Investigazione della maledizione

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Bene dragonzuoli, preparatevi: qui si scatenerà il pandemonio, il putiferio, il panico assoluto, l’oblivion, il ragnarok, l’apocalisse, l’armageddon e tante altre cose fighe.
    Presentazione NPG
    Edaron: moro, occhi azzurri, piuttosto alto, semplice, vestito comunemente con abiti di cotone e braghe corte perché fa caldino li a Knarw… ah già, umano XD e con la faccia un po’ da schiaffi per giunta.
    Crial: castano, occhi castani, naso cast… dicevo… un po’ più serio del “collega” ma non più di troppo, non molto alto (sui 1, 70) neanche molto robusto, vestito come Edaron più o meno e si, pure lui umano.


    "Visto Edaron?"
    "Oh si... visto"
    I due ragazzi si scambiarono un'occhiata d'intesa e si batterono il cinque tutti allegri, esclamando all'unisono: "Grande!"
    In quei giorni Knarw era ancora meno movimentata del solito, muoversi così apertamente non era proprio l'apoteosi della perfezione. Ma va beh, a loro che importava?
    "Crial... secondo me... fare i viandanti dispersi che camminano come se nulla fosse non ha molto senso" Commentò Edanor, passandosi una mano sulla folta chioma corvina.
    "Va beh facciamo che andiamo un po' a zonzo per la città" Rispose l'altro con aria superficiale.
    "Ma li hai sentiti? Vanno alla biblioteca"
    "E per fare cosa?"
    "Ma che accidenti ne devo sapere io!"
    "Tu ci sei mai stato in quell'enorme alberone?" Domandò Crial, indicando l'imponente struttura che si stagliava maestosa al centro di Knarw.
    "A fare cosa... non leggo libri io"
    “Si vede, guarda che la cultura è importante!”
    Edaron sbuffò e gesticolò con la mano destra come per mandarlo a quel paese, poi si concentrò nuovamente su i due draghi e lo strano lucertolone antropomorfo.
    “Da cosa sarà uscito l’uomo lucertola…” Sghignazzò Edanor mentre il compagno gli rivolgeva uno sguardo truce.
    “Ma che domande fai! E poi se avessi letto un po’ di più sapresti che esistono molti esseri con caratteristiche del genere”
    “Si si,moltissime!”
    “Inizio a non sopportarti più” Concluse Crial con tono rassegnato.
    “Dobbiamo lavorare insieme ancora un po’ poi ti lascerò in pace”
    “Che bello!” Esultò, anche se infondo non disprezzava la compagnia di Edaron, sapeva il fatto suo quando si trattava di agire.
    “Andiamo…”
    Nella maniera più naturale possibile si avvicinarono ai draghi, che stranamente sembravano non stonare con la pace di Knarw. Era proprio quello che a loro serviva, naturalezza e quiete.
    Edaron si gettò apertamente in pasto alle prede –così era solito affermare quando doveva fingersi stupido… non che non lo fosse- e alzò la voce per farsi udire.
    “Ei draghi!” Fece una piccola pausa mentre avanzava. “Noi siamo due em… cioè…”
    “Oh mamma” Crial cercò subito di salvare la situazione, ignorando l’idiozia di Edaron che si era lanciato a capofitto senza il benché minimo piano. “Ma cosa farnetichi! Scusatelo, siamo due dei bibliotecari, vi serve una mano?”
    “Si esatto bibliotecari!” Ribadì Edaron, sorridendo “vendiamo biblioteche e…”
    “Ma cosa accidenti… ci vuoi stare zitto!” Gridò l’altro, mollandogli uno spintone e tornando a rivolgersi ai draghi e allo strano individuo lucertolone. “fa sempre il burlone, avvolte è insopportabile. Comunque se vi serve una mano siamo… em… sono a disposizione”

