Esplorando il Torrente Celeste

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    Quella che sembrava Lyndis gli afferò la mano scagliosa che tastava il terreno per cercare la pipa che era sparita nel nulla. Mica era finita nel fiume e la corrente l'aveva portava via? Eppure non gli sembrava di averla lanciata così lontano.
    "Grazie Lyndis....." le rispose, afferrandole con estrema delicatezza la mano e cercandosi di mettersi seduto con tutte le sue forze, molto lentamente.
    Stranamente gli propose di farsi un bagno nel torrente che era ancora lontanissimo per Zell. Se fosse stato sobrio lo avrebbe raggiunto in un paio di secondi ma in quella situazione e con quella velocità, anzi lentezza ci avrebbe impiegato ore.
    L'ibrido drago-elfo si annusò un'ascella, che sapeva ancora di fumo e salvia del veggente, come tutto il suo corpo, del resto.
    "Un bagno..e perchè? Puzzo, forse? Ma se lo vuoi tu, Lyndis....ma fai attenzione.......non.....non....so nuotare e.....sono.....elettrico........devo stare nell'acqua bassa....altrimenti....." e Zell la guardò con lo sguardo di chi è ancora in preda ai fumi.
    ".....rischi di farmi male....!".
    Lyndis, che in realtà era la signorina delle canne, volle aiutarlo e l'ibrido cercò di venirle incontro cercando di alzarsi, aiutandosi e facendosi aiutare, usando anche le ali e la coda per bilanciarsi.
    "Dov'è Lorkan?" le chiese, visto che non vedeva il lupo nero da nessuna parte.
    A Zell, tornò un pò di lucidità mentale, anche se era ancora sotto l'effetto delle erbe. Perchè l'elfa era apparsa all'improvviso mentre la signorina delle canne era sparita? Dov'era il lupo nero? La pipa? Le canne? E la sua spada?
    Lentamente, ma molto lentamente, Zell iniziò a ragionare per dare una risposta a quelle domande.

    Edited by King Bahamut - 3/7/2015, 14:40
     
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    Jill lanciò una rapida occhiata a zio Rodd. Aveva smesso di fissarsi le mani, le aveva portate ai fianchi e aveva cominciato pure a parlare da solo. Bon, per lo meno quando faceva così era innocuo.. e questo significava che aveva ancora tutto il tempo per dedicarsi al rettile... che prese in ostaggio la sua mano. Cosa aveva intenzione di fare? Uff! Ma che... non avrebbe potuto avvertire prima di issarsi su? Ahi! Neanche quando si ritrovava a scalare i palazzi più alti sentiva di aver sforzato così tanto spalle e schiena! E sì che il suo compito era stato solo quello di fornirgli un sostegno idealmente non traballante! Cercò discretamente di massaggiarsi la zona lombare.
    Con uno sbuffo accolse la notizia che l'elettricità mescolata all'acqua non fosse un mix completamente a posto. Ok che la considerava una stupida umana, ma un minimo! Quale idiota si metteva a giocare con l'acqua, quando aveva nei dintorni un essere che poteva controllare quell'elemento? Bah, se il suo timore era solo quello di annegare, poteva pure chetarsi.. difficile che potesse accadere un'eventualità del genere.
    < Stai tranquillo, conosco l'elettricità. E in questo punto il Torrente non supera di molto i trenta centimetri. >
    Tirarlo su in piedi sempre una faticaccia, ma il fatto di esserne preparata almeno psicologicamente, la aiutò a rendere l'esperienza meno traumatica. Cominciarono a procedere avanti a passo di morto, in una lenta e pesante agonia. Molto lenta. E anche molto pesante. Come aveva potuto pensare che l'impresa fosse alzarlo? Erano in momenti come quelli che cominciava a pensare di essere un po' troppo minuta per determinate situazioni... eh?
    Chi cavolo era Lokran? Oh, diamine, il lupo! Il lupo della persona che si supponeva che lei fosse! Il rettile stava cominciando a sospettare di qualcosa? Ma perché tra tutte le allucinazioni che potevano esistere non si faceva comparire un bel lupetto nero? Perché persisteva con i furetti? E come doveva rispondere alla domanda? Lei era assolutamente incapace di mentire! Doveva usare un vago "Ha seguito un'amica"? Il suo silenzio non doveva aiutare molto... alzò la testa quel tanto che bastava per fissare il muso del rettile. Perché sembrava quasi.. concentrato? Stava forse riflettendo? Diamine! Doveva trovare qualcosa con cui ribattere, e distrarlo! Svelta! Svelta! SVELTA!
    < Lokran? Beh... immagino sia andato via con Lyndis. >
    Anche se gli aveva requisito la spada, quei suoi artigli luccicavano comunque abbastanza minacciosi. Sentì il cuore saltarle in gola, un po' per lo sforzo di sostenerlo, ma soprattutto per la paura della sua reazione. Perché diamine era andata a spiattellargli così impunemente l'inganno? Anche se non gli aveva mai mentito direttamente, in preda a quei fumi si ingigantiva sempre tutto. Velocemente riuscì a pensare ad un solo modo per evitare che si arrabbiasse (forse): confonderlo ulteriormente.
    < Zell, ma perché me lo chiedi? > domandò con tutta la naturalezza che le riusciva, considerando il peso non proprio piuma che le gravava in parte addosso.
     
