Le fatidiche domande

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Beh, si. Volare non era il suo forte, si era capito ormai. Si stancava ogni pochi brevi tratti e doveva sempre e costantemente rallentare, cercare una buona corrente d’aria e lasciarsi condurre fin quando riusciva. Probabilmente tutto ciò ad Egenna non appariva come niente più di qualche turbolenza fastidiosa, e lui cercava di provarle tutte per non darle l’idea che la stava un pelo –ma un pelo eh…- sballottando.
    Nessuna corda questa volta a sorreggerla, nessun archibugio occulto ad impedirle di precipitare. Solo la loro determinazione nel compiere qualcosa che, almeno a parere di Aes, non era ancora ben chiaro.
    Kerus e il luogo in cui voleva andare non erano poi così distanti, solo che il loro viaggio così all’ultimo secondo improvvisato, non era stato esattamente il massimo della genialità. Sarebbero resuscitate le padelle assassine, già lo sapeva. E per questo… si sentiva di nuovo in posizione di svantaggio nei confronti dell’umana, che aveva sempre indirettamente la facoltà di tenerlo sotto scacco con le sue minacce. Non aveva ancora dimenticato neanche quella di un paio di giorni prima rivolta a Zell…
    Cercando di concentrarsi sui pensieri che, probabilmente, avrebbero dovuto essere considerati prioritari, si focalizzò sull’immagine di quel tipo che aveva incontrato quando era arrivato per la prima volta nell’isola. Quel tipo strano che diceva di essere un fabbro, e che probabilmente avrebbe potuto aiutarlo.
    Non voleva sperare che potesse dirgli qualcosa su quell’anello, ma avrebbe sicuramente avuto un’idea più chiara di cosa si trattasse. Probabilmente non aveva avuto modo di conoscerlo a fondo e forse, diciamo forse, non era proprio un’idea saggia mostrare qualcosa più importante, da quel che aveva capito, della sua stessa vita ad un nano di cui non sapeva granché. Il problema era che Aesingr era Aesingr, e se gli balzava un’idea in testa, per quanto questa potesse essere evidentemente priva di senso, quell’idea sarebbe stata attuata. L’avrebbe portato sicuramente via se avesse notato comportamenti strani o un tentativo di sottrarglielo, e l’avrebbe nascosto per bene dove era sicuro nessuno l’avrebbe mai trovato, tuttavia doveva tentare. O meglio non doveva, ma voleva farlo.
    Qualcosa gli diceva che uno dei pochi tizi con cui aveva stretto un minimo di legame da quelle parti, eccetto Egenna e gli ultimi avvenimenti a lei collegati, sarebbe potuto rivelarsi una pista interessante. Almeno così sperava, perché provava un gran peso a portarsi dietro quell’affare e in cuor suo desiderava che il nano gli dicesse di non saperne nulla. Almeno se ne sarebbe potuto, per così dire, sbarazzare.
    Ora era giunto il momento di giocare un tiro mancino a Egenna.
    “Bello senza corde vero?”
    Si, eccola, stava per giungere. Ne sentiva assolutamente il feroce sibilo nell’aria. Stava per fare una brutta fine. No, non l’avrebbe fatto, sarebbero colati vergognosamente a picco. Bene, la ragazza avrebbe dunque atteso che fossero scesi prima di agire?
    Quando vide quelle inconfondibili casupole buttate un po’ a caso in mezzo a stradicciole sterrate e campi di fiori e di grano, capì di essere vicino alla destinazione. Quella era Itios, nulla da spartire con quel macello che avevano trovato a Kerus, anche se era certo di non aver assistito al pieno flusso caotico della città nel culmine del suo delirio. Alla fin fine era stata una giornata tran… noo, non poteva averlo pensato davvero.
    Ed eccolo finalmente, che scendeva con quella sua sinistra maniera di planare con dolcezza. Non riusciva ad essere delicato al massimo delle sue capacità con qualcuno sul dorso, forse perché non l’aveva mai fatto prima, o forse perché… non lo faceva da molto. Probabilmente la seconda, anche se ancora… beh fa nulla dai.
    Quando le sue zampe raggiunsero il suolo si trovavano su un piccolo parco situato tra una manciata di casette di legno, schierate un po’ così dove capitava e disposte a formare una sorta di semicerchio attorno al verde. Da quelle parti almeno si potevano percepire gli uccellini cinguettare e gli scoiattoli zampettare fra gli alberi, la vita faunistica era sicuramente più accesa rispetto ad un luogo gremito zeppo di gente.
    “Siamo a Itios, avrei bisogno di mostrare questo anello ignorante ad una persona, un nano per l'esattezza. Poi se hai un qualche nuovo obbiettivo… sono a tua disposizione”
    Tra quegli obbiettivi non era contemplato il rispondere alle fatidiche domande di cui non ricordava più il fondamento, ma probabilmente sarebbero risbucate fuori in un modo o nell’altro.
    è un anno Tira che ci portiamo dietro ste domande xD almeno il nome della role doveva giovarne (?)


