a spasso nel bosco

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  1. Ickym
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    "Sembra che me la sia cavata con poco, se fossi in loro non darei così tanta fiducia ad un perfetto sconosciuto." pensò, lui stesso nutriva ancora dei dubbi al riguardo i 2 appena incontrati. "Forse mi sto facendo semplicemente troppi problemi" dopotutto, non tutti vogliono danneggiare il prossimo.
    Xaven rispose a Lyndis con un semplice cenno del capo, in segno che comprendeva.
    Quanto a Gixcaririxen, Xaven stava per rispondere quando un centauro apparì dal folto della foresta esordendo in tono sicuro e arrogante
    CITAZIONE
    "Sbagliato, grosso ammasso di scaglie rosse, tu e i tuoi neo-amichetti vi trovate molto vicino al nostro territorio, fate attenzione a dove mettete le vostre zampacce!"

    Si ricollegò per un momento al pensiero di prima " ecco, forse ho ragione ad avere dei dubbi"
    L'ascia finemente decorata, aveva del sangue rappreso nella scanalature che facevano da decorazione, segno che era partito di gran fretta. L'inquietante arma venne puntata nella loro direzione, mostrando chiaramente l'impugnatura fatta con una spina dorsale.
    CITAZIONE
    "Ora ditemi...sto cercando un gruppetto formato uno strano drago-ibrido, un'elfa e un essere di cui non conosco né il nome, né la specie. Se li avete visti, è bene non mentirmi."

    aggiunse il centauro.
    Xaven osservò con dubbio il drago rosso e l'elfa. "Che stia cercando noi? L'elfa c'è, il drago-ibrido..." osservò in particolar modo Gix: a lui sembrava un drago come un'altro. Forse nascondeva qualcosa? "il drago-ibrido forse c'è lo abbiamo, e a quanto so non ci sono anfitteri in questa zona. A meno che... a meno che questa non sia una trappola..." Diede un'altra occhiata veloce al drago e all'elfa, per poi osservare rapidamente intorno, cercando di notare qualsiasi movimento o rumore sospetto.
    Niente.
    Loro quattro erano l'unica fonte di "disordine" in quel momento.
    Osservò attentamente il centauro: le corna e la capigliatura di certo davano mostra di se, come del resto, faceva la sua armatura che ostentava numerosi crani umani e non. Inoltre anche la sua corporatura muscolosa e robusta faceva la sua figura. Di certo poteva essere intimidatoria.
    Xaven rispose senza nascondere l'astio nella sua voce" Altrimenti? Mi ssstrappi le zampacce che mi ritrovo? Ti avverto avrai un magro bottino"
     
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    Gix ascoltò l'elfa che spiegò che non era niente di grave, stava per aggiungere qualcosa al discorso dell'elfa quando apparse un centauro che gli diede del grosso ammasso di scaglie rosse e smentisce quello che ha detto lui.
    Il drago rosso si voltò per guardare il nuovo arrivato e ringhiò appena vide dei teschi di piccoli draghi e umani. "ma quelle sono ossa di drago. perché ce li ha addosso come decorazione? è come si vantasse di aver ucciso quelle creature maledetto, no, ora devo stare calmo e fare il gioco di questo sbruffone di un centauro e quando saprò dove vive colpirò il loro territorio".
    Gix smise di ringhiare e, a malavoglia, continuò ad ascoltare il centauro che chiese se avevano visto un gruppo formato da un drago-ibrido, un elfa e da un essere sconosciuto.
    ”l'unico drago-ibrido che conosco è il mio amico Zell, che cosa vorrà da lui? Ma qualunque cosa volesse non è niente di buono visto la situazione”.
    Il drago rosso stava per parlare ma l’anfittero lo precedette con un tono di voce non adatto in quella situazione.
    “primo io vado dove mi pare e piace, questa è una terra libera, chiunque va dove vuole e secondo perché stai dando a caccia di quelle persone?, che cosa hanno combinato di grave?” disse il drago rosso mentre si preparava ad alzarsi in volo se il centauro dovesse diventare aggressivo
     
