Giustizia o vendetta?

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    allora forse è meglio un po organizzare questa organizzazione ci sono soldati semplici (quelli che stiamo combattendo ora) che non hanno doti magiche semmai solo i capi brigata possono avere delle doti magiche ma è debole e la squadra Elite (quelli che abbiamo affrontato all'ingresso) sono pochissimi ma hanno doti magiche.

    Sharrak finì di stritolare la guardia che era andato a chiamare i rinforzi uccidendola. L'Yuan-ti levò la guardia dalle sue spire tenendola in modo da non farla cadere e subito dopo la appoggiò sulla colona.
    Sharrak osservò le guardie che sono ancora impegnate ad attaccare il suo compagno e la sua ex postazione così decise di scendere silenziosamente e si avvicinava lentamente alle spalle delle guardie.
    Grazie alla sua natura serpentina l'yuan-ti riusci ad avvicinarsi abbastanza da lanciarsi per un attacco a sorpresa e lentamente estrasse la sua spada in modo da far meno rumore possibile, subito dopo iniziò ad scattare verso il nemico e riuscì ad uccidere due guardie.
    La terza guardia parrò l'attacco di Sharrak con l'arco fermando l'assalto del uomo-serpente. L'Yuan-ti sibilò e pensò "bene questo li dovrebbe un po distrarli permettendo il mio compagno ad attaccare senza essere disturbato".
    La guardia estrasse la spada e attaccò l'uomo-serpente ma Sharrak riuscì ad schivare l'attacco.
     
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    Mentre Setran caricava i suoi nemici come un furioso ariete cornuto, la tempesta di frecce improvvisamente perse l'intensità che aveva prima, come se quel tornado d'acciaio e legno avesse incontrato una costruzione ben più robusta del solito a rallentare la sua corsa.
    La diminuzione improvvisa di frecce permise all'ammazza draghi di schivare con semplicità quelle che già stavano arrivando, attraverso una serie di rotazioni del busto. Molti dei dardi non riuscivano nemmeno a sfiorare i punti vitali, poiché Setran ruotava il suo corpo tanto velocemente che le loro punte affilate urtavano solamente l'estremità dell'armatura. Ad assistere l'avanzata del signore dei draghi vi era anche il suo mantello color sangue, che con il suo danzare a destra e sinistra confondeva gli occhi delle guardie.
    Il palmo corazzato di Setran si spalancò, liberando nell'aria un pungente odore di zolfo. L'armatura dell'ammazza draghi s'illuminava, travolta dal riflesso dei caldi colori che si stavano manifestando nella sua mano.

    A pochi metri da quella che sarebbe stata una terribile danza di morte, una guardia cominciò a riporre il proprio arco tremante.
    Non è possibile...
    Sussurrò a voce roca.
    Uno dei suoi compagni gli dei una scrollata di spalle per intimarlo a tornare fra i "vivi"
    Setran era ormai vicino a compiere un massacro di povere guardie, mentre il compagno d'armare del terrorizzato riprendeva ad incoccare le frecce per fermarlo.
    Quando i suoi occhi poterono finalmente scrutare con maggiore attenzione i dettagli dell'armatura che indossava il temibile guerriero che stava per distruggerli, con voce singhiozzante disse:
    Ma quello è...
    Un attimo di pausa per poi urlare.
    SETRAN IL SIGNORE DEI DRAGHI!
    Un'esplosione di fuoco arcano lo travolse assieme ad alcuni suoi compagni. Le loro grida soffocate dal dolore risuonavano già negli abissi dell'inferno.
    Alcune guardie salvatesi dalla sfera infuocata di Setran presero a riporre l'arco per estrarre la spada. La sua mano appena preso a stringere l'elsa della spada quando Setran l'afferrò con forza. Tirò la mano del nemico a se, e la usò per indirizzarne la spada contro la sua stessa gola, tagliandola brutalmente.
     
