Stai attento a quel che fai, amico!

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    "Che schifo! Pulisciti le fauci"
    Shian si aspettava una tale reazione, ecco un'altra testa calda.
    C'erano anche dei pazzoidi tra loro, questo non poteva negarlo, ma probabilmente l'unico vero individuo che potesse avvicinarsi alla descrizione di Mitar era lui... proprio l'alchimista.
    Ipotizzò che durante una delle sue sciocchezze avesse coinvolto quel mezzo lupo in qualche modo, e una strana smorfia si dipinse sul suo volto quando comprese che, probabilmente, il lupetto non aveva passato bei momenti.
    "In effetti c'è anche il caso che io possa conoscerlo, ma non ti direi dove si trova neanche se ne fossi certo. Saremo anche malfamati, ma non possiamo tradirci a vicenda. Se sei sicuro si trovi da queste parti io non ti impedirò certo di cercarlo"
    Era sicuro che se avesse tirato ancora la corda questa si sarebbe spezzata, e lì sarebbe scoppiato un putiferio. Probabilmente non era in grado di fronteggiare quella creatura, che fra le altre cose si era smaterializzata per ricomparire un po' troppo più vicino a lui, e in tal caso sarebbe intervenuta Noxas.
    Ciò significava -ciao mezza foresta di Ahsnaeris-.
    Ma che, quel dannato uccello era impegnato con il suo nuovo amichetto...

    La roc continuò a fissare l'interlocutore, abbassando il becco e emettendo un breve verso gutturale, profondo quanto comprensivo.
    "Beh, anche per me... era, ma i miei genitori erano entrambi Roc e mia madre se n'è andata poco dopo aver deposto il mio uovo. In te vivono caldi sentimenti, sei dispiaciuto forse? Per cosa?"
    Ebbene si, non era sua capacità farsi gli affaracci propri. Noxas ti leggeva in tre secondi, anche se non parlavi, perché Noxas era Noxas... e come si diceva nel gruppo, era impossibile sfuggirle.
    In tutti i sensi.
    Infatti quel lupo doveva starsene attento, o si sarebbe trovato di fronte un grave ostacolo nel suo cammino.
     
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    Il suo commento non mi toccò molto, come fece quello che mi disse in seguito.
    Forse rivelarmi non fù la scelta migliore. Erano alleati, voleva dire che l'avrebbe potuto allarmare e consentirgli di fuggire. Per troppo tempo avevo cercato, non avrei lasciato che accadesse. Esiliato o no avevo sempre il mio onore da preservare, indipendentemente dalla situazione.
    Sicuramente quel biondino pensava già a come dare aiuto a quell'abietto uomo che mi aveva trasformato.
    Anche se sapeva poco dovevo scoprire quali erano le sue effettive conoscenze. Se pur misere, mi avrebbero aiutato.

    Cominciai a girare attorno a lui con le mani poste dietro la schiena
    Non tradisci, vista l'organizzazione di cui fai parte è onorevole. Non sono qui per perdere tempo. Ho sangue da segugio nelle vene si, ma un'informazione è sempre bene accetta. Non lascerò che un omuncolo taciturno rallenti l'avanzamento dei miei scopi
    Mi fermai al suo fianco fissandolo intensamente negli occhi, in modo che potesse vedere il mio sguardo infiammato di rosso-sangue e capisse a cosa stava andando incontro.
    Non ero un arrogante a cui piacesse farsi vanto delle proprie doti, ma avevo abbattuto orde di mostri e retto il confronto con uno scorpione gigante prima di giungere in quella foresta. Il mio sguardo rivelava la mia determinazione. Decisi di passare direttamente ai fatti, anche se ero leggermente riluttante, infondo quell'uomo non aveva fatto nulla di male.