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    Improvvisamente dalla vegetazione uscì un grosso e robusto centauro che puntò un'inquetante ascia bipenne contro di lei, Gix e l'anfittero. La creatura, che si stava dimostrando estremamente arrogante e poco incline alla diplomazia, disse che stava cercando un gruppetto formato da un elfa, un drago-ibrido ed un altro essere "di cui lui non conosceva la specie", così aveva espresso.
    Lyndis per un attimo si pietrificò: l'unico gruppetto da lui descritto erano proprio lei, Zell e Void. Ma che diamine voleva? E soprattutto...cosa avevano fatto di così male?
    Astraios, che osservava la scena con viso truce e l'arma puntata sempre verso contro di loro, si avvicinò zoccolando verso il drago-serpe, che lo aveva appena provocato mettendo in ridicolo le stesse parole che aveva pronunciato il centauro poco fa. L'elfa fece scivolare lentamente le mani sulle daghe, cercando di non farsi vedere.
    CITAZIONE
    “primo io vado dove mi pare e piace, questa è una terra libera, chiunque va dove vuole e secondo perché stai dando a caccia di quelle persone?, che cosa hanno combinato di grave?”

    disse il drago rosso mentre si preparava ad alzarsi in volo.
    "Cosa c'è, hai paura rettile? Vuoi svignartela?" domandò Astraios con un ghigno. Ritirò indietro l'ascia e incominciò a lisciarne la lama con una delle sue mani, mentre passeggiava avanti ed indietro come un cavallo irrequieto.
    "Vedi...quelle "persone", hanno come dire...abusato nel nostro territorio. Hanno banchettato e si sono divertiti, come se fossero nelle loro case." rispose al drago rosso.
    "Per caso le conosci?
    Avrai un bottino degno di nota se mi riveli il tutto."
    Il centauro fulminò l'elfa con lo sguardò e si avvicinò a lei, squadrandola da cima a fondo. La descrizione che gli aveva fornito Zhael, la sua spalla, corrispondeva proprio a lei. Non c'erano dubbi. Il centauro sfociò in una grassa risata sadica, facendo ruoteare la sua arma di lato. La creatura metà-cavallo fece per allungare il braccio per afferrare Lyndis per una spalla.
    "Non osare!" sibilò Lyndis con rabbia. Non gliel'avrebbe permesso a quel mostro di rintracciare i suoi due amizi Zell e Void, prima dovevano passare sul suo cadavere!Così lei non se lo fece ridire due volte: sfilò una daga dal fodero e gli tranciò la mano. Un fiotto di sangue spruzzò nell'aria come una fontana e il centauro ritirò la mano quasi mozzata, urlando dal dolore e impennandosi sugli zoccoli posteriori.
    "MALEDETTI!"
    Gli uccelli si ammutolirono e si alzarono in volo, tremendamente impauriti. Ahsnaeris adesso, stava per diventare un luogo del terrore.
    L'urlo del centauro era talmente forte che se Lyndis e i presenti non si fossero riparate le orecchie in qualche modo, si sarebbero sicuramente storditi. Una voce acuta, letale, a chissà quanti decibel...L'elfa si rannicchiò a terra, mollando la daga per tapparsi le orecchie, anche se la testa incominciò a dolorarle perforandogli le tempie.
    "Andate via, non voglio mettervi nel mezzo!" disse ad alta voce sopra le onde sonore doloranti del centauro, cercando di farsi sentire da Gix e l'anfittero.
    Adesso Astraios era più infuriato che mai: le sclere degli occhi erano venate di rosso, così come il suo braccio pieno di rivoli di sangue provenienti dal profondo taglio al livello del polso. Respirava affannosamente per via della rabbia.
    "Volete la guerra? Che guerra sia."
    Prese l'ascia con la mano sana, impennò nuovamente sugli zoccoli posteriori. Quando riatterrò con quelli anteriori, la terra nella zona in cui c'erano lui, l'elfa, il drago e l'anfittero, incominciò a tremare violentemente, facendo uscire numerose spuntoni di roccia simili a stalagmiti.

