Oltre

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    Non c'è pace per certi morti...

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    Kengardiano
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    Il costrutto rise alle parole del drago, una risata meccanica, lugubre e gelida.
    "eheheh, Sei tu che ti sei voluto impicciare in faccende che non ti riguardavano, ora non pensi sia tardi per lamentarsi?
    Comunque credimi: Ucciderla completamente non è cosa facile, ma a sto punto forse è meglio distruggerla che lasciare che porti morte e distruzione in tutta Kengard."

    Fece il costrutto, ironico con quella metallica voce metallica e bassa.
    Quel'essere sembrava un ammasso di metallo, ma un tempo era un rok, che anche nella morte voleva servire i corvi diventando un essere di solo metallo che ospitava la sua anima come un fantasma corazzato, proprio fece pure suo fratello che ora proteggeva Spavento, il loro padrone.
    Essi non parlavano mai se non interpellati durante le missioni per questione di disciplina ed'etichetta, ma ora Spavento era K.O.
    Perciò era tecnicamente quel costrutto a comando dell'operazione.
    Esso prprese il volo insieme a Nivael alla ricerca di scorn.
    Ma ella si era già mossa verso altre zone del isola, trovando per caso due draghi: Uno grigio con le ali piumate e l'aria ottusa, e una dragonessa piccola, ma per niente pucciosa dal'aria sveglia e cazzereccia.
    I due draghi non si erano ancora trovati, ma non ci sarebbe voluto molto perché accadesse.
    Le cose si stavano facendo interessanti e per un attimo Scorn rimpianse di aver buttato via il suo travestimento, decise quindi di rimanere nel'ombra per non mostrare il suo corpo terrificante, lasciando accese solo che l'atenne tra tutte le parti bioluminescenti del suo corpo; simile alla sintesi degli animali più raccapriccianti di questa terra.
    Era un essere verde scuro con parti bioluminescenti verde acceso su tutto il corpo.
    La sua struttura era serpentiforme molto lunga, con una testa simile a quella di una murena mentre i denti ricordavano quelli di una rana pescatrice, zanne sottili e molto lunghe e probabilmente affilate per inoculare i suoi veleni letali.
    Gli occhi composti da libellula li scrutavano inquietanti, come i tentacolari organi sensoriali bioluminescenti che gli uscivano dalla bocca zannuta, erano le lingue con qui poteva percepire la preda ovunque si trovasse, anche in tutta Kengard.
    Ai fianchi della bocca vi erano affilate mandibole irte di veleno, simili a quelle di un formicaleone.
    Aveva orecchie da pipistrello ai lati della testa e antenne sensoriali luminose che si allungavano dalle sopracciglia chitinose, mentre lunghi capelli grigi ricadevano dal capo sulle spalle e rami strani crescevano sul suo corpo come foglie e fiori di una pianta.
    Aveva 4 braccia che si formavano da un torace scaglioso che rappresentava l'unica parte vagamente umanoide del suo corpo, due più grandi munite di chele minacciose erano ciò che presentava il primo paio di braccia, mentre il secondo era munito di lunghi artigli e zampe rettiline simili a mani, mentre sul dorso vi erano quattro grandi ali da pipistrello.
    Dall'addome del torace s'allungava il resto del corpo simile a quello di una scolopendra, quattro zampe lunghe e sottili per ogni segmento, su qui erano presenti delle alette per agevolarne il volo usando il lungo addome come coda timoniera.
    Il corpo terminava con una coda sottile alla cui estremità era presente un pungiglione.
    Quello alla fine della coda era un ovopositore, se t'andava bene t'avvelenava e morivi in pochi minuti per via delle tossine, altrimenti deponeva le sue uova nel corpo della vittima e i suoi piccoli divoravano il povero malcapitato dall'interno provocandogli un dolore pari solo a un parto quando essi uscivano dal corpo della vittima usata da scorn per incubare le uova.
    Ma comunque, si stirò stiracchiandosi facendo scrocchiare ossicine e carapace facendo rumori disturbanti e creepy per attirare l'attenzione dei due.

    Edited by Master of Void - 27/4/2018, 22:22
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Zhantyia rispose alla genuinamente ingenua osservazione di Nivael, finendo di adagiare il corpo inerte di Siris sulle radici del tronco.
    "Appunto, sarà utile usare Siris come esca quindi. Nel caso Scorn ci attacchi lo lascerebbe stare. Nel caso attacchi lui, ne approfitteremo e la coglieremo di sorpresa"
    Non faceva una piega. Considerare che Siris avrebbe rischiato di grosso non era fra le sue priorità, a quanto pareva.
    Posizionò le membra del drago in maniera che stesse comodo, cioè lo aggrovigliò tutto alla meno peggio per il gusto di fare qualcosa, poi si allontanò e si preparò alla caccia di Scorn.
    Ignorò qualsivoglia protesta o commento da parte di Nivael, ignorare le occhiatacce non le rimaneva difficile dato che le percepiva appena e, per quanto insistentemente fastidiosi, ormai era abituata a trascurare quel genere di sguardi.
    Corse nella direzione presa da Scorn, sempre fosse lì che si trovava ancora, ma a causa della conformazione delle zampe le risultava faticoso avanzare in maniera scattante su quel terreno erboso.
    Anche a quello ormai ci era in parte abituata, per quello aveva sviluppato armi ben diverse dalla velocità negli inseguimenti o nelle fughe. Si mosse quanto più rapidamente possibile, cercando di captare ogni movimento circostante, proiettando la propria percezione uditiva il più possibile lontano dal punto in cui si trovava e isolando i rumori ritmici ed insignificanti dati dal vento, dal battito delle ali di Nivael, dal proprio cuore e da tutto ciò che in quel momento non le interessava.
    Avvertì distintamente un’altra presenza, anzi forse più di una, ma né riuscì a capire se si trattasse di Scorn né se effettivamente fossero di dimensioni rilevanti e associabili all’immonda creatura. Le reali dimensioni del mostro erano ben diverse da quelle che aveva mostrato loro appena giunta, e lei era l’unica che aveva avuto modo di distinguerne i tratti da vicino.
    Non potendo contare su indizi quali il colore o la lucentezza non sapeva che suggerimenti dare agli altri, nell’oscurità avevano pochi indizi su cui basarsi.
    Qualcosa era in avvicinamento, ma era quasi certa non si trattasse di Scorn.
    “Nivael!” esclamò, rendendosi conto che, qualunque cosa fosse, era diretta verso di lui a velocità inaudita.