    Mi accanì su di lui afferrandolo per le vesti, sollevandolo fino a che la sua testa non sfiorò il ramo di un albero.
    Te lo chiederò un'unica volta,
    Diedi una testata così potente che le scosse per poco non svegliarono creature dormienti in quelle ore del giorno. Lo scagliai contro quel robusto tronco bianco come fosse stato nulla più di un sacco di patate marce.
    Estrassi l'ascia e la piantai nel terreno mentre mi piegavo sulle zampe in modo da essere sullo stesso piano visivo.
    La mia schiena esplulse considerevoli quantità di ombre, che mutarono fino a prendere la mia forma in due gemelli perfettamente identici a me.
    Mentre il mio muso era sempre più vicino al suo, essi rugivano ferocemente mostrando le possenti zanne che caratterizzavano la mia razza come una delle più feroci dell'Isola.
    Mi dici dove si trova o dobbiamo tartassati finché le ferite non ti faranno sputare le parole sull'erba innaffiata dal tuo sangue ?
    Le mie copie sarebbero servite per accrescere la sua paura, per questo ne parlai al plurale come fossero esseri viventi. Inoltre, sarebbero stati delle ottime esche per possibili presenze sgradevoli durante l'interrogatorio.

    Edited by Tiziel - 14/7/2016, 21:41
     
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    Sì,sono dispiaciuto. rispose Zephiros,che notò,grazie alle parole di Noxas almeno dal suo punto di vista che anche lei in fondo non aveva più i genitori. Questo gli fece riaffiorare alla mente i ricordi di sua madre mentre gli portava il cibo volando,come cinghiali o altri animali.
    Oltre a mia madre nella mia vita c'è stato un uomo che mi prese e diventò mio amico,insegnandomi a cacciare,parlare e ad usare i miei poteri. Rimanemmo insieme per nove anni. Ma un giorno un sai ci assaltò. Io lo uccisi,ma era troppo tardi:aveva già ucciso lui e gli altri suoi compagni. Sono dispiaciuto di non essere riuscito a salvarlo. Da allora non ho più nessuno. rispose ancora il mezzo drago,con un profondo senso di tristezza. Se solo fosse intervenuto in tempo Mulan sarebbe stato ancora vivo,ma non è riuscito a salvarlo ed era inutile piangere sul latte versato.
    Comunque il tuo amico sembra nei guai con quel lupo. disse Zephiros,che fece notare Shian afferrato dal mezzo lupo con attorno sue due copie.
     
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    rispondo dopo, ora devo rispondere ad altre role... però Tiziel, non so come sei abituato a ruolare ma di solito non si autoconclude senza chiedere il permesso. Prima di dare un colpo che danneggia l'avversario in maniera così diretta bisognerebbe usare un condizionale o rimanere inizialmente sul vago... io do il permesso di essere autoconclusivo con i miei PG, dunque va bene e puoi lasciare così (mi piace adattarmi), ma le regole del GDR specificano chiaramente
    che non si può autoconcludere di propria spontanea volontà. Il 90% degli utenti dei GDR non sopporta che qualcuno sia autoconclusivo con un suo personaggio, quindi te lo dico per spiegarti che se non sei con me, che concedo anche colpi seri (non mortali è chiaro), se vuoi essere autoconclusivo devi chiedere prima e aspettare che ti sia concesso, o accettare se l'utente si rifiuta :)
     
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    si questo lo sapevo, ma avevo capito che quelli erano png non personaggi principali che utilizzi di solito nelle lore (infatti non trovavo le schede) per questo mi sono preso la " libertà " ovviamente non volevo ucciderlo sarebbe stato troppo, per quello ovviamente avrei chiesto prima :P
     
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    Si ma anche con i PNG si deve chiedere se non sono i tuoi, ovvio che questo non è un PG con la scheda... dovessi fare la scheda per ogni personaggio della nebbia mi suiciderei xD in ogni caso se non sono PNG tuoi non puoi sbatacchiarli in qua e in là (ammeno che non giochi con me che lo faccio fare sempre )va beh dai ormai che ci sono rispondo



