanciare delle cime a degli uomini del porto che poi le avrebbero fissate al molo. L'attracco era fatto, più o meno. Adesso non restava che aspettare che il menestrello si facesse vivo. Se Zell non aveva mentito loro, e se Genna non si era schiantata durante il tragitto, significava che prima o poi avrebbe rivisto quella pazza. Fergus non vedeva l'ora!
     
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    io non so mai dove andare a parare se è per questo XD comunque quando sei ispirata mi piace di più, mi garbano i post lunghi. il mio non lo sarà sicuramente perché sto per addormentarmi, anche se ho fatto un po' ritardo, ma imploro venia non ho avuto connessione per un po' e ciavevo da fare in sti giorni

    Tolfdir tornò Da Egenna con un vassoio carico di tartine stufato e sformato di patate, con al fianco un traboccante boccale di birra, ma appena mise piede nella sala dei -clienti casinisti- si stupì di constatare che aveva già fatto piena amicizia con un gruppetto di uomini che lui ad una prima occhiata avrebbe giudicato non troppo affidabili. Non gli passò inosservato neanche il boccale di birra che aveva davanti, testimonianza di che genere di personaggi fossero quelli seduti attorno a lei.
    Il più grosso dei tre lo scrutò torvo, mentre cercava di farsi spazio per poggiare il vassoio di fronte alla ragazza, azione tendenzialmente complessa con quella gente nel mezzo che faceva di tutto per complicargli, direttamente o indirettamente, l'esistenza inutilmente.
    "Spero sia di tuo gradimento" Disse, imitando un piccolo inchino prima di allontanarsi di nuovo, ma non prima di aver sfoggiato verbi leggendari sui profondi miracoli culinari della locanda.
    "Questa carne è così saporita e tenera che si dice addolcisca i sogni delle successive sette notti! E la birra nanica... quei cosetti saranno anche strani ma le loro tecniche di preparazione del cibo e delle bevande sono mitologiche"
    Si passò velocemente una mano sul mento, poi scomparve di nuovo verso la porta d'ingresso fino alle cucine.
    *Aes*

    Se erano davvero loro che doveva incontrare non c'era tempo da perdere; la cosa migliore da fare era non spaventarli, o le cose sarebbero finite male. Non voleva far prendere a quella situazione una piega pericolosa, quindi si mosse placidamente sotto la nave finché questa non si fermò.
    Alzò lo sguardo verso il cielo, cercando di capire quale fosse il modo migliore per emergere senza scatenare qualche putiferio.
    Si distanziò quel quanto che bastava perché la sua mole non comparisse all'improvviso in faccia ad uno di loro: per quanto si ritenesse molto piccolo in confronto ai draghi della sua specie e età, restava un abominio di fronte a un umano, peculiarità che in tali frangenti poteva rivelarsi d'ostacolo.
    Mise il capo fuori dall'acqua e senza indugiare si avvicinò alla loro barca. Almeno nei confronti di quella non poteva preoccuparsi delle sue dimenzioni.
    Praticamente ciò che aveva fatto era del tutto privo di senso, allontanarsi di qualche metro per ricoprire la stessa distanza a ritroso, ma sempre meglio di entrare in scena nel suo tipico stile moooolto delicato.
    Si fermò quando a dividerlo dalla nave non c'era che una manciata di secondi, poi continuò finché con le zampe anteriori non poté appoggiarsi al legno di uno dei fianchi. Come al solito sapeva che non era quello il modo migliore per presentarsi o comparire, ma le cose premeditate e comprensive di logica non gli erano mai andate a genio.
    "Non voglio farvi del male tranquilli" Era quello che ovni volta diceva di fronte a umani sconosciuti: era abituato a riconoscerli ostili, gli veniva ancora piuttosto difficile dialogare con loro come fossero suoi compagni. Non si concentrò su nessuno in particolare, visto che non aveva dati su cui basarsi per riconoscere qualcuno in quella moltitudine di persone.
    "Tra di voi si trova il capitano Hoover? Mi manda..." Doveva farcela, poteva farcela.... "Egennarilla Nyman"
    Sperava di esserselo ricordato bene il nome completo, per la prima volta. Missione compiuta! Certamente la reazione poteva anche essere una pioggia di palle di cannone da ogni direzione provenienti da una flotta navale immersa da prima per tendergli un agguato... ma -probabilmente- era soltanto un'ipotesi infondata.
     
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    La connessione.. una rogna, ti capisco... tranquillo, non serve correre ^^

    Genna si rizzò di colpo, appoggiò il boccale sul tavolo e si voltò per confermare ciò che il suo naso aveva già cominciato a percepire... sì, non era un'allucinazione! Il delizioso profumino alle sue spalle era reale! Tanto reale da essere quasi qualcosa di tangibile, qualcosa che stuzzicava il suo appetito con suadenti richiami, tracciando una serie di linee che collegavano il suo olfatto al vassoio c... ok, questa era la sua immaginazione, ma andava bene tutto pur di distrarsi dalla sua dolce compagnia. Peccato non fosse così semplice. L'estraneazione non bastava.
    < Il locandiere sembra diretto qui. > disse l'omino seduto davanti a lei. Sembrava addirittura pensieroso mentre affermava questa ovvietà. Genna evitò accuratamente di rispondere. E di tirargli un calcio sotto al tavolo.
    Come predetto, il locandiere si avvicinò. Con un sorriso tirato e la supplica negli occhi, Genna lo osservò mentre le poneva il vassoio davanti. Se era turbato dai suoi nuovi convitati non lo diede troppo a vedere. D'altro canto, neanche i tre furono troppo sconvolti dal suo arrivo - merito dell'omino, già -. Era lei l'unica vagamente stranita dalla situazione. Fantastico.
    Che Tolfnir se ne fosse accorto? Se era venuto lui di persona doveva esserci un motivo, no? Il locandiere non intendeva solo farle un onore, vero? Chi era lei per meritarselo? Uno stupido menestrello urlante, eh! Forse li aveva visti avvicinarsi a lei, e forse era venuto a salvarla da quelle tre fastidiose presenze! Dai, adesso le avrebbe chiesto se voleva vedere la cucina.. aveva fatto tutto uno strano discorso su quanto buoni fossero i suoi prodotti, come minimo le avrebbe chiesto di alzarli per portarla a vedere una botte della tanto decantata birra nanica che... no, oh no. Che stava facendo? Perché le volgeva le spalle? Perché il suo grosso ventre ballonzolava qua e là allontanandosi? Perché era ancora seduta al tavolo in balia dei tre? Oh no. Dannata mancanza di personale. Ecco più probabilmente perché il locandiere era venuto di persona. Che disperazione!
    Si girò verso il tavolo. Se doveva fronteggiarli, almeno lo avrebbe fatto faccia a faccia: il ragazzo si era leggermente ingobbito in avanti, e se possibile era ancora più rosso di prima; l'omino si limitava a fissarla pensieroso, sorseggiando di tanto in tanto la sua birra; e l'omone era perso nel guardare il fondo del boccale ormai vuoto. Non potevano essere tanto terribili quanto la sua mente cercava di mostrarli.. sì, Aesingr sarebbe stato fiero di lei! Non si sarebbe fatta infastidire così facilmente! Li avrebbe combattuti con la loro stessa moneta!
    < Menestr... > cominciò l'omino, prima che Genna alzasse minacciosa la mano per bloccarlo.
    L'omino fissava la mano con tanta intensità che sembrava volesse perforarla. Genna era tentata da spostarla a destra e sinistra per vedere se la seguiva con lo sguardo come se fosse un gatto. Riuscì a trattenersi. Sarebbe scoppiata a ridere altrimenti, perdendo tutta la sua determinazione. Portò la mano verso le posate con uno sguardo indifferente.
    < Se vuoi parlare, parliamo. Conosci la Canzone? >
    L'omino aggrottò la fronte.
    < Una canzone? Beh, certo... >
    < No, la Canzone. >
    < Quale canzone? >
    < Sono io che l'ho chiesto per prima. Tocca a te rispondere. >