    Liya si alzò stiracchiandosi per la quattordicesima volta in mezzo minuto, dimenando piano la coda e stropicciando il suolo erboso.
    “Mmh…” fece semplicemente, ribaltandosi e coccolandosi il ventre con i morbidi fili d’erba. Lanciò un’occhiata vaga nei dintorni, non scorgendo niente di interessante. Restò in silenzio allontanando l’eggermente l’aria da sé, nel tentativo di captare i suoni circostanti senza che l’aria le infastidisse le orecchie.
    Non aveva mai capito se circondarsi di un piccolo spazio vuoto la aiutasse in quel giochetto o meno, però era sempre divertente provarci.
    Si alzò sulle quattro zampe, allungando il collo qua e là per capire se era finita nel posto giusto. Sembrava tutto molto deserto.
    Lì accanto c’era solo qualcuno di ben poca rilevanza, qualcuno di strano e qualcun altro di troppo lontano ma in movimento. In una manciata di secondi analizzò tutto ciò che aveva raccolto, sbuffando sonoramente.
    Liya tutto sa, tutto può :yea:
    Cominciò a mettere un passo dopo l’altro pigramente, poi finalmente si alzò in volo. Lo spostamento d’aria strappò una manciata di prato in un tripudio di pulviscolo verde, mentre le sue ali si spalancavano perquotendo la notte con sottile veemenza e trasportavano il suo corpo fra le correnti aeree.
    Si diresse verso la fonte di movimento che si stava più o meno spostando nella sua direzione, intercettandola e raggiungendola in una trentina di secondi.
    Si avvide trattarsi di un altro drago, anch’egli intento a volare a gran velocità; che fare, fermarsi? Scansarsi? Rimanere sulla difensiva e tornare indietro? Scendere? Salire? Eseguire una cabrata carpiata quintupla di striscio sulle stelle per poi chiedergli come si chiamava? Domandargli direttamente se…
    Bum.
    Senza che uno o l’altro lo potesse evitare, si scontrarono a mezz’aria battendo una micidiale capocciata uno sulla testa dell’altro, centrando fortunatamente, con dinamiche poco chiare, l’uno le corna dell’altra. A quella velocità altrimenti si sarebbero sfondati il cranio a vicenda.
    O meglio, lei avrebbe sfondato il cranio a lui perché… citando qualcuno…
    Liya è troppo fiera.
    Per scusarsi, non conoscendo un modo migliore, Liya afferrò il giovane drago maschio e scese verso il basso. Distinse molto fugacemente il colore delle sue squame grazie ai riflessi lunari, e accarezzandolo con tranquillità sul dorso atterrò leggermente sostenendo il suo peso fra le zampe.
    Affondò gli artigli sul suolo, staccandosi da lui con tutto il tempo necessario e quello non necessario.
    “Oh, chiedo scusa… di solito non lo faccio ma penso sia colpa mia questa volta”
    Mosse le ali placidamente e le distese lungo i fianchi, mentre Zhantyia li raggiungeva e si fermava a scandagliarli con fare indagatore.
    “Per tutti i cambiamenti climatici della tundra, della città di Ahsnaeris… cos’è quel coso” chiese in totale disinvoltura, rivolta al drago di fronte a sé che, senza dubbio, in quel momento stava pensando a ben altro.
    “Dove sono finita…” commentò rivolta a se stessa, squotendo il muso.
     
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    Visto Aes, anche questa volta ho mantenuto la parola data. u_u


    "eheheh, Sei tu che ti sei voluto impicciare in faccende che non ti riguardavano, ora non pensi sia tardi per lamentarsi?” schernì il colossale volatile d’acciaio con la sua voce fredda come il metallo.
    "Comunque credimi: Ucciderla completamente non è cosa facile, ma a sto punto forse è meglio distruggerla che lasciare che porti morte e distruzione in tutta Kengard".

    Nivael, che si manteneva in volo stazionario sopra a Zhantyia battendo lentamente le ali, lanciò al costrutto uno sguardo carico d’astio.
    "Ah, quindi saremmo noi ad esserci immischiati?" sibilò tagliente.
    "Non è colpa nostra se non siete nemmeno in grado di badare agli abomini che voi stessi create", disse con una nota di disprezzo, con il muso contratto in un’espressione colma di sdegno.
    Nivael rimase qualche secondo in silenzio, guardando la creatura meccanica dall’alto in basso. Poi, compiendo una repentina manovra aerea, atterrò con silenziosa leggerezza a poca distanza da essa.
    Ma non avete di che preoccuparvi.”, fece con fredda austerità mentre, camminando con gran lentezza, copriva la distanza che lo separava dal suo interlocutore.
    "Scorn morirà questa notte.", sussurrò al costrutto quando, ormai, si trovava talmente vicino al suo muso da rapace che il suo fiato appannava leggermente il metallo di cui era composto. Le labbra di Nivael s’incresparono poi d’un sorriso formale e artefatto.
    "Ma, per cortesia, ti chiederei di non attribuirmi mai più la colpa della vostra patetica incompetenza.", disse mettendo molta enfasi sull’espressione “mai più”. Il tono della sua voce, superficialmente cordiale e pacato, copriva appena un chiaro intento intimidatorio.

    Detto ciò, il drago d’argento discostò con un movimento rapido e stizzoso il proprio muso da quello del costrutto, voltandosi poi verso Zhantyia che, nel frattempo, aveva preso parola.

    "Appunto, sarà utile usare Siris come esca quindi.", disse la Teramin con la massima naturalezza. "Nel caso Scorn ci attacchi lo lascerebbe stare. Nel caso attacchi lui, ne approfitteremo e la coglieremo di sorpresa".

    Nivael la guardò per una manciata d’istanti senza dire nulla, limitandosi a sorriderle cordialmente. Quel breve lasso di tempo gli fu necessario per raccogliere le forze: dovette compiere un sacrificio notevole per rivolgersi a lei mantenendo la maschera di amichevolezza che aveva deciso di riservarle.
    "Ehm… non per contraddirti Zhantyia", esordì con garbo, "ma temo che tu non abbia tenuto conto dell’eventualità che Siris possa, come dire…". S’interruppe per qualche istante, come se non riuscisse a trovare le parole giuste per terminare la frase.
    "uhm… ah ecco. Finire ammazzato.", esclamò con una semplicità e con un sorriso allegro che stridevano clamorosamente con le parole che aveva appena pronunciato, lasciando trapelare un’ovvia sfumatura di sarcasmo.

    "Scorn potrebbe facilmente ucciderlo mentre noi siamo troppo lontani per rendercene conto. Anche se il nostro amichetto di latta ci avvertisse con un ruggito, o qualunque sia il verso che fa quella cosa, probabilmente non arriveremmo comunque in tempo per salvarlo.", spiegò con tono serio e asciutto curandosi, tuttavia, di non risuonare ostile o provocatorio.

    "Credo sia meglio che Siris, Spavento e l’uccellone metallico rimangano vicini, magari anche nascosti sotto l’albero dove hai appena messo il tuo amico". Detto ciò, Nivael diede le spalle alla Teramin, estendendo le sue ampie ali pronto a prendere il volo.
    "Abbiamo perso fin troppo tempo. Per favore Zhantyia, sali sulla sua groppa e seguimi." esclamò con una punta d'apprensione, facendo un cenno con la testa verso il costrutto con il quale si era appena scontrato verbalmente. Poi, con un singolo poderoso battito d’ali, si proiettò in aria facendo danzare l’erba e la vegetazione circostante al ritmo selvaggio del vento.

