Salvataggio

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    La salita nottura procedeva silenziosa. Solo il verso di qualche rapace notturno rompeva la monotonia, seguiti anche da un lungo ululato proveniente dall'altra parte della vallata, seguito da un altro più lontano. I branchi di lupi dell'Ossidiana d'Argento si stavano mettendo in marcia per la battuta di caccia notturna. Zarthial sperò che l'umana che portava in groppa non si terrorizzasse tanto da quegli ululati visto che era a conoscenza dell'ingiustificata paura degli umani verso i lupi e di sicuro il branco si sarebbe tenuto a debita distanza da lui, fiutando l'odore di un predatore superiore.
    La notte era serena e fredda, da quando era tramontato il sole la temperatura stava continuando a scendere in maniera sensibile ma per il drago verde non era un problema. Il cielo nero era trapuntato da una miriade di stelle e da una sottile falce lunare, era una fortuna che la luna fosse vicina alla fase nuova, altrimenti la sua luce argentea avrebbe tradito la loro presenza come se fosse pieno giorno. Inoltre l'assenza di vento impediva di portare all'olfatto sviluppato della viverna l'odore del drago.
    Mentre il fuoco da bivacco era sempre più vicino, a Zarthial iniziarono a giungere le voci degli umani riuniti attorno al bivacco. Per ora sentiva solo un confuso brusio e non riusciva ancora a cogliere le singole parole ma gli umani erano ancora svegli. Molto probabilmente aspettavano ancora prima di coricarsi.
    Il drago si fermò e si voltò verso l'umana, facendogli a voce molto bassa una domanda semplice, augurandosi una risposta positiva.
    "Sei in grado di arrampicarti sugli alberi?"
    Gli elfi erano tutti in grado di arrampicarsi, per loro arrampicarsi sugli alberi era naturale e fluido come camminare e imparavano le due abilità di pari passo durante la tenerissima età, ma per quando riguarda gli umani era risaputo che pochi di loro erano capaci, e quei pochi arrampicavano in maniera del tutto errata.
    Il drago verde sperò in una risposta affermativa, forse forse aveva con sè una delle migliori arrampicatrici umane di tutta Kengard.
    Non ricordo se avevamo già deciso la fase lunare ^^'
     
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    No, non ne avevamo ancora parlato.. anche perché non aveva ancora fatto in tempo a saltare fuori XD

    Uh, King, un paio di turni fa avevo descritto il campo nemico (da qui):
    CITAZIONE
    Era fiero di se stesso. Nonostante non conoscesse benissimo la zona, aveva trovato un ottimo punto dove accamparsi: un fiumiciattolo che dalle montagne si portava ad est, curvava leggermente verso sud, offrendo sia acqua che un impedimento per chiunque avesse tentato di attaccarli sia da nord che da est; un boschetto si interponeva tra loro e le montagne, ma non essendo troppo fitto non offriva molta copertura ad eventuali nemici; e soprattutto la visibilità era ottima da quel punto, c'erano appena qualche sali e scendi non sufficienti a nascondere l'esercito che quel paranoico che aveva comprato i loro servigi temeva. Solo a sud c'era una piccola collina, ma era abbastanza lontana, quindi se anche qualcuno avesse visto il fumo dei loro fuochi, non avrebbe comunque capito come il loro accampamento fosse organizzato... a meno che non ci fosse una qualche creatura come la bestia rossa che seguiva il signore... ma ne dubitava, o meglio il signore ne dubitava, e lui sembrava un tipo che pensava a tutte le variabili prima di dubitare di qualcosa.

    Hai detto di riuscire a vedere i fuochi del loro campo, quindi noi come siamo messi rispetto a loro? E' giusto per essere coerenti con quello che si è scritto in precedenza.. e con tutto il tempo che ti ho fatto aspettare con i miei ritardi, c'è un po' il rischio di non riuscire ad esserlo..

    Jill lanciò un'occhiataccia verso il cielo. Era sempre così verso le montagne? Sempre così improvviso il calo delle tenebre? In mezzo al mare anche la più piccola falce era sufficiente per capire dove si stesse mettendo i piedi ed evitare di uccidersi inciampando fuori bordo, ma lì, in mezzo a radici, foglie secche e rametti scricchiolanti, le sembrava quasi un miracolo che quei maledetti alberi non filtrassero tutta la poca luce disponibile. Quello stesso piccolo segmento di luna che al mare era così adeguato, lì in mezzo al bosco appariva quasi un sorriso storto, cariato dai rapidi passaggi delle foglie, e che le dava solo la sensazione che anche gli astri volessero prendere in giro i suoi occhi ciechi nel buio della notte.
    Un'altro difetto dei monti le fece chiedere cosa lei ci stesse a fare in quel posto: il freddo. Sentì i peli delle braccia rizzarsi sotto la camicia per il contatto con l'aria sempre più fredda. Non se ne sarebbe lamentata, tanto quando finalmente avrebbe finito di stare in sella al signor drago, avrebbe potuto muoversi un po', tipo per... salire sugli alberi. Eh, cosa? Perché il drago le chiedeva se era in grado di farlo? A parte l'ovvietà della risposta, perché diamine avrebbe dovuto appollaiarsi su uno stupido albero? I suoi occhi erano miopi rispetto ai suoi, e anche se lei avesse guadagnato qualche metro di altezza, avrebbe comunque faticato a notare le particolarità del terreno. Forse, però, avrebbe potuto capire il perimetro del campo, guidata dalle torce delle sentinelle... mah, avrebbe provato ad assecondarlo, in fondo, se erano sullo stesso piano rispetto a loro, anche il drago non avrebbe avuto modo di notare le dimensioni del loro accampamento.
    < Certo. - rispose, con un tono così basso da riuscire a stento a sentirlo - Qual'è il più alto? >
    Già che doveva cominciare un'arrampicata, meglio che fosse quella più lunga... meglio minimizzare le possibilità che altri alberi le schermassero la visuale..
     
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    Non c'è pace per certi morti...

