Salvataggio

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    Splendore celeste

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    E Jill entra da No, non di nuovo!, ovviamente XD

    Jill era troppo occupata a maledirsi per aver accettato di partecipare a quell'azzardata cavalcata, per rendersi conto dei rapidi cambiamenti nell'ambiente che scorreva accanto a lei. Anche se piano piano si stava abituando a lasciarsi trasportare in quel modo, non riusciva comunque a smettere di sperare che quella tortura finisse al più presto. Perché non aveva insistito a correre con le proprie gambe come era da sempre abituata? Il tempo guadagnato valeva davvero tutta l'irritazione e lo spauracchio di essere seduti senza via di scampo sulla groppa di un drago?
    Nonostante la speranza, fu una sorpresa arrivare così velocemente alla piazzetta dove tutte le carovane che transitavano tra Itios e Knawr interrompevano il loro viaggio per la notte. Era un luogo perfetto per accamparsi: c'era lo spazio sufficiente per tende, carri e cavalli; dal rumore di sottofondo doveva esserci pure un piccolo fiumiciattolo che passava vicino; e il boschetto lì a lato riparava in parte dal vento, oltre che offrire un'ottima riserva di legna. Era un vero peccato che quello stesso bosco fungesse altrettanto bene come copertura, rendendo il posto perfetto anche per le imboscate... ma questo anche i mercanti lo sapevano, ecco perché non affidavano le proprie mercanzie solo alla protezione della dea della fortuna. Dove avevano trovato i banditi la sicurezza di riuscire nell'impresa? Contavano sul numero, erano armati al meglio e super addestrati o avevano qualche asso nella manica che a Jill sfuggiva?
    Dalla groppa del drago Jill cercò qualsiasi indizio che potesse aiutarla, ma non c'era niente che non si aspettasse: nell'erba alcune macchie scure lasciavano intendere le posizioni delle tende bruciate, e alcuni mucchietti di legno carbonizzato davano l'idea che i carri non avessero avuto una sorte migliore. Qua e là erano riconoscibili alcune cose scampate dalle fiamme: una ruota, un'asse, un vestito leggermente annerito che il vento aveva fatto impigliare contro un cespuglio... ma erano comunque troppo poche a confronto della cenere che svolazzava là attorno. E in mezzo a tutto, come ad incorniciare e sottolineare la situazione, cinque cadaveri costellavano il terreno. Erano senza armatura, stivali o armi, e Jill non accennò neppure ad avvicinarsi e controllare se avessero qualcosa per poterli riconoscere. Se erano guardie dei mercanti o banditi, non avrebbe saputo dirlo e non le interessava nemmeno farlo. Ogni morte la infastidiva, anche quella di stupidi esseri che sembravano solo cercarsela. Però.. c'era qualcosa di strano... se i banditi contavano sul numero, perché erano solo cinque i morti? E se contavano su delle buoni armi, perché avevano spogliato i cadaveri di ogni equipaggiamento? Cosa le stava sfuggendo? Si guardò ancora intorno. Un paio di quelle macchie scure nel terreno non erano forse un po'... ehm, strane?
    Accennò a scendere, in parte per cercare tracce da sé e in parte perché non ne poteva davvero più a rimanere appollaiata là sopra, ma il drago glielo impedì riprendendo a correre verso l'Ossidiana d'Argento. Anche se il suo miracoloso naso aveva fiutato delle tracce oltre l'odore di bruciato, perché non potevano aspettare due secondi in più e lasciare anche a lei qualcosa da fare, così che durante il viaggio non si limitasse a pensare a quanto odiasse quella situazione? Si sentiva inutile appesa lì sopra. Cosa c'era venuta a fare dato che il drago pareva avere già tutto sotto controllo?
    Aspettò in un misto di impazienza e irritazione che le montagne dell'Ossidiana si facessero più vicine - quello significava scendere, finalmente -, ma più le vedeva avvicinarsi più la pervadeva uno strano senso di inquietudine. Non per l'imminente prova che attendeva lei e il drago, ma perché più le andavano incontro e meno apparivano come un semplice elemento di sfondo reso indistinto dalla foschia. Erano davvero così alte viste da vicino? Sembravano soffocare parte del cielo, nascondendolo dietro un impenetrabile strato di roccia, e Jill che era abituata a vedere il cielo in tutta la sua grandezza nel mezzo del mare, si sentiva a sua volta oppressa da quell'incombente presenza. Cercò di non pensarci, focalizzando la sua attenzione sull'ambiente circostante. Il terreno era coperto da un manto erboso, e si alzava in piccoli rilievi che sembravano voler imitare i monti più avanti. Qua e là spuntavano querce, lecci, betulle, castagni e altri alberi che la lontananza e la velocità con cui procedevano non le permettevano di riconoscere.. quindi, niente, tutto quello che riusciva a notare erano cose dannatamente inutili. Il drago sapeva davvero quello che stava facendo? Seguiva una traccia, vero? Non si limitava a procedere a caso?
    < Drago, quanto credi che manchi? > chiese lei, staccando una mano dalla sicurezza della cresta per toccargli il collo. Forse, dopotutto, stava cominciando ad abituarsi al drago come mezzo di trasporto..
    Jill lanciò un'occhiata verso il cielo mentre aspettava una risposta. Era tardo pomeriggio, immaginava, ma non mancava molto perché il sole si eclissasse dietro le creste di roccia dell'Ossidiana, nascosto insieme al resto del cielo. Forse attaccarli con il favore del buio era l'idea più sensata, ma non era altrettanto utile se la notte li coglieva prima che avessero trovato dove i banditi si stavano accampando. Avevano bisogno di un po' di luce per studiare il loro campo ed elaborare un minimo di strateg... Jill guardò il drago e ripensò alle parole che aveva usato per rivelare che i loro scopi erano affini. Ok, forse il drago non aveva bisogno di un piano, ma lei sì. Si sarebbe dovuto adeguare. Lei non lo avrebbe fatto.

    Mah, spero di aver dato tutte le info che servivano. Se manca qualcosa aggiungilo pure tu ^^
    Scusa se ho un po' manovrato il tuo Zarth, ma altrimenti mi veniva complesso glissare sulla parte dell'imboscata.. se qualcosa è un po' autoconclusivo cerco di sistemare ^^
     
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    E anche Zarthial viene da qui ==> No, non di nuovo!