    "Nivael!" gridò proprio in quel momento Zhantyia, palesemente allarmata.

    Il drago d’argento si voltò di scatto verso di lei.
    "Cosa c-", esordì, ma non terminò mai la sua frase: la testa di Nivael cozzò violentemente con un oggetto volante non identificato che stava viaggiando ad alta velocità nella direzione esattamente opposta alla sua.
    Essendosi voltato per rispondere alla chiamata di Zhantyia fortunatamente non picchiò direttamente con la fronte ma piuttosto con le corna, le quali attutirono grandemente l’impatto.
    Questo fu tuttavia sufficientemente intenso da lasciare Nivael piuttosto stordito, ed egli, quando tornò completamente in sé, si ritrovò senza sapere come non più in volo ma bensì tra le zampe di una dragonessa dalle squame scure come la notte. A causa della scarsa luminosità gli era difficile distinguerne chiaramente il colore, ma avrebbe detto fossero state nere o, piuttosto, di un blu molto scuro.

    La dragonessa si scusò per l’accaduto, accarezzando nel frattempo con fare premuroso la schiena di Nivael.
    Lui la guardò negli occhi in silenzio per qualche secondo, approfittando dell’alibi della confusione che di solito segue una botta in testa per prendersi un po’ di tempo per studiare i suoi tratti. Era una dragonessa dal profilo snello e aggraziato, approssimativamente delle sue stesse dimensioni. Sul suo muso affusolato e giovanile spiccavano due brillanti occhi violacei, che si stagliavano nettamente sulle squame dal colore profondo che costituivano la sua pelle.

    Nivael sorrise: non capitava certo tutti i giorni di tamponare in volo una creatura tanto avvenente.
    "Figurati", esclamò sedendosi con estrema nonchalance sulle proprie zampe posteriori, come se non avesse appena sbattuto la testa a svariate decine di chilometri orari di velocità.
    "Hehe… Qual era la probabilità che accadesse una cosa simile?" ridacchiò allegro ma dolorante mentre si massaggiava lentamente la testa con gli artigli della sua zampa sinistra.
    "Nemmeno il più grande indovino dell’isola avrebbe potuto prevederlo", aggiunse, alzando le zampe anteriori per fare spallucce.

    "Beh, possiamo dire tutto, ma non che il nostro incontro non sia stato di un certo impatto", fece il drago d’argento con bonaria ironia, mentre un ampio sorriso illuminava il suo muso.
    "Il mio nome è Nivael, ed è un piacere averti, ehm… scontrato".


    Nivael e Liya si sono finalmente incontrati. ( ͡° ͜ʖ ͡°)



    *Nivael finisce nel Grimorio*
     
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    Elker Errani

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    In principio Zephiros non si accorse di tutti gli altri. E per un momento pensava anche di essere completamente da solo e che perciò non avrebbe provato altro che noia lì(o forse no,vista la particolarità del luogo. Dopotutto anche cose apparentemente insignificanti come il paesaggio lo interessavano abbastanza). Ma dovette subito ricredersi:all'improvviso sentì dei rumori,decisamente inquietanti. E si voltò verso la direzione di essi,quando sentì anche...qualcuno che,non troppo lontano da lui aveva appena spiccato il volo,alzando un po' di polvere. Il mezzo drago,all'inizio non riuscì a vedere molto bene. Così inizio ad usare il proprio fuoco per riuscire a vederci meglio,ma senza farsi notare. Così facendo iniziò ad osservare incuriosito lo "sconosciuto"(visto che non sapeva se fosse maschio o femmina),che vide trattarsi di un drago,che si stava dirigendo verso un altro drago. E li osservò,con la stessa espressione curiosa,finché...non si dettero una fortissima testata,alla stregua di un paio di montoni...quello che si era alzato in volo afferrò l'altro e gli chiese scusa per l'inconveniente(e dalla sua voce potè subito intuire che fosse una lei,non un lui). Lo stesso fece il diretto interessato,che disse di chiamarsi Nivael. Poi,con lo stupore proprio e della dragonessa vide apparire uno strano essere quadrupede:aveva dimensioni più o meno umane e il corpo magro,peloso e sinuoso e una coda triforcuta. Ma le caratteristiche più strane nel suo aspetto erano che i suoi arti non avevano dita di alcun tipo e terminavano a punta. E la testa...non aveva niente:era priva di occhi,naso o bocca,tutti sostituiti da una grossa placca,che faceva somigliare quella creatura al costume di una commedia. Non pensava che ne avrebbe mai incontrato uno,aveva sempre creduto che fossero solo dicerie. Ma solo una parola gli venne in mente:Teramin. Che cosa fare,ora? Sarebbe dovuto andare loro incontro? O sarebbe stato meglio restare dov'era e continuare ad osservare la situazione? Per il momento il mezzo roc scelse la seconda opzione e continuò a guardare in silenzio.

    Edited by Elker Errani - 15/5/2018, 06:54
     
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    Ehhh scusate sto male e faccio fatica a rispondere in sti giorni -_- anche perché ora come ora sono ammalato :1zg7vkp:

    Il costrutto non rispondeva alle critiche del drago a tono, diceva solo la sua opinione.
    Il fatto era che fosse preoccupato per quello che poteva succedere, e il suo carattere un pò burbero lo faceva in'effetti sembrare un pò antipatico, ma nemmeno Nivael con quei suoi modi fin troppo sgarbati non era un gioiello di persona, almeno in quel momento.
    "Hey calmo, io seguo solo gli ordini, non ho chiesto a nessuno di stare qui in piena notte a dare la caccia a un mostro mutante, comunque meglio che la tua amica Teramin faccia la brava, m'ispira una strana asia quando la guardo... Ma credo sia solo il suo aspetto esotico."
    Fece il rok meccanico cercando di stare dietro il drago che era dannatamente rapido.
    Ma quanto pare la velocità del nuovo alleato gli si sarebbe ritorta contro visto che si prese una zuccata assurda con un'altra dragonessa sconosciuta.
    Vista la fisionomia di lei doveva essere una dragonessa del vento anche lei, forse la conosceva ed'era persino la sua fidanzata, ma il fatto che si presentò ma il fatto che si presentò rimosse tale pensiero dalla mente del fantasma meccanico.
    "cavolo che botta! State bene?"
    Fece lui atterrando in parte a loro con inaspettata preoccupazione esaminando con lo sguardo i due per assicurarsi che non si fossero feriti gravemente.

    Intanto

    Spavento si riprese e s'accorse che stava sulla spalla d'uno dei costrutti, mentre Siris dormiva placido sulle radici d'un albero.
    Il sai massaggiandosi la fronte s'alzò su quattro zampe, poi inviò un messaggio telepatico a Nivael intuendo che fosse andato col'altro costrutto a caccia di Scorn, malgrado le divergenze e le incomprensioni tra loro, dovevano fare mente comune e co-operare per lo stesso fine o Scorn avrebbe vinto.
    "Nivael, Nivael! Sono Spavento, la testa mi fa ancora male quindi sarò rapido ascolta: Sto inviando una richiesta di soccorso per richiamare rinforzi, se vedi Scorn non attaccarla direttamente, tenetela a distanza, usate il fuoco.
    Non combattetela corpo a corpo o t'avvelenerà e controllerà la mente come ha fatto con me!
    Presto arriveranno tizi vestiti come noi ad'aiutarvi, ma fino allora siete soli.
    Lascio tutto in mano tua, non deludermi."

