Cuori impavidi

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  1. Midnight Dragon
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    C'era qualcosa di formidabile - rifletteva Silverion - nel modo in cui cose così apparentemente semplici erano in grado di unire gente così estranea. Non poteva considerare certo i suoi nuovi compagni di viaggio come degli amici, non aveva che sfiorato con dolcezza le loro vite da qualche minuto, eppure l'unione di intenti simili e di piccoli gesti li aveva portati a viaggiare insieme e a scambiarsi qualche frammento di fiducia. Forse era il vento a portargli ricordi di tutte quelle altre volte che era successo... Valyrion la chiamava "solidarietà del viandante", e aveva una teoria secondo la quale tutti coloro che viaggiavano per abitudine si potevano capire istintivamente senza problemi, avendo vissuto esperienze simili. Non vi aveva mai dato troppo peso, anche se doveva ammettere che il suo fratellino non aveva proprio tutti i torti. Col vento tra i capelli, assecondava il ritmo di Maledet cercando di essere uno con il suo corpo, senza procurargli né intralcio né fastidio, assaporando ogni secondo di quell'esperienza in modo da non dimenticarsene mai.
    C'era da dire che Pharnasius - per quanto fosse evidente che battere in velocità un drago in volo semplicemente correndo era un'impresa impossibile - si difendeva egregiamente: era sempre in grado di distaccare Maledet con uno scatto ben piazzato, e sosteneva la sua velocità senza troppi problemi. Sylverion sospettò che nessuno dei due ci si stesse impegnando al massimo delle proprie forze, e dopotutto era un gioco, una piccola competizione amichevole. Si tenne un po' più forte, sapendo già che il drago nero le avrebbe tenuto testa e - con fluidità - assecondò prontamente lo scatto che non si fece attendere, accompagnato da un ruggito di gioia.
    <<Oh-oh>> lo stuzzicò Sylverion, ridacchiando. <<Una lupa ti ha costretto a dare il massimo già ora?>>.

    Oddio, so già cosa aspettarmi. Va bene XD Scusate solo per il turno breve, dopotutto stiamo solo aspettando che tu ci porti uno di quegli imprevisti che nemmeno il monopoli... XD
     
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    chiedo scusa per il ritardo! cercherò di rifarmi con questo post... speriamo XD

    Si, Maledet sapeva volare, doveva riconoscerlo. aveva sempre considerato il volo un attitudine delle creature leggere ed eleganti, dal frivolo battito dali e dal rapido fruscio.
    Quel drago era si elegante, ma non come un'aquila o un passero. Era un'eleganza guerriera, selvaggia e... maestosa. Come riuscisse a volare, librarsi in aria e destreggiarsi in simili picchiate non riusciva a capirlo, ma una cosa era certa: quella creatura era affascinante. Si voltò e gli lanciò un'occhiata di sfida, solo per ritrovarselo di nuovo alle calcagna.
    Non acelerò, non voleva esagerare e avrebbe finito per sprecare energie inutili. Se il drago avesse aumentato la dose anche lei si sarebbe impegnata a fondo, ma fino a quel momento era più che sufficente stare sotto o dietro di lui.
    Tornò a concentrarsi sul tragitto, notando che l'area si era fatta più boscosa e i suoi polpastrelli iniziarono a calpestare un suolo leggermente più morbido e regolare.
    Balzò verso l'alto e si appigliò con gli artigli anteriori ad un ramo, issandosi su con agilità. Il suo corpo leggero e flessuoso non opponeva resistenza, era abituata a simili movimenti.
    Per un momento non badò alla sfida, non si era mai spinta così lontana. conosceva molto bene boschi e foreste, il suo monte ne era costellato, ma ogni luogo nuovo poteva celare nuovi segreti, nuovi misteri, nuove paure.
    Forse paure era una parola grossa, ma quando si gettò verso un curioso nuovo piccolo frutto marrone per capire di cosa si trattasse... ebbe una spiacevole sorpresa.
    Si cibava di carne prevalentemente, ma aveva imparato a non schifare neanche alcuni tipi di frutto, forse grazie alla sua natura non del tutto lupina. La sua criniera argentea fluttuava sulle sue spalle e i suoi muscoli guizzavano pieni di vita, quando, durante l'atterraggio dopo un salto, sentì la sua zampa posteriore sinistra venir morsa da qualcosa.
    La stretta non penetrò nelle ossa ma le ferì leggermente l'arto, la sua resistenza fisica le garantiva questo ed altro.
    Solo che non riuscire più ad allontanare la zampa dal morso le dava fastidio, soprattutto quando si accorse che non era stato un animale ad attaccarla, ma unostrano oggetto non identificato di forma e materiale sconosciuto. L'unica cosa che sapeva di quel coso è che sarebbe durato per poco, infatti premette con le altre zampe sull'affare che le stringeva la zampa e lo spezzò di netto.
    Si voltò verso l'alto credendo fosse stato Maledet a combinarle qualcosa di strano, ma percepì presenze estranee non molto distante che non le diedero nessuna piacevole sensazione. Tese le narici e puntò occhi e orecchie verso un alto abete a pochi metri da lei, a tergo del quale vi era nascosto qualcosa.
    E non era l'unico qualcosa presente nei paraggi. Non erano due, non tre... neanche cinque...
    Decifrò almeno otto odori diversi.
    Non ebbe la stessa sensazione di desiderio di soddisfare curiosità come nei confronti di Maledet e Sylverion: ebbe un filo di timore, forse un istinto proveniente questa volta dalla sua anima di lupa, che le consigliava di allontanarsi.
    Non le diede ascolto; erano otto umani, con un odore totalmente diverso da quello di Sylverion.
    Ne vide solo uno ma gli altri odori erano uguali al suo, quindi erano otto umani.
    Due si allontanarono... lentamente, molto lentamente. Probabilmente stavano correndo, ma per lei o Maledet stavano camminando a passo adagiato.
    <creature così lente e deboli...> fu la prima cosa che gli venne in mente, forse perché la sua testa era pervasa dalla frenesia della corsa fino a pochi attimi prima.
    Corsa che quegli umani avevano interrotto.
    Aveva giurato a se stessa che chiunque l'avesse fermata sarebbe finito male: era indecisa se mantenere fede al patto o se cercare di violarlo.
    Curiosità, dannata curiosità!
    aspetto che ci siate anche voi e poi proseguo
     