    Zarthial continuò a correre spedito verso Nord attraverso i boschi. Diversi animali scapparono via spaventati quando scorsero l'arrivo del drago verde con in groppa una femmina di umano che di tanto in tanto gli solleticava involontariamente le scaglie del collo. Aveva evitato di seguire i sentieri degli umani e di tirare più in rettilineo possibile, le sue zampe robuste non temevano rovi, rocce affioranti e piante fastidiose.
    Quando giunsero alla piazzetta dove si era consumata la carneficina Zarthial si fermò, facendo cenno all'umana di non scendere per ora, e si guardò in giro annusando qua e là. L'aria era intrisa dell'odore del sangue, del fumo e della morte che copriva quello dei banditi. Il suo elemento aveva fatto quasi piazza pulita della carovana e poche cose erano fuggite alle fiamme. Trovò strano che cinque corpi rimasero praticamente indenni al fuoco.
    "Quando tornerò qui dovrò far sparire quei corpi. O con il fuoco o seppellendoli ma per ora è meglio seguire le tracce degli altri umani... "
    Zarthial notò delle strane macchie scure sul terreno che le indagò annusandole, per poi annusare l'aria come a cercare una pista da seguire. E la trovò.
    Il drago verde riprese la corsa verso l'Ossidiana d'Argento, che ormai si stagliava davanti a loro come una muraglia di roccia imbiancata di neve nella parte sommitale, ma deviando rispetto alla direzione che aveva finora. Seguendo la sua traccia odorosa, ora stava puntando verso Nord-Est, dove alcune colline erbose, che sembravano essere le figlie delle grandi montagne, interrompevano la pianura.
    Quando il terreno iniziò ad essere in pendenza e con un fondo più duro e roccioso Zarthial non rallentò. Abituato a vivere in montagna, a camminare su terreni ripidi e scabrosi, quella leggera salita era come se fosse terreno piano. Guardando l'Ossidiana d'Argento Zarthial si sentì più a suo agio, cullato dal suo habitat naturale. Presto gli abeti, i faggi e i larici avrebbero prevalso sui castagni e sulle querce.
    Quando finalmente l'umana parlò chiedenogli quanto mancasse, il drago si fermò di nuovo, rallentando gradualmente per non farla volare in avanti.
    Una volta fermo, guardò il sole che stava per tramontare dietro i crinali granitici e che stava colorando la roccia dei versanti esposti ad Ovest di un fiammeggiante rossore.
    "Non manca molto, se continuiamo di questo passo possiamo beccarli questa notte. Ma d'ora in poi dovremo procedere più lentamente per non farci sentire. Se quelli sono ancora lontani dal loro covo, è probabile si fermeranno a bivaccare e potremo sorprenderli nel cuore della notte." rispose il drago
    Il drago si guardò nuovamente in giro e trasse un lungo respiro. Ora che il sole stava tramontando, si sentiva che la temperatura si stava abbassando più velocemente che non in pianura e che la notte sarebbe stata piuttosto fredda.
    "Io ho già mangiato e dormito a sufficienza ma possiamo fare una sosta, se vuoi sgranchirti le zampe e mettere qualcosa sotto i denti. Starò io di guardia." aggiunse tornando ad accucciarsi ed assumendo la stessa posizione che aveva quando aveva fatto salire Jill.

    Oook...chi fa la parte dei banditi? XD Chiediamo ad Aes? ^^
     
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    Veramente gli avevo chiesto il permesso per autogestirci.. anche perché con la mole di cose che ha da fare, dargli la responsabilità di una nuova role mi sembrava un pochino brutto... scegli tu se preferisci che io tenti di muovere sia Jill che i banditi, o se vuoi farlo tu - senza Jill, chiaro -, oppure se è più giusto che ci sia una terza persona ad equilibrare le parti


    Dopo la sua domanda, il drago rallentò fino a fermarsi. Anche se non erano troppo distanti dal possibile accampamento, le spiegò, era poco probabile che li avrebbero raggiunti prima che si facesse buio, e propose quindi una pausa sottolineando che non era per lui, ma per far riprendere lei dalla corsa. Ovviamente non polemizzò, meglio non offendere un drago che aveva il potere di non farle toccare mai più il terreno. Si limitò solo a scavalcare la groppa del drago e farsi scivolare a terra, una volta che lui si fu accucciato. Finalmente era tornata ad avere il controllo di dove stesse andando! Tentò un paio di passi in avanti per sgranchirsi le gambe, e accolse più con gioia che dolore il formicolio che derivò dal movimento.
    Lanciò un'occhiataccia al drago prima di riprendere camminare, seguendo la direzione che il drago aveva preso fino a prima. Portò lo zaino davanti al petto, lo aprì e cominciò a tirare fuori la borraccia e il poco di carne secca che si era portata. Effettivamente le era venuta un po' di fame.. nella fretta non si era nemmeno ricordata di pranzare.
    < Non serve che fai la guardia, drago. Anche se sto mangiando posso comunque badare a me stessa. > gli disse, cercando di non suonare troppo glaciale. In fondo, quello era pur sempre il drago con il potere di non farle vedere mai più il terreno.
    Portò la borraccia alla bocca per bere, continuando a camminare. Era stata tutto il pomeriggio in panciolle, se il drago voleva fare una sosta poteva sempre raggiungerla più tardi.

    Messaggio terra-terra.. ma prima di dare nuovi indizi meglio capire se deve essere il compito di qualcun'altro ^^
     
