Salvataggio

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    Splendore celeste

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    In azione? Quasi nessuno XD Solo l'arciere e il capo dei banditi, al momento. Gli altri sono una po' sparsi nei dintorni: un paio sono stati tramortiti da Jill, i feriti del tuo primo attacco si sono ammassati lontano da lì, e una buona parte andata a caccia di cavalli molto probabilmente non tornerà indietro con quel cavallo ^^" Non avevo pianificato nessun'altra intrusione, vai tranzollo ^^

    < Mayan? > chiese Jill, senza permettersi il lusso di distogliere lo sguardo dal nemico.
    Anche se non voleva far trasparire la propria perplessità, quella semplice parola era sufficiente per far capire al mondo la sua frustrazione davanti a quella situazione. Più che la risposta, però, a sorprenderla davvero fu la bocca da cui proveniva.
    < E' un metallo speciale: ogni illusione che agisce su di esso non è davvero un'illusione. - spiegò il mago con un sorriso compiaciuto - Diventa realtà. >
    < Ha però un prezzo! > gli urlò contro la madre di Arthur.
    < Solo perché ha consumato i tuoi poteri, non significa che farà lo stesso con i miei. - il sorriso si accentuò - C'è un trucco... >
    Lo sguardo del mago, dapprima puntato su quello della madre del ragazzino, si spostò leggermente, come a seguire i movimenti di qualcuno alle loro spalle. La sua espressione non cambiò, ma il suo sorriso ebbe un jiffy di cedimento. Jill non si voltò, ma lo capì lo stesso: il drago era finalmente arrivato. Con la sua forza minacciosa, non gli ci mise molto a risolvere i piccoli conflitti tra le due guardie e i due banditi: entrambe le fazioni si bloccarono vedendo il suo arrivo, una decisamente preoccupata, la seconda indecisa se essere davvero rassicurata dalla sua presenza. Solo quando Zarthial cominciò a strattonare i banditi per disarmarli, i prigionieri mollarono i loro primo e vero sospiro di sollievo. Per un attimo Jill si chiese perché non fosse bastata la sua di presenza..
    Dalla parte del nemico, invece, fu il terrore a trasparire: l'arciere non appena fu disarmato, non aspettò neanche che la guardia ferita gli urlasse un < Arrenditi! > che già aveva voltato le spalle ai presenti per scappare a rotta si collo. L'omone fissò la schiena del compagno che si allontanava con uno sguardo comprensivo. Non lo imitò e non arretrò. Si limitò ad alzare le mani disarmate in alto. Il mago osservava la scena con sguardo pacato, con stampato in viso il suo onnipresente sorriso. Sembrava divertito... non lo preoccupava che la presenza del drago significasse la sconfitta della sua viverna?
    < Drago, - lo chiamò il mago infilando il coltello nella cinta che gli stringeva la tunica alla vita - se mai si sveglierà, di' alla viverna che il suo uovo non si è mosso di una spanna dall'ultima volta che lo ha visto. >
    Evidentemente no, non gli interessava, e il sorriso pareva quasi sottolinearlo. Ma cosa c'entrava un uovo? Che la sua presunta scomparsa spiegasse come un uomo dall'apparenza tutt'altro che "forte", fosse stato in grado di controllare un essere come una viverna? Aveva nascosto il suo uovo? Con i suoi meschini poteri?
    < Ora, se volete scusarmi... - disse il mago, accennando un inchino - sarà per la prossima volta. >
    Il corpo del mago diventò gradualmente inconsistente, come se la sua intenzione fosse quella di scomparire del tutto. Nonostante le spiegazioni, sempre più domande affollavano la mente di Jill, ma anche se non capiva perfettamente quello che stava succedendo, su una cosa era assolutamente sicura: non aveva nessuna intenzione di stare ancora al suo gioco. Scattò in avanti, contro il mago. Non gli avrebbe permesso di scomparire così, non dopo tutto quello che aveva fatto! Vedendola, il mago drizzò la schiena di colpo, il suo sguardo si fece leggermente preoccupato e arretrò leggermente. Jill saltò per placcarlo, ma senti il contatto solo con la nuda terra. Non era riuscita a fermarlo, e neanche a toccarlo.
    Per lo meno si era tolta uno sfizio: prima che se ne andasse, era riuscita finalmente a strappargli via quel suo stupido sorriso.
    < Dannazione... è scomparso.. > borbottò mettendosi a sedere
    Un'altra non-illusione? Per la frustrazione tirò un pugno contro il terreno.
    < Doppia dannazione, pugno sbagliato! > ri-borbottò stringendosi di nuovo la mano ferita con l'altra.
    Ok, non sapevo come gestirlo, così lo ho fatto semplicemente scomparire nel nulla XD Se Aes avrà voglia di farlo comparire come PNG cattivo in altre role sarà a sua discrezione.. io la butto là ^^"
     
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    Un drago adulto che mette a tacere gli strepiti dei draghetti che litigano tra di loro. Così era stata l'ennesima entrata in scena di Zarthial, solo che al posto dei draghetti vivaci c'erano quelli che restavano dei banditi.
    Uno di loro scappò via dando pericolosamente la schiena a Zarthial, ma il drago non fece nulla per bloccarlo. Ormai non gli interessavano più quei bipedi, sperando che avessero imparato la lezione.
    "Se fossi in voi, mi preoccuperei di arginare quel fuoco che la vostra viverna ha appiccato!" gli disse il drago verde.
    Era rimasto solo uno con loro, che alzò le mani in alto, gesto che nel linguaggio umano significava resa, il corrispettivo draconico e lupino di girarsi ed esporre il ventre. Zarthial rimase a guardarlo, nel caso che fingesse ed attaccasse, anche perchè era ancora armato di coltello, che ripose nella cintura.
    Quello si rivolse a Zarthial. Ma per chi lo avevano preso? Per la balia della viverna? Lui non aveva niente a che fare con quella bestia rossa che era ancora distesa e riversa a terra, dopo che l'aveva controllata l'ultima volta. Nè tantomeno gli interessava che la viverna avesse deposto un uovo. Non era un vile rompiuova.
    "Io non c'entro niente con quella. Sbrigatevela voi con quel pettirosso e il suo uovo. Ma non vorrei essere in voi se dovesse decidere di usarvi come antistress per la sconfitta che ha subìto!" riuscì a dire al mago, che lo aveva intuito essere un mago, prima che questo scomparisse.
    A quel punto, l'umana fece un balzo per afferrarlo ma senza successo, con la conseguenza di rischiare di rompersi una mano battendo a terra per stizza.
    "Risparmia le tue energie! Dobbiamo fare tutta la strada a ritroso e io non posso volare, non con tutti voi. E ho bisogno di recuperare le forze, quindi c'è bisogno dell'aiuto di tutti voi."
    Zarthial spostò lo sguardo su tutti i prigionieri che erano stati liberati.
    "State tutti bene? Quanti siete?" aggiunse, rivolto un pò a tutti.

