La luna di sangue

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    Zakrina gli rispose. Aveva già capito cosa Kenshin intendesse...Per essere una umana, era scaltra di mente!
    Il tuo ideale di vita rispecchia quello della musica in un certo senso... non so che nota suonerò domani, tra cinque minuti o tra un paio d'anni... sta di fatto che la suonerò. La musica coglie l'attimo in ogni sua più piccola sfaccettatura, non esiste niente che come lei possa generare vita nella vita stessa" disse ella, paragonando il tutto alla musica.
    Il dragone annuì con la testa, voltando la testa verso la donna.
    "Si esatto." si limitò a rispondere, mentre abbozzò un sorriso. Si stava ricavando una conversazione assai interessante e a Kenshin non dispiaceva affatto, confrontare i modi di pensare con altre creature.
    Un drago, un vampiro e una umana.... Quanto era vario il mondo e quanto era bizzarro quel trio...
    ...Fatto sta che se non fosse stato per quel boccone che aveva mandato giù con forza (che aveva un gusto troppo, troppo dolce) la sera poteva scorrere meglio, ecco. Infatti, Eidous confessò che non era il massimo nemmeno per lui!
    Kenshin posò il boccone rimanente sopra la radice. Aveva la bocca tutta impastata a causa di quel "dolce". Senz'altro ci deve essere stato troppo miele... A sto punto, era meglio sentire il sapore del sangue cotto.
    Zakrina emise un "mhm" compiaciuto, ma il dragone sentiva che anche a lei, non gli piaceva molto.
    "Però almeno, mi ha placato la fame persistente...." commentò a mente.
    L'umana poi dopo che Kenshin aveva accettato la proposta di Eidous, fece altrettando anche lei. Il dragone annuì compiaciuto. Ebbene quella donna, ne aveva di coraggio da vendere!
    Quest'ultima in seguito, si riallacciò al precedente discorso, rivolto verso il vampiro.
    se la domanda rivolta a Kenshin non ti è chiara non mi stupisco, ma non cruciarti sul suo significato, non ci arriveresti neanche in tutta la tua immortalità
    Il ragazzo sorrise, scuotendo la testa.
    "E' vero. Questa cosa può capirla solo chi ha una vita limitata, come noi e come la maggiorparte delle creature che popolano Kengard e altrove. Ma tu, prima di essere vampiro eri umano...e sepolto dentro al tuo animo, dovresto trovare quell'umanità che ti serve per capire cose come queste." disse semplicemente, incrociando le braccia al petto.
    L'immortalità poteva essere il dono più bello del mondo...ma anche il peggiore. Il peggiore, perchè tu vivevi per sempre e gli altri intorno a te, quelli che ami, morivano uno dietro l'altro. Gli anni scorrevano veloci, proprio come un battito di ciglia...e la vita perdeva il suo vero significato.
    Eidous poi, rispose al commento del dragone, sul fatto della forza e dell'agilità:
    Vero la conoscenza battono i muscoli, però portare in battaglia un arma grande come un uomo ha un forte impatto psicologico.
    Però so usare molte armi oltre la spada: Archi, asce e persino catene con lame.
    E quella non è certo un arma facile da usare.

    "Questi occidentali non capiscono l'importanza della forza mentale..." pensò Kenshin. Si alzò in piedi in tutta la sua statura.
    "Non è il fatto di saper usare svariate armi...pure io sono stato addestrato a questo. Se tu mi punti contro un'arma da fuoco come un cannone, o l'arma più grossa che hai, io trovo il modo di abbatterlo. Perchè prima penso...e poi, passo all'azione. Per questo la mente è importante, ti aiuta a risolvere al meglio le situazioni." concluse.
    In genere Kenshin non era il tipo di dire la sua, ma in quel momento ci voleva. Ci teneva a far capire da buon samurai, l'importanza della forza mentale e fisica, riuscendoli se possibile, a farli coordinare assieme.
    Ma i suoi pensieri vennero interrotti dalla voce del vampiro, che spiegava per filo e per segno cosa dovevano svolgere: una missione particolare, dove dovevano scendere a patti con un certo orco chiamato Osso-tonfo, perchè era invidioso di Eidous e dei suoi possedimenti.
    Kenshin si ricordò delle piccole battaglie che facevano per proteggere il suo feudo da questi motivi. Non gli era una situazione nuova, quindi!
    Annuì con la testa, mentre ascoltava tutti i dettagli.
    "Agisco sempre con diplomazia, se questo Osso-tonfo non vuole ragionare beh...si ricorre alle maniere poco educate." commentò secco.
    Poi Kenshin sentì la voce di Zakrina, che diceva appunto, che qualcuno li aveva osservati. Prese subito il suo avvertimento alla lettera e si portò instintivamente la mano sulla katana, ignaro del fatto che si era tolto gli spallacci.
     