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    Zarthial approfittò della sosta per il motivo opposto dell'umana. Se lei doveva sgranchirsi le gambe per essere stata scarozzata tutto il giorno, lui doveva prendersi una pausa per far riposare le zampe. Aveva macinato una lunga distanza di corsa e ora i suoi muscoli, anche se robusti e possenti, domandavano una tregua.
    L'umana deve averlo frainteso, non doveva badare in tutto e per tutto a lei ma solo avvertirla se ci sarebbero state imboscate.
    "Intendevo dire che io ho i sensi molto più sviluppati di voi umani, quindi potrei avvertirti di un pericolo prima che te ne accorga tu. Se qualcuno ci avesse seguito, approfitterebbe del fatto che sei lontana da me per attaccare." fece notare il drago verde.
    Zarthial seguì i movimenti dell'umana che si allontanava per abbeverarsi e stavolta la lasciò fare.
    "Se ti perdo di vista posso sempre raggiungerti con il fiuto" pensò.
    E detto questo Zarthial si guardò in giro per studiare l'ambiente scorgendo, dietro una fila di betulle, un laghetto pedemontano.
    Il drago verde si incamminò lentamente verso lo specchio d'acqua, dal quale si alzarono in volo alcune anatre starnazzanti, spaventate dall'arrivo del grosso rettile. Zarthial si accoccolò da solo con l'acqua a mezzo busto per dissetarsi e per rinfrescarsi i palmi delle zampe dopo quella lunga corsa mentre muoveva pigramente la coda fuori e dentro l'acqua.
    Rimase per una mezz'ora, godendosi la calma placida del lago mentre osservava le montagne che raggiunsero il massimo del loro rossore durante il tramonto, rossore che iniziò a scemare rapidamente non appena il sole calò dietro l'orizzonte.
    Poi, quando il cielo fu quasi buio, Zarthial uscì dal suo bagno serale e si rimise in cammino seguendo la traccia lasciata dall'umana. Non ci volle per raggiungerla, la trovò seduta su di un masso mentre trafugava nel suo zaino.
    "E' ora di rimetterci in marcia." le disse il drago verde accucciandosi di nuovo per farla salire.

    -----------------------------------------------

    La banda di banditi si era fermata al crepuscolo.
    Quindici banditi umani armati fino ai denti con spade, archi, pugnali, lance, mazze ferrate e asce da combattimento, accompagnati da cavalli. Portavano con loro diversi ostaggi umani rapiti durante la loro imboscata al limitare dell'Ossidiana.
    "Dobbiamo fermarci per la notte! Siamo ancora troppo lontani dalla base!" disse quello che doveva essere il loro capo. Un grosso umano armato con uno spadone a due mani legato alla schiena, assieme ad una miriade di pugnali e coltelli al cinturone e negli stivali. Una vera montagna di muscoli.
    "Ma ci siamo quasi...." azzardò uno dei banditi.
    "Ho detto che dobbiamo fermarci! Tu sei stato ferito e hai bisogno di riposo. Voi altri due, andate a fare legna per il fuoco!" rispose il capo con tono autoritario, per far capire chi comanda nella banda.
    Due banditi andarono in circospezione per raccogliere legna mentre un terzo si assicurò che i due ostaggi non scappassero, legandoli stretti ad un grosso tronco, in una posizione comoda da tenerli d'occhio.
    Gli altri prepararono come meglio potevano quel bivacco in mezzo al bosco, in un tratto pianeggiante e vicino al torrente, preparandosi per la notte e augurandosi che il tempo rimanesse stabile mentre al campo improvvisato arrivarono altre "comparse" che accompagnavano la grossa banda.


    Eeeeeeeeh...provo a muovere io la banda...devo anche inventarmi dei nomi decenti! XD Dimmi se ti va bene così, posso sempre modificare xD


    Edited by King Bahamut - 1/12/2015, 19:20
     
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    Se vuoi posso lasciare il comando a te, ma io speravo di poter fare le cose un po' più in grande.. giusto perché un drago contro una manciata scarsa di stupidi umani mi sembra un pochino sbilanciato, e Jill rischierebbe solo di annoiarsi XD Ehm, io avevo in mente più una quindicina di umani, con relativi cavalli e un paio di comparse "speciali".
    Se preferisci controllare tu i banditi ti do tutte le info che avevo in mente, giusto per mantenere coerenza con gli indizi che ormai ho seminato in giro ^^

    Ah, e ad essere attaccati non sono stati solo il ragazzo e i suoi genitori, ma una carovana di mercanti con relative guardie e, beh, mercanti.. considerato che due-tre guardie sono morte durante l'imboscata i prigionieri devono essere almeno.. boh, sei? Sette? Qualcosa così..

    Per i nomi usa il mio stesso metodo: ti guardi intorno, ti fissi sulla prima cosa che capita e poi togli e aggiungi qualche lettera.. tipo una bottiglia che diventa un pratico Tilias u.u Per i random-nomi è utilissimo XD

    PS. Stasera non riesco a rispondere, ma mi sembrava meglio rispondere allo spoiler ^^
     
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    Allora è meglio che continui tu, visto che hai progettato tutto fin dall'inizio, altrimenti rischiamo di fare solo casino ^^ xD
     
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    Pardon per aver bloccato la tua iniziativa ^^ Prometto che la prossima volta starò buona buona e lascerò tutto alla tua draconica inventiva XD


    Jill alzò leggermente il mento offesa dalle parole del drago. Non metteva in dubbio che i suoi sensi fossero più sviluppati di quelli umani, ma perché doveva continuare a infastidirla con la storia che lui dovesse tenerla d'occhio per proteggerla? Quale strano e arcano potere aveva usato zio Rodd per riuscire a sguinzagliarle contro una così tenace bambinaia? Si addentrò nel bosco per qualche metro prima di girarsi e controllare se il drago la stesse seguendo o no. Riprese a camminare non sorpresa che nessun essere verde e gigante fosse dietro di lei. Era davvero così fiducioso di riuscire ad incontrarla dovunque? Anche se fosse partita di corsa per cercare da sé i banditi?
    I suoi passi la portarono al limitare del boschetto. No, non era solo per i suoi sensi: il suo naso umano non era abbastanza buono per riuscire a fiutare una traccia, ecco perché. Il drago sapeva che lei aveva bisogno di impronte da vedere per poter correre dietro a qualcuno, e anche se era fortemente tentata a procedere da sola a caso, non era abbastanza stupida da mettere in pratica tale desiderio.
    Con uno sbuffo che cercava di dimostrare al mondo tutta la sua frustrazione e impotenza, lasciò cadere lo zaino vicino ad un masso su cui poi sedette. Perché non si era limitata a correre come era solita fare? Se fin dall'inizio avesse fatto a modo suo, adesso non avrebbe dovuto assecondare i capricci di nessun lucertolone... forse non sarebbe così vicino come il drago giurava, ma almeno non avrebbe dovuto dipendere dal naso di nessuno!
    Jill addentò irritata una striscia di carne secca. Non le piaceva rimanere con le mani in mano. Cosa si supponeva che facesse oltre mangiare? Doveva guardare il paesaggio? E a che pro? L'unico dannatissimo essere vivente visibile era una grossa aquila dalle piume rossastre, che volteggiava in lontananza alla ricerca dell'ultima preda della giornata. Come poteva prepararla a quello che l'aspettava? Ah, quanto invidiava quello stupido piccone... se anche lei avesse avuto le ali, sarebbe stato uno scherzo da ragazzi cercare dall'alto l'accampamento... e senza chiedere l'aiuto di nessuno, draghi compresi.
    Finì di mangiare il resto della carne, e si voltò di nuovo per controllare se il drago si fosse degnato finalmente a seguirla, ma nessun rumore rivelò la sua presenza. Jill sospirò. Se proprio doveva rimanere lì con nulla per le mani, tanto valeva che si preparasse.. era probabile che poi non ne avrebbe più trovato l'occasione. Recuperò dallo zaino una camicia di colore scuro e una sciarpa nera che aveva recuperato dal borsone dello zio prima di lasciare il carro. Non erano niente a confronto dell'equipaggiamento a cui era abituata a Kerus, ma si sarebbe dovuta accontentare. Lasciò cadere qualche goccia dell'acqua dalla borraccia a terra per potersi sporcare grossolanamente ciò che i vestiti non potevano coprire.
    Fu solo dopo un'infinità di tempo che finalmente senti un rametto spezzarsi dietro di sé. Non si voltò a controllare chi fosse - era abbastanza palese -, ma si limitò a rimettere nello zaino le varie cianfrusaglie che aveva tirato fuori. Il drago parlò. Ah, finalmente...
    Jill si alzò in pieni, si voltò, e...
    < Drago, ma perché sei tutto bagnato? >