    Shian vide avvicinarsi il lupo, quasi ringhiando con lo sguardo. Era famelico, era bramoso di sangue, nelle sue vene scorreva linfa bestiale, nel suo corpo furia infinita.
    Quando lo presee lo sollevò l'uomo si limitò ad osservarlo negli occhi, prima di essere colpito da una botta micidiale che lo scagliò contro l'albero retrostante.
    Boccheggiò per qualche secondo a causa dell'urto, probabilmente qualche osso era andato... o perlomeno incrinato considerevolmente. Il dolore non era neanche così elevato, ne aveva provati di ben peggiori.
    "Prima di far paura..." Si interruppe, riprendendo fiato e scrutando impassibile le perfette copie
    grondanti rabbia e saliva, "...ad un membro della nebbia, devi ancora farne di strada"
    Non era in grado di combatterlo forse, e neanche voleva provarci, doveva utilizzare tutte le sue forze per resistere e snervarlo fin quando non fosse arrivato al punto di minacciarlo di morte. Era lì che tutti venivano sconfitti: se lo lasciava andare Shian avrebbe ovviamente vinto, se lo avesse uciso... addio informazioni.
    Non temevano il terrore, non temevano la paura stessa perché nessuna tortura e nessuna sofferenza era in grado di danneggiare la loro mente. Potevano dilaniare il suo corpo, e lui avrebbe continuato a perseverare nel suo intento, finché avesse avuto la capacità di inspirare ed espirare aria. Questa era la Nebbia argentata...
    come la nebbia incorporea si insinua e si infiltra nell'animo altrui, così nessuno è in grado di danneggiarla finché non vorrà dissolverla.
    "Attento a quel che fai... amico. Potresti non avere altre occasioni"

    Noxas vide il lupo legnare ben bene Shian, e gli dedicò poco più di una fugace attenzione.
    Aveva ormai voltato ogni suo senso a quel nuovo arrivo così incredibilmente simile a lei.
    "Sai... demoni pericolosi quelli. Per quanto ciò possa rincuorarti, semplicemente ti capisco. Ma sbagli, non si è mai davvero soli. Non esiste la solitudine finché si è vivi, conoscerai chi colmerà il tuo vuoto Zephiros"
    Se le erano uscite tali parole con uno sconosciuto appena incontrato ,era solo perché in pochi istanti aveva rivisto se stessa e molti dei suoi sentimenti.
    "Amico? Shian? Se lo fa fuori meglio per tutti"
    Era chiaro che se l'avesse visto rischiare la vita non avrebbe esitato ad afferrare quell'abominio di lupo e a fargli fare la sua prima e ultima caduta libera da sopra le nuvole, ma per il momento non c'era da preoccuparsi. Conosceva Shian, conosceva la nebbia. Ne faceva parte del resto...
     
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    Pareva respingere la mia gentile proposta. Avrei preferito che mi disse tutto senza troppe storie, in modo che potessi trovare il mio ex-carceriere prendendomi la giusta rivincita ed avvicinandomi di più allo sradicare quei pazzi dalla mia isola. Quell'azione che avrebbe portato onore alla mia razza.

    Si fece vanto dell'essere un membro della nebbia. Chi avrebbe potuto osare tanto? Quei maledetti avevano reso questo luogo pacifico un'inferno in terra, manipolando futilmente chiunque gli tornasse utile, da quel che si diceva.
    Non avevo ancora compreso il suo scopo, e se quello che avevo difronte era nient'altro che un burattino, conveniva che mi facessi guidare fino al burattinaio.
    Non sapevo realmente nulla sul mio nemico. Come erano organizzati, dove si trovavano le loro sedi principali, chi erano i massimi esponenti di quell'ordine caotico? Queste domande viaggiavano nella mia mente come uccelli migratori al cambio delle stagioni.
    Bisogna davvero essere tanto coriacei per entrare nei vostri ranghi?
    Ripensai a quando fui catturato, allora non sapevo il motivo di quella pozione nefasta. Ringhiai leggermente nel sentirmi il sangue ribollire nelle vene ripensando a quel momento. Avrei dovuto ucciderlo quando ne avevo l'occasione, un errore che non si sarebbe ripetuto.
    Credimi quando ti dico che questa faccenda finirà prima della prossima alba.