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    Le risposte di Lyndis furono vaghe e confuse e mentre procedevano in maniera lenta e pesante ci fu un periodo di silenzio abbastanza lungo, durante il quale pensava e ragionava. Perchè Lyndis sosteneva che il lupo doveva essersene andato con lei, se lei era con Zell? Significava che ora il lupo si trovava con lo zio Rodd? Non era un'ipotesi da scartare, forse gli teneva compagnia o gli faceva da guardia. Sì, era decisamente là e Zell non si girò nemmeno per controllare ma proseguì sempre di più verso il fiume.
    "Ah no....non lo vedevo e mi....ero preoccupato, povero lupetto....ma fai un bagno anche con tu con me....." disse, ancora convinto di essere accompagnato dall'elfa. Elfa che l'aveva trovata splendida, e con la quale avrebbe condiviso volentieri un bel bagno.
    Gli ultimi metri prima di arrivare al torrente Zell sorrideva e ghignava, non vedeva l'ora di stare in santa pace con Lyndis mentre il suo lupo nero faceva la guardia allo zio e lentamente prendeva sempre più lucidità.
    A causa dei suoi pensieri amorosi, uniti ai fumi indotti dalla pipa magica, Zell inciampò per la seconda volta, su di una roccia sporgente sul bordo del torrente. Molto raramente succedeva che inciampasse per ben due volte in poco tempo. Il suo equilibrio, i suoi piedi robusti e prensili e il bilanciamento di ali e coda glielo impedivano. Ma quel giorno tutto gli andava storto.
    "Rawrrrrr....." urlò di nuovo mentre non potè evitare di tirarsi dietro la persona che era con lui.
    Un sonoro "splash" seguì il verso draconico dell'ibrido e l'acqua si sollevò a causa dell'impatto.
    Zell finì ben più avanti di Jill e la corrente avvolse rapida il suo corpo. Dapprima fu preso dal panico che lo fece scattare subito in posizione seduta, ma quando l'ibrido si accorse che era profondo trenta centimetri, come gli aveva detto l'elfa, si lasciò fare.
    L'acqua lo accarezzave e lo ripuliva, facendogli schiarire le idee e nel giro di pochi secondi gli tornò buona parte della lucidità mentale, anche se sentiva ancora gli effetti di quella salvia del veggente. Zell diede le spalle a Jill, facendogli così dimenticare completamente della sua presenza.
    "Ma.....ma....cos'è questo odore? Che mi sono buttato addosso?" disse annusandosi le braccia e le ali.
    Zell così si diede una completa pulizia del corpo, di tutto il corpo, ignorando completamente la presenza femminile che lo guardava da pochi metri, visto che non si era nemmeno voltato. Mentre si strigliava il manto scaglioso, fece fluire nell'acqua un pò di elettricità per farsi un massaggio alle scaglie. Più si puliva e più la mente gli tornava lucida.
    "Non ricordo cosa ho fatto nell'ultima ora. Ricordo che c'era Lyndis con me e il suo lupo. C'era quel Rodd e la signorina delle canne della quale mi sono dimenticato il nome....e poi? Come sono finito nel torrente?" parlava praticamente da solo.
    Solo a pulizia finita, quando si rialzò in piedi per rimirarsi il manto scintillante pulitissimo fece una rotazione di 180 gradi su se stesso. E quello che vide fu come un colpo in testa. Jill, molto seccata, davanti a lui.
    "AAAAAAAAaaaaaaaaaahhhhhhh!!!!! La signorina delle canne!!!!!!" l'ibrido urlò di spavento e balzò di scatto dietro una roccia toccandosi i fianchi cercando di non avvampare di viola mentre voleva estrarre la spada. E solo ora si accorse che non c'era più. Nemmeno il fodero.
    "E.....aaaaaaarggh!!! Dov'è la mia spada? Che hai combinato, umana?" le chiese mentre si rimetteva a posto.

    Looooooooooool xD da un estremo all'altro xD la serietà di Jill ormai è stata sepolta del tutto


    Edited by King Bahamut - 3/7/2015, 22:09
     
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    Tocca a me passare all'altro estremo XD

