Un nuovo male

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    Il drago nero più bianco di Kengard

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    -Stupidi esseri, non capite proprio- ringhiò il drago spazientito, vedendo lo sciame di frecce che saettava sibilando verso di lui e facendo aderire le ali al corpo, lanciandosi in picchiata e lasciando che quelle inutili armi si spezzassero contro le sue placche senza ferirlo minimamente. All'ultimo istante, prima di piombare a terra, riaprì le ali e planò, con la coda che si schiantava al suolo e colpiva i cadaveri sotto il controllo dell'incubo senza alcuna pietà. Intanto, Asmodeus, aveva notato l'angelo lanciarsi contro l'equino, fallendo miseramente, perciò volò verso di lui e gli fece da scudo quando altre frecce partirono sibilando dagli stessi arcieri che prima avevano provato inutilmente a colpirlo. Quando il drago li spazzò via con un guizzo della coda, prese deliccatamente l'angelo per la collottola con due artigli e si alzò in cielo.
    -Penso che tu possa tornare utile, quindi fai il tuo lavoro e aiutami a trovare quel bastardo, sa che da soli non potremmo mai prenderlo, è un viscido bastardo. Ma ho un'idea- disse, dopodiché atterrò accanto a uno degli edifici abbandonati e lo scoperchiò, guardando la licantropa al suo interno.
    -Ripeterò in maniera abbastanza comprensibile ciò che ho detto lupetta, se vuoi sopravvivere salta su e datti da fare- le disse allungando una zampa verso di lei, per farla salire sopra, mentre con la coda teneva a bada i non morti che arrivavano a frotte.
    -Per ora questi moscerini non sono un problema per me, ma voglio squartare quel bastardo. Forse l'angelo può trovalo, ma solo tu puoi tenerlo fermo abbastanza a lungo affinché io lo renda inoffensivo-
     
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    Valahbaal osservava, nella silente oscurità di Klenrung, il suo esercito non-morto alla carica contro i tre. La lupetta era riuscita a disfarsi dei mercenari che l'avevano aggredita e l'incubo se ne dovette fare una ragione: quell'essere sapeva il fatto suo nonostante le dimensioni ridotte. L'angelo per un pelo lo stava per prendere, ma il dragone era l'obiettivo principale, il pezzo grosso che ostacolava i suoi obiettivi. Era prevedibile che il grosso rettile alato scacciasse via le frecce con cotanta facilità, difatti aveva ordinato agli arcieri di attaccarlo e vedere le sue mosse. Per lui aveva in serbo ben altro, qualcosa che avrebbe dato il filo da torcere.

    Mael più infuriato che mai si fece largo a suon di spadate per la dimessa Klenrung, recidendo teste e arti dei redivivi che gli sbarravano la strada. Alcune frecce vennero scagliate contro di lui, perciò iniziò a deviarle con le stesse ali. Dall'alto però il drago piombò a terra e senza che Mael gli avesse detto qualcosa, si fece scudo con le ali, riparandolo. In seguito poi, si sentì improvvisamente afferrare per la collottola dai suoi grandi artigli e fu sollevato contro la sua volontà.
    "Non prendo ordini da nessuno, che questa cosa entri bene nel tuo testone squamoso." esclamò il caduto con orgoglio, staccandosi dalla presa del dragone e volando via per conto proprio con le sue quattro ali.
    "Ma è vero anche che non sopporto quel puledro decrepito e che sono l'unico che può trovarlo. Perciò lasciate fare a me." Mael lasciò quindi drago e lupa per conto proprio e atterrò nuovamente in mezzo alla città abbandonata, con la spada in pugno, i sensi vigili e i muscoli pronti a scattare in caso di pericolo. I non-morti si erano riversati tutti contro il rettile e la canide, quindi dove era l'angelo c'era solo un tetro silenzio di tomba. Inoltre, la nebbia che aleggiava a livello delle gambe rendeva il tutto più spettrale del solito.

    "Sono qui..."

    La voce strafottente di Valahbaal echeggiò alle orecchie dei tre che gli davano la caccia, ovunque essi erano.

    "Sono qui..."