    Fece il sai al drago del vento telepaticamente prima d'inviare messaggi telepatici di SOS a tutte l'unità del corvo vicine, tre persone-besti erano in ascolto: Un gatto, un lemure e una volpe.

    Intanto..

    Scorn zampettava lontano dai suoi persecutori gioiosa godendosi la libertà.
    Al'improvvisi un coniglio bianco, tagliò la strada alla creatura abominevole, che per tutta risposta rincorse il coniglio e l'afferrò con una chela facendogli produrre un urlo di dolore.
    "Ti è andata male coniglietto, ma non preoccuparti: Anche questo dolore finirà con la mia fame, non ho cenato stasera, ma credo tu sarai l'antipasto d'un grande banchetto."
    Soddurrò lei con quella voce femminile sofferente che la caratterizzava, una voce pacata, quasi soffocata, come quella d'una donna sgozzata.
    Una voce sofferente che in realtà nascondeva il piacere perverso nel dolore.
    Lei sorridendo stringeva sadicamente la chela facendo produrre squittii disperati al piccolo e tenero animale, la qui unica colpa era stata d'essersi trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato.
    Strinse tanto da farle mancare l'aria per poi versare veleno acido sul suo corpicino del'esserino che non poteva nemmeno urlare, gli mancava l'aria!
    Perché?
    Perché non riusciva a provare rimorso o vergogna per quello che stava facendo, aveva sempre provato a fare le peggiori azioni pur di sentire sensi di colpa, ma ogni volta provava solo quel perverso piacere.
    Non era solo colpa dei suoi creatori, lei sapeva che quello che faceva era sbagliato, che poteva essere diversa, non tutti i progenie di seconda generazione erano malvagi, si erano psicopatici per il 90% e raramente provavano empatia, a differenza dei progenie di prima generazione, ultra-empatici e sensibili, ma questo non li rendeva per forza degli assassini.
    Il punto però era che non era costretta a fare del male, non era costretta a essere un mostro, ma forse a lei piaceva esserlo e ache se avrebbe essere diversa gli piaceva troppo esserlo per smettere, e sapeva che se faceva qualcosa di sbagliato non importava.
    Lei era il disprezzo, lei non conosceva amore, giustizia, buonsenso o bontà, e gli piaceva così.
    La progenie strinse la chela stritolando a morte la creaturina poi lanciò in aria la preda appena finita e le sue mandibole da insetto lo afferrarono al volo perforandone le carni, mentre dalle fauci irte di zanne uscirono le lingue che arpionarono il piccolo corpo succhiandone il sangue, per poi divorare il corpicino dissanguato in un sol boccone.
    "vorrei dire che mi dispiace piccolo angelo.
    Un giorno ci rincontreremo, ma non stasera.

    Fece lei fredda guardando la chela insanguinata.
    Nulla, nessun emozione negativa, avrebbe voluto così tanto piangere a volte, ma i mostri non piangono, non sono tristi e non provano rimorso... Sono solo mostri e i mostri sono capaci solo di odiare.(?)
    Ora che si era sfamata era pronta a lottare, s'avvicinò al'essere ibrido metà drago e metà Rok rimanedo nascosta tra le fronde degli alberi, e dopo essere tornata dal folto della foresta per il suo spuntino continuò a spiare quei poveracci, che se credevano di poterla sconfiggere.
    Lei sicuramente avrebbe fatto pentir loro di tale presunzione, ma intanto spiava il drago-rok, che spiava senza sapere d'esser spiato a sua volta.

    Edited by Master of Void - 20/5/2018, 22:42
     
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    Liya scrutò il drago con cui aveva battuto una bella testata con l'aria di chi vorrebbe chiedere -ma che problemi hai?-
    In realtà si limitò ad inclinare il collo di lato e ad inspirare con il naso.
    "Si, di un certo impatto... il nostro scontro"
    Imitò il suo gesto di alzare le zampe anteriori, non molto sicura di cosa stesse a significare e soprattutto non molto sicura di aver nascosto l'ironia dell'imitazione.
    "Io sono Liya, o Liya neratempesta, o... Liya con accanto altri epiteti un po' casuali" disse rispondendo alla presentazione, ondeggiando la coda con movimenti morbidi e sinuosi. Quanto la divertiva smuovere le acque, o i venti in questo caso, di chi aveva a che fare con lei.
    Ogni volta cambiava strategia, che fossero maschi o femmine, anziani o cuccioli, c'era sempre modo di divertirsi.
    Ricambiò al suo sorriso, non mancando tuttavia di portare la propria attenzione anche agli altri presenti.
    Uno strano ammasso di metallo dalle strane fattezze chiese loro se andasse tutto bene, e lei prontamente lo ignorò. Aveva sguardo solo per il giovane draghetto Nivael, che già le era simpatico. La cosa assurda era che in quel posto non c'era una santissima creatura uguale all'altra, e soprattutto Nivael sembrava l'unico normale tra i tanti. Dove l'avevano mandata dannazione!
    Lo strano quadrupede dallo strano muso con le ossa sporgenti si avvicinò per passare oltre, muovendo con estrema leggerezza le zampe sul suolo fino quasi a non produrre rumore e superandoli senza degnarli di una parola.
    "Che caspita è quello?" chiese Liya a Nivael, indicando Zhantyia la cui coda si muoveva placida come un piccolo serpentello tentacolato. "E poi si può sapere che sta accadendo da queste parti? Mi avevano riferito che le isole fluttuanti sono un luogo non molto abitato. D'accordo che questa è soltanto una piccola isoletta dell'arcipelago, ma..."
    Si fermò, percependo del movimento dalla direzione verso cui si era diretta la teramin. Si voltò da quella parte, praticamente alle sue spalle, incuriosita dal misterioso fascino che quel simpatico luogo stava dimostrando.
    "Sono in tanti qui a cercare di nascondersi o sbaglio?"