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    Pareva che Kenshin avesse preso fin troppo sul serio la sua istintiva intuizione, quindi si affrettò a rassicurarlo. Il poggiare la mano sul pomolo della spada poteva significare solo che ad una minaccia lui avrebbe risposto con zanne e artigli.
    “Non preoccuparti, chiunque fosse al momento se n’è andato. I miei sensi sono poco sviluppati in confronto ai vostri, ho percepitola sua presenza solo perché ha interferito con la musica del violino”
    Sapeva che per loro un simile concetto poteva sembrare una presa in giro, ma se il suo istinto animalesco si rendeva conto di qualcosa di estraneo, la cosa si ripercuoteva sullo strumento e sulla sua pressione con l’archetto.
    Quindi non era certo una fonte attendibile, aveva solo captato una presenza potenzialmente pericolosa non molto distante, che probabilmente li aveva osservati.
    “Vi chiedo solo di stare allerta, probabilmente sapete meglio di me come accorgervi di un intruso”
    Quando la faccenda si fu tranquillizzata si concentrò sull’affare che Eidous stava loro proponendo.
    Non rispose subito, quel genere di missioni non erano da lei.
    La cosa però si stava fcendo allettante… forse… avrebbe… magari…
    Già!
    “D’accordo barone. Comunque…” Disse, rivolta ad entrambi. “conoscete per caso la sonata delle tenebre?”
    Sapeva già che la percentuale di risposta affermativa si riduceva allo 0,1% nel momento in cui poneva quella domanda, ma tentare non nuoce no?
    Era lì anche per quello, era lì per quella frase che aveva udito molti anni prima, dalle labbra di quella ragazza, in quella locanda…
    Uno dei momenti che la sua mente si era rifiutata di accantonare.
    La sonata delle tenebre… per tutti i divini del passo cieleste, sarebbe riuscita a scoprire di cosa si trattava!
    Non si preoccupò più di tanto della missione offertagli da Eidous, gli ordini erano semplici: diplomazia se era un bravo ragazzo, bastonate se faceva il bricconcello.
    E lei, fortunatamente, era bravissima con entrambi.
    Non era quasi mai violenta, anche perché la sua vera forza emergeva solo quando si infuriava, ma sapeva come tenere a bada i tipi irrequieti. Aveva avuto a che fare con molti esseri tra cui elfi, gnomi e addirittura un troll! Si, quella volta in cui si ritrovò su una quercia a chiedersi cosa diavolo stesse succedendo, mentre uno scoiattolo le raccontava la novella del pollice bianco.
    Vide stelline per due giorni, ma erano dettagli. Un orco non la spaventava minimamente, se ben armata e in un ambiente a lei favorevole poteva abbattere bestie dieci volte più grandi di lei con molta semplicità.
    Sperava solo di divertirsi, le sfide vinte in partenza la annoiavano.
     
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    Eidous si distese per bene accavallando le gambe, poi incrociò le braccia dietro la testa a mo'di cuscino.
    Ascoltò i due con il loro discorso.
    "Se la domanda rivolta a Kenshin non ti è chiara non mi stupisco, ma non cruciarti sul suo significato, non ci arriveresti neanche in tutta la tua immortalità"
    Aveva detto prima, ma Eidous semplicemente l'aveva ignorata con misericordia altrimenti gli avrebbe spezzato il collo per aver detto una cosa simile.
    Poi kenshin sorrise, scuotendo la testa come un pavone, o almeno così penso Eidous.
    "E' vero. Questa cosa può capirla solo chi ha una vita limitata, come noi e come la maggiorparte delle creature che popolano Kengard e altrove. Ma tu, prima di essere vampiro eri umano...e sepolto dentro al tuo animo, dovresto trovare quell'umanità che ti serve per capire cose come queste."

