In viaggio

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    In un certo momento Damien non sapeva come comportarsi, lui attaccava e si sentiva mosso dal demone-dottore che aveva dentro di sé. Era una sensazione strana, ma l’importante era che abbattessero quell’angelo senza un minimo senso di contegno e dignità. Quando con le sue enormi fauci da pipistrello gigante provò a mordere l’ala di Daw, quest’ultimo provò a contrattaccare con la daga ma fallì perché dal corpo il vampiro, spuntarono delle ali che non gli appartenevano. Erano piumate e incredibilmente stupende e tanto, ammortizzarono quel colpo che gli avrebbe sicuramente cacciato un occhio.
    Il demone dentro al suo corpo, imprecò e disse che insieme dovevano trovare un modo per sconfiggerlo, raccomandandogli ancora una volta di usare i suoi poteri. Ma come diamine faceva, a malapena controllava il suo di corpo… Per un attimo, si sentì confuso.
    Attaccò ancora una volta con un morso e inincontrollatamente, usò quelle stesse ali di prima per proteggersi. E così continuava a catena combattendo tra una parata e l’altra e arrivando sonori morsi alle ali nere di quel maledetto. Le zanne da pipistrello schioccavano minacciose come una frusta infernale. Purtroppo a svantaggio di Damien, c’era la sua mole grossa che gli impediva di muoversi con meno agilità e infatti, urtò accidentalmente contro una delle colonne portanti del tempio. Sperò che non gli crollasse il tetto addosso… Sarebbe stato un guaio grosso sia per loro che per l’intera Knawr.

    Yvy assistette all’ira dell’elementale risvegliatosi da quel sonno indotto. Il draghetto si fece piccolo piccolo di fronte a cotanta potenza e pensò che la creatura lo punisse per averla svegliata poco garbatamente. E invece non fu così: l’essere di fiamme lo ringraziò e subito, partì all’attacco lanciando sfere di fuoco contro l’angelo caduto. Le tenebre al passaggio di esse, si diradavano e cominciarono ad illuminare caldamente il tempio.
    Il draghetto allora, colse il momento per correre da Ashex, almeno per sostenerla moralmente visto che le sue dimensioni non gli permettevano di combattere in tutto quel casino.
     
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    Il demone cerusico fuso al vampiro, che si era trasformato in un pipistrellone, stavano davvero dando una battaglia epica!
    Il demone parava con le ali e contrattaccava insieme a Damien con sferzate tentacolari.
    Il pipistrello-Damien però per poco si prese una colonna sulle gengive, ma Nessuno parò anche quel urto.
    L'elementale del fuoco intanto lo colpì in pieno con una raffica di darci infuocati.
    Nessuno sfruttò il momento in qui il caduto cercò di schivare, venendo però colpito nonché avvolto in diversi punti dalle fiamme, per staccarsi da Damien, arrivare alle spalle del angelo caduto e afferragli saldamente l'ala destra con una zampa anteriore e uns posteriore, essendo prensili.
    Poi facendogli affondare gli artigli al altezza della scapola sinistra, nel attaccatura del ala.
    Il demone cerusico, con la zampa anteriore infilata quindi nella sua carne gli disse telepaticamente:
    "esprimi un desiderio!"
    Per poi strappargli l'ala nel modo più doloroso e violento possibile.
    Daw cadde e perse i sensi.
    Il fumo buio sparì, e Ashex libera e furiosa si liberò da quel arnese infernale.
    L'angelo rinvenne solo per ritrovarsi una fenice infuriata pronta a vendicarsi.
    La fenice furente senza dire nulla, ma emmetendo stridii furiosi si lanciò sul corpo di Daw per graffiarlo con gli artigli e beccarlo strappando l'altra ala..
    Facendolo svenire di nuovo.
    Poi riassunse forma umana e lo avvolse in un tappeto e lo legò come un involtino primavera.
    Poi si girò verso ness e Damien che la osservarono in volo stazionario "Grazie...
    Ma ora non ho tempo! l'involtino non deve scappare!
    Controllatelo che faccio una cosa e spero che non sia troppo tardi!"