    Zhantyia procedeva sicura di sé, era certa che Scorn si trovasse non molto distante e doveva decisamente ritrovarla. Magari per catturarla e consegnarla, o magari per altro.
    Scandagliò attentamente tutt'attorno la zona cercando di ignorare il battibeccare di quel drago e della tipa appena arrivata dal nulla, ed individuò qualcuno che non era decisamente Scorn ma che poteva rivelarsi una scoperta altrettanto interessante. Sia perché chiunque fosse li stava spiando, sia perché era molto grosso a giudicare dai morbidi tonfi che produceva.
    Adorava i tipi belli grossi, erano i più divertenti da coccolare.
    Decise di ignorarlo, anche perché poteva attaccarla e trovarsi lì con intenti ostili. Non sapeva come si sarebbe potuta comportare se da più fronti l'avessero attaccata, per quanto fosse sicura di sapersela comunque cavare era meglio non rischiare inutilmente.
    "Scorn"
    Lo disse a voce così piatta e atona che poteva esser scambiato per il suono di qualcosa che stropiccia su una superficie di legno. "Dove sei?"
    Aveva ben analizzato il suo corpo, sapeva com'era fatta e se l'avesse avuta davanti ci avrebbe impiegato un istante a riconoscerla.
    Il cambiamento a cui l'aveva portata la mutazione era stato radicale, ma non per quello poteva sfuggirle.
     
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    Mi sembrava un peccato lasciar morire l'interazione tra Nivael e il Roc meccanico, tuttavia non sapevo come implementarla nel continuum temporale del post. Allora ho deciso di dividere quest'ultimo in due parti: la prima (sopra i due trattini) si svolge prima dell'"incontro" tra Liya e Nivael, la seconda rappresenta il naturale proseguimento degli eventi.

    Se questa divisione crea casini posso tranquillamente eliminarla, tanto non interferisce con il resto del post.


    "Hey calmo, io seguo solo gli ordini” replicò prontamente la creatura metallica, evidentemente infastidita dal tono insolente e provocatorio del drago d’argento.
    “Non ho chiesto a nessuno di stare qui in piena notte a dare la caccia a un mostro mutante, comunque meglio che la tua amica Teramin faccia la brava, m'ispira una strana asia quando la guardo... Ma credo sia solo il suo aspetto esotico.”

    Nivael ritrasse lentamente il suo muso da quello dell’interlocutore, senza però smettere nemmeno per un secondo di fissarlo dritto negli occhi.
    “Potrei dire la stessa identica cosa, ed è per questo che il tuo atteggiamento mi fa saltare i nervi.”, disse secco e asciutto, dando le spalle al costrutto avviandosi verso Zhantiya.
    “Non trovi che, data la situazione, sarebbe meglio se tenessi per te le tue insulse frecciatine? Penso che tu possa capire che sono piuttosto teso”.

    Si allontanò dall’enorme volatile d’acciaio di due o tre passi, poi si fermò di scatto. Si voltò nuovamente verso di lui. Per un attimo ebbe la tentazione di esporgli le proprie perplessità rispetto alla Teramin, perlomeno in modo da metterlo in guardia, ma decise di non aggiungere nulla. Quella strana creatura priva d’occhi era dotata di un udito eccezionale: il rischio che riuscisse ad origliare quella conversazione era troppo alto, e sussurrare non sarebbe probabilmente valso a nulla. Decise allora di ricorrere alla più ovvia delle soluzioni.
    Fissando il costrutto dritto negli occhi, iniziò a graffiare con fare indifferente il suolo con i suoi artigli.
    “Rispetto a Zhantiya… A volte l’apparenza inganna, non trovi?”, disse con inaspettata pacatezza mentre, nel frattempo, strusciava lentamente la coda sull’erba in modo da coprire il suono prodotto dallo scavare dei suoi artigli.
    “Tu dovresti saperlo meglio di tutti.”.

    Detto ciò, diede nuovamente le spalle al suo interlocutore e s’incamminò verso Zhantiya, che nel frattempo stava sistemando Siris sopra radici di un albero sostenendo che il piccolo drago verde sarebbe stato un’ottima esca per Scorn.
    Dietro di sé, inciso sul suolo, era però rimasto un messaggio: “NON FIDARTI”.

    --

    La dragonessa dalla squame del colore della notte scrutò Nivael per qualche istante senza dire nulla, inclinando la testa su lato con aria perplessa.
    "Si, di un certo impatto... il nostro scontro", fece, poi, alzando le zampe anteriori per imitare con intento palesemente canzonatorio il buffo gesto fatto dal suo interlocutore.
    "Io sono Liya, o Liya neratempesta, o... Liya con accanto altri epiteti un po' casuali" si presentò. Fissava il drago argentato dritto negli occhi, mentre sul suo muso era dipinto un sorriso enigmatico, forse divertito. La sua coda ondeggiava in maniera lenta e sinuosa, come il corpo affusolato di un serpente.

    Nivael sostenne lo sguardo penetrante di Liya, senza far nulla per nascondere la curiosità che a sua volta provava nei suoi confronti. Ricambiò il suo sorriso.
    “Ci vuole un certo allenamento imparare a fare questo movimento” disse con tono allegro, ripetendo il gesto di fare spallucce. “Vedi? Il segreto è tirare indietro le spalle in questo modo”, aggiunse ironico.

    “Liya Neratempesta…” rifletteva nel frattempo il giovane drago, cercando di nascondere dietro la facciata delle sue battutine il proprio intento indagatore.
    “Che il suo elemento sia il vento, come il mio? O forse l’elettricità?”. Il suo sguardo venne poi catturato dalle squame scure come la notte della dragonessa. “Nera-Tempesta. Sarà riferito al colore delle sue squame... o a qualcos'altro?”

    "Cavolo che botta! State bene?" esclamò il costrutto con fare inaspettatamente apprensivo, atterrando accanto ai due draghi con uno schianto che fece tremare leggermente il terreno.

    “Uh, tutto apposto, non preoccuparti” disse Nivael sorridendo appena, sorpreso e anche un po’ divertito dall’inatteso sfogo di preoccupazione della creatura metallica. La sua attenzione, tuttavia, fu presto catturata da qualcosa di altrettanto inaspettato e di decisamente più rilevante ai fini della sua missione.

    “Nivael, Nivael! Sono Spavento” udì il drago d’argento dentro la propria testa. Il demone dal manto bianco aveva ripreso conoscenza, e adesso gli stava inviando un messaggio telepatico.
    “La testa mi fa ancora male quindi sarò rapido ascolta: sto inviando una richiesta di soccorso per richiamare rinforzi, se vedi Scorn non attaccarla direttamente, tenetela a distanza, usate il fuoco.
    Non combattetela corpo a corpo o t'avvelenerà e controllerà la mente come ha fatto con me!
    Presto arriveranno tizi vestiti come noi ad aiutarvi, ma fino allora siete soli.
    Lascio tutto in mano tua, non deludermi.”


    Non appena il messaggio fu terminato, Nivael si guardò intorno un po’ spaesato. Non si era ancora del tutto abituato alla comunicazione telepatica, aveva sempre il fastidioso effetto di estraniarlo dalla realtà per qualche istante. In ogni caso, nonostante gli attriti che aveva avuto con lui, Nivael era contento di sapere che Spavento non era stato attaccato da Scorn. Se da una parte la prospettiva di farla pagare personalmente alla mutante lo allettava non poco, dall’altra accolse la notizia dell’arrivo dei rinforzi con un certo sollievo: adesso che il suo compito era semplicemente quello di tenere impegnata la creatura fino al loro arrivo, sentiva su di sé molta meno pressione.