    Eidous li guardo con un lieve broncio.
    Forse non potrò più capire com'è invecchiare sulla mia pelle, ma non potete considerarmi un insensibile.
    Comunque credo che anche io un giorno dovrò morire, non di vecchiaia certo, ma se perdessi tutte le persone amo, se non mi ammazza un nemico, mi ammazzerei da solo per disperazione...
    Perché pur essendo immortale non avrei nulla per qui vivere...
    Quindi un po' vi capisco, in un certo senso.
    Fece Eidous aprendosi di più e mostrandosi per quello che realmente era: Un sensibile, profondo e saggio figlio della notte.
    Poi Kenshin tornò sul discorso di combattere usando la mente.
    Hai ragione Kenshin.
    La forza è il moto del colpo, ma la mente e la guida del colpo.
    Però dimentichi una cosa: Il cuore.
    Lotta con passione, intuizione e istinto!
    Che sia per divedere i tuoi diritti! Incluso quello di esistere e far esistere chi vuoi proteggere.
    Non limitarti a essere un arma, pensa a perché combattere.
    E per chi vale la pena combattere...
    Per me lottare per te varrebbe la pena.
    Voi draghi siete creature meravigliose.
    E mi dispiace di averti tirato quel calcio.
    Fece Eidous mortificato con una piccola pausa.
    Ma ti sei già vendicato! Hahaha!
    disse indicando la spalla piuttosto divertito.
    "Agisco sempre con diplomazia, se questo Osso-tonfo non vuole ragionare beh...si ricorre alle maniere poco educate." commentò secco.
    Eidous allora gli sorrise quasi teneramente.
    È esattamente quello che volevo sentire.
    Non voglio un sicario. Voglio un porta voce, qualcuno che mi rappresenti, e che sia un ambasciatore.
    Un drago e un umana sembrano perfetti.
    Se trovassimo una soluzione pacifica sarebbe meglio, nel mio dominio ci sono molti pericoli da affrontare, e non ho, ne tempo, ne risorse da sprecare in una sciocca guerra.
    Poi non voglio ne subire perdite tra i miei guerrieri, ne dover commettere uno sterminio.
    Spiegò Eidous illustrando le possibilità e le conseguenze di quelle azioni.
    Poi Zakrina parlo di qualcuno che li spiava.
    Sentendo che se n'era andato.
    I soliti nebbia...
    Basta che mi infastidiscano ancora e li ammazzerò tutti...
    pensò il vampiro.
    Poi Zakrina disse che era meglio guardarsi le spalle.
    Al che Eidous disse semplicemente: Giusto.Poi il vampiro tirò fuori da una tasca un pettine e si passò la lunga chioma, districando di volta in volta i nodi.
    Eidous curava molto l'aspetto e pettinava i capelli spesso.
    Amava quando si pettinava una volta libero dai nodi, o si faceva pettinare da altri perché gli piaceva quella sensazione.
    Eidous amava ogni lato del suo essere, forse soffriva di narcisismo, ma si poteva certo negare che fosse bello e carismatico.
    Poi ripose il pettine, prese un piccolo specchio che fortunatamente nello scontro di prima era rimasto illeso.
    Si guardò più che soddisfatto con un sorriso fiero.
    Avrebbe voluto chiedere hai due se stava bene così, ma Zakrina domandò di una certa sonata delle tenebre.
    Al che il vampiro si fece curioso.
    Aveva già sentito di quella sonata.
    Ma quando?
    Mmmh, sonata delle tenebre? C'è la faresti sentire?
    La mia memoria da cinquecentenario non è quella di una volta, ma non è la prima volta che ne sento parlare.
    fece guardandola curioso.
    Qualcosa gli era familiare in quel nome.
     
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    Lasciò la presa dell'elsa alle parole di Zakrina:
    “Non preoccuparti, chiunque fosse al momento se n’è andato. I miei sensi sono poco sviluppati in confronto ai vostri, ho percepitola sua presenza solo perché ha interferito con la musica del violino”
    Incrociò nuovamente le braccia al petto, con l'aria un pò sospettosa.
    "Mhm prima o poi si farà risentire di sicuro..." commentò aspro, come se Kenshin sapesse che era lì per forza nei dintorni.
    Mentre teneva i senso vigili, ascoltò Eidous che spiegò ai due che avevano accettato la sua missione, di fare come dei portavoce e non come dei sicari, per non esplodere in guerre inutili.
    Ciò che aveva dettp era vero, ma se appunto quell'orco reagiva con le armi, anche il dragone avrebbe fatto allo stesso modo.
    Sarebbe stato divertente scendere prima a patti con quelle creature cocciute e decisamente corte di mente, per poi sonargliele di santa ragione. Anche a costo di rimediate tagli e lividi!
    Poi l'umana intervenne di nuovo, domandando se conoscevano la "sonata delle tenebre".
    Kenshin subito, scosse la testa rassegnato.
    "No, mi dispiace. Non sono un grandissimo esperto di musica, quindi non so proprio cosa dirti a riguardo..." rispose, portandosi una mano sotto il mento.
    Ma il vampiro sembrò che l'avesse sentita e invitò Zakrina a suonarla. Il dragone gli scoccò una occhiata un pò preoccupata...ok, lui non conosceva benissimo la musica, ma il nome non sembrava che desse aria di felicità o roba simile...
     
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    Eidous... le aveva chiesto di suonare... la sonata delle tenebre?
    Ok, stava parlando con individui che ignoravano l'affascinante espressione della musica, ma affermare di averne sentito parlare e poi chiedere di suonarla era... da pazzi.
    "Mi dispiace. Anche se io la conoscessi non penso tu vorresti ascoltarla. Non è una semplice sonata come le altre... non so altro, ma quello che si dice su quel pezzo è piuttosto inquietante"
    Sicuramente avrebbero chiesto spiegazioni, e dato che era stata lei a sollevare la questione non poteva lamentarsi.
    Sperava solo che non le chiedessero altro, quel poco che sapeva avrebbe preferito tenerselo per sé. Non certo per egoismo, anzi... lasciare gli altri all'oscuro di qualcosa di simile poteva essere quasi una forma di altruismo, data la pericolosità della faccenda.
    "Probabile che tu ne abbia sentito parlare Eidous, ma sicuramente erano voci false. Se avessi sentito la vera leggenda non te ne saresti scordato, neanche in tutti questi anni. Ma prima o poi troverò qualcuno che ne sa di più"
    La scelta del termine -leggenda- non era casuale, anche perché non pensava esistesse qualcosa del genere prima di ascoltare quella ragazza... quel giorno... molti anni prima.
    Non poteva lasciar credere a qualcuno che quella storia poteva essere realtà, interferenze da mani estranee potevano compromettere qualcosa di troppo grande e era meglio non approfondire dato il rischio che valeva.
    Cercando di sviare palesemente la questione si avvicinò a Kenshin e si voltò a fissare il vampiro, sogghignando.
    "Ora abbiamo altro a cui pensare. Avanti maestà, quali sono i suoi ordini?" Disse, con il vocione più irrisorio che gli potesse riuscire.