    Edited by H a w k e ; - 13/4/2016, 12:48
     
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  4. Ickym
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    piccole domande prima che risponda... La regola sui colpi autoconclusivi vale anche per gli npc? E poi legge nel pensiero? Perché quando ho scritto
    CITAZIONE
    "Che stia cercando noi? L'elfa c'è, il drago-ibrido...il drago-ibrido forse c'è lo abbiamo, e a quanto so non ci sono anfitteri in questa zona. A meno che... a meno che questa non sia una trappola..."

    era un pensiero/ragionamento di Xaven. Scusate per l'interruzione D:
     
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    "Scusa, non credevo che fosse un pensiero quello, in genere mi sono abituata a leggeri in corsivo ^^' Correggo subito.
    Gli spuntoni di roccia non sono autoconclusivi, quelli sta a voi evitarli o meno, come volete ^^ L'urlo idem, solo che essendo una cosa non palpabile che si propaga nell'aria, la vedo difficile ad evitare XD Comunque voi, poete attaccare a go-go u.u
    EDIT: Corretto la parte del pensiero :)
     
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  6. Ickym
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    Ah ok, vedró di aggiungere il corsivo d'ora in poi. :D
    In quanto agli attacchi mi sono espresso male: intendevo se, quando attacco un png con il mio personaggio, gli attacchi possono o non possono essere autoconclusivi
     
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    gli attacchi sono mai autoconclusivi eccetto pg contro png ma chi lo controlla deve essere d'accordo
     
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    Yep, ti faccio un esempio Ickym:
    - Utente A col suo pg lancia un fulmine (senza specificare che andrà a colpire sicuramente l'avversario)
    Es: Kenshin lancia un fulmine contro il suo avversario, sperando di prenderlo."

    - Utente B sceglie se farsi colpire o meno.
    Es: Aidal non si accorge in tempo dell'attacco e viene colpita alla schiena con uno dei fulmini lanciati. Oppure, Aidal evita il fulmine rotolandosi di lato.

    Stessa cosa vale per qui: l'urlo lanciato dal centauro non sarà facile non sentirlo proprio perché è immateriale e si è propagato nell'aria; gli spuntoni di terra invece si possono benissimo evitare o farsi prendere da loro XD :D

    Spero di aver dato una spiegazione abbastanza esauriente ^^'
     
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  9. Ickym
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    Oooki, comprendo. Grazie dei chiarimenti.

    Il centauro fece qualche passo verso Xaven.
    Il drago rosso fece alcune domande rivolte a indagare sul chi e il perché dell'interesse del centauro.
    Per tutta risposta il centauro lo schernì, ridendo del fatto che si stava preparando al volo.
    Poi il suo percorso versò Xaven cambiò, diventando una passeggiata avanti e indietro, e mentre faceva ciò, spiegò
    CITAZIONE
    "Vedi...quelle "persone", hanno come dire...abusato nel nostro territorio. Hanno banchettato e si sono divertiti, come se fossero nelle loro case." "Per caso le conosci? Avrai un bottino degno di nota se mi riveli il tutto."

    Xaven ghignò sentendo l'ultima frase, pensando "un po di denaro farebbe comodo... Non ho idea a chi dia la caccia, ma posso sempre mentire, e guadagnarci qualcosa nel mentre". Quest'ultimo pensiero lo divertì particolarmente.
    Non ebbe nemmeno il tempo di aprir bocca, che il centauro tentò di afferrare l'elfa, solo per ricevere un accoltellata al polso come risposta.
    L'odore del sangue fresco si diffuse nell'aria, subito seguito dalle urla del centauro.
    Urla così forti da spaccare i timpani.
    Il tutto era avvenuto troppo velocemente per poter reagire, Xaven sibilò infastidito dal suono "Che polmoni! dovrebbe darsi alla lirica, anche se la dimostrazione di canto odierna manca di intonazione, e penso che i miei timpani si stiano lentamente fondendo"
    Il forte rumore gli stava facendo venire un forte mal di testa e già iniziava a sentirsi un po' spaesato.
    L'elfa urlò qualcosa da terra, ma Xaven non riuscì ad udirla, mentre udì chiaramente il centauro riferire:
    CITAZIONE
    "Volete la guerra? Che guerra sia."