    Disse la fenice solenne prima di correre sotto la statua.
    Aprì un comparto e prese uno scrigno.
    Contenevano le piume sue e delle sue sorelle e fratelli fenici che i monaci raccoglievano quando ne perdevano una sapendo di quanto fossero preziose.
    Poi corse dentro una porta per la parte interna del tempio.
    Non aveva parole.
    In un enorme lago i monaci erano tutti buttati nel androne come sacchi della spazzatura, circondati da cadaveri di altre creature come elementali, draghetti e pulcini di fenice appena rianimati che piangevano sui propri mucchi di cenere come isolette grigie in quel mare rosso.
    Ashex pianse come i teneri pulcini, ma non si perse d'animo.
    I corpi erano ancora caldi.
    Era ancora in tempo!buttò tutte quelle numerose piume sui corpi che le assorbirono trasformandole in cenere.
    Ma quelle piume non bastarono!
    Ashex disperata cadde in ginocchio nel sangue delle persone a qui teneva nella sua vita precedente e tra i singhiozzi si coprii di piume anche se era in forma umana, pronta a strapparsele per loro, ma poi sentii la porta da dietro aprirsi.
    Nessuno, intuendo cosa volesse fare rovistò poco prima in un sacco di Daw e aveva trovato le piume delle altre fenici uccise e costrette a resuscitare da Dow per il suo profitto.
    Così chiese telepaticamente al elementale del fuoco di portare il grosso sacco da Ashex con lui/lei... Per aiutarla visto che non era solo un amica... Lei era praticamente la sua figlia adottiva.
    "loro sono stati la tua famiglia prima che io e il mio amato ti adottassimo Ashex.
    Ti voglio bene piccola mia, e non voglio che tu debba più soffrire come oggi o quel terribile giorno."
    Disse Nessuno, fermandola prima che si strappasse le piume, con il tono di tutto l'amore che un genitore può provare verso un figli.
    Intanto l'elementale sparse re piume sugli altri corpi riportandoli indietro come le fenici che resuscitano e curando le loro ferite.
    Tu lo sapevi vero?
    Chiese Ashex ancora piangendo al demone.
    "no.
    Non avrei mai immagino nulla di così terribile, ma la tua amnesia non era normale per una fenice.
    Una forma così duratura poteva manifestarsi solo in seguito a una serie di morti traumatiche... Per questo io e Eidous abbiamo cercato di proteggerti, ma quel vampiro c'è stato quando io non ho potuto.
    E di questo gliene sarò eternamente grato per questo."
    Spiegò affettuoso Nessuno accarezzandogli i capelli con amore calmandola.
    TI VOGLIO BENE NES!disse la fenice in forma umana abbracciando forte con affetto il sai che si era preso l'impegno di farle da padre-madre come il suo amato vampiro.
    "anche io ti voglio bene piccola, mia." Disse riscambiando l'abbraccio in quel commovente momento.
    L'elementale intanto spostava e faceva riprendere le persone e creature resuscitate e prese in braccio le piccole e adorabili fenici, in totale ina quindicina pulcino posandole su un lungo divanetto antico.
    I sacerdoti e le altre povere creaturine vennero messi uno a uno in altre stanze col letto.
    Dovevano ancora riprendersi, sia fisicamente che mentalmente.
    Gli elementali essendo più resistenti a questi stadi di confusione post-resurrezione aiutarono il fratello a mettere in un posto caldo, sicuro e confortevole gli altri neo-risorti.
    Presto si sarebbero ripresi, e gli avrebbe dovuto dare delle spiegazioni.
    Però Ashex pensò poi quanto fosse felice di aver risparmiato Daw.
    Uccidere quel angelo come punizione non sarebbe stato sufficiente.
    Probabilmente venir murato vivo nel tempio per l'eternità, mentre coperto di miele veniva vivo da insetti sarebbe stato molto più adatto.
    Ma Ashex allontanò quel pensiero, non voleva pensare a quel maledetto.
    Preferì gustarsi quel abbraccio con il suo demone, a qui voleva bene come una madre.
    Una strana famiglia un demone ermafrodita e un lord vampiro, ma lei ne era felice, ed era felice che ora anche le persone a qui teneva nella sua vita precedente, più o meno, ora fossero salvi.
    Ma non avrebbero ottenuto questo senza Damien.
    Sperò che egli abbia recuperato la sua forma normale e che li raggiungesse cin il suo tenero (e burbero) draghetto.
    Voleva condividere quel momento con loro.
     
