Alcuni miti sui Chakra

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    Cucciolo

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    Ciao, oggi vorrei parlare di un argomento conosciuto o in modo superficiale o peggio ancora in modo erroneo, ossia i chakra. Quante volte questa parole è letteralmente abusata nel linguaggio occidentale? Quante volte viene nominata in quel pastrocchio new-age, snaturando il concetto e avvilendolo a mero esercizio da palestra fai da te? L'ho visto menzionato pure nelle pratiche sataniche.....

    Non ho intenzione di fare una descrizione dei chakra primo perché è lunga e complessa la descrizione, secondo non è il fine di questo post. Semplicemente mi limiterò a parlare di alcuni falsi miti che circondano i chakra nella speranza di dare una visione quanto meno più chiara. Comunque non è che neanche in India stiamo messi meglio, oggi è difficile trovare qualcuno che sappia leggere in maniera fluente ed efficiente il Sanscrito, pensate che la traduzione di un trattato cinquecentesco sui Chakra ad opera di un britannico del novecento resta ancora oggi il punto di riferimento di molti lignaggi yoga indiani quindi stiamo freschi.


    Bando alle ciance cominciamo subito col primo punto:

    Mito 1:
    I Chakra sono 7

    Realtà:
    Questo ahimé è il primo falso mito sui Chakra, ebbene si come avete intuito i Chakra non sono 7, il numero varia da tradizione a tradizione. Abbiamo sistemi di cinque Chakra (quello Vajrayana si basa proprio sui 5 Chakra ed è quello a cui faccio riferimento anche io), di sei Chakra, di sette, di nove, di dieci, quindici, ventuno, ventotto e anche più Chakra, a seconda del testo di riferimento. La teoria del corpo sottile e dei centri energetici chiamati Chakra deriva dalla tradizione dello yoga tantrico che probabilmente affonda le radici nel substrato pre-vedico e che rifiorì dal 600-1300 d.C. Il sistema a 7 Chakra che conoscete anche voi, diventerà dominante a partire dal 16° secolo. Perché tanti sistemi, non ne bastava uno? Qui cade in errore la mente occidentale sempre affamata di voglia di ridurre tutto a categorie con caratteristiche tipiche, i Chakra come detto sono i centri energetici da cui passano i prana o venti sottili necessari per mantenere il corpo sottile e grossolano in salute, il corpo sottile in particolare è un'entità dinamica che si evolve nel corso del tempo, il corpo sottile può presentare, dal punto di vista dell’esperienza, un qualsiasi numero di centri energetici a seconda della persona e della pratica yogica che sta eseguendo. Gli unici Chakra che sono comuni a tutti i sistemi sono quelli del basso ventre, del cuore e della fontanella detto anche Brahmarandhra ("uscita di Brahman" in Sanscrito).


    Mito 2:
    I testi sono descrittivi

    Realtà:
    Il sistema dei Chakra come descrittivo ad esempio "Muladhara Chakra è alla base della spina dorsale, ha quattro petali" è una caratteristica tutta occidentale o meglio dei testi in lingua occidentale. Nella maggior parte dei testi sanscriti originali questo non è un dato di fatto ma una specifica pratica yogica che consiste nel visualizzare un oggetto sottile caratterizzato da una luce di un particolare colore, con la forma di un loto o di un cerchio rotante in una specifica area del corpo, e in seguito attivare sillabe mantriche in esso, per uno scopo preciso. I testi sono in sostanza come delle medicine e come il foglio di un farmaco ha la posologia, gli effetti, quando usarla, ti dicono come usare tale energia, quali sillabe-seme installare per ottenere l'effetto voluto di una particolare situazione. Se ad esempio in un testo trovo scritto "loto da 4 petali alla base del corpo" non sta descrivendo quel Chakra come farebbe un botanico nei confronti di una pianta del Sud America, ma una particolare tecnica in cui lo yogin deve "visualizzare un loto a 4 petali ubicato alla base del corpo". Tecnica, non descrizione.


    Mito 3:
    Ad un Chakra è associato un particolare stato piscologico

    Realtà:
    Seeeee come no, infatti a Manipura è associato con forza di volontà e autostima peccato che sia un'invenzione moderna tutta fatta alla occidentale. Chi inventò tale cosa? C.G. Jung. A parte un sistema (sistema a 10 Chakra per i musicisti) risalente al tredicesimo secolo dove in esso non troviamo l’intero Chakra associato a una specifica emozione o stato psicologico ma ogni petalo di ogni Chakra è associato a uno stato d’animo differente, sembra che non ci sia alcuna struttura nella quale sia possibile associare ad un Chakra un unico stato psicologico o emotivo. A proposito vi ricordate che al Chakra del famigerato Terzo Occhio sarebbe associata la ghiandola pineale? L'origine di questa cosa la trovate nei libri di Anodea Judith e ovviamente non sono basate su testi tradizionali ma da similitudini percepite soggettivamente e non rappresentano alcuna verità tradizionale. Quindi tutto quello che riguarda i Chakra associati a stati mentali, ghiandole corporee, erbe, metalli, minerali ecc. è tutto falso da un punto di vista tradizionale, nella tradizione non vi è nulla di tutto questo.