    Mi destai su due zampe, pensando a ciò che dovevo fare. Quell'uomo poteva essere benissimo un perditempo, una futile distrazione. Il mio ex-carceriere sarebbe anche potuto già essere stato allarmato, ed avrei dovuto consumarmi nuovamente per rintracciarlo.
    Dovevo pianificare accuratamente la prossima mossa, costringerlo a sputare le parole senza che se ne potesse accorgere. Fare leva sulla bontà d'animo sarebbe stata un'altra perdita di tempo. Mi rimaneva una sola opzione, fare leva sulla sua vanità.
    Non posso spaventare un membro della nebbia dici? Allora perché vi nascondete?
    Scoppiai in una deridente risata tanta realistica da ingannare persino me stesso.
    Mi voltai un momento verso l'orizzonte, per poi tornare a fissarlo e ridere di sano gusto, quasi contaminato dalla mia stessa recitazione.
    Se venissi in manette da voi, non sareste capaci di tenermi prigioniero. Ho già accertato quando le vostre gabbie siano robuste, un colpetto ed il lucchetto va giù
    In un certo senso in quelle parole non c'era solo il desiderio di smuovere l'arroganza di Shian, ma anche dell'allegria per quanto veritiere fossero le mie parole. Magari era questo il motivo per cui l'interpretazione era così ben riuscita, non recitavo davvero.
    Non metto paura ad un membro della nebbia dici, allora scappare difronte ad un pericolo secondo le usanze della nebbia dev'essere una manifestazione di grande coraggio.
    Continuai la mia risata piena di scherno verso quel biondino. Non nego di non essermi divertito, difronte a tanta ipocrisia. Vantare del coraggio, e poi fuggire difronte ad un avversario.
    Mi voltai verso la Roc, per poi tornare a fissare l'uomo riprendendo da terra la mia ascia porgendogliela.
    Se mi portaste via la mia arma, mi sfogliereste dell'armatura, legaste ed imbavagliaste ... Riuscirei comunque a ridurre in cibo per vermi te e il tuo uccellino parlante troppo cresciuto, in meno di due nanosecondi
    Cercavo di smettere di ridere per porre fine alla scenata, ma non riuscivo. La verità era di gran lunga più potente del mio spirito. Non adoravo particolarmente avere simili reazioni, sapevo quanto sottovalutare il proprio avversario fosse un crimine di guerra che il fato avrebbe punito con la morte. L'arroganza è il più grande nemico di un guerriero.
     
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    Per 20 anni mi sono sentito solo. Spero di conoscere realmente qualcuno che colmi la mia solitudine. disse Zephiros. Effettivamente quella sensazione di essere solo l'aveva avvolto quando aveva 11 anni e dai 20 anni fino a quell'occasione. Erano ben quattro decenni. Sua madre e Mulan Red erano le uniche persone che il mezzo drago aveva considerato davvero importanti. Tutte le persone che aveva aiutato che non fossero loro due li aveva sempre considerati come degli estranei che avessero bisogno di un occasionale aiuto.
    Fino ad ora non ho mai conosciuto nessuno che fosse stato per me tanto importante quanto loro due. disse ancora il mezzo roc.
     
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    "Lo troverai" Esordì Noxas, rivolta a Zephiros, mentre ascoltava anche le parole e le risate sguaiate del lupetto che probabilmente stava rischiando più di quel che credeva.
    "In alternativa..." Continuò, ticchettando con gli artigli sul suolo erboso, "puoi anche unirti a noi. Saremo felici di accoglierti"
    Neanche lei stessa riusciva a capire se il proprio comportamento accondiscendente e pacifico fosse dovuto ad una ricerca di alleati sempre più grande o se semplicemente ad una forma di rispettosa dolcezza verso qualcuno di simile a lei, ma una cosa era certa... Zephiros non era finito lì per caso.
    "Se ci fosse da affilare gli artigli, ti prego di non intervenire... o dovrei combattere anche te"
    Ammeno che lui non volesse allearsi con loro chiaramente. Sarebbe stato tutto ancor più facile.