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    Tra l'elementale del fuoco, il demone che comandava il suo corpo e lo stesso Damien che strappò definitivamente l'ala al decaduto, Daw venne finalmente abbattuto. In tre erano riusciti a fare un bel lavoro (?) e adesso il fumo, scaturito dal maledetto piumato, iniziò lentamente a svanire. Il pipistrello vampiro emise un verso stridulo di vittoria, ma cadde come un fagiolo quando il Sai uscì dal suo corpo, privandolo momentaneamente delle sue forze. La testa iniziò a girargli talmente tanto che il freddo pavimento del tempio, sotto di lui, iniziò a muoversi come un'onda anomala, all'unisono con il soffito che girava su sé stesso come un ciclone impazzito. Sapeva che, a termine di ogni trasformazione, per Damien era un disastro: la sua forma alternativa lo sfiniva quasi completamente e per riprendersi necessitava almeno o del sangue fresco, o di assoluto riposo, in un luogo possibilmente buio e silenzioso. Per questo si mutava solo in casi di estremo pericolo.
    Yvy quando finì tutto il trambusto e, dopo aver assistito alla furia della fenice sull'angelo decaduto, sgattaiolò via dall'altare di Ashex e volò rapido verso il proprio padrone, mezzo stecchito a terra. Lentamente le ali, le zampe e il pelo del non-morto si ritraevano in quelle che erano mani, braccia e capelli. Non era un bello spettacolo da vedersi, oltre al fatto che era un po' doloroso.
    "Per la miseria! Non sei messo per niente bene!" esclamò il draghetto tutto allarmato, mentre con le zampette afferrò il volto di Damien per scuoterlo lievemente.
    "Mi gira... Tutta la... Testa." balbettò, sdraiato. Il primo pensiero che formulò fu quello del bisogno di sangue, in quel momento si sarebbe attaccato anche ad una colonna, tanto per fare un esempio strambo e banale. Continuava a vedere la volta del tempio che vorticava, mentre le meningi gli stringevano la testa come una morsa da fabbro.
    "Siete salvi...?" domandò, con un vano tentativo di mettersi a sedere. Niente da fare: se si fosse alzato, sarebbe crollato letteralmente a terra. Quindi era meglio starsene lì sdraiati, a contemplare il dolore e la Sete di sangue che lo stava dilaniando.
    "Stai fermo qui, per tutti gli dèi! Vado a trovarti un topo, un piccione... Un qualcosa di vivo, insomma! Se no mi stramazzi da un momento all'altro!" gridò, schizzando in aria come una libellula. Yvy era davvero un draghetto premuroso: anche se non lo dava a vedere, a Damien ci teneva moltissimo. Vederlo in quello stato gli fece rizzare tutte le piccole scaglie rosso fuoco e... Anche una certa pietà.
    Volò per tutta l'area del tempio, in cerca di Ashex e di quel demone dall'aspetto strano. L'unica soluzione era dover chiedere aiuto a loro... Se solo li avesse trovati. Ma dove diamine si erano cacciati? Erano lì fino ad un momento fa...
    "Perché quando ho bisogno di aiuto scappano TUTTI??" Una certa ira si stava accendendo di lui, pronto ad esplodere come un vulcano devastante. Ma la sua rabbia si spense (momentaneamente) quando entrò in una stanza e vide Ashex abbracciata con quel dottore demoniaco. C'era puzza di cadavere, ma tutti lì erano vivi... O almeno, risvegliati da chissà quale magia: pulcini di fenice pigolavano allegri sulle braccia dell'elementale di fuoco, monaci del tempio e altre creature che sembravano essersi risvegliati da un lungo periodo di sonno, erano spaesati e impauriti. Alcune piume dorate e screziate di rosso, giacevano a terra, su quel pavimento freddo cosparso di sangue. Il draghetto non ne aveva la minima idea della situazione del momento... Era tutto così caotico e senza senso!
    "Piume di fenice?" domandò, buttando gli occhi aranciati su una di loro e prendendola
    tra gli artigli bianchi. Le piume di fenice avevano delle proprietà terapeutiche eccezionali, così come le loro lacrime che erano in grado di curare anche le ferite più temibili. Yvy aveva letto ciò sbirciando su uno dei tanti libri che aveva Damien. La guardò, scrutandola in ogni suo dettaglio e, senza farselo ridire due volte, corse da Ashex. Non gliene importava un fico secco di interrompere il suo abbraccio col "dottore, c'era un vampiro assetato!
    "Uno di voi, o tutti e due... Damien sta malissimo! Gli gira la testa, gli fa male tutto, ha bisogno di sangue... Aiutatemi!" strillò tutto d'un fiato, mentre si agitava a mezz'aria come un colibrì sopra un fiore.
     