    Mito 4:
    I sistema a 7 Chakra è descritto nei testi tradizionali

    Realtà:
    Uno potrebbe replicare e dire "si, ma il sistema a 7 Chakra si trova nei testi tradizionali quindi è vero", è vero che esiste il sitema a 7 Chakra (tecnicamente 6+1), così come è vero che come tutti i sistemi che descrivono i Chakra anch'esso è valido, tuttavia esso è descritto per la prima volta in un trattato chiamato "Spiegazione dei sei Chakra" (Satcakra-nirupana) del 1577, scritto da Purnananda Yati. La cosa curiosa è che sia gli occidentali che gli stessi indiani si rifanno si all'opera di Purnananda però tradotta(in modo alquanto confuso) da un inglese, John Woodroffe (Arthur Avalon) nel 1918. Naturalmente Purnananda ha preso da testi più antichi la fonte (probabilmente il Kubjikamata Tantra che e' il testo "madre" del sistema dei 7 Chakra) su cui basare il suo trattato ma questo non significa una completa comprensione della dottrina dei Chakra. Anche io potrei scrivere un trattato sullo Dzogchen ma se non l'ho interiorizzato davvero con la Pratica potrei scriver eun mucchio di ciofeghe nella peggiore delle ipotesi o al più forti imprecisioni.


    Mito 5:
    Le tecniche dei Chakra aiutano a risolvere un determinato problema

    Realtà:
    Questo è uno dei punti che più mi fa venire i nervi a fior di pelle, perché si sminuisce il vero ed unico senso dei sistemi dei Chakra a pillola terapeutica per le paranoie quotidiane. Qual'è? Lo scopo dei sistemi dei Chakra, in accordo alla tradizione, è quello di funzionare come modello per il Nyasa, che è in sostanza l’installazione di mantra e divinità/energie su specifici punti del corpo sottile. Le caratteristiche più importanti dei sistemi di Chakra nei testi originali sono due:

    1) i suoni mistici dell'alfabeto sanscrito sono distribuiti attorno ai petali di tutti i Chakra presenti nel sistema.

    2) ogni Chakra è associato ad una specifica divinità hindù o deva.

    Nel nyasa si visualizzano specifiche sillabe mantriche in particolari punti di uno specifico Chakra nel corpo energetico, mentre silenziosamente s’intonano i suoni in ripetizione. Invocare l'immagine e l'energia di una specifica divinità in uno specifico Chakra è un elemento fondamentale, infatti se i praticanti occidentali scoprissero cosa tali divinità rappresentano realmente, la pratica dovrebbe essere potenzialmente più significativa anche per loro. Le cosiddette Divinità Causa (karana-devatas) sono presenti in ogni sistema di Chakra.

    Tali divinità formano una sequenza fissa. Dal Chakra più basso al più alto ci sono Indra, Brahma, Vishnu, Rudra, Isvara, Sadasiva, e Bhairava, con la prima e l’ultima divinità spesso non presente, a seconda del numero di Chakra.


    Mito 6:
    Ad un Chakra è associata una sillaba-seme

    Realtà:
    No, le cose non stanno così. Se leggete che il mantra seme o bija del Muladhara Chakra è LAM, vi sbagliate quello che vuole dire in realtà è che LAM è il mantra-seme dell’elemento terra, che in molte pratiche di visualizzazione è installato nel Muladhara. Così come VAM è il mantra seme dell’elemento acqua che in molte pratiche è installato in Svadhisthana (sistema a 7 Chakra), RAM è la sillaba dell’elemento fuoco, YAM è l’aria e HAM è lo spazio. I mantra associati a i primi 5 Chakra sono associati ai 5 elementi (terra, acqua, fuoco, aria e spazio) non ai Chakra, semmai sono installati in essi (un pò come installi un programma in un computer, esso non appartiene al computer). Idem dicasi per le figure geometriche che si vedono e che sembrano associate ai Chakra ma non è così esse sono associate agli elementi, l’elemento terra è tradizionalmente rappresentato da un quadrato giallo, l’acqua da una luna crescente argentata, il fuoco da un triangolo rosso che punta in basso, l’aria da un esagramma o stella a sei punte e spazio da un cerchio. Quindi quando guardate un Chakra e vedete queste figure geometriche sappiate che esse sono gli elementi non la forma del Chakra, ricordate il corpo sottile (Chakra, Nadi, Bindu, Prana ecc.) è fluido e dinamico non ha forme fisse come il corpo grossolano. anche le fonti sanscrite possono essere confuse. Per esempio nel testo di Purnananda del 16° secolo (la base del moderno sistema dei Chakra) i cinque elementi sono installati nei primi cinque Chakra del sistema di sette.

    Ma ciò non funziona in realtà, perché in tutti i sistemi classici l’elemento spazio è installato alla corona del capo, perché è in quel punto che lo yogi sperimenta un’espansiva apertura nello spazio infinito, e quindi deve essere alla cima del capo, tuttavia nella tradizione Gurung nepalese i primi cinque Chakra sono associati agli stessi elementi classici tipici dei sistemi più conosciuti, lo spazio è invece associato alla gola perché la parola e il suono si diffondono come lo spazio. Il terzo occhio invece, Ajna Chakra, è associato alla vacuità.


    Con questo post spero di aver chiarito alcune false concezioni inerenti i Chakra, ricordando però che qui si è solo scalfito la superficie di un argomento vasto e complesso troppo spesso banalizzato da sciocchi esercizi da palestra occidentali.

    Edited by Tirannosaurorex - 28/3/2021, 11:32
     
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