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    non lo sapevo che Setran fosse conosciuto anche a Kengard

    Dopo aver schivato il colpo della guardia Sharrak morse il braccio alla quale la guardia teneva la spada e avvolge il malcapitato nelle sue spire.
    L'Yuan-ti disarmò la guardia e subito dopo osservò il suo compagno che combatteva e aveva ucciso le guardie restanti facendo rimanere in vita solo la guardia che bloccato.
    "wow è una furia, ma questi qui lo hanno riconosciuto, cosa hanno a che fare con quel tizio lì? prima di continuare ad esplorare la zona forse è meglio prima parlare con lui" pensò Sharrak e subito dopo disse al suo compagno "senti un po', come fanno a conoscerti questi tipi? hai qualche relazione con loro?".
    L'yuan-ti continuava a tenere la guardia bloccata nulle sue spire se mica facesse una mossa falsa Sharrak non esiterebbe di schiacciarlo
     
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    essendo una specie di mercenario lo conoscono un po' ovunque


    Setran osservò il corpo del nemico mentre l'anima lo abbandonava lentamente, facendo diventare le sue ossa leggere e senza vita.
    La carne morta si schiantò al suolo producendo un fiacco suono. Gli occhi della guardia erano diventati vuoti, il suo spirito aveva lasciato quel piano di esistenza.

    Setran venne richiamato dal compagno. Il collo a scaglie coperto dall'armatura ruotò verso Sharrak, con voce quieta e parole pronunciate con chiarezza disse:
    Una volta un uomo che mi contattò per svolgere una mansione disse che il fratello dell'amico di un suo cugino gli aveva parlato di me. Forse fra questi uomini c'è l'amico del fratello del cugino dell'uomo che mi aveva convocato, ed ha parlato di me ai membri di quest'organizzazione.
    Rimase in silenzio meditativo per pochi secondi, poi disse:
    Oppure l'arena ha già gustato il suo sangue.

    Con un colpo secco, l'ammazza draghi rimosse dal suo mantello scarlatto alcune frecce che vi erano rimaste incastrate nel tentativo di trafiggere Setran stesso.
    L'aria era ancora piena dell'odore di carne bruciata, un'aroma che riportava Setran ai suoi primi anni di vita nel regno di Zatal, dove era molto d'uso bruciare i corpi. Spesso capitava che quegli odori mortiferi penetrassero anche nella sua cella, accuratamente nascosta alla vista di tutti gli altri gladiatori.
     
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    ah capito

    Sharrak ascoltò con attenzione il discorso del suo compagno ed annuì "ho capito, bé visto che alcuni ti conoscono allora forse le cose si possono complicare come semplificarsi" disse l'Yuan-ti e subito dopo pensò "mmm chi sa perché parla di continuazione dell'arena, lo chiederò dopo che abbiamo finito qui"
    Sharrak si rivolse verso la guardia che aveva catturato sibilando e disse "bene, ora ho tutta l'attenzione per te, allora, dimmi, dove si trova il vostro capo? ah prima che tu mi risponda, sappi che ora ho poca pazienza e penso che non sono l'unico che oggi non ha pazienza", subito dopo sibilò mostrando i suoi denti alla guardia e sbatteva la propria coda sul terreno.
    "maledizione, non riesco a muovermi, questo serpente mi potrebbe uccidere solo stringendomi con il suo corpo, non ho scelta, dovrò arrendermi, intanto sicuramente si perderanno " pensò la guardia e subito dopo rispose alla domanda di Sharrak "il capo si trova davanti e dopo a sinistra".
    L'yuan-ti ci pensò un po e disse "certo, visto alla grandezza della stanza di sicuro ci perderemmo dando la possibilità al vostro capo di prepararsi, avete una mappa?" ma la guardia non rispose. "prendo il tuo silenzio come una risposta affermativa" disse Sharrak, osservò intorno e vide quello che sembra il leader del gruppo, si mosse un po un modo che il suo corpo toccasse il pavimento e si mosse verso il cadavere della guardia, controllò per bene e trovò una mappa, srotolò il suo corpo intorno alla guardia e disse "bene per me poi andare ma ora dovrai convincere il mio compagno"
     
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    L' elmo a scaglie produsse un fiacco rumore di metallo smosso nel seguire il movimento del collo di Setran, che si giró verso verso l'uomo serpente.
    Diniego questa oblazione di sangue.
    Dalle narici di quella corazza verdastra, modellata per somigliate ai draghi immortali, fuoriuscivano potenti boccatte d'aria calda prodotte dal fiato infiammabbile dell'ammazzadraghi.
    Tua è la spada che lo ha ghermito, tua è la volontà che lo tiene fermo. Tu, l'hai sconfitto... pertanto la sua vita ti appartiene. Quindi devi essere tu a decidere se vuoi rendergli ció che fino a pochi minuti fa era influenzato dal suo libero arbitrio.
    Ucciderlo, strapparne l'anima dal
    corpo, renderlo libero in un misero gesto di pietà.
    La decisione è tua.