    Dopo alcuni muti secondi, ancora la sua voce si manifestò, più forte di prima. Mael non capiva da dove provenisse, quindi non sapeva dove recarsi per stanarlo.
    "Mostrati! Vigliacco!" ruggì in preda alla furia. Si voltò più volte consecutivamente, ma non vide niente e nessuno. Iniziava a stancarsi di giocare a nascondino con un cavallo.
    "Vi prometto che avrete una morte rapida e indolore..." la sua voce si sfumò e venne inghiottita dalle tenebre, che presero forma in qualcosa di particolarmente familiare per i tre: per Alyx l'uomo che l'aveva trovata, per Asmodeus i suoi genitori e per Mael il serafino che nei Cieli, durante la sentenza di condanna, voleva strappargli le ali. Erano perfette copie evocate dalle tenebre, talmente fatte bene che sembravano proprio in carne e ossa.

    "Nessuno prenderà possesso di questa terra e voi non uscirete vivi da qui. Dopotutto un incubo maniente la propria parola.
    Ma... Vi ricordate che prima di morire vediamo la vita passarci davanti? Che ne dite allora di riviverla? Ho proprio voglia di divertirmi."


    Valahbaal è ancora nascosto fra le tenebre, chissà dove. Dietro alle quinte quindi, si diverte a giocare con le sue pedine. E infatti ha evocato delle creature che facevano parte della vita dei vostri pg. Sta a voi muoverle, dato che ovviamente sapete chi sono e come sono fatte.
    Ovviamente siete ancora circondati da non-morti, solo che adesso iniziano a rigenerarsi lentamente dato che li aveve colpiti un bel po' di volte.


    Edited by H a w k e ; - 5/10/2017, 23:00
     
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  3. Emy Nightfall
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    Alyx si era alzata in piedi e stava valutando la proposta del dragone, quando vide l'angelo caduto andarsene via. Credeva davvero di riuscire a sconfiggere il cavallo da solo, quando nemmeno in tre ci erano riusciti?
    Mentre quei pensieri la attanagliavano, iniziò a sentire la voce del cavallo, come se lo avesse davanti e vide comparire come dal nulla l'uomo che l'aveva trovata nel bosco quando era solo una lupetta.
    - Tsk. Quindi ora ti sei messo a giocare con la mia mente? Davvero divertente e ridicolo da parte tua. Perché sai, il mio "padrone" - disse facendo le virgolette con le dita - abita parecchio lontano da qua, e non avrebbe motivo per venire qui, soprattutto per me -. La licantropa girò attorno alla copia, sarà stata finta, ma era sicuramente molto realistica e pericolosa. Fece comparire la spada di ghiaccio e salì in groppa ad Asmodeus, per poi generare una bufera di ghiaccio verso i non morti in arrivo, le copie dei genitori del drago e quella dell'uomo. -Abbiamo pochi secondi di libertà per andare a cercare quel cavallo marcio, ti consiglio di sfruttarli nel miglior modo possibile, Asmodeus - disse acidamente.
     
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    Il drago nero più bianco di Kengard

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    -Bene. Ne ho avuto abbastanza- ringhiò il drago. Usare inutili non-morti contro di lui era passabile, combattere contro un equino codardo era irritante, ma quello, mostrare quei deboli idioti che aveva personalmente ucciso lo faceva infuriare. Il dragone si alzò in volo ruggendo adirato, poi puntò il muso verso il terreno e lanciò una fiammata viola. Era così arrabbiato che la forza delle fiamme divenne tale da incendiare l'intera città, i dintorni e tutto ciò che aveva la sfortuna di trovarsi dentro a quell'inferno violaceo, tra cui i suoi genitori, uccisi da quello stesso fuoco anni prima e quell'essere inutile uscito dai ricordi della lupa. Nemmeno quel serafino e la sua magia sacra avrebbe potuto spegnere abbastanza in fretta quelle fiamme, almeno aveva creato un buon diversivo per Mael.

