Una nuova alleanza!

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Il suo corpo era totalmente distrutto, non sapeva neanche se sarebbe mai tornato apposto. Maledet le si avvicinò e cominciò a lavorare sui suoi arti, apparendo piuttosto esperto di pezzi rotti.
    Ogni movimento che provava a compiere era una fitta di dolore, ma la stilettata più lancinante arrivò quando Maledet fece qualcosa di brusco ad una delle sue zampe posteriori. La vista le si annebbiò, e non riuscì a trattenere un gemito strozzato. Sperava per lui che sapesse cosa stava facendo, anche perché considerando come l'aveva trattata avrebbe altrimenti peccato di infinita presunzione nello sperare di aiutarla senza avere idea di cosa stesse combinando.
    Quando ebbe finito i suoi arti erano fasciati tra le strane pelli che quegli individui sfruttavano per coprire i loro corpi fragili ed esposti.
    Avrebbe voluto chiedere al drago di lasciarla andare, ma sapeva di non potersi neanche reggere sulle zampe. Maledet uccise altri uomini, ormai allo stremo.
    Vide con la coda dell'occhio altri umani cercare di allontanarsi, mentre i restanti li coprivano; tra di loro anche il loro alfa, che invece di fuggire sembrava esser rimasto lì solo per dedicare agli avversari qualche ultimo sguardo sprezzante.
    Fu Aidal quella che gli si avvicinò, balzando sopra ai corpi martoriati e privi di vita degli omega nemici.
    "Se non mi ucciderai tu, lo faranno altri" dichiarò con fermezza l'uomo in armatura, ancora privo di ferite. Che fosse stato in grado di difendersi dalle loro aggressioni nella mischia o che si fosse fatto scudo con gli altri, era comunque ancora in grado di combattere.
    Considerando che lei non poteva muoversi, Maledet era allo stremo, Sylverion aveva comunque consumato molte delle sue energie e Aidal pure, erano comunque in grado di combattere anche loro, sebbene a quel punto il rischio fosse ancor più elevato.
    Qualcuno era riuscito ad allontanarsi; Sylverion era atterrato accanto ad Aidal, ma non sembrava intenzionato a colpire i fuggitivi.
    "Tu sei la dragonessa oscura che ha sfidato la Nebbia argentata vero? Sappi che in molti bramano il tuo potere, ti conviene stare molto attenta" sul viso dell'uomo si dipinse una sorta di mezzo sorriso. "Mai visto nessun drago combattere come te. Ti conviene tenerti vicina i compagni... se non vuoi ritrovarti da sola nei guai"
    L'uomo non imbracciò neanche un'arma, gettò semplicemente la propria armatura, pezzo per pezzo, a terra. Si tolse anche il mantello, mostrandosi scoperto ed indifeso.
    Pharnasius era quasi convinta che ad Aidal non importasse proprio niente della sua resa, lo voleva morto. E questo, forse, valeva anche per lei.
    Soltanto Sylverion e Maledet probabilmente avrebbero accettato di lasciarli andare, se non avessero attaccato ancora. Era chiaro che quegli ultimi attacchi fossero volti soltanto a far fuggire gli altri, probabilmente c'era un messaggio da comunicare e non poteva essere portato sotto terra insieme a loro.
    "Tu cosa faresti, condottiero?" chiese a Maledet da dietro al suo collo, tra un ringhio di dolore e l'altro.
    Anche solo i movimenti del corpo del drago le causavano indicibili agonie, dovevano al più presto chiudere quella faccenda. Non avrebbe resistito un minuto di più. Inoltre si sentiva mancare, il sangue ancora fluiva dal suo corpo sulle squame di Maledet nonostante le sue ferite fossero coperte. Anche la sua criniera d'argento s'era striata di rosso, quella volta si era decisamente ficcata in un bel macello. Sentiva che qualche osso del fianco le si era incrinato in malo modo, e la respirazione non le risultava più così spontanea.
    Cercò in ogni modo di calmarsi, ripetendosi che non sarebbe potuta certamente finire in quel modo. C'era qualcuno che l'aspettava, e che avrebbe anche potuto esser loro di grande aiuto se fosse riuscita a tornare alla tana prima di rimetterci il pelo.