    Edited by Aesingr - 24/3/2016, 13:59
     
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    Genna vien da qui Messaggio poco ispirato, scusate ^^"

    Ah, cosa c'era di meglio nella vita di farsi trasportare a miglia di distanza in un battibaleno? Di vedere fantastici paesaggi senza dover faticare per scalare montagne? Di respirare un'aria così fresca e pulita senza scappare tra i bucolici paesaggi di campagna? Di essere sballottata dalle correnti senza che un drago del vento ti dovesse alitare contro? La risposta: decisamente tutto, soprattutto se aggiungevi come premessa che l'impresa prevedeva issarsi sulla pericolosa groppa di un drago. Il vento era costante: l'assordava, le congelava la pelle, le annodava i capelli e la costringeva a tenere chiusi gli occhi; la posizione era scomoda: con le gambe contratte e la schiena sempre ritta, quasi si stupiva che i crampi non la stessero già tormentando; l'aria era più gelida che fresca: e ad ogni respiro sembrava di ricevere una pugnalata ad entrambi i polmoni.
    Volare era un dannato schifo, non si sarebbe mai abituata a farlo. Non le importava quanto era stato necessario assicurarsi una via di fuga rapida da Kerus, Genna si promise - per la seconda volta - che mai più si sarebbe prestata a simili esperimenti. Se non per il terrore che provava ad ogni esperienza, almeno per non dover più sopportare le angherie verbali del drago. Volava senza corde? Lo sapeva maledettamente bene, ma senti comunque la sua mente paralizzarsi, le sue gambe stringersi ulteriormente e la mano sinistra urlare di dolore per la forte presa.
    Era troppo stanca, affamata e spaventata per riuscire a pensare qualcosa di sensato da ribattere. Per il momento Aes si era salvato, ma non appena fossero arrivati... ah, avrebbe dato il meglio di sé! E il suo stomaco brontolò, frenando leggermente il poco entusiasmo appena arruolato.
    Forse per la stanchezza, o forse perché occhi chiusi e continui sballottamenti non aiutavano a contestualizzare dove fosse, Genna si accorse di essere finalmente a terra, solo quando il drago glielo fece notare. Questo significava che poteva scendere da quella trappola mortale? Alleluia! Scavalcò la groppa del drago con una gamba senza aspettare che si abbassasse, si lasciò scivolare giù, e semplicemente si buttò a terra. E lì rimase. A pancia in giù. Con zaino e liuto che gravavano sulla sua schiena.
    < Un nano? - chiese lei, senza muovere un muscolo - Grandioso. E si può mangiare? >
    E fai bene ad aspettarti quelle domande Aes, prima o poi arriveranno u.u
     
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    Eona prima role.


    Quel posto non era male alla fine, era li da un paio di giorni ma già riusciva a percepire un rinnovato vigore nelle sue membra, stanche dall'aver passato settimane nascosta nella stiva di una nave, con delle vacche, mangiando rape. Dannatissime rape.
    Rabbrividì dal suo posto a sedere, seduta sotto ad un albero dalle alte fronde e rovistò nella borsa che si portava dietro, con i pochi soldi che le erano rimasti si era riuscita a pagare il vitto e l'alloggio in una taverna locale ma ora come ora i soldi iniziavano a scarseggiare, avrebbe dovuto trovare un lavoro da fare. O mendicare.
    Si passò una mano sul viso, era cieca e quello potrebbe aver potuto benissimo far breccia nei cuori della gente ma sperava di non dover mai ricorrere ad un' espediente simile, sarebbe stato veramente degradante.