    "La guerra, piccolo pony, è ssssolo uno dei dolci frutti del mio operare rispose Xaven in tono intimidatorio.
    Mentre delle specie di stalagmiti di terra, affilate come rasoi, cominciavano a spuntare dal terreno, Xaven aprì la bocca e chiuse gli occhi. Una luce fortissima venne sprigionata da essa, e un fragor di tuono, forse più forte delle urla del centauro, riempì l'aria. Il fulmine che era scaturito dalle fauci di Xaven andò a colpire una delle stalagmiti di fianco al centauro, mandandola a pezzi.
    Xaven non perse tempo, e iniziò a dirigersi verso il centauro, stando attento di avvicinarsi dal suo lato ferito, e allo stesso tempo stando attento alle moltitudini di stalagmiti che continuavano ad apparire dalla terra.
    "Accecato o no devo cogliere l'occasione per attaccarlo" pensò.
     
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    Gixcaririxen sorrise "l'apparenza inganna, mi sto semplicemente preparando in caso di aggressione" e subito dopo ascoltò il centauro che piegò il motivo di tutto questo trambusto era per cercare Zell, un elfa e un tizio che non lo conosceva.
    "non mi sembra un motivo valido andare in giro armati fino a denti, questo qui vuole solo creare guai pensò il drago rosso mentre osservava attentamente il centauro che si stava avvicinando all’elfa.
    Stava per colpire il centauro con la sua lunga coda per allontanarlo da Lyndis ma l’elfa lo colpì prima di lui e sentì l’odore di sangue del centauro.
    “ecco qui che si incomincia il combattimento” pensò mentre si metteva in posizione difensiva e sempre pronto a volare.
    Gix non si riparò le orecchie e l’urlo non ebbe effetto su di lui a causa della sua grandezza e del suo fisico.
    “e questo sarebbe un urlo? Ne ho sentiti di peggiori che potrebbero spaccare gli timpani a voi piccole creature” pensò il drago rosso.
    Sentì l’elfa che chiese di andarsene via, lui scosse la testa “no io resto”. E subito dopo sorrise al centauro “fatti sotto”, stava per andare in attacco ma il centauro lo precedette facendo uscire dei spuntoni dal terreno.
    Gix sì alzo in volo appena vide i spuntoni apparire sul terreno e con la sua lunga coda prese l’elfa che se la mise sulla sua schiena.
    “credo che sia un centauro con l’elemento di terra, è molto indifeso contro le creature volanti ma dobbiamo stare lo stesso molto attenti e io non posso utilizzare il mio elemento” pensò il drago rosso.
    Osservò l’anfittero che andò in attacco. Gix disse a Lyndis “io atterro, sfrutta bene questa occasione” e subito dopo il drago rosso atterò nel lato opposto dell’anfittero in modo da attaccare su due lati. Gix si liberò la strada distruggendo i spuntoni con le sue zampe artigliate e subito tentò di attaccarlo con i suoi artigli mirando nella parte da cavallo, sulla zampa posteriore. Se il centauro non si sarebbe spostato in tempo il colpo porterebbe via tutta la zampa posteriore.
     