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    Maledet sfrecciava rapido sulla foresta seguendo Pharnasius dal alto, ma la vide bloccarsi.
    Si avvicinò rimanendo in volo fermo nel aria e guardava la lupa che rompeva un incanto la bloccava.
    Era una specie di magia.
    Maledet da piccolo, per ordine del padre, doveva evitare gli incantesimi di maghi per fargli sviluppare riflessi fulminei quindi li conosceva abbastanza bene.
    Poi percepì sangue di umano, ma non era Sylverion.
    E percepiva diverse fonti di anidride carbonica.
    C'erano umani, ma la boscaglia ne rendeva difficile la localizzazione.
    Forse erano solo dei cacciatori.
    O forse erano loro... I nebbia argentea.
    Dannazione proprio ora saltate fuori?
    Ora che sono stanco per il volo?
    Codardi!

    Pensava Maledet preoccupato per l'incolumità propria e dei propri compagni di viaggio.
    Forse.
    Forse non sono loro.
    Forse mi sbaglio.
    Pensava Maledet agitato.
    Il suo cuore batteva forte in quegli attimi, e non riusciva a capire se fosse per la corsa interrotta o l'agitazione.
    Non siamo soli Sylverion
    Disse al alleato scrutando la serva.

    È un po' corta ma racchiude la suspense che prova il mio PG :3


    Edited by Master of Void - 13/8/2015, 16:07
     
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  4. Midnight Dragon
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    Mentre sotto di lui il paesaggio scorreva veloce al ritmo delle ali di Maledet, Sylverion si ripromise che, se alla fine avesse avuto l'occasione di viaggiare abbastanza a lungo con quei nuovi compagni, avrebbe dovuto prendere parte anche lui. Certo, non avrebbe battuto Maledet in eleganza, e se per questo nemmeno in velocità, ma in fatto di forza e resistenza fisica sapeva il fatto suo. Lo avrebbe messo in difficoltà, decise. Ma nel frattempo avrebbe ammirato, e letteralmente toccato con mano, la sua eleganza. Avrebbe giocato con lui come faceva di solito, affascinato dal ruoli sociali e dal conoscere le storie altrui, perchè per Sylverion ogni storia meritava di essere ascoltata. E forse avrebbe capito Maledet, e forse lui si sarebbe guadagnato la restante parte della sua fiducia, chi poteva saperlo? L'importante era divertirsi senza rimpianti, e alla sfida successiva avrebbe saputo come giocare le proprie carte al meglio.
    Pharnasius però era diversa: Sylverion ne era affascinato, e il fatto che effettivamente fosse in grado di tenere testa pienamente a un drago in volo era semplicemente stupefacente, e ovviamente aveva catturato il suo interesse. Proprio in quel momento, a metà di quel pensiero, il suo naso colse il fin troppo familiare aroma del sangue. Metallico, appena percepibile nell'aria, ma appartenava indubbiamente alla lupa. Questo lo costrinse a riconsiderare la situazione e a prendere un profondo respiro, interrompendo la gradevole frenesia della corsa e dell'adrenalina. E si accorse dell'odore del sudore umano - non il suo - sparso per la foresta che stavano ora sorvolando. Ovviamente lo aveva sentito già da prima, ma la sua attenzione lo aveva scartato: era del tutto plausibile trovare umani in circostanze simili e tanto dei compagni di viaggio li aveva già trovati. Per non parlare del fatto che tanto il suo obiettivo era allontanarsi da quei monti, quindi tra quello e la gara a cavao di Maledet non ci aveva minimamente fatto caso.
    <<Non siamo soli Sylverion>> lo avvertì Maledet; Sylverion poteva sentire la sua tensione, da là sopra, e la sua voce si era fatta di colpo molto seria. Lo capiva, anche lui condivideva probabilmente la stessa preoccupazione.
    <<Lo so>> rispose conciso, senza spiegarne il perchè. <<Cacciatori? Riesci a vedere qualcosa?>>

    sono da cellulare, spero che la risposta vada bene, spero non sia troppo breve ^^" da qui non riesco a capire bene xD
     
