Investigazione della maledizione

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Era finita. Finalmente il drago avrebbe trovato quella pace tanto agognata da coloro che ascendono al cielo lontano e impalpabile.
    Si voltò verso Zartial e annuì con il capo.
    "Certo, potete restare entrambi quanto volete"
    Terminò la frase rivolto anche ad Alexander.
    "Anche se..."
    Ripensò ad Edaron, probabilmente lasciarlo nei pressi di quei due dopo quanto era successo non era per niente saggio.
    "Dovrò parlare con il compagno di Crial... vi prego di non tentare mosse azzardate"
    La collera del drago poteva anche rivelarsi pericolosa in una situazione così delicata e aveva bisogno di quell'uomo vivo.
    Aidal concesse un ultimo saluto al gruppo, prima di allontanarsi dalla zona librandosi nell'oscuro cielo notturno.
    "Arrivederci dragonessa delle tenebre"
    Anche l'elfo si incamminò verso la sua biblioteca, seguito dal drago e da Alexander, lasciandosi alle spalle il corpo del drago ancora in combustione.
    Appena arrivato anticipò l'ingresso dei due dirigendosi immediatamente dove aveva lasciato Edaron a sonnecchiare. Gli premette una mano sul volto e gli diede un piccolo schiaffetto.
    "Alzati, devo chiederti un paio di cose"
    Quello ebbe un brusco scatto e guizzò in piedi, osservandosi spaesato attorno come se avesse perso improvvisamente l'orientamento dopo aver seguito la propria rotta per ore.
    "Co..." Non riuscì a dire granché, appena si ritrovò l'elfo davanti realizzò quanto stava succedendo e quanto era successo.
    Sembrò sul punto di replicare, poi dovette ripensarci su, perché seguì il vecchio senza fiatare all'interno di una stanza poco distante.
    "Cosa vuoi" Sibilò sfacciatamente Edaron, rivolgendogli un'occhiata che non riusciva a saturarsi di disprezzo. Forse perché un qualunque altro nemico più crudele l'avrebbe segregato in qualche scantinato e gli avrebbe chiesto informazioni tramite atroci torture...
    mentre quell'elfo sembrava intenzionato solo a fargli qualche domanda, come se fossero amici di vecchia data.
    "Non voglio usare metodi poco convenzionali quindi ti chiedo di non tentare la fuga. Se te ne mostrerai degno ti lascerò andare"
    L'uomo rispose con uno sguardo stranito.
    "Cioè?"
    ok un post e finiamo... grazie per essere arrivati fin quaggiuuuu!
     