    Setran incroció le braccia, tramutandosi in un irremovibile golem corazzato dalle spesse corna. Gli unici segnali di vita che avvissavano dal suo stato di essere vivente erano i pesanti respiri che provenivano dalle sue narici di drago.

    Sebbene parve che il discorso fosse terminato lasciando a Sharrak piena libertà decisionale su cosa fare di quel piccolo uomo che era stato tanto cortese da rivelare l'ubicazione del suo
    comandante senza opporre apparente resistenza, il Signore dei draghi riprese a parlare con un tono che presentava una vaga alienazione.
    Ma... Come personale bilancia di giudizio, io applicco il valore in battaglia, o altri fattori. Per me sono determinanti quando si tratta di decidere della vita di qualcuno. Da dove provengo era uso decidere il pubblico, ma qui non vi è alcun pubblico da sollazzare, solo scontri da vincere. Permettanto sono i gladiatori a decidere cosa fare degli sconfitti.

    Se si tratta di un novellino che non ha mai impugnato una spada, è inutile sporcarsi la spada con il suo sangue se non è necessario.
    Un guerriero valoroso meriterebbe di essere lasciato libero, perché forse un giorno potrebbe tornare per prendersi una giusta rivincita.
    Ma , come ho detto la decisione è tua.

    Era la prima volta che dava tanta confidenza ad un compagno di lotta da arrivare a suggerire cosa fare di uno sconfitto. Non vi era abituato.

    Dopo aver terminato il discorso prese un pesante respiro, che ne riscladó gli interni dell'armatura.
     
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    Sharrak ascoltò il suo compagno "bé più che spada è stato il mio corpo a catturarlo" pensò mentre sollevava e guardava il suo corpo da serpente subito dopo arrotolò il suo corpo su se stesso e disse "bé da quello che ha detto si vede che non importa più di tanto".
    La guardia annuì e iniziò ad scappare verso l'uscita del rifugio.
    L'Yuan-ti aprì la mappa per leggerla e appena vide quante stanze c'erano su ogni lato della stanza disse "e ci credo che è questa stanza è enorme, da quello che sto leggendo ci sono cinquecento camere per ogni lato, al centro di questa stanza sembra che ci sia la cucina e la mensa, mmm, interessante."
    Sharrak venne in mente un piano e pensò "visto che per andare dove si trova il capo ci dobbiamo per forza passarci, posso intrufolarmi nella loro cuccina e avvelenare il loro cibo, fortuna per loro che il mio veleno non è tanto forte da uccidere ma almeno li paralizzerà per un bel po"
    "senti Setran, ho bisogno che mi aiuti a portare su i cadaveri, non voglio allarmarli ora e subito dopo dovresti salire su anche tu, ed non accetto un no, qui non siamo nell'arena, qui siamo in una base nemica e non posso permetterti di far saltare in aria questa operazione" disse l'Yuan-ti mentre prendeva un cadavere e subito dopo salì sopra sulla colonna.
     
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    Dall'elmo dell'ammazza-draghi fuoriuscí una quantità considerevole di fumo. Le braci che illuminavano con i loro colori incandescenti la visiera dell'elmo cominciarono a danzare un furioso ballo.
    Sbagliato
    Sbuffando come fosse un drago rosso destato dal suo sonno, Setran liberó il fumo che aveva prodotto in 2 maestose nubi che guizzarono fuori dai fori a forma di narici sul suo elmo.
    Il mondo intero è un arena. Quando la spada si alza, i cancello si spalancano ed i gladiatori lottano.
    Non importa che forma abbia, quali siano le leggi che vincolano i suoi combattenti. L'arena è sempre presente.