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    Pharnasius fece quello che qualunque altro lupo avrebbe cercato di fare: provò a capire in quale situazione fosse finita, studiò con rapidità ciò che la attorniava e volse un'ultima volta lo sguardo al cielo, da cui ancora il drago non era disceso.
    "Non è un lupo" Sentì sussurrare da una delle persone, a voce non abbastanza bassa da impedire al suo udito ferino di captarlo.
    Avanzò di un passo: i suoi artigli ticchettavano morbidamente e ferocemente sull'erba, mentre scopriva le zanne.
    <ma bene! Anche voi... allora>
    Troppe volte se l'era sentito dire. Voleva non udire più quella frase.
    Gliel'avrebbero pagata.
    Ignorò per qualche istante quanto si era lasciata alle spalle, la gara con Maledet e tutto il resto... per concentrare i suoi occhi ormai ridotti a cuspidi furenti sui suoi nuovi avversari.
    Soltanto un oggetto scagliato a gran velocità dalla sua destra la costrinse a desistere dall'assalto. Poteva dire di aver sentito almeno una dozzina di parole in quei brevi istanti, più o meno contemporanee, ma la sua mente non era interessata a decifrarle perché il suo sistema nervoso aveva già provveduto a farla schizzare in avanti.
    Mai indietreggiare, non sarebbe più fuggita. Avanzata o sconfitta, mai si sarebbe piegata. Chiunque fossero non dovevano mettersi contro di lei.
    La freccia si conficcò nelle radici di un albero non molto distante, ma non attirò eccessivamente la sua attenzione, ormai rivolta agli umani. Soltanto quando non si sentì più in pericolo si interessò ad alcune delle loro frasi, tra cui "Oohh...", "Rapidissimo...", "Aspetta", "I capelli!", "Mi cadono le braghe...".
    Una sola fu quella che prese in considerazione: "Voi pensate al drago"
    <quale drago? No, forse non avete capito... il vostro avversario sono io>
    Espresse il concetto saltando di lato a zig zag e fiondandosi su quello che le sembrava il più vicino, che sollevò un grosso oggetto di forma triangolare a protezione del corpo.
    Pharnasius venne scagliata indietro per la botta, ma lo stesso accadde all'uomo che inoltre venne schiacciato dal suo stesso scudo. Quello imprecò.
    Imprecò allo stesso modo dei suoi genitori. Ricordava termini simili, anche se non era mai stata interessata al conversare umano se non per semplice utilità o apprendimento.
    Forse quelli cercavano solo cibo, utilizzavano armi perché la natura non aveva concesso loro zanne artigli e forza per riuscirci. Forse erano semplici cacciatori, forse non doveva farsi prendere dall'euforia. Forse non doveva ucciderli.
    Un secondo dardo però partì verso la volta cieleste. Non era diretto a lei, ma a qualcosa sopra la boscaglia.
    Era indirizzata contro Maledet.
    No, così non ci siamo... Lui non poteva essere una preda di caccia, non avevano motivo di attaccarlo. Non si chiese nient'altro: una manciata di secondi e di macchie di colore non totalmente distinte, si ritrovò a quasi dieci metri dal punto in cui si trovava prima, con un pezzo di legno tra le fauci e uno di carne tra gli artigli.
    Un uomo urlò alle sue spalle. Quello che... si era lasciata alle spalle, con tanto di mano mozzata. Dalle due dita mancanti sgorgava fiammante sangue di preda sconfitta, caldo e pulsante come il premio di una lunga battuta di caccia.
    Anche da lì poteva percepirlo perfettamente, come lo stringesse tra le fauci.
    Di nuovo... ancora, la frenesia era iniziata. Aumentava invece di diminuire, si sentiva forte, potente, inarrestabile.
    Poteva farli fuori uno ad uno senza troppi problemi. Si poteva. O... avrebbe potuto, se solo una strana sensazione di allerta e disagio non si fosse improvvisamente impadronita della sua mente.
    Nel provare a indietreggiare si accorse che qualcosa voleva trattenerla, ma a differenza dell'oggetto di poc'anzi niente la stava mordendo. Nessun impedimento fisico, solo una strana sensazione di non riuscire a muovere le zampe.
    Con piacere impiegò poco a capire che si trattava di qualcosa annientabile comunque con la forza, poiché imprimendo una grande energia su uno solo degli arti riuscì a spostarlo senza troppa fatica.
    La faccenda comunque poteva complicare leggermente i suoi propositi aggressivi... va beh, meglio così.
    Almeno metà degli individui le teneva lo sguardo puntato contro, adesso tutti erano dislocati in punti diversi del suo campo visivo, tutti usciti allo scoperto. Due di loro tenevano anche le mani alzate verso di lei, come a volerla ghermire a distanza. Fu facile intuire che da esse proveniva la forza che la bloccava, ma neanche nei sogni più assurdi si era immaginata che qualcosa di simile potesse esistere.
    Non sapeva decifrare le espressioni umane, ma quei due avevano uno strano affanno e una respirazione irregolare rispetto agli altri, segno che ciò che stavano facendo era comunque faticoso. Decise quindi di stuzzicarli e iniziò a far pressione fisica contro quella strana energia, sorridendo divertita quando uno di loro si lasciò sfuggire un gemito.
    Mentre giocava con loro si accorse che altre mani erano puntate verso l'alto.
    Volevano afferrare anche Maledet? Poveri stolti...
    Alcuni alberi le coprivano la visuale quindi non poté capire cosa stesse succedendo al drago, ma una cosa era certa: doveva smettere di giocare, perché un'altra freccia le era stata puntata contro.
    Aveva commesso un piccolo errore e li aveva sottovalutati, stava pensando troppo a divertirsi per capire che potevano anche rivelarsi pericolosi, ma decise di considerare quel -pericolosi- più un -interessanti-. Per un attimo la stretta si fece più salda e si ritrovò inchiodata al suolo mentre la freccia sibilava minacciosa verso una delle sue zampe.
    Ma cosa caspita volevano costoro? Perché dovevano costringerla ad arrabbiarsi? La corsa appena conclusa aveva risucchiato con discreta avidità parte delle sue energie e non era nel pieno delle forze, fattore potenzialmente mortale in una situazione simile.
    Un ciuffo di peli bluastri e un sottile rivolo di sangue le scese dal labbro inferiore mentre lasciava cadere a terra la freccia, afferrata con le zanne prima che potesse colpirla.
    Adesso era giunto il suo turno. Il loro turno, perché in un modo o nell'altro sapeva che anche Maledet avrebbe combattuto.
    Ok forse un tantino lungo ma dovevo far succedere qualcosa. Preparatevi voi due che prima delle spiegazioni un po' di legnate ci stanno bene! Scommesse aperte! Chi si porterà via più arti avversari? Pharny però, nonostante faccia la figa, ha quasi finito le energie quindi... XD
     
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    Maledizione proprio ora? Almeno dai al mio pg il tempo di ricredersi direbbe un altro, ma masochista come sono non mi faccio problemi. Ma io sono io comunque se dopo non combatte anche Sylverion, Maledet legna pure lui XD


    Maledet guardo sorpreso gli uomini bersagliare la lupa, ma se la stava cavando bene. Ma poi cominciarono a bersagliare pure lui.
    Gasph! che volete da me!
    Grido il drago schivando le prime frecce ma molte lo colpirono facendolo diventare un puntaspilli.
    Maledet provava fastidio ad avere quei pezzi di legno in corpo, ma non provando sofferenza non avvertiva altro.
    Fortunatamente si erano conficcate poco in profondità nella spessa pelle del drago e che prese quota allontanarsi dal loro raggio di Azione.
    Poi le tolse una a una.
    ORA MORIRETE PER QUESTO!!!
    Ruggì il drago togliendo l'ultima freccia.
    Il drago nero si scagliò in picchiata contro i nemici schivando le frecce con rapide virate. Ma qualcosa lo fece precipitare, strane forze oscure lo affermavano, ma al ultimo riprese il controllo e versò una raffica di corruzione su un gruppo di quei tizzi, senza essere sicuro di averli colpiti, ma le loro urla forse erano una conferma.
    Ma altri stavano arrivando.
    Il drago nero sorrise in un modo inquietante, mentre estraeva la sua Katana.
    Poi uno scatto rapidissimo e un colpo di spada fece per colpirne uno e un altro.
    Ma ne arrivavano altri.
    Maledet non capiva quanti fossero, e inoltre nella boscaglia aveva perso di vista Pharnasius.
    Era così stanco a causa della corsa, ma sulle sue spalle aveva una grande risorsa.
    Sylverion so cosa sei!
    Ti conviene prendere la tua vera forma e aiutarmi a pestarli se vuoi rimanere vivo.

