Esplorando il Torrente Celeste

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    La signorina delle canne rimase nella sua antipatia grigia tipica degli umani. Si riprese con poca delicatezza la canna da pesca dalla mano di Zell con il rischio di grattarla contro i suoi artigli e non rispose nemmeno con una degna presentazione. Beh, peggio per lei, avrebbero continuato a chiamarli signorina delle canne e tizio del carretto finchè non avrebbero ceduto. Non era quella la sua preoccupazione. La presenza dell'elfa e del lupo nero fu di gran conforto a Zell, almeno poteva essere capito da creature molto più intelligenti degli esseri umani. E si pavoneggiava di aver costruito lei stessa le canne da pesca!
    Lyndis,cercando di nascondere la sua impazienza verso i due umani, portando istintivamente la mano alle daghe, armi che Zell vide subito. L'elfa prese le difese dell'ibrido che condivideva metà della sua razza facendole capire i motivi del litigio e che lei voleva solo che si placassero gli animi e facendole capire che loro due non avevano colpa se le canne si fossero rovinate continuando a sottolineare il fatto che lei le avesse lanciate contro Zell.
    "Sentito? Cercate di imparare dall'elfa, signorina delle canne e tizio del carretto!" aggiunse Zell dopo le parole dell'elfa.
    Lyndis poi prese il suo arco e scoccò una freccia all'indirizzo del torrente. Un tiro perfetto, mirato e secco degno di un arciere elfo che andò a prendere in pieno una trota che stava nuotando nel fiume. L'elfa andò subito a recuperare la preda e la diede al lupo nero che mangiò la trota con gran voracità.
    Arco e frecce erano armi che l'ibrido conosceva molto bene, a differenza delle canne da pesca. Durante i suoi allenamenti con gli elfi si era esercitato molto al tiro con l'arco riuscendo ad ottenere grandi progressi anche se si trovava molto meglio con la spada.
    Lyndis gli scoccò un' occhiata comprensiva a Zell e lui guardò curioso l'arco dell'elfa.
    "Complimenti! Un tiro perfetto, Lyndis. Molto meglio l'arco che non le canne da pesca. Posso vederlo? L'arco l'ho usato molto, quando ero addestrato dagli elfi." le chiese.
     
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    Che la sua spiegazione non fosse rivolta a lei, era piuttosto palese, ma che si stesse riferendo a lei mentre diceva che lo scopo delle canne da pesca non fosse quello di volare addosso a ibridi a caso, lo era altrettanto. Perché l'elfa sindacava sulle sue stesse parole? Sulle sue precedenti occhiatacce? Non era stata forse lei... ahhn? Li aveva presi per dei pescatori? Lei si poteva capire... ma anche zio Rodd? Davvero? E anche se fosse, che avrebbero dovuto fare due pescatori lì in mezzo al nulla? Dovevano essere davvero dei pescatori alquanto sprovveduti o disperati per venire a pescare in quello stupido fiumiciattolo, per di più senza villaggi vicini in cui vendere mercanzia...
    Lanciò allo zio un'occhiata, in cerca di qualche elemento rassicurante per evitare di scoppiare in un'altra inutile ondata d'ira... ma che-? Oh bene, era contenta che almeno qualcuno laggiù si divertisse.. ah, perché diamine sorrideva come un ebete? In quel momento Jill avrebbe tanto volentieri voluto fare il bis di canne lanciate!
    Se cercava di trattenersi dallo scoppiare a ridere, il commento del rettile rese tutto vano.
    < Ah, vi conviene non chiamarla più così, o non la smetterà mai.. - cominciò ridacchiando zio Rodd - si chiama Jill, Gillian Tress. Io sono Rodrick Soleyl, ma potete chiamarmi Rodd, o tizio del carretto, se è più facile da tenere a mente. >
    Jill gli lanciò un'occhiata infuocata. Se voleva presentarsi, ok.. ma lei che centrava? Prima che potesse inoltrare le lamentele a voce, l'elfa la distrasse scoccando una freccia verso il Torrente. Aveva sentito che gli elfi fossero portati al tiro col arco, ma quel coso era più lungo perfino di lei! Jill sbuffò, un po' per invidia, e un po' per il fastidio che non riusciva del tutto ad eliminare.
    < Rettile, hai ancora intenzione di trafiggermi, o posso finalmente andarmene? > borbottò in direzione dell'ibrido. Ci mancava solo che l'ibrido si armasse anche di arco.. meglio evitare di irritarlo ulteriormente imponendogli la sua presenza...