    L'omino si bloccò un attimo, senza sapere cosa dire. Genna ne approfittò per mandare giù almeno un boccone.
    < Non si suppone che il menestrello sia tu? >
    La panca al suo fianco scricchiolò. Cosa aveva intenzione di... l'omone si alzò di colpo, rischiando di buttare la panca all'aria. Artigliò il tavolo con entrambe le mani, senza preoccuparsi di dove il cucchiaio finisse.
    < Un altro giro! Per me, il mio amico, il suo amico e il menestrello! > gridò allegro con le mani in alto.
    Ecco, sembrava infatti troppo calmo. Era stato tutto troppo bello per essere vero.
    < Per "canzone", intendi Il ballo del pirata, menestrello? > prese coraggio il ragazzo.
    L'omone si sedette pesantemente con una risata sguaiata. La panca sembrò sgretolarsi sotto la sua mole. Come poteva quel ragazzo disturbarla in un momento critico come quello? Stava rischiando di nuovo di precipitare!
    < Quindi sei venuta a Kerus con un drago? > si intromise l'omino.
    Lanciò un'ultima occhiata sospettosa all'omone. Sembrava solo gongolante, forse non aveva intenzione di attentare di nuovo alla sua vita. Lentamente portò la mano ad uno dei suoi due boccali e lo bevve tutto ad un fiato. Era vero quello che si diceva in giro. Mai parlare con gli idioti. Prima ti trascinavano al loro livello, e poi ti battevano con l'esperienza.

    Voilà, citazioni di Oscar Wilde a caso XD

    Non erano ancora colati a picco. Ottimo, un punto di merito per Fidias. Il capitano uscì dalla sua cabina per controllare che tutto fosse veramente in ordine, ma non gli sembrò di scorgere niente di sospetto. Aveva fatto un buon lavoro con quei due. Erano praticamente pronti per andare per la loro strada... adesso non dovevano fare altro che accompagnarlo dal capitano del porto. Certo, poteva mandare semplicemente loro due, dato che meno tempo passava a terra e meglio si sentiva, ma preferiva comunque essere lui a contrattare l'affitto dello spazio al molo, e a chiedere di avvertirlo nel caso in cui quella donna pazza lo cercasse... ed era pur sempre lui il capitano, eh!
    Mmh... un attimo... cosa stava succedendo? Si sbagliava o aveva sentito la nave scivolare leggermente di lato. Non era pazzo. Lui conosceva la stabilità della sua nave e i movimenti delle onde dopo così tanto tempo speso sul mare, e quel lieve scivolamento non era normale... i suoi occhi si fecero due fessure. Che qualcuno avesse osato sfiorare l'Ali di Falco con lo scafo della propria nave? Con un paio di lunghe falcate raggiunse il parapetto che dava sul mare aperto, si affacciò e... nessuna nave, ma c'era ancora abbastanza luce per capire che lì c'era qualcosa di lucido.. che parlava, e cercava lui.
    No. Non di nuovo. Non un altro stupido lucertolone! Doveva vendicarsi proprio così quello stupido menestrello? Stupido, stupido, stupido! Ma che si strozzasse mangiando un chicco di riso! Lo aveva capito che era più simpatica di lui, ma perché doveva continuare a ribadirlo? Prima mandando quello strano bipede, e ora con... la poca luce non permetteva nemmeno di capire cosa fosse!
    Il capitano fece tornare dentro la testa. Non si sarebbe prestato di nuovo al suo gioco. No.
    < Fergus! > gridò quindi. Era andato d'accordo con il precedente, avrebbe inteso alla perfezione anche questo. Sarebbe diventato il suo intermediario tra i bestioni strani e lui.
    Il marinaio arrivò di corsa dopo qualche secondo.
    < Cosa.. cosa c'è capitano? >
    < Ti vogliono. >
    < Cosa? Chi? >

    Si limitò a indicare fuori bordo. La perplessità sul suo volto era sempre sembrata strana. La benda non aiutava molto a far comprendere le sue espressioni facciali. Il marinaio si affacciò.
    < Oh, ciao! Tu sei il drago che puzza di pesce, vero? - alzò una mano in segno di saluto - Come sta Genna? >
    Bene, e anche questa era fatta. Si sarebbe liberato di quella fastidiosa donna finalmente. Non ne poteva più. Uff..
     
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    ahahah e lo sapevo che ci scappava il puzzo di pesce! XD