    Dalla sua frase, non si capì molto bene come la sua mente avesse elaborato l'idea di non avere davanti chi si aspettava. Dalla sua reazione, tuttavia, non sembrava essere andata poi così male. Ma dalla sua richiesta... cosa diamine intendeva il rettile con "ehi, facciamo il bagnetto insieme!"? Jill cominciò a digrignare i denti in un misto di rabbia, irritazione, imbarazzo, sconforto e tutta un'altra serie di emozioni che non aveva assolutamente voluto che venissero a galla. Se riuscì veramente a trattenere le sue solite acidità, fu per cercare di trattenere più energie possibili e avere ancora la forza di continuare a mettere un piede davanti all'altro.
    La fatica mischiata al fumo già inalato forse ebbe il potere di rendere la sua mente un pochino tarda. Non capì subito quello che successe: inizialmente sentì una sorta di liberazione, per essersi finalmente tolta quella fastidiosa soma dalla schiena; poi le sembrò un tantino strano non riuscire più a sentire il terreno sotto i piedi; e infine, il fatto che il cielo diventasse sempre più marginale mentre l'acqua del torrente si faceva più preponderante, cominciò a farle sospettare che c'era qualcosa non del tutto a posto.
    < Dannazione a quel... >
    L'imprecazione non finì. O meglio finì, ma sott'acqua. E qualsiasi cosa avesse combinato quel dannato rettile, se la meritava tutta quella dannata imprecazione! Riemerse, ritrovando sia l'aria che la lucidità perduta. Riuscì ad evitare che la corrente la portasse avanti, affondando i piedi nella fanghiglia sottostante. Cosa era successo? In un altro momento di svaso il rettile l'aveva gettata nel fiume? Lo cercò sulla riva, ma a sua sorpresa - le risate che sentiva erano tutte dello zio - lo ritrovò un po' più a valle. In acqua. Oh fantastico, quella giornata poteva andare meglio di così?
    Cercò di tirarsi su in piedi, ma tra la corrente, la stanchezza, e quello stupido fumo, tutto risultava più lento e complesso. L'impresa riuscì comunque - solo per il desiderio di vendetta per quel bagno non gradito - e si alzò, nonostante sentisse gli stivali venir risucchiati dal melmoso fondale. Accennò un passo verso il rettile, e... una strana sensazione dolorosa la bloccò, partendo dalle gambe per risalirle lungo i vestiti bagnati.
    La sua mente si spense completamente per poi accendersi di colpo in una dolorosa emicrania. E questo, invece, cos'era stato? Senza nemmeno accorgersene era finita di nuovo in acqua! Con dei movimenti stranamente rallentati riuscì ad opporsi di nuovo alla corrente. Il rettile non aveva... non aveva davvero... ma con lei dentro? Sì, doveva per forza essere stata l'elettricità del rettile! Dannato stupido! Se i pesci non fossero scappati via per la loro caduta, in quel momento glieli avrebbe tirati contro tutti! Cosa diamine gli era passato per la testa di attivarsi mentre era ancora nell'acqua? Era una fortuna che li avevano divisi qualche metro, e che la scossa non fosse stata tra le più esagerate.. sarebbe stato uno scherzo del destino troppo grande se l'eventuale paralisi l'avesse fatta annegare in quella pozza d'acqua!
    Più arrabbiata che mai, cominciò a fissare il suo dorso alato, ascoltando in parte i suoi discorsi senza senso, e in parte progettando macabre scene con lui protagonista. Ci mise un po' a girarsi, e la sua reazione fu piuttosto irritante. Che diritto aveva di cascare così dalle nuvole? L'aveva quasi uccisa, diamine!
    < Cosa ho combinato? Io? Stupido zuccone ingrato! - gli urlò contro - Perché cerchi la tua stupida spada? Non ti sembra di aver fatto già abbastanza danni per il momento!? >
    Con movimenti sgraziati si trascinò fuori dall'acqua. Una volta uscita, gli lanciò un'occhiata stanca. Non riusciva più a mantenere la tensione necessaria per riuscire a temere la sua reazione per le sue parole, e apparire orgogliosa e indomita non le importava più: aveva male in tutto il corpo, era bagnata fradicia fino al midollo, un'emicrania sembrava minacciare di volerle spappolare il cervello, lo stomaco pareva volersi auto-digerire... ma soprattutto, doveva ancora gestire suo zio. Si voltò a fronteggiare il suo nuovo avversario.
    < Fatti una dannata dormita, rettile. Quando sarò certa che tu non ti metta ad inseguire persone credendole prodotti della tua fantasia ti restituirò la spada. Se vuoi andartene subito, la trovi dentro al carro. >
     
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    Ma che cosa aveva da sbraitare tanto qualla femmina che era bagnata completamente? Dava la colpa a lui di aver combinato chissà cosa. E perchè gli diceva di andare a dormire, visto che era ancora pomeriggio? E cosa intendeva dire per "inseguire persone credendole prodotti della tua fantasia"?. E perchè aveva buttato la spada nel carretto?
    Dopo essersi sistemato, per non essere più imbarazzante davanti alla femmina di umano, Zell tornò fuori da dietro la roccia, si diede una decisa scrollata per asciugarsi schizzando acqua ovunque e si rimise in marcia verso il carro per riprendersi la spada ma subito dopo si bloccò perchè venne preso da un improvviso capogiro e sentì la testa pulsargli e fargli male.
    Zell si passò una mano tra le corna, per massaggiarsi.
    "Ohi ohi la mia testa.....che male....." disse fulminando la signorina delle canne con lo sguardo.
    "Mi hai spaccato una roccia sulla testa! E poi sono io quello che fa danni!" la accusò indicandola a freddo, senza minimamente pensare come poteva una ragazza come lei sollevare di peso una roccia e spaccala sulle corna di un ibrido drago-elfo che non tentasse nemmeno una mossa difensiva per impedirlo.
    "Ohi.....ohi.......mi sa che seguirò il tuo consiglio di andare a dormire....ma con la mia fedele spada al fianco!".
    Zell aspettò qualche secondo che gli passasse il capogiro e poi riprese a camminare, seppur lentamente e più si avvicinava al carro e più sentiva ridere. Dalla voce riconobbe che si trattava di Rodd, lo zio della signorina delle canne ma non capiva perchè rideva così di gusto. Forse perchè gli avevano spaccato la roccia sulla testa? Doveva interrogarlo! Come arrivò al carro, si trovò davanti ad una scena incredibile. Rodd era seduto contro la ruota del carro che non smetteva più di ridere mentre nell'aria si sentiva ancora quell'odore di erba che aveva Zell addosso prima di lavarsi. Spalancò le ali e fece vento per dissipare e ricambiare l'aria, visto che mancava il vento naturale.
    "Ma che cosa è successo qui? Chi ti ha ridotto in questo stato?" gli chiese incredulo.
    A guardare l'umano sembrava che stesse male ma da come rideva sembrava che stesse bene. Zell ipotizzò che fosse ubriaco ma non vedeva caraffe di birra o vino nei paraggi. Tutto quello che c'era era il carro e la signorina delle canne che avanzava verso di loro, bagnata fradicia. L'ibrido la fulminò una seconda volta con lo sguardo, uno sguaro che affermava un "sei stata tu!" senza parole.