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    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

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    posso aggiungermi con Jix? :3
     
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    Master, per par condicio dico a te lo stesso che avevo risposto a Gix in tag: io sinceramente preferirei di no. Non per cattiveria, ma perché se avessi saputo che altre persone si sarebbero unite avrei creato un nemico un po' più potente di un paio di omuncoli e una vivernetta... diventerebbe troppo semplice il gioco, e inventarmi che arrivano all'improvviso dei rinforzi farebbe suonare il tutto solo un po' forzato. Non sono una master GdR, quindi non oso far intervenire la Nebbia (che magari hanno qualche risorsa in più per queste trovate).. quella mi tocca lasciarla ad Aes XD
    Io ti dico quello che penso, poi, se riesci a convincere Zell di dover assolutamente partecipare, non mi oppongo. Anzi, ho sempre pensato che tre fosse il numero di partecipanti perfetto per una role ^^

    In alternativa posso offrirti, se vuoi di entrare nella futura role tra me ed Aes quando finalmente traslocheremmo da Kerus, ma sappi che lo ho già proposto a Gix la stessa cosa, che non so per quanto ne avremo ancora, e quanto tempo libero avrò a disposizione nei prossimi giorni...
     
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    Ha ragione Tira. Non per escluderti, Void, ma per essere più coerenti con la trama. ^^ Se vuoi ho anche la role tra i miei lupi e Alexander (con Gix) al Bacio delle Onde, se vuoi unirti lì ^^
    E...Tira, ok, siamo finiti un pò più avanti della collina che c'è a sud dell'accampamento ^^


    Zarthial si sentì sollevato dalla risposta affermativa dell'umana. La risposta a toni bassi aveva un timbro di sicurezza e non gli pareva che mentisse. L'umana poi chiese a Zarthial quale fosse l'albero più alto su cui arrampicarsi e lui si guardò intorno per decidere. Avevano appena passato una collina, senza passare per la cima, in quanto era priva di alberi e potevano essere scoperti, ma si limitarono ad aggirarla sul versante orientale che era il meno ripido e il più boscato. Poi erano scesi in una grande dolina e poi risaliti sul successivo pianoro. Da lì in avanti era tutto un lieve sali e scendi e il bosco era meno fitto, quindi era forse l'ultima possibilità per studiare il campo dall'alto.
    Il drago verde individuò un grande frassino, molto alto e robusto, con i rami grossi e posti a brevi intervalli, in modo che l'umana potesse salire e scendere con sicurezza e senza correre il rischio di spezzare dei rami. Inoltre era circondato da altri frassini, faggi e abeti che garantivano una buona copertura.
    "Quel frassino è perfetto." sussurrò mentre si avviava verso l'albero.
    Quando lo raggiunse si mise in una posizione in modo tale che l'umana salisse direttamente dalla sua groppa al primo ramo senza che scendesse per poi risalire sul tronco.
    "Lo farei io ma ho paura di rompere i rami e muovere l'albero e fare rumore. Se riesci da lassù dovrai cercare di capire com'è fatto l'accampamento, quanti umani ci sono e soprattutto quante viverne. La luce dei fuochi ti dovrebbe aiutare." le sussurrò.
     
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    Scusa il ritardo King, ma tra genetica, anatomia e microbiologia ogni volta che accendo il computer per rispondere alla role non riesco a fare a meno di pensare "devi-studiare-devi-studiare-dev..." XD A parte gli scherzi, mi dispiace un sacco per farti aspettare ogni volta, ma il 5 e il 22 ho degli esami che sto rimandando da un'eternità e adesso per quanto siano materie che non sopporto devo per forza andarci a sbattere ^^"

    Cosa poteva essere uno stupido albero per una ragazza come lei, abituata ad arrampicarsi sulle piatte facciate degli edifici di Kerus per intrufolarsi a chetichella nei palazzi altrui? Ovviamente non avrebbe potuto convincere un drago che aveva conosciuto perché alla ricerca di un altro criminale rivelando tale particolarità, perciò Jill si limitò a sperare che quel suo "certo" fosse suonato abbastanza certo alle orecchie del drago. Forse funzionò, o forse le alternative non erano altrettanto fattibili: Jill aspettò che Zarthial si affiancasse al frassino da lui indicato, e lasciando lo zaino appeso ad una delle creste ossee del suo dorso, si alzò in piedi cercando di non perdere l'equilibrio.
    Anche se quell'albero le offriva mille mila appoggi in più rispetto a ciò a cui era abituata, aveva comunque altri fastidiosissimi problemi: scricchiolii, fragilità, foglie, ed altre foglie. Jill si prese qualche secondo per studiare l'albero dal basso, chiedendosi quale di quegli stupidi rami fosse quello che rischiasse meno di tradirla. Non che avesse molta scelta, dato che l'unico a cui arrivava era quello piazzato proprio sopra la sua testa. Con un sospiro si alzò in punta di piedi e si issò sul ramo. Cercò di non affidarsi troppo alla spinta delle gambe, ma più alla forza delle braccia, così da evitare di gravare troppo pesantemente sul ramo e di muovere rumorosamente le foglie.
    E così, cominciò la sua ascesa. Forse contare più sul lavoro di muscoli rendeva la sua salita un po' più lenta e faticosa, ma non aveva altre opzioni se l'unico rumore che poteva permettersi senza insospettire i nemici (ed infastidire il drago) doveva essere tanto lieve da poter essere facilmente scambiato per quello del vento...
    Dopo un tempo che alle sue braccia sembrò infinito, riuscì ad uscire da quel guscio di foglie e guardare finalmente quello che si trovava intorno. La posizione era perfetta per osservare il campo nemico, anche se ai suoi occhi appariva più come un groviglio di piccole lucine gialle in movimento, con un paio di punti rossastri, più grandi, che osavano illuminare l'ambiente intorno senza rivelare niente di utile. Le lucine erano sicuramente delle sentinelle che pattugliavano il perimetro, ma stranamente si erano concentrate a sud-est - a giudicare dalle prime stelle che avevano fatto la loro comparsa - mentre il lato nord-ovest era lasciato spento. Solo una di quelle luci rossastre - un falò, sicuro - rischiarava di poco quella zona, ma a parte una piccola tenda isolata, non c'era nient'altro. Nessun segno dei prigionieri, e nessuno che potesse suggerirle se e/o quante fossero le creature contro cui dovevano scontrarsi. Per lo meno le dimensioni del campo le suggerivano la presenza di non più di una ventina di persone, e anche se non poteva vederlo aveva come la sensazione che quello fosse un accampamento un po' più organizzato di quello di semplici banditi... in più, quella zona buia, mah...
    Forse, FORSE, aveva fatto bene a farsi seguire da un drago.
    Trovò la discesa quasi più complicata dell'andata: la poca luce che la luna offriva era filtrata non solo dalle foglie ma anche dalla sua figura, e ad ogni tentone che azzardava verso il basso, sembrava che si stesse gettando in un baratro senza fondo. Fu uno strano sollievo riuscire a tornare su quelle calde e lucide squame, sedersi di nuovo tra le creste ossee del drago, cercare le sue orecchie per cominciare a bisbigliare, e...
    < Hanno lasciato scoperto il lato nord-ovest. - cominciò a spiegare - Il che può significare solo due cose: che non si aspettano un attacco da lì, o che si sentono sufficientemente al sicuro da lasciare campo libero a chiunque... tipo, lasciando una viverna di guardia. Non so quante possono essere, era troppo buio là spra per capirlo... >
    Si lasciò scivolare dalla groppa del drago, recuperando il suo zaino. Si avvicinò di nuovo alla sua testa per continuare a sussurrare.
    < Drago, dammi una decina di minuti di vantaggio, poi vai a nord, supera l'accampamento e cerca di attirare l'attenzione di tutti in maniera... emh, più appariscente possibile. Anche se riescono a raggiungerti solo le creature, ho bisogno che tu distragga anche gli uomini... se lasciano delle aperture sarà più facile per me intrufolarmi nel loro accampamento e.. beh, distrarli ulteriormente... >
    Jill fece una pausa per lasciare che Zarthial potesse metabolizzare il suo piano, ma non lunga abbastanza per dargli il tempo di controbattere.
    < Tu sei il diversivo, io l'effetto a sorpresa. Tutto si basa sul fatto che tu sia in grado di tenere lontane da me viverne e creature che possono riconoscere l'odore di un estraneo da lontano. Pensi di riuscirci, drago? >
    Sperò che fosse il turno del drago di sbuffare.
     