    Disse a colui che era sul suo dorso senza smettere di guardare minaccioso, gli uomini che si avvicinavano.
    Il suo basso ringhio minaccioso li tratteneva.
    Nessuno di loro voleva essere il primo a morire e questo scacco non sarebbe durato a lungo.
    Poi delle "cose" afferrare Maledet.
    Ma il drago fece a pezzi quelle cose senza fatica e poi gridò.
    CHI DIAVOLO SIETE VOI!?!



    Ueh Mid ora tocca a te, Sylverion ora è bello riposato. SCATENA L'INFERNO! XD

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    Edited by Master of Void - 12/8/2015, 01:40
     
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    Fermi tutti. Master: puoi essere autoconclusivo solo con NPG tuoi... togli quel casino per favore XD prima di tutto due "maghi" stavano cercando di trattenere anche Maledet con la magia come stavano cercando di fare con Pharnasius (e non hai scritto nulla di questo), secondo... devo decidere io se e quali colpi vanno a segno in questo caso, non sono NPG tuoi che puoi sbudellare così come se nulla fosse
     
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    ok ok modifico sorry. Ora è à posto però non esagerare Aes.

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    Tranquillo non esagero però... ti faccio un resoconto: voi eravate in aria, Pharnasius era a terra e dopo una prima freccia è stata afferrata dalla magia di due dei tizi che volevano bloccarla ma la sua forza (come quella di Maledet) è più grande di quella umana quindi... non funziona in maniera perfetta e non erano le cose che ti avevano azzannato, non era qualcosa che potevi rompere teoricamente, erano tipo... che ne so, mani di magia invisibili che puntavano verso di te mentre scendevi. Però va beh riaggiusto io, ma leggi per bene cosa scrivono gli altri prima di scrivere un post, se no diventiamo extra arci incoerenti.
    Leggilo anche più volte se non sei convinto di aver capito, cercherò di essere più chiaro la prossima volta quando scrivo ma pensavo si sarebbbe capito. vai Mid quando puoi tocca a te, rimedio io con il prossimo post XD
     