    Edited by King Bahamut - 6/7/2015, 15:49
     
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    King, ma perché lo fai sistemare dietro una roccia se di norma non porta nemmeno i pantaloni? XD

    Come immaginava, il rettile non la prese sul serio. Poteva urlargli dietro di tutto, ma sicuramente il suo orgoglio di drago o di elfo non l'avrebbe presa neanche in considerazione. Non importava che lei avesse ragione o che quello che diceva fosse sensato: lei gli aveva spaccato sulla sua enorme zucca vuota un masso! Certo! Rispose alla sua accusa con uno sbuffo. Come se per lei quello fosse un bersaglio a portata di mano! Ma che gli saltava in mente? Anzi, si rammaricava di non essere abbastanza forte e alta per poterlo fare! Così si sarebbe potuta togliere uno sfizio!
    Lo osservò con uno sguardo di fuoco mentre le veniva incontro per procedere verso i carro. Non credeva di aver bisogno di una dormita? Oh, lo avrebbe capito da solo, a sue spese che... istintivamente Jill fece un passo in avanti verso l'ibrido, che però non perse l'equilibrio nonostante il capogiro. Si rimproverò subito mentalmente di averlo fatto. In primis, come pensava di riuscire a sorreggere tutto quel peso? E in secondo luogo, perché se non lo sopportava doveva pure dargli una mano? Perché anche prima non lo aveva lasciato semplicemente al suo destino? A volte non si capiva proprio. Sperò che il rettile continuasse a non ricordare.. passare per scorbutici forse era meglio che essere definiti contraddittori.
    Finì di strizzare capelli, camicia e pantaloni meglio che poteva senza spogliarsi - la metteva un po' in imbarazzo, soprattutto se avesse dovuto spiegare l'origine di quella stupida cicatrice sulla spalla - per poi seguire Zell verso il carro. La risata di zio Rodd si interruppe bruscamente. Affrettò il passo. Che stava combinando l'ibrido? Ah, solo un'innocente domanda...
    < Oh, come? Rido perché Zell mi ha appena raccontato una barzelletta divertentissima! - ridacchiò zio Rodd per qualche secondo, poi la sua faccia si fece pensierosa - Ma dato che credo sia tu Zell, forse me la sono raccontato da solo. Bah, succede in queste situazioni. Forse non era nemmeno troppo bella... >
    Jill si avvicinò abbastanza da potersi poggiare al carro per poter riposare un attimo. Vi infilò dentro la mano tirando fuori la spada del rettile.
    < Zio, non credo che chiedesse perché stavi ridendo. Ma piuttosto cosa hai fatto per rimanere bloccato laggiù con quell'espressione da babbeo stampata in viso. Che ne dici... > gli disse mentre porgeva la spada. Venne bloccata da una nuova risata.
    < Ha perso la memoria, dici? Mi avevano avvertito che era qualcosa di piuttosto forte, ma è stata davvero un'esperienza così terrificante? > chiese tra uno scoppio di ilarità e un altro.
    Jill sbuffò. Le sue battute erano tornate quelle solite, e almeno non sembrava vedere chissà cosa dietro di lei. L'effetto stava finalmente per finire? Ma giusto per sicurezza...
    < Dai, zio, vieni che rinfreschiamo le idee anche a te. >
    < Vuoi farmi fare il bagno? Ma non basta semplicemente che mi abbracci? >

    Con la sua risata di sottofondo portò gli occhi al cielo. Perché non poteva lasciare che i drogati se la vedessero da sé? Lei che centrava? Dannazione!
     
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    *Ahem Tira. L'ibrido ha le scaglie che coprono ma si è lasciato scoprire mentre si lavava xD


    Zell pensò che Rodd doveva essere completamente impazzito. Dal saggio e colto umano era diventato uno di quegli umani ubriaconi da taverna che non sapevano nemmeno ubriacarsi con decenza. Almeno i draghi, gli elfi e gli ibridi erano molto più divertenti e carini da ubriachi. Continuando a massaggiarsi la testa, Zell pensò a cosa possa essergli successo.
    "La signorina delle canne deve aver tramortito anche lui...." pensò mentre guardava tra i capelli dell'umano. Non c'erano bernoccoli, tracce di sangue o qualsiasi altra cosa che faceva pensare ad una botta in testa, e a pensarci bene, nemmeno lui ce li aveva. Mentre si passava la mano scagliosa sulla testa, non sentì tracce di evidenti ferite.
    Che fosse stato, invece, quello strano odore che aleggiava nell'aria e che aveva anche Zell sulle scaglie? La signorina delle canne aveva usato qualche specie di arcana magia per incantarli? Sì, ormai tutti gli indizi pendevano su di lei. Era l'unica ad essere sobria ed era l'unica che ce l'aveva con loro due. Quindi era lei la colpevole.
    "Grazie....." disse seccamente, afferrando il cinturone con la spada e legandosela gelosamente alla vita. L'ibrido estrasse la spada per controllare che non sia stata manomessa o rovinata, puntò la lama verso l'alto e la guardò attentamente su entrambi i lati, rimettendola nel fodero solo quando fu certo che era come prima.
    La signorina delle canne voleva far il bagno a Rodd, per rinfrescargli le idee, ma chi gli assicurava che invece non lo voleva affogare? E se mentre lo portava al torrente fosse scivolato battendo la testa su qualche roccia?
    "No! Lascia fare a me!" affermò indicandosi mentre guardava Jill.
    Era la prima volta che si preoccupava così della salute di un umano, ma quel Rodd gli stava simpatico e non gli andava giù che sua nipote lo trattasse in quel modo.
    L'ibrido drago-elfo si avvicinò al carro e guardò dentro.
    "Per tutti i larici dorati, che confusione!!" fu il suo commento quando vide una moltitudine di oggetti dentro il carro sistemati a casaccio.
    Facendo un sacco di rumore di legno e metallo che sbatacchiano, Zell iniziò a ravanare dentro il carro, tra le sue mani artigliate passarono diversi oggetti, alcuni noti altri no finchè non gli capitò davanti un bel secchio in metallo.
    Zell lo tirò su, lo studiò per bene girandolselo tra le mani e sorrise.
    "Questo.....questo.....coso mi sembra adatto!"
    L'ibrido drago-elfo si incamminò verso il torrente, riempì il secchio di acqua fresca e tornò al carro.
    "Ecco, questo ti farà bene!" disse, versando a cascata il contenuto dell'oggetto sopra la testa di Rodd sperando che gli facesse bene.
     