    Nel frattempo, a pochi metri di distanza, una sottile luce azzurrina spuntò tra i rami degli alberi. Un piccolo e fugace bagliore impercettibile che si dissolse all'istante, rapido come era giunto.
    dove la facciamo sta missione Master?
     
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    ad Anderix, ma prima una cosa.


    Qualcosa di oscuro era tornato in mente ad Eidous.
    Un oscura certezza.
    Come aveva fatto a scordare.
    La sonata oscura...
    Oh folle che sono!
    Come ho potuto a chiederti di sentirla...
    Avevo scordato di quella sonata...
    Quella"cosa", l'ha scritta il demonio in persona secondo la leggenda!
    Tu la conosci?
    Non voglio ascoltare quella sonata se tu la conosci, ma tu non sembri una che abbia sentita... Chi te ne ha parlato?
    domandò il vampiro. era preoccupato, non si aspettava che ne avrebbe sentito parlare ancora.
    Ma l'umana cercò di cambiare argomento.
    No pensiamo dopo agli affari.
    Ora sono curioso di sapere che ne sai della sonata.
    Non puoi mica stuzzicare la curiosità di qualcuno e poi non parlare.
    Io ho ricordato quella cosa che è rimasta latente nella mia mente per secoli, ma anche allora sapevo poco... Soprattutto sugli effetti della sonata, che però ricordo essere nulla di buono.
    Capisci io devo sapere!
    Se esistessero sarebbero un pericolo capisci?

    Fece Eidous ancora più preoccupato di prima.
    Non poteva permettersi che quegli spartiti esistessero sul serio.
    Potevano essere pericolosissimi!

    andiamo dopo ad Anderix ok? Prima parliamo e poi magari facciamo un giro in città se per voi va bene :3
     
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    Il dragone rimase lì in piedi ad ascoltare con un pò di ignoranza, quella conversazione riguardo la "sonata delle tenebre". Non era mai stato un asso nella musica...l'unica musica che sentiva e che aveva sempre sentito erano le grida di battaglia del proprio esercito, le lame che si scontravano e che sibilavano nell'aria e i ruggiti dei draghi che venivano sconfitti e che sconfiggevano.
    Non era il caso di chiamarla proprio musica, ma bensì come una compilation di rumori tipici delle guerre...ma Kenshin era cresciuto con quel sottofondo.
    Picchiettava nervosamente con le dita, l'elsa della katana foderata di tessuto blu notte, mentre si guardava intorno. Si sentiva di nuovo osservato e aveva avvertito la stessa sensazione di prima.
    Il tutto si interruppe, quando Zakrina gli si avvicinò, cercando di cambiare discorso e parlando all'indirizzo di Eidous, riguardo la missione. Kenshin annuì con la testa, senza fare parola.
    No pensiamo dopo agli affari.
    Ora sono curioso di sapere che ne sai della sonata.
    disse il vampiro, evidentemente incuriosito.
    "Eidous, se Zakrina non si sente di spiegare cos'è questa sonata, non la costringere. Abbiamo appena accettato una tua missione, la cosa che urge di più al momento è questo." commentò Kenshin determinato.
    Improvvisamente, una flebile lucine azzurrina fece capolino dalle fronde dell'albero ove erano i tre. Il dragone la vide con la coda dell'unico occhio, portandolo ad assumere una faccia stranita, incuriosita e sospettosa allo stesso momento. Fece scivolare immediatamente (e ancora una volta, mai far insospettire un samurai!) la mano sopra l'elsa della spada, stringendola lievemente per il momento.
    "L'avete vista anche voi?" domandò a Eidous e a Zakrina.
     