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    I due si staccarono dal abbraccio, il demone cerusico e la fenice, stavano per tornare nel altra camera, ma quando sentirono il draghetto entrare urlando che Damien stava male corsero dal vampiro.
    Appena lo videro Ashex gli prese il capo tra le braccia.
    Damien! O cielo! Poverino!
    Fece la fenice preoccupatissima.
    "O grida e sgomienti! Maledizioni del abisso! potevi dirmelo che dopo la trasformazione stavi così male ragazzo!
    Fece il demone rovistando nella borsa da medico.
    "ho finito le sacche di sangue dannazione!
    Disse mentalmente il demone un pò a tutti e 3 i presenti.
    Poi si avvicinò al vampiro.
    "ho un altra idea. Reggilo Ashex!
    Fece alzando una manica, Ashex lo sorresse di più, per bere ovviamente.
    Nessuno stava per dargli il proprio sangue... Ma successe qualcosa che nessuno di loro si sarebbe aspettato! Dal calice che la statua teneva sgorgò sangue caldo e vitale, che presumibilmente era del divino a qui era dedicata la statua.
    Il sangue fini in faccia, e sopratutto, in bocca al vampiro, che per pura casualità era proprio sotto il calice... Ma il braccio era in una posizione diversa! Che si fosse spostato per nutrire il vampiro, ripagandolo per il suo aiuto?
    Sia Ashex che nessuno erano spiazzati.
    Erano davanti a qualcosa che sfuggiva alla loro comprensione.
    Era un puro miracolo.
    Grazie.disse la fenice rivolta alla statua, gli sembrava la cosa più giusta ringraziare.
    La statua al che sembrava sorridergli con affetto.
    Ma poteva essere un illusione ottica... Chi lo sa.

    Ho pensato che fosse la scelta più figa :3
     
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    Finalmente gli strilli continui di Ivy erano stati presi in considerazione. A causa della sua piccola taglia, doveva far di tutto pur di farsi notare. Sbuffò soddisfatto quando Ashex si distolse dall'abbraccio col demone per precipitarsi rapida verso Damien, il quale era ancora atterrato. La testa non aveva smesso di giragli e non sentì nemmeno ciò che dissero né la fenice, né il dottore. Li vide solo avvicinarsi a lui, preoccupati. Si sentì inoltre sollevare e non capì che diamine di intenzione avevano. Aveva l'udito ovattato. La vista sfuocata. Sembrava che fosse sospeso in mezzo ad un limbo di eterna solitudine e dolore.
    "Morirò qui come un fesso, me lo sento." pensò, rassegnato e confuso. Aveva bisogno di Ivy. Aveva bisogno di vederlo un'ultima volta prima di rattrappirsi e rinsecchirsi come i vampiri che non si nutrivano da secoli. Ma un qualcosa lo fece ridestare, improvvisamente: una goccia calda, seguita da molte altre, si infiltrarono tra le labbra di Damien. Tiepide, vitali e saporite gocce di sangue dal profumo metallico. Da dove erano venute? Qualcuno lo aveva fatto abbeverare da una vena recisa? Al momento non gli importò molto... Anche perché il vampiro, lentamente, iniziò a riprendere ogni sua funzione "vitale": i sensi si schiarirono, la testa smise di girare, il corpo fu libero da quella strana debolezza che lo teneva incollato sul piantito del tempio. Una strana e forte energia, inoltre, si era impossessato di lui. Si sentì inaspettatamente rinato e vitale come quando era... Umano. Da quanto tempo non provava una simile sensazione? pensò, incredulo. Si alzò quindi a sedere, osservandosi intorno, esterrefatto. Guardò prima Ashex nei suoi occhi di fuoco, poi il demone dottore. E poi l'attenzione di Damien cadde su una statua che brandiva una coppa, quest'ultima macchiata di sangue.
    "Io..." esitò. Non sapeva cosa dire perché non aveva capito cosa fosse successo in quegl'istanti che lui era semi-incosciente. Allora cercò di trovare un appoggio morale su Yvy, che guardò come spaesato. Il draghetto in risposta si avvicinò al padrone.
    "Beh, loro due e quella strana statua ti hanno salvato." disse semplice. In realtà il piccolo rettile alato fremeva dalla contentezza ma non lo voleva dare a vedere: era un fiero "drago" dopotutto!
    Damien allora parve capire tutto. Un lieve sorriso si stampò sulla sua faccia d'alabastro.
    "Grazie." mormorò generoso il vampiro, rivolto verso Ashex e il demone. Si alzò in piedi e raccolse il mantello e lo spolverò, dopodiché se lo indossò, alzando il cappuccio sulla testa. Doveva proteggersi poiché fuori l'alba si era alzata da un po'.
    "Senza di voi non sarei riuscito a sopravvivere. Come potrei ripagarvi?" domandò.