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    Dopo istanti che sembravano interminabili, Aidal si rialzò lasciando andare la zampa di Zarthial che cadde quasi a peso morto.
    Il drago verde si rialzò e ascoltò le parole della dragonessa nera. Lei non avrebbe passato la notte lì ma si sarebbe appena messa in viaggio per l'Ossidiana d'Argento, cosa del tutto normale per una creatura delle tenebre come lei. Avrebbe riposato di giorno, quando il sole le dava fastidio.
    "Nemmeno io ho voluto tutto questo. E' sempre triste uccidere un proprio simile e questa non è di certo una mia vittoria..." sospirò il drago verde in risposta alla dragonessa.
    "Ci riveremo presto Aidal! Mi raccomando, fai attenzione. E che la Luna e le Stelle ti guidino sempre!" e dopo tanto tempo con il muso lungo e triste, un leggerissimo sorriso si accese su Zarthial quando vide Aidal aprire le enormi ali nere e spiccare il volo, diventando quasi subito invisibile nella notte.
    Dopo aver dedicato un'ultima occhiata a quello che restava del drago, Zarthial tornò dagli altri due. Anche Alexander aveva proposto di passare la notte nella bibilioteca e il gentile elfo concesse alloggio ad entrambi.
    Come era logico, Ferglarendir temeva la vicinanza di Edaron con loro due, specialmente con Zarthial che aveva ancora la rabbia che covava nel profondo del suo animo.
    "Ferglarendir, per stanotte non alzerò artiglio su Edaron ma sappi che lo faccio per te perchè so che sei saggio e che di te mi posso fidare." Zarthial, mentre camminava verso la biblioteca, guardò verso il cielo ormai del tutto coperto.
    "Ma sappi che se un giorno dovessi sorprenderlo in giro a combinare qualcosa di losco non esiterei ad ucciderlo sul colpo. E lo stesso vale per Crial!" aggiunse il drago secco, chiaro e lapidario.
    Il breve viaggio fino alla biblioteca fu cupo e silenzioso, accompagnato di tanto in tanto dal bagliore dei lampi ancora lontani.
    Una volta giunti a destinazione, Zarthial non potè trattenere uno sguardo gelido carico di odio all'indirizzo di Edaron accompagnato da una dimostrazione della sua possente e candida dentatura a labbri sollevati, per fargli capire che se ne avesse avuto l'occasione, quel spregevole umano sarebbe finito dritto in mezzo a quei denti affilatissimi. E il suo sangue bagnarli di rosso.
    Ma il drago verde mantenne la promessa fatta per quella notte all'anziano elfo e, a parte quei gesti di corpo, lasciò perdere del tutto Crial e si trovò un giaciglio grande abbastanza da poter accucciarsi.
    "Ricordati le mie parole, saggio elfo..." pensò Zarthial quando udì il dialogo tra l'elfo e l'umano.
    Come aveva previsto, nel cuore della notte il temporale sfogò la sua ira riversando su Knarw pioggia torrenziale, grossi chicchi di grandine e fulmini accompagnati da vento forte. Ma nonostante il chiasso della tempesta, Zarthial riuscì a dormire.
    All'alba il cielo era di nuovo limpido, con l'aria fresca e profumata dopo la tempesta.
    Dopo aver congedato l'anziano elfo e l'uomo lucertola, dicendogli che si sarebbero rivisti, Zarthial lasciò la biblioteca incamminandosi lungo le vie della cittadina piene di pozzanghere, dirigendosi verso una nuova meta.

    Zarthial esce ^^
     
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    Alexander annuì e disse “grazie mille Ferglarendir”.
    L’uomo-lucertola seguì l’elfo. Ferglarendir chiese ai due di non fare mosse azzardate contro Edaron perché voleva parlagli. “non ti preoccupare anche io voglio parlagli per conoscere di più il nostro nemico” disse l’uomo-lucertola.
    Giunti a destinazione Alexander seguì Ferglarendir che andò verso Edaron, e dopo osservò il Zarthial che guardava male l’umano .
    L’uomo-lucertola osservò l’elfo e l’umano ascoltandoli mentre parlarono e rimase immobile con le braccia conserte, l’unica parte del corpo che mosse è la sua lunga coda.
    “ha veramente intenzione di liberarlo dopo averlo interrogato? Io non mi fido lasciarlo libero e impunito” pensò l’uomo-lucertola.

    i miei soliti brutti post
     
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    L'alba non si mostrò cinerea come avrebbe lasciato prevedere l'ira funesta scatenatasi nelle ore notturne.
    L'odore di pioggia e umidità continuava ad aleggiare nei dintorni, permeando le strade di Knarw con prepotenti e freschi sentori naturali.
    La notte era stata piuttosto lunga, Ferglarendir non aveva chiuso occhio. Dopo il dialogo con Edaron aveva capito molte cose, soprattutto aveva capito cosa ci fosse dietro a quanto stava avvenendo, ma in fondo... non aveva capito proprio un bel niente.
    Continuava a chiedersi il perché di troppe cose, molte domande gli affollavano la mente con insistenza.
    Era vero quanto l'uomo gli aveva detto?
    Avrebbero veramente dovuto far fronte ad una realtà così tremenda?
    Pensò a Crial, a cos'avrebbe potuto spingerlo così lontano, verso quel gruppo di individui che si era fatto chiamare nebbia argentata... e che si stava facendo carico di qualcosa di troppo grande per chiunque.
    Fu allo stesso tempo dispiaciuto e orgoglioso del nipote, ma una cosa era certa: la prossima volta avrebbe dato tutto se stesso per fermarlo, anche adesso che ne sapeva qualcosa in più.
    Dopo aver salutato Zartial e aver osservato anche lui allontanarsi si rivolse ad Alexander.
    "Vuoi rimanere qui ancora un po' o preferisci andare, se non ti senti sicuro di vagare per queste strade a causa di quello che mi hai raccontato... puoi restare con me. Ovviamente se è quello che vuoi"
    Gli rivolse un piccolo sorriso, anche se le sue preoccupazioni erano del tutto visibili nel suo volto.
    Ok Gix, al prossimo post usciamo... resti o no con Ferglarendir?
    E gatto, se stai leggendo, so che tu volevi entrare per parlare con Ferglarendir appunto. o hai cambiato idea?
     