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    Capit.. il Gatto mi aveva mandato via MP un veloce riassunto ^^"

    Il rettile fece finta di essere un rettile educato, ringraziando per la spada porta; quindi, La tolse dal fodero e ci giochicchiò un pochetto prima di rimettercela dentro. Per tutta la durata dell'operazione, neanche a dirlo, Jill lo fissò malissimo, ma non tanto per la minaccia di quella cosa appuntita senza briglie - l'ibrido aveva già ampiamente dimostrato di essere abbastanza pericoloso anche senza -, ma per ciò che significava il gesto: stava saggiando l'integrità della lama? Come se con tutto quello che era successo, lei avesse anche avuto il tempo di rovinargli il filo? O come se ne avesse la capacità semplicemente toccandola? Ma cosa gli aveva fatto perché ce l'avesse tanto con lei? Gli aveva solo voltato le spalle un paio di volte! Se non lo avesse fatto la situazione si sarebbe risolta nella stessa maniera? Era così stanca da chiedersi solo perché, senza riuscire più ad arrabbiarsi? Ah, ma che importava. Aveva uno zio a cui far passare il trip, non poteva perdersi così nella filosofia!
    Evidentemente non aveva più nemmeno quell'impegno, dato che il rettile si prese la premura di farlo da sé. Lo osservò mentre esplorava - senza permesso, ovviamente - i meandri del carro, e si oscurò un poco in viso quando lo vide uscirne vittorioso con un secchio di legno in mano. Cosa avesse intenzione di fare era ovvio come la battuta di un comico incapace.. o almeno per lei, zio Rodd era ancora un po' troppo intontito per rendersi conto efficacemente di cosa stesse succedendo in giro. Cercò di dissuaderlo a procedere verso il torrente, ma senza troppa energia e voglia, e si limitò praticamente a fissare la sua schiena alata allontanarsi. Ne approfittò per tirare fuori dal carro alcuni rami che lei e zio Rodd avevano raccolto lungo il viaggio, in previsione di notti lontane da boschi in cui raccoglierne altra. Fece il giro del carro, per poterla amassare poco distante dalle canne da pesca, e nello stesso tempo lontano dalla secchiata d'acqua... che non tardò ad arrivare. Sentì zio Rodd cominciare a ridacchiare.
    < Bene. E con questo sono a posto per anche tutto il mese a venire! >
    Per fortuna che la temperatura non era troppo bassa, e asciugarsi non risultava troppo problematico. Ritornò verso gli altri due a secchiata compiuta. Recuperò i fiammiferi, e un po' di paglia secca.
    < Zell, perché non cerchi dare una mano a qualcun'altro? - cominciò Jill - Tipo a quell'albero laggiù.. così smetti di creare problemi a noi, eh? >
    Beh, se lui la trattava male inutilmente, lei avrebbe usato l'unica arma che al momento poteva rendere tagliente: la lingua. Gli voltò le spalle - uh, per la terza volta? - senza permettergli di rispondere per andare ad accendere il fuoco.
    < Credo che tu non le stia molto simpatico, Zell. > realizzò zio Rodd a voce alta.
    Che stupido eufemismo! Se non sbuffò in risposta era solo perché stava soffiando per far attecchire la fiamma!
     
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    La secchiata d'acqua sembrò guarire Rodd. Rideva ancora ma era decisamente meno intontito di prima. Quella che non rideva ma, invece, era la signorina delle canne. Aveva sempre il muso arrabbiato e guardava sempre male Zell, che rispedì con poca raffinatezza il secchio dove lo aveva trovato, visto che l'interno del carro era l'emblema stesso del disordine universale.
    La signorina delle canne liquidò Zell con un "vai a curare quell'albero laggiù, invece che impicciarsi nei loro affari".
    "Che ingrata! Ho aiutato tuo zio che tu hai intontito non so come!" rispose seccamente mentre lei prendeva della paglia secca e altri bastoncini-che-prendono-fuoco-dal-carretto-magico-dove-regna-il-disordine-universale.
    L'ibrido drago-elfo guardò la sua schiena priva di ali e scaglie e coperta da quei ridicoli indumenti bagnati cercando di capire se fosse in grado di accendere un fuoco utilizzando quegli affari che Rodd maneggiava con cura.
    Zell si limitò a fare spallucce in risposta all'umano sul fatto di non essere simpatico all'umana sbuffante.
    "Non è la prima. Nella Foresta di Ahsnaeris ho incontrato un'altra femmina di umano, la signorina della paella, e anche lei non mi riteneva per nulla simpatico" gli spiegò Zell, ricordandosi dell'incontro con lei e il drago azzurro che puzza di pesce. Di tutt'altro tipo era stato il successivo incontro con Gix, il drago rosso di fuoco che aveva conosciuto all'Ossidiana d'Argento, lui si che era un bravo drago!
    Zell guardò per un momento la signorina delle canne che stava ancora armeggiando con il fuoco
    "Tutte le femmine della vostra specie sono così scorbutiche nei confronti degli ibridi dragh-elfi?" gli chiese improvvisamente a freddo.
    Voleva togliersi quel dubbio riguardo al carattere delle giovani femmine di umano e se erano veramente tutte così. E come sarebbe stato incontrare una terza signorina di chissa-quale-diavoleria-misteriosa avrebbe incontrato Zell sulla sua strada.