    Shian si rese finalmente conto di cosa ci fosse dietro all'arrogante risata del lupo, oltre che al suo sguardo di fuoco carico di un disperato bisogno di vendetta. Eccolo lì, quello che in ogni modo dovevano cercare di risvegliare...
    ed era proprio in uno di quei momenti che gli avversari dovevano rendersi conto di ciò di cui erano privi. Bel colpo di fortuna quello di incontrare un vecchio "amico" della nebbia proprio ad Ahsnaeris, non se lo sarebbe mai aspettato.
    "Se mi nascondessi a quest'ora tu non sapresti che appartengo alla nebbia. Se ci nascondessimo non troveresti mia sorella in una locanda di Kerus a bere idromele e a discutere di questioni poco piacevoli con chi che sia... tu parli di fuga e ti nascondi dietro le tue copie oscure per cercare un contatto con noi e per minacciarci. Ti assicuro che se ti lasciassi incontrare qualcuno del gruppo... andresti incontro alla tua fine. Non buttare al vento la tua vita"
    Aveva intuito, in seguito all'ultima mossa della bestia, che anche quando era comparso si era munito della facoltà di creare copie; probabilmente per diffidenza, probabilmente per coglierli di sorpresa, in ogni caso doveva essere andata così a giudicare dal suo modo di agire tanto deciso quanto, in fondo, titubante. Non si era reso conto che c'era più incertezza in lui che ostentava quella risata così di petto che in Shian, a rischio della vita.
    "Se le nostre gabbie sono morbide è perché non ne usiamo, non tratteniamo nessuno contro la sua volontà. Quello che ti è successo è sicuramente un'eccezione alla regola, e a giudicare dalle tue parole credo di sapere chi e perché ti abbia fatto questo"
    Si ricompose, pulendosi i vestiti dall'impatto con il terreno e con l'albero e massaggiandosi il gomito dolente usato per attutire la botta, tornando a fissare la bestiolina fin troppo innervosita per i suoi gusti.
    Si, nella nebbia c'erano anche tipi come quello, spaventosi e pericolosi da entrambi i fronti. Effettivamente... un invasato in meno sarebbe stato un buon passo avanti, ma anche un danno non indifferente al gruppo che necessitava ancora di lui.
    "Se vuoi combattere il tuo avversario non affrontare la nebbia, oltre ad essere fuori strada non avresti alcuna possibilità... se sarai solo"
    Attese un attimo, poi concluse il discorso e fu il suo turno di ridacchiare.
    "Se però la morte ti aggrada così tanto... posso anche condurti al patibolo"
     
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    Stava facendo esattamente ciò che volevo. Fare leva sulla sua arroganza fu la mossa più saggia. Mi rivelò anche l'ubicazione di una sua presunta sorella, in'informazione che mi sarebbe potuta tornare utile in futuro. Non avevo intenzione di curarmi e rispondere a tutto quello che mi diceva per provocarmi, non ero uno che cedeva spesso alla rabbia. Mi bastavano quelle poche semplici cose di cui mi aveva informato. Era disposto a portarmi da altri membri. Una volta scoperta l'ubicazione di questo patibolo mi sarebbero serviti solamente degli alleati, tutti coloro a cui la nebbia aveva distrutto la vita, e sarei stato pronto.
    Siccome sei tanto disposto a dimostrare che mi sbaglio facciamo due tappe. Prima andiamo dal mio buon amico
    A cui non vedevo l'ora di staccare via la testa del collo
    Poi portami al patibolo così finiamo questa storia una volta per tutte.
    Conoscere l'ubicazione di uno dei loro covi mi sarebbe servito molto, avrei potuto di certo cominciare a farmi un nome e forse riprendere il mio posto nel branco. Per quanto, la vita da lupo solitario fosse gradita. Non avevo mai esplorato fino a quel punto, mi sarebbe piaciuto vedere altro.
    Riposi l'ascia dietro la schiena. Mentre mi muovevo sentivo un leggere suono di metallo arrugginito provenire da un pezzo della mia armatura.

    Richiamai i miei gemelli, per poi fissare intensamente il cielo. Mancava ancora un po' al tramorto, buono a sapersi mi sarebbe servito ancora del tempo per ricorrere ai pieni poteri. La luna sarebbe sorta nel momento a me piú propizio, quando avrei avuto difronte il mio ex-carceriere. Speravo che le ore fossero a mio favore per concedermi di affrontare anche gli altri a piena potenza.
     