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    Zarthial rimase a guardare la femmina di umano che si arrampicava su per il frassino, pronto a prenderla nel caso fosse caduta accidentalmente. Ma con grande sua sorpresa, si arrampicava abbastanza bene, facendo pochissimo rumore, impossibile da udire fino all'accampamento anche alle orecchie della viverna.
    Dannazione alla viverna rossa, se non c'era quella bestiaccia, sarebbe stato tutto molto più facile stanare quella banda di umani e Zarthial si chiese come potevano gli umani avere convinto quella creatura a collaborare con loro, visto che l'antipatia tra le due razze era persino peggiore di quella tra umani e draghi. Forse offrivano qualcosa in cambio alla viverna, forse l'avevano convinta come Rodd aveva convinto lui a seguire la femmina di umano che ora stava iniziando a ridiscendere dall'albero.
    Zarthial fece un lieve movimento con il collo quando la femmina di umano gli ribalzò in groppa.
    Ascoltò tutto quello che diceva e mentalmente elaborò l'accampamento, rimanendo colpito da quello strano buco lasciato sguarnito a nord-ovest. La ragazza aveva intenzione di entrare nell'accampamento dopo che lui aveva in qualche modo distratto capre e cavoli, o meglio, umani e viverne, e liberare i prigionieri con minor movimento possibile. Zarthial non fece obiezioni, visto che anche il suo piano era simile. Così si limitò a pensare su come distrarre tutta quella gente.
    Rimase silenzioso per alcuni secondi, dopo che la ragazza gli chiese se fosse capace. Poi gli venne un'idea. Fissò con uno sguardo divertito l'accampamento e poi fece una risata gutturale molto bassa, ma abbastanza forte da essere udita dalla femmina di umano.
    "Lascia fare a me quel compito! Ho capito come distrarli, così posso anche verificare se quel buco che hai visto sul lato nord-ovest sia una loro dimenticanza, un errore di valutazione o una trappola senza correre rischi. Ora vai, ci vediamo là!" le sussurrò senza comunque darle dei dettagli su come voleva distrarre.
    Infine Zarthial si accucciò per farla scendere nuovamente e darle quei suoi dieci minuti di vantaggio. Poi sarebbe entrato in azione.
     
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    Forse dieci minuti erano un tempo più che abbondante per riuscire ad arrivare al limitare del campo nemico e aspettare che il drago facesse la sua apparizione, ma Jill voleva essere certa di procedere senza richiamare l'attenzione di nessuno. Doveva muoversi in un sottobosco ricco di foglie scricchiolanti, di rametti facili da spezzare, di foglie sfruscianti e di cespuglietti su cui inciampare... quello non era il suo habitat in cui aveva imparato a muoversi silenziosamente, ma un luogo dove ogni passo in quella fioca luce significava un azzardo, e con delle persone a due passi che non vedevano l'ora di sfuggire alla monotonia del rimanere a fare la guardia, forse era meglio non affrettare i tempi.
    I suoi pensieri furono interrotti da un basso e grave gorgoglio, che sembrava quasi imitare una risata. Anzi, era una risata, del drago.. ma perché sembrava così divertito? Il suo piano non prevedeva che si scontrasse contro chissà quanti esseri, e chissà quanto forti? Le sue parole non rivelarono il perché, ma per lo meno confermarono che aveva capito il piano e che lo accettava. Annuì in risposta, e trovando piuttosto strano essere per una volta d'accordo con quel lucertolone, cominciò finalmente ad allontanarsi in direzione dell'accampamento.
    Dieci minuti furono effettivamente un'esagerazione: gli alberi si facevano via via più radi, garantendo una vista migliore sugli elementi rumorosi del sottobosco da evitare. Anche se questo poteva offrire un vantaggio ai suoi nemici, Jill sapeva per esperienza che il fuoco delle torce non permetteva alle sentinelle di abituarsi al buio della notte, rendendo i loro occhi più ciechi dei suoi nella poca luce lunare. Si mantenne comunque a distanza di sicurezza: riusciva a sentire il lieve tintinnio delle cotte di maglia, e a vedere le torce il lontananza, il che le era sufficiente per capire quando il drago sarebbe entrato in azione.
    Approfittò del tempo in più per sistemarsi: strinse le stringhe dello zaino, si allacciò le scarpe, si abbottonò la camicia fino all'ultimo bottone... certo, il suo equipaggiamento non era per niente paragonabile a quello con cui aveva a che fare a Kerus, ma era sufficiente. Se necessitava di un'arma, l'accampamento avrebbe provveduto per lei; se aveva bisogno di nascondersi, le tende le avrebbero offerto ombra a sufficienza...
    Era pronta. Ora toccava al drago.
     
