Dopo la morte, Hel e Valalla

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    In ogni mitologia esiste un’aldilà: un paradiso e un inferno. Quella nordica non è da meno, ovviamente!

    Il pensiero di qualunque guerriero, prima di impugnare le armi e prepararsi allo scontro, era dedicato al grande paradiso destinato ai caduti gloriosamente in battaglia. Ottenere l’immortalità e trovare il coraggio di sconfiggere la morte grazie al proprio valore, è il fulcro su cui ruota la concezione del Valhalla, la “dimora degli uccisi”. Una volta attraversato a nuoto il fiume Thund e superati i cancelli d’ingresso, sorvegliati da un famelico lupo e da un’aquila, i meritevoli trapassati (einheriar) ammiravano cosa li aspettava dopo una gloriosa morte: una sala con la bellezza di 540 porte, con le pareti costituite dalle lance dei guerrieri più valorosi, il tetto ricoperto di scudi d’oro con raffigurate scene di grandi battaglie, panche ricoperte di armature e arredi interni realizzati dalle vesti dei combattenti. Considerato il “paradiso dei gladiatori caduti”, il Valhalla riassume diverse culture venatorie, tanto che alcuni studiosi ritengono che il Colosseo romano sia stato il referente storico al quale si sono ispirati i nordici nell’immaginare il luogo che ospita gli einheriar. Esso però non rappresenta solamente una ricompensa per il valore dimostrato in vita; coloro ai quali Odino concede l’accesso al Valhalla sono guerrieri formidabili, radunati allo scopo di accrescere i ranghi del suo esercito per prepararsi alla battaglia ultima suprema e definitiva, il Ragnarok, che avrà luogo alla fine
    dei tempi, quando saranno chiamati a combattere contro i giganti e gli oscuri abitanti del regno dei morti.
    Il Valhalla è infatti luogo di lotta perpetua e indiscriminata, dove tutti se le danno senza il benché minimo ritegno, creato per migliorare senza sosta le abilità dei guerrieri. In seguito ad ogni combattimento le ferite si rimarginano, le loro membra si ricompongono e tutti insieme si riconciliano e banchettano con carne di cinghiale bevendo idromele a non finire, prima di impugnare nuovamente le armi e tornare a combattere.
    A scegliere gli uccisi più degni sono le Valchirie, semidée femminili armate di scudo e di lancia, che cavalcano lupi nel vento durante le battaglie per raccogliere gli spiriti degli eroi meritevoli di superare le porte del Valhalla, dove offrivano loro corni pieni di idromele prima di condurli al cospetto di Odino.

    Contrapposto al Valalla troviamo Hel, in cui vi erano coloro che dopo la morte non erano reputati meritevoli di godere degli allenamenti e di ubriacarsi a suon di idromele, che si erano macchiati di gravi colpe, o che erano morti di malattia o in modo inglorioso. Il mondo senza gioia, la tristezza e la desolazione più totale, posto alla base dei nove mondi nelle profondità sotterranee dominate da Hel. La regina del regno dei morti, figlia di Loki, è una duplice figura con il viso metà umano e metà
    cadaverico. Abita in un tetro palazzole cui porte sono opposte alla direzione del sole così che non vi giunga la luce, privo di qualsiasi conforto, in cui il nome di ogni oggetto è simbolo di sventura: il suo piatto si chiama “fame”, il suo coltello “carestia” e il suo letto “giaciglio di morte”, un’allegria in somma. La sua figura è attorniata da un'aura velenosa e mortale, che causa l'l'avvizzimento del creato che non proviene dal suo regno. Si dice inoltre sia in grado di condurre a sé in qualunque momento l'anima di un dannato, affinché possa proteggerla e combattere al suo fianco.
    Hel rappresenta il regno più basso dei nove mondi: una landa dimenticata, oscura e gelata, avvolta in una nebbia impenetrabile, perennemente sferzata dal vento e dalle piogge. Al suo ingresso si trova una grotta oscura e profonda, vigilata da Garmr, un enorme cane mostruoso; questo rappresenta la morte alla quale non si può sfuggire, come testimonia il sangue rappreso sul suo petto e sul suo muso. Una pericolosa e tortuosa strada in discesa conduce all’oltretomba. Lungo il cammino i morti devono ascoltare i macabri gorgoglii del fiume sotterraneo Gyoll fino ad incontrare una gigantessa, in piedi sul ponte che li condurrà alla loro pena, da cui vengono esaminati. Questa misura di sicurezza serve ad impedire l’accesso ai vivi, incauti curiosi venuti a spiare i misteri dell’aldilà.
    Dove termina il ponte c’è il portone d’ingresso ad Hel, da cui nessuno può far ritorno. Manca solo “lasciate ogni speranza o voi che entrate”. La porta è presidiata da un gallo che sveglierà con il suo canto demoniaco le schiere di morti e i signori di Hel, chiamandoli a raccolta per la battaglia ultima suprema e definitiva, durante la quale appunto fronteggeranno i guerrieri del Valalla.
    Hel è suddiviso in vari ambienti, ognuno rappresentante una punizione e un tormento diverso. A Naigrindr, notte e giorno, i condannati vengono percossi da un mostruoso gigante e vengono obbligati da orribili creature femminili a bere urina di capra, mentre nelle loro menti compare l’immagine del dolce idromele servito nel Valhalla, così da far loro rimpiangere le scelte sbagliate della loro esistenza. Nella spiaggia dei morti, luogo dei supplizi destinati agli spergiuri, agli assassini e agli adulteri, i condannati vengono invece continuamente divorati e tormentati da un dragone e da serpenti velenosi. Per raggiungere tale spiaggia, i morti devono attraversare a nuoto un fiume nei cui flutti si agitano coltelli e spade affilatissime, che iniziano già a ferire le loro carni come preludio al loro eterno supplizio. Qui lavora continuamente un grottesco cantiere navale dove, immerse nel fetore di sangue ed escrementi, delle creature mostruose hanno il compito di strappare le unghie delle loro vittime. Le unghie sono infatti il materiale con cui viene costruita senza sosta la nave Naglfar, che trasporterà gli infernali signori e figli di Hel verso la guerra contro i signori del Valhalla. Ancora oggi nei paesi scandinavi è diffusa l’usanza di tagliare le unghie ai defunti prima della sepoltura, come a voler rallentare la costruzione della nave. Hel è anche il luogo dove, su un’isola al centro di un lago sotterraneo, è stato esiliato e incatenato il lupo Fenrir, grande nemico di Odino.

    Edited by Aesingr - 15/7/2019, 21:16
     
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