    Là.. Hawke, se dici così allora mi impegno XD Scusate il ritardo e l'orridità, ma ultimamente mi risulta difficile mettere insieme una frase che non abbia a che fare con ossa, muscoli e schifezze varie ^^"
     
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    Zell fece i complimenti riguardo il tiro perfetto di Lyndis,beccandosi anche occhiate invidiose da parte dell'umana,poi il rettile chiese di vedere il suo arco.
    Ma certo! disse porgendo l'arma all'ibrido.Lorkan si stava gustando la trota e infatti la finì in men che non si dica;di scarto lasciò solo la lisca e la testa del pesce.
    E' un arco particolare e molto importante per me.E' fatto con ossa di drago...... spiegò con una nota di nostalgia nell'ultima parola.
    ...non fraintendermi,non ho ucciso un drago e mai l'ho fatto.E' una storia un pò lunga e..se la racconto staremo qui fino a notte..Lyndis sperò che l'ibrido essendo metà drago,non se la fosse presa per questo.Era dura pure per l'elfa accettare che quell'arma era fatta con le stesse ossa del suo migliore amico.Eppure era l'ultimo desiderio di quest'ultimo e non poteva contraddirlo in punto di morte.
    I suoi pensieri furono interrotti dalla voce dell'uomo che era accanto all'umana.
    Si chiama Jill, Gillian Tress. Io sono Rodrick Soleyl, ma potete chiamarmi Rodd, o tizio del carretto, se è più facile da tenere a mente.
    L'elfa si voltò verso i due,facendo il tipico saluto elfico.
    Grazie per esservi presentati.Non sarà affatto un problema ricordare i vostri nomi. rispose Lyndis.Anche se il suo sguardo e le sue parole prendevano entrambi gli umani,erano rivolte soprattutto a Rodd...evidentemente era quello meno irascibile in quel momento.Un'altro passo falso verso Jill e sarebbe scoppiata di nuovo una lite...che poi non si sarebbe conclusa come prima,quando intervenne l'elfa a placare le acque.
     
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    Zell prese con molta delicatezza il lungo arco di Lyndis che era fatto di osso. L'ibrido drago-elfo si accorse fin da subito che era fatto con ossa di drago, e trasalì quando l'elfa glielo disse così a freddo. Ma subito disse che per averlo non aveva ucciso nessun drago. L'ibrido drago-elfo la guardò per un attimo e poi si tranquillizzò, in quanto capì subito che diceva la verità. Gli elfi, grandi amici dei draghi, difficilmente mentivano e il tono nostalgico dell'elfa era vero.
    "Dalle mie parti alcuni elfi hanno ricavato armi, oggetti e amuleti con le ossa dei draghi che conoscevano che purtroppo sono morti in battaglia o di morte naturale. Per gli elfi, avere oggetti o armi con le loro ossa è come avere lo spirito del proprio drago amico sempre al proprio fianco mentre ci guarda dalle stelle." disse l'elfo mentre provava a tendere l'arco e a provarlo nella classica posizione dell'arciere.
    Zell stava per prendere la mira, anche se non aveva la freccia, verso un frutto appeso ad un albero che si trovava poco dietro i due umani, quando il tizio del carretto intervenne presentandosi con il proprio nome, Robb, e con quello della signorina delle canne, che si chiamava Jill. Tralasciando i doppi nomi, Zell si limitò a memorizzarne i diminutivi. Jill, subito dopo, chiese all'ibrido se era libera chiamando rettile. Ancora nomi campati in aria, oltre all'"essere" della signorina della paella e il "coso" del capitano Fergus ora si sentì soprannominare con il nome di rettile. Che poi si era già presentato, non lo aveva sentito? Gli umani avevano davvero il cotone nelle orecchie?
    Zell ripose l'arco e si rivolse all'umana.
    "Ma sì sì sei libera di andare dove vuoi. Se ti comporti bene non ho alcun motivo di trafiggerti. E comunque, come ho già detto mi chiamo Zell." le rispose. Poi restituì l'arco all'elfa.
    "E' un'ottima arma. Tienila con cura!"
     