    Edited by Aesingr - 23/8/2017, 00:53
     
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    Zarthial annuì all'uomo lucertola.
    "Beh, non è poi così lontano. Pensavo di più, ci potrei venire un giorno!" .
    Dopo pochi passi, Aidal intravide un grande albero nella loro direzione, indicandolo con un artiglio. Il drago verde guardò in quella direzione e lo vide subito. Era un albero non molto alto ma tozzo e largo, con un tronco molto grosso alla base che si divideva subito in due grossi rami, dai quali partivano rami sempre più sottili che come lunghi artigli cercavano la via verso l'alto, crescendo praticamente in verticale. Un folto manto di foglie verdissime, nel pieno della loro maturità stagionale proiettava un ombra molto vasta che per il drago fu come acqua nel deserto.
    "Ottimo. Mi fermerò un attimo all'ombra di quell'albero per prendere un pò di fiato. Questo caldo mi fa boccheggiare, anche se sono di fuoco non sono abituato al caldo."
    Mentre si avvicinavano a quel grosso albero, un gelso, Zarthial ne fu sorpreso dalla sua maestosità. Doveva essere un albero molto antico, di sicuro era un esemplare secolare e mano a mano che si avvicinava, il drago verde notò che il grosso tronco era attraversato da una grossa spaccatura verticale a zig-zag.
    Quando fu sotto le sue fronde, esaminò meglio la ferita di quell'albero e vide che era larga tre delle sue dita e che la parte interna del tronco era cava. Alzò lo sguardo e vide che i due rami che si biforcavano dal tronco principale erano tenuti insieme da una grossa catena di ferro.
    "Questo gelso bianco ha molti anni, più di duecento ed è stato preso in pieno da un fulmine. Ma nonostante questa ferita l'albero vive. Quella catena lo tiene chiuso e impedisce che cada su se stesso, in questo modo lo hanno salvato disse Zarthial, rivolto agli altri due. Era così attratto da quel gelso che si dimenticò della bibilioteca che era lì vicino.
    A un certo punto sentì delle voci e si voltò, per capire chi fosse. Erano due ragazzi, che si erano buttati senza timore contro il gruppo e a quanto pare erano dei bibliotecari.
    "Sì, stiamo cercando la biblioteca. Siamo nel posto giusto?"

    Ok, per la descrizione di questo albero mi sono ispirato al gelso secolare che si trova in fondo alla mia via. E' stato preso da un fulmine e per salvarlo è stato chiuso con una catena di ferro. E ora vive fiero e possente.


    Edited by King Bahamut - 13/3/2015, 12:31
     
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    Alexander spiegò che il suo luogo natio si poteva raggiungere in circa due giorni di viaggio in nave.Poi il lucertoloide parlò a proposito della biblioteca su cui lui e i due draghi si stavano dirigendo.
    se è un edificio mi sembra che è unico edificio che può ospitare due draghi insieme una centinaia di persone, e se è una biblioteca il nome grande biblioteca mi sembra poco”.
    Siamo due draghi,quindi ci entreremo perfettamente.Sempre se il bibliotecario sia disponibile ad accettare.
    Appena arrivati all'albero,dove intorno vi era la biblioteca che circondava la maestosa pianta,Zarthial vi andò subito all'ombra delle sue fronde per cercare riparo dal caldo,così fece anche Aidal.Il sole la stava privando della voglia di proseguire a camminare,ma i rami imponenti dell'albero facevano abbastanza ombra ai draghi.Il drago verde prese a esaminare la pianta,dicendo che era un gelso colpito da un fulmine.Infatti la dragonessa potè notare nel tronco un grosso squarcio e incuriosita,ci passò uno dei suoi artigli e seguì lentamente la linea frastagliata e profonda.Infine Zarthial disse che poteva vivere grazie alla catena che lo sorreggeva.
    Questo albero ne deve aver viste di tutte.Pace,guerra,speranza,felicità,morte... Gli occhi cristallini di Aidal ricaddero di nuovo su quello squarcio e tolse l'artiglio,come se avesse paura a toccarlo perchè estremamente delicato.
    All'improvviso però la dragonessa da lontano udì due voci umane(e anche l'odore era quello tipico degli umani) che si stavano dirigendo in quel momento dal trio.
    Una volta arrivati,essi tra un balbettio e l'altro si presentarono dicendo di essere dei bibliotecari.I ragazzi erano uno moro e piuttosto alto e un altro castano un pò basso rispetto al suo "collega".
    Aidal restò sempre nella stessa posizione,ovvero in piedi su quattro zampe,collo eretto e gli occhi glaciali puntati sui due individui.
    Non mi piacciono.Il modo in cui hanno parlato non mi piace.E per giunta non hanno l'aria da elementi che stanno sopra i libri.
    La dragonessa allungò il collo verso i due e li annusò entrambi.Dopodichè ritornò ad assumere la stessa posizione di prima.
    Facciamo benissimo da soli. gli disse con freddezza,anche da far ghiacciare il fuoco stesso.
     