    Quando Nivael si accorse che Liya gli stava ancora rivolgendo la parola, lei era ormai già passata ad un altro discorso.
    "E poi si può sapere che sta accadendo da queste parti?”, sbottò la dragonessa. “Mi avevano riferito che le isole fluttuanti sono un luogo non molto abitato. D'accordo che questa è soltanto una piccola isoletta dell'arcipelago, ma..."

    Il drago argentato, seduto davanti a Liya, si limitò a guardarla per qualche istante senza dire nulla, un po’ sovrappensiero.
    “Sarà il caso di metterla al corrente di quello che sta succedendo qui? Non sappiamo niente di lei.” rifletteva. “Beh, in ogni caso sarebbe comunque impossibile tenerle nascosta l’intera faccenda. Tanto vale dirle tutto, starà a lei decidere se tirarsene fuori o se aiutarci.”

    "Sono in tanti qui a cercare di nascondersi o sbaglio?", incalzò la dragonessa dalle squame blu come la notte, evidentemente desiderosa di ottenere dei chiarimenti rispetto alla situazione quantomeno inusuale nella quale, suo malgrado, era rimasta invischiata.

    “Ascoltami Liya… Sarò sincero con te”, esordì di punto in bianco Nivael, ignorando interamente la domanda che lei gli aveva appena posto.
    “Ci sono due cose importanti che dovresti sapere” spiegò, alzando due dei lunghi artigli neri e ricurvi della sua zampa anteriore sinistra.
    “In primo luogo, uh… come dire…”, proseguì con aria un po’ incerta e imbarazzata, come se stesse trovando qualche difficoltà a trovare le parole giuste per esprimersi.
    “Per farla breve: io e i miei… "colleghi" stiamo dando la caccia ad un pericoloso mutante assassino scappato da un laboratorio”. Utilizzò il termine “colleghi” con il preciso intento di far colpo su Liya, così da farle intendere che dare la caccia ai “pericolosi mutanti assassini” era per lui una specie di lavoro, quasi una routine.
    “Perdonami se te l’ho riferito in termini così brutali, ma non potevo lasciartene all’oscuro. Non è escluso che la creatura ci stia spiando in questo preciso momento.”, disse con sorprendente semplicità, abbassando uno dei due artigli che stava usando per enumerare ciò che aveva da dire.

    “La seconda cosa che dovresti sapere, probabilmente la più importante, è che…”
    Ma Nivael non terminò mai la sua frase, perché la sua attenzione venne d'un tratto catturata da qualcosa di molto allarmante. O, piuttosto, dall’improvvisa scomparsa di qualcosa che egli riteneva molto allarmante: Zhantiya.

    Il drago argentato si voltò convulsamente prima a destra poi a sinistra, ma della Teramin, inghiottita dalle tenebre della notte, non vi era la minima traccia.
    “Dannazione!”, ringhiò a mezza voce. Nivael si sentiva in modo simile a come si sarebbe sentito un aracnofobico che, dopo essersi allontanato per un momento dalla sua camera da letto per afferrare un libro con cui schiacciare un grosso ragno appeso sul soffitto, tornando nella stanza si accorge che la bestia è scomparsa nel nulla.

    “Dov’è finita Zhantiya?” esclamò con un’agitazione che tradiva una vena di rabbia, alzandosi di scatto sulle sue quattro zampe.
    “Liya, per caso tu l’hai vista?” le domandò a bruciapelo voltandosi repentinamente verso di lei. “È quella specie di cavallino bianco che ha degli stuzzicadenti al posto delle zampe.”
     
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    Zephiros iniziò ad avere una forte e fastidiosa sensazione:si sentiva osservato...ma poteva benissimo essere un gatto,un gufo o qualunque altro genere di animali. Ed era già successo che in passato quegli animali lo facessero sentire così. Perciò,al momento ignorò quella sensazione e continuò ad osservare ciò che stava succedendo:E subito scoprì che la dragonessa si chiamava Liya,con epiteti come "neratempesta"...questo epiteto fece riflettere leggermente il mezzo drago:poteva riferirsi benissimo semplicemente al fatto che potesse essere una furia. Oppure poteva essere correlato al suo elemento e quindi poteva essere una dragonessa elettrica od una del vento. Ma erano solo supposizioni:in quei momenti avrebbe scoperto la verità solo ascoltando...A parte ciò notò uno strano essere umanoide,che sembrava una specie di armatura vivente,che chiese a tutti se stessero bene e scoprì anche che,apparentemente la dragonessa non sapeva che cosa fosse un teramin. Finchè...
    "Sono in tanti qui a cercare di nascondersi o sbaglio?...Quella domanda gli fece sbarrare gli occhi:che fosse riuscita a scoprirlo?...no,non poteva essere:si era ben nascosto ed era sicuro che nessuno lo avesse visto. Così cercò di mantenere la calma,mentre continuava a guardare,non prima di aver sentito dei rumori quasi impercettibili. Con tutta probabilità era solo qualche gufo che atterrava su un albero...
    Se aveva scoperto qualche piccola informazione su quella dragonessa in quei momenti venne a conoscenza di un altra informazione dal drago con cui essa si era scontrato,ben più importante:lui e gli altri stavano dando la caccia ad un pericoloso assassino mutante...assassino mutante?! Quella notizia era terribile! Possibile che...ci fosse stato un motivo se doveva venire lì? Anche se non erano affari suoi il mezzo roc,in qualità di eroe errante si sentiva assolutamente in dovere di intervenire,aiutandoli a trovare quell'essere. Magari avrebbe potuto fingere più tardi di trovarli per caso e,in questo modo non passare per uno spione ed aiutarli senza che questi sospettassero ingiustamente di lui. Sì,sicuramente avrebbe fatto così.
    Devo aiutarli! pensò il drago dalle ali piumate,con sguardo deciso.
     
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    Il costrutti ascoltò gli ammonimenti con un certo fastidio, ma poi lesse il messaggio lasciato dal drago, un messaggio che di certo Zhantyia non avrebbe potuto leggere e che era decisamente meglio non sapesse.
    "non fidarti."
    L'intuizione del costrutti quindi era corretta...
    "si immagino tu abbia ragione, ma comunque non puoi dire che la mia corazza non è Sexy.
    Fece il costrutto provando a mostrarsi tranquillo e scherzoso, ma in realtà per un attimo fece un espressione seria al drago e gli diede un lieve cenno del capo per fargli intendere che avesse capito.
    Non era preoccupato per se stesso: Non aveva carne che poteva essere avvelenata, malgrado sostanze corrosive presenti in veleni particolari potessero corrodere il suo corpo (perché sennò aes si arrabbia perché nessuno deve essere immune ad altri elementi inclusi i robottoni che devono comunque poter essere vittima del veleno in qualche modo).
    Le sue preoccupazioni correvano prima a Spavento, che era l'unico "organico" del loro gruppo quindi quello che tra loro poteva rischiare di più.