    Hawke puoi concludere, a te la scelta di chi uccidere e chi no, qualcuno è già fuggito e si è allontanato abbastanza. Volendo se hai fretta puoi anche far uscire Aidal alla fine del post, e pure tu Void, così al mio prossimo post chiudo la role.
    C'è solo una piccola cosetta però da puntualizzare, Aidal e Maledet sono insieme di là alla palude. Prima qualcuno dovrebbe riportarmi Pharny alla tana, dove c'è qualcuno che può curarci tutti :) quindi, dato che ormai siamo qui, tanto vale finire per bene e aspettare un altro turno no? Tu Void appena tocca a te (indipendentemente da cosa farà Aidal) puoi anche decidere di avviarti verso la tana di Pharny, sottointendendo che lei ti sta indicando dove andare (alias usa pure Pharny se serve).
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Condottiero
    Posts
    8,287
    STIMA
    +316
    Location
    sono affari miei!

    Status
    Anonymous
    Un ghigno increspò il muso tinto del sangue della sua precedente vittima, rivelando parte della sua chiostra di zanne aguzze. Il motivo di tale espressione? L'uomo in armatura davanti a lei, il quale le aveva appena detto che, se non l'avesse ucciso ci avrebbero pensato gli altri.
    "Gli altri chi? Fammi indovinare..." pensò sarcastica, avvicinandosi con passo predatorio verso il capo della spedizione. Non sottovalutò però il fatto che costui non potesse combattere poiché era totalmente privo di danni fisici.
    "Sì, sono io quella che ha sfidato la Nebbia e non ho paura di dirlo." ammise, sbuffando fumo nero dalle narici le quali si dilatavano ritmicamente.
    "Per la cronaca, solo loro che mi hanno incastrata in una situazione che a me non importava affatto. Ma sai... Conosci il detto "chi cerca trova? Ecco, allora avete cercato l'esemplare sbagliato e avete ottenuto il rancore di un drago oscuro." Le sue parole suonavano come frecce scagliate una dietro l'altra, dette con un tono basso, gutturale, tetro. Ogni muscolo le doleva, implorava pietà pocihé desideravano riposo... Ma il cervello della dragonessa era più forte. Comandava loro di resistere come un generale che intimava con ferocia i propri soldati a scagliarsi contro l'esercito avversario.
    "Non ho paura di loro." disse poi, abbassando la testa proprio davanti all'uomo che le disse di dimostrare un notevole potere e forza in combattimento mai visto prima, oggetto di desiderio da molti, a detta sua.
    "Che vengano pure a cercarmi." sibilò a bassa voce, rivolgendo una fredda occhiata al capo. Non aveva assolutamente timore di quei bastardi, che si fosse trovata da sola o insieme agli altri. Li avrebbe stesi come il forte vento che sdraiava e spezzava spighe di grano, come il fuoco degli incendi che divampava impetuoso. Ma se avesse fallito... Lei non aveva paura di morire.
    Riportò gli occhi verso l'uomo quando questo, inaspettatamente, iniziò a togliersi l'armatura pezzo per pezzo, con tanto di mantello, mostrandosi così privo di protezioni e totalmente indifeso. Aidal lo squadrò con aria indecisa, alzando il collo in alto e voltandogli al contempo le spalle.
    "E pensare che ero venuta a Kengard per tenere buono il mio lato cattivello... " commentò, scuotendo la testa rassegnata, accompagnata da un sorrisetto che celava sarcasmo.
    "Ma a quanto pare il Destino mi si ripresenta continuamente davanti e io puntualmente, devo litigarci come fanno cane e gatto. Quale gioia." Lo sguardo di Aidal divenne ad un tratto cupo e buio come le sue stesse tenebre, nonostante i suoi chiarissimi occhi di ghiaccio.
    "E tu mi stai facilitando le cose, mi hai appena invitata a cena. Sei così gentile che non posso declinare l'offerta. Le mie ombre ringrazieranno." La sua ombra proiettata a terra si deformò in tante linee filamentose, prendendo la slihouette di zampe simili ad artigli. Strisciarono come serpi silenziose verso l'uomo e si arrampicarono lungo il suo corpo: una zampa afferrò le gambe, altre due le braccia, una il torace e infine il collo. Mentalmente Aidal iniziò a comandare le ombre che iniziarono lentamente a stringere le parti del corpo dell'avversario.