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    Alexander sorrise sentendo il drago verde che voleva fermarsi all’ombra dell’albero ma la cosa che lo sorprese era che essendo un drago di fuoco non gli sarebbe dovuto piacere molto il caldo.
    L’uomo lucertola osservò il drago verde che esaminava l’albero e lo ascoltò con attenzione, poi osservò i nuovi arrivati, due esseri umani, li ascoltò e li studiò molto attentamente.
    “si comportano in un modo strano per essere dei bibliotecari, uno mi sembra un po’ scorbutico, l’altro molto ignorante, ci scommetto se chiedo come è fatto un libro ci impiega una eternità a rispondere oppure non lo sa proprio” pensò l’uomo lucertola
    “non è possibile il drago verde ci ha creduto, persino un bambino di due anni avrebbe capito che quei due non sono dei bibliotecari”.
    Alexander guardò la dragonessa che li annusava e sentì la risposta “non potevi rispondere con un po’ di delicatezza?”
    Alexander si avvicinò hai due umani e disse “mi scuso per il modo in cui ha risposto ma ha perfettamente ragione non abbiamo bisogno di voi”.
    L’uomo lucertola iniziò a concentrarsi per prepararsi di nascosto ad utilizzare il suo colpo paralizzante. “non mi fido di loro se dovessero attaccare assaggeranno il mio colpo”
     
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    Hawke ti è arrivato l'altro MP? ti ho spiegato la cosa dell'albero.
    e... niente, state in guardia che mi impegnerò a farvi penare! XD


    Crial sogghignò, sostenendo l'impetuoso sguardo della dragonessa nera. Era una creatura magnifica e allo stesso tempo spaventosa, ci avrebbe messo un niente a fare fuori lui e Edanor se solo l'avesse voluto. Gli piacevano le sfide, lo emozionavano a tal punto che a stento si trattenne dal rispondere a tono.
    Invece gli altri due furono più cordiali e addirittura il grosso drago dalle scaglie verdi e luminose gli chiese se fossero nel posto giusto.
    "Ok, la vostra amica sospetta di noi" Fece tranquillamente Crial. "In effetti non siamo bibliotecari, ma la biblioteca non è quì, dovete andare ancora avanti per qualche centinaio di metri. La riconoscerete subito perché è un'enorme struttura costruita attorno ad un'alta quercia. Guardate..." Continuò, indicando in lontananza l'ombra di un'imponente profilo scuro che torreggiava dietro alcune case e palazzi. "Si trova lì, nei pressi della grande piazza centrale"
    Puntò poi lo sguardo sul compagno, che dopo l'ultima poderosa spinta alla schiena aveva iniziato a sfoggiargli occhiatacce nervose a raffica. "Tu Edanor puoi andare... ci penso io" Gli disse placidamente, eseguendo un gesto con la mano che poco aveva di sensato, ma ad Edanor era sufficente.
    "Va bene. Ci vediamo dopo" Rispose, prima di allontanarsi. Non si voltò indietro neanche per un istante, continuò a muovere passi pacati e all'apparenza quasi stanchi, come se non avesse una meta precisa.
    Anche se... la meta ce l'aveva e come.
    Crial tornò a rivolgersi alle creature, specialmente alla dragonessa dal manto scuro che sembrava sapere il fatto suo.
    "A dire il vero... dovevamo trovare una scusa per avvicinarvi. So che potrebbe sembrare una richiesta strana fatta da uno sconosciuto, però stiamo cercando creature come voi. Credo sappiate tutti che Kengard non sta vivendo un periodo roseo. Persone che si combattono, popoli che a stento mantengono la pace, conflitti e scomparse inspiegabili...
    io sono Crial e l'uomo che è appena andato via si chiama Edanor. Facciamo parte di un gruppo di ricerca che sta in ogni modo cercando di offrire di nuovo a queste terre la serenità che meritano ma non abbiamo trovato quasi nessuno disposto ad aiutarci fin'ora, se non per rare eccezioni"
    Fece una piccola pausa. Doveva procedere per gradi, non aveva senso spiattellare tutto all'istante, nessuno gli avrebbe creduto altrimenti.
    "Da oltre i confini di Kengard arrivano creature e individui di diverse specie, tutti allo scopo di realizzare un loro sogno... desiderio... speranza... e senza neanche rendersene conto si ritrovano invischiati in faccende più grandi di loro. Vogliamo porre la parola fine a tutto ciò"
    Adesso non restava altro che attendere una loro risposta. Sollevò ancora una volta gli occhi su quelli della dragonessa, che gli ispirava convinzione e tenacia.
    Più il suo avversario era tosto e invalicabile più lui si rafforzava. Quello sguardo gelido era un toccasana per il suo scopo, era molto più semplice convincere di una certezza dopo un'incertezza, che affievolire un incertezza dopo una certezza.
    Dalle sue parole non traspariva nessuna indecisione, se c'era una lezione che aveva imparato dopo molto tempo era che per raccontare agli altri avrebbe prima dovuto raccontare a se stesso.
     