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    Ormai non c'era più niente da fare per la sua mano. Doveva amputarla o altrimenti l'arto intero sarebbe andato in necrosi.
    Tuttavia l'urlo cacciato da lui stesso era forte tanto da aver stordito momentaneamente l'anfittero. Lui rise di gusto nonostante il dolore della ferita ricevuta che si espandeva lungo il corpo.
    "Vi vedo un po' in difficoltà eh?" ghignò Astraios mentre brandiva l'ascia con la mano sana e guardando gli spuntoni di terra che ricprivano il terreno. Il drago ebbe fortuna perché si alzò in volo e si caricò con sé l'elfa caduta prima a terra.
    "Per tutti glì dèi elfici, era meglio se stavo ferma...." esclamò Lyndis con un tono tra il divertito ed il preoccupato. Tanto da qualche parte bisognava incominciare, lei odiava le parole.
    Restò saldamente sulla groppa dell'immendo drago rosso e osservò la scena sotto di sé.
    Improvvisamente, un forte bagliore uscì dalle fauci del lungo serpe, accompagnato da un tuono fragoroso che addirittura superò l'urlo che aveva fatto lui prima. Lyndis si tappò le orecchie e chiuse gli occhi istintivamente. Ma per quanto riguardava il centauro, egli non fece in tempo a ripararsi che l'immena luce lo privò della vista momentaneamente. Stava vedendo buio su buio e cadde a terra disorientato.
    "Non può essere la fine...è impossibile."
    I nemici erano nettamente in vantaggio su di lui. Ammise mentalmente con amarezza e pura rabbia che doveva arrendersi. Il grande e bellicoso Astraios doveva levare le tende e andarsene...una cosa simile non gli era successa mai in tutta la sua vita. Non poteva morire, aveva da serive la sua tribù per molti anni a venire...ma se sarebbe ritornato senza aver cavato un ragno da un buco, sarebbe morto ugualmente sotto temibili torture. Non sapeva cosa fare, cosa scegliere...era spaesato. Forse era anche colpa del colpo di luce che aveva appena ricevuto?
    Si alzò lentamente su tutti e quattro gli zoccoli. Aveva perso molto sangue dalla mano e stava diventato debole sempre di più con il passare dei secondi. Il suo corpo tremava. La sua vista ancora era buia. Udiva rumori intorno a sé...udì un poderoso colpo d'ali venire verso di sé.
    CITAZIONE
    “io atterro, sfrutta bene questa occasione”

    Lyndis fece cenno di "ok" con la mano e zompò a terra agilmente accanto a Xaven. Incoccò una freccia sul suo arco mentre la sua punta incominciava ad emanare un sfera violastra di energia oscura. Se il colpo di Gix fosse andato a vuoto, l'elfa avrebbe messo K.O il centauro con una delle sue pericolose frecce.
    Astraios tentò di scansarsi quando sentì la presenza del drago sempre più vicina. Riuscì a spostarsi di qualche centimetro mala sua artigliata prese il suo fianco equino. Incominciarono ad uscire vari zampilli di sangue dalla grossa ferita che andarono a macchiare il suo pelo e il terreno che aveva smesso di "produrre" stalagmiti. Lyndis le osservò ritirarsi nel terreno e vedendo che per l'avversario non c'era più niente da fare, ripose arco e freccia.
    Il centauro urlò nuovamente dal dolore. Ancora spaesato a causa del colpo di luce che aveva preso prima, fece un ringhio isterico e rabbioso. Non gli restava che ritirarsi, questa volta gli era andata veramente male...e ne avrebbe pagato le conseguenze una volta arrivato a "casa sua".
    "Le Stelle vi malediranno per questo! Il vostro destino è segnato...un giorno la ripagherete!" Astraios con l'orgoglio ferito, scappò da dove era venuto, infiltrandosi nella vegetazione...non dopo aver battuto una sonora musata su un tronco perché ancora la vista non gli era ritornata del tutto.
    La presenza del centauro sparì completamente, sembrava essere tutto finito. Peccato che l'equino metà umano si era dimenticato il suo "gioiellino": per terra sopra la sua chiazza di sangue, c'era la sua ascia.
    "Se n'è andato..." mormorò l'elfa guardando Gix e Xaven. Si avvicinò all'ascia e con le dita sfiorò il lungo manico fatto con spina dorsale umana.
    "Ragazzi, mi dispiace avervi messo in questo guaio...io giuro, non sapevo nulla di questo pazzo furioso...io, Zell e Void non abbiamo violato nessun territorio, abbiamo solo passato un allegro pomeriggio in compagnia." disse l'elfa estramente dispiaciuta e con la voce tremolante. Si alzò di scatto in piedi e si girò verso le due creature.
    "Piuttosto...state bene? Siete feriti?" domandò preoccupata.