    "Dicono che la morte sia una liberazione ma io non la penso così: tanto ci ritroveremo tutti negli abissi dell'Inferno a scannarci a vicenda per l'eternità. Chi prima, chi dopo."
    Le zampe nere strinsero ancora di più la presa, tantoché il volto dell'uomo iniziò a farsi violaceo. Ma dalla sua bocca non uscirono parole di pietà. Dignitoso fino alla morte.
    "Sicuro di non voler opporre resistenza?" domandò, come se si aspettasse che il suo carissimo interlocutore le desse una risposta. Fece passare alcuni secondi, poi Aidal aumentò la presa tutta d'un tratto e si udirono rumori di ossa rotte. Il corpo privo di vita dell'uomo cadde a terra come un sacco di carne e sangue, proprio sopra l'armatura che si era tolto poco prima.
    "Maledet." esordì infine la dragonessa con cadenza seria.
    "Scappa, vai via con Pharnasius, portala al sicuro. Puoi sfruttare la mia tana, si trova nel luogo in cui ci siamo visti la prima volta. Non mi servirà più, ho finito qui."

    Edited by H a w k e ; - 22/8/2017, 10:03
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Maledet faticava a stare in piedi, la ferita sulla coscia bruciava, poteva ignorare il dolore, ma il bruciore non era per nulla piacevole, sarebbe passato presto, ma non era piacevole, ma se non altro il drago poteva facilmente sopportarlo.
    La causa del bruciore era l'infezione causata della spadata presa da Maledet, la lama doveva essere arruginita, dopo per sicurezza avrebbe pulito il taglio.
    Il sistema immunitario dei draghi era sviluppato a tal punto da renderli immuni a praticamente ogni malattia a meno che non siano vicini alla morte per via della vecchiaia, quando il loro corpo decadeva come per qualsiasi organismo, cosa che richiedeva numerosi millenni nella loro specie, quindi il drago non aveva problemi poi tanto gravi per lui, ma era meglio lavare la ferita per togliere eventuali residui.
    Maledet riusciva quasi a sentire il cuore di Parnasius battere, non era messa bene, anzi tutt'altro.
    Il giovane drago non voleva lasciare sola Aidal proprio ora, voleva aiutarla e esserle utile, ma Parnasius e anche lui necessitavano di cure.
    Maledet, grazie alla sua avanzata conoscenza medica aveva potuto aiutare Pharnasius che fortunatamente, malgrado le numerose fratture e slogamenti che grazie al cielo non sembrava avrebbero pregiudicato permanentemente pharnasius, stava perdendo poco sangue, forse grazie alla facoltà rigenerativa dei licantropi.
    "Vado, ma promettimi di tornare."
    Disse Maledet calmo, ma anche amareggiato di dover lasciare l'amica in quella situazione, se non altro sylverion era con lei e poteva aiutarla.
    Maledet non poteva permettersi di controbattere visto che Aidal aveva ragione, ora il cielo era sgombro dalla "voliera di luce emessa dal colosso e il drago nero e gli altri erano liberi, il drago quini prese il volo a fatica, era stupefatto che ancora potesse volare, aveva messo più energia degli altri nel suo attacco precedente, quindi era più "scarico" di Aidal e sylverion.
    Malgrado ciò Maledet si sentiva un codardo per "abbandonare" lì gli altri due draghi con quello psicopatico e i suoi scagnozzi, ma non aveva scelta se non fuggire con Pharnasius, la sua cara amica lupetta che probabilmente anche se conciata male avrebbe voluto restare con i loro amici.
    Il drago sperava che sarebbe andato tutto bene, planò dopo la traversata in volo, era a pezzi.
    Maledet una volta atterrato si lavò la ferita che bruciava von la cascata vicino alla casa di Aidal e bevve poiché era assetato, lasciando bere anche pharnasius portandole l'acqua visto che doveva essere assetata anche lei.