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    Zarthial guardò Aidal un pò con ammirazione e un pò con timore, su come ha risposto ai due umani. Si vede che anche lei era infastidita da quei bipedi. Una frase breve, secca, glaciale. Così glaciale da far sentire i brividi anche in quella giornata torrida. Anche il drago verde avrebbe riposto seccamente come lei se non si fosse più "ammorbidito" durante la sua zampettata in città. Ma non significa che avesse abbassato la guardia. Lui voleva proprio mettere alla prova quei due per vedere se erano effettivamente bibliotecari, tanto se lo avessero ingannato lui li avrebbe sistemati con estrema facilità, con l'aiuto della dragonessa nera e dell' uomo-lucertola, il quale fu più gentile ma anche lui non vedeva l'ora di sbarazzarsi di quei due.
    Uno dei due diede delle indicazioni sull'ubicazione della biblioteca, che corrispondeva a quella dell'elfo incontrato sulla spiaggia.
    Il drago verde si spostò per guardare oltre il gelso e in lontananza vide un secondo albero, ancora più alto e possente: una quercia che più che secolare si poteva definire millenaria. Quell'albero doveva essere così antico e sacro che la città era stata costruita attorno senza abbatterlo.
    Dopo che uno dei due umani si allontanò, l'altro si presentò come Crial, un nome che a Zarthial evocava ghiaccio e freddo, e iniziò a parlare al gruppetto, specialmente alla dragonessa nera. Quell'umano non era per niente intimorito da lei nonostante la frase glaciale di prima e più parlava, più Zarthial si aspettava una zampata da parte di Aidal all'indirizzo di Crial e, visti i suoi artigli affilati, lo avrebbe squartato come niente, dando magari in pasto il suo sangue all'albero. Quell'umano aveva coraggio.
    Zarthial ascoltò le parole dell'umano che lo insospettì sempre di più. Il suo racconto aveva qualcosa di strano e dopo quelle parole, il drago verde rimase accigliato.
    "Senti Crial. Qui fuori fa molto caldo e la dragonessa lo sta soffrendo molto, quindi ti ringrazio per l'informazione. Ci bastava sapere dov'è la biblioteca. Io non sono di qui e non mi immischio con le cose di questa città"
    Successivamente Zarthial guardò Aidal e Alexander e fece un gesto con il muso indicando la grande quercia, gesto che diceva un chiaro "lasciamo perdere questo umano e andiamo?".
     
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    Sembrava che lo sguardo gelido di Aidal gli piacesse ai due.Ma non voleva dargli spago,così cambiò atteggiamento.
    Quello che sentì che si chiamava Crial disse che loro due non eravo effettivamente dei bibliotecari e disse che la biblioteca non è quì, dovete andare ancora avanti per qualche centinaio di metri. La riconoscerete subito perché è un'enorme struttura costruita attorno ad un'alta quercia. Guardate...
    La dragonessa girò la testa verso la direzione indicata e potè distinguere una quercia davvero enorme.Nessuno li avrebbe fermati e ci sarebbero andati di sicuro lì alla biblioteca.
    Mai intralciare una dragonessa dell'oscurità. pensò cupa.
    L'altro ragazzo,invece andò via apparentemente lemme lemme e Crial parlò presentandosi.
    A dire il vero... dovevamo trovare una scusa per avvicinarvi. So che potrebbe sembrare una richiesta strana fatta da uno sconosciuto, però stiamo cercando creature come voi. Credo sappiate tutti che Kengard non sta vivendo un periodo roseo. Persone che si combattono, popoli che a stento mantengono la pace, conflitti e scomparse inspiegabili...
    io sono Crial e l'uomo che è appena andato via si chiama Edanor. Facciamo parte di un gruppo di ricerca che sta in ogni modo cercando di offrire di nuovo a queste terre la serenità che meritano ma non abbiamo trovato quasi nessuno disposto ad aiutarci fin'ora, se non per rare eccezioni"