    Tolfdir pose tra le mani dell'uomo che prima gli aveva consegnato il vassoio un grande piatto di carne, diviso da una mezza luna di legno, in cui aveva riposto i condimenti.
    "Bene Clerat, Puoi restare lì, buon appetito"
    "Grazie grande capo"
    Così dicendo l'uomo scomparve dalla vista del vecchio, risalendo le scale per tornare in sala. Quel tragitto ormai le sue gambe potevano farlo anche mentre dormiva, ad occhi chiusi, in verticale su due dita o rotolando in salita.
    Era lì che era cresciuto e dove aveva sempre lavorato, almeno poteva starsene fuori dai casini esterni che si aggiravano per le vie di Kerus.
    Quando entrò diresse subito lo sguardo al tavolo a cui era seduto il menestrello. Ancora prima di entrare aveva sentito un uomo gridare, ma praticamente appena varcò la soglia fu come se l'avesse direttamente urlato in faccia proprio a lui, visto che si era alzato in piedi e urlava a squarcia gola.
    Non che fosse una novità, ma le coincidenze erano sempre curiose. Aveva imparato a delineare i tipi che venivano lì: o pazzi isterici che bevevano tanto per bere, o individui privi di senso che ingollavano cibo a ripetizione senza neanche avere fame o sapere cosa stessero mettendo in bocca, o altri che si guardavano un po' in giro spaesati dalla confusione, o i più comuni, omoni che ti alitavano in faccia il disappunto per una bevanda che nonostante fosse perfetta aveva difetti di preparazione. Si lamentavano a volte anche di quanto la carne insieme alla birra non andasse bene, dopo essere stati loro stessi ad ordinare.
    Si fece forza e si concesse un piccolo sbuffo, lasciando il piatto all'uomo che l'aveva richiesto. Si passò una mano sui corti capelli neri e si avvicinò al menestrello e agli altri, mentre assaporavano le delizie della casa. Doveva tornare di nuovo giù per portare qualcosa al bestione che aveva appena urlato, ma prima rivolse un occhiolino alla ragazza.
    "Non infastiditela ragazzi, stasera a quanto ho capito canterà per noi"
    Non era certo per quello che non voleva che la infastidissero, ma sapeva che tirare fuori frasi sbagliate al momento sbagliato poteva rivelarsi terribilmente dannoso. Si accorse solo in quel momento che uno dei tre lo conosceva, il ragazzo seduto al fianco di un piccolo ometto.
    Non gli dedicò molta attenzione, doveva accontentare lo stomaco dell'omone, del suo amico, dell'amico del suo amico e del menestrello, che sperava non fuggisse in preda al nervosismo. In mezzo a quei cosi non era semplice restare nei gangheri.
    ho cambiato NPG tanto Tolfdir non aveva molto da dire

    Il primo umano che lo aveva intercettato mandò subito qualcunaltro a dialogare con lui, forse era quello il fantomatico capitano Hoover? Lo studiò un attimo, notando lo strano coso che gli copriva un occhio, ma senza curarsene più di molto, non era a quello che era interessato.
    Magari... magari, poteva essere più interessato al modo in cui venne definito.
    "Drago che puzza di pesce?"
    Beh almeno il primo approccio non gli aveva dato un'impressione troppo negativa, ma avrebbe indagato su quella -simpatica- descrizione che gli aveva attribuito. Se era arrivato con quella sicurezza a chiamarlo in quel modo significava che qualcuno gli aveva spiegato che doveva trovarsi con Egenna. E chi se non quell'antipatico di un ibrido? Non ci volse molto ad immaginare che fosse stato lui a considerarlo come drago che puzza di pesce, appellativo che probabilmente aveva riportato anche al capitano Hoover. Va beh... poco male. "Sono Aesingr, ho accompagnato Egenna dalla foresta fino a Kerus e ora sono venuto a recuperare il suo liuto. Lei sta bene e si è fermata in una locanda per mangiare, così sono venuto da solo. Sei tu il capitano Hoover?"
    Dalla breve descrizione che gli aveva fornito non doveva piacere molto a Egenna, ma quello non gli pareva un tipo troppo sbagliato.
    Pensò di issarsi su con gli arti anteriori ma le probabili catastrofi erano due. In primo luogo la barca avrebbe notevolmente penduto da una parte, e poi ai marinai sarebbe potuta non piacere la sua intrusione. Restò con le zampe poggiate al fianco esterno, cercando di non spingere il peso contro di esso per non rischiare di cappottarla.
     
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    < Beh, ma non la stiamo disturbando. Stiamo solo facendo quattro chiacchiere, non è così, menestrello? >
    Situazione orribile. Cosa si supponeva che rispondesse? La verità? Così l'omone al suo fianco le avrebbe seriamente spappolato la spalla? O un'accomodante bugia? Così non si sarebbe mai liberata di loro? Temporeggiò ridacchiando. Un compromesso, doveva cercare assolutamente un compromesso!
    < Beh, lui - indica il ragazzo - non dice quasi niente. Lui - l'omone - è.. una.. continua fonte... di belle sorprese. E tu, beh, condividi con me lo stesso mistero di non conoscere la Canzone... > Ah, quanto odiava arrampicarsi sugli specchi...
    Uno scricchiolio al suo fianco. O no, e adesso cosa aveva intenzione di fare l'omone? Genna si preparò al peggio.
    < Io non sono una sorpresa... io sono l'uomo più banale del mondo! >
    < Ecco, lo hai fatto piangere! >
    si lamentò l'omino con aria contrariata.
    L'omone si accasciò sul tavolo, e cominciò a martoriarlo di pugni. Erano piuttosto resistenti quei tavoli. Se mai avesse aperto una taverna doveva assolutamente farsi dare il nome del falegname. Peccato che il falegname non potesse anche spiegargli quello che era appena successo. Cosa aveva fatto di male?
    < Dai su, andiamocene via da questa qui... è cattiva! >
    < Io? Cattiva!? >
    si intromise Genna. L'omino si alzò in piedi e si avvicinò all'omone. Così erano più o meno alti uguali. Questo permise all'omino di confortare l'altro con delle pacche amichevoli sulla spalla. La stava fissando piuttosto male.
    < Ma tu sei mio amico, vero? > singhiozzò l'omone alzandosi. Ora alla spalla non ci arrivava più, ah!
    Il resto delle risposte si perse tra un singulto e l'altro mentre si allontanavano. Genna non riusciva a capire bene se doveva essere sconvolta da quel che era appena successo, o solo grata del fatto che finalmente se ne erano andati. Un attimo. Si erano dimenticati di qualcuno. Genna lanciò un'occhiata al ragazzo ancora maledettamente seduto.
    < Non li raggiungi? >
    < Hanno ordinato quattro birre, no?
    - alzata di spalle - Qualcuno dovrà pur berle. >
    Purché fossero tutti felici o lontani da lei, andava tutto bene... immaginava. Recuperò il cucchiaio ma prima ancora che potesse azzardare un boccone, il ragazzo la disturbò. Esasperata mollò la posata nel piatto.
    < Allora, la canterai? >
    Lo guardò dritto negli occhi. Indifferente.
    < No. >
    Il ragazzino rispose con una semplice alzata di spalle. Poche parole, gli piaceva. Più o meno.

    La puzza di pesce era un must XD

    Un altro essere. Fergus proprio non riusciva a crederci. Aveva capito che il menestrello fosse un tipetto un po' strano - dai, chi è che preferiva viaggiare sul dorso di un drago, quando bastava aspettare qualche minuto per rilassarsi su una semplice e comoda nave? -, ma usare anche un drago come messaggero? Chissà come lo aveva minacciato per cercare di convincerlo! Li avrebbe fatto indossare un paio di pantaloni pure a lui? Nah, evitava di ripetersi, di solito.
    Il drago si presentò, confermò di fare le veci del menestrello e infine chiese se lui era il capitano. Come spiegargli senza farlo arrabbiare che Hoover non aveva troppe intenzioni di rapportarsi con lui? Lanciò un'occhiata alle sue spalle, era sparito, anche se in compenso si erano radunati intorno a lui una decina marinai curiosi. Bah, in realtà la questione era semplice. Non glielo avrebbe spiegato.
    < Ehm, no, io sono Fergus Boldes, il capitano era l'uomo di prima. - ridacchiò imbarazzato - Aesingr che ne dici se ci incontriamo faccia a faccia a terra? Se continuiamo così rischio solo di perdere la voce, e non credo che il capitano permetterebbe ad un drago sputa-fuoco di salire sulla sua nave di legno... posso andare a recuperare il liuto nel frattempo... >
    E che fine aveva fatto Fidias? Ci mancava solo che fosse sparito insieme al capitano e, cosa più importante, al liuto.
     