    *Chissà se mi crederebbero se dicessi di essere un' ottima cacciatrice...*

    Pensò mentre tirava fuori una raggrinzita mezza pagnotta che aveva recuperato dagli avanzi della sua scorsa cena e la portò alla bocca, sapeva di polvere, polvere e cacca di topo. Ricacciò indietro la nausea e buttò giù il boccone cercando di non pensarci troppo, in fondo doveva mangiare per sopravvivere.
    Dopo due o tre morsi decise che si era torturata abbastanza e che non aveva la minima intenzione di perdere anche il gusto, un senso in meno le bastava e avanzava, cacciò quindi via il pezzo rimanente indirizzandogli un'espressione schifata, si ricompose dopo qualche secondo mettendosi comoda con la schiena ben piantata sulla corteccia rugosa dell'albero.
    Lasciò andare le preoccupazioni e si concentrò su quello che la circondava, il mondo intorno a lei divenne più chiaro, ogni albero, ogni sasso e ogni animale erano ora sotto i suoi "occhi", poteva anche aver perso la vista ma aveva di certo guadagnato qualcosa di molto utile.
    Si concentrò su uno scoiattolo che avvicinatosi al raffermo tozzo di pane stava cercando di portarlo via con se, Eona sorrise, la testa della bestiolina però scattò verso l'alto e in meno di un secondo era schizzato via scomparendo fuori dal suo raggio visivo e non fu difficile il capire perché, qualcosa era appena atterrato, non leggermente, dietro di lei.
    Un drago, un dannato ed enorme drago era a meno di cinque metri da lei e qualcosa era appena sceso dalla sua schiena, un essere dalle fattezze umane, stampandosi a terra, le due creature avevano parlato dicendo qualcosa che non aveva afferrato.
    Ad una prima "occhiata" non sembravano ostili e l'umano sembrava in difficoltà, non era una guaritrice ma sapeva che volare sulla schiena di un drago, senza alcuna protezione, poteva essere decisamente pericoloso. Le ruvide squame potevano scorticarti le gambe se eri veramente sfortunato e se la creatura non era abituata a portare umani sul dorso avrebbe potuto volare a quote troppo alte e rischiare di congelarlo o addirittura di farlo svenire per la mancanza di ossigeno.
    Fece capolino da dietro l'albero e si avvicinò ai due di qualche passo, fortunatamente erano voltati verso di lei quindi non doveva rischiare di spaventarli, poggiandosi sul lungo bastone con un braccio lasciò il suo "sguardo" vagare sui due che aveva di fronte, concentrandosi sull'essere umano.
    Tirando giù il cappuccio rivelò il volto, gli occhi erano cinti da una fascia di seta pregiata ed i capelli del colore delle braci ardenti, chinò il capo, un'espressione serena dipinta sul volto.

    "Tutto a posto?"

    Chiese all'umana apparentemente ignorando il drago, se le due creature fossero state sensibili alla magia però avrebbero potuto benissimo percepire il tocco della sua "vista" su di loro.
     
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    in mancanza di PC devo rispondere un po' alla boia xD però Tira Aes non aveva parlato del nano direttamente. Fa nada cambio io nel mio all'inizio. E scusate se non ho messo I link di PG e provenienza (che comunque avevo messo in organizzazione role dilà) ma senza PC è abbastanza un incubo, dovrebbe tornarmi stasera si suppone

    Beh, se fosse stato o meno buono da mangiare non lo sapeva, non si era effettivamente premurato di assaggiarlo né di annusarlo per bene.
    "Forse, ma non so quanto tu sia brava in quella che chiamate cucina... non contare su un drago in questi frangenti"
    Le rispose senza dar peso al fatto che si era lanciata di sotto dalla sua schiena non pensando che l'impatto avrebbe potuto scassare lei, liuto e la povera erba sottostante.
    Era sul punto di chiederle se voleva una zampa per rialzarsi, quando presenze oscure si palesarono all'orizzonte. O meglio presenze che già erano presenti, si palesarono, e non proprio all'orizzonte ma a pochi metri da dove erano atterrati.
    Era un'altra umana, una ennesima. Ma si trovavano dovunque quegli esseri? A Kerus ne aveva incontrati a palate, Passando per l'altra città di cui non ricordava il nome ne aveva visti altrettanti, e ora anche lì. Si beh, aveva esplorato poco dell'isola se non nei suoi faticosi viaggi aerei, dunque poteva anche darsi che fosse colpa sua.
    In ogni caso quella non dava l'impressione di essere un'umana qualun... o no, no no no no... due Egenne no.
    Una fascia le copriva gli occhi, altro elemento abbastanza inconsueto. Ora... gli umani erano si strani, ma gli occhi li avevano e si chiedeva perché la tipa non avesse intenzione di usarli. Che avesse come lui l'abilità di sentire e interpretare senza bisogno dello sguardo? Per quel poco che aveva capito i loro sensi erano inferiori a quelli di un drago, però tutto poteva essere.
    Inoltre da lei percepiva arrivare qualcosa, se pur lieve e non spiacevole, che sembrava metterli in contatto senza tuttavia collegarli fisicamente. Che il trucco stesse proprio in quello?
    Aes non sapeva volare per bene, non aveva una vista acuta e era abbastanza imbranato in più di qualcosa, ma di sensibilità tattile e uditiva ne aveva abbastanza da poter recepire, seppur non capire, segnali ben più impercettibili.
    Quella si era rivolta ad Egenna, quindi non la interruppe, anche se un cenno, un saluto o qualcos'altro sarebbe potuto andare bene. Non che gli cambiasse molto...
    Anzi si voltò dalla parte opposta nel tentativo di scorgere qualcosa che poteva equivalere a cibo per Egenna, inspirando con il naso e cercando odori da locanda. Ne giunse più di uno, erano decisamente nel posto giusto.
    A dire il vero avrebbe potuto "cacciare" lui per lei, quello era anche luogo pieno di animali adatti allo scopo, ma... sarebbe andato contro ogni suo principio di drago del mare... e se a lui bastava frutta e verdura sulla terra ferma, poteva bastare anche a un umano.
    A dire proprio il vero vero pescava anche poco volentieri, ma del resto qualcosa di sostanzioso doveva ingerirla pure lui. E poi sottosotto gli piaceva la carne, faceva lo schizzinoso solo perché... perché si. Per fare l'Aesingr della situazione. Se non si fosse preso lui quel ruolo nel mondo, chi si sarebbe preso la briga di farlo?
     