    Gruppo di ricerca?Conflitti?Scomparse?Ma cosa sta farfugliando?
    L'individuo proseguì ancora.
    Da oltre i confini di Kengard arrivano creature e individui di diverse specie, tutti allo scopo di realizzare un loro sogno... desiderio... speranza... e senza neanche rendersene conto si ritrovano invischiati in faccende più grandi di loro. Vogliamo porre la parola fine a tutto ciò
    Mhpf fu la sola cosa che riuscì a dire la dragonessa,seguito da un minuto di silenzio che sembrava una eternità oscura.
    Senti...non so di cosa stai parlando e sinceramente non mi importa molto.Adesso proprio come hai detto tu,io vorrei porre fine a questo incontro,quindi arrivederci. disse con un mezzo sorriso sarcastico stampato in faccia.Quando voleva Aidal sapeva farsi odiare e lo stava facendo bene...e sinceramente provava soddisfazione.
    Zarthial intervenne rapido e spiccio per sbrigare la faccenda e con il muso fece cenno verso la direzione della biblioteca.E prese a allontanarsi da Crial.
     
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    Alexander ascolta l’uomo che spiegava il perché della menzogna e pensava “pessima idea avvicinarsi con chi vuoi parlare mentendo”.
    L’uomo lucertola osserva la direzione in cui l’uomo aveva indicato e vide una quercia molto più grande "allora è lì la biblioteca".
    Alexander ascolta l’uomo annuisce appena ascoltò il nome e continuava ad ascoltarlo attentamente.
    “sì, sì, se lui appartiene ad un gruppo di ricerca per la pace allora io sono un Re, da come si comparta non mi sembra molto pacifista” pensava l’uomo lucertola.
    Alexander ascoltava le risposte di Zarth e Aidal, “mi scuso ancora per Aidal ma lei e l’altro drago hanno perfettamente ragione, a noi non ci interessa la tua proposta perché non ci fidiamo di te ed io so cosa sta succedendo in quest’isola, ora se mi voi scusarmi ho una faccenda estremamente uggente da fare in biblioteca” rispose e dopo iniziò a seguire i due draghi
     
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    Crial sogghignò. Quei tizi avevano intenzione di complicargli le cose... beh, nessun problema.
    Infondo non chiedeva di meglio.
    Soppeso la risposta di tutti e tre prima di rispondere, quasi divertito dalla situazione. L'uomo lucertolone quindi sapeva cosa stava succedendo? Gli altri due non erano interessati? Ma bene.
    Si portò due dita sotto al mento e emise un piccolo sospiro, poi sollevò di nuovo il capo.
    "D'accordo" Fece per voltarsi e iniziò a camminare.
    "Grazie per avermi ascoltato. Ma capirete presto... che vi sbagliate. Vi auguro una buona giornata"
    Ecco. E lì finiva la fase da -emerito idiota-. Adesso le cose iniziavano davvero a farsi interessanti.
    Era andato tutto come aveva previsto, non fosse stato per quella tremenda convinzione che proveniva dalle tre creature. Erano più toste di quello che si aspettava, ma non avevano ancora compreso con chi avevano a che fare e cosa avevano appena concluso con il loro rifiuto.
    Gli sfuggì un piccolo sorriso, adesso doveva solo raggiungere Edaron.
    Chi sa se aveva già svolto il suo compito?
    Al solo pensiero si rattristò, odiava fare del male e lasciava quei doveri ingrati sempre al suo compagno... che era un ebete in quanto a parole, ma con i fatti era un demonio.
    "Fate attenzione..." Sussurrò, più a se stesso che agli altri data la distanza, sperando in cuor suo che nonostante ciò riuscissero ad udirlo. "Quando davvero mi cercherete... sarà troppo tardi"
    Aumentò il passo e si tolse la maglietta, nonostante la sua stazza minuta in quelle giornate di sole esagerato gli piaceva stare a torso nudo, quindi, presa la maglia di seta con entrambe le mani se la tolse in un istante e la legò in vita, proseguendo verso la biblioteca.
    O più precisamente, verso Edaron.
    O più precisamente, verso il luogo del delitto.
    Muhahaaahahahaha
     