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    Unirmi a voi... disse Zephiros,inizialmente indeciso,ma iniziò subito a valutare la proposta. Davvero avrebbe voluto continuare a restare da solo,dopo 20 anni passati in quella maniera? Non sapeva dare una risposta certa. Il lato positivo di stare soli era che,pur non avendo nessuno in questo modo non avrebbe messo nessuno in un eventuale pericolo. Ma il lato positivo di stare insieme a qualcuno era per l'appunto condividere esperienze,avere qualcuno da chiamare amico,parente o persino compagna d'amore che nei momenti di difficoltà avrebbe potuto o perlomeno cercato di aiutarlo. Questo lui l'aveva già vissuto con sua madre e Mulan,quindi sapeva cosa comportava e questa prospettiva era molto allettante. Alla fine fece la sua scelta:
    D'accordo,mi unirò a voi. Dato che io ti ho detto il mio nome ora vorrei sapere il tuo. rispose il mezzo drago.
     
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    La roc aveva preso Zephiros nel modo giusto, non ci erano volute che poche parole per convincerlo. Meglio così, tanto di guadagnato se una creatura come quella si univa a loro.
    Bastava non si facesse strane idee su di lei, o gli avrebbe fatto cambiare subito idea in maniere poco piacevoli.
    "Ovvio, chiedo scusa. Io sono Noxas, figlia dello stormo di Akeian. Comunque... mi onora una tua così rapida scelta, ma forse c'è qualcosa che devo spiegarti"
    Eh già, probabilmente Zephiros non capiva a cosa stava andando incontro.
    "Non siamo il più simpatico dei branchi noi, se ti unirai alla nostra famiglia non passerai giorni semplici. Ti assicuro però che ci sarà da divertirsi"
    Era piuttosto cinica, ma trovava ingiusto mandare qualcuno allo sbaraglio se inconsapevole delle sue azioni. Era sempre stato così fra di loro.
    "Inoltre non posso garantirti protezione in ogni situazione, le nostre missioni non ammettono distrazioni sentimentali"
    Forse dovevano parlare anche d'altro, ma preferiva allontanarsi da lì. Aveva capito che Shian e Mitar si sarebbero divertiti in altro modo di lì a poco. Sperava solo di non dover tornare indietro a raccattare i resti del lupetto troppo sicuro di sé, una volta che la questione si sarebbe conclusa.
    "Ti dispiace seguirmi?" Chiese al mezzo drago, alzandosi in volo e librandosi con due vigorosi battiti d'ali.

    Shian si stava divertendo da impazzire, non sperava in un simile risvolto delle cose.
    Non aveva argomenti con cui replicare, voleva spiegare alla bestiolina che quello che stava facendo non aveva senso, e che non si sarebbe dovuto spingere oltre i suoi scopi personali, ma era tutto fin troppo emozionante per lasciar perdere.
    In fondo sapeva che la nebbia sarebbe andata incontro a questo e ad altro, un ostacolo come quello non era neanche un ostacolo.
    Ma proprio lì, con tutti i dannati alberi in quella foresta, doveva venire a rompere quel tipo?
    "Non hai capito nulla, bestiolina. Al patibolo ti ci stai portando con le tue zampe, non devo condurtici io"
    Come faceva ora a spiegargli che il suo obbiettivo non si trovava lì? Probabilmente lo avrebbe scuoiato vivo, ma che doveva dirgli... in fondo non stava mentendo; beh... almeno in parte. Però una piccola freccia maledetta poteva pure lanciargliela:
    "In teoria è un po' complesso fare come dici tu, dato che colui che stai cercando si trova piuttosto distante, abbastanza... all'aldilà. Ah no scusa, per te non è così distante, data la via che vuoi intraprendere"
    Non avrebbe certo lasciato la tana per accompagnarlo a non-si-sa-quanti-chilometri-di-distanza, tanto valeva divertirsi un altro po' prima di trovargli un avversario.
    Forse forse però stava valutando l'idea di rivelargli realmente dove si trovava il suo obbiettivo, così uno dei due problemi si sarebbe sicuramente tolto di mezzo.
    Era pur vero che sarebbe significato andare contro a tutti i loro principi, a tradire la famiglia e a rischiare che un importante tassello venisse distrutto, ma... accidenti se gli stava antipatico quel pazzo! Ricordò quando per colpa sua Ksefira rischiò la vita e lui stesso si ritrovò in pericolo per uno dei suoi stupidi esperimenti.
    "Ti conviene fare un salto prima al patibolo, offrono anche da bere!"
    Con quelle parole si incamminò, gettandogli un ultimo sguardo per poi voltarsi verso la piena foresta.
    "Andiamo, o forse sei tu ad aver paura adesso?"
     