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    Ma povero hai fatto andare via l'omone offeso... era un bravo ragazzo XD


    Clerat si godette la scenata dell'uomo e del suo degno compare, che in breve scomparvero tra una lamentela e l'altra. Adesso la ragazza era rimasta sola con il ragazzo che aveva già visto più volte da quelle parti. Di boccali di birra probabilmente ne sarebbero bastati due.
    Scese e risalì di nuovo, poggiandoli di fronte ai due e togliendo tutto quello che sul tavolo era diventato di troppo, quali bicchieri vuoti, vassoi piatti e posate che nessuno considerava più. Voleva chiedere al ragazzo se desiderasse altro da mangiare, ma per neanche lui seppe quale motivo non lo fece. Forse non aveva voglia di risalire le scale con del cibo tra le mani, così magari non notandolo nessuno gli avrebbe chiesto niente quando sarebbe tornato. Si caricò tra le braccia in maniera decisamente rozza le stoviglie e le riportò in cucina, poggiandole su un ripiano di pietra da cui qualcuno, almeno sperava, le avrebbe prese per pulirle. Lui aveva finito, voleva rilassarsi un po'. Prese un po' di carne e qualche patata da una delle cuoche e per l'ennesima volta tornò nella stanza principale, sedendosi accanto al menestrello. Poggiò la cena sul tavolo, piegando le gambe sulla panca con molta cautela ripensando all'omone che l'aveva usata prima. Non sarebbe stata la prima volta che si sedeva su una panca instabile e finiva per terra.
    "Disturbo se mi metto quì?" Chiese, rivolto alla ragazza. Non aveva niente di specifico da chiederle, ma era l'unico personaggio curioso e interessante lì dentro al momento.

    *Aesingr*
    [color=blue]
    Fergus? Gli sembrava che Egenna avesse già citato quel nome, ma non ricordava in quale contesto.
    Il capitano era quello di prima? E allora perché... nessun problema, a lui serviva il liuto non esattamente il capitano. Altri uomini si aggiunsero a Fergus il quale gli chiese di parlare a terra, scelta che approvò profondamente. Il liuto a contatto con l'acqua salata sarebbe equivalso a Egenna infuriata che lo bardava con una sella. Non che la strana minaccia lo turbasse infinitamente...
    "Certo! Ma... non sputo fuoco" Rispose, facendo scivolare le zampe sul legno e immergendosi di nuovo. Raggiunse la riva passando tra altre due barche già ancorate e si fermò ad aspettarlo li fuori, in piedi con lo sguardo rivolto alla grande nave.
     
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    L'uomo che aveva cercato di difenderla dall'omino e dall'omone, recuperò bicchieri e stoviglie varie vuote per riportarle nelle cucine. Vedere qualcuno che lavorava in maniera tanto normale, era quasi incredibile dopo quella giornata così strana.. e questo indusse Genna a ricordare che lei era da tutta la giornata che non si comportava anche lei in quella così confortante normalità. Ah, non vedeva l'ora di mettere le mani di nuovo sul suo liuto! Suonare, suonare, suonare! Non aveva ancora idea di che pezzi avrebbe cantato quella sera, ma non le importava, le bastava poter finalmente pizzicare le corde del suo amato liuto. Dov'era finito Aesingr? Quanto gli ci voleva ancora per...
    < Sei il menestrello arrivato col drago? > chiese una voce, distogliendola dai suoi pensieri.
    La voce veniva alle spalle, quindi non poteva essere il ragazzo ad aver parlato. Alzò la testa e girò. Impossibile. Due uomini. Esattamente identici uno all'altro. Ehi, non aveva bevuto tanto da vederci doppio, che diamine...
    < Ma certo che è lei! - rispose il sosia - Non è abbastanza palese? >
    < Finn, cercavo solo di essere gentile! >
    < Ah, scusa Fill.
    - si girò verso Genna - Allora, sei tu il menestrello? >
    < Finn! Volevo essere io a chiederglielo! >
    < Ah, scusa Fill.
    - si girò di nuovo verso una Genna sempre più confusa - E io cosa le dico? >
    < Boh. Offrile.. da bere, per esempio. >
    < Ah, hai ragione Fill. Torno subito... >

    Genna li osservava con la bocca aperta, girando la testa a destra e a sinistra, cercando di seguire il filo del loro discorso. Perché erano venuti a disturbarla se dovevano solo litigare tra loro? Oh, ma non li avrebbe comunque interrotti. Era troppo curiosa di capire dove Finn e Fill volessero andare a parare, e finché non la mettevano in mezzo, poteva quasi considerarlo divertente.
    Quello che probabilmente era Finn, si allontanò, dirigendosi verso il bancone.
    < Tornando a noi, - cominciò Fill - menestrello, è vero che sei venuta... >
    < Fill, e cosa devo offrirle? >

    Fill sospirò.
    < Una birra, no? >
    < Ma bionda o scura? >
    < Beh, quella che hanno! >
    < Ma se le hanno entrambe? >

    Momento di silenzio vagamente imbarazzante. Il gemello sembrava quasi pensieroso.
    < Hai ragione. Andiamo a offrirgliela insieme. >
    Ed entrambi si allontanarono. Genna si girò verso il ragazzo ancora seduto al tavolo. Alzata di spalle.
    < Non sperare che mi schiodi di qui. Sono sicuro che questo sia il tavolo più interessante di tutto il locale. >
    < Secondo te, prima o poi qualcuno mi permetterà anche di mandare giù qualcosa? >

    Altra alzata di spalle. Così non era maledettamente d'aiuto.
    Era indecisa: la sua era una maledizione, o se le cercava? Erano aperte le scommesse. E... wow, ed ecco che si avvicinava il primo scommettitore! Era... ehi, ma non era l'uomo che prima aveva portato via le stoviglie ormai vuote? Si sedette nel posto occupato fino a poco tempo prima dall'omone. Solo poi chiese il permesso. Il danno era fatto, no?
    < Accomodati. Sappi però, che lo fai a rischio e pericolo del tuo appetito... >
    Beh, magari un altro che mangiava al suo stesso tavolo, le avrebbe dato un attimo di tregua. Azzardò addirittura un boccone.