    Forse Pharnasius nemmeno bevve e Maledet ebbe l'impressione che stesse bevendo stordito com'era in quel momento.
    Lentamente e in preda agli svarioni Maledet semplicemente entrò nella grotta di Aidal in stato di semi-coscienza e praticamente svenne sul giaciglio di Aidal, ma non prima di aver deposto delicatamente Pharnasius sul giaciglio in parte a lui, senza nemmeno riflettere sul fatto che quel "letto" non era suo, per poi cadere nel incoscienza. mentre il drago riposava una sua ala per via di un movimento involontario si aprì lentamente su Pharnasius senza però schiacciarla, ma invece formò una sorta di tenda protettiva nera che la copriva parzialmente.
    Quel giaciglio era dannatamente comodo, probabilmente poi Maledet si sarebbe sentito in colpa di averlo usurpato dalla leggittima proprietaria, ma di certo Aidal avrebbe compreso.
    Era un momento di necessità, Maledet si sarebbe anche scusato dopo.
    Solo tre speranze non abbandonarono il drago fino alla perdita di sensi: Che Aidal e Sylverion sarebbero tornati sani e salvi, che sarebbero guariti in fretta e che non dormisse cinque giorni di fila nuovamente.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    L'uomo non si mosse, lasciò che i poteri oscuri della creatura lo divorassero.
    In fondo era stato lui ad attaccare, considerava legittima la risposta della dragonessa; le ombre, neanche fossero fatte di materia propria, lo afferrarono e lo stritolarono come serpenti invincibili e non gli lasciarono il tempo di dire o fare altro.
    "Non sarà... così facile..." sussurrò, un attimo prima di essere letteralmente strangolato.
    I superstiti, in mezzo ai cadaveri degli alleati e degli individui resuscitati, erano impietriti e non sapevano come agire.
    Qualsiasi mossa disperata contro la dragonessa sarebbe stata... disperata, e non erano comunque in grado di difendersi da due draghi.
    Qualcuno di loro ebbe il coraggio di provare a scappare, con il timore di venir braccati da un bestione nero che poteva staccare loro la testa con lo sguardo.

    Sylverion, dopo aver constatato che il pericolo ormai era finito, lanciò un rapido sguardo d'intesa ad Aidal, per poi voltarsi ad osservare Maledet che si allontanava con Pharnasius.
    "Ottimo, direi che qui abbiamo finito. Speriamo soltanto non se ne presentino altri..." L'uomo era stato chiaro, Kengard era in pericolo. Non sarebbe stato così semplice
    fuggire dalle viscide dita della diffidenza, rese ancor più pericolose dal velo di nebbia e da quello tenebroso che, seppur invisibili, avvolgevano quelle terre.
    Maggiori spiegazioni su cos'è successo in questa role incasinata li avrete quando sarà conclusa Quest'altra, che vi consiglio di tenere d'occhio o di leggere quando avrete un attimo.


    Pharnasius non era proprio totalmente propensa a lasciarsi manipolare come un cadavere, ma probabilmente non avrebbe comunque potuto muoversi diversamente. Maledet in fondo la stava trattando con la dovuta delicatezza, che in effetti per una creatura della sua stazza era fin troppo strano.
    La porto di fronte ad un fiume, dove una cascata scendeva vicino ad un'ampia scura grotta. Aidal aveva detto di raggiungere la sua tana, probabilmente era lì che riposava.
    Inizialmente esibì una mezza smorfia contrariata, poi si lascio andare e infilò il muso in acqua per sentire almeno il fresco tocco del fiume e bere qualche sorso.
    Dopo di che Maledet la trasportò nella caverna, adagiandola su una superficie abbastanza comoda che non riuscì a distinguere, sia a causa del buio sia perché la sua sensibilità era andata a farsi fottere per la gran parte della superficie delle zampe. Non pensava si sarebbe ridotta in quel modo, il tragitto era stato quanto di più terrificante avesse vissuto.
    Anche restando stesa ed immobile sentiva le fitte ovunque, impiegò diversi secondi per regolarizzare il respiro e addormentarsi. Si accorse poi di un'ala del drago che la stava coprendo, ecco di nuovo il leader del gruppo che doveva mostrarsi protettore.