    Edited by King Bahamut - 8/7/2015, 16:13
     
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    Così, secondo il rettile, era stata lei a far diventare zio Rodd un tonto dal cervello di burro? Ma si sentiva quando parlava, o gli piaceva aprir bocca per puro divertimento? Come si supponeva che ne fosse stata in grado, considerando anche che non era stata tra loro per un bel pezzo? Stupido rettile. Almeno lei non si metteva ad accusare per puro diletto.. mh, forse perché sapeva che suo zio doveva essere implicato almeno quanto lui. Al massimo gli lanciava contro qualche occhiataccia, o gli chiedeva - seppur bruscamente - di non prendere nuove iniziative che mirassero ad aiutarli. Ok che la secchiata aveva schiarito le idee allo zio, ma se rimaneva lì, fermo e immobile, rischiava pure di buscarsi un raffreddore, ed era lei, non l'ibrido che avrebbe dovuto convivere per una settimana abbondante con i suoi rumorosi starnuti.
    Jill sbuffò in risposta alle continue lamentele del rettile, anche se in parte ne era incuriosita. Era vero che aveva conosciuto un'altra "signorina"? E questa qui che gli aveva fatto per aver meritato un simile appellativo? Cucinato qualcosa? Riso, scampi e zafferano? Avrebbe voluto incontrarla, prima o poi, poteva essere divertente sparlare del rettile alle sue spalle...
    < Scorbutiche? - cominciò zio Rodd ridacchiando - Oh, lo sono di certo, ma non credo sia per la tua razza. Sono così con tutti gli esseri di sesso opposto... in generale. >
    Jill lanciò un'occhiataccia dall'altra parte del carro, e si sorprese a vedere la testa dello zio spuntare da sopra. Quando si era alzato? Bah, non aveva importantanza, un semplice "finalmente" era sufficiente. Oh, e il rettile era ancora lì? Beh, lo aveva immaginato che la proposta dell'albero era stata un po' troppo campata in aria. Peccato. Si alzò a sua volta, dato che il fuoco non aveva più bisogno della sua assistenza. Lanciò i fiammiferi nel carro, e recuperò una borsa da cui prese un coltello per eliminare le scaglie dai pesci prima di cucinarli.
    < Zio, hai bisogno di una mano per camminare, o riesci ad arrancare fin qui da te? >
    Dalla forza con cui era appiccicato al legno del carretto ne dubitava un po', ma lo zio non era il tipo da rivelare le proprie debolezze. Preferiva piuttosto temporeggiare.
    < Ah, sono a posto, Jill, il mondo pare sia stabile. Ma perché dovrei venire fin là? >
    < Per asciugarti un po', no? Ho acceso un fuoco. >

    Lo vide mordicchiarsi il labbro. A cosa stava pensando...
    < Prima, non credi che sia arrivato il momento di chiarire un po' la situazione, Jill? Con questa guerra fredda tra te e Zell, non riuscirai a trattenere ancora per molto tutta la rabbia che nutri anche verso me. - si voltò verso l'ibrido, anche se socchiuse un po' gli occhi, come se il movimento fosse troppo improvviso - Zell, se la mia e la tua mente sono un po' anneb... >
    < Zio, non ha importanza cosa crede di me quel rettile, o cosa gli racconti per ingraziarmi: non ti salverai. A casa te la vedrai con me. Riuscirò a trattenermi fino ad allora, tranquillo. >

    Zio Rodd scoppiò a ridere.
    < Ci ho provato. Ma tu sei sempre troppo timida nell'attribuirti i meriti che ti competono... >
    Ah! Timida? Lei non era timida! E quali meriti! Avere ragione era semplicemente una responsabilità che non sopportava!
    < Vieni qui, zio. Subito. >
     
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    Zell rimase sorpreseo che la signorina delle canne fosse riuscita ad appiccare il fuoco con i bastoncini-che-prendono-fuoco-dal-carretto-magico-dove-regna-il-disordine-universale senza provocare danni. La fiamma era vivida abbastanza da fare un degno falò ma non troppo da incendiare tutta la vegetazione nei dintorni. Da un lato ne era dispiaciuto, altrimenti poteva avere un'altra occasione per sgridarle di tutto, come un insegnante pignolo.
    Rodd, dopo aver spiegato che lei era così con tutto il genere maschile animale, vegetale e anche minerale, riuscì ad alzarsi.
    "Oh bene! Vedi che stai meglio? I miei rimedi sono sempre molto efficaci!" si pavoneggiò Zell nei confronti dell'umana per dimostrarle la sua superiorità.
    L'umana si era messa a spellare le trote, perchè gli umani erano troppo schizzinosi per poter mangiarli con scaglie e lische, per poi riprendere di nuovo a battibeccarsi con Rodd.
    "Rodd deve avere una pazienza di ferro....io non riuscirei mai a vivere con una tizia così....."
    Zell guardò i due umani ancora del tutto bagnati, a differenza sua che si era già ben asciugato e si chiese come facevano a tenere addosso tutta quella roba zuppa.
    "Prima di passare agli atti pacificatori tra me e lei, vi consiglierei di cambiarvi tutta quella roba bagnata e non preoccupatevi di me, mi volto. So che a voi umani non piace essere visti mentre vi cambiate quei ridicoli abiti che avete addosso."
    L'ibrido fulminò ancora con lo sguardo la signorina delle canne.
    "A differenza tua, che mi spiavi mentre mi lavavo tranquillo! Se speri di conquistarmi così sei completamente fuori!" aggiunse, rivolgendosi unicamente alla femmina di umano.
    E dopo quella frase a Zell vennero i brividi. Non avrebbe mai immaginato una vita con quella lì. Piuttosto con un goblin!