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    Dopo aver calcolato a mente il tempo che gli serviva alla femmina di umano, cioè i dieci minuti, Zarthial entrò in azione, contento che in quel tempo non era successo niente di strano all'accampamento, segno che la signorina non era stata scoperta.
    Il drago verde si mise in marcia facendo meno rumore possibile, dapprima camminando stando attento a non spezzare i rametti sotto le sue zampe, per poi strisciare quando il bosco era rado e poteva essere scorto dagli occhi della viverna. Mentre strisciava individuò la creatura rossa vicino ad uno dei falò. Era in posizione seduta e guardava gli umani che andavano avanti e indietro che facevano da sentinelle. Era ancora sveglia ma aveva un'aria sonnacchiosa, come se fosse presa dall'abbiocco post-pasto. Dall'accampamento giungeva un tintinnio metallico delle sentinelle accompagnato da un leggerissimo brusio di chi ancora chiacchierava pigramente attorno al fuoco. Nessun segnale che uno di loro due fosse stato scoperto.
    Il drago verde aggirò tutto l'accampamento tenendosi ad una distanza sufficiente da vedere eventuali strani movimenti ma lontano per farsi notare, usando i pochi alberi come copertura. Giunto al lato nord dell'accampamento, individuò un grande masso erratico che faceva proprio al caso suo, come se l'antico ghiacciaio avesse scelto il punto giusto per scaricare il grande fardello che portava con sè.
    Zarthial si accucciò dietro la grande roccia che riusciva a coprire bene il suo corpo e lì si concentrò per usare la suo potere speciale della falsa immagine. Senza fare rumore o produrre lampi che avrebbero attirato l'attenzione dei banditi o della viverna, dal corpo del drago verde si staccò un altro drago verde uguale in tutto e per tutto all'originale.
    "Vai e svolgi il tuo lavoro...." pensò Zarthial mentre muoveva la sua copia verso l'accampamento.
    Essendo puramente illusione, il falso Zarthial camminava nel bosco senza fare rumore ma facendo credere agli occhi esterni, compresa l'umana che era con lui, che fosse un drago in carne ed ossa, almeno fino a quando non fosse stato toccato e rendendosi conto di toccare pura aria.
    Il falso Zarthial si presentò davanti all'accampamento proprio nel punto a nord-ovest lasciato scoperto e, sul limitare delle luci delle torce per farsi volutamente notare, improvvisò un curioso spettacolo. Prima iniziò a fare le linguacce, poi alzò una zampa anteriore sfoggiando il dito medio, un linguaggio del corpo non molto gradito agli umani, per poi voltarsi, alzare la coda e a mostrare il suo lato posteriore mentre ballonzolava sulle zampe posteriori cercando di attrarre a sè più attenzione possibile. Il tutto in un perfetto silenzio.
    Il vero Zarthial, sempre nascosto mentre faceva gli stessi movimenti, sperò che il troppo silenzio della sua copia non insospettisse gli umani e la viverna e che tutti quei gesti non molto gradevoli li inducesse a capire che si trattasse di un drago vero, inducendoli ad inseguirlo.
    Infine, la falsa immagine tornò nel bosco con la stessa aria con la quale era arrivato, ma con un' andatura più veloce mentre Zarthial vero sbirciava da dietro al masso per capire se e chi si fosse messo all'inseguimento della sua copia, che tornava verso il suo creatore. E non appena gli inseguitori sarebbero passati accanto alla roccia dove era appostato avrebbe attaccato lui stesso.

    Ok, Zarthial usa per la prima volta il suo potere speciale xD con scena alquanto epica! XDXD
     
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    Epico, già XD

    Anche se non aveva mangiato poi così tanto, la viverna avrebbe preferito di gran lunga dormire alla grossa piuttosto che offrire a tutti quell'umiliante teatrino: ogni sera il padrone la costringeva a rimanere vicino alla sua tenda, dove un falò poteva illuminare le sue squame rosse e ricordare agli umani, sia prigionieri che di ronda, qual era il loro posto. Lei odiava quell'ordine, anche più di quello di essere costretta a mangiare la sua preda davanti a tutti quei volti inorriditi: era abituata a dormire nell'oscuro e silenzioso ventre di una montagna, e anche quella semplice fonte di luce mischiata a quel costante ticchettio metallico delle sentinelle, era una distrazione a cui nessuna caverna l'aveva mai abituata. La viverna non aveva osato lamentarsene apertamente con il padrone, ovvio, la sua piccola ribellione consisteva solo nell'allontanarsi di qualche metro quando pensava che il padrone stesse dormendo...
    Stava appunto aspettando il segnale per spostarsi, quando una voce umana squarciò il silenzio. A quello se ne aggiunsero altre, ma tutte avevano in comune una semplice e fastidiosissima parola.
    < DRAAAAAGO!! >
    La viverna rimase per un istante pietrificata. Come era possibile che uno di quei quattro-zampe fosse lì? Sì, erano vicino all'Ossidiana, ma lei era stata attenta: quello non era il territorio di nessuna creatura, e nel raggio di chilometri l'unica forma di vita senziente era un misero umano al limitare di un bosco.. allora come era possibile che non si fosse accorta di una presenza così ingombrante? Si era subdolamente nascosto tra gli alberi? Maledetti quattro-zampe e le loro trovate... ah, lei sapeva di aver preso tutte le precauzioni possibili... il vero problema era: anche il suo padrone ne era a conoscenza?
    Quasi sapesse che lei stava pensando proprio a lui, la viverna sentì la brandina nella tenda scricchiolare improvvisamente, come se il padrone si fosse alzato di scatto. Pensò che non fosse il caso di aspettare che uscisse per riversare la sua furia su di lei, così la viverna si alzò in volo. Mentre si avvicinava ai rumorosi umani, un'altro mistero le invase la mente: com'era possibile che i primi ad accorgersi della presenza del drago fossero stati quegli stupidi bipedi? I suoi sensi erano molto più sviluppati, eppure il suo olfatto non era stato allertato dalla vicinanza del quattro-zampe e il suo udito non aveva rilevato stranezze. I rumorosi e pesanti vestiti degli umani di ronda e la sua sonnacchiosa indolenza non erano degli elementi che avrebbero dovuto incidere così tanto.. eppure, più si avvicinava e più si rendeva conto quanto fondati fossero i sospetti degli umani: un drago verde si era appena voltato, e aveva cominciato a scappare dentro il bosco alle sue spalle. Perché non aveva attaccato subito il pavido gruppetto davanti a sé? Perché nonostante si facesse sempre più vicina, lei non riusciva a captare alcun suono delle sue zampe contro il terreno? E perché il suo odore era così lieve che quasi non sembrava di avercelo davanti al muso, ma dietro a... oh
    Quello era un altro schifosissimo trucchetto? Solo un trappola che, a giudicare dagli stupidi bipedi che inseguivano quel miraggio, stava pure per funzionare?
    Con un ruggito la viverna attirò l'attenzione degli umani all'inseguimento. Alcuni si fermarono, ma i più continuarono imperterriti con la loro pazzia, costringendola ad atterrargli davanti per impedire di proseguire. Si voltò verso la fonte dell'odore, molto più vicino ora, e vide la coda del drago fasullo sparire dietro una grossa roccia. Perché abbassarsi ad un trucco così infame? Perché se desiderava un combattimento non si era semplicemente limitato a volare sopra il loro accampamento per attirare lei fuori? Quella mossa non era che una mera provocazione, o il distrarre anche gli umani aveva un suo scopo?
    < Tornate indietro... - ruggì contro gli umani lì impalati senza sapere che fare - qui me ne occupo io. >
    Non aveva senso dirgli che si erano comportati come gli insetti attirati da una luce. Non c'era bisogno di ricordargli costantemente quanto fossero idioti.
    Quando vide anche l'ultima delle schiene degli umani che si allontanava, la viverna prese il volo. Doveva trovare quel quattro-zampe ed eliminarlo, o il padrone si sarebbe arrabbiato molto con lei.