    In compenso ho tutto il resto della locanda.. anche se fra un po' finirò le idiozie da sparare XD

    Non sputava fuoco. Già. Perché Genna doveva trovarsi un drago normale, quando uno che non sputava fiamme era più strano? Aspettò che il drago scomparisse sott'acqua prima di abbandonare la posizione affacciata. Si sentì un attimo circondato nel notare la folla che gli si era raccolta intorno.
    < Che diamine ci fate qui? Il capitano non vi ha dato niente da fare? >
    < Ehm.. eravamo qui per te, Fergus. Ti abbiamo visto affacciato, e pensavamo che stessi, ehm, male. >

    Donnas era sempre stato bravo a trovare stupide scuse nei momenti più assurdi.
    < Ah, e io soffro tanto il mal di mare da aver bisogno il supporto morale di una dozzina di persone? >
    < Non sapevamo quanto era grave. >

    Qualcuno dietro di lui cominciò ad annuire serio. La maggior parte cercò di nascondere il sorrisetto dietro mani, baffi o quello che capitava a a tiro.
    < Certo. Avete visto per caso Fid... a eccolo. Fidias! >
    Il primo ufficiale squadrò i presenti da capo a piedi, per poi avvicinarsi a Fergus. La folla piano piano si dissolse. Eh sì che era Kartas quello con la faccia più brutta!
    < Il capitano mi ha mandato da te. > disse laconico l'ufficiale. Ovviamente non continuò.
    < Dobbiamo consegnare il liuto al drago. Il menestrello è sano e salvo in una locanda. >
    Fidias annuì. Si affacciò dal parapetto della nave, per poi cominciare a fissare Fergus con aria confusa.
    < E' andato a terra. >
    Annuì di nuovo, e senza aggiungere nient'altro si diresse dall'altra parte della nave. Con un sospiro Fergus si apprestò a seguirlo.
    Almeno per un po' avrebbe evitato i lavori pesanti. Aveva sempre odiato scaricare e caricare la stiva. Molto meglio essere in alto mare, già. Là in mezzo si aveva a che fare con meno esseri che potenzialmente potevano mangiarti...

    Edited by Tirannosaurorex - 7/2/2015, 20:27
     
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    Tira... nel primo pezzo... non ciò capito un *bip* ahahah XD rispondo ora che domani penso di non poterlo fare

    Clerat inforcò un boccone, chiedendosi del perché quel tavolo paresse circondato da un arcano potere.
    "Cosa? E perché dovrebbe passarmi l'appetito? non mangio da mezza giornata e per uno che sta in cucina è una brutta cosa"
    In effetti lo era, ma Tolfdir vietava a tutti là sotto di mangiare qualcosa destinato alla gente in sala. Come ogni sera non vedeva l'ora di sedersi e sgranocchiare qualcosa.
    "Posso farti una domanda?" Proseguì, rivolto ad Egenna.
    Non attese la risposta e gliela fece comunque; Era nel suo stile...
    "Il drago.... che ci fa in un posto come questo? Prima mi ha spaventato, non vedevo una creatura simile da non so quanto tempo. Kerus non è un posto sicuro per lui"
    Mangiò un altro pezzo di carne, poi si soffermò un attimo a fissare il ragazzo seduto davanti a lui. Non aveva niente da dirgli, quindi riabbassò il capo e si concentrò sul pasto.
    Poi un inquietante accozzaglia di rumori si susseguì proveniente da un tavolo lì vicino.
    "Se la sorte vuoi sfidar! E la vita non temer... un po' di vino devi ber vino a volontààà! Cantare è la vita mia... farlo quì o nella via... differenza poi non fa... vino a volontààà!"
    Clerat poggiò un gomito sul tavolo e si sorresse la fronte con la mano, la disperazione più totale.
    "Per i divini del passo cieleste... scusatelo. Ogni tanto qualcuno parte in questo modo"



    Ticchettò con gli artigli sul suolo, smuovendo la coda a destra e sinistra.
    Osservò i movimenti nella nave, attendendo che l'uomo si facesse vivo. Si grattò le scaglie del ventre con una zampa, mentre di nuovo il suo istinto lo portava a voltarsi alla sua destra. Di nuovo, ancora una volta quella spiacevole sensazione di essere osservato. Non era il solito sguardo curioso o impiccione, qualcosa non andava! Convinse la sua testa a concentrarsi piuttosto sugli umani impegnati a trafficare con le navi attraccate al porto e nei dintorni. Di tanto in tanto qualcuno dirigeva lo sguardo verso di lui, ma ormai quel tipo di percezione era diventata troppo familiare per potersene preoccupare. Era altro a metterlo in allerta. Doveva continuare a non curarsene, ma non poteva neanche ignorarlo. Ma quanto ci metteva Fergus a recuperare il liuto?
     
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    Ah, pardon.. sonno combinato a fretta e ad un computer a cui non sono abituata, non sono un buon mix per un messaggio troppo pensato.. cerco di sistemarlo meglio non appena mi torna in mente quello che intendevo dire XD
    Scusa il ritardo di questo e la poca ispirazione ^^

    Perché avrebbe dovuto perdere l'appetito? Mah, forse perché ogni volta che cercava di ingoiare qualcosa che non fosse birra, qualcuno si intrometteva? E a nessuno importava che fosse da più o meno quella mattina che non mangiava qualcosa! Genna si limitò ad un semplice sorriso in risposta. Stava cominciando a diventare troppo affamata per la gentilezza. Imitò l'uomo che le si era seduto a fianco, e arpionò un pezzetto di carne per poi mangiarlo. Si guardò intorno sospettosa.. che finalmente nessuno volesse farle qualche altra domanda? Che...
    No. L'uomo al suo fianco aveva anche lui i suoi dubbi. Le chiese cosa ci facesse un drago a spasso per Kerus. In realtà prima le chiese se potesse fare una domanda. Ma lui stesso la considerò retorica, e a Genna sembrò giusto ignorarla. Sempre meglio che irritarsi...
    < Cerca una persona. > rispose semplicemente.
    Cosa poteva dire che suonasse meno vago? Nemmeno lei sapeva qualcosa di più specifico...
    < Ah, e chi di preciso? > chiese il ragazzo. Ogni tanto pure lui si faceva vivo.
    Genno gli lanciò una veloce occhiata. Stava fissando il boccale che aveva davanti, forse... i ciuffi scuri di capelli gli nascondevano troppo il viso per capire la sua espressione facciale, ma non sembrava comunque troppo interessato alla risposta.
    < Un umano... >
    < Ah, chiaro. >
    sbuffò.
    Genna era quasi tentata di rispondere qualcosa di sarcastico o cattivo, ma un coro di ubriaconi - neanche troppo stonato, strano - si intromise tra lei e la risposta. Conosceva quel motivetto, anche se le parole che venivano usate non erano come quelle che ricordava. Rimase un attimo in ascolto ripassando a mente la nuova canzone per poterla memorizzare. Era sempre bello notare come le canzoni si modificassero da un luogo all'altro, a volte i cambiamenti erano così radicali che non si sarebbe mai detto che l'origine delle due canzoni era la stessa...
    L'uomo seduto al suo fianco si scusò per loro. Ah, come se lei non avesse mai sentito qualcosa del genere!
    < Mai scusarsi per una canzone con un menestrello. - ridacchiò - Potrebbe anche essere quella giusta. >
    Bevve un sorso di birra. Per la prima volta in quella serata non lo faceva solo per ubriacarsi. Ottimo, stava migliorando.

