Il drago azzurro che puzza di pesce
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Arrivato alla capanna-officina di Lax, Aesingr si affrettò ad entrare senza badare al ridotto spazio tra i Coprifili della porta.
Trovò il nano seduto al suo tavolo, con il viso chino, fra le mani. Sentì che Egenna l'aveva seguito, probabilmente per riprendere tutta la sua roba e non perché le interessasse ciarlare con il nano di eventi nefasti.
Non badò all'espressione affranta di Lax, e non voleva perdere troppo tempo. Ma una delucidazione era necessaria.
"Che vuoi drago? Mi dispiace per il tuo anello, spero tu l'abbia recuper..."
"Perché l'hai consegnato a quel felino?" chiese semplicemente Aesingr, senza accenno di nervosismo o rabbia nella voce.
"Emh... ecco, io... non volevo darglielo, il fatto è che..."
Le mani di Lax andavano in giro ovunque per i braccioli di legno della sua sedia, cercando conforto in qualcosa di inesistente. "Quel gatto... mi ha minacciato! Ha detto che... se non gli avessi consegnato un oggetto di valore in cambio di... beh, di una cosa... lui mi avrebbe ribaltato tutta l'officina! E io odio che..."
Aes gli poggiò una grossa zampona sulle ginocchia, coprendo praticamente quasi tutto Lax.
"Come?"
"No, allora..."
Al drago pareva di vedere se stesso in quel momento. "Diverso tempo fà ho... ho rubato un piccolo oggetto a quel gatto, che mi sarebbe servito... per sperimentare un nuovo attrezzo... e..."
Non che Aesingr ci capisse molto di forgiatura, metallurgia e fucinatura, ma sicuramente gli bastava quel discorso privo di senso per suggerirgli che il gatto probabilmente era quello che aveva meno colpe in quella faccenda.
"Lui poi si è accorto che quell'anello trasudava una strana energia" continuò il nano, "e ha provato a distruggerlo perché diceva che tra le mie mani sarebbe stato... un problema. Ho provato a spiegargli che..."
Aesingr tolse la zampa, sospirando.
"Quindi ho rischiato di combinare un disastro ed uccidere un drago, di fracassare le ossa ad un gatto, di farmi ammazzare da un tipo strano e di far impazzire l'intera città... perché tu non volevi farti ribaltare l'officina? E soprattutto... per aver rubato un oggetto ad un gatto in grado di tagliarti la gola?"
Non credeva avrebbe mai detto una cosa del genere, ma l'immagine mentale che gli spuntò in testa fu proprio quella del micio che, invece di chiedere qualcosa per risarcimento, lo sgozzava senza troppi problemi.
Il nano restò in silenzio, sembrava abbastanza depresso, e Aes non voleva sapere più nulla di quella faccenda. Almeno, sicuramente, l'anello era al sicuro.
Anche Aes esce, e io sarei quasi quasi per dirigermi alla tundra xD |
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