    Bellissima la scena di Jill che cerca di acchiappare il mago XD
     
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    Ancora a terra, Jill si limitava a fissare gli altri, senza decidersi ad alzarsi: la guardia che aveva combattuto contro l'arciere, aiutava il compagno a tenere a bada il bandito rimasto, puntandogli contro la daga che teneva in mano; i genitori di Arthur avevano cominciato a parlottare tra loro in un bisbiglio confuso; gli altri due prigionieri - il mercante e lo stalliere - rimanevano per conto loro, appena al di fuori della tenda da cui erano usciti; e il drago sembrava più irritato per ciò che il mago aveva detto, piuttosto per quello che aveva fatto. Lo ignorò, anche se avrebbe tanto voluto dirgliene quattro su come avesse fatto scoppiare il suo piano, quello non era il momento. Il modo in cui si era conclusa la vicenda non la soddisfaceva molto. Sì, erano riusciti a riscattare gli ostaggi, ma senza nessun colpevole - un vero colpevole - tra le mani, sarebbero mai riusciti a capire il perché di ciò che era successo?
    Le parole del drago la riscossero dai suoi pensieri. Forse non aveva tutti i torti, pensare ad una conclusione non era tecnicamente corretto, o per lo meno era un pochino prematuro: un incendio minacciava parte dell'accampamento, gli altri banditi potevano essere dovunque, e avevano un viaggio da organizzare. Il compito che si era messa in testa non era solo quello di salvare i prigionieri, ma anche di portarli in salvo. Fare prigionieri a loro volta esulava dalle loro direttive. Si alzò in piedi, appoggiando la mano sana a terra per aiutarsi, e si avvicinò al bandito rimasto.
    < Chi sei? > gli chiese.
    Il bandito abbassò lentamente le mani, evitando accuratamente movimenti bruschi e improvvisi. Chi non lo avrebbe fatto con un nemico così grosso, verde e squamoso al proprio fianco?
    < Minner. - rispose - Gli uomini di questo accampamento seguivano i miei ordini. >
    Avevano tra le mano il capo dei banditi? Quell'omone alto due volte lei, con indosso un armatura fatta con tanti pezzi scompagnati di armature diverse, era effettivamente il capo di quegli stupidi uomini che avevano deciso di seguire la pazzia del mago? Il suo sguardo sembrava sveglio, ma non le interessava capire quali fossero le ragioni che lo avessero indotto a seguire il mago. Era ovvio che lui fosse una semplice pedina, altro non serviva sapere.
    < Dove avete messo le provviste per il viaggio? > continuò lei.
    Per un attimo l'omone esitò. Gli bastò una veloce occhiata al drago e al niente intorno a lui per portarlo sulla diretta via.
    < Su un carro a sud. Vicino a dove hai slegato i cavalli. >
    Jill finse di non notare la "leggera" nota di astio. Finché le risposte erano precise e senza divagazioni, non se ne sarebbe preoccupata.
    < Quanti ne avete già recuperati? >
    < Quattro, per quanto ne so. >

    Bene, ne avrebbero avuto bisogno da almeno uno per portare le provviste di cui avevano bisogno durante il viaggio. Erano tutti stanchi, compreso il drago, e viaggiare con le spalle appesantite da zaini carichi di cibo e acqua non li avrebbe di certo aiutati a procedere. Tanto valeva approfittare della forza di un cavallo, dato che i banditi si erano così gentilmente offerti di andarli a pigliare a destra e a manca.
    Si voltò verso gli altri, lasciando l'omone alle due guardie. Mentre lei cercava di ottenere informazioni dal capo dei banditi, i prigionieri si erano avvicinati al drago per rispondere alle sue domande. Brevemente il padre di Athur, a mo' di portavoce, gli aveva detto che erano in sei - sette, contando anche Jill - che stavano tutti bene se non si contava la stanchezza, e che solo Theor, una delle guardie, si era ferito al braccio durante l'assalto dei banditi e della viverna alla loro carovana. Jill si avvicinò al gruppetto.
    < Su un carro a sud dovrebbero esserci tutte le provviste che necessiteremo durante il viaggio. - gli intimò - Aspettateci là. >
    < Perché? Dove state andando voi? E... e voi chi? >
    < Lui
    - indicò il capo dei banditi - deve prima accompagnare me e il drago a trovare il resto dei suoi uomini... >
    Concluse con un sorriso. Immaginava che il suo fosse una classe di sorriso del tutto diversa rispetto a quelli del mago: lui li sfruttava per infastidire gli altri, lei per sottolineare quanto fosse impazzita.
    Sorry, ci ho messo un po' a rispondere perché ero indecisa su come continuare.. e soprattutto se continuare. Secondo me scrivere un messaggio conclusivo e far finire tutto subito così, mi sembrava di lasciare in sospeso troppe cose irrisolte... se non ti garba però possiamo andare avanti e pace ^^"
     