    Le fiamme comtinuano a bruciare finché nin consumano tutto ciò che hanno toccato, solo l'elemento luce o una magia sacra può spegnerle. I non-morti dovrebbero continuare a bruciare, rigenerarsi e ribruciare, rendendoli inutili :3
     
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    Le copie evocate dall'incubo iniziarono a seguire la lupa e il drago che si erano alzati volo. Proprio come aveva fatto Alyx, il suo vecchio padrone montò in groppa al defunto genitore di Asmodeus, mentre l'altra, la madre, iniziò a guadagnare velocità verso il suo obiettivo: il figlio. Credevano di sbarazzarsene così facilmente?
    "So benissimo che sono solo delle copie, le ho evocate per vedervi giocare. Ho proprio voglia di divertirmi." esclamò Valahbaal nell'oscurità. Si compiacque per quanto caos aveva creato. Addirittura il drago oscuro aveva incendiato tutta Klenrung, ardendo così i non morti che, avvolti dalle fiamme, iniziarono a perdere il loro potere rigenerante. Per lo stesso incubo era faticoso tenerli ancora in vita e non vedeva poi il motivo di continuare a farlo, quindi annullò l'incantesimo di necromanzia e li lasciò bruciare come carne alla brace. Aveva altri assi nella manica, meno stancanti e più efficaci di una massa di morti viventi.
    Nel frattempo le copie che rappresentavano i genitori di Asmodeus e il vecchio padrone di Alyx stavano raggiungendo il duo. La madre, che era rispettivamente più avanti rispetto al padre e all'umano, era proprio vicino alla coda del dragone. Fu lì che in quel momento iniziò a formare nelle sue fauci una palla di energia oscura condensata, che successivamente scagliò.
    Questa palla di energia oscura destabilizza l'avversario se ovviamente vuoi decidere di farti prendere, Maoeru.

    Cercava di mirare la testa di Asmodeus, sperando di farlo precipitare in quel mare di fiamme che lui stesso aveva creato. Da dietro invece le altre due copie si accinsero ad avvicinarsi. Se non le avessero fermate, avrebbero ingaggiato una mortale lotta aerea sopra un vero e proprio inferno.

    Le fiamme iniziarono ad ardere tutto ciò che lo stava circondando. L'aria divenne mano a mano pesante.
    Un ghigno divertito increspò il bel volto del caduto. Stava per fronteggiarsi con uno di quelli che avevano dettato la sua condanna, anche se era solo una copia evocata dall'incubo, frugando a fondo nei ricordi di Mael. Cosa voleva fargli? Strappargli nuovamente le ali?
    No, avrebbe strappato le sua quella volta. Desiderava tanto che fosse il vero serafino, ma doveva accontentarsi di quello lì per sfogare la sua vendetta. Meglio di niente.
    "Caro equino infernale, lo sai che mi stai facendo un gran favore?" esordì, sadico. L'avversario dinanzi al caduto iniziò ad avanzare con la propria spada, puntandola contro il collo di Mael. Da lì iniziò un'estenuante lotta corpo a corpo, fatta di schivate, attacchi, parate. Nessun potere elementale ammesso. Solo la forza fisica dei due angeli.
    "Come copia non sei niente male, devo ammetterlo." Le fiamme divampavano, il fumo saliva in cielo. L'ossigeno iniziava a scarseggiare, quindi Mael doveva far fuori quella copia il prima possibile. O ci avrebbe rimesso le penne. Doveva iniziare a giocare sporco.
    Partì alla carica, contrastando la spada del suo acerrimo nemico. Passarono degli intensi secondi in cui le lame si sfregavano l'una con l'altra, producendo scintille luminose. La copia non aveva intenzione di arrendersi, quindi il caduto, vedendo la situazione, si fece disarmare apposta. Astaroth fu tolta dalle sue mani, andando a piantarsi sul terreno dopo una capriola. Il serafino stava per infliggergli il colpo di grazia, ma Mael evocò i suoi aghi che si piantarono nei centri nervosi del serafino, paralizzandolo.
    "Bye bye angioletto."
    Riprese la spada e si alzò in volo, lasciando che il fuoco divorasse il corpo della copia. Tuttavia, esso svanì come polvere prima che le lingue di fuoco lo intaccassero.