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    Nonostante quel "se ti comporti bene" che la fece tornare indietro a quando ancora aveva i denti da latte, Jill riuscì ad evitare di sbuffare o borbottare acidità. Poteva andarsene e aveva pure la benedizione del rettile! Accennò quasi un sorriso, anche se prima si voltò per incamminarsi finalmente verso quello stupido laghetto. Ma quando finalmente pensò di avere tutta quella brutta esperienza alle spalle, una voce la interruppe.
    < Oh Jill, smettila! Perché te la prendi tanto per cose così inutili? >
    La ragazza si bloccò. A parlare non era stato né il rettile, né l'elfa. Era stato zio Rodd. Che.. perché impedirle di scappare da lì? Fino a quel momento aveva combinato solo disastri! Allontanarsi era il miglior scongiuro che le venisse in mente!
    < Non mi piace la compagnia che c'è qui. > spiegò lei con un'alzata di spalle.
    Lo zio ridacchiò. La aveva seguita di un paio di passi, e si era girato verso di lei, dando le spalle agli altri due.
    < Ah, ma a chi vuoi che stiano simpatici gli ibridi? Oh, e degli elfi poi? - si voltò per cominciare poi a bisbigliare verso il rettile e l'allegra brigata - Scusate, ma a volte per farla ragionare bisogna dirle quello che pensa, così si accorge anche lei di quanto suoni stupido... >
    Peccato che il suo ventre grosso non rendesse troppo semplice limitarsi a bisbigliare.
    < Zio! > esclamò lei stizzita.
    Tornò a guardarla con un'aria troppo innocente per i suoi gusti. Scrollò anche le spalle sorridendo.
    < Neanche a me lui sta simpatico, Jill, ma non puoi mica arrabbiarti con tutti solo per questo! - si rivoltò - Scusa, ibrido, questo invece è quello che penso io. >
    Mah... che.. e aveva il coraggio di sembrare ancora tranquillo?
    < Zio, non dire queste cose. >
    Si accigliò. Come se a dire cose strane fosse lei!
    < Ha una mentalità troppo chiusa... come dovrei giudicarlo altrimenti? > chiese lui ingenuamente.
    < No, zio, smettila di dirle ad alta voce. E davanti a lui. >
    La perplessità sparì, in compenso lesse nei suoi occhi un certo divertimento.
    < Ah, tranquilla, peggio di così non può andare: ce l'ha già a morte con noi esseri umani. Ah, Jill, fai una nuova esperienza una volta ogni tanto! Se le cose a Kengard continuano così, saper come trattare con le loro razze ti sarà di grande aiuto... >
    Per la notte senza luna! Non era sufficiente lei da sola per tentare il suicidio? Dannazione a lui e a tutte le sue strane idee!
     
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    Lyndis ascoltò il discorso di Zell.
    "Dalle mie parti alcuni elfi hanno ricavato armi, oggetti e amuleti con le ossa dei draghi che conoscevano che purtroppo sono morti in battaglia o di morte naturale. Per gli elfi, avere oggetti o armi con le loro ossa è come avere lo spirito del proprio drago amico sempre al proprio fianco mentre ci guarda dalle stelle."
    Annuì con la testa,mentre guardava l'ibrido che tendeva l'arco per prova.
    Quello che hai detto è proprio vero,l'arco è stato fatto con un osso del mio migliore amico.Era un bellissimo drago verde... rispose,prendendo l'arma,mettendosela a tracolla nella schiena.Non voleva pensare quei nostalgici giorni passati con Alek a giocare nei boschi,sguazzare nei torrenti o a fare lunghi voli avventurosi...erano ancora troppo vividi e dolorosi per l'elfa.Un amico in quel modo,nella vita è raro trovarlo...e per la prima volta da quando era arrivata a Kengard,solo l'ibrido che aveva davanti poteva capire una simile cosa.
    Improvvisamente cominciò un dialogo abbastanza rabbioso tra i due umani,Jill e quello che si chiamava Rodd.Lyndis li stava guardando con aria stranita e poi guardò di nuovo Zell,facendo intuire dal suo sguardo che quei due erano "pazzi".
    Quanti problemi si fanno questi umani... pensò.Lorkan,il lupo nero si era proprio infischiato di quello che stava succedendo,poichè gironzolava intorno mentre annusava il terreno;solo ogni tanto alzava la testa e scoccava occhiate all'elfa e all'ibrido.
    Evidentemente Jill ce l'aveva con Zell.Questa catena non finiva più!
    Mi sento il dovere di dire che Zell ha solo fatto il suo dovere,ovvero quello di proteggere il territorio e l'ambiente circostanze dagli estranei.Avrei fatto la stessa cosa se ero nei suoi panni....ma adesso per favore.Non vi accigliate così tanto per un malinteso. disse rivolta verso i due umani.
     