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    Zarthial si voltava di tanto in tanto preoccupato in direzione della viverna. Era sempre distesa là ferma, che sembrava morta.
    Per quanto tempo sarebbe ancora rimasta là a dormire? Il drago verde sperò il maggior tempo possibile, per consentire loro di allontanarsi il più possibile da lei.
    I prigionieri erano sei o sette, e stavano tutti bene, ad eccezione della stanchezza generale e di una guardia ferita in maniera comunque non grave. Meno male, forse il ritorno non pareva così difficoltoso.
    I banditi, comunque, erano stati presi, visto che l'umana sua compagna di viaggio stava interrogando il loro capo e, sapendo di essere a pochi metri da Zarthial, non esitò a stare zitto nè a mentire.
    La sua compagna di battaglia ebbe un guizzo di genio, di solito inaspettato dalle menti umane, cioè quello di radunare un cavallo per trasportare il carro delle provviste, sopravissuto dalle fiamme e dalle zampe di Zarthial, visto che si trovava dall'altra parte dell'accampamento.
    "Per fortuna non l'ho sfasciato, quel carro ci sarà utile anche per buttarci sopra chi è più stanco"
    Zarthial però non capì perchè l'umana intendesse farsi accompagnare da quell'uomo gigantesco per cercare gli altri umani ora sparsi per tutto il bosco, ora immerso nella totale oscurità, escludendo le zone illuminate dalle fiamme.
    "Non cacciatevi nei guai. Se quella stupida viverna dovesse dare segni di risveglio, urlate quando più potete!" disse il drago verde ai prigionieri, sperando che ovviamente la viverna continuasse a dormire.
    Poi si rivolse piano alla sua compagna di avventure.
    "E' proprio necessario cercare tutta quella gente per il bosco? Credo che abbiano imparato la lezione"
    Non capiva proprio cosa voleva farci con i banditi: legarli e consegnarli alla giustizia, dopo aver percorso tutta la strada di ritorno? Buttarli nelle fiamme? Farli uccidere dal drago verde? Costringerli a spegnere le fiamme in qualche modo?
    Zarthial si augurò di trovarli subito, in modo da risparmiare le energie. Doveva riposarsi, curarsi le ferite e poi andare a caccia, sentiva già gli stimoli della fame.
    Ok continuiamo anche se il mio Zarthy non lo apprezza molto, poverino XD
     
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    Jill raccolse la spada corta che l'arciere aveva lasciato cadere prima della fuga, e l'appuntò alla schiena. Non contava di utilizzarla nell'immediato futuro, ma dopo tutto quello che era successo, avere un'arma a portata di mano le dava più sicurezza di quella che sentiva avendo un drago dalla sua. A tal proposito, lanciò al lucertolone una veloce occhiata, e lo vide mentre dava alcune indicazioni agli ex-prigionieri, che risposero con un silenzioso coro di cenni affermativi. Anche le guardie avevano la testa rivolta verso di lui, e prestando al capo dei banditi la minima attenzione, imitarono gli altri nel loro consenso.
    Il consenso, però, non sembrava arrivare anche da parte del drago.
    < Non cerchiamo gli uomini, ma i cavalli. - spiegò lei - Siccome è poco probabile che siano in posti diversi, tanto vale andare alla ricerca dell'uno per trovare l'altro, no? >
    Mentre parlava sentiva lo sguardo del capo dei banditi puntato su di lei. Voleva qualcosa in particolare? Provò a ricambiarlo.
    < Che ne avete fatto di Zort? - domandò il bandito - E' morto? >
    A quanto pare, la sua espressione perplessa fu abbastanza eloquente come risposta, dato che continuò senza alcun "Chi?" a spronarlo.
    < L'uomo che era di guardia alla tenda dei p... alla vostra tenda. Dov'è? >
    Oh, quello che era entrato nella tenda così improvvisamente per farle perdere dieci anni di vita. Quel Zort. Se ne era completamente dimenticata. Cercò di non darlo a vedere.
    < E' dentro la tenda. Faresti meglio a portarlo con noi: non è morto, ma potrebbe aver bisogno di cure... >

    ---

    Era da un po' ormai che lei, il drago e i due banditi camminavano. Era palese che non potessero procedere troppo velocemente, dato che una delle loro guide era stata azzoppata da - beh - lei. Peccato che muoversi lungo il perimetro del campo per evitare l'incendio, oltre che allungare di molto quell'agonia, inaspriva parecchio la sua irritazione. Sbuffò. Quel silenzio così maldestramente nascosto dai gemiti trattenuti del bandito che aveva tramortito e dai lievi tonfi ritmici dei passi del drago alle sue spalle, non offrivano uno svago alternativo al continuo rimuginare su quello che era appena successo, al dolore pulsante della mano e alla preoccupazione per quello che sarebbe arrivato. Cercò in tutti i modi di non darlo a vedere, ma guardarsi intorno non era sufficiente per calmare i nervi.
    Dopo un tempo che le sembrò lunghissimo, finalmente si cominciarono ad intravedere i radi alberi che delimitavano l'altro lato dell'accampamento.
    < Quanto manca? > chiese, accelerando un poco il passo per affiancarsi ai due banditi.
    < Siamo quasi arrivati.. è appena dentro la boscaglia. >
    Jill annuì. Fermò la marcia e si girò verso il drago. Non controllò se i banditi si fossero a loro volta bloccati ad aspettarla, ma il respiro affannato di quello ferito non parve farsi più lontano.
    < Aspetta qui, drago. - alzò una mano per impedire che potesse ribattere - Se ti avvicini troppo rischi di spaventare i cavalli, e non credo sia un bene se ti allontani troppo dagli altri. Non preoccuparti per me: loro due - cenno di testa verso i banditi - sanno che sei a portata di balzo. >
    Lei di cavalli se ne intendeva poco niente, ma ricordava abbastanza chiaramente come la tranquilla cavalla di zio Rodd si fosse innervosita con la vicinanza del drago. Considerando poi che quei cavalli dovevano già di loro essere piuttosto traumatizzati, forse era meglio che il drago si mantenesse contro vento e fuori dal loro campo visivo. Lei non aveva idea di come gestire un cavallo, figurarsi un cavallo irritato...
    Senza neanche aspettare una risposta di Zarthial, Jill si voltò e riprese a camminare. Superò i banditi di lato e si inoltrò nella boscaglia. Dopo tutto il tempo passato vicino alla luce del falò, la sua vista non era più abituata all'oscurità, ma la luna e il fuoco che imperversava nell'accampamento, seppur filtrati dalle chiome degli alberi, erano dei lumi più che sufficienti per sapere dove mettere i piedi. Più che vedere il fatto di essere arrivata, però, lo udì, come il metallico suono delle spade che venivano estratte dal fodero.
    < Abbassate le armi! - gridò il capo dei banditi alle sue spalle - Subito! >
    Jill li guardò calma, incrociando le braccia al petto, e cercando di dimostrare una sicurezza che probabilmente non aveva. Mentre il loro capo si impegnava a far abbassare le armi a tutti, il bandito che lei aveva ferito si buttò a terra e sussurrò qualcosa nell'orecchio del vicino. Bastò aspettare che la parola "drago" passasse per le orecchie dei presenti, per ottenere l'attenzione generale.
    < Avete due modi per pagare per ciò che avete fatto: primo, lasciarvi gentilmente sbranare dal mio amico là dietro; - indicò con noncuranza dietro di sé - secondo, fornirci un cavallo da tiro e le provviste necessarie per togliere il disturbo. Quale opzione preferite? >
    Silenzio. All'appello risposero solo i rumori di un bosco che si risvegliava dopo la confusione della battaglia, ma nessuna voce umana. I banditi si limitavano a guardarsi tra loro, confusi su cosa stava ed era successo ed indecisi anche su una così semplice scelta. Solo il capo ebbe il coraggio di fare qualche passo in avanti, slegare un cavallo di grossa stazza da un albero e, senza proferire verbo, passargli la corda.
    < Ottima scelta. > sussurrò lei.
    Accennò ad andarsene, ma le tornò in mente una cosa.
    < Più a sud ho tramortito uno di v... >
    < Lo abbiamo già trovato. >
    disse un bandito, con la testa completamente nascosta nell'ombra.
    Jill annuì. Meglio non disturbare oltre, aveva capito l'antifona.
    Così, senza osare aggiungere altro, e con un benedetto cavallo al fianco, si voltò e si lasciò i banditi alle spalle. Sperò solo che non avessero così fretta di liberarsi di lei da lanciarle contro una freccia mentre dava loro le spalle.
    Sorry, ho mosso un po' il tuo Zarthy. Se non ti garba modifico ^^
     