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    Ah, cappero. Devo aver letto male ^^ Scusa

    < Poco male. Tanto non saprei con che vino accompagnarlo. > rispose Genna stancamente.
    Prima o poi si sarebbe industriata ad inculcare al drago un minimo di umorismo, giusto perché non rispondesse così seriamente alle sue sciocchezze. Non in quel momento, però. Troppo stanca, troppo affamata, troppo troppo per riuscire a pensare qualcosa di sensato. Cercò solo di issarsi in una posizione un po' più elegante, portandosi a sedere, e liberandosi del fastidioso e pesante zaino.
    Durante l'operazione, un piede entrò nel suo campo visivo. Controllò: non era il suo. Alzò leggermente lo sguardo, e... difficile riuscire ad interpretare correttamente l'espressione di quel viso, dato che una striscia di stoffa ne copriva gli occhi, ma dalle sue parole semplici e tranquille, Genna immaginò che le sue intenzioni non fossero ostili. Per un attimo si chiese perché portasse quella fascia. Non sapeva se la ragazza avesse i mezzi per sfruttare un senso affine alla vista che non necessitava degli occhi, ma da menestrello Genna era un'esperta nel capire le persone, e quella ragazza non aveva lo stesso atteggiamento che caratterizzava tutti i non vedenti: non spostava la testa in base ai rumori che la circondavano; portava un bastone, ma non lo sbatteva a destra e a manca alla ricerca di ostacoli; e soprattutto, sembrava quasi che il suo volto fosse focalizzato sul suo.. o almeno su qualcosa nella sua direzione. Dato che immaginava che non stesse aspettando la risposta del ventre di Aesingr, pensò egoisticamente di essere lei l'oggetto delle sue attenzioni.
    < Ahm, se con "tutto a posto" intendi viva e vegeta, allora sì: ho ancora tutti gli arti attaccati al tronco. >
    Alzò le braccia, come a mostrarle che le mani c'erano ancora. Le abbassò immediatamente quando si ricordò della fascia. Già di solito agiva piuttosto impulsivamente, se si aggiungeva pure la stanchezza..
    < Ehm, beh. E a te, come va? > chiese leggermente in imbarazzo.
    Che l'avesse scambiata per qualcun'altro? La stava ancora fissando, e Genna non aveva idea di altro dire per alleggerire la sua crescente inquietudine. Se era solo incuriosita dal loro repentino e strano arrivo, perché non ce l'aveva solo con il drago? Lei era un normalissimo menestrello umano di passaggio, no? Era quel maledetto lucertolone che risaltava come un pino in mezzo al deserto! Diamine!
     
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    "Ottimo!"

    Eona portò il bastone nell'incavo del gomito battendo le mani compiaciuta, quella donna era stata dannatamente fortunata o aveva una pellaccia dura tanto quella di un drago, a proposito di lucertoloni troppo cresciuti.
    Si voltò verso il drago chinando la testa nella sua direzione in segno di saluto, la sua espressione serena si fece più seria, sbatté il bastone a terra con forza.

    "Salve drago... Sei un dannato incosciente lo sai? Avresti potuto scorticarle le gambe con quelle squame! Ho vist -Ugh- Assistito persone con ferite del genere, sembrano fare dannatamente male... Dovresti verg-"

    Si fermò un d'un tratto, il bastone che tremava minaccioso davanti al naso del drago, stava davvero facendo la ramanzina ad un drago che non conosceva minimamente e lo stava facendo con un tono adatto ad un cucciolo disubbidiente? Si era rimbambita tutta d'un botto?
    A quella realizzazione il viso le si scaldò dall'imbarazzo, aprì e chiuse la bocca un paio di volta cercando di trovare delle parole per uscire da quella situazione con ancora la testa attaccata al collo, inutile dire che non ne trovò.
    L'umana si portò una mano dietro alla testa ridacchiando nervosamente ma senza indietreggiare o avanzare, la sua magia era inutile in quel frangente, sopratutto perché la colpa era solo sua.

    "Eheheh... hEh... Eh... Chiedo umilmente scusa"

    Disse mortificata, cercò di ricomporsi ed indicò la via che separava quella tranquilla isola verde dal resto della cittadina

    "In fondo a quella via c'è la locanda dove alloggio. Puzza di muffa, il loro pane sa di topo e la loro zuppa sembra piscio. Il posto migliore che abbia mai visto in parole povere"

    Calcò apposta sull'ultima parola, adorava fare battute idiote sulla sua vista e amava quando i suoi interlocutori non le capivano.