    Cominciò a rimuginare su cosa avrebbe fatto in tal caso se fosse stata in grado di morderlo, e constatò che Maledet si era dimostrato degno della sua fiducia. Per quanto nessuno dei quattro avesse idea del perché tutto ciò fosse accaduto, si erano ritrovati ad affrontare una minaccia ben più grande di loro (in tutti i sensi) e ne erano usciti. Almeno Maledet, Aidal e Sylverion, la lupa non sapeva se avrebbe visto un'altra luna in quelle condizioni.
    Non sentiva di essere in pericolo di vita, ma il sangue continuava a zampillare e ad imbrattare le fasciature, il suo respiro non voleva saperne di tornare a posto e era più che sicura che qualcosa le stesse ostruendo le vie aeree.
    Contando anche che probabilmente non c'era un solo osso che non le facesse male e che aveva più fratture che strutture integre non poteva sapere come sarebbe finita. Riuscì quasi ad abbandonarsi all'abbraccio del sonno, quando un rumore inconfondibile di calpesticci le giunse alle orecchie. Quelle almeno le funzionavano.
    Riconosceva il passo di quel lupo anche in mezzo alle tempeste, quindi poté finalmente abbandonarsi ad un sospiro rilassato. Non si chiese neanche cosa ci facesse da quelle parti, ma se era arrivato giusto in tempo non lo avrebbe mandato via.
    Elvis le si avvicinò a passo adagio, scrutando il drago con un miscuglio di emozioni che non voleva esternare.
    "M... morde?"
    Pharnasius drizzò il collo, cercando di uscire dalla copertura dell'ala di Maledet, ma non ci riuscì. Elvis fece per afferrarla dalle zampe e tirarla via, quando capì che era conciata talmente male che probabilmente le avrebbe fatto insultare qualche divinità umana anche solo toccandola.
    "No ma..." rispose la lupa, "a quanto pare vuole prendere... il tuo posto"
    La voce di Pharnasius era affievolita dal dolore, ma era evidente che non fosse più tesa come un momento prima. Elvis batté una zampa per terra, e Pharnasius poté sentire la sua espressione farsi falsamente aggressiva.
    "Ti ricordo che sta dormendo, potrei..."
    "Non credo,, ha una corazza molto dura"
    Adorava dialogare con Elvis, ogni volta, e non le interessava neanche di rispettare il linguaggio lupino. Era bello... e basta.
    "Interessante!" fece il lupo bianco, sfiorando con gli artigli la grossa coda del drago nero. "è stato lui a ridurti così?"
    "Non direi, anzi per fortuna non ero sola" comtinuò Pharnasius, da sotto l'ala del drago che Elvis spostò senza troppa delicatezza.
    "Oh ma guarda, da quando ammetti che l'aiuto altrui può..."
    "Elvis, stai zitto"
    "E se mi rifiutassi?"
    "Dammi un paio di lune per rimettermi in piedi e poi te lo spiego per bene"
    "Ma senti" la derise il lupo, girando intorno a lei e al drago. "L'ultima volta hai perso piccola lupetta"
    "Non accadrà di nuovo"
    Senza aggiungere altro, Elvis si distese accanto a lei e tirò l'ala del drago di nuovo sopra Pharnasius, ma in modo che coprisse entrambi. Si sarebbe goduto il muso della creatura non appena si fosse accorto che i lupi erano diventati magicamente due.
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Condottiero
    Posts
    8,287
    STIMA
    +316
    Location
    sono affari miei!

    Status
    Anonymous
    Maledet fu furbo a seguire ciò che Aidal gli disse. Ormai lì non c'era da fare più niente: la lotta era finita, il capo ucciso e gli ultimi soldati scappati. Chissà se riferiranno ai loro amici tutto l'accaduto... La dragonessa avrebbe aspettato quei bastardi ad ali spalancate e le zanne sguainate. Ormai l'avevano infilata in quella situazione e doveva uscirne in qualche modo, anche a costo di seminare cadaveri durante il suo cammino che l'avrebbe condotta alla distruzione della famigerata Nebbia.