    ----

    Finalmente si sentì un grido provenire dall'accampamento. Era distante rispetto a lei, perciò non riuscì a distinguere quali parole fossero state usate, ma dal silenzio e dall'immobilità delle torce immediatamente successivo, capì che quello doveva essere qualcosa di grosso abbastanza per paralizzare tutti per un istante. Che il drago fosse appena entrato in azione? Fantastico!
    Jill si alzò di scatto, e, mentre il campo nemico sembrava gettarsi in rumoroso disordine, cominciò a avvicinarsi all'accampamento sfruttando i radi alberi che tappezzavano la zona per nascondersi. Arrivata all'ultima fila, si arrischiò a controllare quanti nemici fossero rimasti, e si sorprese nel notare che solo una di quelle lucine era rimasta a pattugliare la zona sud-est.
    Sorridendo, Jill si abbassò per prendere una piccola roccia, e la gettò di lato, in modo che colpisse le foglie di un basso cespuglietto poco distante da lei.
    < Chi va là! > gridò la sentinella, sguainando la spada e correndo in direzione del rumore.
    Dei, com'era facile manipolare degli uomini con i nervi a fior di pelle! Anche i trucchi più vecchi del mondo risultavano così validi!
    Senza perdere altro tempo, Jill si fece scivolare contro la corteccia dell'albero mano mano che la sentinella si lanciava all'attacco del cespuglio. Quando quell'idiota finalmente lo raggiunse, Jill si portò alle sue spalle con passi silenziosi, e lo colpì alla nuca con un'altra roccia, un pelo più grossa rispetto a quella che aveva lanciato. Aveva già valutato tutti i pro e i contro di una tale azione, ma mentre lo vedeva accasciarsi a terra, si chiede se davvero ne valesse la pena. Forse quello non era un metodo elegante come usare dardi narcotizzanti, ma sapeva che era l'unico altrettanto efficace perché la sentinella non la seguisse e avvertisse gli altri... quindi perché la infastidiva tanto?
    Bah, il danno ormai era fatto. Si prese qualche secondo per studiare l'accampamento, e capire se qualcuno fosse stato attirato dagli strepiti della sentinella. Dato che non vide nessuno, si accucciò per prendergli sia la daga, che appuntò alla cintura dietro alla schiena, sia la spada, che infilò invece nello zaino in modo che solo l'elsa rivestita di cuoio scuro sporgesse all'esterno. Dallo zaino recuperò anche della corda con cui legare la sentinella.
    Prima di alzarsi e scattare nell'accampamento, Jill gli tastò il collo. Si sentì rassicurata nel sentire che c'era polso.
     
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    Ridacchiando un pò, Zarthial rimase fermo dietro il masso a scrutare il susseguirsi degli eventi. Sentì chiaramente le urla di allarme degli umani quando videro la sua falsa immagine fare quella scenetta, seguite dal classico trambusto di un accampamento colto di sorpresa, infatti subito dopo gli umani erano quasi tutti all'inseguimento del finto Zarthial. Ci erano tutti cascati nello scherzo.
    Peccato che la viverna fosse abbastanza intelligente da capire il trucco, dopo un primo momento di smarrimento dovuto a quella comparsa del tutto improvvisa ed imprevista, si alzò in volo e iniziò a dare ordini chiari agli umani: tornare indietro. Per far capire loro che stavano inseguendo un illusione. Dannata viverna che non se l'era bevuta. Zarthial si rannicchiò meglio dietro al masso erratico, pronto a balzare addosso alla viverna se fosse passata per di lì là e, a giudicare dalla sua posizione e dal fatto che potesse fiutare il suo odore, era quasi pronto al combattimento contro di lei. Combattimento che avrebbe attirato nuovamente il reggimento di umani fuori dall'accampamento.
    Invece attese che lo stesso reggimento tornasse all'accampamento e quando tutti gli umani tornarono indietro, spiccò il volo e si allontanò, lasciando nuovamente campo libero tra lui e gli umani. Ora o mai più.
    Dopo aver dissolto la falsa immagine, fu il suo turno di entrare in azione. Percorse lo stesso tragitto fatto dalla sua copia cercando di fare il minor rumore possibile, anche se l'udito fine della viverna poteva sentirlo. Ma il fatto che si era alzata in volo, gli aveva concesso tempo prezioso per attirare nuovamente gli umani. Così fu lui ad inseguire e quando vide i bipedi di schiena ormai prossimi all'accampamento lì attirò nuovamente a sè.
    "Ehi! Sono qui, branco di idioti!" fu la frase rivolta, non molto forte o minacciosa, in modo da far confondere ancora di più gli esseri umani, che fino a poco prima inseguivano un drago che credevano fosse vero, che era poi stato ordinato loro di tornare all'accampamento e che ora si trovavano di nuovo di fronte un drago uguale in tutto e per tutto a quello che avevano visto poco prima.
    E così Zarthial assunse la vera posizione di combattimento.
     