    "Il mio nome è Eona, comunque. Piacere di conoscervi... "
     
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    Dopo un paio di nanosecondi si stufò di cercare odori, anche perché accanto a lui stavano discutendo due Egenne e qualunque altra priorità sarebbe passata in secondo piano, in tali frangenti. E... Egenna vecchia era sembrata pure un po' impacciata. No, non era possibile.
    Perché quella nuova però aveva cominciato a sbraitargli contro? Perché aveva lo stesso dannato atteggiamento dell'Egenna vecchia?
    Ma che aveva fatto di male nel passato che non ricordava?
    "Io sono Aesingr, sono un drago marino, Le mie squame sono morbide e..." Senza chiedere permessi o altro, allungò una zampa e con il dorso di uno dei suoi piedi palmati la sfiorò sulla mano destra. "Come puoi sentire, niente di coriaceo"
    Ma che diavolo di presentazione aveva tirato fuori... beh, poco male, non c'era molto altro da sapere su di lui. Se doveva sottolineare persino che quelle scuame erano una fregatura quando si trovava a dover affrontare spade, artigli o granchi inferociti, l'avrebbe fatto. Ma forse non era il caso.
    Gli aveva anche chiesto scusa... e per cosa? Cos'aveva fatto di male Egenna nuova per dover essere scusata? Si beh, forse si era abituato ad Egenna vecchia un po' troppo.
    "Perché dovete mangiare zuppa di topo e piscio di muffa? Qui intorno sembra esserci anche qualche posto decente. Ah si, piacere mio..." concluse, ricordando di aver dimenticato qualche formalità.
    Voleva anche porle qualche domanda impertinente e impicciona del tipo "perché non ti togli quella benda?" o "Perché te ne resti in una locanda simile?", ma volle rimandare a più tardi. No, non era da lui chiedere "Perché mi stavi infilando un bastone su per una narice?"
     
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    Genna sentì un sopracciglio alzarsi per la strana reazione della ragazza. Era davvero così sorpresa della sua pellaccia dura da applaudire della sua impresa di essere sopravvissuta? O era solo perché le aveva chiesto come stava? Genna non riusciva a capirla, e non erano molte le persone con cui non riusciva ad occhio. Era perché la stanchezza inibiva la sua capacità di pensare? O perché il Kengard, in appena un paio di giorni, l'aveva messa a confronto con tanti grattacapi, che uno in più quasi si mimetizzava?
    La perplessità non durò, lasciò subito spazio ad una compiaciuta complicità. Davvero stava riprendendo un drago solo per difenderla? Vero, lo aveva fatto anche lei, più di una volta, spesso con più convinzione e per motivi molto meno nobili, ma Genna era l'impulsività fatta persona. La gente se vedeva un drago non gli diceva "Se mi mangi, ti farò venire il mal di pancia" come era stato naturale per lei, non gli urlava dietro come aveva fatto quando aveva cacciato Aes dalla stanza che condividevano quella mattina, o non lo prendeva per le corna se voleva procede in mezzo ad una folla adorante... faceva un po' strano che per una volta non fosse lei ad indirizzare la sua irritazione contro di lui, ma vedere il teatrino dall'esterno era davvero divertente. Cercò di trattenersi dal ridacchiare, a fatica.
    Lanciò una veloce occhiata al drago, e lesse nella sua espressione quello che si era aspettata: la fantastica incomprensione sul perché la ragazza si stesse scusando. Aveva addestrato bene il drago, non si sarebbe sorpresa se Aes pensasse alla nuova arrivata come una sorta di seconda Genna.
    < Peccato, stavi andando così bene... > borbottò alla seconda Genna.
    Forse per distogliere l'attenzione dal suo precedente sfogo, la ragazza li invitò alla sua pittoresca locanda. Per un attimo quasi ci cascò, ma l'innocente critica del drago la fece rinsavire. No, quel genere di locande non era proprio il suo forte. Se doveva cercare qualcosa ne avrebbe preferito una simile a quella che lei ed Aes si erano lasciati alle spalle a Kerus, dove mangiare non significava rischiare una qualche intossicazione alimentare. Anche se... si guardò la mano sinistra con una smorfia. Non ricordava come cavolo si era ferita, ma la sinistra era la mano che per suonare doveva muovere di più. Se voleva tentare di riposarla per almeno una giornata, non avrebbe potuto fare il solito accordo "vitto e alloggio per delle canzoni". I suoi pochi risparmi ne avrebbero notevolmente risentito, soprattutto con quel bagaglio così pesante...
    Bah, non aveva importanza. Era un menestrello errante, tutto di lei urlava di vivere alla giornata! Si alzò in piedi, guidata da questo rinnovato impeto di vita.
    < Io sono Egennarilla Nyman. - si presentò con un mezzo inchino, la sua schiena la odiò per questo - Ma per amici, clienti, draghi dalla memoria corta e persone appena conosciute, sono semplicemente Genna. >
     
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    Eona accettò il contatto con il drago constatando che, in effetti, le sue squame non erano ruvide e taglienti come quelle dei draghi che aveva incontrato, il contatto poi, anche se rapido ed inaspettato permise alla sua magia di scandagliare in lungo ed in largo il drago, proiettandole mentalmente una sagoma decisamente definita di chi aveva di fronte.