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    Le sue parole erano ricolme di mistero. Diceva mezze verità, e quel poco di vero che vi era, rimaneva avvolto in una velo d'ombra.
    Chiaramente voleva divertirsi alle mie spalle, quel futile bastardello... In situazioni normali per una simile mancanza di rispetto gli avrei tagliato la lingua, ma la sua lingua era la ragione per cui non lo avevo ucciso da qualche minuto. Non mi avrebbe condotto alla loro tana, mi sarei dovuto accontentare del dolce sapore della vendetta.
    Mi chiesi se non ci fosse qualche dissapore fra loro, ma quel pensiero scemó subito.

    Quando vidi l'uomo incamminarsi con una naturalezza che non si addiceva a quello che aveva detto prima, confermai tutto. Egli mi aveva preso uno stolto, un povero fesso malcapitato, evidentemente non mi conosceva.
    Ho voluto stare al suo gioco, era l'unica pista che avevo. Non importava quanto mi sarebbe costato, se dovevo dare a un simile omuncolo la possibilità di farsi beffa di me, quello che dovevo fare era molto più importante. In un certo senso, il biondino si era condannato nel momento in cui aveva creduto che fossi tanto stupido da non capire cosa volesse fare.
    Nella mia mente un pensiero si fece largo, quanto mi sarebbe piaciuto staccare la testa a Shian per avere provato a prendermi in giro.
    Trattenni il mio ringhio d'impazienza e mi incamminai con l'ascia posta sulle spalle.
    La mia mano destra non lo dava a vedere, ma tratteneva nel suo palmo un incantesimo d'oscurità che mi avrebbe aiutato in caso di necessità. La mia sfera d'ombra si era dimostrata già utile in passato. Se non fosse bastata, le ombre silenti, che mai si mostrano ad occhi indiscreti, erano pronte ad incatenare il biondino ed il suo uccello. La mia incolumità sarebbe stata salva, grazie ai grandi poteri di cui mi aveva fatto dono la permanenza nella mia forma mannara.
    Spero che abbiano Drink degni di essere bevuti
    Un piccolo commento, con la quale sperai di conquistarmi la sua simpatia, per quanto mi fosse utile. Magari non ci sarebbe stato bisogno di ucciderlo, forse...

    Diedi un ultimo sguardo al cielo. L'apice della mia forza veniva raggiunto solamente durante la notte, quando la dea luna si mostrava ai miei occhio, illuminandomi con la sua luce divina. Il suo ausilio era molto importante per la riuscita della mia vendetta.
     
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    Elker Errani

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    Capisco. disse Zephiros,che ora aveva chiara la situazione nella propria mente di rettile-uccello.
    Me la saprò cavare o cercherò di cavarmela da solo se necessario. disse ancora il mezzo drago. Non si sarebbe fatto battere facilmente da dei probabili futuri avversari.
    Va bene. disse di nuovo il mezzo roc,vedendo Noxas librarsi in volo. Con un solo colpo d'ali si alzò da terra e muovendo poi ripetutamente le sue scure ali piumate seguì la rapace.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Noxas non si portò molto distante, giusto il tratto necessario per allontanarsi da Shian e dal suo nuovo intrattenimento.
    Atterrò con eleganza su di un ramo, in una fascia alberata totalmente ricoperta dalle chiome dei larici e da qualche albero dal fogliame azzurro, invitando Zephiros a fare lo stesso.
    "Se sei d'accordo" Disse, senza perdere altro tempo e senza esitare oltre, "adesso testiamo le tue capacità"
    Si, un qualunque altro individuo avrebbe prima spiegato che stava per attaccare, avrebbe dato un cenno per fargli intendere le sue intenzioni, ma Noxas non era certo quella da prendere alla leggera. Forse il mezzo drago se ne sarebbe reso conto a breve. Quando si è attaccati nessuno ci avverte...
    Una raffica di bagliori luminescenti saettò dal suo becco, diretta in rapida successione verso il muso di Zephiros. Voleva proprio vedere come avrebbe reagito, se si fosse lasciato cogliere alla sprovvista da un attacco così banale e diretto... beh, meglio non pensare alle conseguenze. Non sarebbero piaciute a nessuno dei due.
    Nel frattempo si lanciò contro di lui ad artigli spalancati, senza troppa forza ma senza neanche troppa indulgenza. Uno dei raggi luminosi, diverso per forma e intensità, deviò traiettoria e si allontanò dal loro nuovo campo di battaglia, diretto fra gli alberi.