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    Come sospettava avrebbe fatto, Eidous insisté sulla faccenda, chiedendole di più. Ringraziò in tutte le lingue esistenti (e non) il samurai che aveva capito la delicatezza della faccenda, nonostante non sembrasse consapevole dell'argomento.
    Quando disse ad Eidous di non infierire avrebbe voluto darglielo anche lei un bacio, però era stata colpa sua... lei aveva chiesto troppo, lei si era spinta troppo oltre.
    Quindi ora doveva rimediare. Con un breve sospiro si aggiustò la tracolla del violino e si preparò a spiegare, anche se la sua frase venne interrotta a metà da una domanda di Kenshin.
    "Non è che io non voglia parlarne, il fatto è che, secondo la leggenda, chiunque osi gettarsi tra le note dei vari strumenti con cui la melodia è composta..."
    Accogliendo la domanda del samurai che la fermò voltò lo sguardo dove anche lui stava guardando, ma non vide nulla. "che cosa?"
    Si riferiva allo sguardo che aveva percepito poc'anzi? Si riferiva a qualcosa di oscuro e macabro? Oppure si riferiva alla discutibile pettinatura di Eidous?
    Tutt'ad un tratto percepì come l'oscurità circostante rischiararsi debolmente, e poi qualcosa di strano avvicinarsi. Non era minaccioso, non era qualcosa che portava sventura.
    Non sapeva cosa fosse, ma vedere quello strano scintillante esserino fluttuare in mezzo a loro la tranquillizzava.
    Aveva la forma di un grosso insetto alato simile ad una libellula, ma evidentemente etereo dato il modo in cui era comparso: attraversando un albero.
    quella presenza non le parve di troppo, sembrava piacevole, come se il suo tenue alone energetico irradiasse purezza.
    non disse niente, troppo curiosa per intervenire.
    "Ad est"
    Furono le uniche due semplici parole che disse, prima di esibirsi in un paio di capriole, ascendere velocemente per qualche metro e dissolversi nel nulla.
    Era accaduto tutto molto in fretta, molto semplicemente, senza darle il tempo di pensare.
    Guardò i due diciamo nuovi compagni, come se loro potessero avere qualche risposta giunta dall'eterna sapienza.
    "Cos'era scusate?"
    Probabilmente per un attimo avrebbero dovuto lasciar perdere tutto il resto, almeno per un attimo.
     
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    Eidous smise di pettinarsi la chioma.
    Kenshin gli aveva chiesto di evitare di andare avanti con la discussione, Eidous aveva erroneamente messo i propri interessi prima dei sentimenti altrui e di questo si sentiva in colpa.
    Scusami figliola.
    Se preferisci non pallarne non ti costringo.

    Disse teneramente cercando di ispirare una figura di un padre amorevole... O più probabilmente di uno zio o di un fratello maggiore visto il suo aspetto.
    Zakrina era una di quegli umani che gli piacevano, avrebbe voluto chiedigli se volesse diventare vampiro, ma sicuramente avrebbe rifiutato.
    Già aveva capito che tipa era, ma sentiva in lei un aura potentissima.
    Cosa strana visto che non sembrava a prima vista tanto potente.
    Chi sa come se la sarebbe cavata ad Andorix?
    Per Eidous attraversare quelle acque e era come una passeggiata in giardino, ma per un normale umano equivaleva a ad un incubo ad occhi aperti...
    Ma probabilmente quella ragazza non solo non sarebbe sopravvissuta, ma come lui lo avrebbe fatto con stile!
    "Non è che io non voglia parlarne, il fatto è che, secondo la leggenda, chiunque osi gettarsi tra le note dei vari strumenti con cui la melodia è composta..."
    Disse lei.
    Malgrado gli aveva detto di lasciare perdere la storia della sonata oscura aveva deciso di parlarne.
    Però poi venne interrotta da Kenshin.
    Qualcosa era lì.
    Un entità volante splendente apparve.
    Eidous di istinto davanti alla luce, seppur fioca, d'istinto si coprii col mantello per inombrarsi, ma continuare ad osservare col cappuccio calato quel essere spettrale.
    "Ad est."
    Fece quella creaturina prima di volare via.
    "Cos'era Scusate?"
    Eidous guardò l'umana che aveva formulato la domanda, gli occhi del barone sotto il cappuccino risplendevano di rosso.
    "Mmmh. Nono ne sono sicuro ma credo fosse una fata o uno spiritello di qualche tipo...
    No assomigliava troppo ad un insetto, credo.
    Forse una forma di spirito guida... O forse un qualche tipo di creatura elementale..
    Poteva essere di tutto, ma se era una nuova specie di creatura o una raro esemplare, soggetto magari di un ibridazione di due diverse specie allora devo, in ognuno di questi casi, assolutamente documentarlo e trascrivere le informazioni riguardanti esso sul mio taccuino!"
    Fece Eidous entusiasta.
    Dopotutto era uno scrittore di bestiari abbastanza famoso.
    "Dannazione!"
    Fece Eidous alzandosi.
    "Dove sarà finito accidenti? Non l'ho nemmeno visto bene!
    Va beh...
    Mmmh... Ad est...
    Cosa c'era ad est di Kerus?
    Non ricordo bene, sarà la vecchia...
    Che ne dite di scoprirlo?
    Magari mi torna in mente."
    Domandò prima di mettersi ad osservare le stelle in modo da orientarsi e trovare l'est.
     
