La notte dei folli

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    Cavaliere Affatto Nobile

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    Ickym, anche se zoppicante, riusciva a condurre il suo corpo all'uscita. Con le guardie tenute a bada dai prigionieri non vi erano apparenti pericoli. Rimasi comunque ad ascia ed artiglio sguainato, in caso ci fosse bisogno di uccidere ancora.
    Fiutavo l'aria, pompavo i muscoli, mostravo le zanne per far scemare la voglia di attaccarci.

    Sarei voluto rimanere a combattere, ad aiutare quei valorosi. Più volte mi voltai, per controllare che i gladitori stessero avendo il sopravvento. Ogni volta, mi venne fatto cenno di andarmene. Avevo la loro gratitudine, mi stavano ripagano.
    Alla terza che mi voltai, un reietto del mondo dalla pelle scura e privo di capelli mi mise una mano con la spalla, e mi fece una domanda
    Come ti chiami ?
    Mitar
    Hai già fatto molto Mitar, adesso saremo noi a riconquistare la nostra libertà.
    Mentre il mio volto veniva decorato da un sorriso, notai alcuni arcieri che si preparavano a prendere la vita di quello, e di altri uomini. Il pensiero che dei simili valorosi perdessero l'opportunità di diventare nuovamente uomini liberi, facendo parlare le loro spade come avvocati in quel tribunale di roccia e sabbia, sfioró il mio animo in maniera non indifferente.
    Non mi capacito di come accadde, so solo che il potere che obbligava il mio corpo a rimanere in forma lupesca, e che mi donava quei poteri che erano stati tanto utili per salvare la mia vita e quella degli altri, si manifestó in un modo del tutto nuovo.
    Nel mio artiglio la tenebra prese la forma di una sfera, che arrivó vorticando incontro ai miei nemici.
    Non appena scoccarono le frecce, queste ultime vennero attrate nell'orbita della sfera, per essere spezzate come dei ramoscelli.
    Una guardia prova a distruggerla con un colpo di martello. In risposta, quella sferica fonte d'ombra, esplose, investendo l'uomo con il suo potere.
    Gli arcieri ancora distratti, caddero vittima delle spade dei prigionieri.

    Riuscimmo a raggiungere la piazza. Presi una grande boccata d'aria, per poi voltarsi verso i miei compagni
    É stato un onore combattere con voi. Sappiate che sarei stato compiaciuto , di avervi nel mio branco in molte battaglie, mi sarei risparmiato un po' di cicatrici.
    Conclusi la frase accennando ad un sorriso, per poi fissare il mio artiglio ancora incredulo per ció che era accaduto.
    Le miei capacità si stavano evolvendo, non so fino a che punto sarebbero potute arrivare. Che non diventassi un pericolo per Kengard?
    Rinfoderai l'ascia ancora sporca di sangue sulla mia schiena. Per poi dirigermi verso l'uscita della città con fare pensieroso.
    Ci incontreremo nuovamente per lottare fianco a fianco. Ora, c'è una questione che devo risolvere

    Ad un certo punto nell'aria si udii un grido di vittoria, decine di uomini uscirono dal sotterraneo dove erano stati trasportati.
    Sia io che i miei compagni ricevettimo una serie di pacche sulle spalle.
    A quanto pareva ero riuscito a conquistarmi la loro fiducia, con la mia ultima azione altruistica. Fa sempre bene avere degli alleati, specialmente in questi tempi.
    Dopo avere stretto più mani di quante ne avevo mozzato per uscire da quella dannata arena, lasciai la maledettissima Klenrung. Sperando di non farvi più ritorno.