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  10. Midnight Dragon
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    Ben presto divenne evidente che qualcosa in quell'improvviva imboscata non tornava. Non era carino da pensare, ma finché l'unico bersaglio di quella caccia era Pharnasius, ci poteva stare: non sarebbe stato improbabile se quei cacciatori avessero scelto un lupo come preda. Certo, non avrebbe permesso che le facessero del male, ma l'equivoco sarebbe stato comunque comprensibile. Ma nell'istante in cui il nugolo di frecce rapido volò verso Maledet, la situazione cambiò: sentì sotto di sé il drago tendere i muscoli, virare, schivare i primi colpi e cadere vittima dei restanti, scrollarsi il dolore di dosso come se niente fosse successo e strapparsele di dosso. Sylverion sussultò: un po' per la simpatia che tutto sommato Maledet gli ispirava e un po' per il solo fatto di essere della sua stessa specie, lo compatì. Non poteva restare indifferente, e Sylverion aveva sempre vissuto in branco: provò empatia per il nuovo compagno di viaggio e, per quanto controllato, un impeto di rabbia gli risalì dalle viscere.
    <<ORA MORIRETE PER QUESTO!!!>> ruggì Maledet, prima di gettarsi a capofitto nella mischia.
    Dalla sua posizione ebbe modo di assistere alla sua furia, al suo strano modo di combattere con una spada, alla sua euforia: aveva quel modo di combattere tipico dei guerrieri e dei mercenari, sinistramente distorto e adattato ad un drago, pieno di tecnica e mirato alla battaglia, al combattimento. Era strano, quasi buffo e terrificante al tempo stesso, ma l'occhio esperto da cacciatore di Sylverion notava tutti quei dettagli, apparentemente insignificanti, che denotavano uno stile di combattimento rifinito, letale, e pieno di quelle inutili finezze dei guerrieri. Non ci dedicò troppo tempo, ma non gli piacque comunque quel modo di combattere. Abitudini principalmente, punti di vista. Che non condivideva.
    Avrebbe dovuto tornare un cacciatore, per qualche minuto.
    Fece un profondo respiro, rilassando - pur mantenendo salda la presa sul collo di Maledet per non scivolare - tutti i muscoli non necessari; il cuore batteva, forte, ma con un ritmo calmo e regolare, la mente lucida e in allerta, l'istinto pronto, le parole da parte per non perdere tempo. Otto odori, sparsi per la foresta intorno a loro. Se erano cacciatori avrebbe trovato vari ruoli tra gli avversari, poiché cacciare un drago era complesso. Potevano essere domatori di bestie, proprio come i domatori di Galantheim, una terra che ricordava molto bene, e questo avrebbe giustificato l'attacco. In ogni caso, su otto persone avrebbe potuto aspettarsi da tre persone a otto in grado di usare un arco, ma che dopo averli costretti a terra, solo alcuni di loro mantenessero l'arma. Poi vide, con la coda dell'occhio, che uno sparuto gruppetto era apparentemente del tutto disarmato. Maghi, indubbiamente. E se quella che a Sylverion era parsa una picchiata improvvisa fosse solo l'effetto di un incantesimo? I maghi erano bersagli pericolosi: dai guerrieri armati è possibile capirne le strategie, basandosi sul loro modo di muoversi, sull'arma impugnata, sulle distante tenute... prima ancora dello scontro, è possibile uccidere senza bisogno di assistere alle effettive capacità dell'avversario. Da un mago, ci si sarebbe potuta aspettare letteralmente qualsiasi cosa. Meglio essere cauti.
    Sylverion chiuse, senza dare nell'occhio, la mano destra a pugno: e mentre i segni d'argento dell'ascensione sulla pelle si facevano più spessi, un piccolo cristallo di ghiaccio si formò racchiuso nella mano e crebbe, assumendo la forma di una piccola lucertola cristallina, che subito risalì sul suo braccio, nascosta dalla manica della tunica. Il suo piccolo asso nella manica era pronto: affidando ad un tulpa, una creatura animata magicamente, il compito di difenderlo non avrebbe dovuto preoccuparsene e allo stesso tempo avrebbe avuto una carta in più per proteggersi non solo contro la magia, ma anche contro attacchi a sorpresa e alle spalle. E anche se lui odiava questo genere di cose, i tulpa tendono ad essere molto scenici; per quel che poteva fare, trasformare un combattimento da otto contro tre a otto contro quattro poteva essere la scelta vincente per sconcertare, disseminare panico e disorganizzazione tra i loro aggressori. E ora si trattava solo di mostrare a quella gente che avevano commesso un grave errore.
    <<Sylverion so cosa sei! Ti conviene prendere la tua vera forma e aiutarmi a pestarli se vuoi rimanere vivo.>> gli gridò Maledet.
    <<Creatura, a volte parli troppo>> replicò Sylverion, freddo e apatico, scandendo con calma ogni parola. Lo seccava il modo di fare sei guerrieri, rischiare di rivelare le proprie carte vincenti perché non in grado di restare lucidi durante una battaglia. In qualsiasi altra occasione ne avrebbe riso e sarebbe stato spunto di conversazione. In quel momento, la risposta era secca, quasi sbrigativa, data senza togliere gli occhi dai propri avversari.
    Per una manciata di secondi il timore che la presenza del drago suscitava fu sufficiente a creare una minuscola tregua. Quei momenti di tensione erano critici: il primo a compiere la propria mossa aveva la chance di cogliere di sorpresa l'altro, ma attaccando al contempo rischiava di allentare la propria guardia. Il momento in cui sferri un attacco è spesso anche quello in cui sei più indifeso. Sylverion valutò la distanza dai propri bersagli e attese, all'erta. "Due secondi, al massimo".
    L'occasione non si fece attendere, e Sylverion la percepì forte e chiara: il corpo di Maledet per qualche istante si bloccò, trattenuto da una forza invisibile, probabilmente la stessa magia che forse lo aveva trascinato al suolo. In un battito di ciglia, Sylverion individuò gli incantatori, che dal canto loro commettevano l'imperdonabile errore di muoversi rendendo del tutto evidente il loro intento: quel gesto di afferrare era allo stesso tempo inequivocabile e traditore, poiché rivelava che apparentemente quella malia richiedeva l'uso della mani.
    Il resto venne da sé: Sylverion si limitò a guardare lo spazio tra le mani e il petto del più vicino dei maghi, in un preciso punto appena sotto il mento, al di sotto del suo campo visivo, che del resto era focalizzato lontano, sul drago nero. Non era un bersaglio difficile: in non più di due secondi quel punto sarebbe congelato, e un ampio ventaglio di sottili aghi di ghiaccio sarebbero stati sparati contro il collo, il petto e le braccia dell'uomo.
    Dopodiché Maledet si liberò comunque dalla malia, ruggendo un perentorio: <<CHI DIAVOLO SIETE VOI!?!
    >> che per poco non fece perdere la concentrazione a Sylverion.
    <<Non ti distrarre>> commentò freddamente, gli occhi già puntati sul prossimo bersaglio, in attesa di vedere i risultati di quel primo - brevissimo - scambio.

    Ragazzi, spero vada bene. Non ho proprio chiaro le posizioni dei personaggi, quindi ho assunto che alcuni maghi fossero in vista, alcuni guerrieri (non meglio specificati) a fronteggiare maledet e gli altri da qualche parte con Pharny.
    Ditemi se devo cambiare qualcosa, è anche l'una di notte e mi potrei essere perso qualche dettaglio ^^"

    Sylverion:
    Stato mentale: Concentrato, da cacciatore, leggermente seccato
    Ferite riportate: Per il momento nessuna
    Energia: Direi abbastanza in forze dato che non ha faticato troppo

    Azioni intraprese:
    - Mentre Maledet combatte e scruta gli avversari, prima del suo monito a Sylverion di prendere la propria forma, evocata di nascosto ma non ancora attivata: Tecnica III: Sentinella Boreale
    CITAZIONE
    Nata come tecnica difensiva improntata sulla versatilità, la Sentinella Boreale è, in sintesi, una creatura animata da Sylverion con lo scopo di proteggere qualcuno o qualcosa. Inizialmente prende la forma di un piccolo animale composto interamente di cristalli di ghiaccio, un fiocco di neve, qualcosa che fluttua attorno al suo bersaglio senza sciogliersi spontaneamente. Sylverion vi infonde il preciso intento di difendere, e non appena la sentinella percepisce il pericolo si attiva e cristallizza immediatamente l'aria e l'acqua che ha intorno, formando una sorta di barriera di forma mutevole che cerca sempre di tenere al sicuro il suo protetto, finché non si esaurisce o non viene distrutta. Non è semplice da penetrare, però: il ghiaccio è solido, duro, e anche scalfendolo l'elementale cercherà di riformarsi e riparare le crepe, per cui è necessaria una certa forza fisica per romperlo con metodi tradizionali. Poiché la Sentinella nasce per proteggere, non si metterà mai ad attaccare di sua iniziativa, preferendo il proprio agire come scudo. Può persistere per due ore consecutive nella sua forma dormiente, ma quando si attiva la sua durata è di tre turni, quattro se Sylverion è nelle vicinanze e la controlla attivamente (in sua assenza fa tutto da sola, e quindi non prenderà mai l'iniziativa di attaccare). Tuttavia, Sylverion può tenere sotto controllo una sola Sentinella, e la creazione di una seconda esaurirà la prima che perderà consistenza sciogliendosi.

    Che nasconde sotto i propri abiti sotto forma di una piccola lucertola di ghiaccio, come difesa in caso debba attivarla in futuro.