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    Bastò quelle poche parole dell'elfa a commuovere Zell. Come era successo, purtroppo, agli elfi della sua terra, anche lei aveva un suo amico drago al quale ci teneva molto. Immaginò a come dovevano essere legati assieme mentre condividevano la stessa vita, l'uno accanto all'altra e di cosa si possa provare se il drago dovesse mancare, specialmente in battaglia.
    Gli elfi della sua terra, in quei momenti, erano soliti indossare dei ciondoli con le rune rovesciate in segno di lutto.
    "Oh..... mi dispiace per averti fatto riaffiorare brutti ricordi. Ma non devi abbatterti, il tuo drago vivrà per sempre dentro di te e ti guiderà dalle stelle!" Zell consolò l'elfa dandole una leggera pacca amichevole sulla spalla, stando attento a non graffiarla con gli artigli.
    Per un attimo guardò ancora il suo lupo nero che era totalmente disinteressato alle ciancerie dei due umani. Stava tranquillamente annusando il terreno come erano soliti fare i lupi per istinto e mentre lo guardava, chissà perchè, intravide per un veloce momento nei suoi occhi fieri gli occhi di un drago.
    I suoi pensieri furono interrotti dalle voci degli umani che presero a chiacchierare nel loro dialogo noioso e mentre li ascoltava, Zell si mise a giocherellare con gli aghi di un ramo di tasso che pendeva proprio sopra di lui.
    "Se non fosse stato per l'elfa e il lupo me ne sarei andato io stavolta....." pensò tra sè e sè. Come potevano non capire cose talmente ovvie e banali?
    Per fortuna fu di nuovo l'elfa a prendere le difese di Zell spiegando gli umani che l'ibrido del Fulmine stava solo svolgendo il suo "lavoro istintivo" di guardiano della Natura, lavoro che avrebbe fatto anche lei stessa.
    "Lyndis ha ragione. Io non sono malvagio e non taglio la testa al primo umano che mi capita davanti ma ho imparato a essere molto diffidente nei confronti della vostra razza. Ho visto umani distruggere le foreste e uccidere lupi, draghi e altre creature senza pietà. Oltre che a uccidersi tra di loro per motivi del tutto banali, quindi volevo accertarmi che non combiniate disastri a questo bellissimo posto. E comunque non mi fa nè caldo nè freddo se vi sto antipatico." rispose a entrambi gli umani. Possibile che doveva insegnare loro tutto, come al più cucciolo dei cuccioli? Proprio lui che si considerava, e veniva considerato, ancora in parte cucciolo nonostante fosse già adulto.
    L'ibrido del Fulmine guardò il lupo, si sedette sui talloni scagliosi e lo richiamò battendo leggermente la mano a terra e mormorando lievemente un verso lupino. Zell sperò che il lupo lo capisse e gli si avvicinasse per far notare agli umani che solo loro gli stavano antipatico e che invece le altre creature come l'elfa, il lupo e gli alberi stessi lo accoglievano come un fratello.
     