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    Zarthial si limitò ad annuire stancamente in risposta a Jill. Forse la fatica valeva la pena, così iniziò a seguire lei e i banditi che teneva sotto tiro con una piccola spada.
    Quella camminata nella boscaglia fu più stancante di quanto Zarthial si aspettava. Era costretto a camminare ad un ritmo lentissimo, troppo lento per i suoi muscoli abituati a farlo muovere più velocemente. Camminare ad un'andatura troppo lenta era stancamente come andare troppo veloce. Tutta colpa degli umani e le loro zampe che si rompevano con la stessa facilità di un ramoscello di faggio secco! Le maledizioni a mente del drago all'indirizzo dell'umano azzoppato erano le uniche cose che accompagnavano la sua lenta marcia.
    Stava quasi per scaricare tutte quelle maledizioni ad alta voce sui bipedi, se Jill non fosse intervenuta con un semplice "quanto manca?".
    Quando disse al drago verde di aspettare lì, Zarthial non se lo fece ripetere e si accucciò subito, per lasciare riposare le zampe. Se non era per il fatto che doveva comunque tenere a bada i banditi con lo sguardo, si sarebbe addormentato lì ora come un sasso, per recuperare le energie.
    Il drago verde assunse una postura all'apparenza tranquilla, là accucciato con il muso fermo a fissare Jill che si inoltrava nel bosco e con le orecchie tese a sentire le parole e i rumori. Di tanto in tanto spostava lo sguardo in giro e poi sui banditi vicino a lui, per vedere che fosse tutto tranquillo. Ma nonostante quella postura calma, era sempre all'erta, pronto a scattare se le cose si fossero messe male, anche se non lo faceva notare.
    Le sue orecchie scattarono quando sentì i rumori e le parole provenire dalla boscaglia, ma da quanto pareva, l'umana continuava a tenere a bada i banditi, confortata dal fatto di essere in compagnia di un grosso drago del fuoco.
    "Se pensi che io mangi questi bipedi puzzolenti, ti sbagli. Avranno un sapore schifosissimo!" fu il pensiero a mente di Zarthial riguardo al sbranare. Al massimo li avrebbe fatti fuori con una zampata o una fiammata ma non avrebbe mai messo in bocca quei bipedi, il cui odore era già sufficiente a far schifare il drago. Se li avesse mangiati, poi avrebbe sicuramente dato di stomaco. Davanti a Jill.

    Naaah, tranquilla ^^ anzi, Zarthial ha accettato benissimo la cosa! XD
     
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    Con sua grande sorpresa, Jill uscì dalla boscaglia indenne e senza essere bersagliata da cose più pericolose di astiose occhiate di sottecchi. Era sbucata un po' più a sud rispetto a dov'era entrata, perciò, in lontananza e contro la luce dell'incendio, il drago appariva quasi un'indistinguibile macchia verdastra. Tentò un cenno rassicurante col capo, come per dire "Tutto secondo i piani". Era lontano e buio, ma sapeva che il drago l'avrebbe vista: le aveva già dimostrato quanto affinati fossero i suoi sensi. Se avesse capito il messaggio o no, però, beh, questa era un'altra questione.
    Cominciò quindi a dirigersi verso sud-est, per ricongiungersi con gli altri e sbolognare finalmente a qualcuno più esperto quel zoccoluto quadrupede. Gli lanciò una veloce occhiata stizzita, mentre con entrambe le mani lo trascinava dalla corda legata al morso. Lei non aveva idea di come leggere le sue espressioni: muoveva le orecchie, sbuffava, scuoteva la testa... come si supponeva che dovesse interpretarlo? Stava per tirarle una zoccolata per scappare lontano e lontano? Jill sbuffò. Sembrò quasi imitarlo.
    Aveva pensato che il viaggio per arrivare fino ai banditi fosse stato lungo e noioso? Questa nuova fantastica esperienza lo faceva sembrare un'eccitante passeggiata.