    L'aria ormai era satura dell'odore di sangue e di morte, quel posto presto iniziò a puzzare di carogna. Tanti erano i corpi disseminati a terra, riversi sui loro stessi liquidi in pose strazianti. Tutti quegli uomini avevano ancora impresso nei loro volti privi di vita, le ultime espressioni prima di tacere per sempre in quella vita terrena. Il gracchiare dei corvi inoltre, pronti a cibarsi delle carni morte, si fece più vicino. Essi infatti, silenziosi come spettri, attendevano che la dragonessa se ne adasse via. Ma Aidal era ancora lì e si guardava intorno, si girava su sé stessa per osservare lo scempio che aveva adornato quei colli dapprima silenti e pacifici. Nei suoi occhi freddi non si leggeva niente di emozionante. Nessuna rabbia. Nessuna paura. Pure il desiderio di vendetta si era spento, forse a causa della stanchezza. Nemmeno l'odore nauseabondo dei corpi sembrava darle fastidio... Era tutto ad un tratto diventata apatica con il mondo. Forse tanta violenza la rendeva in quel modo?
    Senza aggiungere o fare altro, volò via lasciando quel luogo infausto alle proprie spalle. Lasciandosi trascinare dai venti del cielo, si recò a quella che, fino al giorno prima era stata la sua prima tana a Kengard. Atterrò sulla nuda pietra accanto alla cascata e si piazzò davanti la buia entrata della grotta, oscurandola più del dovuto per via della sua grossa ombra. Maledet dormiva profondamente con Pharnasius sotto una delle sue ali ripiegate. Lì sostava anche una terza figura a lei sconosciuta, un grosso lupo dal manto bianco che parlava con la canide blu.
    Aidal li osservò silenziosa per qualche secondo. Poi si voltò, raggiugendo il dirupo sotto la grotta e lo sfruttò per librarsi nuovamente in aria. Si abbandonò completamente ad essa, lasciando che essa la guidasse in un luogo dove cercare una tana fissa. Aveva bisogno di riposare.
    Aidal esce!


    Edited by H a w k e ; - 4/9/2017, 19:11
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    ma no povera! Maledet mica voleva rubargli la casa, era solo stanco XD


    Maledet non si era nemmeno accorto di Aidal, avrebbe voluto scusarsi del intrusione dicendole che aveva solo seguito il suo consiglio.
    Ma il giovane continuava a riposare, proteggendo istintivamente i due lupi.
    Ormai lei se n'era andata, ma qualcosa lasciava intendere che presto l'avrebbe raggiunta.
    Il draghetto si rigirò, non stava facendo bei sogni, ma l'ala non si mosse molto, quindi i due lupi potevano stare tranquilli.
    No... No Aidal... non picchiarmi con la padella di quella tizia... Voglio la ciccia di cinghiale ai ferri... No.. il gira arrosto, no....
    Disse Maledet parlando nel sonno.
    Il draghetto faceva sogni piuttosto strani, quasi incubi.
    Ci sarebbe voluto un pò perché si svegliasse, cosa che avvenne dopo diverse ore.
    Maledet emettendo mugolii e stiracchiandosi un pò aprii gli occhi, e il suo stiracchiamento produsse una serie di forti scricchiolii.
    Il drago, poi sbadigliando, alzò e ritrasse l'ala scoperchiando i due.
    mmmh, devo trovare delle erbe-buone, così disinfetto bene pharny.
    Penso il drago stropicciando gli occhi, avrebbe voluto dormire ancora in verità, ma era meglio di no, solo alzandosi vide che i lupi erano due.
    accidenti vedo doppio...
    Fece il drago stropicciando gli occhi di nuovo, per poi vedere di nuovo che c'era un lupo in più e che era bianco.
    Semplicemente il drago disse: ciao.
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Sylverion, dopo aver diretto un ultimo sguardo alla piana che aveva ospitato quel tremendo aborto del caos, si allontanò in volo senza riprendere la forma umana dirigendosi verso quello che era il suo obbiettivo dal principio. Si sarebbero forse rincontrati, ma per il momento era giusto che ogni cosa facesse il suo corso.