    -----

    Ormai non doveva mancare molto per arrivare alla base che il nuovo capo aveva scelto. Era più lontana delle basi che il vecchio capo aveva sempre preferito, e molto più all'interno del territorio dei draghi rispetto a quanto lui e la sua banda avessero mai avuto il desiderio di spingersi. Ma il nuovo capo assicurava che nessuna creatura li avrebbe importunati durante il loro soggiorno all'Ossidiana, e il nuovo capo sembrava essere una persona che se ne intendeva di queste cose strane. Diceva, inoltre, che non mancava molto - nemmeno mezza giornata di cammino -, e che se non erano ancora arrivati era tutto per colpa dell'incidente al carro dei prigionieri avvenuto quella mattina. Avevano speso almeno mezza mattinata a cercare di riaggiustare la ruota rotta, ma l'arrangiamento era troppo precario, e il manto erboso terreno che li aveva accompagnati fino a lì, spesso si interrompeva in alcune formazioni rocciose che avrebbero sicuramente danneggiato di nuovo il carro. Oltre al tempo perso, avevano dovuto continuare il viaggio ad un ritmo più lento, dato che non avevano trovato altra soluzione che far muovere i sei prigionieri sulle proprie gambe... avevano legato ognuno ad una sella diversa, con particolare attenzione verso le due guardie rimaste... anche se uno dei due era rimasto ferito nell'imboscata, entrambi erano abbastanza grossi per riuscire a dare problemi, se volevano. Spack ne dubitava, comunque, per lo stesso motivo per cui lui e i suoi compagni evitavano di ribellarsi alle decisioni del nuovo capo...
    Il rumore simile ad uno schiocco di frusta avvertì dell'arrivo di quel motivo. Vide il nuovo capo avvicinarsi a quell'ormai famigliare e spaventosa figura rossa, e Spack si fermò ad ascoltare, curioso di cosa la creatura avesse da dire.
    < Allora? > chiese il nuovo capo alla bestia.
    < Ho esplorato i dintorni dall'alto e ripercorso i vostri passi, come tu hai ordinato. >
    < E..? >
    < Ho visto un'umana accampata in un piccolo bosco ad un paio di leghe da qui. Non penso vi stia seguendo, le vostre tracce non passano lì vicino. >

    Il nuovo capo iniziò ad annuire con espressione pensierosa.
    < Non mangiare in maniera troppo pesante stasera. Ho un brutto presentimento... >
    E il nuovo capo si allontanò dalla creatura. Si stava dirigendo nella sua direzione? Dann...
    < Beh? Non hai niente da fare tu? >
    < Sì, signor capo.. sto andando a.. raccogliere legna. >
    < No, non più. Vai a dire al tuo capo di raddoppiare i turni di guardia per stanotte. >

    Raddoppiarli? Di nuovo?
    < Ahhm, sì.. certo, signor capo. >
    Accennò ad allontanarsi, ma poi ci ripensò. Spack trattenne il respiro. Si era accorto che gli aveva mentito?
    < Ah, un'altra cosa: di' a tutti di smetterla di chiamarmi signor capo. >
    < Ehm.. sì, signor cap.. cioè, signore. Vado subito... > rispose, trattenendo un sospiro di sollievo.
    Prima di voltarsi e procedere, lanciò un'ultima occhiata alla bestia rossa, che si stava preparando per volare di nuovo via. Il bandito aveva visto molti draghi in lontananza che lo sorvolavano o sostavano vicino a specchi d'acqua, ma mai si era trovato a dover condividere un viaggio con un essere del genere: a terra, sembrava più sgraziato di un drago, forse perché la mancanza delle zampe anteriori dava l'idea che per procedere dovesse strisciare; ma in cielo, il rosso delle sue scaglie si muoveva veloce come qualsiasi altra creatura alata. Dove si stava dirigendo? A cacciare forse? E sarebbe tornato con un'altra di quelle enormi carcasse che il nuovo capo lo costringeva a sbranare al campo davanti a tutti? Il nuovo capo si giustificava dicendo che era per evitare che la viverna - così la chiamava - non si addormentasse lontano dopo un abbondante pasto, ma Spack la vedeva più come un modo per far sapere a prigionieri e secondini cosa significava disubbidire... cosa che forse era meglio se si sbrigava ad evitare...

