Maledetti incontri

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  1. Tirannosaurorex
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    Splendore celeste

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    Il drago aspettò che la canzone scemasse di nuovo prima di agire: se era vero che gli scheletri perdevano di coordinazione quando il volume era più basso, quello doveva essere il momento più propizio per prenderli di sorpresa! Schiacciò sotto la sua mole i non-morti più vicini e ne approfittò per alzarsi in volo, senza grosse ripercussioni. Ebbe tutto l'agio di lanciare contro quel mare di ossa una palla di fuoco, così da ritardare la loro eventuale avanzata contro i suoi alleati, e si alzò in volo il più veloce che poté.
    Dall'alto la scena era piuttosto sconfortante. Dal suo punto di vista privilegiato, poteva notare che la nebbia si stava diffondendo verso la zona del tempio, ma era nel centro dell'isola che rimaneva maggiormente concentrata. In quel punto era troppo fitta perché anche i suoi sensi da drago riuscissero a capire cosa stesse succedendo al suo interno. Certo, c'erano dei lampi zigzaganti che gli facevano presupporre la presenza di Zell, ma in quel caos non c'era nulla che potesse dare per assodato. L'estremità con il tempio si riusciva a intravedere appena: se si concentrava un pochino, scorgeva tre figure oscurate dalla foschia che stavano combattendo tra loro. Non poteva riconoscere chi fossero di preciso, ma la loro silhouette gli diceva che fossero umani o simili. Potevano essere le umane o Aesiril che combattevano contro uno degli avversari meglio conservati? Difficile dirlo, così come difficile era capire cosa stesse succedendo nell'estremità opposta dell'isola. Anche se la nebbia non vi era ancora arrivata, non era semplice seguire le sue fazioni che lì si contendevano: da un lato c'era la Fata Pressina insieme all'elfa non-morta, dall'altra... chi era quella figura ammantata di nero? Perché li stava aiutando? O meglio, perché combatteva contro i loro nemici?
    C'era solo un modo per approfondire cosa stava succedendo in una delle tre zone: andarci di persona.


    JILL E ZAKRINA
    Jill era pronta ad attirare l'attenzione del nahrd e ingaggiare un combattimento, quando Zak le urlò se lei avesse... un rampino? Le aveva appena passato le sue fialette, l'unica arma che a Jill fosse rimasta. Cosa poteva servirle un aggeggio del genere, quando il nemico era proprio davanti a loro? Forse aveva sbagliato a dare per scontato che Zak sapesse come usare le fiale solo perché lei le aveva adoperate sotto al suo naso fino al minuto precedente...
    Jill sospirò e, ancora nascosta nella nebbia, si slacciò dalla cintura una corda sottile ma resistente, attaccata al rampino che usava per scalare rocce e palazzi. La lanciò nella direzione dalla quale era venuta la voce di Zak, cercando di farla atterrare vicino a lei (e incrociando le dita per non beccarla).
    Il nahrd finì di rinnovare la canzone: prima che si potesse concentrare su Zak, Jill si parò in mezzo. Certo, avrebbe preferito prenderlo di sorpresa mentre era distratto dalla melodia, ma non poteva mica lasciare che caricasse la sua alleata. Per quanto non si fidasse molto dell'altra umana, sembrava avere un piano. Avrebbe temporeggiato quanto serviva a Zakrina per... boh, fare quello che intendeva fare? Ohi ohi, perché aveva questa bruttissima sensazione?


    AESIRIL E ZELL
    La nebbia intorno a loro si stava facendo sempre più impenetrabile. Già il loro nemico era piuttosto sfuggente, se avessero temporeggiato ancora sarebbero riusciti a prenderlo con la visibilità che piano piano scendeva? D'altra parte non avrebbero potuto fare altrimenti: curarsi non era uno spreco di tempo, quando la strategia del loro avversario marciava proprio sul ferirli di continuo e interferire sulla loro guarigione naturale. Che fare? Come potevano bloccare quella stupida nebbia? Distruggere quello stupido rebbitt? E uscire da quella stupida caverna?
    Il volume della melodia di sottofondo si alzò di nuovo d'intensità. Ecco un altro dei misteri di questo combattimento: era già almeno la terza o quarta volta che la musica aveva quello strano andamento. Certo, Zell e Aesiril avevano abbastanza problemi anche senza l'impellenza di cercare il misterioso bardo, ma con l'aumento del volume, aumentò anche l'afflusso di scheletri. Mentre prima erano solo uno ogni tanto che si distaccava dal gruppone e si aggirava nella loro direzione, senza più il drago che li tratteneva, erano molti i non-morti scrausi che si sparpagliavano in tutte le direzioni... soprattutto verso gli avversari più vicini.
    E chi erano costoro? Yep, l'ibrido e l'elfo.
     
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191 replies since 29/3/2017, 11:34   4558 views
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