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    Se la viverna aveva pensato che alzarsi in volo per attirare allo scoperto il drago fosse una buona idea, allora aveva in parte sbagliato: il quattro-zampe si era sì fatto vivo, ma per caricare gli umani che erano caduti nella sua precedente trappola e non per seguirla come lei aveva sperato. Con un basso ringhio stizzito, la viverna si chiese perché il quattro-zampe si ostinasse a farsi infastidire dagli umani... cosa ci guadagnava nello sperare che lo attorniassero? Per quanto le loro spade non potessero nulla contro le sue dure scaglie, se si distraeva a combattere contro di lei e una picca perforava le meno resistenti membrane alari, sicuramente un po' di fastidio ci sarebbe stato... certo, per vendicarsi bastava una codata, ma questo non rischiava di esporlo ai suoi attacchi? E perché li provocava e basta, senza attaccarli? Perché non approfittava della sua lontananza per prendere un minimo di vantaggio?
    Non capiva proprio quel quattro-zampe. Sembrava quasi che il suo scopo non fosse quello di combattere, ma solo di infastidirla, lasciandosi accerchiare da quei rumorosi bipedi e aspettando che fosse lei ad andare da lui...
    Se era questo il suo gioco, sicuramente lei non ci sarebbe stata. La viverna lasciò che la corrente la spingesse oltre, rimuginando su ciò che poteva fare mentre osservava le reazioni degli umani sotto di lei: quasi la metà non si era nemmeno preoccupata delle parole del drago, anzi semmai era corsa verso il campo ancora più veloce; la maggior parte però, aveva ignorato il suo ordine e si era raggruppata in un'unica falange per aspettare l'incombente pericolo zannuto; e infine uno, temerario quanto imbecille, aveva addirittura girato i tacchi e cominciato a correre in senso opposto, come per caricare il quattro-zampe.
    Che il drago avesse ottenuto l'effetto che desiderava? Lei poteva fare qualcosa per mettergli i bastoni tra le ruote?
    La viverna cambiò rotta improvvisamente con un'agile virata e si tuffò in picchiata per portarsi giù il più velocemente possibile. Il movimento non l'aveva portata vicino al quattro-zampe, ma volutamente un po' più ad est. Quasi a terra, con le ali cercò di deviare la sua caduta per cominciare a volare rasoterra senza perdere troppa velocità. Arrivata a circa una ventina di metri dal drago cominciò ad eruttare fiamme verso il suolo, incendiando alberi, erba, legno e arbusti, e continuando a farlo per una cinquantina di metri verso ovest. Sapeva che issare una barriera infuocata tra il quattro-zampe e gli uomini non avrebbe bloccato il quattro-zampe, ma il suo scopo era più quello di spaventare gli idioti che avevano fermato la loro fuga per improvvisare un combattimento, piuttosto che tentare di contenere quel fastidioso drago.
    Sembrò funzionare con gli umani, notò contenta mentre si riportava verso il cielo. Non sapeva se era perché il calore delle fiamme li spingeva ad arretrare o perché quell'attacco aveva colpito il tizio che si era spinto all'attacco tutto solo. Non importava. L'unica cosa che tutti dovevano capire - umani e draghi - era che la sua missione non prevedeva assolutamente la sicurezza di quegli stupidi insaccati. Se gli umani volevano persistere nella loro pazzia, che fossero pronti: lei non si sarebbe trattenuta. Se il drago voleva usarli come scudo, che facesse pure: lei non avrebbe esitato.

    ----

    Viaggiare fino al core dell'accampamento fu quasi più semplice del previsto: le guardie incuriosite dagli strani strepiti provenienti da nord-ovest, si erano concentrate in quella direzione, e anche le poche che erano rimaste a pattugliare le altre zone, erano più preoccupate che potesse succedere qualcosa di simile a loro piuttosto che osservare davvero ciò che avevano intorno. Sì, forse erano banditi un po' più organizzati del normale, ma si vedeva che non erano abituati ad una tale efficienza.
    Jill si nascose nell'ombra di una tenda per fare il punto della situazione prima di arrischiarsi ad esplorare l'accampamento. Aveva notato altre cinque tende come quella, più una leggermente più grande delle altre. Le sette tende erano disposte in modo da circondare uno di quei falò che aveva visto dall'alto dell'albero, mantenendo comunque una certa distanza, in modo che la luce non disturbasse troppo il sonno degli inquilini.
    Non sembrava esserci nulla di interessante laggiù. Forse confermava la sua ipotesi che non potevano esserci più di una ventina di nemici (considerando tre per tenda), ma non le offriva nessuna informazione su dove si trovassero i prigionieri. Si preparò a passare oltre, e...
    La luce si fece improvvisamente fortissima, come se la luna avesse fatto lo scherzetto di diventare piena da un istante all'altro. Jill si accucciò d'istinto per mimetizzarsi meglio con quella nuova ombra così fastidiosamente sottile e allungata. Cosa era successo? Cosa diamine era successo? L'unica cosa che riuscì a pensare era che fosse scoppiato un incendio... che il drago avesse già cominciato a giocare con il fuoco? Ma cosa cavolo gli era venuto in mente!? Ok attirare l'attenzione, ma creare un secondo piccolo sole dietro di lei non era maledettamente esagerato? Se non per lo stile dannatamente barocco, per lo meno per la quantità di luce che l'esperimento offriva?
    Muoversi in quel momento era assolutamente da escludere. L'unica cosa che poteva fare era sperare che il diversivo fosse effettivamente abbastanza pacchiano da non lasciare che malevole attenzioni si indirizzassero verso di lei e la tenda dietro cui si era rifugiata.
    Per un po' dovrei essere libera, più o meno.. spero che significhi anche che sarò anche più celere nel rispondere ^^"
     