    Intanto...

    tecniche di scorn:
    Potere speciale: Lupo vestito da pecora: Permette a scorn di mutare forma nell'arco di qualche giorno creando un bozzolo, la peculiarità è che scorn ha l'innata facoltà d'incistarsi nel corpo d'un ospite, quando la mutazione è completa scorn divora gli organi interni del corpo dell'ospite, uccidendolo per poi indossarne la pelle come un abito permettendogli d'avere una struttura metamorfica a matriosca... All'occorrenza esce dall'abito organico rivelandosi nel suo vero aspetto, aveva questo potere quando l'avete incontrata.
    Mentre indossa un bio-abito ha poteri limitati, ma è meno appariscente e puoi imitare la voce della vittima di qui indossa l'abito.

    Tecniche velenose!

    Tecnica 1: Nebbia infernale +3:
    Tipo veleno: Neurotossina che agisce anche sul sistema respiratorio.
    Scorn soffia sui nemici una una gas tossico.
    Permette di generare una nube che avvelena l'aria d'una vasta zona (50metri) rendendo difficoltosa la respirazione, impedendo quindi di compiere sforzi eccessivi come correre velocemente o combattere al pieno delle forze visto che arriverà meno aria hai polmoni, rendendola particolarmente efficace su nemici di grandi dimensioni o che usano la magia di potenziamento, provocando una sensazione dolorosa simile a quella di venire lentamente strangolati. L'inalazione del gas inoltre provoca visioni terrificanti e grottesche andando ad'agire sul'amigdala in modo da dare alla vittima la sensazione d'essere circondati d'animali predatori, non-morti o creature deformi che saranno in realtà illusioni per disorientare le vittime spingendole spesso a colpirsi a vicenda per errore, mentre scorn sarà difficile da vedere come una minaccia da chi inalerà il gas, che verrà percepita come un'animale innocuo: Solitamente una capra nera cieca. Chi indossa una maschera antigas o un respirare resiste alla tecnica, mentre le macchine e i replicati ne sono immuni.
    Inoltre chi è cieco (tipo Zhantyia) può soffocare perché l'aria sarà comunque tossica, ma non percepirà le minacce illusorie.
    Ha un consumo energetico relativamente alto, ma la nube può durare 5 turni al chiuso 3 all'aperto e i suoi effetti lontano dalla nube dura comunque un altro turno prima che la tossina smetta d'agire sulla vittima (se uscite dalla nube anche subito gli effetti se il vostro pg ha inalato il gas saranno presenti il turno sucessivo per poi sparire quello dopo)

    Tecnica 2: Disprezzo+3 : Veleno: Spore che che agiscono sul cervello prendendone il controllo.
    Il veleno può essere inoculato attraverso, denti, artigli, tentacoli o dardi ossei Le spore sono connesse al cervello di scorn, permettendo d'impartire ordini alla vittima, inoltre la vittima viene lentamente danneggiata dal veleno provocando danni agl'organi interni. Questa tecnica ha un costo basso d'energia.

    3: Ferormoni +3: Permette di provocare reazioni chimiche nel soggetto attraverso ferormoni emessi nell'aria dalle ghiandole corporee di scorn, esso sarà attratto da scorn è non riuscirà a concentrarsi impedendogli di usare bene le tecniche provocando un'intensa sensazione di piacere d'eccitazione.
    Funziona su chiunque sia vicino a scorn, e più si sarà vicini più l'effetto inebriante sarà forte stordimento provocato da scorn.
    Le macchine (replicati, costrutti o simili), i non-morti e chi indossa una maschera antigas o un respiratore sarà immune alla tecnica.
    La tecnica consuma pochissima energia, ma in maniera continua.

    4: Acido +3: Scorn può sputare dalla bocca e i tentacoli una sostanza corrosiva che causa danni tossici corrodendo carne, legno, pietra e metallo al contatto, brucia come il fuoco e corrode armi e armature rompendole.
    Ha un consumo energetico medio-alto.
    Può essere usata per creare anche passaggi in muri e soffitti che non siano di materiali resistenti al'acido (lo usa spesso per fuggire di prigione).

    5: Forma gassosa: Scorn si trasforma in una nube verde che provoca ustioni da corrosione e provoca lievi danni continui per tre turni se inalata, assomiglia molto alla tecnica di trasformazione in nebbia dei tipo oscuro, ma in versione velenosa e molto più letale.
    Ha un consumo energetico elevato quindi scorn non può rimanere in tale forma a lungo

    Radiattive!

    Tecnica 6: Tocco radioattivo +3: Tecnica radioattiva che permette a scorn di rendere irradiata un'estremità del corpo, che diventa verde fosforescente, e che provocherà danni termici ai nemici al minimo contatto provocando un danno continuo da radiazione per tre turni.
    Sugli alleati l'effetto sarà inverso: Li guarirà al contatto e darà loro un fattore rigenerante dei danni per tre turni.

    7: Nube ionizzante: Scorn emette dal corpo semplicemente una barriera che riduce i danni subiti da lei o eventuali alleati, inoltre questa tecnica avendo un effetto EMP stordirà i costrutti, i replicati e le creature meccaniche vicini finché attiva.
    Ha un consumo basso, ma continuo.

    8: Raggio termico della morte: Il classico laserone sparato dalla bocca alla godzilla che provoca danni d'ustione.
    Questo attacco ha un consumo che varia in base al intensità del raggio: Più intenso il raggio più farà danni.

    9: Scissione: Scorn sputa una bolla instabile di protoni che a contatto con una superfice solida provoca un'esplosione in un'area di dieci metri che causa gravi danni e danneggia leggermente chiunque etri in quel aria di esplosione per tre turni dopo l'esplosione a causa del fallout radiante.
    Questa tecnica ha un consumo elevatissimo e richiede un turno per essere caricata costringendo Scorn a tenere la bocca aperta caricando il colpo, se la bolla viene colpita in questa fase Scorn subirà gravissimi danni.

    Tecniche combinate!!!!
    No dai non le uso che scorn è op di suo e se le uso è un bordello!
    Ovviamente add'aes qualcosa non andrà bene ma pace... Scusa aes

    Scorn fissava il drago nascosto e l'allegra combriccola, quello che dicevano non era molto interessante.
    Si stava annoiando e quando s'annoiava la voglia d'uccidere cresceva, ma vide Zhantyia avvicinarsi.
    Scorn modificò la frequenza della sua voce con una modifica alle corde vocali in modo che solo lei con le sue orecchie fini la sentisse.
    "Sono qui col drago spione, che vuoi?"
    Fece lei a frequenza d'ultrasuono per assicurarsi di non essere udita da orecchi indiscreto.
    Era curiosa di sapere che volesse, ma se si fosse rivelata un pericolo gliel'avrebbe fatta pagare cara.

    Edited by Master of Void - 14/6/2018, 19:51
     
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    Void se non correggi quegli apostrofi e quei "qui" io non rispondo...