    Scusate tantissimo se vi ho fatto attendere, a causa del poco tempo che ho per altri paio di giorni, ho fatto uscire il PNG così voi potete ruolare tranquillamente e senza intoppi.
    Scusate di nuovo c.c
     
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  12. Ickym
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    "fatalità, tutta la spavalderia del pony è andata all'aria, un po come i suoi zoccoli alla fine" pensò Xaven mentre il centauro si contorceva a terra.
    Lyndis precedentemente recuperata da Gix, saltò giù dal grande drago rosso, atterrando giusto accanto a Xaven.
    Arco e freccia alla mano, prese la mira contro il centauro, creando nel mentre una sfera che emanava una luce violastra, davanti alla freccia. Xaven, notando la luce emanata, capì che stava utilizzando qualche magia che centrava con l'oscurità.
    Se la lasciò alle spalle, mentre si avvicinava al centauro.
    Come il centauro riuscì a rialzarsi, Gix precedette Xaven con una potente zampata che lo ferì al fianco.
    "brutta ferita" pensò Xaven.
    Ormai la macchia di sangue per terra si allargava ogni minuto di più, e l'aria era sempre più satura dell'odore di.. paura, oltre del sangue ovviamente.
    Xaven notò che Lyndis stava riponendo il suo arco mentre il centaurò batteva in ritirata lasciando il gruppo con la frase :
    CITAZIONE
    "Le Stelle vi malediranno per questo! Il vostro destino è segnato...un giorno la ripagherete!"

    .
    Lyndis spiegò che lei e altri due, Void e Zell, avevano visitato precedentemente questo territorio.
    "Beh, almeno una l'avevo azzeccata"
    Poi l'elfa chiese se si erano feriti, al che Xaven rispose: "Io sssono ok, piuttosssto, perchè l'hai lassciato andare?"
    Xaven vide che aveva lasciato indietro la sua ascia, e con scatto fulmineo l'afferrò, praticamente strappandola dalle mani dell'elfa che la stava guardando, per poi lanciarla verso l'albero in cui il centauro aveva sbattuto precedentemente. L'ascia dopo aver schizzato sangue in giro mentre roteava nall'aria, si conficcò nel tronco come se l'albero fosse stato di burro.
    "Non bisssogna mai lassciare una preda fuggire, le conssseguenze potrebbero essssere... dolorosse, ssse non peggio " disse in tono calmo, ma cupo.
    Per un momento si ricordò del dolore che aveva provato quando gli avevano strappato le ali. Rabbrividì al pensiero, per poi spostarsi verso i confini della radura, nella direzione in cui il centauro era sparito.
     