    Shian Sentì qualcosa arrivargli da una zona non ben definita, e non impiegò che pochi secondi a capire che si trattava di uno dei fasci splendenti dell'uccello pazzo. Probabilmente Mitar si sarebbe insospettito ancora di più, ma gliene fregava meno di niente.
    Alzò di scatto il braccio per -afferrare- il raggio come fosse stato un sassolino, e questo scomparve nella sua mano quando chiuse le dita.
    "Non preoccuparti" Disse al lupo, senza nemmeno voltarsi. "Noxas mi ha inviato solo una traccia per fargli sapere sempre dove sono, nel caso tu faccia scherzi e sia necessario il suo intervento"
    Era più bello giocare a carte scoperte, oltretutto ciò serviva anche ad evitare magari di rischiare la pelle prematuramente. Sicuramente Noxas era un avversario più ostico di lui, e c'era la possibilità che, per quanto fosse invasato, Mitar ci pensasse su due volte prima di affrontarla.
    Il resto della tranquilla passeggiata trascorse in maniera piacevole, in mezzo alla sua foresta con una belva assassina alle calcagna. Non disse niente durante tutto il tragitto, voleva parlare il meno possibile con quel tipo. Ora le possibilità sarebbero state due: o se ne stava tranquillo, o quel luogo sarebbe diventato davvero il suo patibolo.
    Stava calando l'oscurità, erano abbastanza prossimi al sorgere del cerchio lunare. Le stelle cominciavano a tingere di morbidi chiarori la superficie del cielo proteso all'imbrunire, in un gioco di colori che rifletteva sulla foresta un maestoso e surreale manto rosato.
    Giunsero ad uno spiazzo aperto in cui il susseguirsi di alberi si biforcava in direzioni opposte, lasciando alcuni valichi aperti tra un rovo e l'altro. Siccome la magia poteva essere rintracciata, e al momento non aveva Noxas che lo lanciava infuriata dall'altra parte, dovette infilarsi tra i pruni e le radici acuminate così com'era: a gambe e braccia scoperte.
    "Dannati voi che avete il pelo..." Commentò, con tanto di una quindicina di imprecazioni a seguire.
    Poteva anche sfruttare i pochi rami a disposizione sopra di lui, ma avrebbe dovuto sforzarsi troppo e non era il caso. Non voleva essere stanco se ci sarebbe stato da darsele di santa ragione.
    "Ci siamo qu..." La sua frase venne interrotta da un prorompente ruggito, proveniente da qualche metro di fronte a loro.
    "Santo falglanor me ne dimentico sempre" Asserì, riscosso dallo spavento improvviso. Eppure doveva ricordarsi di come venivano accolti gli intrusi nella loro tana.
    Ancora prima che potesse avanzare, un drago dalle scaglie bianche come le nuvole dell'alba si palesò tra la vegetazione, scostando ramoscelli e erbacce con due zampate. I suoi occhi erano del colore del cobalto, mentre le sue corna e la cresta dossa sul suo dorso nere come l'ossidiana.
    "Lyvor fermo, sono io"
    "Lo so che sei tu" Rispose ruggendo la creatura, stizzita. Batté la coda due volte a terra e puntò lo sguardo alle spalle di Shian. "È lui che non dovrebbe esserci!" Continuò, in direzione di Mitar.
    "Se farà il cattivo te lo lascerò mangiare, ora facci passare"
     
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