    :sclero: HrfegrK_1_ 1222518g5cRB077_1_ 1222518g5cRB077_1_ occhiali-immagine-animata-0013_1_ z5b095331c4102_1_ 911221ELOyZqPH_1__0 911221ELOyZqPH_1__0 23145732dfyTOLsy_1_ 540339_3_1__0

    Il pezzo sotto spoiler... sto avendo gli incubi xD
     
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    lo sapevo pesce scoreggione che avresti sclerato per qualcosa :Shiiii: :2nan0bd: :Shiiii: :zumzumzum: :zumzumzum: ! Ma sai che sono un lemure Puccio e monello :3


    :2cd7qsk: :2qn2uit:
     
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    Liya osservò la teatralità e tutto l'esagerato esibizionismo del draghetto ventaceo(?), rispondendo con molte meno parole di quante ne avrebbe usate in altri frangenti.
    "Va bene"
    Aveva chiesto spiegazioni e aveva ottenuto in risposta qualcosa di decisamente troppo assurdo, tuttavia fece finta di nulla e decise di accontentarsi. Rispose con un mezzo sorrisetto sciallo a Nivael, indicando con la coda alle loro spalle.
    "Non so dire dove sia in questo momento, ma è andata di là" chiarì, in riferimento alla domanda sul presunto cavallino bianco con gli stuzzicadenti.
    In tutto ciò ci mancavano pure i mutanti assassini in fuga. Se non si fosse trovata in mezzo ad una situazione del genere e glie l'avessero raccontato, si sarebbe probabilmente divertita a prendere a calci l'interlocutore credendo di venir presa beatamente per i fondelli. A quanto pareva però era tutto in regola da quelle parti, e non si sarebbe stupita di trovare da un momento all'altro qualche inquietante ibrido anaconda-ermellino sudato.
    "Inoltre" proseguì, allungando di pochi centimetri il collo verso il drago, "intendevo che qualcuno qua attorno ci sta decisamente osservando. Che sia l'oggetto della vostra ricerca?"
    Aprì le ali e le stirò con uno sbadiglio, grattandosi il ventre con fare distratto e pacato.
    "Il cavallino è andato proprio in quella direzione, e credo sia andata oltre il tizio che ci sta spiando in questo preciso momento"
    Fece schioccare la lingua, ruotando il collo lentamente e rimettendosi in assetto -da drago serio-.
    "Ne deduco che... potrebbero essere in tre a voler celare la loro presenza, a pochi passi da noi"
    Liya era molto diretta con le parole, ma le piaceva dirne qualcuna di troppo giusto per mettere più agitazione nelle faccende ed elettrizzare l'aria più di quanto già non fosse.
    Snudò le zanne in un poco-simpatico-sorrisino, che mise in risalto le sue candide zanne acuminate e accolse con esse un fugace riflesso di luce lunare.
    "Vogliamo fare a gara a chi ne trova di più?"
    La sua voce aveva un che di giocoso e cazzereccio, mista ad un sentore di cordialissima voglia di fare a mazzate. Odiava chi si nascondeva, i voltafaccia e in generale i vigliacchi di ogni tipo e categoria.

    Zhantyia si allontanò ancora un po' dal gruppetto, portandosi verso un punto in cui percepiva più massa attorno a sé. Non analizzò ogni dettaglio, l'importante era che fossero grossi e che, grazie all'oscurità che tanto odiavano i dotati d'occhi, la aiutassero a muoversi indisturbata. Potevano essere tronchi, massi, speroni o pareti di un tratto di ripida collina, bastava che la coprissero e le indicassero un possibile nascondiglio del loro bersaglio.
    Strofinò un paio di volte sul terreno con le zampe, ascoltando la risposta dei fili d'erba sotto di esse e del movimento che producevano. Non catturò nulla di sospetto o di indicativo, e si decise a cambiare direzione. Proprio in quel momento una voce la raggiunse; una voce diversa da quella che aveva usato Scorn per parlarle poc'anzi, ma che a giudicare da ciò che disse doveva essere proprio la sua.
    "Che voglio? Acciuffarti, naturalmente. Ti consegnerai senza opporre resistenza oppure devo prenderti... a modo mio?"
    La voce di Scorn era molto bassa, anche per il suo udito che difficilmente mancava di trasferirle una qualsiasi fonte sonora. Probabilmente era davvero in grado di modificare qualunque parte di sé, come aveva sospettato.
    Era un avversario incredibile, come ben pochi se ne poteva trovare. Non si sarebbe lasciata scappare un simile confronto.
    "Voglio però darti un piccolo avvertimento" fece, rispondendo adesso a voce leggermente più alta, confidando nel trovarsi abbastanza distante dagli altri per non essere udita. "Quella dragonessa, che è appena arrivata, potrebbe essere un problema per te. Ti conviene fuggire il più rapidamente possibile"
    La sensazione che aveva provato trovandosela a pochi metri di distanza era stata indescrivibilmente opprimente, nonostante le dimensioni non molto superiori alle sue in fatto di altezza. Non era risultata imponente nel preciso senso del termine, bensì un piccolo sussurro in grado di scatenare un universo di suoni esplosivi e devastanti.
    Si avvicinò al punto da cui provenivano le risposte del mutante indemoniato, a passi minuziosamente misurati e con la coda ben dritta dietro di se. La faceva sentire più calibrata nel movimento, più difficile da stabilizzare. Non che schiodarla dal terreno fosse facile se affondava le zampe nel suolo, ma in una simile situazione d'allerta anche per lei non risultava inconsueto essere previdente.
     
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    Vedendo a notifica pensavate avessi risposto alla role eh? Invece no, eccovi una comunicazione di servizio. :i6wl7r:

    Volevo avvisarvi del fatto che fino al 16 sicuramente non riuscirò a rispondere. Inaspettatamente ho passato le prime due prove dell'esame di stato, quindi in questi 6 giorni devo mettermi a studiare di brutto per la terza prova per recuperare il tempo che ho perso nei giorni scorsi: ero così sicuro di essere stato bocciato che non avevo praticamente aperto libro, e ora mi trovo ottomila argomenti da studiare. :asd:
     
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    la cosa figa è che l'hai messo al termine dei 10 giorni, del tipo "Ah così Aes mi da i punti!!1!!11!"
    ... e invece no :yea:
    vaivai, mannaggia ai secchioni :sclero: buona lukyluke
     
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    CITAZIONE (Aesingr @ 10/7/2018, 14:26) 
    la cosa figa è che l'hai messo al termine dei 10 giorni, del tipo "Ah così Aes mi da i punti!!1!!11!"
    ... e invece no :yea:
    vaivai, mannaggia ai secchioni :sclero: buona lukyluke

    Modestamente ho fatto il possibile per massimizzare il grado di delusione. :dragongrin:

    Thanks. Cacchio speriamo bene, così mi levo dalle palle sto dannatissimo esame di abilitazione. :fameee:

    Certo che ce ne vuole a darmi del secchione dopo aver preso 25 all'esame con annesso sequestro di persona di biomeccanica (o quello che era)... u_u
     
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95 replies since 22/10/2017, 00:17   2224 views
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