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    Dopo il suo richiamo alcuni di quegli umani nemmeno si degnarono di guardarlo continuando per la loro strada verso l'accampamento ancora più veloci, altri si fermarono per aspettare che il drago facesso qualcosa mentre uno di loro si gettò impavido e stolto contro Zarthial.
    Il drago verde si abbassò e mostrò i denti per affrontare con estrema facilità quel bipede che voleva suicidarsi, piuttosto che combattere ma a farlo fuori non furono i suoi artigli ma un muro di fiamme che fece da barriera tra lui e gli altri umani e che arrostì lo stolto umano. Il drago verde ci mise poco a capire che le fiamme erano state lanciate dalla viverna rossa che si ostinava a volare attorno e non attaccare direttamente Zarthial e che aveva appositamente mancato il drago verde. Quindi quella viverna era di fuoco, apparteneva al suo stesso elemento e un combattimento contro di lei sarebbe stato lungo e faticoso.
    Dopo aver appiccato l'incendio, la viverna tornò ad allontanarsi, lasciando di nuovo il drago verde da solo con gli umani che ora si trovavano dall'altra parte del fuoco facendo intuire a Zarthial che la creatura era totalmente disinteressata a quei bipedi e che se il drago verde li avesse messi fuori combattimento poco le importava.
    Prima che l'incendio si facesse troppo forte, Zarthial prese la rincorsa e fece un agile balzo per scavalcare velocemente le fiamme, atterrando al di là del muro infuocato. Le sue zampe vennero lambite dalle lingue di fuoco e dalle faville ma le robuste scaglie e l'appartenenza allo stesso elemento riuscirono a non far ustionare Zarthial.
    Davanti a lui si parò il reggimento di umani che si era fermato ad aspettarlo ma non erano loro il suo obiettivo. Ora che la viverna era in volo e che gran parte degli umani era ferma lì, l'accampamento doveva essere quasi deserto e lui doveva approfittarne per facilitare la sua compagna di missione e per impedire che venisse scoperta.
    "Via di qui, fuori dalle scatole!" ruggì Zarthial sfondando il reggimento spostando gli umani con le robuste zampe e con la coda, cercando di non usare troppa violenza per evitare di romperli. Non che ciò gli importasse molto visto che poteva eliminarli con una fiammata ma ci teneva a fare meno vittime possibili per l'umana che era con lui.
    Zarthial percorse l'ultimo tratto di sentiero e, una volta giunto nell'accampamento, iniziò a creare più scompiglio possibile ribaltando e aprendo le tende che trovava non curandosi se dentro ci fosse qualcuno, prendendo i vari oggetti degli umani che gli capitavano a tiro e a buttarli via nel bosco.

    Edited by King Bahamut - 29/2/2016, 13:04
     
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    Potevano esserci solo due possibilità: o il quattro-zampe si sarebbe finalmente deciso a seguirla in cielo focalizzando la sua attenzione su di lei, o avrebbe continuato a perseguitare gli umani superando la sua barriera infuocata. La viverna non sapeva in quale eventualità sperare.. se il drago l'avesse seguita il padrone avrebbe avuto molto meno da ridire sul suo comportamento, ma se si fosse impegnato nel superare la barriera sicuramente le avrebbe lasciato degli indizi che indicavano a quale elemento appartenesse. Dal suo colore aveva immaginato che potesse avere a che fare con la natura, ma quel miraggio che aveva creato per ingannare gli umani la faceva riconsiderare la sua prima ipotesi. Il suo elemento era l'ombra? L'acqua? L'aria? O forse la luce? Prima o poi l'avrebbe affrontato direttamente, senza allontanarsi in una toccata e via, ma prima avrebbe di gran lunga preferito avere tutte le informazioni per poter elaborare una strategia adeguata.
    E il quattro-zampe decise di saltare temerariamente la barriera, chiarendogli in parte il dubbio: forse non poteva azzardare un elemento preciso, ma era stata attenta ai movimenti del drago, ed era sicura che non avesse attivato e sfruttato nessuna abilità nel saltare in mezzo alle fiamme. Che anche il suo elemento fosse qualcosa associato al fuoco? Maledizione! Questo avrebbe reso il loro scontro un po' più faticoso del previsto...
    Osservò dall'alto mentre il quattro-zampe cozzava contro il piccolo gruppo umano - anche se avevano cominciato ad arretrare dopo il suo attacco, erano sempre e comunque troppo lenti per un drago - e mentre si dirigeva verso le tende dei banditi per seminare scompiglio distruggendo e sparpagliando tutto ciò che gli capitava a tiro. La viverna si abbassò di quota, ma non si gettò in una veloce picchiata come prima. Gli umani del campo rimasti in piedi si erano finalmente organizzati a circondare il drago: alcuni erano in posizione più avanzata armati di spade, picche e scudi, altri più indietro stavano cominciando a gettare frecce contro il quattro-zampe. In questa condizione la viverna non poteva agire come preferiva, ok farne fuori uno o due con le proprie fiammate, ma se esagerava era sicura che il padrone le avrebbe detto su. Se la sarebbe presa con calma, avrebbe aspettato che si fosse dimenticato della sua presenza prima di attaccarlo dall'alto con fauci e artigli, e...
    Ma qualcos'altro di anomalo attirò la sua attenzione. Deviò leggermente la traiettoria del volo. Se non era riuscito a stanarlo fino a prima forse questo avrebbe finalmente funzionato...