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    Dopo la predica di zio Rodd, Jill si riavvicinò mestamente solo per sentirne un'altra proveniente dall'elfa. Zell ha solo difeso il territorio da degli estranei? Ma che senso aveva se quel territorio non era il suo, quindi pure lui era un estraneo? E malinteso era solo uno stupido eufemismo, dato che il rettile aveva pure cominciato ad alzare le mani mentre lei cercava solo di dargli meno fastidio possibile. Lo vedeva più come un atto discriminatorio. Era umana? Allora aveva sicuramente cattive intenzioni se passava in un posto così pieno di natura. Era venuta su un carro? Ed era umana? Allora aveva sicuramente un'accetta con se per buttare giù tutti gli alberi dei dintorni e millemila diavolerie pronte a inquinare l'ambiente. Era armata di due bastoni? Ed era umana? Allora era sicuramente la più losca figura che si fosse aggirata nei dintorni da lì ad un secolo!
    Poi anche il rettile aggiunse la sua voce. Lui non uccideva umani che gli venivano a tiro? Giammai! Lui si limitava a punzecchiarli, ma solo se gli voltavano le spalle per lasciarlo in pace. E aveva visto umani che uccidevano altre creature? Ma aveva visto tutta la scena, o... ah, basta, non trovava più nemmeno la forza per essere sarcastica! Lei, dannazione, che aveva a che fare con quelle cose? Come esistevano umani cattivi dovevano esistere pure draghi malvagi, andiamo! Ed elfi! Nani! Viverne! Troll! Non credeva possibile che solo gli umani potessero essere etichettati in quella maniera! E' che loro erano dappertutto, quindi di conseguenza anche le uova marce erano un po' dovunque...
    Questa volta il rettile aveva lo spadone nel fodero ed era più tranquillo, forse la tecnica dell'ignorarlo non avrebbe dato gli stessi frutti di prima. Si voltò verso lo zio - anche perché non aveva nessuna intenzione fissare il rettile mentre coccolava quello stupido lupo zannuto -.
    < Ora posso andare, zio? Le mie relazioni diplomatiche verso le altre specie sono piuttosto compromesse da ricordi regressi. >
    Lo zio sbuffò.
    < Vai. Comincio ad avere fame. >
    Passò le canne da pesca entrambe nella mano sinistra, voltò finalmente le spalle a tutti e senza ulteriori interruzioni ziesche, cominciò ad andarsene per la sua strada. La libertà non fu mai così dolce.
    Scusate il ritardo e le varie altre cose del post XD
     
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    La frase pronunciata dall'elfa sembrò far alterare ancora di più l'umana,aggiungendo poi altrettanto parole da parte di Zell.Lorkan invece mentre annusava a terra sentì il richiamo lupesco fatto dall'ibrido e spinto dalla curiosità si avvicinò ad esso lasciandosi accarezzare.
    Lyndis invece guardò Jill allontanarsi e non capiva cos'altro l'aveva spinta a fare ciò quando poi potevano chiudere diplomaticamente e magari fare due chiacchere...così per passare il tempo.
    Alzò le spalle in contemporane a con le mani come se volesse dire "bah",poi si mise a sedere sulla riva sassosa del fiume con le gambe incrociate e la testa appoggiata sul mento;l'altra mano invece giocherellava con un sasso piatto e levigato.
    Non mi sembra di aver detto qualcosa di scandaloso... disse tra se e se,ma allo stesso tempo rivolta anche a Zell.
    Gli ambienti selvatici sono perlomeno quasi tutti prorpietà di qualche animale che sia lupo,drago,elfo o altro.Al momento che un umano entra in contatto con questi ambienti,sarà sempre preso come una minaccia,poichè sta invadendo il territorio.Poi ovvio,in ogni creatura ci sono buoni e cattivi così come gli umani.Zell voleva solo costatare che voi non eravate venuti qui per rovinare niente e nessuno. spiegò ancora con tono solenne.
     