    Che dici, facciamo un paio di post più e chiudiamo la role?

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    ok bella, almeno ti libero Damien.

    La fenice abbracciò Damien e il demone soddisfatto si rimise la maschera per celare i suoi sentimenti e pucciosità rimanendo, almeno visivamente, stoico, freddo, cinico e stra figo.
    "non ringraziare, ti dobbiamo molto noi: Senza di te non sarei mai riuscito a battere Quel vile caduto e liberare Ashex."
    Disse telepaticamente quest'ultimo alzandosi e mettendosi in una posa fiera con le zampe anteriori incrociate.
    Ashex invece subito non disse nulla, poiché oltre a essere felice per lui era anche imbarazzata e stupita da ciò era accaduto; non riusciva a credere a quel miracolo, che il sangue che bagnava la coppa ancora testimoniava, Ma era felice che ora stessero tutti bene e potesse abbracciare quel nobile vampiro sano e salvo.
    bene ora io vado, i miei impegni mi richiamano altrove.
    Sono lieto di essere stato d'aiuto.

    Fece il demone recuperando la sua roba e iniziando a marciare verso l'uscita.
    "oh, Capisco. Allora ciao Nessuno! Grazie di tutto."
    Fece la Fenice sbracciando in segno di saluto verso colui che chiamavano Nessuno.
    "arrivederci, comunque Damien hai del talento, se dovessi cercare un impiego vienici a trovare ad Andorix, L'organizzazione. Corvo ha sempre bisogno di guerrieri o ricercatori, e tu saresti utile in entrambi i casi alla nostra causa.
    Facci un pensierino ok?
    Comunque non fate cosacce mentre sono via che questo è un posto sacro!
    Bye-bye ciccini!

    Fece prima di volare via offrendo una buona opportunità al vampiro.
    Ashex intanto scostava i lunghi capelli dalla facci di Damien e gli sorrideva, prima di fargli una semplice domanda con tono premuroso.
    "Dunque, stai bene pipistrellino?"
    Nessuno esce.
     
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    Da sotto il cappuccio del mantello, Damien, con i suoi occhi vividi, scrutava silenzioso l'addio del dottore che lo aveva aiutato. Prima di andarsene però, il demone lo invitò a passare per la Palude di Andorix (precisamente alla Città dei Corvi) nel caso avesse avuto bisogno di un impiego. Quella cosa allettò il vampiro e Yvy, sulla sua spalla, sembrò leggergli il pensiero.
    "Perché non vai lì?" lo intimò, picchiettandolo su una spalla con un artiglio.
    "La palude di Andorix tra l'altro mi sembra un posto adatto per i vampiri come te... Ed è anche pieno di creature da studiare!"
    Damien piegò le labbra con fare pensieroso, scostandosi una ciocca di capelli marroni che invase il suo campo visivo.
    "Non lo so... Devo pensarci." mormorò, salutando per l'ultima volta Nessuno che se ne uscì dal tempio. L'idea di trasferirsi a Andorix non la prese a malvolere, a maggior ragione se avesse avuto occasione di incontrare altri vampiri come lui. Non che lui fosse chissà una creatura sociale, però il fatto di pensare di non essere l'unico succhia-sangue nel raggio di miglia e miglia di lande lo rassicurava, in un certo senso.
    CITAZIONE
    "Dunque, stai bene pipistrellino?"

    Ashex lo prese alla sprovvista come sempre, immerso nel turbinio dei suoi profondi pensieri. La fenice gli scostò i capelli dalla faccia, lasciando scoperto il suo sguardo grigio e magnetico. Il vampiro però si tirò ancora più giù un lembo del cappuccio: seppur si trovasse in un luogo chiuso, l'idea che fosse giorno lo metteva sempre più sulle difese.
    "Sì, credo di sì." le rispose con tono basso, un po' turbato. Doveva andare via di lì ma la luce del sole, forte e calda in quel modo, non lo rassicurava affatto. L'idea di uscire, anche con un mantello incantato, non gli piacque per niente. Fu costretto quindi a prendere una decisione.
    "Ashex, devo chiederti un ultimo favore." chiese, alzando gli occhi su di lei.
    "Posso stare qui finché non cala il sole?" domandò. Sicuramente lei avrebbe accettato, ma sempre meglio chiedere. Yvy sembrava contrariato da quella sua decisione.