    Elvis si mise a pancia all'aria, rispondendo allo sguardo del drago con tranquillità.
    "Salve! Chiedo scusa, ma mi sembrava così comodo qui... stai tranquillo, posso prendermi io cura di Pharnasius"
    La lupa lo guardò storto, stava facendo anche troppo il paparino bonario pur sapendo che lei detestava quel genere di comportamenti.
    "Maledet..." fece Pharnasius, ignorandolo. "ti ringrazio per avermi portata fin qui, aveva ragione Shalksyaran sul doversi fidare gli uni degli altri"
    Elvis provò ad avvicinarsi a lei con il muso, ma reprimendo una fitta di dolore lei si scanzò e continuò a rivolgersi al drago. "Sei un ottimo Alfa, ma non abbastanza da poterti permettere di stare lontano da Aidal... dico bene? Puoi andare, sbrigati se non vuoi perdere le sue tracce, il passo di Aidal è silente e fugace"
    Mosse la coda e la drizzò per indicare il dragone nero.
    "Resterò qui con Elvis finché non avrò recuperato la possibilità di alzarmi, non serve tu resti a proteggermi"
    Lasciò la coda blu ricadere a terra, puntando il suo sguardo risoluto su Maledet a cui, veramente, doveva la vita quel giorno.
    Il lupo bianco annuì, mettendosi seduto di fronte alla compagna. Poteva voler dire molte cose quel gesto, ma a giudicare dall'espressione pacata del lupo non poteva rappresentare altro che un -grazie anche da parte mia, puoi andare adesso-.
    Se Maledet esce al prossimo post anche Pharny ha concluso
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Maledet sorrise alla lupa, lei voleva che seguisse il suo cuore come aveva sempre fatto, gli avrebbe volentieri fatto una carezza, ma visto come era ridotta non era il caso.
    Il drago chinò il capo sorridendole affettuosamente.
    "ok Pharnasius, ma rimettiti mi raccomando, le ferite non sono gravi, ma le ossa rotte richiedono tempo. Temo che per un po sarà questo bel lupetto a prendersi cura di te."
    Fece Maledet grattando delicatamente la pancia del bel lupetto bianco, era veramente carino e coccoloso.
    Sicuramente quei due conoscevano rimedi naturali vari, ma Maledet aveva in effetti qualcosa di utile nella sua borsa.
    "ah giusto..."
    Fece Maledet prendendo un paio di grossi rotoli di garza un flacone di antibiotico naturale a base di Pau d'Arco, con aggiunta di thè verde per sostenerne i principii antibiotici come altri ingredienti, tra qui zenzero, cannella e pappa reale di una specie di insetti giganti simili ad api.
    "Questo dovrebbe berlo, precisamente tre gocce due volte al giorno, alla sera e alla mattina possibilmente, per disinfettarsi dal interno."
    Fece il drago poggiando la semplice pozioncina aromatica, un pò dolce, ma piccantina in parte al lupetto coccoloso.
    Poi prese un contenitore pieno di una crema ricavata dal estratto di loto idratante e olio di Neem dagli elevati effetti curativi, con inoltre un pò d'estratto di aglio e cipolla, per un ulteriore effetto disinfettante.
    "questo va messo sulle ferite prima di cambiare la fasciatura, usa quei bastoni per mantenere dritte le ossa, ciao spero di rivedervi, seguirò Aidal dunque, ma tornerò a vedere come stai Pharnasius e come il tuo bel infermiere si sarà preso cura di te, bye bye!
    Fece il drago cercando di spiegarsi bene cosa fare, accarezzando di nuovo il lupetto e poi avvicinando il muso a quello di Pharnasius stando attento a non farle male, come per fiutarsi reciprocamente in modo affettuoso, tanto per far ingelosire un pò Elvis.
    Semplicemente poi il drago si girò l'uscio, voltandosi solo un ultima volta verso i due, per poi spalancare le ali e dandosi una poderosa spinta con le ali volò via, verso nuove avventure.
    Maledet esce, aes voglio ruolare ancora Maledet con i due lupetti.
     
    Top
    .
82 replies since 30/10/2015, 13:12   1225 views
  Share  
.