    ------------

    Il drago era già a terra quando scesero dalla nave. O meglio, Fergus lo trovò già lì quando arrivò, ma non immaginava che per Fidias fosse troppo diverso... non ci aveva messo poi così tanto per raggiungerlo... Fergus si affiancò all'ufficiale, aspettandosi che fosse lui a cominciare a dire qualcosa, ma Fidias rimase lì, limitandosi a fissarE il drago. Non tolse il liuto dalla tracolla, o nessun altro movimento atto a porgergli lo strumento. Semplicemente si ancorò a qualche metro di distanza dal drago con la bocca cucita. Era la prima volta che vedeva un drago? Fergus ne dubitava, e se anche fosse, l'incontro di quella mattina con Zell era stato decisamente più strano. Cosa...
    Fergus spostò l'occhio dall'uno all'altro senza sapere cosa fare, o cosa dire. Sospirò. Sospettava che se non fosse stato lui a interrompere quel frustrante silenzio, avrebbero potuto contuare per delle ore a fissarsi senza un fine...
    < Fidias... - indicò il drago - credo che Aesingr sia qui per il liuto di Genna. >
    Fidias annuì.
    < Quindi dobbiamo darglielo, no? >
    < Ma come fa a tenerlo? >

    Fergus aprì la bocca, per poi chiuderla di scatto. Vero. Come si supponeva che lo portasse dal menestrello se non aveva mani in cui reggerlo? Non era come Zell, che seppur in parte drago, aveva due pollici opponibili per reggerlo, come un qualsiasi essere umano...
    < Ehm, Aesing, come lo porteresti da Genna? Non vorrei che tornasse qui ad attuare le sue minacce, solo perché un drago gli ha rosicchiato il liuto, ehm... >
    Si grattò la testa pensieroso. Potevano fidarsi a lasciarglielo penzolare al collo? E se glielo legavano al dorso, chi assicurava che i nodi non avrebbero ceduto o che un ladruncolo non glielo avrebbe sfilato mentre camminava per la via? Oppure potevano usare questo come pretesto per andare a lamentarsi direttamente dal menestrello?
     
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    ahah ma noo XD non dovevi cambiare, avevo capito. ma tutto quel Fill Finn Sosia... il delirio XD e non preoccuparti per i ritardi te l'ho già detto!

    "D'accordo. Allora mi scuso per essermi scusato" Aveva senso? Lì dentro aveva tutto poco senso, frasi di significato incompiuto non erano qualcosa di cui preoccuparsi, Erano ben altri gli eventi che potevano essere considerati strani... meglio non soffermarsi troppo su pensieri inutili.
    "Un essere umano eh? Quì ce ne sono molti, Kerus è l'unico luogo in cui la popolazione sia per la gran parte composta di umani. Non so se questo sia o meno un bene..."
    Superfluo approfondire quell'argomento, specialmente sotto l'attenzione di orecchie indiscrete. "Spero che ritorni, magari si aspetta le mie scuse per il nostro primo impatto"
    O forse non glie n'era fregato nulla? O forse non l'aveva neanche considerato?
    "E tu invece?" Addentò un paio di patate... "Cosa ci dici di te?" chiese al ragazzo seduto di fronte a lui.
    il mio era molto meno ispirato del tuo XD

    Aesingr guardò i due uomini che si erano impalati a fissarsi e a fissarlo. Che accidenti volevano fare? Dire? pensare? Escogitare? Piani loschi? Ah no, dovevano soltanto decidere delle sorti del liuto di Egenna.
    Effettivamente quando gli presentarono il problema si maledisse per non aver prevenuto la cosa: come poteva portarlo da Egenna senza danneggiarlo minimamente? L'aveva dato un po' per scontato, ma raramente aveva trasportato oggetti, tanto più oggetti da non rischiare di rompere.
    La coda era troppo instabile e doveva usarla per calibrare la direzione in volo... già che non era troppo capace di destreggiarsi in aria.
    Le zanne erano escluse, gli artigli anche data la formazione delle sue zampe.
    "Penso che..." Si fermò un istante "l'unica soluzione sia ancorarlo al collo, non lo farò cadere"
    Non ne era proppo certo, ma...
     
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    Per il ciclo "Dalla poca ispirazione, nasce poco", ecco il prossimo post! *sottofondo di applausi* Oddio, delirio XD

    Genna portò un gomito sul tavolo per poggiare la testa sul palmo della mano con aria vagamente perplessa. Scusarsi di essersi scusati? Mandò giù una cosa gommosa, ma decisamente buona. Ah, la discussione stava degenerando. Presto avrebbero cominciato a chiacchierare di chiacchiere, domandare domande, rispondere a risposte o parlare con altre parole altrettanto insensate?
    Decisamente, Genna non rispose a quella dialettica provocazione. Mantenne giusto un paio di occhietti a fessera, che, però, non scoraggiò un'ulteriore - per quanto velata - versione su quanto fosse stata brutta la sua idea di andare a Kerus. Stava quasi cominciando ad apprezzare l'idea del suo prematuro sbarco. Lì nella foresta, nonostante fosse un postaccio ricco di draghi, moffette e Zell, l'avevano avvertita della sua pericolosità al massimo una volta! Si trattenne dal borbottare qualcosa di acido, mandando giù qualcosa.
    Masticando una verdura che non riusciva ben a identificare per gusto e consistenza - il bello di essere completamente ignoranti in cucina - ascoltò la risposta del ragazzo sul cosa ci facesse lì.
    < Beh, aspetto che lei faccia qualcos'altro di strano. >
    Cosa? Cominciò a tossire per evitare di morire soffocata da quella stupida verdurina andata di traverso. Con quasi le lacrime agli occhi, lo vide indicarla col boccale.
    < Qualcos'altro? - chiese quindi lei quasi senza voce - Cosa ho già fatto di strano? >
    < Non sei entrata in una locanda con un drago? >

    Ah già, vero. Non era storia vecchia ormai?

