Demetra, madre della vita

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Antica Dea greca della natura e dei raccolti, Demetra simbolizza l'energia materna più pura e limpida, la quale presiede al ciclo di morte e rinascita.

    “come la natura con il ciclo delle stagioni insegna, il cambiamento è parte del ciclo naturale delle cose, e resistere ad esso significa solo ristagnare”

    Demetra rappresenta questo concetto, espresso attraverso l'energia materna per eccellenza, la madre che deve smettere di rompere le scatole imparando a lasciar andare i propri figli per la loro strada.
    Più che vera e propria madre biologica, ella viene considerata una nutrice che sa amare con dolcezza anche amici, conoscenti e compagni, i quali vedono in lei l’affetto protettivo dell’orsa che protegge il cucciolo

    Figlia di Rea e di Crono, Demetra è descritta nell'inno omerico come sorella maggiore di Zeus, con cui concepì Persefone.
    Un giorno, all’improvviso, la figlia sparì nel nulla; Demetra la cercò in lungo e in largo disperatamente, chiamandola a gran voce, svegliando i contadini, facendo scappare le greggi, diventando oggetto di interesse per studi sulle corde vocali attualmente in corso (peggio di Dragon Ball in somma), ma non riuscì a trovarla da nessuna parte.
    Disperata e accecata dall’ira più folle, Demetra afferrò il suo manto verde azzurro-smeraldino e, priva di ripensamenti, lo ridusse a brandelli. Così… perché ci stava.
    I pezzi del mantello vennero sparsi per i campi come spighe di grano, dando apparentemente vita a rigogliose praterie fiorite, le quali tuttavia poco dopo appassirono a causa della rabbia di Demetra. Ella era la dea della natura, quindi se era felice regalava “tanti bei fiorellini”, se era imbestialita… “tanti acuti strilli e piante avvizzite!”
    Il lato puro e primaverile di Demetra venne meno (quello nel quale la dea veniva riconosciuta come “Chloè”, la verde), per lasciar spazio a quello autunnale dai colori giallo-dorati.
    La Dea quindi scese sulla terra e vagò, errò, vagabondò in lungo e in largo per le campagne morenti, finché giunse in una città vicina ad Atene che scoprì essere Eleusi.
    Assunse le sembianze di una vecchia e si fece chiamare Doso, ottenendo l’incarico di nutrice presso il re e la regina della città, Celeo e Metanira.
    Per ringraziarli dell’ospitalità, la dea volle rendere immortale il figlio della regina Trittolemo, tenendolo sospeso sulle fiamme del focolare ed evocando un rito sacro.
    Scema come pochi, Demetra si fece scoprire e, nonostante avesse solo voluto fare un “piccolo piacere” alla famiglia reale, fu cacciata brutalmente. Penso chiunque avrebbe cacciato qualcuno che tiene suo figlio per un calcagno sopra al fuoco!
    Si fermò dunque vicino ad un pozzo, accanto al quale si sedette con aria afflitta pensando a Persefone.
    Baubo, altra figlia del re e della regina, vide la Dea così triste che le venne un attacco acuto di depressione e decise di provare a consolarla. Demetra però rifiutava qualsiasi parola di conforto e ovviamente Baubo, per strapparle un sorriso, tirò fuori i propri genitali senza troppe remore. Certo, quale metodo migliore per consolare qualcuno?

    . Sorpresa, Demetra si lasciò sfuggire un sogghigno, e sbocciò il primo fiore dopo tanti mesi.
    Successivamente, Persefone venne restituita alla madre, che scoprì cos’era successo alla figlia: la fanciulla era stata rapita da Ade, con il suo carro trainato da quattro cavalli neri, ed era stata condotta nel regno degli inferi. Ma questa... è un'altra storia.
    La primavera fiorì nuovamente sulla terra e tutti tornarono felici e contenti, soprattutto Trittolemo; grata per l’ospitalità dagli abitanti di Eleusi, Demetra insegnò l’arte dell’agricoltura al principe e fece della città il centro dei suoi riti misteriosi, i Misteri Eleusini.
    Tale leggenda si associa palesemente al ciclo delle stagioni, oltre che al legame madre-figlia indissolubile e infrangibile.

    In sicilia, sia la madre che la figlia venivano chiamate damatres (madri), e venivano raffigurate identiche.
    Ma la forma più comune della rappresentazione era quella di una triade di dee; molti studiosi si sono impuntati nel voler trovare l’identità di questa fantomatica terza entità, che avrebbe dovuto rappresentare l’inverno, il seme ibernato e impossibilitato a crescere in conclusione del ciclo da cui sarebbe germogliata una nuova vita.
    Dopo parecchi ripensamenti pare esser stata identificata con Ecate, la dea psicopompa… (che non è una parolaccia…), colei in grado di viaggiare liberamente tra il mondo degli uomini, quello divino ed il regno dei Morti.
    Era l’unica testimone della scomparsa di Persefone, e sembra essere la più simile ad una vecchia (rappresentazione invernale) tra le varie dee associabili alla trinità.

    Zozzate equine con Poseidone



    Si narra che quell luridone di Poseidone, invaghito della dea (ma quello era invaghito pure di se stesso), un giorno la inseguì nonostante lei avesse assunto il suo antico aspetto di dea-cavallo per sfuggirgli.
    La dea tentò in ogni maniera di resistere alla sua aggressione, ma neppure confondendosi tra la mandria di cavalli del re Onkios riuscì a nascondere la propria natura divina. Poseidone si trasformò così anch’egli in uno stallone e si accoppiò con lei.
    Demetra giurò che avrebbe rubato tutti i leccalecca di Poseidone per vendicarsi, appena ne avesse avuto l’occasione; nel frattempo lavò la propria ira nel fiume Ladona. Dall’unione forzata nacquero una figlia, il cui nome non poteva essere rivelato al di fuori dei Misteri Eleusini (e quindi non posso dirvelo… muhahahahah…) ed un cavallo dalla criniera nera, chiamato Arione.

    Edited by Aesingr - 20/5/2017, 02:08
     
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    Antica Dea greca della natura e dei messaggeri, Demetra simbolizza l'energia materna più pura e limpida, la quale presiede al ciclo di morte e rinascita.

    Uh, Aes, ma è davvero la dea dei messaggeri come Ermes? Non intendevi forse messi?
    (Yeah, la mia tempestività è in ritardo di un mese e tre quarti XD)

    Comunque, sono davvero sorpresa che di Demetra ci sia davvero così tanto da scrivere... è sempre stata una delle dee che mi stava più antipatica ^^"
     
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    Emh... credo di aver ignorato il correttore, come al solito, comunque si intendevo i raccolti :) gracias!
    Poi... "delle messaggeri" non mi piaceva, e invece di correggere messaggeri o corretto delle. Ovviamente.

    In effetti tra le dee non è la mia preferita dell'olimpo, e non è sicuramente la più accattivante. Però la sua storiella ci può stare dai xD
     
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