    ---

    Caldo.
    C'era tanto calore nell'aria, come se qualcosa di molto vicino a lei stesse andando a fuoco. Anche il suo olfatto confermava: l'aria era pregna dell'odore del legno e della stoffa che bruciavano. Che stava succedendo? Un improvviso dolore all'ala destra la spinse a ripiegare l'ala e ad aprire gli occhi. Li richiuse immediatamente, abbagliata dalla forte luce intorno a lei. Che faceva lì, in mezzo ad un incendio, e riversa di lato? Era stato lei ad appiccarlo? Ma perché non si era sbrigata ad andarsene?
    Troppe domande, troppa confusione in testa. Si sentiva rintronata, e il pulsante dolore al petto e al collo e alla zampa di certo non aiutavano a pensare. Sembrava quasi che si fosse scontrata contro una montagna... cosa era successo?
    UOVO!
    Si era scontrata, sì, con qualcuno.. un drago e aveva perso. Ma dov'era il suo uovo? Dov'era finito? Ah, pensare era così difficile! Ricordare era peggio, ma non poteva permettersi di lasciare perdere. Con la forza della disperazione, la viverna si alzò di colpo, e con un balzo alimentato dalla stessa forza, si catapultò fuori dalla zona in fiamme. Ci mise qualche secondo per orientarsi. Non era nei dintorni della sua tana... quindi non aveva combattuto per difendere il suo territorio. Allora, perché?
    La risposta nella sua testa risuonò chiara e immediata: "Padrone...". Cominciò a guardarsi intorno, senza riuscire a trattenere un basso ringhio. Erano stati attaccati, lei, gli umani rumorosi e l'umano che l'aveva costretta a così tante umiliazioni. Lui era il vero responsabile... lui sapeva dove fosse finito il suo uovo! Doveva trovarlo a tutti i costi, subito, prima che il drago che l'aveva sconfitta lo trovasse e distruggesse il suo flaccido e debole corpo.
    E ruggì, disperatamente, ma ruggì. L'odore del rogo copriva qualsiasi altro e non voleva perdere le sue ultime energie volando alla cieca. Dovunque fossero tutti, adesso sapevano dove lei fosse. Che l'umano e il drago le venissero incontro: il destino del suo uovo le premeva troppo per essere prudente.
    La viverna è saltata fuori dall'altra parte dell'incendio.. troppo facile sennò XD
     
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    Mentre aspettava che l'umana tornasse, Zarthial si prese di nuovo cura della zampa ferita nel combattimento contro la viverna rossa. Si stava leccando la zampa, facendo passare la lingua lungo l'intera ferita, per poi soffiarci sopra una lieve fiammata verde curativa, per poi tornare di nuovo a leccarla, accelerando così una guarigione già comunque rapida come succedeva nei draghi. Voleva che la zampa anteriore destra gli desse meno fastidio possibile durante il viaggio di ritorno, facendolo zoppicare il meno possibile.
    Il drago verde si contemplò con orgoglio la zampa, stava migliorando, il pericolo di un infezione era ormai passato e ora bastava solo aspettare che le scaglie si rinsaldassero, cosa che avrebbero fatto presto.
    Improvvisamente, un ruggito squarciò il buio della notte e fece scattare sull'attenti Zarthial che dalla sua posizione accucciata si rialzò con velocità felina. Quel ruggito aveva in se delle note disperate, e non delle note di battaglia, ma era sempre un ruggito di viverna. Di quella viverna! Subito dopo, sentì il vociare vivace degli ex prigionieri, come gli era stato consigliato di fare.
    "Dannazione, quella viverna si è ripresa! Dovevo finirla quanto ne avevo l'occasione!" fu il suo immediato pensiero.
    Il drago verde si guardò intorno per capire da dove venisse il ruggito, fortunatamente non pareve venire da dove si erano radunati gli ex-prigionieri.
    "Tieni a bada i cavalli! La viverna si è risvegliata. E voi, brutti ceffi puzzolenti, se osate solo toccarla, poi ve la vedrete direttamente con me. E non sarò buono come prima!" disse il drago rivolgendosi prima a Jill e poi, minacciosamente, ai banditi, infischiandosi di aver dato loro dei brutti ceffi puzzolenti. Se lo meritavano.
    Zarthial rifece lo stesso percorso a ritroso, ma stavolta velocemente, cercando di non gravare troppo il peso sulla zampa ferita, anche se ora sentiva chiaramente i miglioramenti dovuti alla cura. Raggiunse presto gli umani che erano stati liberati. Si erano sparpagliati in maniera confusa e pericolosa; se la viverna era lì, li avrebbe razzolati come briciole. Ma fortunatamente la bestia rossa non era ancora arrivata lì.
    "Andate a nascondervi nel bosco! Vi copro io!" ordinò al gruppo di umani che iniziarono a correre al sicuro degli alberi mentre lui faceva scudo con il proprio corpo e guardava in tutte le direzioni, sia in aria che a terra.
    Ma ancora non vedeva la viverna rossa.


    Ok, scusa se ho manovrato io un pò i prigionieri e....non ho ben capito verso dove si sia mossa la viverna XD
     
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    Ah, ma non lo ha capito nemmeno lei... è troppo rintronata e stordita XD Comunque, è saltata fuori sul lato nord dell'accampamento, mentre Zarth aspettava Jill seduto a sud-ovest vicino al bosco..

