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  1. Aesingr
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Quando furono là in alto, Izu si dedicò qualche secondo per osservare meglio la dragonessa. Effettivamente era piuttosto simile a lui, molto più di quanto lui stesso si fosse avveduto prima. Lei lo accusò di esser rimasto volontariamente chiuso in gabbia, di aver disonorato la stirpe e altre cose simili; non era sicuro di voler rispondere, quindi si prese altri istanti per scrutarla e respirare profondamente.
    Il suo petto possente si alzava e si abbassava mentre inclinava il collo a guardare verso il basso, dove gli uomini ancora non si vedevano. Da quella posizione li avrebbero individuati facilmente, non avevano mezzi per nascondersi al punto da non poter essere notati da un drago. Attese quindi senza curarsi di loro, distogliendo però lo sguardo anche da Padme.
    "Avrai notato la piccola umana, dato che sei arrivata con lei. A quanto pare deve averti scambiato per me dato che mi ero allontanato" cominciò a spiegare, seppur riluttante. "Non sarei rimasto sotto il controllo di quegli individui se il falso principe non avesse minacciato di ucciderla. Non credevo avrebbe realizzato simili minacce, diceva che l'avrebbe fatto se avessi agito contro di loro o me ne fossi andato. Ma mi sbagliavo"
    Rimase in silenzio alcuni secondi prima di continuare. La sua coda oscillava da una parte all'altra, stropicciando la roccia della montagna.
    "Questo accade quando ingenuamente riesci ad affezionarti ad una giovane creatura non della tua specie, gli adulti trovano come approfittarne. Fino ad ora non avevo avuto esperienze spiacevoli con umani, elfi o altri bipedi, ma quando qualche anno fà ho incontrato Nara non pensavo sarei finito così. Un umano sulle Isole fluttuanti era più unico che raro, soprattutto uno così giovane. Quella gente si trova qui per assaltare uno stormo di fenici, di cui cercheranno di prendere le piume, e vorrebbero approfittarsi di me per attaccare. Pensavo sarebbe stato quello il momento migliore per pareggiare i conti e reagire, ma per qualche strano motivo si avvicina sempre qualcosa o qualcuno che non riesco ad allontanare senza finire nei guai"
    La puntò con la coda, abbozzando un'espressione seria.
    "Ti avevo chiesto di allontanarti, non volevo tu finissi sulle loro mire. Farebbero di tutto per avere al loro servizio altri draghi. Mi hanno giurato che me ne sarei potuto andare quando avessero ottenuto le piume, ma non ho mai creduto ha una sola parola di quell'essere immondo. L'unica volta in cui avrei dovuto credergli fu quando minacciò di uccidere Nara. Per dimostrarmi che non mentiva fece uccidere un'altra bambina, davanti ai miei occhi. Quella volta fu difficile trattenersi, ma capii solo allora di essermi messo nei guai. Non volevo le facessero del male"
    I passi degli uomini in armatura cominciavano ad essere udibili, si stavano avvicinando. Avrebbero potuto allontanarsi prima fosse tardi; avrebbero anche potuto combattere con tutte le loro forze per lasciare su quelle terre le loro membra sparse fra le radici dei tronchi secolari.
    Senza aprir bocca rivolse un'altra rapida occhiata a Padme, prima di flettere le zampe e accucciarsi pronto a balzare. Prima però voleva conoscere le sue intenzioni.

    Nel frattempo, le cose stavano iniziando a farsi piuttosto assurde. Alcuni soldati avevano preso a battersi fra di loro, uno contro l'altro, così improvvisamente che fu impossibile capire quando effettivamente le spade avessero preso a sbrandellare gli schinieri degli alleati. Kestrel si era ritrovato in mezzo al marasma senza neanche accorgersene, ma per i suoi standard quello fu decisamente gradito. Per quanto non lo desse a vedere, apprezzava avere le spalle coperte da un alleato seppur temporaneo per potersi concentrare su un solo bersaglio. Gli scontri uno contro uno erano sempre stati il suo forte, mentre Kurama per quanto orgoglioso avrebbe approfittato di ogni vantaggio per non piombare in guai superiori a quelli in cui si trovava stando nel corpo di Kestrel. Il volpo la chiamava -Semplicemente non ho intenzione di perdere altro tempo-, Kestrel invece -Sei un fifone-.
    In entrambi i casi finiva comunque che nei casini ci si sarebbero ritrovati lo stesso, ma era comunque divertente litigare per il mero gusto di farlo. I soldati sbucarono dal fitto degli alberi e cominciarono a circondare la zona, perlustrandola da cima a fondo in cerca dei due draghi che non erano ancora stati individuati. Kestrel si era gettato al loro inseguimento insieme ad altre guardie apparentemente dalla sua parte, per quanto non avesse capito niente di quanto accaduto fu divertente gettarsi nella mischia per prendere a ceffoni quanti più scemi possibile.
     
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