    "Piacere mio. Come dicevo... Quella purtroppo è l'unica locanda che conosco ed è l'ultimo posto che vi consiglierei di visitare se era chiaro il mio sarcasmo..."

    Disse con un lieve sorriso. Voltò loro le spalle e si incamminò verso l'albero che aveva usato fino ad ora come posto a sedere, alzò la mano sinistra salutandoli da sopra alla spalla.

    "Passatevela bene, vi auguro una ottima giornata"

    Disse lasciandoli nuovamente soli e tornandosi a sedere con le gambe incrociate ed il bastone posato di traverso su di esse.

    Eona esce. Scusatemi ragazzi, ho problemi personali e non sono sicuro di quando potrò rispondere alle role, vi libero il topic almeno potete andare avanti. Passatevela bene e scusate angora T-T
     
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    Aesingr passò lo sguardo prima su Eona, poi su Egenna. Era indeciso sul dafarsi ed era rimasto confuso dalle ultime frasi della ragazza appena conosciuta.
    "Si... ottima giornata anche a te"
    Era convinto che potessero andarsene insieme, ma a quanto pareva si sbagliava. La cosa che però più lo turbava era un'altra, e decise di esprimerla a bassa voce ad un orecchio di Egenna.
    Le si avvicinò piano, fingendo... fingendo di non star facendo domande di nascosto.
    "Mi ricordi... ecco... che vuol dire sarcasmo?"
    Così dicendo -o chiedendo- risollevò il collo, preparandosi per ripartire.

    "Prima mangiamo o prima faccio quello che devo fare?"
    Con -quello che devo fare- riassunse il tutto per provare a non dover dare ulteriori spiegazioni. Tanto Egenna avrebbe sentito da sé quando l'avrebbe spiegato al nano che Egenna si voleva mangiare.
    A ripensarci... avrebbero potuto fare entrambe le cose insieme.
    Di nuovo cambio di programma dunque, Master arriverà a breve xD
     
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    Scusa per il ritardo e per il messaggetto un po' alla cavolo ^^" Quando si aggiunge Master?

    Genna seguì i movimenti della ragazza cieca con uno sguardo che si faceva più perplesso ad ogni suo passo. La vide salutarli, allontanarsi da loro e infine sedersi contro il tronco di albero per tornare ai propri affari. Che.. che cosa era successo? Perché si era allontanata così di punto in bianco? Le aveva detto qualcosa di male? L'aveva offesa in qualche modo? Strano, non si era solo presentata? Spostò lo sguardo verso il drago. Magari lui aveva un pelo di più esperienza con questi strani kengardiani...
    Nop. Anzi, non aveva capito nemmeno quello che era stato detto. Sorrise, almeno poteva trarre qualcosa di positivo da questa incomprensione.
    < Significa che è il tuo turno per portarlo. > gli rispose, indicando il suo zaino miseramente spalmato a terra.
    Il liuto era troppo prezioso per lasciarlo alle affilate fauci del drago, così si avviò, libera da fardelli di cui non valesse la pena portare, senza neanche aspettare che il drago potesse ribattere qualcosa del tipo: "Sarcasmo vuol dire proprio questo? Davvero?".
    < Meglio trovare una locanda prima.. una di quelle un po' più salubri. - rispose - Oltre a mettere qualcosa sotto i denti, possiamo anche chiedere dove trovare il tuo amico nanico.. >
    .. e magari, rispondere pure a qualche fatidica domanda, completò Genna mentalmente.
     
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    e va bien ecco a voi... L'unica e la sola: Arael!(nella sua prima role ^^

    Pace.
    Pace, buio e silenzio assoluto, la morte nella sua forma suprema.
    La luna era silenziosa e pacifica nella sua assenza di vita, ma lo spazio vuoto era un posto che uno Shinigami poteva considerare perfetto per meditare, ma Arael in quel vuoto cosmico preferiva dormire... Più perché gli piaceva che perché ne avesse bisogno.
    Ma era di tornare con i piedi per terra... O meglio mettere piede sulla terra, visto che non vedeva il suolo terrestre da quasi 9 anni.
    Il mondo da tanto alto gli faceva capire quanto, malgrado fosse vecchia quasi quanto quel pianeta, che era minuscola. Il mondo era un granello di sabbia nello spazio infinito e lei era solo un microbo in quel insieme.
    E ormai era vicina, molto vicina.
    Era già entrata nel stratosfera.
    Faceva sempre più caldo, tra poco sarebbe letteralmente andata a fuoco se non avesse rallentato.
    Ma lei era una pazza incoscente e preferì accelerare mentre generava premendo il suo talismano l'armatura atomica divina, donatagli milioni e milioni di anni prima da un dio della conoscenza antico che si era innamorato di lei.
    Le fiamme l'avvolsero, ma la tenuta stagna dell'armatura atomica la proteggeva dalle fiamme e dalla fortissima gravità che comprimeva il suo piccolo torace.
    Era la tuffatrice e il mondo era la sua piscina.
    Faceva caldo... Ariel chiuse gli occhi e precipitò come un meteorite sul suolo di kengard, per l'esattezza in un piccolo parco di un piccolo villaggio.
    La piccola avvolta da polvere e fumo disattivò l'armatura e si sollevò lentamente in piedi in modo traballante, mentre usciva dal cratere causato dallo schianto meteorico del suo corpo.
    -Non... Non è. Stata una bella idea...- pensò roboticamente la ragazza shinigami generando la falce e usandola per reggersi in piedi.
    Fece due passi, ma cadde in ginocchio.
    La piccola vomitò polvere cosmica e si ribaltò lasciandosi ricadere sul erba in preda agli svarioni come un ubriaca.
    Decisamente non era uno dei migliori inizi.