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    Con la coda dell'occhio Kenshin intravide che l'oscurità circostante si schiariva lentamente. Questo lo portò istintivamente a voltarsi di scatto in modo molto fulmineo e vide che l'albero in cui i tre si trovavano adesso, era praticamente stato attraversato da un essere dall'apparenza etera e fluttuante.
    Il dragone strizzò l'occhio incuriosito e lasciò la presa della spada: il "nuovo arrivato" aveva un aspetto che ricordava una grossa ed enorme libellula, irradiava sia un'energia che una luce che trasmetteva nell'animo del ragazzo-drago una strana sensazione di pace e di tranquillità.
    La creatura poi si esibì in un paio di capriole e poi parlò brevemente e semplicemente, dicendo solo "ad est".
    Poi essa si allontanò e si dissolse nel nulla, riportando le tenebre schiarite precedentemente al loro stato di oscurità.
    Si guardò un attimo con Zakrina e con Eidous, con sguardo interrogativo.
    Il vampirò sembrò molto interessato a quella strana presenza e si sciolse in un fiume di parole, una dietro l'altra. Kenshin si portò una mano alle tempie, massaggiandosele per un cinque secondi buoni.
    "Una cosa per volta, Barone. " commentò l'orientale un pò ironico e un pò con sangue freddo.
    Alzò la testa verso la direzione che aveva indicato la creaturina strana, ovvero a est. Su Kerus ci era passato giorni prima in volo e in modo molto fugace, quindi...cosa ci poteva essere in quella direzione?
    "Dunque...a est a che fare con la nostra missione? Oppure è un messaggio che ci è stato riferito per avvisarci di un qualcosa che sia pericoloso o meno?" domandò cauto e analizzatore.
     
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    Ma quanto parlava il barone! Quanta accidenti di parlantina aveva quel tizio? La sua conoscenza sarà anche stata enorme, ma in somma... un po' di tregua a quella povera bocca doveva dargliela ogni tanto.
    In ogni caso si stava mostrando un tipo apposto e potenzialmente socevole, anche se non era ancora riuscita ad inquadrarlo bene.
    L'apparizione della creaturina aveva colpito anche loro, almeno non si sentiva l'unica scema a non aver capito cos'era successo. Eidous chiaramente cominciò a tirar fuori ipotesi a raffica, ma l'argomento "est" si era fatto all'improvviso interessante.
    Gli avevano appena detto che avrebbero collaborato con lui per la missione assegnata loro, ma sembrava che la meta fosse improvvisamente cambiata.
    Cercò con lo sguardo qualche residuo del passaggio dell'esserino, ma non trovò nulla: era come se si fosse dissoltà nell'ambiente circostante, come se fosse esistita solo per portare quel messaggio. Come un insetto che vive un solo giorno, probabilmente la sua esistenza era stata di pochi minuti... se non secondi. E nel caso della seconda ipotesi, era probabile che il suo creatore -sempre ce ne fosse stato uno- si trovasse ancora nei paraggi.
    "Che si fa? Eidous... la tua missione può aspettare o è urgente?"
    Si era proposta di aiutarlo e non si sarebbe rimangiata la parola, ma era lui che doveva decidere in quel caso. Non che amasse dipendere dalle decisioni altrui, solo che in quel momento era la cosa più giusta.
    "Ho la sensazione che ad est non ci annoieremo, mentre la missione... mi sembra tutta mazzate e cadaveri, perché stai certo che andrà a finire così se non collaborano"
    Almeno era stata sincera... e quando mai non lo era? Un po' la fiducia in sé stessa, un po' la voglia di mettersi alla prova, l'avevano trasformata nella spensierata macchina da battaglia che era.
    Sarebbe stato assai divertente affrontare un orco in battaglia. Non era così pazza da mettersi contro draghi o vampiri, ma era certa che anche loro avevano punti deboli, come ogni altro essere vivente... e gli orchi non facevano eccezione. Se le battaglie poi si fossero svolte in aree boschive si sarebbe assai divertita e per lei muoversi rapidamente sarebbe stato molto più semplice. Non vedeva l'ora di gettarsi in qualche spericolata situazione, le sue zampe fremevano!
    scusate il ritardo...
    Dai che si fa? Est o missione?
     