    ---

    Facendo di tutto per impedirsi di digrignare i denti ed evitare di attirare l'attenzione, Jill continuava a rimanere accucciata, immobile, e nell'ombra di quella stupida tenda. L'unica cosa che poteva fare al momento era guardarsi intorno approfittando della luce elevata, ma il lato sud alla quale era affacciata non offriva troppi indizi: poco più avanti si vedevano dei cavalli vagamente agitati e legati a dei pali conficcati nel terreno, mentre più vicino un paio di guardie guardavano nella sua direzione. Ovviamente, erano più interessate a capire cosa stesse succedendo nel lato nord dell'accampamento piuttosto che dare un occhio alle tende, ma dalla sua angolazione pareva proprio che il loro sguardo fosse incollato nel suo, mettendola in una condizione di super-disagio.
    Cominciò quasi ad abituarsi a quei costanti sguardi indagatori, questo almeno finché uno delle due guardie non sguainò la spada gettando la torcia a terra per cominciare a correre verso nord e verso di lei, seguita dopo qualche secondo anche dall'altra. Jill sentì la sua mente paralizzarsi per un istante, la mano portarsi istintivamente alla schiena per impugnare la sua nuova daga, e i muscoli contrarsi per poter scattare da un momento all'altro... ma man mano che le guardie procedevano avanti, più era facile notare che non era a lei a cui erano rivolte le loro attenzioni, ma ancora a qualcosa che stava accadendo alle sue spalle. Jill aspettò che superassero la sua fila di tende, prima di azzardare di sporgere la testa dal suo nascondiglio.
    Quello che vide non la rassicurò per niente, anzi semmai la inquietò di più del vedere avanzare quelle due guardie contro di lei: prima le puntava un faro contro la schiena, ed ora, cosa diamine ci faceva il drago nel accampamento? Quale parte del "Stai fuori dai piedi che agli umani ci penso io" era difficile da capire? Perché non se ne era rimasto all'esterno a trattenere la viverna lontana da lei? E quale pazzia lo spingeva a travolgere tende e umani senza nemmeno sapere cosa nascondesse ogni tenda? Se ci fossero stati i prigionieri tutti i suoi maledetti sforzi per sopportarlo sarebbero andati a farsi friggere! Dannazione a lui e alle sue iniziative! Questo era il vero motivo per cui odiava fare questo genere di cose con la complicità di altri: non ci si poteva mai fidare che avessero davvero compreso perfettamente il piano!
    Lo osservò mentre veniva circondato, e, anche se il pensiero predominante era tipo "Sveia bauchi!" cominciò a chiedersi cosa potesse fare per aiutarlo ad alleggerire la presenza umana intorno a lui, senza rivelare troppo la sua. Tornò nell'ombra della tenda, dato che le grida degli uomini travolti si facevano sempre più vicine, ma da lì non riusciva a vedere altro se non oscurità e... i cavalli! Quello di tagliare le corde e farli fuggire via, era stato il suo piano per allontanare gli uomini dal campo dopo che la viverna fosse stata cacciata, ma in quel momento poteva fungere anche per toglierli dalle zampe del drago, no?
    Scattò da una tenda all'altra finché le tende non furono finite, e dopo un respiro più profondo degli altri, cominciò a correre lasciandosi alle spalle la zona delle tende. Il lato sud dell'accampamento era completamente sguarnito ormai, ma con quella dannata luce la sua preoccupazione di essere scoperta era comunque alta. Riuscì lo stesso ad arrivare senza trovare ostacoli, impugnò la daga e cominciò a tagliare le corde che vincolavano i cavalli al terreno. Non servì nemmeno spaventarli per farli correre via: era così tanto agitati di loro, che li basto la libertà perché iniziassero a scappare. Jill rimase un attimo a fissarli stranita. Forse vederli così agitati doveva essere comprensibile tra draghi e battaglie che costellavano la zona, ma quell'irrequietezza era strana... l'aveva vista nella cavalla di zio Rodd solo quando il drago si era avvicinato al loro carro per...
    L'ambiente alle sue spalle si fece di nuovo più luminoso, ma anche infinitamente più caldo. Senza pensarci Jill si gettò di lato, e fu una fortuna, dato che la sua precedente posizione fu stranamente occupata da una simpatica palla di fuoco nel giro di qualche istante...
    Un tonfo anticipò ciò che la sua vista accecata per la troppa luce improvvisa era ancora impossibilitata a vedere. Dannato drago! Gli aveva chiesto solo due cose: distrarre gli umani per l'istante che le serviva entrare e tenere la viverna fuori dal suo raggio d'azione e di odorato. Quindi, cosa ci faceva lì davanti quella dannata lucertolona rossa?

    Scusa il venetismo, ma ci stava così bene XD
     
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    Zarthial venne disturbato dal suo lavoro di aprire tende e buttare via cosa da delle stilettate alle zampe posteriori ed alla coda.
    Alcuni dei bipedi gli stavano tirando delle frecce mentre altri si facevano sotto con spade, scudi e picche. Erano ferite leggere e superficiali, poco più che graffi, ma comunque fastidiose.
    "Ho detto, fuori dalle scatole, razza di scimmie pelate! Lasciatemi fare!" si infuriò il drago iniziando a ruotare su se stesso, descrivendo un cerchio completo con la coda ad altezza uomo in modo da sbaragliare tutti i bipedi che si trovavano nel suo raggio d'azione. Il drago verde poi si spostò in avanti, per mettere fuori uso gli arcieri con delle zampate più violente in modo da impedire loro di tirare altre frecce contro le sue bellissime scaglie verdi.
    Un nitrito di cavalli spaventati catturò la sua attenzione e vide che dall'accampamento sud si liberarono i cavalli ed iniziarono a correre via nel bosco spaventati dal drago sempre più vicino e dalla confusione che si era creata. Non gli ci volle molto a capire che a liberarli sia stata l'umana che era con lui per creare altri diversivi in modo da aumentare il caos nell'accampamento e da far correre alcuni umani verso i destrieri imbizzarriti. Chissà dove sarebbero finiti, se non li avessero recuperati.
    Il lato dove doveva trovarsi lei, quello sud, era deserto visto che gli umani erano tutti impegnati nel tentativo, che stava fallendo, di debellare la furia verde a scaglie.
    Ma era troppo presto per cantare vittoria. La viverna rossa smise di svolazzare come una zanzara che cerca un punto scoperto per pungere la vittima e atterrò in quel punto, dopo aver scaricato una sfera infuocata che fece rabbrividire Zarthial.
    Il drago verde era consapevole del potere distruttivo del suo elemento e se quell'attacco avesse centrato l'umana, non ci sarebbero state speranze.
    Zarthial approfittò del fatto che la viverna fosse distratta per soffiare a sua volta una palla di fuoco, mirata alla parte alta della testa della viverna rossa ma meno potente della sfera della viverna, in modo da non colpire accidentalmente la sua compagna di missione.
    "Ehi! Sono io il tuo avversario, pettirosso!" la provocò poi Zarthial per indurre la viverna a venire verso di lui e combattere.
     
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