    Ok.........xD mi sono immaginato un ipotetico dialogo tra Egenna e Jill se si dovessero incontrare: XDXDXD

    Egenna: quell'essere blu senza pantaloni mi ha chiamata "signorina della paella!"
    Jill: e che gli hai fatto? Gli hai cucinato un buon risotto con scampi e zafferano?
    Egenna: no, proprio io! Ho solo usato la padella, vuota. Ma per quella testa quadra la padella sarebbe una paella!
    Jill: e che devo dire io che mi ha chiamata "signorina delle canne?"
    Egenna: non dirmi che hai fatto fumare l'ibrido?
    Jill: Io??? Possibile che anche tu mi dia la colpa! E' stato mio zio a farlo diventare un oppiomane!
    Egenna: quello era già antipatico da sobrio, non me lo immagino da fumato!! Per punizione dobbiamo mettergli i pantaloni
    Jill: ottima idea, e io ne so qualcosa......
    Egenna: che intendi dire, Jill?
    Jill: intendo dire che l'ho visto nudo e crudo che si lavava al torrente....
    Egenna: *arrossisce*

    XDXDXDXDXD
     
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    Scusa il ritardo ^^

    Da come si era comportato all'inizio, Jill immaginò che l'unico modo per fargli un dispetto era non dargli ascolto. Così, quando l'ibrido si vantò che i suoi risultati acquosi fossero i migliori, lei lo ignorò volutamente: si trattenne dallo sbuffare, dal rispondergli male, e perfino dal mollargli un'occhiataccia. Non era d'accordo con lui, ovviamente - non sarebbe stato meglio cercare di alzarlo e fargli fare qualche passo quando ancora il fumo lo rendeva facilmente manipolabile? E non era un'idea migliore rinfrescargli solamente il viso con un panno, salvaguardando tutti i vestiti? -, ma non gli fece nessuna obiezione. Se si fosse impuntata su qualcosa come quella, sicuramente quel rettile fastidioso avrebbe ribattuto, dando il via a un discorso che non aveva assolutamente voglia di portare avanti. Ma non lo vedeva da solo come lo zio serrava le mani sul legno del carro per reggersi in piedi? Non notava che stava...? Ehi, perché aveva aperto la bocca come per dire qualcosa, per poi chiuderla a doppia mandata con un sorriso accomodante? E perché prima di serrarla aveva fissato lei? Bah, poco importava. Qualunque cosa fosse, si era trattenuto.
    Dopo la sua proposta/invito/ordine/etc. allo zio di venire ad asciugarsi davanti al fuoco, Zell commentò che con il suo caratteraccio, portare pazienza era pressoché impossibile. Cercò di trattenere la sua voglia di ribattere acidamente, ma con la risata dello zio di sottofondo, non riuscì a controllare tutte le proprie reazioni, forse gli scapparono un paio di occhietti che si chiusero istintivamente in due fessurine, che si accentuarono con la controbattuta dello zio.
    < Questione di allenamento, Zell. Sai com'è con i paren... - fece finta di tossire - Zell, mi stai mettendo in un mare di guai. > sussurrò con il suo solito tono di voce comprensibile anche a chilometri di distanza.
    La nuova idea del rettile la distrasse dall'estendere anche allo zio gli stessi istinti omicidi che provava verso di lui. Cos'era quella complicità che si era instaurata tra quei due? Vide zio Rodd annuire e scrollare la spalle indifferente. Come se non si capisse che in realtà cercava una via per evitare tutti quei movimenti che lo avrebbero dovuto portare fino al fuoco! Preferiva persino... quando finalmente Jill capì il significato della proposta - spogliarsi? - si voltò velocemente imbarazzata, per poi sedersi accanto al fuoco e cominciare a pulire quel maledetto pesce. Era arrossita, sì, ma avrebbe fatto di tutto perché zio e rettile non se ne accorgessero! Lo zio non se la bevve.
    < Ah, l'ho sempre detto che è una ragazza timida... > commentò, sempre in tono ilare.
    Il rettile ebbe l'infelice idea di ribattere. Jill non riuscì più a trattenersi. Scattò in piedi di nuovo per incollargli addosso uno sguardo che avrebbe potuto attaccare un chiodo nel muro.
    < Fissarti? Ma se ero impegnata a levarmi l'acqua che gentilmente tu mi avevi offerto gettandomi nel torrente! Fissarti! Come se non avessi nulla di meglio da fare che fissare un rettile e le sue abluzioni! - si focalizzò sullo zio, con uno sguardo altrettanto arrabbiato - Zio fai come vuoi. Trovi i vestiti asciutti nella borsa. >
    < Ah sì.. quale? >
    ebbe il coraggio di ribattere lui.
    < Il pranzo è pronto tra venti minuti! >
    E si ri-accasciò a terra, chiudendosi nel suo solito mutismo arrabbiato. Se il rettile aveva l'ardire di descriverla come un'audace vamp in caccia di nuovi soggetti da seviziare, che facesse pure. Cosa pensasse di lei poco le importava, purché la smettesse di infastidirla! E se lo zio aveva tanto da lamentarsi, perché la prossima volta il carro non se lo sistemava da sé? Stupidi esponenti del sesso opposto! Aveva ragione lo zio quando diceva che le donne umane ce l'avevano tutte con loro! Erano degli idioti!
    Sì, più o meno un discorso simile lo avevo pensato anch'io... solo che con più imprecazioni e più "quel tizio deve proprio cominciare a indossare un paio di pantaloni" ^^ Credo di temere anch'io il giorno in cui quelle due si incontreranno XD
     