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    Come da richiamo, il lupo nero si avvicinò curioso a Zell e si strusciò per farsi accarezzare. Zell lo grattò con molta dolcezza sulla collottola, dietro le orecchie e sulla schiena per farlo sentire a suo agio. Il pelo folto era morbirissimo al tatto e sotto di esso Zell sentì tutta la sua forza e l'energia.
    "Che bravo lupetto!".
    Continuando a coccolare Lokran Zell ascoltò le parole dell'elfa che si era seduta sulla riva del fiume e giocherellava con un sasso dell'alveo.
    "Sei molto saggia, Lyndis e lo ammiro! Tu mi capisci, a differenza di qualcun altro...." e con lo sguardo cercò Jill.
    Si era presa le canne in spalla e si stava allontanando da loro, verso il fiume. Come se stesse cercando di liberarsi da quel trio di creatura che lei considerava "fuori di testa" o "razziste" verso la loro specie. Ma quella tipa come faceva a non capire cose così banali e semplici? Perfino l'altro umano l'aveva capita! Zell sapeva che gli esseri umani erano in generale poco svegli e molto testardi e chiusi, ma ovviamente tra loro c'era chi era più intelligente e chi meno. Rodd aveva un pò di intelligenza mentre la signorina delle canne ne era quasi del tutto priva.
    Quando Jill si fu allontanata abbastanza, Zell guardò l'elfa e si mise a ridacchiare indicando con la mano Jill.
    "Ma bene! Ecco che entrano in azione le canne, vediamo che combina!" disse all'elfa invitandola a guardare cosa stava per fare la signorina delle canne.
    Magari avrebbe messo un piede in fallo con conseguente scivolone in acqua che avrebbe fatto scappare tutti i pesci, oltre che a far rotolare dalle risate l'elfa, l'ibrido drago-elfo e il lupo nero.
     
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    Zio Rodd osservò le spalle di sua nipote farsi sempre più piccole, finché non lo furono così tanto da non essere più riconoscibili. Si accigliò appena a vedere quella macchiolina rossa che ancora le dipingeva la schiena.. stupida testa di rapa, era fortunata che lui e l'elfa le avesse impedito di irritare ulteriormente quel rettile - per la luna nera, adesso cominciava a parlare come lei! - o chissà cos'altro le avrebbe combinato! Ma non ne passavano draghi a Knawr? Non aveva imparato come comportarsi con loro? Aveva davvero passato la sua infanzia solo a pescare? Mah, quella ragazza per lui era così strana!
    Scosse la testa per cancellare gli ultimi inutili pensieri. Lui doveva ancora avere a che fare con gli altri due, e non credeva che allontanarsi semplicemente con la sua solita aria spaesata fosse poi così rispettoso. Aspettò che l'elfa e il drago finissero di parlare prima si intromettersi. Se era lì, era giusto che pure lui parttecipasse attivamente, no?
    < Ah tranquilla Lyndis, non ti crucciare. - borbottò quindi ridacchiando - Jill è fatta così: è abituata a fare a modo suo e ha un.. un senso della proprietà forse un po' discutibile. Ma se non si impunta è una brava ragazza. Assicuro. >



    Nel frattempo, Jill era già riuscita a trasformare quel poco di felicità che così faticosamente aveva ottenuto andandosene via, in un miscuglio di noia e fastidio. Noia, perché ormai era troppo abituata al caos della città e i mille stimoli sonori e visivi che la investivano ogni volta che metteva la zucca fuori dalla porta. E fastidio, perché non era andata così a valle come aveva sperato, ma aveva notato il laghetto aprirsi in lontananza dopo appena una manciatina di centinaia di passi. Non osò voltarsi indietro. Sapeva che lei non avrebbe potuto vedere nemmeno la silhouette delle figure che si era lasciata alle spalle, ma aveva sempre sentito solo complimenti riguardo la vista acuta degli elfi e dei draghi, quindi immaginava che il favore non fosse reciproco. Li sentiva ancora incombere su di lei, fissarla, come se ancora non si fosse allontanata...
    Ok, ora cominciava a sentirsi paranoica. Chi se ne importava di fare bella figura! Tanto il loro giudizio era già offuscato... dannazione, solo perché lei era fuori dal suo habitat! Oh, magari fossero in mare aperto invece che vicino a quello stupido torrente.. si sarebbe fatta un mucchio di risate fissando l'elfa che sfidava la sorte crivellando le onde di frecce in cerca di pesciotti. Ridacchiare per quell'immagine le impedì di dare troppo peso a ciò che stava facendo: cercare le esche. Non così problematico lì, per carità, le era bastato alzare un piccolo masso e controllare cosa vi fosse al di sotto, ma il contatto con la viscida pelle di vermi e lombrichi aveva da sempre il potere di metterla un pelo a disagio..
    Finalmente arrivata sulla riva sassosa del laghetto, armò le due canne da pesca e lanciò la lenza della prima circa nel centro. Sperò che quel paio di trote che aveva adocchiato, fossero abbastanza affamate da abboccare all'amo.
    Scusate il ritardo, ma tra studio e connessioni scarse sono davvero inguaiata...
     