    - Dopo che i maghi provano ad afferrare di nuovo maledet, nell'istante dell'attacco, sul mago più vicino: Tecnica II: Cristallizzazione
    CITAZIONE
    Utilizzando la propria magia, Sylverion concentra la sua attenzione e il suo potere su un'area - possibilmente entro il suo raggio visivo, e possibilmente neanche troppo lontana - e ne riduce drasticamente la temperatura. Sfruttando l'umidità nell'aria - e a volte anche qualcuno dei gas che la compongono - questo immediatamente causa la cristallizzazione della stessa, sotto diverse forme: per creare blocchi di ghiaccio, o anche semplicemente congelare l'aria attorno a qualcosa - o qualcuno - per debilitarlo o immobilizzarlo, o ancora per causare esplosioni di cristalli sparati violentemente in tutte le direzioni. Ciò che di sicuro resta dopo l'utilizzo di questa tecnica è ghiaccio, che può essere controllato tramite il luminare (o che, altrimenti, si scioglie come normalissimo ghiaccio). La tecnica richiede un po' di concentrazione, ed è tanto più facile da utilizzare e potente tanto più vicino è il punto in cui si concentra l'energia; sulle grandi distanze perde potenza o richiede più tempo, senza visuale diretta rischia di perdere precisione. Inoltre, pur essendo possibile cristallizzare qualsiasi area, la tecnica può essere anticipata tenendo conto dell'improvviso calo di temperatura che la precede, anche se il tempo di reazione è tanto più ridotto tanto più Sylverion è vicino. La forma che Sylverion assume non influenza questa abilità.

    Sotto forma di un'esplosione di aghi di ghiaccio, a partire da un punto appena fuori dal campo visivo del mago. Visto che Sylverion è piuttosto vicino, sono tutti a terra, direi che come preavviso bastano due secondi.
     
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    Cosa mid? Se sei stato bravo? Io ho fatto un casino! XD in realtà cercherò di prendere spunto da tu e Aes nel prossimo post (e non combinarne altri pasticci :3), comunque per un occhio poco attento come il mio sei stato fico con la lucertola di ghiaccio e il resto XD

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    Va benissimo Mid, ora riaddriziamo le cose

    In pochi istanti fu il caos più totale. Pharnasius Era uscita dalla vegetazione più fitta con uno di quegli uomini tra le fauci, dimostrazione intimidatoria che avrebbe dovuto convincerli alla ritirata. Non le piaceva uccidere inutilmente, ma non reputava inutile salvare la propria vita.
    Il che sarebbe potuto rivelarsi catastrofico, andarsene con ben otto cadaveri alle spalle avrebbe reso l'euforia della gara di prima molto più triste e flebile.
    I suoi propositi di risolvere la faccenda in maniera... -pacifica- vennero smontati dalla discesa di Maledet, il quale aveva iniziato a menare fendenti in ogni dove brandendo un qualcosa a lei non troppo familiare. Una decina di frecce giacevano a terra, altre due venivano scagliate. Sembrava che né Maledet né Sylverion avessero risentito dell'assalto e la cosa, per qualche ragione, la rincuorò al punto da convincerla ad essere se stessa, senza alcun limite, come al solito.
    Un'ennesima freccia venne lanciata verso di lei. Strinse la morsa sulla schiena del malcapitato che aveva avuto l'onore di assaggiare un decimo della forza delle sue zanne e si spostò di quanto bastava perché la freccia ferisse lui al suo posto.
    Lasciò cadere il corpo dell'uomo a terra, incurante dell'dubbio se fosse morto o meno.
    Con un breve resoconto si accorse che da 8 erano già rimasti in 6, un altro giaceva esanime a terra con un grosso squarcio sul petto, mentre un altro ancora era riuscito ad evitare per un pelo un getto di sostanza non esattamente simpatica scagliata dal drago nero.
    Un terzo aveva dovuto far fronte a qualcosa che non era riuscita a vedere, ma che l'aveva trafitto con strani aculei di ghiaccio comparsi da chi sa dove, interrompendo qualunque cosa stesse facendo.
    Non stava capendo molto, ma un istantaneo e fulmineo barlume di ragione mista alla solita snervante curiosità le fece capire come stavano realmente le cose: quegli umani li avevano attaccati per un suo stupido errore, perché era finita su una delle loro insignificanti trappole. Non si erano limitati a bersagliare lei, ma se l'erano presa anche con Maledet, con cui non dovevano aver niente a che fare data la sua distanza in aria. adesso, in quei brevi istanti, la situazione era mutata in una scena di evidente sgomento tra i loro volti rigati dal terrore, di fronte a tre avversari contro cui non avevano possibilità e contro cui non dovevano mettersi. Eppure, voleva gridare a Maledet di fermarsi, voleva chiedere loro qualcosa.
    Non aveva la più pallida idea di cosa le stesse frullando per la testa, però era certa di aver bisogno di spiegazioni. Era pur sempre una lupa e seguiva l'istinto, che unito alla ragione originava l'istinto delle emozioni. Emozioni che l'avevano sempre guidata e che non avrebbe ignorato.
    L'ira di Maledet aveva portato due degli arcieri ad indietreggiare nelle retrovie per nascondersi a tergo di alcuni arbusti, mentrel'uomo ferito dal ghiaccio era ancora alle prese con quel potere che l'aveva dilaniato su entrambe le braccia, usate per coprirsi collo e torace.
    Soltanto quattro di loro erano rimasti in piedi uno di quei maledetti che aveva cercato di trattenerle le zampe assieme ad altri tre che brandivano un arco, uno più insicuro dell'altro. Sembravano aver perso improvvisamente tutta la loro convinzione e solo un dardo venne scagliato, dardo che andò a conficcarsi nella corteccia di uno dei tanti tronchi circostanti.
    Pareva quasi un patetico tentativo fallito di colpire uno degli avversari, ma quando dal tronco sbucò uno sciame di grossi insetti rossi la curiosità di Pharnasius salì alle stelle: non aveva tempo di immagazzinare una novità o anche solo un'informazione che ne arrivavano altre cinque, che quanto stava accadendo per tutti gli altri fosse normale? No, decisamente no. Decisamente le cose non erano di fattezza ordinaria e... decisamente quei cosi si stavano avvicinando troppo a lei.
    Invece di indietreggiare corse loro incontro e balzò in aria, sferrando una sequenza rapidissima di tagli che ne trapassò molti e ne respinse altri.
    Ma che diavolo erano? Qualcosa di acuminato riuscì comunque a penetrare il suo folto pelo e a pungerla, si era accorta troppo tardi che due di quegli esserini si erano posati sulla sua schiena.
    Non esitò a scrollarseli di dosso con forza, ma la puntura era stata troppo lieve, qualcosa non andava.
    I superstiti dello sciame si erano già diretti contro i suoi compagni, ma non poteva pensare a loro, gli uomini avrebbero potuto approfittarsene per attaccare. Magari erano un semplice diversivo, o magari no...
    Fiutando l'aria si accorse che un odore era del tutto scomparso, quello del vigliacco che si era gettato tra i cespugli.
    <darsi alla fuga dopo aver fatto la prima mossa... dev'essere tipico di voi umani>
    Anche i suoi genitori l'avevano data al mondo e poi rinnegata. Si erano pentiti della scelta appena dopo averla compiuta.
    Quel ricordo accese qualcosa allo stesso tempo nuovo e vconsapevole in lei, tutt'ad un tratto odiò quel tipo che era fuggito così schifosamente e desiderò ad ogni costo averlo davanti agli occhi. Impedire alle sue zampe di scattare in quella direzione non fu semplice, ma non doveva lasciarsi sopraffare dalle emozioni. Dall'istinto, l'istinto che tanto amava, ora le suggeriva qualcosa che doveva frenare.
    Ringhiò, contro gli uomini, contro gli strani insetti e contro se stessa, terminando con un potente ululato selvaggio che echeggiò tutt'attorno. Sperò che anche il vigliacco fuggitivo avesse potuto udirlo.
    Ok credo di aver semplificato le cose, comunque: l'attacco di Sylverion è andato a segno ma il mago si è difeso con le braccia che ora sono decisamente danneggiate e è finito a terra. Uno di quelli colpiti da Maledet è morto sul colpo, un altro è scappato e un altro l'ha pseudoucciso/lasciatoagonizzante Pharnasius. Adesso ce ne sono tre con l'arco in braccio e un mago, che al momento non stanno colpendo nessuno ma uno di loro ha "svegliato" lo sciame di insetti a cui vi consiglio di stare attenti XD Se volete autoconcludervi con qualche colpo semplice potete farlo nel prossimo post, anche perché non voglio far durare troppo sta battaglia, ho in mente qualcosa di più grosso per dopo U.U
     
