La Musica delle Sfere

La voce dei Pianeti

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Lehir
        +2   +1   -1
     
    .

    User deleted


    A 250 milioni di anni luce il buco nero della galassia NGC 1275 emette un "si" talmente basso da non poter essere udito da orecchio umano. In un'immaginaria tastiera di pianoforte, la nota si trova 57 ottave sotto il "do" centrale. Il suono emesso dal buco nero ha una lunghezza d'onda di 36 mila anni luce e con la sua possanza scalda la gigantesca nube di gas e polveri che circonda il buco nero. La nota celestiale è prodotta, secondo Andy Fabian di Cambridge, autore della "osservazione", dalla tremenda energia liberata dal buco nero che increspa i gas che gli fan corona.



    Video



    Settembre 2013, conferenza della NASA. Immaginate un gran numero di scienziati, studiosi, giornalisti e qualche babbano ingaggiato per aprire le bottigliette d’acqua poste sulle scrivanie dei grandi dotti –che usano la forza solo per ragionare-, osservare a bocca aperta l’astrofisico Don Gurnett, il quale -dopo aver analizzato i dati provenienti dalla sonda Voyager 1- disse, fiero del suo responso “Ho udito il suono dello spazio interstellare”.
    Adesso immaginate la quiete prima della tempesta, il silenzio che calò dopo tale affermazione e il susseguirsi di domande e voci accavallate che in seguito assalirono il povero Gurnett.
    Ma come è possibile, vi chiederete, che i suoni si diffondano nello spazio se è privo d’aria?
    A quanto pare, in realtà, la scoperta risale agli anni 70, quando alcuni studiosi cominciarono ad osservare il cielo attraverso le onde radio.
    Di fatto però nell’universo non si sente nulla, questo perché gli umani non sono capaci di percepire né le emissioni radio e né le micro-onde ma questo non significa, a conti fatti, che non possano desiderare di conoscerle.
    Infatti, andando a ritroso, le prime testimonianze che attestano l'esistenza di una musica celeste risalgono a Pitagora, il quale era in grado di udire l'armonia degli astri come in stato di trance.
    Secondo la teoria pitagorica, la stoffa dell'Universo era composta di ritmi, numeri e proporzioni; e considerando che gli intervalli musicali quali l'ottava, la quinta, la terza si potevano ottenere facendo vibrare corde le cui lunghezze erano frazioni intere della lunghezza della nota fondamentale, lo stesso si poteva dire per il cosmo come sistema armonico, i cui sette "pianeti" conosciuti potevano essere messi in corrispondenza con le sette note naturali.
    Non convinto, Aristotele spiegava il perché i mortali non possono udire la celeste armonia: un suono o un rumore non vengono percepiti se non in contrasto con il proprio opposto, il silenzio o meglio l'assenza del suono medesimo; dal momento che quello prodotto dalla rotazione delle sfere planetarie è un suono che ci è presente sin dalla nascita, non è possibile riconoscerlo, in quanto ci manca la percezione del suo contrario. Salvo poi Aristotele non credere all'esistenza di questa musica, perché "se esistesse un suono prodotto dalla rotazione degli astri, sarebbe talmente forte e intenso da distruggere la vita sulla Terra, cosa che non è".
    Sulle soglie del XVII secolo, verso l'età moderna, Keplero dà per scontata l'armonia dei pianeti e nel suo Harmonices Mundi disse con pessimismo: “La terra canta Mi, Fa, Mi: potete dedurre persino dalle sillabe che in questo mondo non vi è che Miseria e Fame”
    Qui vi lascio "Alba Mundi" di Giorgio Costantini.
    Il brano è composto e intonato sulle frequenze di rotazione dei pianeti intorno al sole.
    Questa è la sequenza di note eseguita dai pianeti:

    Mercurio: DO# | Venere: LA | Terra: DO# | Marte: RE | Giove: FA | Saturno: RE | Urano: SOL | Nettuno: SOL | Plutone: DO#



    Video



    “Si dice che tutti i corpi, o sfere, che gravitano nell'Universo, ruotando su se stessi e seguendo ognuno le proprie orbite, emettano un suono di intensità e tonalità differente, in base alla loro dimensione.
    Tutti assieme producono una divina armonia generata dall'equilibrio fra i toni acuti con i toni gravi, creando così accordi uniformemente variati. E' la Musica delle Sfere, la udranno un giorno le anime immortali.
    Molti uomini hanno provato a descrivere questa grandezza attraverso l'ausilio del proprio sapere, ma solo l'opera di uno di essi si avvicinò veramente alla comprensione assoluta di tanta perfezione, creandone la più fedele trasposizione terrena: Johann Sebastian Bach”



    Edited by Lehir - 31/1/2015, 22:42
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Uovo

    Group
    Member
    Posts
    1
    STIMA
    0

    Status
    Offline
    Buongiorno.
    Questa citazione di chi è ?
    “Si dice che tutti i corpi, o sfere, che gravitano nell'Universo, ruotando su se stessi e seguendo ognuno le proprie orbite, emettano un suono di intensità e tonalità differente, in base alla loro dimensione.
    Tutti assieme producono una divina armonia generata dall'equilibrio fra i toni acuti con i toni gravi, creando così accordi uniformemente variati. E' la Musica delle Sfere, la udranno un giorno le anime immortali.
    Molti uomini hanno provato a descrivere questa grandezza attraverso l'ausilio del proprio sapere, ma solo l'opera di uno di essi si avvicinò veramente alla comprensione assoluta di tanta perfezione, creandone la più fedele trasposizione terrena: Johann Sebastian Bach”
    Grazie infinite.
     
    Top
    .
1 replies since 23/1/2015, 19:52   1514 views
  Share  
.