    Il collo coperto dall'armatura s'inclinó, rivolgendo al tetto della stanza l'attenzione del signore dei draghi.
    Incroció le braccia come un arguto pensatore, mentre la sua mente da guerriero lavorava sullo sviluppo di quella intricata vicenda.
    L'irremovibile croce si sciolse dopo una trentina di secondi, mentre lo sguardo di Setran ruotava verso l'uomo serpente.
    Per stavolta rispetteró gli usi della tua arena. Ma quando il tributo di sangue per l'affronto che mi è stato rivolto, saranno le leggi della mia arena a non tollerare un rifiuto. Shadormor, Sferza dei Cieli e il Fuoco del drago, inneggeranno al canto di morte.

    Piegandosi sul suo corpo, Setran cominciò a caricarsi i corpi dei nemici caduti a 2 alla volta.
    Ricorrendo alla grande forza derivante dal sangue di drago che gli scorreva nelle vene, spiccó una serie di clamorosi balzi che riuscirono a portarlo sulle colonne che dominavano la mastodontica stanza. Ad ogni salto doveva prestare attenzione alla posizione delle sue gambe, per non ricadere al suolo vittima del peso che stava trasportando.
    Guardó con curiosità la cenere lasciata dai cadaveri carbonizzati, che ancora giacevano suolo fra i resti di ossa e pelle bruciata.
    Sebbene non fosse un assassino, anche a lui parve chiaro che della cenere laggiù fosse insolita, ma non si curò di avvisare il compagno, poiché per Setran che era abituato a lottare faccia a faccia, quelle erano piccolezze senza valore.
     
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    "Questo qua è tutto matto" pensò Sharrak mentre finiva di portare i cadaveri sulla colona. Dopo aver portato l'ultimo cadavere sopra la colona l'Yuan-ti scese per l'ultima volta dalla colonna e osservò attentamente la zona sbattendo la propria coda sul terreno vedendo la cenere e le ossa.
    Sharrak si abbassò e arrotolò il suo lungo corpo da serpente intorno a se stesso. Da sopra si vede che il corpo forma una spirale in cui la sua testa è al centro della spirale. Subito dopo l'Yuan-ti si srotolò velocemente in modo da utilizzare il suo corpo come scopa e creare un leggerissimo venticello per sparpagliare in giro le prove del loro passaggio.
    "così se mica per caso dovessero trovare delle prove ci piegheranno molto tempo prima di capire che siamo stati noi a fare questo macello" pensò Sharrak mentre risalì sulla colona e subito dopo disse "fatto ora possiamo andare, facciamo così, tu vai avanti verso la stanza del loro capo mentre io faccio qualche azione di sabotaggio, ti va bene così?".
     
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    Vigorosi fumi scuri nati dalla corazza di Setran invasero l'aria mentre l'ammazzadraghi replicava, senza muovere di un solo millimetro la pesante armatura color verde scuro.
    Allora prosegui con il sotterfugio, mentre io mi preparo a spinare la via
    Lo scontro com cui era iniziata quella vicenda aveva disgustato Setran, tuttavia le vicende che ne seguirono riuscirono a svegliare lo spirito guerriero del gladiatore.
    La sua mente immaginava con gelida soddisfazione il momento in cui si sarebbe potuto scontrare con un avversario capace di farlo sussultare per la fatica, qualcuno in grado di permettergli d'aumentare la sua già vasta esperienza in battaglia in modo da salire unn altro gradino sulla scala della rivincita.
    I piedi corazzati battevano le travi su cui Setran era adagiato a passi calmi e tranquilli, senza la minima preoccupazione.
    Il palmo della mano era adagiato sul manico di Shadormor, eppure non fremeva di furia guerriera.
    Totalmente immerso nel tragitto da seguire. L'ammazzadraghi assaporava con piacere quei momenti, ciò che molti definivano la calma prima della tempesta.
    Da lì a poco quella base criminale si sarebbe trasformata in un pandemonio. Le teste avrebbero rotolato sui pavimenti e il sangue avrebbe dipinto le pareti con il suo intenso colore vermiglio.
    Um pensiero fugace rapí la mente di Setran. Dopo lo scontro magari avrebbe lasciato subito la base per dirigersi altrove. In quel caso sarebbe stato oppurtono che la sua maestosa bestia a scaglie intervenisse in suo ausilio.
    Decise però di non condividere queste piccolezze con il suo dragone, per il momento. L'attimo non era cruciale,e la cavalcatura di Setran poteva ancora meravigliare i cieli di Kengard con la sua presenza.
     
