Maledetti incontri

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  1. Aesingr
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Infierire sulla ferita della preda era il metodo più sicuro per renderla inerme. Così doveva pensarla l'individuo blu, perché mirò proprio al suo braccio destro nel contrattaccare. Zakrina, almeno in quei momenti, teneva la testa abbastanza sulle spalle da poter valutare il pericolo maggiore e reagire di conseguenza. Il gomito le inviava fitte tremende, anche portarlo a contatto con qualcosa sarebbe bastato a farle stringere i denti. La mano sinistra era pronta e riuscì a deviare la sviolinata del tizio blu.
    Quando Jill la riportò indietro Zakrina si stava di nuovo stringendo il braccio. Il dolore non era normale, sicuramente non si trattava solo di una ferita superficiale. Tuttavia doveva fare qualcosa. La situazione sarebbe degenerata con o senza il suo aiuto, ma doveva aiutare in ogni caso. Si ritrovò a pensare che forse farsi male le dava allo stomaco un giusto stimolo, quello dell'urgenza di andare via da lì il prima possibile. Ciò le poteva anche permettere di soprassiedere al cibo per qualche altro minuto. In fondo non si sarebbe goduta il pasto con una ferita simile.
    Valutò rapidamente la propria efficacia in quelle condizioni e arrivò alla conclusione che un combattimento corpo a corpo era fuori discussione. Avrebbe potuto davvero imitare il tizio blu, prendere un violino e tirare frecce a destra e a manca. Come se non ci avesse mai provato; davanti a quello scempio si ricordava di avere dei principi, come ad esempio "gli strumenti si suonano e basta", ma poi quando non c'era nessuno nei dintorni ne combinava di insulsitudini. Bisognava compierne una anche in quel momento.
    Jill sparì nella nebbia, ma ancora era a portata d'orecchio.
    "Che ci faccio con questa?" le chiese agitando la boccetta.
    Più che di fiale, aveva bisogno di un rampino. Un dannato rampino, lo stesso che aveva lasciato fuori. Forse Jill aveva qualcosa di simile. Tirò un lungo respiro e cercò di rilassare le spalle. Attorno non si vedeva un accidente, oltre all'essersi persa almeno cinque o sei volte nella stessa stanza negli ultimi otto secondi. La musica, se poteva definirsi tale, le stava urtando il sistema nervoso. Doveva assolutamente farlo smettere.
    "Jill! Ho bisogno di qualcosa di flessibile con una punta uncinata, come un rampino. Hai niente del genere?"
    Aveva solo un'altra soluzione da proporre, ma ne preferiva una che non comportasse il suicidio.
     
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191 replies since 29/3/2017, 11:34   4558 views
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