    Edited by H a w k e ; - 15/6/2017, 10:12
     
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    Ashex si alzò, poi si stiracchio stirandosi e sorprendendosi che fosse già giorno, Damien aveva a tal proposito rivolto alla fenice una domanda che si aspettava, quindi sapeva già che rispondergli.
    " si certo, puoi stare nella cripta, forse c'è una tomba libera, basta che lasci in ordine dopo.
    Io intanto aiuto i miei vecchi amici a riprendersi e do una sistemata a questo posto.
    La cripta è dietro la statua, buon riposo!"

    Fece la fenice.
    Ormai quella non era più la sua casa, lei era una cittadina della città dei corvi ormai, ma voleva lasciare quel posto sacro in ordine e pulito, come aiutare coloro che un tempo si prendevano cura di lei oltre che pulire e mettere in ordine quel luogo in segno di rispetto.
    Sotto i primi raggi del alba la statua del divino sembrava risplendere in un sorriso soddisfatto verso il trio ai suoi piedi mentre un ultima goccia di sangue cadeva dalla sua coppa, prima che il meccanismo della fontana nella statua si accendesse facendo sprizzare nuovamente acqua da essa.
    La goccia rossa cadde proprio nella vasca dove divenne una piccola gemma scarlatta, un rubino piccole dimensioni, ma esso era impregnato del energia del divino stesso e forse quel oggetto un giorno si sarebbe rivelato più importante di quanto sembrasse... Chissà.
     
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    Ashex come previsto gli diede il permesso di restare finché la notte non sarebbe calata, offrendogli pure una tomba all'interno della cripta.
    "Ti ringrazio ancora." disse.
    "Ma credo che mi accontenterò di stare qui, appartato in un angolo buio e fresco del tempio. Non appena il cielo si tingerà dei colori del tramonto, levo le tende e tolgo il disturbo."
    Detto ciò Damien si recò in fondo alla struttura, accoccolandosi dietro una colonna portante. Poggiò la schiena e la testa su di essa, poi si avvolse completamente nel suo prezioso mantello. Yvy si acciambellò tra le sue ginocchia e cadde immediatamente in un sonno profondo. Un drago piccolo come lui aveva tante energie da vendere ma si stancava facilmente, proprio come i ghepardi.
    Entrambi pisolarono silenziosi e indisturbati fino al sorgere del crepuscolo il quale, con la sua fresca brezza svegliò il vampiro accarezzandogli il volto d'alabastro. Lentamente si alzò con Yvy ancora mezzo insonnolito tra le braccia e, con passo felpato, si diresse verso l'esterno. Prima di andare voleva salutare Ashex ma sicuramente era impegnata da qualche altra parte all'interno del tempio. Decise quindi di lasciare dei fiori d'amaranto (colti nei pressi in un battibaleno), quei stessi fiori che catturarono prima l'attenzione della fenice. Li adagiò sull'altare, dopodiché Damien come un'ombra sparì rapida e quieta, immergendosi in una Knawr ormai baciata dalla notte.

    Damien esce!
     
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    Sei una donna libera, ora tocca a me!


    Ashex aveva lasciato fare al vampiro aveva pulito il sangue e lo schifo nel altra stanza, mettere in ordine e passato scopa e straccio nel salone delle cerimonie del tempio aiutata dagli elementali di fuoco e chi si era già ripreso e voleva aiutare.
    L'angelo caduto venne rinchiuso in uno sgabuzzino, sempre avvolto nel tappeto e nelle catene, mentre Ashex...
    Era ora di andare per lei, ma era lieta poiché in quel luogo era sempre in Benvenuta.
    Avrebbe voluto lasciare quel luogo con Damien, ma lui sen era già andato, il suo unico lascito: Un buchette di fiori d'amaranto.
    La ragazza raccolse i fiori, guardandoli per un breve attimo in modo malinconico, per poi trasformarsi nella sua vera forma e con i fiori in una zampa volò via nel cielo notturno e il suo corpo splendente rischiarò il cielo come una fiamma che l'avrebbe guidata a casa.
    Ashex esce XD
     
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