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    Sharrak pensò "sotterfugio? il mio non è sotterfugio ma pura strategia e istinto di sopravvivenza, ti voglio vederti affrontare duemila soldati in un colpo, sempre se le camere sono a singolo e non doppie, in più non sappiamo quanti possono utilizzare la magia.
    L'Yuan-ti iniziò ad andare verso la mensa per effettuare il suo piano. "Però nel mio piano c'è una falla, non so che ore sono quindi sto andando completamente alla cieca, va bé, prima o poi dovranno andare a mangiare" pensò Sharrak.
    Il serpentone non ci piegò molto ad raggiungere la mensa, e notò che per ora in zona non c'è un'anima viva tranne i cuochi che stavano preparando da mangiare per le persone che prima o poi dovranno servire. "bene sembra che io sia in tempo a sabotarli" pensò mentre si metteva in posizione sopra i cuochi e stimolò la sua ghiandola del veleno, quando ebbe del veleno in bocca lo sputò su una dei pentolame pieno d'acqua e ripeté l'operazione su tutto il pentolame e contenitori per i liquidi presenti.
     
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    La pesante armatura di Setran generava con il suo movimento dei piccoli echi metallici, se non fosse stato per la desolazione che in quel momento regnava nei corridoi del rifugio in cui si erano rintanati i criminali a cui Sharrak stava dando la caccia, sarebbe stato subito scoperto.

    Le sue mani fremevano per una sfida degna di Shadormor, la mitica spada incantata. La guardia che l'aveva accolto all'entrata era ben preparata, ma non abbastanza da contrastare l'arma di Setran in un'offensiva che combinava la spada al mistico potere delle fiamme del drago, che bruciavano vigorose nel cuore del Signore dei draghi.

    Nell'avanzare verso una nuova e furiosa battaglia, Setran si fermò un attimo a riflettere.
    I suoi pensieri volarono attraverso il ponte mentale che gli consentiva di comunicare con il suo compagno a scaglie, fino a raggiungerlo sopra le nuvole ove egli si era rifugiato per volere dell'Ammazza draghi.
    Inkalgron...
    Sentendosi chiamare da Setran, il grande dragone dalle scaglie aguzze rivolse il suo sguardo alla fonte di quelle parole. Grazie all'eco del drago lui e Setran potevano comunicare come se parlassero faccia a faccia.
    Inkalgron era probabilmente l'unico essere vivente a conoscere la vera voce di Setran, non distorta dall'elmo che gli cingeva la testa.
    Ho avvertito la tua sfuriata di prima. Hai bisogno che scenda a darti ausilio?
    Ho un languore allo stomaco che vorrei placare con un po' di carne.

    No, non ancora almeno... L'uomo serpente che ho incrociato poco fa, Sharrak è il suo nome... mi ha concesso la sua spada in sostegno. Ho avuto solo qualche problema a spiegargli della volontà dell'arena.
    Lui ha insistito per un approccio cauto, privo di scontro diretto ... ho deciso di accettare le condizioni della sua arena.

    Niente spada contro spada? E' insolito da parte tua.
    Gran parte di questi uomini sono criminali che non offrono una sfida degna del mio pieno potere. Ma alcuni di loro sono sicuramente una battaglia degna dell'acciaio di Shadormor. Per cui, dovrai restare in allerta.
    Non appena i veri guerrieri avranno cantato il loro ultimo lamento di battaglia, dovrai discendere dai cieli e scatenare le tue fiamme su questo posto.
    Non desidero avere seccature con chi non può offrire una vera battaglia.


    All'interno dell'elmo penetrarono i suoni di passi in avvicinamento. Un velo di mistero si estese all'orizzonte. Contrattempi o una vera sfida? Questa era la domanda che assillava la mente del mezzodrago.
    Magari il loro leader potrà offrirmi una gloriosa battaglia... Magari qualcuno che ha incrociato vittorioso la spada con un drago.

    E ciò ti avvicinerebbe di più alla tua vendetta...
    Rivincita, Inkalgron.