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    Lorkan era proprio felice quando sentìle zampe scagliode dell'ibrido, tanto che si mise a sedere vicino a lui mentre guardava la sua amica elfa che era seduta sulla riva del fiume.
    Ti ringrazio Zell, anche se non penso che sia saggezza, ma realtà. disse mentre aveva voltato la testa verso il drago-elfo.
    Rodd poi disse sempre rivolta a lei di non crucciarsi e che Jill era fatta in quella maniera ma che se voleva era una brava ragazza.
    Ma a proposito, dove era andata a finire?
    Lyndis aguzzò la vista a orizzonte e la vide che aveva appena lanciato la lenza sul laghetto. Se l'era presa proprio a male, miseriaccia!
    Poi ritornò a guardare l'umano.
    Infatti non ho detto che non sia brava.Come ho spiegato prima c'è bontà e cattiveria in ogni razza.Posso solo fare l'esempio dell'elfo che anni fa ha distrutto l'isola da cui provenivo per avere il controllo totale, abitanti compresi. disse mentre ricordava quella lunga ed estenuante guerra, dove Alek ci aveva lasciato le scaglie assieme ad altri draghi e creature.
    Lasciò il sasso che teneva in mano dapprima.
    Allora Lorkan, vedo che ti sei fatto un nuovo amico! gli disse al lupo con un sorriso, mentre scoccò una occhiata a Zell compiaciuta.
     
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    Incubo infernale

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    Zell continuò ad accarezzare il lupo nero che si era seduto al suo fianco, anche lui si sentiva a suo agio in compagnia dell'ibrido. Lo capiva dalla sua posizione rilassata, dallo sguardo tranquillo e dalla coda che si muoveva piano piano.
    Allo stesso tempo guardava cosa faceva l'umana.
    "Ma che sta cercando sotto quella roccia?" pensò tra se e se.
    Continuò ad ascoltare le parole di Lyndis, a quanto pare l'elfa veniva da una terra martoriata dalla guerra indotta da un elfo malvagio e non da un umano. Questo dimostrava che anche gli elfi potevano essere malvagi se volevano e dallo suo sguardo capì che il drago suo amico che aveva menzionato prima fosse morto mentre combatteva.
    Ma per non pensarci troppo sull'argomento, l'elfa guardò contenta Zell che si era fatto amico del suo lupo.
    "Oh certo. Lokran è un lupo forte e in ottima salute, riesco a sentire la sua energia accarezzandolo. Ho accudito diversi cuccioli di lupo e ho aiutato diversi lupi feriti a riprendersi. Nella mia terra c'è un legame molto speciale tra elfi, draghi, ibridi e lupi. Sono i nostri guardiani e con i loro ululati riusciamo a capire se c'è pericolo."
    Zell guardò per un attimo gli occhi fieri della creatura dal folto pelo nero.
    "Come l'hai conosciuto?" le chiese.
     