    Sembrava andare tutto bene: il cavallo non l'aveva travolta per scappare lasciandola mezza agonizzante a terra, e non si era nemmeno messo in testa di correre all'improvviso trascinandola qua e là. Si limitava a camminare seguendo lei e le sue spinte e ignorando la vicinanza con un drago. Peccato che sembrava andare tutto bene. Bastò un "semplice" ruggito per cambiare completamente la situazione.
    Per un istante Jill pensò che fosse stato il drago, anche se non riusciva ad immaginare nessun motivo plausibile. Accennò a girarsi per appurarlo, ma non ebbe il modo di farlo: il cavallo si alzò sulle due zampe posteriori, accompagnando il movimento con un fastidioso nitrito. Jill piantò i piedi a terra e tirò la corda per trattenerlo a terra e non lasciarlo scappare, cercando al tempo stesso di tenersi alla larga dai suoi zoccoli scalpitanti. Si imbizzarrì un altro paio di volte, ma almeno non scappò. Non si rilassò nemmeno, anche se si limitò a dimostrare il suo nervosismo limitandosi a zampettare avanti e indietro, sbuffando in continuazione.
    Neanche Jill riusciva a rilassarsi. Non lo dimostrava camminando avanti e indietro come il cavallo, ma quando finalmente poté distogliere un minimo d'attenzione da quello stupido quadrupede, non riuscì più a scorgere la figura del drago in lontananza. Che fine aveva fatto?
    Dei passi affrettati attirarono la sua attenzione. Si arrischiò a togliere una mano dalla corda del cavallo per portarla alla schiena, verso lo spadino, ma non lo estrasse. Riconobbe gli ex-prigionieri che correvano nella sua direzione. Riuscì a bloccarne uno.
    Non era una delle due guardie, e tra gli altri quattro era quello vestito in maniera meno elegante. Il suo aspetto urlava "sono un stalliere!", e Jill sperava che lo fosse veramente.
    < Che succede? > gli chiese lei.
    Lo stalliere si guardò alle spalle preoccupato.
    < Il drago... ha detto di nasconderci nel bosco. >
    Nascondersi? Per quale motivo? Centrava con quel ruggito? Se anche il drago ne era preoccupato la ragione poteva essere una sola: non era stata opera sua. E l'unico altro essere che credeva capace era solo uno: la viverna rossa. Vide il viso dello stalliere farsi rosso, mentre continua a guardarsi intorno sempre più spaventato.
    < Sì, meglio, andate a nascondervi. Ma porta questo con te. >
    Gli passò la corda del cavallo, e senza quasi aspettare di assicurarla nelle sue mani, Jill partì di corsa verso il carro delle provviste e - sperava - verso il drago. Se la viverna si era svegliata sapeva che il suo aiuto era inutile, ma non poteva permettere che un nuovo eventuale scontro portasse la distruzione anche dei viveri su cui erano appena riusciti a mettere le mani.

    ---

    Ruggire e aspettare non aveva funzionato: nessuno accorse al suo disperato richiamo. Decise quindi di allontanarsi, zoppicando, verso la luce di un falò poco lontana, a ovest. Ci mise un po' a trascinarsi fino a lì, nonostante la distanza fosse relativamente breve, ma alla fine riuscì a raggiungere la tenda del padrone e quella dei prigionieri. Se quell'essere immondo era da qualche parte, doveva essere laggiù. Per forza, confermò la sua mente stanca.
    Perché allora nessun suono vicino ne confermava la presenza? Iniziò ad annusare in giro, abbassando dolorosamente il collo verso terra per minimizzare l'odore del fumo che il vento portava nella sua direzione. Riconobbe l'odore di un gruppo di umani, tra cui anche quello che cercava, ma nel mezzo.. c'era anche il lezzo di un drago?
    La viverna alzò la testa di scatto. Se riuscì a trattenere un gemito di dolore fu solo perché era troppo impegnata a ringhiare rabbiosamente. Il drago era arrivato a lui per primo? Lo aveva già fatto fuori? Cominciò a rovistare intorno, ma non trovò nessun cadavere, anche se proveniva dalla tenda un leggero odore di sangue. Non doveva essere il suo. Prima di distruggere il suo flaccido corpo avrebbe dovuto fargli sputare il luogo dove aveva nascosto il suo uovo!
    Tornò ad annusare a terra. Le tracce del drago proseguivano a sud-ovest, quelle degli umani a sud. Quale posto migliore per nascondersi che in mezzo ad un gruppo di altri insaccati? Con un ghigno famelico, si incamminò verso sud.

    Ora ti sta venendo contro ^^"
     
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    Non appena l'ultimo di quegli umani scomparve oltre gli alberi, Zarthial lanciò un ruggito di avvertimento verso il luogo dove aveva messo ko la viverna, rimanendo ancora fermo sul posto. Rimase ad aspettare che la viverna rossa si facesse vedere e per avere una visuale migliore, si alzò sulle zampe posteriori in posizione rampante e guardò attraverso l'accampamento, e finalmente scorse un movimento rosso.
    La viverna si muoveva in maniera ancora goffa ed impacciata a causa delle botte ricevute dal combattimento, ottima cosa, nessuna magia oscura da parte di quel mago aveva influito su di lei rimettendola in sesto. Gli sarebbe bastato forse un colpo solo per rispedirla nel mondo dei sogni, se non nell'aldilà.
    La viverna era ancora così frastornata che si limitava ad annusare a terra per cercare Zarthial senza nemmeno accorgersi che alzano il muso poteva benissimo scorgere la testa verde di Zarthial che spiccava da dietro le tende, il cui sguardo era tutt'altro che contento.
    Quando finalmente la viverna rossa uscì da quello che restava dell'accampamento, trovandosela davanti, Zarthial lanciò un altro minaccioso ruggito a fauci spalancate mettendosi di traverso tra lei e la direzione che stava prendendo, in modo da impedirle l'ingresso nel bosco dove si trovavano gli ex-prigionieri che lui doveva difendere.
    "Ferma dove sei! Non ti è bastata la lezione di prima?" fu l'avvertimento di Zarthial che si mise a battere minacciosamente il terreno con la coda sollevando polvere di terra mentre fissava la viverna con sguardo glaciale.
    Se la viverna lo avesse ignorato aggirandolo, il drago verde avrebbe attaccato senza esitare, facendole vedere che lui era ancora abbastanza forte e in salute mentre lei stava barcollando vistosamente.
     
