Immortalità o prosperità? A te la scelta

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Il principe Ninigi No Mikoto era nipote di Amaterasu, e venne inviato sulla Terra proprio dalla dea del sole in persona.
    La sua discesa fra i mortali decretò l'origine divina del clan Yamato, la casa imperiale del Giappone. Si dice infatti che sia stato il bisnonno del primo imperatore, Jimmu, e che abbia regnato per diverso tempo sebbene di lui ben poco sia stato tramandato.
    Giunse a Kyushu, la più meridionale delle isole principali del Giappone, dove Ōkuninushi in quel momento era sovrano. Egli per quanto di buon cuore era riluttante a rinunciare al proprio diritto di governare, ma non protestò quando gli fu concesso di mantenere comunque il controllo degli affari "segreti".
    Ninigi avrebbe regnato di facciata, mentre delle questioni politiche, economiche e soprattutto religiose avrebbe potuto continuare a preoccuparsi Ōkuninushi.

    Al nuovo principe, Amaterasu affidò il monile, lo specchio e la spada, i simboli divini di regalità, conoscenza e forza.
    Dopo pochi giorni dal suo arrivo sulla Terra Ninigi incontrò la principessa Konohana-sakuya, incarnazione della bellezza e del profumo dei fiori, figlia del Divino Maestro delle montagne Yamatumi. Come in ogni buona storia che si rispetti, la principessa si innamorò del principe e viceversa.
    Ninigi chiese quindi a Yamatumi la mano di sua figlia e questi ne fu ben felice; così tanto che gli offrì di unirsi ad entrambe le figlie: Iwanaga, incarnazione della resistenza delle rocce, e la stessa Sakuya.
    Ninigi, che era un bravo e fedele ragazzo, sposò solamente Sakuya e rifiutò Iwanaga con un sorrisone a 32 denti.
    "Iwanaga ha il dono dell'immortalità, mentre Sakuya quello della prosperità" disse dispiaciuto Yamatumi. "Rifiutando Iwanaga, la tua vita sarà d'ora in poi mortale". A causa di ciò, Ninigi ed i suoi discendenti furono mortali, dotati di una durata vitale breve e fugace, come i fiori di sakura. Fu così che nacquero gli umani.
    "E va beh fratè, che vo chessìa! Meglio 20 anni di lusso e gioie piuttosto che un'eternità di noia e miseria!"

    I due vissero felici e contenti. Almeno finché... un nefasto giorno, anzi una nefasta notte, Sakuya rimase incinta. Ninigi, da bravo e fedele ragazzo, dubitò di esserne lui il responsabile per il semplice fatto che era la prima volta che lo facevano, e che gli fosse andata subito bene gli suonava alquanto sospetto.
    Per provare che il figlio fosse legittimo, Sakuya fece un giuramento sulla sua stessa vita: avrebbe appiccato il fuoco alla sua stanza una volta partoriti i suoi tre bambini.
    ...
    Così, Ninigi riuscì a verificare la sua castità, poiché i neonati non riportarono alcuna ferita e dimostrarono la loro discendenza divina.
    ...
    Certo, questo è il miglior metodo scientificamente dimostrato per provare la castità della propria donna.
    Mariti non temete, il metodo Sakuya è con voi!

    I nomi dei figli furono: Hoderi, Hosuseri e Howori.
    Chi ci ha seguito finora saprà già chi sono codesti loschi individui e conoscerà la leggenda dell'alta e bassa marea che li vede protagonisti, immersi nei peggio deiliri a causa di un fottutissimo amo.
     
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