    Se non si capisce chi stia parlando, posso sostituire il grassetto con dei colori.. sperando di ricordarmi di usare i colori giusti per i vari pg XD
     
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    La domanda che gli pose l'umana era sciocca e banale. "Perchè era tutto bagnato". Chissà quale arcano motivo si celava dietro l'essersi bagnato? Si era formato in così poco tempo un temporale talmente localizzato da scaricare il suo contenuto di umidità solo sopra di lui? Si era aperto un geyser nel terreno? Gli umani della banda lo avevano bombardato di secchiate d'acqua nella speranza di spegnere il suo fuoco?
    Zarthial per tutta risposta, fece prima un sospiro scuotendo il muso sconsolato, e poi si diede una decisa scrollata per asciugarsi, importandosi di ben poco se l'umana si fosse inzuppata.
    "Ho trovato un laghetto, dove mi sono dissetato e rinfrescato! Mi sembra una cosa normale, non credi? Anche se sono un drago di fuoco non significa che devo morire di sete o puzzare di palude. L'acqua mica mi spegne!" si sfogò il drago verde cercando di mantenere un tono di voce contenuto per non farsi sentire in lontananza.
    Facendo alcuni versi di gola, il drago verde fece per accucciarsi ma si bloccò improvvisamente rizzando le orecchie.
    Sentì in lontananza dei battiti d'ala, che si stavano avvicinando velocemente verso dove si trovavano loro. Molto probabilmente si trattava di uno dei tanti draghi che si alzavano in volo al calar del sole per andare a caccia e inizialmente non se ne preoccupò. Incuriosito, guardò chi era in arrivo, poteva anche essere qualcuno di sua conoscenza, in quel caso poteva chiamarlo e chiedergli lumi riguardo la banda o, se era d'accordo, di unirsi a loro due per stanarli. Inizialmente scorse un lieve colore rosso, catturato dagli ultimi raggi del sole morente ma quando vide che quel drago non aveva le zampe anteriori, sul suo muso si dipinse una fredda espressione preoccupata. Nel seguire le tracce dal luogo dell'imboscata aveva avvertito l'odore dei nemici naturali dei draghi.
    "Corri sotto quegli alberi e non fiatare!" fu l'ordine secco lanciato all'umana con un filo di voce sufficiente a farsi sentire da lei ma non chi arrivava dall'alto.
    Zarthial si rifugiò sotto la copertura degli alberi e si rannicchiò su se stesso, rimanendo immobile e seguendo con lo sguardo il volo della viverna rossa, sperando di non essere stato visto.

    Va benissimo così, non preoccuparti ^^
     
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    Oh, ma quanto erano permalosi i draghi, gli ibridi e le creature in generale! Aveva fatto una semplice osservazione, mascherandola da stupida domanda. Non lo stava mica accusando di essere tanto sozzo da avere coltivazioni di muschio dietro le orecchie.. anche se doveva ammette che standogli vicino si sentiva una strana puzza di legna carbonizzata. Jill si limitò a sbuffare in risposta. In quel momento non credeva di essere seduta sul miglior pulpito per poter giudicare la pulizia di qualcuno, dato che bastava guardarle mani e volto per scoprirla impiastricciata di terra ormai secca... mmh, un drago troppo pulito e un'umana impolverata? Insieme facevano uno strano quadretto..
    Il drago fece per accucciarsi per permetterle - maledettamente - di salire di nuovo sulla sua groppa, ma non fece nemmeno in tempo a toccare terra con le scaglie dell'addome, che subito si rizzò sulle zampe. Cosa aveva visto, sentito o annusato? C'era qualcuno di pericoloso che si avvicinava? Perché le sibilava di scappare nel bosco senza nessuna dannata spiegazione?
    Jill non era abituata ad obbedire a degli ordini, soprattutto se non sapeva il perché. Lavorava per lo più da sola, non aveva mai avuto bisogno di altri che suonassero campanelle d'allarme al posto suo, e anche se viveva a Kerus con lo zio, lui non si era mai impegnato a chiedere direttamente più di qualche favore. Se Jill, quindi, non scappò subito, fu perché non era capace di riconoscere ed eseguire un ordine, e anche se l'avesse riconosciuto probabilmente l'irritazione l'avrebbe comunque fatta trasgredire. Alzò invece lo sguardo, per cercare con gli occhi cosa infastidisse il drago.. ci mise qualche istante per notarla: una macchia rossastra che diventava via via sempre più grande. Era molto piccola e sfuocata, e con quella luce che sembrava scomparire un secondo dopo l'altro, era anche difficile da mettere a fuoco. Che cos'era? L'aquila rossa che tornava a cacciare? Non era un po' strano? Forse poteva risultare saggio seguire il consiglio del drago...
    Si precipitò verso lo zaino, ma non lo raccolse. Rimase invece bloccata a fissarlo, senza riuscire a capire cosa la turbasse tanto da impedirle di farlo. Si rialzò in piedi. Poi capì.
    Da quando le aquile erano rosse?
    Si addentrò nel bosco con calma, lasciando lo zaino a terra.
    < Drago, sei tu che devi nasconderti. Se quella.. cosa si sta dirigendo qui, credo che sia per colpa mia... sa già che ci sono, deve avermi visto per forza prima. - disse, cominciando a raccogliere dei rami e alcune foglie secche - Torna al lago, cerca di nascondere il tuo odore come se non fossi più da queste parti. Se nota solo un indifeso umano che si sta preparando per la notte forse non si degnerà nemmeno di avvicinarsi... >
    O almeno così sperava.
    Sicuramente non avrebbe potuto nascondersi dentro la foresta e dietro il drago, era troppo stupido. Non potevano permettersi di ingaggiare un rumoroso duello tra creature: oltre al fatto che il drago si sarebbe stancato ancora prima di cominciare la vera battaglia, c'era pure il rischio di mettere in guardia i banditi... in più, come poteva lasciare tutto nelle zampacce del drago? Il suo orgoglio ne avrebbe risentito troppo..

    -----

    Era fiero di se stesso. Nonostante non conoscesse benissimo la zona, aveva trovato un ottimo punto dove accamparsi: un fiumiciattolo che dalle montagne si portava ad est, curvava leggermente verso sud, offrendo sia acqua che un impedimento per chiunque avesse tentato di attaccarli sia da nord che da est; un boschetto si interponeva tra loro e le montagne, ma non essendo troppo fitto non offriva molta copertura ad eventuali nemici; e soprattutto la visibilità era ottima da quel punto, c'erano appena qualche sali e scendi non sufficienti a nascondere l'esercito che quel paranoico che aveva comprato i loro servigi temeva. Solo a sud c'era una piccola collina, ma era abbastanza lontana, quindi se anche qualcuno avesse visto il fumo dei loro fuochi, non avrebbe comunque capito come il loro accampamento fosse organizzato... a meno che non ci fosse una qualche creatura come la bestia rossa che seguiva il signore... ma ne dubitava, o meglio il signore ne dubitava, e lui sembrava un tipo che pensava a tutte le variabili prima di dubitare di qualcosa.
    Alzando lo sguardo vide qualcuno avvicinarsi. Stava cominciando a fare buio - meglio accendere le torce - e il capo dei banditi riuscì a riconoscere Spack solo quando si fu avvicinato abbastanza.
    < Beh, che fine avevi fatto? > gli chiese. Non era uno dei tre feriti durante l'imboscata, ma a volte, soprattutto quando si doveva preparare il campo, quell'uomo aveva il dono di sparire senza lasciare traccia.
    < Capo, il nuovo capo vuole di nuovo i turni raddoppiati per stanotte. >
    < Quel paranoico... >