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    Qualcosa di più grosso? Inizio ad avere paura. :blink:

    Maledet seguendo esempio di Sylverion che riusciva a mantenere la calma mentre gli era sceso dal dorso.
    Gli aveva detto di non parlare troppo e non deconcentrarsi.
    Poi Maledet si rese conto di avere sbandierato il fatto che credeva di sapere che non fosse umano.
    Che stupido!
    Però non poteva concedersi di pensare a questo stava combattendo, avrebbero chiarito dopo la cosa con calma.
    Gli occhi di Maledet si accesero di luce propria rendendolo terrificante.
    Stava usando il suo talento speciale per studiare il capo di battaglia.
    Subito constatò che i nemici erano messi male. Avevano subito due perdite, riuscì anche a percepire Pharnasius che si muoveva insieme un uno degli umani esanime.
    Guardò i tizzi davanti a sé e
    Non aveva voglia di farsi colpire ancora da una freccia a o un incantesimo... Erano fastidiosi!
    I guerrieri erano un bersaglio prevedibile per lui, ma i maghi erano una minaccia.
    Stava per sputare Corruzione su un Mago mirando alle mani, ma subito delle schegge di ghiaccio gli lacerarono le braccia.
    Maledet rimase un po' stupito nel vedere ciò e emise un sorrisetto sadico nel sentire le urla di dolore del mago.
    Non poteva essere stata Pharnasius.
    Per un attimo ricorse lo sguardo verso Sylverion, era stato lui.
    Maledet si rese conto di una cosa che tradì l'umanità di Sylverion: Gli esseri umani non possono dominare gli elementi, ma solo la magia.
    Sylverion usava il ghiaccio quindi non era più umano di Maledet! Però gli sarebbe piaciuto imparare a farlo, magari Sylverion gli avrebbe insegnato a farlo se Maledet ne era in grado.
    Comunque era meglio non faglielo capire, aveva bisogno della fiducia di quel "uomo" in questo momento.
    Sei stato tu Sylverion? Sei pieno di sorprese vero?
    Disse Maledet fingendosi un ingenuo finto tonto, ma senza distogliere lo sguardo da quei tizzi che sembravano impietriti dal terrore.
    Sentiva l'odore del loro sangue, ed era così invitante.
    Cercò di azzannarne uno dei maghi scattando con una rapidità straordinaria, mirando allo spazio fra collo e spalla.
    Voleva cercare di usare il suo morso parassitario per prosciugarne l'energia magica del mago e rigenerarsi un po' per dove lo avevano colpito le frecce dove c'erano bucherelli insanguinati.
    L'azione però fu disturbata dal arrivo di strani insetti rosso che lo punsero.
    Maledet cercò di schiacciarne, ma quegli insetti continuavano a schivare e uno si posò sul suo naso.
    Maledet cercò di colpirlo con una sberla, ma al ultimo l'insetto si tolse e Maledet si diede una sberla sul muso in un modo esilarante.
    Sembrava che stesse cercando di far morire i nemici dalle risate.
    AAAAGH DANNATI INSETTI!
    Gridò furioso e allucinato mentre si dibatteva tanto da finire addosso ai nemici involontariamente, che il drago nero stava per investire come una rapidissima furia nera urlante.
    Maledet poi, vide altri di quei dannati artropodi si dirigevano verso il Sylverion, ma non aveva tempo! Tutto quel vorticare a causa degli insetti lo aveva disorientato.
    Si limitò a ringhiare a nemici mentre la testa ancora gli girava.
    Poi iniziò ad arretrare lentamente, doveva stare attento.
    Era vulnerabile e doveva riprendersi in fretta se voleva uscire intero da quel dannato scontro.