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    Splendore celeste

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    Ah, ma che stava facendo lì in piedi senza fare niente? Ascoltava? Discuteva? Parlava? No. Rodd ascoltò sì la risposta dell'elfa riguardo il suo passato, ma non aveva molte idee su come ribattere, e se avesse cambiato argomento sarebbe suonato troppo scortese.. e in più non ne aveva molta voglia. Rimase semplicemente in silenzio, ma questo accentuò solo quell'orribile sensazione che stava cominciando ad attanagliarlo.
    "Comincio ad annoiarmi.", realizzò mentalmente.
    Non era troppo da lui rimanere bloccato con le mani in mano per troppo tempo. La noia era la sua peggiore nemica, motivo per cui l'affogava nei mille preoccupazioni, idee, progetti, problemi, etc. di cui si occupava giorno per giorno. Non c'era bisogno di un ordine preciso, l'importante che la mente fosse occupata.. e con la scomparsa della tensione - uh, e di Jill? - la nuova situazione non riusciva a preoccuparlo abbastanza da rimanere lì bloccato.
    < Beh, dato che pare si sia chiarito il nostro intento, non vedo nessun motivo per non procedere tranquillamente con le nostre vite. Sicuramente vi hanno portato al Torrente affari più urgenti che discutere con uno stupido essere umano. - borbottò Rodd con un mezzo sorriso - E' stato un piacere chiarire le cose con voi, ma adesso credo di dover tornare alle mie erbette. >
    Voltò le spalle alle tre figure, e si avviò verso il carro.



    Pescare aveva sì il potere di rilassarla - di solito - ma solo perché aveva tutto sotto controllo - sempre, di solito. Ma in quel momento si sentiva così allo sbando che forse doveva già sentirsi fortunata ad avere un coltello per rimuovere le scaglie di quegli stupidi pesci! Maledizione a zio Rodd e alle sue volubilità! Se fossero andati semplicemente a Knawr come aveva previsto all'inizio tutto ciò non sarebbe mai successo! Dannazione!
    Con un sospiro, Jill cercò di calmarsi. Era scappata da quella situazione, non ricordava più? Poteva stare tranquilla almeno in quel lasso di tempo che le serviva per recuperare qualche pesce, non avrebbe dovuto temere che quei due si intromettessero.
    Mano a mano che il tempo passava sentiva la tensione delle spalle che scompariva, vide le nocche prima bianche per il troppo serrare le mani tornare nuovamente rosee... si stava calmando finalmente. Poteva...
    Oh, uno strattone. Il primo pesce aveva abboccato! Tirò su la canna da pesca con uno scatto, e nel notare la lenza ancora tesa, si rassicurò del fatto che il pesce non fosse riuscito a scampare all'insidia dell'amo. Ah! La prima preda era in arrivo!
     
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    Maestro

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    sono affari miei!

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    Zell domandò all'elfa come aveva conosciuto Lorkan.
    "Lo conobbi poco tempo dopo da quando mi ero stabilita sull'Ossidiana. Ricordo che uscivo di notte a caccia per poi portare la carne a vendere ai mercati più vicini e una di quelle, trovai lui. Capì che era un lupo senza branco e decisi di farci amicizia. A quanto pare anche lui stava cercando compagnia." gli spiegai. Il lupo si alzò e andò a sdraiarsi sotto l'ombra di un pioppo vicino al fiume, mentre teneva gli occhi e le orecchie vigili; Lyndis lo seguì con lo guardo.
    Dall'altra parte, Rodd disse una cosa giusta ovvero quello di riprendere a procedere tranquillamente con le loro vite.
    "Va bene, buon proseguimento! rispose l'elfa con rispetto.
    Allungò un attimo gli occhi per vedere cosa faceva Jill laggiù...oh, aveva abboccato qualcosa alla lenza! Doveva essere un pesce abbastanza grosso.
    Lyndis scoccò un ultimo sguardo verso i due umani,alzò la testa per vedere a che punto era il Sole nel cielo e poi si alzò in piedi, scrollandosi dalle gambe dei residui di terra bagnata e di foglie secche.
    "Purtroppo vi devo lasciare, io e Lorkan abbiamo altri impegni!" disse agli umani ma soprattutto a Zell. Si avvicinò a quest'ultimo e lo guardò per un attimo.
    "E' stato un piacere conoscerti, ci troveremo di sicuro al giro per l'Ossidiana, dato che anche io abito lì" esclamò con un sorriso.
    Chiamò il lupo dal manto nero e questi si alzò subito dall'ombra del pioppo, avviandosi già per la direzione che voleva prendere Lyndis. Ripetè il classico saluto elfico agli interlocutori e poi, sparì silenziosa tra la vegetazione assieme all'animale.

    Lyndis esce ^w^
     
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