    Mael risalì il cielo, sovrastando le fiamme. Si sentiva la gola tremendamente irritata a causa della grande quantità di fumo che aveva inalato durante la lotta, portandolo a tossire ripetutamente nel corso di qualche secondo.
    "Bravo zuccone, ora una parte di Klenrung sta andando a fuoco." disse con voce rauca al dragone responsabile di quel macello. Asmodeus era lontano da lui, quindi non credeva che avesse sentito il suo "complimento." Dopotutto era intento a disfarsi di quell'incubo una volta per tutte... E non era l'unico.

    Se le copie vengono colpite bene, possono svanire.

    Inviato dal mio LG tramite ForumFree App

     
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  6. Emy Nightfall
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    La lupa ringhiò alle parole del cavallo - Divertiti in altri modi, essere rivoltante - disse, scatenando una bufera di ghiaccio contro la palla, abbastanza forte da spazzarla via senza senza che sfiorasse lei o Asmodeus, per poi saltare in groppa alla dragonessa e con due rapidi tocchi congelarle entrambe le ali, facendola precipitare. Per evitare di finire in mezzo al fuoco, si trasformò in aquila e volò fino a tornare in groppa ad Asmodeus e tornare in forma umana. -Per mettere fuori gioco quei due dobbiamo collaborare, o finiremo per morire- constatò Alyx, volgendo lo sguardo al suo ormai non più padrone: fronteggiarsi con il suo passato non le piaceva per niente e in parte la spaventava, si sentiva impotente contro quell'uomo, nonostante sapesse che si trattava di una copia.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    E morirono tutti...
    no scherzo.

    Le fiamme violacee, che ci tengo a sottolineare possono essere spente anche da altro o sono troppo op, stavano corrompendo ognicosa.
    Il dragone e la lupa se la stavano cavando bene e si erano dati notevolmente da fare. Mael aveva respinto la sua nemesi, e Ksmodeus aveva combinato un macello. Alyx aveva timore del suo padrone, e quest'ultimo ne approfittò per avvicinarsi a lei.
    Avanzò con un'espressione minacciosa, contorta dalla corrotta influenza del demone equino.
    Una voce poi cercò di sfiorare la mente dello stesso dragone bianco, suggerendogli soffici parole invitanti:
    "Asmodeus... tu puoi farlo, uccidili... distruggili, attacca i tuoi compagni"
    Voleva giocare, e era giunto il momento di portare il gioco ad un livello superiore.
    "Ti sono d'intralcio, sbarazzati anche di loro" continuò ad inviargli, sibilando alla sua mente.
    Ecco, così Hawke impara a ignorare la role u.u.u.u.u :yea:
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    Ho scritto roba a random giusto per vedere di riprenderla e finirla, ma dal cellulare è problematico fare robe complesse xD
     
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    Il drago nero più bianco di Kengard

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    In realtà sono io che mi sono dimenticato di questa role ma SSSSSH, Hawke è colpa tua


    -Sì, hai ragione... mi sono solo di intralcio...- disse il dragone per poi sorridere malignamente.

    -Ma ricorda che nessuno può dirmi cosa devo o non devo fare, e di certo non una nullità come te- mentre il drago attivava la sua abilità speciale per distrarre il cavallo putrefatto mollò una codata dritta sulla faccia del padrone di Alyx, cercando di dissolvere anche quella copia.

    -Ho già ucciso quei due una volta e se il trucco che ho in mente funziona il nostro amico equino dovrà disfare i suoi cloni e mostrarsi- sette lame oscure comparvero attorno ai genitori di Asmodeus e , fendendo l'aria, saettarono verso le loro membra. Se il colpo fosse andato a segno le lame avrebbero assorbito l'energia dai cloni, energia che l'incubo continuava a fornire. Il drago con questa mossa cercava di debilitare le energie del suo nemico.
     