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    Opsssss scusami.... o.o' la battuta "Rodd deve avere una pazienza di ferro....io non riuscirei mai a vivere con una tizia così....." era pensata, non parlata....dovevo metterla in corsivo e non in grassetto,.....scusami ancora, colpa mia xD


    Che cos'era quel termine nuovo pronunciato dalla signorina delle canne? Ablazione? Lui si faceva le ablazioni? Ma per chi lo aveva scambiato? Per un ghiacciaio ambulante? E cosa doveva ablarsi, quindi fondersi? E perchè lo accusava che era stato lui a buttarla nel torrente?
    "La signorina delle canne è andata completamente in marmellata....." pensò tra se e se guardandola allibito.
    Il mal di testa tornò a tormentarlo, come un fastidioso rumore battente nella sua testa. Sembrava che qualcuno avesse preso il suo cervello e avesse iniziato a martellarlo come una piccozza sulla roccia. Ma che razza di roccia gli aveva spaccato in testa la signorina delle canne? Un granito? No....roba più dura, forse un gabbro!
    "Razza di imbecille....non si spaccano così le rocce! Magari dentro c'era qualcosa di bello come un bel minerale...." continuò mentre si massaggiava la testa.
    L'umana disse a Rodd dove si trovavano i vestiti asciutti, per poi aggiungere che il pranzo era pronto tra venti minuti.
    "Bene, vi lascio pranzare in pace. Io devo andare a riposarmi a causa di questo mal di testa....."
    L'ibrido poi si voltò verso Rodd.
    "Rodd, mi sei simpatico. Spero di rivederti un giorno e scambiare altre chiacchiere con te. Sei simpatico e saggio! Possiamo migliorare i nostri studi di botanica e di erbe" gli disse, ricordandosi dell'essicatoio con le erbe.
    "E tu, invece, impara e studia. Studia e impara. Sei ancora una bambina!" aggiunse riferendosi alla signorina delle canne.
    "Che le stelle vi guidino sempre!" disse, rivolto ad entrambi, anche se era un augurio rivolto quasi completamente a Rodd, poi fece il saluto elfico per congedare i due.
    Zell sparì nel folto della vegetazione, finchè raggiunse l'albero dove aveva fatto la sua momentanea casetta. Si distese sul suo morbido giaciglio di frasche e,cullato dai suoni della Natura, chiuse gli occhi e piombò in un sonno rigenerante.

    Zell esce, ottima role Tira, mi sono divertito un sacco xD e complimenti anche ad Hawke ;)
     
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    Ohibò, mi ero dimenticata di fare un messaggio conclusivo XD

    Jill alzò la testa di scatto, in un misto di stupore e felicità. Il rettile aveva veramente detto quello che lei pensava avesse detto? Non se l'era sognato? Quella non era un'allucinazione, un miraggio, un'illusione, un abbaglio o una traveggola? Le sue orecchie aveva captato un messaggio reale, vero? Il rettile aveva davvero deciso di andarsene e lasciare loro due al proprio destino? Con un sorriso riprese a raschiare via le scaglie dei pesci. Oh, quale benedizione! La seccatura finalmente se ne andava! Avrebbe potuto smetterla di preoccuparsi per le reazione di quello stupido lucertolone! Alleluia!
    Suo zio non sembrava altrettanto d'accordo con il suo sollievo.
    < Beh, Zell, immagino che un invito a Kerus non sortirà molto effetto.. ma se dovessi capitare a Knawr dai un occhio alla famiglia Tress nel piccolo villaggio di pescatori lì nei dintorni. Chiedi di me, anche se non sono lì, mia sorella sarà felice di inoltrarmi un messaggio non appena torno. >
    Bene. Finalmente era riuscita a togliersi un sassolino fastidioso dalla scarpa, ed ecco che già un'altro veniva per tormentarla! Come era saltato in testa allo zio di mandarlo da Maddyn e da sua madre? Perché non si comportava mai come il genio che dimostrava di essere al laboratorio? Stupido z...
    Il solo motivo per cui le imprecazioni mentali non continuarono, fu che il rettile la distrasse. Cosa significava che doveva studiare di più? Ma da che pulpito ne parlava!? Avrebbe tanto voluto sfidarlo a costruire uno dei suoi automi meccanici.. poi sì che lei si sarebbe divertita a rinfacciargli tutta la sua ignoranza! Cullata da una tale prospettiva, Jill si alzò in piedi, dopo aver posto i due pesciotti su dei sassi vicino al fuoco, perché si arrostissero.
    Rispose ai suoi gesti e alle sue parole con un laconico < Addio. > e un'ultima occhiataccia. Suo zio, invece, si prese la briga di ripetere i suoi strani gesti.
    < Che guidino anche te, amico. >
    Fissò lo sguardo sulla schiena dell'ibrido che spariva nella vegetazione, per poi spostarlo sullo zio. Giusto per fargli capire che ce l'aveva con lui, assottigliò gli occhi in un paio di fessurine.
    < Beh, poteva andare peggio, no? > disse lui, con il suo solito e onnipresente sorriso.
    Jill portò per l'ennesima volta gli occhi al cielo. Andare peggio? Forse, ma sicuramente non era andata bene! Si sentiva distrutta: aveva un mal di testa fotonico; i muscoli di spalle e schiena le dolevano da matti; le braccia le sembravano macigni; cominciava a sentire un po' di freddolino per colpa dell'acqua che ancora le bagnava i vestiti; e per finire si sentiva pure un'idiota! Era questo il bello di avere a che fare con le creature che mal sopportavano gli umani? Wow!
    Yep, mi sono divertita anch'io.. anche se alcuni messaggi mi sono usciti un po' di fretta *indica questo* XD
     
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