    Custodisci con gelosia questo monito. Quando Zatal mi sconfisse la mia anima non si ricongiunse agli avi, l'arena decise che il gladiatore doveva vivere per combattere ancora. L'arena aveva dato al gladiatore una seconda opportunità per sfidare il drago del diavolo. Ora, ella pretende che il sangue venga versato. L'unico modo per placare la sua sete è portarle il cranio insanguinato di Zatal, ma devo prima avere la certezza di riuscire a sconfiggerlo.

    Ciò mi rammenta perché sei divenuto un uccisore e un domatore di draghi.
    Il dialogo fra i 2 si concluse, e quel fiume di pensieri con cui comunicavano vide la fine del suo corso.
     
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    Sharrak finì di avvelenare il cibo dei schiavisti "speriamo che vanno presto a mangiare così abbiamo più possibilità di scappare via da questa zona" pensò mentre si dirisse verso le stanze del leader.
    La base è tranquilla, ci sono solo alcune persone che gironzolano facendo la guardia ad alcune zone ma l'Yuan-ti riuscì a passare senza farsi notare e continuò a pensare "se dovessero beccarci e venirci in contro in massa posso sempre giocarmi il mio asso nella manica"
    Dopo un po Sharrak arrivò a destinazione e vide il suo compagno che anche lui era appena arrivato "ma cosa ha fatto in tutto questo tempo? siamo arrivati qui nello stesso momento .
    La stanza del leader è sorvegliata dalle due guardie che sono vestite e armate come quelli che avevano affrontato nell'entrata e pensò "quei due fanno parte dello stesso corpo delle guardie che abbiamo combattuto prima e penso che siamo costretti a combattere
    Subito si rivolse al suo compagno e disse con il linguaggio dei seghi di tenersi pronto al combattimento
     
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    scusami il ritardo, colpa della scuola


    L'ammazzadraghi ruotó il suo collo corazzato. Gli occhi ardenti come braci si posarono sulla serpeggiante figura in avvicinamento, daprima solo una sagoma fra le ombre, divenne poi più chiara.
    Setran osservó per qualche secondo i movimenti del corpo di Sharrak. Tramite quei gesti arcani., l'ammazzadraghi capí che l'uomoserpente aveva intuito ciò che lui attimi prima era riuscito a percepire con le sue sensibili orecchie di drago.

    Il passo potente di Setran rimbombava come un tamburo da battaglia nelle ampie stanze.
    La mano era sempre adagiata sull'elsa dalla mistica lama, mentre le pupille del signore dei draghi identificavano gli sfidanti.
    Tanto simili a quelli incrociati all'entrata, forse capaci di eguagliarli in forza e abilità.
    Insolita ironia. Sembra che i forti siano stati risparmiati per il vero scontro.
    Un fugace pensiero che gli attraversó la mente.
    Setran non era un uomo che si faceva domande sulle macchinazioni del fato, o sul perché di quella palpabile ironia. Il suo desiderio di sfida era stato esaudito.
    Magari dall'alto delle stelle più luminose, gli dei osservavano benevoli le sue gesta. Oppure fu solamente un caso in una variabile infinita di possibilità.

    La lama di Shadormor si accese di potere magico, dall'altra parte il suo sfidante già lo attendeva pronto alla scontro. Senza esitazione, in una posizione di guardia perfetta, il combattente della squadra speciale attendeva il gladiatore e il suo mistico acciaio.
     
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    nessun problema, come hai visto io non rispondo molto velocemente

    Sharrak guardò il suo compagno che aveva iniziato ad andare incontro alla guardia così anche lui scendeva dalla sua postazione e si mise in guardia.
    "senti, subito dopo che è iniziato l'incontro avremmo pochissimo tempo prima che il resto di questi criminali arrivino in massa, al minimo possono arrivare 250 soldati ma posso sempre sbagliarmi" disse l'Yuan-ti mentre osservava l'altra guardia.
    La guardia scattò contro l'yuan-ti cercando di colpirlo con la sua spada ma l'uomo-serpente riuscì a parare l'attacco con la sua spada e subito dopo contro attaccò con la sua coda facendolo buttare per terra. Stava per darle il colpo di grazia alla guardia ma venne scaraventato via dal suo avversario. "maledizione queste guardie potenziate sono davvero fastidiosi" pensò Sharrak mentre si alzava.
     
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