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    Dopo aver colpito il fianco del centauro Gix notò che l'avversario aveva smesso di produrre le stalagmiti.
    "credo che ormai il combattimento è finito e il nostro avversario non ha più le forze per continuare. Ma è tutto qui quello che sapeva fare? come dicono gli umani, tutto fumo niente arrosto" pensò mentre esaminava la situazione.
    Ascoltò il centauro che li malediva mentre se ne stava andando via.
    "dì alle tue stelle di mettersi in coda" disse al centauro prima che egli spariva dalla vista del gruppo.
    Il drago rosso vide l'ascia e ringhiò, non piace vedere quella cosa. Ascoltò Lyndis che si scusò e spiegò che non sapevano nulla del pazzo e che non avevano violato nessun territorio.
    "anche se avevate fatto quello che ha detto non è motivo di andare in giro armati fino a denti e pronti ad uccidere" disse Gix. Subito dopo rispose la domanda dell'elfa "anche io sto bene grazie"
    Osservò Xaven che prese e lanciò l'ascia contro un albero "che temperamento comunque ha un po' ragione ce l'ha"
    Ascoltò l'anfittero e disse "credo che ha ragione però" guardò Xaven "credo che non sopravviverà a lungo e non raggiungerà il suo villaggio". Il drago rosso fece una pausa e subito dopo riprese"comunque io voglio seguirlo, potrebbe aver lasciato qualche indizio per cercare il villaggio di quel pazzo e subito dopo raderò il villaggio al suolo per rendere il bosco un pochettino un po più sicuro qualcuno vuole seguirmi?"
     
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    Nel mentre che Lyndis esaminava l'ascia, Xaven le disse perché aveva lasciato andare il nemico.
    "Perdeva sangue a fiotti ed era molto debole. Ormai il suo destino è segnato, lascia che al resto di pensi la Natur...." Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che l'anfitterò le sbarbò l'arma di mano e la lanciò contro un albero, conficcandosi in esso come niente fosse. Lyndis ci rimase male inizialmente e fulminò con lo sguardo la creatura serpentina: quel gesto non se l'aspettava.
    E poi come ascia, quella non era affatto male. Poteva rivenderla a qualche mercato e guadagnarci abbastanza soldi per comprarsi una spada oppure...tenerla. Magari ci sarebbe tornata dopo a recuperarla ma prima, doveva scoprire per bene il perché di quella situazione: che diamine avevano fatto di male lei, Zell e Void?
    CITAZIONE
    "comunque io voglio seguirlo, potrebbe aver lasciato qualche indizio per cercare il villaggio di quel pazzo e subito dopo raderò il villaggio al suolo per rendere il bosco un pochettino un po più sicuro qualcuno vuole seguirmi?"

    L'elfa scattò in piedi alle parole del drago rosso.
    "Io vengo, voglio proprio sapere perché ce l'hanno tanto con noi." disse aggrucciata. Una lieve e sfumata aura violastra la circondò per qualche secondo per poi svanire come un soffio di vento. Quando era arrabbiata, la sua energia oscura permeava la sua figura.
     
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  15. Ickym
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    Xaven, ignorò gli sguardi che Lyndis gli stava lanciando, ed ascoltò in silenzio mentre osservava la foresta.
    Gix disse :
    CITAZIONE
    "comunque io voglio seguirlo, potrebbe aver lasciato qualche indizio per cercare il villaggio di quel pazzo e subito dopo raderò il villaggio al suolo per rendere il bosco un pochettino un po più sicuro qualcuno vuole seguirmi?"

    e Lyndis rispose :
    CITAZIONE
    "Io vengo, voglio proprio sapere perché ce l'hanno tanto con noi."

    La manifestazione di Lyndis del suo elemento venne percepita da Xaven, che decise di proposito di non badarci.

    "Ottimo, li ho convinti, è stato facile"
    Xaven voleva seguire il centauro, non solo per finire il lavoro, ma anche per tentare di recuperare almeno una parte del tesoro che sempre il centauro aveva menzionato, e avere un'altro drago e un'elfa sulle tracce della stessa creatura, avrebbe moltiplicato enormemente le possibilità di ritrovarlo.
    Xaven ghignò, scoprendo le zanne. Sibilò nello stesso tempo, divertito.
    "Dunque è decissso, sssi va fino in fondo" disse.
    Xaven non aggiunse altro, si diresse verso l'ascia e la staccò dall'albero. Ne assaggiò il sangue del centauro che ancora impregnava le rifiniture dell'ascia.
    Lasciò cadere lo strumento di morte, per poi sibilare alcune volte di fila.
    "Credo che sssia andato in quessta direzione" disse puntando con la coda verso una parte più fitta del normale della foresta.
     
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