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    Jill sentì un ruggito provenire dalla direzione in cui si stava dirigendo. Rallentò la marcia, chiedendosi se intromettersi tra due lucertoloni zannuti fosse davvero una buona idea. Seppur indecisa, Jill continuò: lei era lei, ormai si era messa in testa di farlo, e niente le avrebbe fatto cambiare idea.
    Mentre correva, sentì il drago ringhiare qualcosa contro qualcuno, e quando finalmente i suoi occhi riuscirono a scorgere qualcosa, trovò il drago e la viverna, muso a muso, che battibeccavano tra loro a suon di ruggiti. Nel buio, entrambi sembravano accucciati, tesi, come se fossero pronti a balzare in avanti da un momento all'altro per azzannare la gola del nemico.
    < DOV'E'!? > urlò la viverna, guardandosi intorno circospetta.
    Il suo sguardo rabbioso incontrò il suo. Si soffermò solo qualche istante, ma fu sufficiente per metterle ulteriori dubbi sulla validità della sua testardaggine.
    < Dov'è quell'uomo? - lo sguardo tornò sul drago - Non posso permettere che tu lo uccida! >
    < E' già scappato. >

    Aveva parlato senza accorgersene. Era stato un grido istintivo, per niente ragionato, una di quelle azioni di cui ci si pente appena compiute. Sì, forse continuare a parlare avrebbe impedito ai due di affettarsi a vicenda di nuovo, ma questo significava dover sopportare gli occhi di quel lucertolone rosso puntati su di lei. Decisamente: andare lì era stata una pessima idea. Perché cavolo si infilava sempre in queste situazioni?
    < Ma non ha il tuo uovo con sé. > continuò Jill, sperando di rimediare.
    Ormai il dado era tratto, tanto valeva proseguire quella pazzia.
    < Cosa ne sai tu? > sbraitò la viverna rabbiosamente.
    La U di "Tu" si continuò con un ringhio. Seppur preoccupante, il fatto che le fosse ancora saltata addosso, doveva pur voler dire qualcosa, no? Sicuramente aveva la sua attenzione.
    < Ce lo ha detto prima di andarsene: non ha mai toccato il tuo uovo, ha solo usato i suoi poteri per nasconderlo dalla tua vista, come ha fatto con me per impedirmi di trovare la tenda dei prigionieri. Il tuo uovo è dove lo hai lasciato! >
    Non sapeva se era stata convincente o meno, lei non era assolutamente portata in quelle cose. L'unica reazione della viverna fu abbassare di poco lo sguardo, come se stesse ragionando. Quando tornò a fissarla, sembrava esserci meno rabbia. Poteva anche essere solo una sua impressione, ma i muscoli delle zampe posteriori si era rilassati leggermente, come se non intendesse più balzare in avanti all'improvviso e la sua espressione pareva più perplessa che arrabbiata.
    Rimasero qualche secondo a studiarsi. Jill cercò di reprimere il ricordo della viverna che l'aveva quasi colpita con una delle sue palle di fuoco, e di quelle fauci semi aperte pronte a spararle ancora. Sembrava una viverna diversa da quella che aveva davanti: questa era ferita, stremata e disperata. Cosa era successo durante il combattimento contro il drago? Anche lui aveva riportato tante ferite come la viverna?
    Persa nei suoi pensieri, Jill quasi non si accorse che la viverna fece si avvicinò, muovendo una delle ali in avanti per trascinarsi verso di lei. Non leggeva nessuna ostilità nei suoi movimenti, niente di minaccioso... era solo un caspita di lucertolone gigante che si avvicinava piano piano. Si costrinse lo stesso a rimanere ritta e immobile, impedendosi di indietreggiare. Finalmente la viverna si era tranquillizzata, non poteva permettersi di spaventarsi, e indurre il drago ad attaccare per proteggerla. Per sicurezza, fece cenno al drago di lasciarla fare. Qualsiasi cosa fosse. E poi, si limitò ad aspettare. I suoi muscoli erano paralizzati, trattenne perfino il respiro (non solo per il mefitico odore di zolfo e sangue che aleggiava intorno alla viverna). Lasciò semplicemente che si avvicinasse, che alzasse la sua vicinissima testa verso di lei, e... che cominciasse ad annusarla? Ma perché cavolo lo stava facendo?
    L'operazione non durò molto, ma l'aveva trovata piuttosto fastidiosa, come qualsiasi cosa che non comprendeva. Quando finalmente si allontanò, si permise un impercettibile sospiro di sollievo.
    < Se hai mentito, ti rintraccerò. > le promise, in un sussurro. Si chiese se il drago fosse riuscito a sentirlo, o se fosse stata solo la sua immaginazione.
    Con un balzo la viverna si lanciò in aria, dirigendosi verso le montagne. Con la tensione che se ne andava via insieme alla sua figura sempre più indistinta, anche l'adrenalina la lasciò. Si sentì debole, così all'improvviso. Si appoggiò ai lati del carro, fingendo di osservare l'interno e controllare le provviste cercando di dissimulare il più possibile. Non voleva che il drago notasse la sua debolezza. Se si fosse messo a condividere le sue stupide preoccupazioni con zio Rodd, quell'uomo le avrebbe reso la vita impossibile.

    Bon, direi che possiamo anche finirla qui? Un altro paio di turni e passiamo direttamente a Knawr, glissando sul viaggio?
     