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    Zarthial non tolse lo sguardo dall'umano nemmeno per un attimo. Rimase fermo immobile come una statua a fissarlo e ad ascoltare le sue parole, anche quelle che pronunciò quando si incamminò verso la grande quercia, dove doveva trovarsi la biblioteca. Il drago verde continuò a seguirlo con lo sguardo, anche quando il tizio si tolse di dosso la maglia che Zarthial la chiamava come "seconda pelle degli umani" e rimase a torso nudo. Zarthial sogghignò nel vedere quella pelle così debole e molle che lui avrebbe trapassato senza nemmeno toccarlo, gli sarebbe bastato sfiorarlo per farlo finire a terra e praticamente ferirsi da solo. Ma per il momento non aveva ancora il motivo di attaccare.
    Quando l'umano fu lontano abbastanza, Zarthial tornò a guardare Aidal e Alexander.
    "Non so a voi ma a me quei due non mi piacciono. Stiamo attenti!"
    E detto questo il drago verde iniziò a zampettare verso la grande quercia con un andatura lenta ma con i sensi sempre in guardia, guardava in ogni angolo per vedere se i due riapparissero per rompere di nuovo le scatole al gruppetto ma per ora non si vedevano. C'era solo il solito via vai della piccola cittadina.
    Quando furono giunti ai piedi del secondo albero, Zarthial gettò indietro la testa per ammirare le fronde più alte, il cui verde sfavillava nel cielo azzurro terso.
    "Non ho mai visto un albero così grande...." pensò tra se e se.
    Poi il suo sguardo gli cadde su quella che doveva essere l'entrata della biblioteca.
    "La biblioteca dev'essere là dentro. Entrate per prima voi, io mi guarderò alle spalle per vedere se quei due sono nei paraggi." aggiunse rivolgendosi di nuovo ad entrambi.
     
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    Il tizio chiamato Crial si voltò e andò via.Forse voleva raggiungere quell'altro.
    "Grazie per avermi ascoltato. Ma capirete presto... che vi sbagliate. Vi auguro una buona giornata"
    Ad Aidal si lasciò sfuggire un sorriso malevolo,e osservò l'indiviuo allontanarsi mentre si toglieva la maglietta.Qual'era l'intenzione di quei due,così apparsi dal nulla,disturbando gli umori dei tre che si dirigevano verso la biblioteca?
    La dragonessa concordò con Zarthial che aveva detto che quelli lì non gli piacevano per niente e che dovevano stare attenti.
    Nemmeno a me.Ma troveranno la rogna che stanno cercando,non ti preoccupare.Un vecchio detto dice: "Chi cerca,trova" e detto questo seguì il drago verde e Alexander,che ripresero la strada per la biblioteca.
    Aidal sapeva di essere pericolosa quando voleva;teneva il suo elemento a bada ma se lo faceva uscire fuori del tutto poteva essere estremamente dannoso anche per lei stessa.Una strizzata al collo con le sue lingue oscure poteva andare,per mettere a tacere chiunque le fosse opposto con crudeltà e cattiveria nel suo cammino,senza che lei avesse fatto niente.E odiava combattere quando lei non aveva nessuna colpa.
    I tre,tra cui Aidal scorse la chioma imponente dell'albero e più in là,quella che forse era l'entrata della biblioteca.Zarthial disse a lei e all'uomo-lucertola di entrare,mentre lui guardava alle spalle per eventuali pericoli.La dragonessa annuì con la testa,ma mentre entrava,roteava gli occhi in ogni angolo del suo campo visivo.
     