    Lui era l'unico che non aveva paura di essere sbranato dalla bestia, e si permetteva quei commenti anche se rigorosamente lontano dalle sue orecchie. La sua speranza era che il signore avesse bisogno di qualcuno che coordinasse il gruppo di banditi, senza che lui ci dovesse pensare direttamente.
    < Ha spiegato perché questa volta? >
    Spack fece cenno di no con la testa.
    < Lo faremo lo stesso? > chiese con un'espressione leggermente schifata.
    E come dargli torto? Anche il giorno prima il signore aveva ordinato dei turni raddoppiati e non era successo niente, così come il giorno precedente. Sinceramente, lui pensava che se non li avesse costretti pure il giorno ancora prima fu solo perché ancora non avevano dei prigionieri a cui badare. Non poteva rilassarsi un po'? Anche se si erano lasciati sfuggire un bambinetto, quale città avrebbe fatto la pazzia di invadere l'Ossidiana, con il rischio di irritare tutti i suoi inquilini?
    Peccato, però, che fosse il signore a pagare, non lui. Che era un'ora di sonno in meno davanti a tutto quel denaro?
    < Certo, paga troppo bene per non assecondarlo. > rispose il capo, prima di andare a cercare quelle maledette torce.
     
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    Zarthial guardò l'umana che se la stava prendendo con tutta calma, nonostante gli avvertimenti per il pericolo.
    "Vuoi muoverti, dannazione?" pensò quello che invece avrebbe voluto sbraitarle contro con tanto di qualche fiammella in aria.
    Ma si limitò a stare zitto e a fissarla per vedere cosa combinava, era così sbadata da aver dimenticato lo zaino sul sentiero. A quanto pare era già stata beccata dallo sguardo della viverna, ovviamente, con quei sensi otturati che avevano gli umani non si sarebbe nemmeno accorta della presenza della viverna nemmeno se le fosse volata a qualche metro sopra la testa e, se anche l'avesse vista, l'avrebbe probabilmente scambiata per un pettirosso troppo cresciuto.
    Zarthial fissò preoccupato il cielo ma per fortuna la viverna non si era insospettita e aveva continuato lungo la sua strada, tornando probabilmente all'accampamento. Il drago verde rimase immobile e muto come un masso fino a quando non fu sicuro che la viverna se ne fosse andata. Molto probabilmente avrebbe dovuto combatterla, se effettivamente era con i banditi. E non era escluso che non fosse la sola.
    "Quella cosa è una viverna, se non lo sai. Sono creature simili ai draghi ma sono prive di zampe anteriori e sono creature pericolose. C'è sempre stato astio tra viverne e draghi e molto probabimente dovremo affrontarla. Non so come avresti fatto da sola contro una viverna, o forse anche più di una. Non sarà facile nemmeno con me al tuo fianco"
    Il drago verde alzò il muso e si guardò in giro, rizzando le orecchie e facendo fremere le narici.
    "E' inutile che torni al lago. Il mio odore non posso farmelo sparire. Saliremo lungo il bosco e fuori dal sentiero, mi farò guidare dalle torce che accenderanno per localizzare l'accampamento. Molto probabilmente ci saranno delle sentinelle di guardia per la notte ma attaccheremo a notte fonda quando la maggior parte di loro dormiranno. Se ci avviciniamo senza fare troppo rumore potremmo sfruttare l'effetto sorpresa! Prendi la tua roba e sali!" e Zarthial si mise per l'ennesima volta nella posizione per far salire l'umana, tenendo sempre le orecchie tese verso l'alto per ascoltare eventuali creature in avvicinamento.
     
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    King, mi stai facendo impazzire il personaggio XD
    Scusa per il ritardo... di nuovo ^^" Ultimamente non sono molto ispirata

    La viverna aveva appena finito di cacciare. Aveva viaggiato verso ovest, andando incontro alle montagne e al suo territorio. Non era stato difficile per lei trovare un boschetto dove cacciare, dato che era abituata a muoversi in quei posti. Non aveva neanche tardato a trovare un cervo di medie dimensioni, piombargli addosso e catturarlo. Sapeva che quella creatura non l'avrebbe saziata più di tanto, ma come poteva andare contro agli ordini del padrone? Sembrava un tipo attento ad ogni piccola trasgressione, e la viverna non poteva permettersi di deluderlo.
    Ci aveva messo un quarto d'ora per raggiungere quel boschetto, e sapeva che se avesse continuato per un'altra decina di minuti, avrebbe raggiunto la meta che il padrone e gli altri stupidi e lenti umani non vedevano l'ora di raggiungere: la sua grotta. La cercò con lo sguardo per qualche istante, ma era ancora troppo distante perché i suoi occhi potessero distinguere tra le piccole crepe che crivellano il fianco della montagna.
    La viverna prese il cervo con la bocca - il padrone non voleva che la viverna mangiasse i suoi pasti fuori dall'accampamento umano - e anche se il suo desiderio era quello di continuare il viaggio verso ovest, si alzò in volo per tornare dal padrone. Ormai si era abituata a volare sentendo il sapore del sangue, odiava ancora il padrone per costringerla continuamente a questo genere di umiliazioni, ma almeno aveva imparato a pensare razionalmente anche se non vedeva l'ora di affondare le fauci nelle membra della sua preda sempre più fredda. Fu anche grazie a questo che pensò che forse era meglio allungare di poco il viaggio verso sud e controllare se l'umana che aveva scorto in lontananza poteva davvero risultare una minaccia per i piani del suo padrone, o se era solo una semplice fantasia paranoica del padrone.
    La viverna sapeva che le sue ali avrebbero potuto allertare qualsiasi creatura nei dintorni, ma nella sua prima perlustrazione non aveva notato odori particolari, quindi si mantenne a distanza di sicurezza sufficiente per tenersi lontana solo da orecchie e occhi umani. Non le sembrò che ci fosse niente di strano nel comportamento dell'umano: si era messo a guardare il cielo - per un attimo pensò che si fosse accorto della sua presenza, ma poi le venne in mente che poteva benissimo controllare quanta luce rimaneva per i suoi miopi occhi - , si era accucciato per trafficare con lo zaino per poi abbandonarlo a se stesso e addentrarsi nel bosco. Non capiva perché avesse dei vestiti di colore diverso dalla prima volta che l'aveva scorto, ma la classificò come una semplice eccentricità umana.
    Aspettò che tornasse a farsi vedere, volando in circolo assecondando le correnti d'aria. Lo vide dopo poco, e come immaginava portava con sé dei rami per il fuoco. Bah, quello non era niente di più di un semplice e strano umano che aveva finalmente capito quanto stupido fosse vivere in quegli ammassi di legno, pietra e paglia che chiamavano "città". Virò verso l'accampamento e... per un attimo alla viverna parve di vedere un riflesso verde tra le foglie. Non ci fece troppo caso. Era affamata, e il sangue del cervo non la facilitava certo a dimenticarlo. Se era andata a controllare l'umano era per sua iniziativa, non era stato il padrone ad ordinargli di farlo.. anzi, semmai lui le aveva detto di non attirare attenzioni inutili. Meglio tornare al campo, quello non era che un'inutile e innocuo umano.

