Paura e delirio a Città Sotterranea

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  1. Tirannosaurorex
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    Splendore celeste

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    Dato che Aes afferma che un'ocarina bagnata è comunque un'ocarina funzionante, Thyen decise di seguire il suo consiglio (?): balzò al di sopra di un tavolo per allontanarsi il più possibile da quel matto che lo inseguiva, piantò per benino le zampe sulla superficie di legno e soffiò dentro lo strumento con tutto il fiato che aveva nei polmoni. L'ocarina emise un suono stridulo, che probabilmente avrebbe rotto qualsiasi bicchiere di cristallo, se solo ve ne fosse stato uno. L'acqua al suo interno, invece, schizzò tutta... contro la faccia del tizio, che ancora inseguiva il povero Thyen. Quello, un po' per il rumore un po' per la "doccia" improvvisa, si bloccò interdetto sul posto, per poi continuare dopo qualche istante a calare la sua arma contro il volpacchiotto. Theyn saltò giù dal tavolo, prima che l'ascia dividesse in due metà la sua testa, oltre che il tavolo, e riprese a scappare dall'uomo.
    Anche se questa volta poteva contare sull'aiuto dell'ocarina, si ritrovò comunque a dover sfuggire da un'indesiderata decapitazione. Certo, aumentare la propria velocità o forza era una cosa non da poco in combattimento, ma se avesse potuto scegliere, avrebbe preferito poter usare il flauto, più adatto per trattare con quel genere di situazioni esagitate. Mentre zampettava di qua e di là, abbozzò qualche nota e con piacere che la sua ocarina era tornata come nuova. Non c'era bisogno di ulteriori accorgimenti per poterla usare... che Aes avesse avuto ragione? #DomaniNevica
    Fu solo quando l'omino si stufò di rincorrerlo e preferì concentrarsi su uno dei due pirati, che Thyen riuscì a prendere quel minimo di fiato che gli serviva per dedicarsi alla sua ocarina. La portò quindi alle labbra e... non ci fu nemmeno bisogno di suonarla: il pirata riuscì ad azzoppare il nemico con un basso fendente della sua ascia e a metterlo KO con un colpo di... coppa. Mh, accoppato?
    Thyen fissò la scena alquanto perplesso. Dopo tutta la faticaccia fatta nel ri-sistemare la sua ocarina e di scappare contemporaneamente, perché il combattimento si era concluso prima che potesse utilizzarla? Alternò dei rapidi sguardi tra l'omino svenuto a terra e lo strumento musicale, finché il pirata non gli mise un foglio davanti al naso. Thyen alzò lo sguardo verso il pirata: voleva che lui trovasse l'oggetto lì disegnato?
    < D'accordo! > esclamò, felice di avere qualcos'altro a cui pensare oltre all'ironia della sorte.
    Si concentrò, quindi, sul foglio e ne studiò l'immagine. Thyen non era abituato più di tanto ad avere a che fare con la carta, nel deserto non ce n'era molta che ne girava: i rari disegni che aveva visto nella sua infanzia erano per lo più scavati nella sabbia, e il vento aveva sempre la premura di cancellarli dopo poco. Per un intero mezzo secondo, si sforzò comunque di imprimersi nella mente tale immagine, poi si lanciò il foglio alle spalle e schizzò alla ricerca dell'oggetto desiderato.
    Cercò dovunque: sopra e sotto i frammenti di tavolo ascettato; dentro scatole, scrigni, cesti e barattoli; rovistò in ogni cassetto che si parò lungo il suo cammino; ed entrò perfino dentro l'anta di una credenza, seminando il panico tra mensole, bicchieri, stoviglie ed altri oggetti al suo interno, che cascarono irrimediabilmente al di fuori, in un rompi-rompi generale. Pensava che le cose sarebbero filate lisce come l'olio... non avrebbe mai immaginato che, l'anello che cercava, non fosse l'unico oggetto di forma circolare nascosto nella stanza.
    Mentre osservava nel cassetto dell'argenteria un set di 8 portatovaglioli metallici, Thyen rifletté sul da farsi. I due pirati erano intenti a parlare tra loro e a Thyen non sembrava il caso di avvicinarsi per chiedere una conferma su ogni singolo oggettino che incontrava. Gli sembrò molto più automatico prendere gli 8 portatovaglioli tutti identici tra loro e isolarli al centro della stanza.
    All'inizio non si preoccupò più di tanto della qualità degli oggetti che metteva da parte. Quando, però, l'ammasso di "anelli" passò dallo stadio di "mucchio" a quello di "catasta informe", cominciò a sospettare che il suo sistema non fosse propriamente quello corretto. Come avrebbero portato dal capitano tutti quegli anelli? Non che avesse importanza: i pirati sapevano quello che dovevano cercare e avrebbero sicuramente capito come fare una cernita... o meglio, Thyen sperava che lo sapessero. Che fine aveva fatto il foglio che gli avevano dato? Ops.
    Ah, pace. La stanza era stata tutta perquisita ormai: se quell'anello fosse esistito veramente, allora era per forza nella sua catasta. Alzò la zampetta per attirare l'attenzione dei due pirati.
    < Ecco qui: questi sono tutti gli anelli che sono riuscito a trovare! > esclamò contento.
    Questa volta non avrebbero potuto dirgli nulla: aveva davvero fatto un lavoro certosino!
     
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