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    La viverna era di nuovo infuriata, ma non accennava minimamente ad attaccare Zarthial, Si limitò ad urlare così forte che la sua voce fece forte eco tra le montagne.
    DOV'E'!? fu il suo urlo che provocò a Zarthial delle fitte ai timpani.
    "Dov'è cosa? E non sbraitare, non sono sordo!" fu la sua risposta quasi immediata, a tono forte ma non così alto come quello della viverna.
    Dov'è quell'uomo? Non posso permettere che tu lo uccida!
    "Quale uomo? C'era così tanta gente qui che....." le sue parole furono interrotte all'improvviso da Jill
    E' già scappato. fu ciò che disse l'umana.
    Quella sua intromissione aveva lasciato per i primi attimi Zarthial così basito e di stucco che per alcuni momenti rimase a guardarla così fermo da sembrare una statua. Non riusciva a credere che quell'umana avesse tanto coraggio da affrontare in quel modo la viverna rossa. Era indebolita, fiaccata e frastornata dal combattimento ma era lo stesso pericolosa e le sarebbe bastata una fiammata o una zampata per farla fuori.
    Jill menzionò l'uovo. Quindi la viverna cercava il suo uovo, non loro. E in quel momento Zarthial si ricordò di quella frase di uno dei banditi riguardo all'uovo. Ora i conti tornavano ma non si fidava ancora di quella bestia rossa, così il drago verde cercò di mettersi tra l'umana e la viverna in modo da fare un pò di scudo in caso di attacco. Zarthial alzò la zampa anteriore sinistra a mezza altezza e mostrò gli artigli quando la viverna si avvicinò pericolosamente all'umana, gli sarebbe bastato solo il minimo cenno di attacco da parte della viverna per sferrarle un potente graffio con gli artigli, con conseguente schiacciamento del muso a terra, come aveva fatto in precedenza.
    Non si scompose nemmeno quando Jill le fece cenno di lasciar stare, non si fidava nemmeno un pò. Anzi, fece dei ruggiti minacciosi di gola quando la viverna si mise ad annusare la sua compagna di avventura.
    D'altra parte, il drago verde rimase colpito dal coraggio e dal sangue freddo di quella femmina di umano che non si scompose minimamente davanti alla viverna, non fece nemmeno un passo indietro.
    Quei brevi attimi parvero interminabili per Zarthial e si rilassò solo quando la viverna finì la sua operazione di annusamento per registrarsi nella mente l'odore di quell'umana.
    "Sta dicendo la verità! Prendi il tuo uovo e sparisci! La prossima volta non sarò così buono con te!" sibilò Zarthial all'indirizzo della viverna e rimettendo giù la zampa.
    E finalmente quella bestia rossa girò i talloni e se ne andò via volando, lasciando per un attimo stranito Zarthial sul fatto che sia ancora in grado di volare.
    Il drago verde si rilassò solo quando fu certo che la viverna se ne sia effettivamente andata.
    "I miei complimenti! Hai coraggio e sangue freddo! E sei stata brava a tener bada a quei tipacci e a liberare i prigionieri si complimentò il drago con Jill.
    Il rilassamento del drago verde che si accucciava seguì quello dell'umana e in quel momento, un paio di gocce rosso scuro caddero a terra vicino a lei. Zarthial si guardò l'ala destra e vide che lo squarcio sull'ala destra aveva riperso a sanguinare leggermente e a dargli fastidiose fitte di dolore.
    "Mi sa che dovrò farmi la strada del ritorno a piedi come voi. Non potrò volare finchè non si richiude quella ferita."
    fu il commento stizzito di Zarthial.
    Il drago verde raccolse l'ala a se e vi soffiò sulla ferita una fiammata verde che fermò il sanguinamento a elleviò il dolore, anche se doveva aspettare che la guarigione facesse il suo naturale corso.

    Massì glissiamo il viaggio di ritorno e spostiamoci direttamente a Knawr ^^
     
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    < Io non ho fatto niente. - borbottò Jill con rabbia - L'unica cosa che sono riuscita a combinare è stato farmi catturare da quel maledetto mago e lasciarmelo sfuggire quando lo avevamo in pugno. >
    Non le piaceva come le cose si erano risolte, e ora, quella conclusione, le lasciava l'amaro in bocca più che mai. Il drago credeva che lei fosse forte? Coraggiosa? Che lo credesse pure, così che non si sarebbe messo a raccontare storie peggiori a zio Rodd. Ma come faceva a non sentire il suo cuore che batteva all'impazzata? A non accorgersi che il suo respiro era super-accelerato? Come poteva non rendersi conto di quanto quella minaccia formulata così a caso l'avesse in realtà spaventata? Lo nascondeva così bene? Lei sapeva di non aver mentito alla viverna - non ne era assolutamente capace -, ma solo perché si era basata sulle parole del mago. Se fosse lui ad aver mentito, invece? Se avesse davvero rubato quello stra-maledetto uovo? Cosa ne sarebbe stato di lei? Della sua sua famiglia?
    (S)fortunatamente, il drago la distolse dai suoi pensieri.. accennando ad altri problemi. Lui ne parlava come se fosse un mero fastidio, ma dannazione, si era ferito anche lui durante lo scontro con la viverna!
    Cosa poteva fare per aiutarlo? Non aveva più la sciarpa da quando era stata catturata, e se avesse strappato la camicia per fare delle bende, non avrebbe avuto più niente da indossare per il viaggio. Il suo sguardo si ri-tuffò nel carro, ma non notò niente che potesse essere usato per aiutare la guarigione di qualcuno. Non una benda, non uno di quei magici sacchettini pieni di erbette essiccate. Forse era un bene, lei non aveva idea di cosa fare con uno della sua specie, figurarsi con un drago... ci avrebbe pensato zio Rodd una volta arrivati a Knawr, o... ci avrebbe pensato da solo. A quanto pareva, aveva il suo modo per cauterizzare le proprie ferite: darsi fuoco. Il suo sguardo si fece perplesso per qualche istante, ma lasciò perdere. Draghi... mah
    < Solo... pensiamo a togliere il disturbo per ora. Prendiamo più provviste possibili e troviamo un posto dove riposare. >
    Prima, con la testa da tutt'altra parte, aveva rovistato nel carro senza nemmeno vedere quello su cui il suo sguardo era fissato. Solo in quel momento Jill notò due borsoni. Li aprì: dentro c'era del cibo. Che fossero stati gli ex-prigionieri a prepararli mentre aspettavano lei e Zarthial? Non aveva davvero importanza. Se li caricò sulle spalle. Entrambi. Non voleva caricare di un peso inutile le spalle ferite del drago.
    < Al viaggio pensiamo domani. >
    ... e alla viverna si penserà poi, completò mentalmente. Al momento aveva delle persone e un drago da scortare a Knawr. Avrebbe pensato a quella spada di Damocle al momento giusto: quando si sarebbe avvicinata pericolosamente alla sua testa.

    Bien, vuoi mandare un ultimo messaggio? O apro direttamente di là?
     
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    Zarthial esce....apri tu di là ^^ Ottima role :3
     
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    Bien, allora anche Jill esce. Appena valuto come far muovere un po' tutti apro di là ^^
     
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