    ricodatevi che lei è invisibile... Per molti... Non tutti... Credo che Genna non possa vederla, Aesingr si... Questo porterà a cose molto diverteni XD
     
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    la risposta di Egenna aveva un che di non convincente, tuttavia Aes non ribatté. Si limitò ad annuire e ad afferrare lo zaino di Egenna con una zampa, e, dopo una decina di manovre complesse e totalmente disarticolate, riuscì a caricarselo sul collo in maniera un pochino appena precaria, dato che quei cosi non ci passavano dalla sua testa e non fu in grado di assicurarlo in nessun modo.
    Poco male, la base del collo era comunque più ampia della superficie dello zaino, se non avesse dovuto schizzare via lo zaino sarebbe rimasto lì.
    E un attimo dopo... lo zaino cadde vergognosamente come non fosse mai salito sulle sue scaglie blu. Le sue orecchie avevano percepito qualcosa che non andava, ma prima di realizzare cosa effettivamente fosse impiegò un bel po'. Cos'era piovuto dal cielo?
    "Per i supremi del Pragnar, è morta?"
    Era piombata a tutta velocità a terra e...
    quando la vide rialzarsi come nulla fosse Aes si domandò se tutto ciò fosse causato da qualche disturbo nella sua testa chi sa dovuto a quale causa, ma non era solito avere visioni simili per quanto di cose strane ne pensasse con notevole frequenza.
    Poi però ella inciampò, poi rotolò, poi... accidenti, stava rigurgitando una cena del passato? Beh del futuro sarebbe stato ancor più strano di quanto già la sua semplice presenza non fosse
    Tutt'ad un tratto lo zaino perse ogni fascino, ogni fibra del corpo e della mente di Aesingr si domandavano perché non si sentisse più a suo agio come qualche momento prima.
    Probabilmente in altri frangenti le avrebbe chiesto se avesse bisogno di aiuto, ma quella non era una creatura normale. Una sorta di cucciolo umano munito di artigli e di uno strano sguardo lontano di secoli. Che accidenti era quell'affare?
    Non voleva neanche apparire ostile, ma in un certo senso quella presenza gli suggeriva di non essere lì per fargli compagnia o per indicargli una locanda; si portò davanti ad Egenna lentamente, occludendo ogni possibilità di aggressione da parte dell'inquietante nuova arrivata alla ragazza.
    Se Aes aveva un brutto presentimento, qualcosa di brutto nella faccenda poteva anche esserci.
    "Egenna stai indietro"
    Senza lasciare varchi si avvicinò con cautela, fissando quella che poteva quasi considerare una bambina, provando a non apparire ostile.
    "Ti serve aiuto?"

    no oddio ahaha come la gestiamo la cosa xD ci sarà da ridere... quindi Aes la vede e sente e Egenna no finché non si toccheranno?


    Edited by Aesingr - 5/6/2016, 11:49
     
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    Splendore celeste

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    Ah ok, ehilà Master, benvenuto.. finalmente si ruola un po' insieme ^^

    Master posso farti una domanda sul tuo pg? Nella scheda hai scritto che Arael è in grado di percepire a prima vista se una persona è buona o cattiva.. ma come valuta un pg che crede fermamente di agire per il bene, il cui fine è eccellente, etc. e poi non disdegna qualsiasi mezzo, anche omicidio, furto, e via, per arrivare all'obbiettivo? Al suo bene?
    Non ha niente a che vedere con la role, è pura curiosità (sono sveglia da quasi 24h, non odiarmi XD)