    ----

    Perché il destino - o meglio, zio Rodd - aveva deciso di affiancargli proprio quel drago, con tutti i mostri che esistevano nel mondo? Non sarebbe stato meglio un taciturno pesce-gatto gigante, un intangibile fantasma o una lenta lumaca mannara? No, perché doveva venire ad aiutarla un drago chiacchierone, con il cattivo costume di trasportarla a tutta birra nell'entroterra del Kengard? Più le parlava e meno riusciva a sopportarlo. Perché le spiegava cosa fosse una viverna? In primis, lei non glielo aveva chiesto, e secondo, Jill sapeva cosa diamine fosse una viverna, solo non capiva perché il drago ne parlava come se dovessero incontrarla lungo il loro cammino. Pensava che stesse collaborando con i banditi? Jill pensava che i draghi e le creature in genere non si preoccupassero di queste faccenduole da umano... anche se...
    Jill tornò verso lo zaino, lasciò cadere i pochi rametti che aveva frettolosamente raccolto e si sedette di nuovo sul masso, ignorando l'ordine del drago di rimontargli in groppa. Non riusciva più a vedere nessuna macchia rossa, ma lei non poteva dire se era perché se ne fosse andata o per la luce sempre più calante. Immaginava comunque che non fosse a portata di orecchie se il drago si azzarda a farle una ramanzina. La viverna con i banditi? Questo spiegava alcune cose - le macchie "strane" nel luogo dell'imboscata, per esempio - , ma ne lasciava aperte altre. Come l'avevano convinta a partecipare? Qual era il loro scopo? Come dovevano agire di conseguenza lei e il drago? Sempre che non se ne fosse andato prima, per il fatto che lei lo stesse beatamente ignorando... si voltò verso di lui.
    < Se vuoi davvero sfruttare l'effetto sorpresa, attaccarli in quella maniera è la cosa più stupida che si possa fare. - gli disse freddamente - Ti ricordo che il nostro scopo non è uccidere chiunque si muova, ma liberare dei prigionieri. Se agisci in quel modo attireresti tutti contro di te all'interno del loro accampamento, compresa la viverna.. e cosa pensi succederebbe se nello scontro ti scappasse qualche fiamma? I prigionieri sono probabilmente legati, come possono scappare dal rogo? Metterli al sicuro dovrebbe essere la nostra priorità, e meno persone muoiono in questo assalto, meglio è. >
    Aveva pensato a dei piani nella mezz'oretta in cui il drago si era fatto gli affari suoi, ma doveva ammettere che anche se aveva valutato ad ogni eventualità, aveva sempre e solo pensato a nemici umani o fac similae, non a viverne. Si basavano più o meno tutti sullo stesso leitmotiv: il drago attirava o spaventava più nemici possibili, dimezzando le forze nel loro accampamento e attirando l'attenzione degli altri, lasciando così via libera a Jill per introdursi nel campo senza troppi problemi e cercare i prigionieri. Con una viverna invece cosa avrebbero dovuto fare? Un diversivo non era sufficiente... ma se Jill si fosse occupata di un secondo, forse...
    < Ho un piano, se vuoi ascoltarlo, ma prima di poterlo mettere in pratica dobbiamo capire come sia organizzato il loro campo. >
    Jill si alzò, raccogliendo lo zaino. Non era ancora abbastanza buio per attaccare, ma forse era meglio non aspettare che la luce calasse del tutto per studiare l'accampamento dei banditi. Aveva notato una collinetta in lontananza più a nord quando era appena arrivata, e il sole era ancora in parte visibile. Forse potevano sfruttarla, sempre che fosse abbastanza vicina all'accampamento nemico... altrimenti avrebbero sempre potuto provare con la collina successiva..
     
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    Non è una novità che ti faccio impazzire le tue "signorine del -inserire nome oggetto misterioso e/o potenzialmente pericoloso per Zell-" XDXD e....no problem per il ritardo ^^


    Zarthial sollevò gli occhi e scosse sconsolato il muso di nuovo.
    "Perchè gli umani sono nati così male? Un elfo o un nano mi avrebbero dato molte meno noie..." pensò mentre l'umana lo disobbedì sfacciatamente rifiutandosi di salirgli in groppa. Il drago verde tese di nuovo le orecchie per ascoltare se la viverna tornava ma non udì più nulla, così decise di tornare fuori dal boschetto, mentre l'umana lo ferì nell'orgoglio dicendogli che il suo piano era totalmente da fallimento. Ma chi era lei per mettere in dubbio le tattiche di un drago! Un'umana! Un'umana priva di scaglie, ali, coda, artigli, soffio di fuoco e poteri magici. Oltre che ad essere priva della vista notturna e di altre innumerevoli abilità che la Natura aveva dato a tutte le creature tranne a quei bipedi. Pretendeva inoltre di uccidere meno nemici possibile ma ciò gli avrebbe esposti all'inseguimento.
    Zarthial si limitò a fulminarla con uno sguardo con i suoi occhi azzurri, che non erano meno penetranti di quelli gialli o rossi più tipici dei draghi del suo elemento.
    Oltre a stuzzicarlo, l'umana si permise persino di suggerirgli un piano alternativo.
    "Si vede che non mi conosci, signorina! E non conosci le abilità che ogni drago ha! Il mio piano prevede che tutti si fiondino su di me mentre tu approfittavi della loro distrazione. La viverna sarebbe troppo impegnata su di me per badare ai prigionieri mentre spero che tu sia in grado di spaccare qualche testa se ti dovessero vedere....comunque sentiamo il tuo piano ma me lo dirai strada facendo, altrimenti perdiamo troppo tempo se prima di attaccare dobbiamo studiare il terreno. Io ci vedo al buio quindi non ho problemi di capire la loro organizzazione a notte fonda." Zarthial suggerì a grandi linee il suo piano tenendo per ora nascosta la parte dove utilizzerebbe la sua abilità della falsa immagine per far credere ai stupidi umani che ci fossero due draghi verdi invece che uno, inducendoli a colpire il gemello fantasma di Zarthial.
     