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    Alexander continuò ad osservare l’uomo chiamato Crial “grazie, buona giornata anche a lei” e seguì i due draghi tenendo sempre la magia attiva e iniziò a riflettere sulle parole dell’umano.
    Alexander vide che l’umano usava la loro stessa strada e questo lo insospettì ancora di più.
    “se fosse un membro dell’organizzazione Nebbia Argentata? Allora siamo in guai grossi” pensò l’uomo lucertola. Aveva sentito strane storie che riguardavano la Nebbia Argentata e sapeva che sono persone molto pericolose.
    Alexander osservò il drago verde e disse “forse fai bene a non fidarti”.
    “cosa hanno in mente? Di sicuro una trappola ma quale? Se ci attaccassero avrebbero poche possibilità di uscirne vivo, cosa vogliono fare? Almeno che non pensino di utilizzare le forze dell’ordine per attaccarci” pensò Alexander.
    Quando furono arrivati all’entrata della biblioteca vide che Aidal stava per entrarvi “ferma non entrare io sento un odore di trappola ed anche ben escogitata, se quello che penso è vero siamo in grave pericolo”
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    "Ma guarda un po' il caso, già ci ritroviamo!"
    Esclamò Crial con allegria, comparendo nella visuale delle tre creature, sul punto di varcare la soglia dell'imponente biblioteca.
    "Solo un caso?" fece, fingendo un'espressione misteriosa. "Ma quale trappola avanti entrate" Ridacchiò al commento di Alexander e voltò loro le spalle, dirigendosi verso la zona più interna della struttura, dove ad attenderlo c'era il proprietario. Al fianco di Crial camminava Edaron, con l'espressione vuota e spenta, del tutto assente, impensierito da altro.
    Erano uno l'antitesi perfetta dell'altro, il loro duo era qualcosa di apparentemente assurdo, ma tecnicamente perfetto.
    Trovarono l'anziano elfo in piedi di fronte ad una pila di libri e ad una serie di lanterne necessarie all'illuminazione dell'intero ambiente.
    "Ferglarendir! Vecchio mio come va?"
    Colto alla sprovvista l'elfo si voltò di scatto, poggiando il volume che teneva in mano su di un tavolo ligneo alla sua destra.
    "Crial... che sorpresa! È da un bel po' che non ti fai vedere da queste parti"
    "Eh le cose stanno precipitando di recente" Rispose il ragazzo, mentre anche Edaron accennava un saluto con il capo e si sforzava di sorridere.
    "Lo so lo so. Ma lui chi è?" Chiese il vecchio, indicando Edaron.
    "Lui è Edaron, il mio nuovo compagno di squadra. Non prendertela se parla poco, ogni volta che apre bocca spara assurdità"
    "Ma non è vero!" Commentò l'altro, accendendosi un po'; quanto bastava per apparire credibile.
    "Invece quì noto che le cose procedono abbastanza bene" Continuò Crial, ignorandolo e voltandosi verso i ragazzi seduti davanti a volumi e tomi che di mistico avevano persino la copertina e la rilegatura.
    Tutti assorti nella loro vorace ricerca di risposte e di occulto.
    "Non mi lamento"
    Crial camminò avanti e indietro per qualche secondo, soffermandosi di tanto in tanto su qualche titolo sporgente dalle voluminose e cariche librerie tutt'attorno.
    "Hai rinnovato l'assortimento... vedo un sacco di cose nuove"
    "La conoscienza non conosce limiti. Anche se in questi giorni siamo piuttosto inattivi"
    "Si immagino"
    "Knar è sempre stata tranquilla, ma sono tempi bui ovunque" Concluse il bibliotecario con aria affranta. verso
    Improvvisamente un grido agghiacciante proruppe da fuori le pareti della biblioteca, non molto distante.
    L'espressione di Crial si contorse in una roba tipo -mi scappa da ridere ma non devo- misto a -perché sono entrato quà dentro senza maglietta?-
    "L'hai detto... tranquillissima"
    Non ebbero il tempo di aggiungere altro che sei uomini vestiti in armatura e con le armi sguainate irruppero dall'ingresso, creando un po' di scompiglio con il loro improvviso sbucamento dal nulla.
    "Cos'è successo! Chi è stato! Parlate!"
    Ferglarendir sollevò una mano per calmarli, cercando di capire cosa stava succedendo.
    "Buoni... fermi tutti. Qual'è il problema?"
    "Una donna..." Iniziò una delle guardie. "Una donna è stata assassinata, proprio davanti ai nostri occhi! Adesso!"
    La cosa lasciò momentaneamente esterrefatto l'elfo.
    "Come? E il colpevole?"
    "Non siamo riusciti a fermarlo, è scomparso nel... ei un momento!"
    L'uomo puntò gli occhi su Edaron, che tutto indifferente e apparentemente estraneo a ciò che lo circondava si stava grattando la nuca.
    "Ma... come hai fatto! Sei tu! Non muoverti!"
    Le guardie si avvicinarono, puntando le spade verso Edaron che non fece altro che mettere le mani avanti.
    "Ei no no fermi cosa state dicendo! Io ero quì!"
    "Ti cacci nei guai anche quando non sei presente? Capperi... sei grande!" Fece Crial, rivolto al compagno.
    Ferglarendir avanzò, fermando le guardie.
    "In effetti lui era quì di fronte a me e è quì da almeno un paio di minuti"
    La schiera di uomini li fissò con perplessità, passando lo sguardo su ognuno di loro, compreso Ferglarendir. Solo allora parvero rendersi conto della presenza di qualcosa di particolarmente sospetto.
    Indietreggiarono, tornando sui loro passi.
    "Andate fuori a controllare, deve essere nei paraggi" Esordì uno di loro, rivolto alla metà dei compagni, facendo cenno agli altri di restare.
    I tre si avvicinarono ai due draghi e al lucertoloide, riponendo le armi nei foderi sulla schiena.
    "Ei voi sapete per caso cos'è successo? Avete a che fare con il delitto? In caso vi conviene parlare!"
    se volete descrivere qualcosa dell'interno fate pure, so rimasto sul vago. Yea ora inizia il delirio
     