    Mitar esce
     
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  2. Ickym
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    Zoppicando Ickym raggiunse con calma la piazza in cui avevano terminato di combattere poco prima. Ignorò quello che gli stava succedendo intorno, non aveva la forza per mettersi ad analizzare i dintorni. Pulì la sua lama, per poi utilizzarla per strappare della stoffa da un cadavere li vicino. Finita quell'operazione ripose la spada corta nel fodero.
    Si sedette in disparte e cominciò a medicare la sua ferita. Afferrò saldamente il coltello e lentamente lo tirò fuori dal suo fianco. Subito lo lasciò cadere e prese a bendare la ferita che sanguinava profusamente.
    Finita l'operazione notò lo stesso animaletto che la sera prima lo aveva visitato sotto le macerie. Esso si diresse verso Zahir, planando, e con confidenza si posò sulla braccio, per poi risalire fino alla spalla.
    Curioso, decisamente curioso.
    Stava per dire qualcosa, quando Mitar precedette Ickym dicendo :
    CITAZIONE
    "É stato un onore combattere con voi. Sappiate che sarei stato compiaciuto , di avervi nel mio branco in molte battaglie, mi sarei risparmiato un po' di cicatrici."

    Sembrava felice e compiaciuto. E chi non lo sarebbe, dopo il disastro che avevano passato?
    Ickym adocchiò Zahir che sembrava pensieroso. Si chiese che cosa aveva in mente in quel momento.
    CITAZIONE
    Ci incontreremo nuovamente per lottare fianco a fianco. Ora, c'è una questione che devo risolvere

    Proprio in quel momento le grida di esultanza degli uomini, ora liberi, conclusero la frase di Mitar.
    Ickym disse "Buona fortuna Mitar" come ultimo saluto e si inchinò. "E' stato un onore combattere al tuo fianco".
    Gli venne spontaneo salutare così Mitar, anni e anni di educazione "alle buone maniere" da piccolo avevano lasciato il segno.
    Si accorse solo allora che fino in quel momento, aveva usato ben poco quegli insegnamenti. Attribuì la colpa alla pessima nottata e si ripromise di essere più formale in futuro, anche se, si compiacque un poco per non essere stato come lo avevano educato.
    Si girò verso Zahir e disse : "Lo stesso vale per te Zahir, è stato un'onore. e si inchinò di nuovo.
    "Ora però, temo di dovermi congedare, come Mitar, ho anche io ho un conto in sospeso"
    Quante moine per dei saluti...
    Tu non puoi capire, non sai neanche cosa sia l'onore, figurati che cosa sono delle formalità
    Detto questo, si voltò e procedette in direzione Nord-Est, la stessa che aveva usato per raggiungere quella città. Decise che avrebbe costeggiato le enormi montagne imbiancate che si ergevano a nord.
    Però c'erano alcuni misteri lasciati irrisolti. Un giorno sarebbe tornato per fare chiarezza.
    Forse.
    Per adesso ne aveva avuto più che abbastanza, e aveva ben altro a cui pensare.

    Anche Ickym esce. Darkfederik, fai tu l'ultimo post se vuoi farlo


    Edited by Ickym - 26/6/2016, 20:05
     
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  3. Darkfederik[DF]
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    CITAZIONE
    "É stato un onore combattere con voi. Sappiate che sarei stato compiaciuto , di avervi nel mio branco in molte battaglie, mi sarei risparmiato un po' di cicatrici." ..."Ci incontreremo nuovamente per lottare fianco a fianco. Ora, c'è una questione che devo risolvere" ... "Lo stesso vale per te Zahir, è stato un'onore. " ... "Ora però, temo di dovermi congedare, come Mitar, ho anche io ho un conto in sospeso"

    Rimasi in silenzio mentre le due figure si congedavano e si perdevano in mezzo alle molte figure dei gladiatori nella piazza, annuii ahi saluti di entrambi e mi limitai a questo.
    Invero era come pensavo ero l'unico che non avesse motivo di esistere.

    Sei solo.

    Kuku inclinò leggermente la testa osservandomi chissà che cosa avesse passato quella lucertola ogni qualvolta non era con me.

    Ebbene Zahir (e Kuku) escono.
     
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77 replies since 10/5/2016, 17:53   919 views
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