    -----

    Fidias annuì convinto. Era deciso? A fare cosa? Fergus lo guardò un attimo perplesso.
    < Il drago ha ragione. Vado a prendere della corda. >
    Corda? Non era sufficiente la tracolla? Ma prima che potesse anche solo inoltrare l'idea, l'ufficiale si era già inoltrato sulla nave. Diamine, e ora che si supponeva che facesse? Che intrattenesse il drago? Quel maledetto ufficiale se ne era andato via, portandosi dietro custodia e liuto! Stupido essere!
    Si girò lentamente verso il drago, con un sorriso stampato in viso, e una testa vuota di idee per intavolare un discorso.
    < Allora, ehm... perché ti chiamano "il drago che puzza di pesce"? >
    Borbottò la prima cosa che gli venne in mente. In quel momento non gli importava nemmeno se lo avrebbe mangiato per quello...
     
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    "Dalla poca ispirazione, nasce poco" capitolo 4: la ri-ri-vendetta del vendicatore

    Clerat lanciò uno sguardo un po' indeciso al ragazzo, non era sicuramente uno che si preoccupava prima di pensare.
    "Non smanaccare troppo con quei calici, se si rompono ci vai tu a ricomprarli... e ci ho già mandato qualcuno sappilo. Che è pure tornato... e addirittura con il calice!" Disse, sorridendo, tanto per dire e fare qualcosa che non gli apparisse strano.
    "Se ci pensi comunque un drago da queste parti non è neanche così assurdo"
    Poi qualcuno, invidioso della fama di menestrello errante -in quel caso, termine dal significato di sbagliato... non gironzolante- si alzò in piedi impugnando un piatto e due coltelli. Un degno compare lo seguì con in braccio una chitarra di legno scuro, ma dall'espressione vagamente... inadeguata. Sperava che quello non dovesse cantare, o sarebbe fuggito anche lui con un drago lontano da lì.
    "Ei voi!" Gridò il chitarrista, mentre lo stovigliaro stava osservando i propri oggetti per capire dove e come usarli... o almeno questo dava l'impressione di fare. Dopo attenta analisi prese una piccola sedia di legno da un angolo della stanza e ci piazzò sopra il piatto.
    "Volevi qualcosa di strano? Il nostro menestrello è in ferie, guarda quelli". Gli venne in mente che non le aveva ancora chiesto come si chiamasse, ma non volendo che si notasse decise di aspettare, magari dopo si sarebbe presentata al pubblico se avesse cantato o suonato qualcosa.
    "Statemi tutti a sentire! Stasera vi delizieremo con una delle nostre canzoni migliori, le spezie del bardo!"
    Stasera? perché avevano suonato altre volte? Va beh che lui era spesso di sotto, ma quelli proprio -fortunatamente- non aveva avuto ancora l'onore di incontrarli. Chi sa, magari si sarebbero dimostrati una rivelazione del mondo canoro...

    ---------------------

    E così avrebbe dovuto affrontare l'argomento prima del previsto eh?
    "Questa leggenda del mio... azzarderei... odore di mare, credo sia nata dal fatto che il primo drago o qualunque cosa fosse che avete incontrato, non era abituato a draghi marini. Abituato agli odori della foresta probabilmente ha paragonato il mio odore a quello di un pesce"
    Non ne era neanche troppo convinto, ma gli sambrava la spiegazione più attendibile, che condì con un piccolo sorrisetto strano.
    "Caso mai doveste rincontrarlo, fategli sapere che almeno non puzzo di muffa ammuffita"
    Perché Zell puzzava di muffa? Bo... qualcosa doveva pur dire.
    Si voltò di nuovo verso la nave. "Essere umano strano quanto ci metti?" Pensò, mentre la sua testa era già proiettata verso i minuti successivi in cui avrebbe dovuto essere la guardia del corpo del liuto.
     
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    Quinto capitolo in arrivo XD

    Il ragazzo abbassò lo sguardo, poggiando delicatamente il fragile calice sul tavolo. L'aveva colpito così tanto quella minaccia? Genna nascose un sorrisetto compiaciuto dietro un sorso di birra. L'uomo al suo fianco le stava sempre più simpatico. Era da un po' che non incontrava qualcuno con la testa sulle spalle.. qualcuno che capisse che viaggiare insieme ad un drago poteva capitare a tutti, e che lei era stata solo una dei tanti fortunati! Guardò annuendo il ragazzo, mentre masticava qualcosa di molto simile a quello che l'aveva quasi strozzata poco prima. Questo le fece venire in mente che ancora non si era vendicata per quello, ma prima che qualsiasi piano malvagio le si formasse in testa, due tizi, a suo parere non troppo sobri, pensarono bene di disturbarla.
    Uno di loro era armato di... oh, davvero? Una chitarra? Chi aveva il coraggio di suonare qualcosa di così indelicato e impreciso? Troppe poche corde, per un timbro troppo poco ampio! Il liuto era lo strumento perfetto! Perfino i costruttori di violini si chiamavano liutai! Li squadrò da capo a piedi con una veloce occhiata. Spezzò un tozzo di pane per fare scarpetta, decisa ad ignorarli il più possibile. Tsk.. una chitarra! Ma... cosa? Avevano intenzione di suonare? Le spezie del bardo? Li lanciò una seconda occhiataccia. E loro la consideravano una canzone difficile? La loro migliore? Ah, il solo motivo per cui lei non la suonava mai, era perché lei odiava i bardi!
    Genna si alzò in piedi di scatto tenendo in mano il vassoio ormai mezzo vuoto.
    < Amico, - ehi, come diavolo si chiamava l'uomo al suo fianco? - mi è passato definitamente l'appetito. Posso portare io il vassoio in cucina prima di rimanere invischiata con quella roba? >
    Ok. Era stata un po' cattiva. Ma presentarsi da lei con una chitarra? Ah, per Unnes Tre Mani, era da una vita che non le capitava per le mani un silime affronto! Dove diamine era il suo liuto quando serviva per zittire un paio di dilettanti? Aveva anche abbastanza birra in corpo per farlo veramente!

    ---------

    Fergus rimane un attimo stranito. Zell puzzava di muschio? Usavano strani soprannomi i draghi e simili. Mmh, chissà come chiamavano lui... riuscì a trattenersi dall'annusarsi l'ascella, solo perché Fidias poteva arrivare da un momento all'altro, e spiegare quello che stava facendo sarebbe stato pressoché impossibile.
    Questo suo percorso mentale, gli fece tornare in mente un altro soprannome.
    < Ah, chiaro. - annuì come se avesse capito veramente - E come mai Zell chiamava Genna "la signorina della paella"? Ha cercato di uccidervi cucinandovi qualcosa? >
    Fidias non ci mise molto ad arrivare, lo guardò solo un po' male quando lo trovò lì ridacchiante. Aveva intorno al braccio almeno cinque metri di corda.
    < Era davvero necessaria tutta sta roba? > gli chiese una volta che li aveva raggiunti.
    < Il capitano ha detto che mi appende a testa in giù sul pennone della nave se questo coso non torna al sicuro nelle mani del menestrello. Vado sul sicuro. >
    Era il discorso più lungo che mai gli avesse sentito fare. Per lo meno era fiero di lui.
     