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    Il mattino dopo Alexander seguì Ferglarendir e Zarthial all’esterno della biblioteca e dopo salutò Zarthial e lo vide allontanarsi.
    Alexander guardò l’elfo e disse “se non disturbo io rimarrò un po’ qui perché voglio consultare qualche libro per vedere se esiste un rimedio per questa maledizione, anche temporaneamente e dopo penso che me ne andrò.”
    Durante la notte l’uomo-lucertola non era riuscito ad andare a vedere i libri a causa della stanchezza e non aveva chiesto all’elfo se poteva leggere i libri.
    Alexander sperava di riavere una vita normale, almeno una parte di vita normale, senza dover nascondersi dai suoi compagni che lo cercarono.
     
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    Alexander gli aveva chiesto di restare per cercare qualcosa riguardo la maledizione a cui era stato condannato, sperando nell'infinita sapienza dei libri e degli antichi tomi, in cui avrebbe sicuramente potuto trovare informazioni utili, ma non certo un rimedio.
    Conosceva a memoria il 90% del contenuto di quella libreria colossale e, nonostante non conoscesse le cause di quella condizione fisica, era quasi sicuro che non sarebbero bastati un paio di libri per farlo tornare come un tempo.
    Rispose all'ibrido cercando di apparire il più convincente possibile.
    "Come ti ho già detto sarò felice di ospitarti fin quando vorrai, ma dubito di poterti aiutare in qualcosa che non conosco. Se potessi dirmi di più di questa maledizione... forse riuscirei ad aiutarti"
    Il suo compito in quel luogo era stato sempre quello di fonte di conoscenza, non poteva tradire la fiducia che gli altri riponevano in lui. Da sempre era stato in grado di mantenere attivi i suoi studi e avrebbe continuato ad imparare per trasmettere a chi dopo di lui avrebbe potuto sfruttare ciò che sapeva e che doveva ancora scoprire. Quella poteva essere un'ulteriore sfida alle sue capacità.
    Cercò di sfruttare il pretesto per dimenticare il giorno precedente, o almeno accantonarlo per un po'.
    ok post breve breve, Gix andiamo avanti ancora un paio di post o no? come vuoi
     
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    Alexander ascoltò Ferglarendir che chiese qualcosa di più sulla maledizione.
    “ho ricordi un po’ confusionali quando mi maledisse, ho sentito rompersi qualcosa fatto di vetro e ho sentito del liquido addosso nella mia pelle infine avevo sentito pronunciare alcune parole magiche che si erano interrotte con un urlo, e tutto che mi ricordo, gli sintomi di questa maledizione oltre ad aver un altro aspetto è che sono diventato più forte, più veloce e ho l’abilità di arrampicarmi sui muri e una rigenerazione dalle ferite, ma però ho perso gran parte dei miei poteri che li sto riacquisendo lentamente” spiegò l’uomo lucertola mentre strusciava la sua lunga coda sul pavimento.
    “però una cosa che non capisco come può essere una maledizione una cosa del genere, sono più forte, più veloce di prima, l’unico problema è che mi danno la caccia, forse il mago avrà sbagliato qualcosa… va bè non abbiamo tempo per pensarci, ora dobbiamo trovare un modo che non mi diano più la caccia, allora le informazioni che ti ho dato possono essere utili?” disse Alexander all'elfo
     