    ho cielo sono andato bene? No è che ho sbagliato qualcosa vero? :o: Comunque avevo pensato di darti una possibilità Aesingr per far durare lo scontro un po' di più, ma comunque nel prossimo post o in quello dopo magari mi potresti lasciare essere più. Autoconclusivo? (voglio. Decapitare qualcuno dannazione XD). :dragongrin:

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    Edited by Master of Void - 29/8/2015, 22:20
     
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    Eh... sapessi

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    scusate l'intromissione:
    si questa volta va benissimo, e la prossima volta puoi decapitarne un paio te lo concedo XD me ne basta uno vivo (a parte quello pseudoscappato)
    Mid quando riuscirai a postare? Master mi ha detto che tra un po' vuole andarsene quindi appena puoi cerca di rispondere così poi lo mandiamo via quel birbantello di Maledet tra qualche post XDD
     
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  15. Midnight Dragon
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    Un piccolo moto di sollievo attraversò il corpo di Sylverion nel vedere che, comunque, in qualche modo il mago si era salvato. Benché il suo istinto primordiale lo spingesse sempre a mirare ai punti deboli per terminare la preda nel minor tempo possibile, era anche vero che con l'educazione che aveva seguito - o che almeno gli pareva, dato che era sicuro che tutto quello che sapeva da qualcuno l'aveva imparato - era estremamente riluttante a prendere vite non necessarie. Certo, in situazioni di vita o morte non avrebbe esitato a sopprimere questo freno, ma la situazione non era ancora degenerata a tal punto. Proprio perché ogni vita meritava di essere vissuta, non teneva particolarmente ad uccidere creature senzienti, umani in particolare. Anche se sospettava che tra Maledet e Pharnasius, qualcuno dei loro aggressori non ce l'avrebbe comunque fatta.
    Il colpo che Sylverion aveva diretto al mago era uno dei freddi e spietati attacchi che raramente volgeva contro qualcuno e ogni dettaglio di quella mossa era finalizzato, in teoria, ad uccidere; arretrare è più difficile che avanzare, il ventaglio di aghi avrebbe comunque colpito in caso di schivata laterale, nessun movimento se non uno sguardo a costituire un preavviso, la vicinanza ad un numero esorbitante di punti vitali. In realtà, si era volutamente trattenuto: non solo avrebbe teoricamente potuto farlo più potente, ma la scelta di usare sottili aghi era più che altro improntata al danneggiare non irreparabilmente, causando abbastanza dolore da mettere comunque fuori gioco il bersaglio. E il drago aveva contato sui pronti riflessi dell'incantatore, anche perché comunque non muoversi di lì sarebbe stata una pessima scelta. Con le braccia e le mani fuori uso e doloranti, era sicuro non avrebbe fatto niente di importante: la magia richiede concentrazione, uno stato che non a tutti riesce naturale e che è inevitabilmente condizionato da sensazioni fisiche e mentali. In quello stato, di solito, i maghi non riuscivano a invocare un semplice incantesimo senza richiedere molto più tempo del necessario.
    <<Sei stato tu Sylverion? Sei pieno di sorprese vero?>>
    Sylverion ignorò il povero drago, al costo di sembrare scortese. Gli avrebbe dovuto insegnare un paio di trucchetti, prima o poi, e quello non era il momento. Si limitò a replicare: <<Non ucciderli... Troppo>>.
    Neanche il tempo di terminare la frase e lui era già scattato verso l'altro mago, ma qualcosa lo trattenne dall'assalto: uno sciame di insetti rossi che non promettevano niente di buono. Non si era perso la dinamica di quel che era successo: la freccia che veloce mancava Pharnasius per conficcarsi in un tronco il nugolo di puntini rossi che se ne riversava fuori, contro tutti i presenti. Si morse un labbro, pensieroso: Maledet non avrebbe avuto troppi problemi, con quelle scaglie, ma mentre Sylverion era protetto dalla sentinella che aveva già preparato, non poteva dire lo stesso per Pharnasius. Nè, tantomeno, per i loro aggressori. E dire che la lupa non se l'era nemmeno cavata male nel decimare quegli insetti... mentre l'assalto di Maledet terminò quasi sfociando nella comicità. Era tempo di concludere questa scenata, pensò, eliminando l'ultima minaccia e mettendo in stallo la situazione. E dato che nessuno di loro tre era sostanzialmente messo male, mentre i loro aggressori non potevano dire altrettanto, poteva sperare nel loro buonsenso e, volendo, nel loro timore.
    C'era da far pulizia. E dato che ormai il drago nero aveva contribuito a disintegrare l'effetto sorpresa, si concesse un minimo di teatralità e di potenza. Portò la mano destra al petto e poi, in un unico fluido movimento, la portò tesa di fronte a sé con il palmo aperto, descrivendo un arco intorno a sé e osservando quelle piccole bestie cadere a terra come chicchi di grandine. Ad ultimo, l'albero da cui scaturivano gli insetti si cristallizzò, ricoprendosi di uno spesso strato di ghiaccio.
    Dopodiché, forte di quella - inutile - esibizione, esclamò perentorio: <<Cessate le ostilità!>>. Lo fece con tono secco, deciso e inflessibile, e fece di tutto per rendere chiaro che questa era un'unica possibilità. <<Provate qualcosa di stupido e noi vi uccidiamo. Non sono così magnanimo da chiudere un occhio per due volte. Per quale motivo ci avete attaccato?>>.

    Sylverion:
    Stato mentale: Concentrato, da cacciatore, seccato. Vuol dimostrare fermezza e mettere in chiaro le cose, mantenendo lo status di superiorità del trio.
    Ferite riportate: Per il momento nessuna
    Energia: Direi abbastanza in forze dato che non ha faticato troppo

    Azioni intraprese: stessa tecnica di prima, usata per congelare gli insetti e il tronco. Eseguita solo con più teatralità, dato che vuole rendere evidente la propria superiorità e Maledet ha contribuito a rendere evidente che era stato lui XD
     
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83 replies since 6/7/2015, 22:26   1291 views
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