    Stavano camminando. O meglio, Aes procedeva tranquillo con uno zaino che penzolava tristemente sul ventre, mentre lei si trascinava in avanti, sperando ad ogni passo che le sue gambe non si sciogliessero all'improvviso solo per darle fastidio. La camminata/trascinamento, però, non durò: un forte boato spazzò via il silenzio e la loro voglia di proseguire. Che cavolo era appena successo? Genna si voltò di scatto verso Aes. Non c'era nessuno per strada a parte lei e il drago, e di certo non era stata lei a far cadere qualcosa di tanto pesante da fare quel botto (il liuto era a tracolla, e le braccia ancora attaccate al tronco), doveva essere per forza sua la colpa... eppure, perché l'espressione del drago era perplessa quanto la sua? Aggiunse pure qualcosa... morta? Chi era morta?
    Preoccupata, Genna fece qualche passo indietro. No, non poteva essere Eona. Non si erano allontanati troppo, ma neanche i super-mega-acuti occhi draconici avrebbero visto se la ragazza fosse morta così rumorosamente nascosta com'era dalle case del villaggio, soprattutto con un Aes focalizzato da tutt'altra parte. Ma allora a chi si stava riferendo? Chi era morta? E perché stava fissando quella strana nebbia che usciva da quello strano buco? La preoccupazione lasciò di nuovo spazio alla perplessità, mescolata ad un'inspiegabile e cupa sensazione. Perché sembrava che l'aria si fosse fatta pesante tutta ad un tratto? Perché cominciava a preferire l'essere seppellita dalla calca di Kerus piuttosto che rimanere nella pace di Itios? Cosa era cambiato oltre al boato e a quella maledetta fumarola?
    Anche Aes mostrava segni di irrequietezza: prima le sbarrò la strada e poi le intimò di stare indietro. Ma che... adesso si metteva anche a parlare da solo? Pretendeva davvero che lei eseguisse? I suoi occhietti diventarono le canoniche due fessurine.
    < E' a te che serve un dannato aiuto! > gli sibilò contro superandolo di lato.
    Non le piaceva avergli risposto così duramente, ma quella sensazione la.. spaventava. Perché da un momento all'altro quell'ameno paesaggio si era trasformato in una trappola da cui scappare? Perché quel buco fumante aveva deciso di esistere proprio in quel punto?
    Per la Cuoca Sacra!

    Ah Master, un'altra domanda che mi è venuta scrivendo.. il fatto che Genna ha l'abilità di Ricordare personaggi passati, influisce in qualche modo sul lettore-anime del tuo personaggio? (tranquillo, la me delle domande sceme è solo quella imbottita di adrenalina per il poco sonno ^^" domani passa)
     
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    Non c'è pace per certi morti...

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    tira... A dire il vero a lei non importa molto... Tendenzialmente lei è un essere neutrale allo stato puro visto che è, ancora nei combattimenti, una specie di arbitro oltre che necropompa... Poi si.. Ha sentimenti e preferisce sotto sotto che i buoni vincano perché non è un essere malvagio. Può relazionarsi anche ai vostri pg con sincera amicizia, ma per natura di necropompa è diffidente poiché teme di essere imbrogliata. Anche per questo motivo al inizio si mostra molto.... Irritabile e violenta... In pratica è una tsundera che nasconde la sua anima coccolona/pucciosa :3

    Ariel sembrava svenuta... Sembrava...
    Appena il drago gli rivolse parola il suo corpo terminò la rigenerazione cellulare dalle piccole ustioni, di qui ora non rimanevamo nemmeno cicatrici sulla bianca pelle della shinigami.
    Iniziò a scannerizzare le anime di quella strana coppia; il drago era chiaramente una entità buon, troppo ingenuo, invece l'umana non era cattiva... Era solo una pazza-sclerata!
    La piccola capii che il drago potendola vedere, e non capendo bene la situazione, lo avrebbe detto al umana. E quando l'umana aprì bocca per parlare, lei con l'agilità di uno scoiattolo, saltò sul dorso del drago dissolvendo la falce.
    Poi la piccola alterò la voce con i suoi poteri per essere udita solo dalle fini orecchie del drago e prese parola.
    -si... io sto benone. Per una appena precipitata dalla stratosfera.-
    Gli spiegò la ragazza con calma distendendosi sulle spalle del drago.
    -oh nel caso non lo abbia capito sono una cupa mietrice. Insomma uno di quegli esseri che falciano le anime della gente, per fargli raggiugere l'aldilà o permetterne la reincarnazione, ma tranquillo la vostra ora è ancora lontana... Per ora, hehehe.-
    La ragazza detto anche questo si stiracchiò e si mise in una posizione più comoda, accavallando le gambe e mettendo le braccia dietro la testa. Però doveva ammettere che quelle scaglie erano più morbide che dure cosa che non gli dispiaceva affatto.
    Non aveva voglia di cominciare a falciare gente subito a destra e a manca, prima aveva un bisogno di un po' di relax.
    Tanto con la scansione del anima aveva capito che il drago non se la sarebbe presa, e in verità Ariel non si spaventava a stare in presenza di un drago, ne aveva visti così tanti in vita che aveva perso il conto.
    Quindi poteva un po' riposarsi dallo schianto in pace.
    Peccato che riposare sulla terra in mezzo a quel casino era impossibile.
    Il mondo era ancora più rumoroso di quanto ricordasse, ci si sarebbe dovuta riabituare.
     
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121 replies since 22/3/2016, 01:54   2059 views
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