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    Incubo infernale

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    Il drago verde si bloccò improvvisamente quando Alexander disse ad Aidal di non proseguire e che c'era una trappola.
    "Cosa hai visto?" gli chiese ma non fece nemmeno ad avere risposta che i due tipi di prima ricomparvero e Zarthial ringhiò leggermente al loro indirizzo.
    Il loro invito ad entrare era molto sospettoso, quella risata di uno dei due insospettì ancora di più il drago verde.
    "Non entrate....ancora!"
    Zarthial tese il collo per guardare e drizzò le orecchie per capire le voci che provenivano dalla biblioteca.
    Ci fu un dialogo tra Crial e il custode della biblioteca che era un anziano elfo. Il fatto che il guardiano fosse un elfo rilassò in parte Zarthial in quanto andava molto più d'accordo con loro e, se c'era qualcosa di losco sotto, l'elfo se ne sarebbe accorto.
    A quanto pare l'elfo conosceva Crial ma non il suo amico.
    "Quei due hanno in mente qualcosa...." pensò tra se e se mentre il dialogo interno procedeva normalmente.
    Sarebbe stato un dialogo normale se non si fosse interrotto improvvisamente da un urlo agghiacciante che provenne da lì vicino. Istintivamente Zarthial si volse nella direzione dalla quale provenne il grido.
    "Che succede?"
    Non si rese nemmeno conto di cosa era successo che sei guardie armate entrarono nella biblioteca parlando di un omicidio e puntando le spade contro Edaron.
    "Visto? Quel tipo è conosciuto dalle guardie, quindi è un malvivente!" si rivolse ai suoi due nuovi compagni per poi tornare a guardare di nuovo nella biblioteca. L'umano si trovava dentro quando si è sentito l'urlo e usò quell'alibi per proteggersi ma il drago verde sospettava di lui come sospettavano le guardie.
    Tre di loro tornarono fuori e, rifoderando le armi, interrogò i due draghi e l'ibrido.
    "Noi tre non c'entriamo nulla. Siamo rimasti qui fermi immobili, e nessuno di noi ha alzato zampa!" rispose alle guardie in tono sincero e sicuro.

    Ok, è iniziato il giallo xD
     
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    sono affari miei!

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    Le parole di Alexander misero ancora di più in guardia Aidal;che l'uomo-lucertola sentiva puzza di pericolo aveva ragione.Poi improvvisamente spuntò ancora una volta Crial con quel fare come se nulla fosse,incitando le tre creature ad entrare.La dragonessa non varcò la soglia della biblioteca ancora,visto l'avvertimento dato da Zarthial e precedentemente dal lucertoloide,però scoccò una tremenda occhiataccia a quell'uomo,che si diresse all'interno.
    Non mi piace per niente questa situazione... pensò con una smorfia dipinta sul muso scaglioso.
    Anche lei come il drago verde,tese il collo verso l'interno intenta a captare tutti i rumori che provenivano....sentì una breve chiaccherata tra Crial e un altro,da quello che capi quell'altro era un elfo custode della biblioteca.A quanto pare i due si conoscevano...ma pensò quell'elfo poteva essere in pericolo e che sarebbe stato ingannato
    .Sentì un'altra voce,questa volta era l'amico di Crial(di cui Aidal si era belle dimenticato il nome,dato che non le importava nulla) e subito dopo,un grido molto forte e acuto,che la dragonessa dovette ritirare il collo dato gli allarmismi creati nell'aria.
    Che diamine...ma cosa sta succedendo?
    Zarthial disse che quel tipo,l'amico di Crial era riconosciuto come un malvivente,però Aidal non ebbe nemmeno il tempo di voltarsi per tornare indietro che tre guardie,fortunatamente con le armi abbassate,incominciarono a fare domande ai due draghi e l'uomo-lucertola.
    Come ha detto lui incominciò Aidal indicando Zarthial Non siamo nemmeno entrati dentro,siamo solo rimasti qui. rispose la dragonessa,cercando di essere più calma possibile.
     
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