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    La situazione era in stallo, nessuno subiva danni e lo stesso demone equino non riusciva a sopraffare quei dannati esseri. Prima gli sembrava di essere molto vicino al suo obiettivo ma dovette ricredersi amaramente: non stava compiendo l'impresa che desiderava, ovvero prendersi Klenrung.
    La mossa finale che sferrò il drago oscuro fu alquanto debilitante per Valahbaal, a cui gli venne sottratta una dose rilevante di energia. Le lame d'ombra generate dal rettile infatti trafissero le copie e di loro non rimase niente se non una strana nebbiolina viola che si amalgamò con il fumo già presente nell'aria.
    Il demone quadrupede non poteva continuare in quelle condizioni, forse quella notte aveva troppo azzardato e sottovalutato i suoi avversari.
    "La prossima volta... Sì, la prossima volta le cose andranno diversamente." disse Valahbaal nascosto nelle tenebre. La voce grave tremava a causa della rabbia repressa.
    "Ci rincontreremo, state tranquilli..."
    La presenza dell'essere demoniaco svanì dalla percezione di tutti, non lasciando alcuna traccia del suo infido passaggio. I pochi non morti rimasti bruciarono tra le fiamme, accompagnati dalle loro atroci urla distorte di sofferenza.
    Mael si portò fuori dalla zona infiammata di Klenrung e atterrò in una zona dove vi era una scarna vegetazione secca e marcia.
    "Dannato essere, ha pure avuto il coraggio di scappare." borbottò rabbioso il caduto, mordendosi un labbro da cui fuoriuscì del sangue.
    "Ma tanto lo ritroverò... Gliela farò pagare cara per avermi fatto perdere tempo."

    Se volete potete fare il post conclusivo e poi uscire
     
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  10. Emy Nightfall
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    La lupa guardò con soddisfazione i non-morti che venivano bruciati da fuoco generati dallo stesso demone e tirò un sospiro di sollievo vedendo i cloni sparire dopo essere stati colpiti da Asmodeus, ignorando ciò che le aveva detto. Non era nulla di nuovo per lei essere stata completamente inutile alla loro causa. Le fiamme non smettevano di bruciare, e non era suo interessa fare in modo che smettessero, anzi. Si limitò a rimanere sulla groppa del drago, consapevole che prima o poi l'avrebbe in qualche modo sbalzata via o fatta cadere. Avrebbe dovuto esprimergli la sua gratitudine, anche se l'idea non le piaceva minimamente, visto che non era sua abitudine ringraziare. Si limitò a borbottare un "Grazie, ti devo un favore" quasi impercettibile, per poi sospirare.

    - Ora saresti così gentile da portarmi a terra? -
     
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    Asmodeus osservò quel paesaggio incantato, la dolce melodia delle grida dei non morti impregnavano l'aria, l'odore di carne putrefatta e bruciata bruciava le sue narici, l'odore della morte, il profumo del caos. Era tutto perfetto, almeno finché non si ricordò della lupa sulla sua schiena e, nonostante il tono di voce basso, riuscì a sentirla. Lentamente si abbassò di quota dopo che le grida furono completamente cessate, le raffiche di vento generate dalle sue ali spensero le fiamme più vicine a lui mentre atterrava.

    -Ora non dovresti romperti l'osso del collo mentre scendi- disse per poi notare un'insenatura nel terreno abbastanza grande per diventare un'abitazione ideale.

    -Finalmente, direi che per ora questo luogo è il punto in cui potrò iniziare a conquistare questo regno- il dragone sorrise aspettando che la lupa scendesse, non vedendo l'ora di andare a riposarsi nel suo nuovo giaciglio.
     
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    Mael guardò l'avvicinarsi del drago oscuro e della lupa. Lì a Klenrung l'angelo non aveva più niente da fare, tanto l'equino decrepito lo avrebbe incontrato di nuovo con tutta calma da un'altra parte. Decise quindi di levare le tende, non sopportava più l'odore di bruciato che permeava l'aria. Per poco prima ne rimaneva intossicato.
    Balzò sul rampo di un albero secco con un agile salto aiutandosi con le ali. Lo sfruttò quindi per spiccare il volo verso la volta notturna, allontanandosi una volta per tutte da quel posto.

    Mael esce. Voi potete fare quello che volete o uscire u.u
     
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  13. Emy Nightfall
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    Osservò l'angelo caduto andarsene via con non curanza, alzando poi lo sguardo verso Asmodeus una volta scesa. Gli rivolse un semplice sguardo di gratitudine e si trasformò in lupo, per poi andarsene in mezzo al bosco, non sapeva nemmeno lei verso chi o verso cosa.
     
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27 replies since 3/9/2017, 14:31   581 views
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