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    SCUSA!!! Sia per il ritardo che per il messaggio un po' cortino.. prima o poi tornerò attiva in maniera un po' più... attiva, questo è giusto per sbloccare..

    Jill si chiese perché il drago sembrasse contrariato dal fatto che lei bocciasse la sua idea. Non era stato lui a suggerire che, per quanto improbabile, la viverna si era messa in combutta con i banditi? Perché quindi proporre dei piani che rischiavano solo di metterlo in pericolo? Dalla fiducia che pareva avere in se stesso, forse contro una viverna poteva anche uscirne vincitore, ma perché arrischiarsi ad attirare su di sé lance, spade e frecce in più che lo avrebbero solo distratto dal suo principale nemico? E se tra le fila dei banditi si contava pure qualche mago, sarebbe riuscito a schivare le artigliate della viverna mentre si preoccupava degli attacchi magici che provenivano da terra?
    No, non potevano attaccare direttamente, non conoscevano niente del nemico, neanche in quanti fossero, quale fosse il loro obiettivo, o il perché delle loro azioni. Avevano attaccato proprio quella carovana per qualche motivo, o era stata una mera coincidenza? Non dovevano sottovalutare i banditi... in fondo erano se riusciti a ottenere l'appoggio di una viverna - una sola, vero? -, qualcosa nel loro gruppo doveva pure essere.. strana, no? Andare lì allo sbaraglio poteva essere un errore troppo grosso.
    < Meglio se prima capiamo com'è disposto il loro campo. E' stupido ideare qualcosa di più preciso se non sappiamo nemmeno chi ci troviamo davanti. > disse, alzandosi in piedi.
    Recuperò quindi le sue cose, e salì in groppa a Zarthial.
     
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    Almeno su una cosa erano d'accordo: un'ispezione del terreno e del campo per capire quanta gente ci fosse, quante viverne, la conformazione del terreno, eventuali vie di fuga ed eventuali posti dove incastrare gli umani per sconfiggerli con le fiamme evitando di dare fuoco al bosco.
    Zarthial lasciò che l'umana gli salisse in groppa e iniziò a salire nel bosco evitando il sentiero.
    "Mi raccomando. Più ci avviciniamo al loro campo e più dobbiamo essere silenziosi, quindi evita di sbraitare o urlare. Se devi dirmi qualcosa, sussurramelo nell'orecchio!" le disse Zarthial a voce bassa.
    Il drago verde salì lungo un bosco formato da aghifoglie, come abeti e larici. Gli aghi a terra non scricchiolavano come le foglie quando venivano calpestati dalle grosse zampe del drago e non c'erano molti rami a terra che potessero rompersi. Un ramo spezzato, nel silenzio del bosco notturno, era come un "siamo qui, stiamo arrivando!" per i banditi, così Zarthial, guidato dalla sua vista notturna, evitò di posare le zampe sui rami caduti e sulle rocce instabili che potessero franare.
    Come un faro lontano, il fuoco da bivacco dell'accampamento dei banditi guidò Zarthial nella giusta direzione e seppur procedeva molto lentamente per evitare di fare rumore, era sempre più vicino al loro obiettivo.
    Non si vedeva più la viverna in volo, evidentemente era già andate a caccia quindi non aveva più motivo di alzarsi in volo. Dopo essersi divorata la sua preda serale, probabilmente sarebbe finita in quel leggero torpore sonnacchioso post pasto.
     
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    Scusami per essere di nuovo in ritardo, per aver scritto un altro corto messaggio da biscotto della fortuna (?), e per essere costretta a scusarmi continuamente ^^" Dovrei avere un piccolo (ma piccolo-piccolo) periodo di libertà adesso.. spero di poter essere più celere

    Per l'ennesima volta Jill si chiese cosa stesse facendo seduta in groppa a quel bestione. Anche la risposta, per quanto cercasse di rigirarla, era sempre la stessa: tutta colpa di zio Rodd. Lei odiava cavalcare, non sopportava l'idea di dover condividere un lavoro con qualcun'altro e non le piaceva neanche l'idea che quel qualcuno fosse un drago che la trattava come se fosse un'emerita imbecille. Dire a lei do non dover sbraitare? Dannazione, era come dire a lui di dover sputare fiamme mentre combatteva contro la viverna! Sfogò il suo risentimento con un semplice e discreto sbuffo. Avrebbe in realtà urlato volentieri in quel momento, ci stava davvero bene un imprecazione contro il suo maledetto zio.
    Non fece in tempo ad inventarne una con sufficiente effetto. Il drago cominciò a muoversi, e Jill dovette ingegnarsi a riversare le sue energie nel non finire schiantata a terra. Sapeva che il drago non si sarebbe mai arrischiato a lanciarsi in una corsa sfrenata, ma chi poteva dire cosa significasse per un drago muoversi in maniera furtiva? Era alto, grosso e pesante, con quattro zampe da gestire e un colore verde sgargiante da nascondere... come poteva quell'essere sapere che significasse muoversi nell'ombra e di nascosto? Eppure, mentre procedeva, sembrava davvero silenzioso. Forse i draghi erano delle creature abituate a muoversi nei boschi, dove ogni ramo spezzato sotto al piede era sinonimo di una preda spaventata in fuga, o di un pericolo in avvicinamento.. ma nessun rametto annunciò le sue quattro zampe, e nessuna foglia sfrigolò sotto la sua mole. Si avvicinarono di un silenzioso passo alla volta, in una luce fredda che lasciava sempre più spazio al buio della notte. Quanto mancava ancora al loro accampamento?
    Ti lascio carta bianca su dove appostarsi.. sei tu le gambe in questo momento ^^
     
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