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    Ferglarendir ascoltò e analizzò con attenzione le informazioni di Alexander riguardo la maledizione, anche se ad una prima "orecchiata" non gli parve di riconoscere elementi noti, o comunque troppo generali e confusi, per poter decifrare uualcosa di simile.
    "è poco su cui basarsi. mi dispiace ma non so come poterti aiutare con la tua situazione. però esiste un modo per impedire a coloro che ti stanno dando la caccia di trovarti"
    Avvicinandosi ad uno dei tanti scaffali pieni zeppi di volumi e tomi di ogni genere, soffermò lo sguardo su "catastrofe della dimenticanza", il quale afferrò con devota delicatezza.
    Sfogliò rapidamente una decina di pagine con fare deciso, come sapesse già quali pagine gli servivano. Il libro non era molto ampio, ma includeva almeno due centinaia di pagine contenenti segreti che l'elfo non avrebbe mai voluto sfruttare per scopi come quello, ma proporlo non sarebbe certo stato dannoso per nessuno dei due.
    "Se vuoi puoi semplicemente restare a Knawr, qui nessuno può dare la caccia ad un abitante senza il mio permesso e potrei spiegare loro la situazione. Altrimenti, se vuoi andartene... esisterebbe una soluzione che preferirei non adottare, ma la decisione dev'essere tua"
    Attese un istante prima di proseguire.
    "è stato necessario con edaron, quell'uomo non ha più futuro ormai. Tu avresti altre maniere di reagire, ma... posso utilizzare su di te uno dei tre incantesimi della dimenticanza, Oiseran karaesis. A quel punto nessuno potrà collegare la tua immagine o la tua voce ad uno dei suoi ricordi, ma in questo modo.. perderai i contatti con quasi tutti gli individui da te conosciuti, nessuno di loro si ricorderà di te ammeno che il tuo ricordo in loro non sia fortissimo e in grado di annientare l'incantesimo. in quel momento questa svanirà... e non avrà più effetto. Come vedi è una soluzione un drastica, a te la scelta"
     
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    Alexander ascoltò Ferglarendir che spiegava che non aveva informazioni necessarie per farlo tornare normale.
    L’uomo-lucertola non era dispiaciuto per la notizia “va bene, è lo stesso” disse l’uomo-lucertola.
    Alexander ascoltò l’elfo che spiegò diverse soluzioni. “quindi secondo l’elfo utilizzando questo incantesimo posso avere una vita nuova ma però anche Zell e Aidal dimenticheranno di me? Però anche se i paladini dimenticano chi sono e cosa ho fatto mi darebbero lo stesso la caccia” pensò Alexander.
    “no, l’incantesimo sarebbe inutile ma daranno comunque la caccia, resterò qui a Knawr e nei dintorni in modo che in caso che gli altri paladini dovessero venire in questa isola lei possa parlargli” disse l’uomo-lucertola
     
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    L'elfo non disse altro, Alexander aveva preso la scelta più saggia. Si limitò ad annuire e ad aggiungere un semplice "certo"
    Dopo di che prese ad armeggiare con alcune cianfrusaglie in mezo a due vetrine, finché non fu soddisfatto della dislocazione degli oggetti. Non era l'individuo più preciso del pianeta, ma aveva sempre odiato vedere le cose sparse per i mobili a casaccio.
    Tornò in fine a rivolgersi all'ibrido.
    "Avrei bisogno di qualche minuto, se vuoi restare puoi aspettarmi qui. Altrimenti ci rivedremo" Disse, avvicinandosi all'uscita sul tronco dell'enorme albero.
    "Arrivederci Alexander"
    ok, fine... XD role chiusa, se vuoi rispondere puoi farlo comunque Gix
     
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    Alexander annuì “ok io vado in giro in questa città, arrivederci Ferglarendir” salutò l’elfo dopo si incamminerò verso i tetti e girò la città saltando da un tetto all’altro

    post molto breve ma penso che vada bene per far uscire il mio pg

    Alexander esce
     
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