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    Il figlio della notte fermò a pensare con il suo vecchio, profondissimo e machiavellico cervello da multi centenario.
    Si hai ragione Kenshin una cosa per volta...
    Disse riferendosi al commento del drago.
    Poi sia Kenshin che Zakrina gli domandarono che fare e se seguire subito la missione.
    "Mmmh. Fatemi pensare..."
    Disse strofinatosi il mento.
    Doveva ricordare se erano tutti pronti in caso di un assedio prolungato in sua assenza.
    In fatto di lotta la sua orda molto forte e temprata dalla lotta per la sopravvivenza a qui lui aveva dato manforte.
    Anche se in molti li avrebbero solo considerati mostri predatori o folli depravati assassini, e solitamente chi proferiva ciò in seguito veniva divorato vivo, ma per Eidous erano la sua meravigliosa famiglia...
    Come si dice non piace ciò che è bello, ma è bello ciò che piace.
    I pensieri si risolsero quindi a quelle creature del buio e delle torbide acque, che gli erano simili, e che avessero i beni di prima necessità in caso di necessità.
    La prima tra le ombre di quel regno contaminato a qui pensò, fu però la prima creatura ad accettare a pieno la sua natura di vampiro ed addirittura apprezzarla. Perciò quella creatura era sua seconda in comando: Xarza, grazia dei draghi oscuri.
    Bene!
    La mia dolce Xarza probabilmente sta facendo a casa un ottimo lavoro.
    Poi in caso di necessita di viveri perché non c'è nessun nemico o creature ostili da divorare ci sono ancora riserve di cibo per mesi: pesci e crostacei vivi nel acquario, prosciutti e salame nelle cantine, botti di vino e birra, spiedini, cetrioli e verdura sottaceto e carne essiccata per i kappa, i naga e gli altri ragazzi... E i condannati a morte e le spie nelle segrete saranno sufficienti a sfamare i Kelpie e le sirene.
    Cibo marcio per gli spettri.
    Poi miei "cuccioloni"; draghi oscuri, barghest e gli incubi possono semplicemente andare a caccia...
    Mentre le streghe... A beh, tanto quelle mangiano ratti, insetti e i funghi che crescono nella cantina...
    E quindi a viveri sono tutti a posto.
    Poi.
    Munizioni per le catapulte e le baliste non mancano... Ho fatto caricare le torrette al fuoco greco?
    A si...
    Le mura sono in grado di resistere ad assedi eventuali...
    Tutto ok.
    Pensò, e ripete l'Ok a bassa voce.
    Dopotutto una piccola quest ci stava.
    "ritengo che la mia missione possa attendere visto che ho lasciato la mia dimora in buone mani.
    Quindi possiamo anche andare a Est.
    Dopo potremo procedere con la quest, quando avremo chiarito la situazione qui."
    Sentenziò il barone con intraprendente organizzazione.

    GLI SPIEDINI SONO PER TE AESINGR!!! XD
     
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    "Ho la sensazione che ad est non ci annoieremo, mentre la missione... mi sembra tutta mazzate e cadaveri, perché stai certo che andrà a finire così se non collaborano"

    disse Zakrina svelta e sincera. Kenshin annuì immediatamente a ciò che l'umana aveva detto: la pensava allo stesso modo!
    "Si, credo che a est la cosa sia un pelo più...urgente! Se non ti dispiace barone Eidous, credo che quell'orco impudente debba aspettare il nostro arrivo."
    Il dragone voltò la testa verso est, da dove era venuta la strana creaturina dall'aspetto etereo e volteggiante. La cosa incominciava ad incuriosirlo di più e già stava fremendo silenziosamente nel suo animo: aveva sete di una nuova avventura!
    Guardò il vampiro che sembrò avere un attimo di esitazione, senz'altro stava valutando quale fosse la scelta migliore. Dopo un paio di secondi in silenzio, egli intervenne:
    CITAZIONE
    ritengo che la mia missione possa attendere visto che ho lasciato la mia dimora in buone mani.
    Quindi possiamo anche andare a Est.

    Kenshin sorrise e guardò Zakrina entusiasta.
    "Benissimo! Allora direi di sbrigraci!" concluse.

    Vai con la missione dell'esserino misterioso XD
     
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    Fantastico, erano tutti d'accordo... forse erano stati coinvolti nel suo stesso entusiasmo, o forse non allettava neanche a loro l'idea di fracassare innoque testoline.
    "Allora è deciso"
    Senza indugiare oltre iniziò a camminare, con l'arietta quasi fischiettante data l'allegria che sprizzava da tutti i pori, verso... semplicemente est. C'era un edificio di fronte a lei quindi dovette invertire leggermente rotta di qualche centimetro, altrimenti proseguendo verso est avrebbe trovato l'avvento del bernoccolo sacro.
    "Sbrigatevi!"
    Si chiedeva cosa ci fosse ad est, cosa la creaturina volesse indicare loro, cosa significasse ciò che stava succedendo. Non se lo chiese più del necessario, non ce n'era affatto bisogno: avrebbe appreso durante il cammino, o al termine di esso.
    Qualcosa le diceva di essere tutt'ora osservata, ma ignorò quella strana sensazione e proseguì priva di pensieri negativi, carica come al solito della sua solita ingeua maniera di approcciarsi almondo. Non era solita impensierirsi per qualcosa, ammeno che non si trattasse di qualcosa di assolutamente grave.
    Il suo modo di affrontare le sfide era caricarsi di energia e lasciar perdere qualunque altro pensiero, facendolo scivolare alle spalle come non fosse mai esistito, o meglio non fosse abbastanza intenzo da turbarla.
    Erano molti i dubbi e i pensieri recenti, ma non sarebbe stata certo questo a fermarla.
    "Chi sa... dobbiamo uscire da Kerus?"
    Dovevano già andarsene? In un certo senso ne dubitava, anche se non era il luogo più emozionante che avesse mai visitato non avrebbe avuto senso andarsene di già, almeno sperava di non aver compiuto quel lungo viaggio in vano.
    Attraversarono semplici strade e piccole piazzette di periferia, incupite e rese silenziose dalla volta notturna che conferiva alla città un'aria quasi spettrale.
    Non era tanto il modo in cui la città appariva, bensì il silenzio e l'innaturale quiete che si diffondeva tutt'attorno, sospinta dall'oscurità tinta del rossore pallido della luna.
    Avanzò, continuò ad avanzare e non si fermò finché non fu un elemento materiale a impedirgli di farlo, o meglio a rischiare di farla inciampare vergognosamente al suolo.
    Chi accidenti aveva... guardò in basso. Non si vedeva granché a causa del buio, ma chinandosi afferrò lo strano oggetto che gli era comparso improvvisamente di fronte ai piedi.
    "E... questo scudo di chi è?"
    Meraviglioso come fosse simpatico non capirci nulla, soprattutto quando quello che stava accadendo ti riguardava direttamente.
    "MR so tutto io, che è questa roba?" Disse, presentandolo al barone e sorridendo a Kenshin con un sottile ghigno d'intesa.
    scusate la brevità volevo andare avanti, so all'università e sto facendo tutto ciò durante la lezione di economia... na roba meravigliosa, stasera se non ha rispostonessuno magari riaggiusto, se non l'ho fatto poteve andare avanti xDDDDDD
     