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    e siamo a 6. facciamo il settimo... come le 7 sfere... le 7 stelle di hokuto... i 7 mari... le 7 meraviglie del mondo... le 7 boiate che sto sparando...

    Non negò che la richiesta della ragazza l'avesse lasciato un pochino appena perplesso. Va bene l'indignazione per due tizi non molto convincenti che volevano infangare il nome della musica, ma andare a rifugiarsi persino nelle cucine...
    "Clerat... mi chiamo Clerat. Se proprio vuoi scendere... non so quanto sia conveniente, Tolfdir può anche accettare che gli stacchi un paio di arti, ma non apprezza molto intrusioni in cucina. Ma forse per te farà un'eccezione" Se le avesse chiesto per quale motivo lei sarebbe stata un'eccezione non le avrebbe saputo rispondere, ma se lo sentiva istintivamente. Come se di solito le sue intuizioni fossero attendibili... era più probabile che il vecchio salisse con un tavolo in una mano e un fiammifero in un'altra e dasse fuoco all'intero locale piuttosto che lasciar entrare un ospite in cucina.
    Va beh, dettagli.
    Uno dei due individui a pochi metri dalla porta iniziò a premere tasti e a pizzicare corde un po' a caso, fingendo forse di accordarla... o magari lo stava facendo veramente, solo con un bel condimento di espressione sconvolta e sconvolgente e qualcos'altro di non troppo definito. Altro che spezie del bardo!
    Si, era meglio se la ragazza scendeva in cucina. Forse era meglio Tolfdir con un mestolo tra le mani che quell'obrobrio spacciato per musica.

    ---------

    Ecco... e ora come spiegava anche il soprannome di Egenna?
    "Temo... che spiegarti signorina della paella sia più complicato, comunque no non ha cercato di uccidere nessuno. Ma ha sfoderato tempeste di minacce!"
    Quando l'altro umano tornò con la corda che avrebbe dovuto usare per trasportare il liuto da Egenna, dovette trattenere un commento un po' stranito, ma in effetti bastava che lo strumento non venisse danneggiato, il perché e il percome non avevano importanza.
    "Non avrò le dita come le vostre ma non penso di aver bisogno di un oceano di corde, credo ne serva quanto basta per non farla precipitare a terra in caso dovesse scivolarmi. ma con entrambe le zampe non dovrei avere grossi problemi a trasportarlo"
    Bo, a lui non cambiava molto. Si avvicinò con cautela ai due, abbassando il collo e aspettando che si decidessero su come, quando, dove,, perché e altri quesiti innnarrabili... fare ciò che dovevano fare.
     
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    Ah, speravo quasi che i due cogliessero la provocazione.. Aes, sei cattivo, non mi dai nemmeno modo di cominciare una rissa XD

    No. Non lo avevano fatto sul serio. Non lo stavano facendo. Quella di sottofondo era solo una chitarra che tentava il suicidio, vero? Non poteva essere anche una canzone.. non ci somigliava neanche vagamente! Genna si trattenne dal rabbrividire. Diamine, e se la Canzone si fosse rivelata qualcosa del genere? No. Quella non doveva essere una canzone.
    Non poteva esserci niente di più fastidioso per un menestrello lasciar correre queste cose. Era come se un soldato veterano si lasciasse colpire da un idiota qualunque! Come se un pittore lasciasse fare un dipinto a suo figlio di pochi mesi! Come se un cuoco lasciasse cucinare lei! Come... basta, quante cose assurde potevano esistere ancora?
    < Oh, per la luna storta... ma fanno davvero sul serio? > borbottò mentre li fissava orripilata.
    Ah, le sarebbe piaciuto avere in mano la sua padella.. se con quella era riuscita a spaventare un semi-drago, chissà che potere aveva contro gli esseri umani di quell'isola! Invece non si ricordava nemmeno dove avesse lasciato il suo zaino, e l'unica arma in mano che poteva sfruttare era... uh, il vassoio! Lo lanciò sul tavolo con più violenza possibile, sperando che il tonfo congelasse la poca attenzione che ci voleva per suonare quel grumo di note. Se si fosse rotto non le importava nemmeno di uscire a comprarne uno nuovo. Tutto era meglio di sentire quella... quella.. non sapeva nemmeno come definirla!
    Si avvicino minacciosa ai due. Era soddisfacente essere più alta di entrambi. Finalmente le cose erano tornate alla normalità!
    < Ok. Basta. Vi prego, risparmiateci dal resto! >
    Strappò la chitarra di mano e alzò accusatoria l'indice dell'altra mano verso l'uomo che aveva torturato quel povero strumento indifeso. Essere delle chitarre non era un crimine tanto grande da meritarsi questa punizione... e adesso? Non aveva nemmeno il liuto per zittirli definitivamente!
    < Ora: dove diamine è il La in questa ciofeca? >
    Oh no, lo aveva chiesto veramente? Mise un piede su una panca e appoggiò la chitarra sulla gamba. Cosa? Lo stava per fare davvero? Non aveva mai suonato una chitarra prima! Ci mancava solo che Tolfdir la cacciasse via perché si dimostrava incompetente!
    < Ecco. Era questo che intendevo con qualcos'altro di strano, Clerat. > commentò il ragazzo, sorseggiando la sua infinita birra.
    Lo avrebbe volentieri ucciso. Dannazione.

    --------

    Allegria, finalmente Fidias si tolse da tracolla il liuto! L'aveva presa davvero troppo sul serio l'idea di non perdere di vista quel coso nemmeno per un secondo.. beh, almeno era arrivato a destinazione sano e salvo, questo era l'importante.
    Il drago abbassò il collo e Fergus, vedendo l'ufficiale indeciso su cosa fare, prese lo strumento musicale dalle mani dell'ufficiale per metterlo al collo del drago, sfruttando semplicemente la tracolla.
    < Fatto. > esclamò quindi.
    < Come fatto? >
    In risposta Fergus alzò semplicemente le spalle.
    < Ma se arriva un colpo di vento che glielo sfila da lì? >
    < Ne dubito. >

    Si sentiva come se i compiti si fossero invertiti. Di solito era lui quello che parlava a macchinetta. Cosa stava succedendo? Osservò Fidias guardare la corda ancora arrotolata nel braccio. Annuì leggermente, con ancora la faccia perplessa.
    < Ti conviene andare prima che cambi idea.. o rischi di rimanere seppellito dalle corde... >
    Gli fece un occhilino. Beh, strizzò l'occhio provandoci, ogni tanto qualcuno capiva anche che cos'era...
     
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