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    Eidous punto il dritto verso est, con una spedita e inesorabilmente camminata, Tipica dei non-morti, ma più aggraziata sicuramente di quella barcollate degli zombie, come quelli della palude che studiava e lancia addosso ai nemici con le catapulte.
    Uno spettacolo spassoso.
    Comunque ripensando alla misteriosa apparsa del esserino; che l'apparsa della luna rossa sia una coincidenza o altro?
    Poi i suoi pensieri vennero interrotti dal umana che gli disse di accallare.
    Rispetto per noi vecchi centenari ragazza!

    Disse Eidous con tono più scherzoso che di rimprovero mentre la raggiungeva in modo rapido e silenzio. La luna rossa tingeva la tunica da mago e il manto del vampiro di un alone spettrale e misterioso.
    Riflessi rossi che grottescamente si riflettevano sulle vesti ammantate di Eidous, che appariva come un umanoide massa sventolante di sangue raggrumato su carne necrotica.
    Il vampiro era tanto silenzioso e composto mentre si muoveva che quasi sembrava fluttuare più che camminare, ma la sua caratteristica di tenersi un po' curvo con il corpo per restare furtivo lo rendeva però simile a un corvo o ad uno spirito maligno.
    Poi mosse la testa e fece scricchiolare il collo, un altra caratteristica che aveva infatti era di fare stretching spesso per tenere attive le giunture.
    Guardava Zakrina, che quasi finiva contro un muro.
    Lei non vedeva perfettamente al buio come lui. Eidous la trovò così tenera, malgrado fosse umana, che avrebbe voluto prenderla per mano e guidarla lui nella notte illuminata solo dalla surreale luce vermiglia di quella luna in eclissi. Non era caso di simili ripensamenti, o no?
    Comunque era proprio curioso.
    La curiosità e il desiderio di conoscere qualcosa di misterioso, nonché l'attrazione per l'ignoto più arcano erano sempre state sue prerogative, perciò era proprio desideroso di svelare l'origine di quella cosa.
    Quando la ragazza gli mise davanti al suo bel musino lo scudo fece un balzo indietro.
    Era uno scudo.
    Molto vecchio coperto da graffi e bruciature. Però ciò che fece balzare indietro il vampiro, ma poi lo prese tra le mani.
    Era stupefatto, non si aspettava ciò.
    Lo stesso Eidous ne usò una variante simile da umano.
    Riconosceva gli strati di amianto e acciaio per resistere alle fiamme a 1000 gradi, le borchie sui bordi, la forma allungata, il peso;
    Non cerano dubbi, Eidous sapeva cos'era.
    "ma... È uno scudo da amazzadraghi! Erano secoli che non vedevo simili. Questo oggetto è malefico persino per me. Ma da dove salta fuori!?"
    Disse pulendo lo strato di polvere, quando vide nascosta dai graffi e le bruciature... Il simbolo di un corvo.
    Eidous rimase a fissare lo scudo tremante.
    D'un tratto il signore della notte si sentì un bimbo sperduto.
    Il corvo era lo stemma della sua casata, i ricordi degli orrori commessi da umano contro le creature magiche e i draghi lo fecero soffrire dentro come morire un altra volta.
    Eidous aveva smarrito il proprio scudo.
    Non lo aveva quando il suo corpo venne ritrovato dopo la sua dipartita ne era privo, come se qualcuno glielo avesse sottratto, ma ora era lì tra le sue mani artigliate.
    Chi aveva messo lì il suo antico scudo?
    Come faceva a conoscere lui e tali remoti eventi di cui ancora si pente?
    E perché proprio in quel momento?
    Il ricordo del vampiro con la maschera d'ossa che rese Eidous un vampiro sfrecciò nella mente.
    E l'unica cosa che gli sgusciò di bocca fu un agitato:
    "Non può essere..."

    scusa Aesingr caro se con questo stratagemma dovrai cambiare piani XD
    Ma una commovente ricerca di se stessi e di un passato remoto di ricordi perduti, con un vampiro che ha troppi conti in sospeso con sé stesso, ho pensato che fosse avvincente come role :3
     
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