Il passato è nel futuro

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    A quanto pareva, come in parte era prevedibile, Flynn si arrabbiò quando Alnair fece l'incantesimo a Xaviher. Fortunatamente chiarito il malinteso, e dopo che ebbe fatto sparire le catene, e dopo aver ricevuto qualche complimento a Xaviher, che gli fece avere conferma che era riuscito a guadagnarsi la stima del lupo, il gruppo poté finalmente mettersi in viaggio. L'unicorno era eccitato. Era appena arrivato lì che già aveva avuto un po' di fortuna. Dopo essersi rialzato ed aver ripercorso il corridoio roccioso al contrario, i tre arrivarono di nuovo fuori sula neve. Mentre andavano Xaviher disse

    CITAZIONE
    “Comunque anche Flynn sa fare qualcosa di diverso, qualcosa che accomunava tutti noi del branco. Lui è… era, il nostro alfa”

    Il lupo bianco lo guardò in modo scorbutico e Xaviher in risposta gli chiese di smetterla di essere scorbutico. All'improvviso la sua testa venne invasa da varie immagini, seguiti anche dalla voce di Flynn, sempre nella testa.

    CITAZIONE
    ”questa è la vecchia Lehiua, la grande saggia del nostro popolo, antica quanto solo questi monti ricordano”

    L'unicorno memorizzò bene le immagini dentro la sua testa e rispose.

    "Questa Lehiua sembra proprio una lupa interessante. Non vedo l'ora di incontrarla. Ed anche questa cosa di trasmettere immagini e parole nella mente è decisamente un modo simpatico per spiegare le cose. Così possiamo velocizzare e semplificare una conversazione."

    Poi venne colto dalla curiosità

    "Comunque perché ti eri offeso quando Xaviher ha detto che eri l'alfa? Cosa è successo?"
     
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    Flynn non prese la troppa curiosità di Alnair come un ostacolo e cercò di restare cordiale, anche se certe domande avrebbe fatto meglio a tenersele per sé.
    Ovviamente Xaviher avrebbe risposto al volo, ma quella volta toccava a lui parlare. Lui era l'alfa, lui lo era stato.
    "Non mi sono adirato perché lui continua a considerarmi l'alfa di un branco che non esiste più, ma perché si comporta da ingenuo e ancora è convinto che io sia il suo... superiore"
    Il lupo grigio gli diede una spallata e lo incalzò scherzosamente, cercando di smorzare la tenzione.
    "Andiamo grande capo, sei ancora..."
    "Xaviher, basta"
    Quel tono autoritario e quel modo di fare perentorio facevano di Flyn quello che era stato veramente in passato, fino a qualche settimana prima. Anche Xaviher dovette zittirsi a quelle parole, probabilmente stava davvero esagerando.
    Fu Flynn a continuare a parlare, non voleva portare avanti quell'argomento per molto e quindi era meglio chiuderla il più velocemente possibile.
    "Abbiamo perso tutto, non c'è rimasto nient'altro che noi due di quello che eravamo... uccisi da degli umani, e assurdamente vendicati da un demone. Ancora non riesco a capacitarmene"
    Continuarono a camminare con le zampe che sprofondavano nella neve e Xaviher si avvicinò ad Alnair portandosi sotto il suo fianco destro, almeno gli avrebbe fornito un po' di calore corporeo. Sentiva la mancanza dei compagni, qualunque creatura amichevole gli andava bene pur di percepire qualcuno vicino.
    "Manca ancora un bel po', se la temperatura si fa troppo rigida per te... devi dirmelo" disse il lupo grigio all'unicorno, continuando ad avanzare a contatto con il suo corpo e parlando con voce più seria rispetto a prima.
    Flyn rivolse loro un'occhiata fugace, poi si portò in avanti e guidò il piccolo branco... come faceva una volta.
    Raggiunsero la base di un'ampia montagna, i quali pendii si aprivano lungo una valle biforcata interamente coperta di neve, dalla cui vetta pareva provenire un forte vento gelido che, seppur non li stesse raggiungendo, faceva sentire il suo tagliente abbraccio anche da quella distanza.
    "Tra poco... dovremo correre, correre contro il vento" commentò Xaviher, con il muso praticamente attaccato alla spalla dell'unicorno.
    "Se non pensi di farcela non possiamo andare oltre" si aggiunse il grosso lupo bianco, fissando con il suo sguardo giallo vivo le folate di vento che sferzavano a pochi metri da loro. "quel vento è freddo e vorace come una tempesta invernale, dovrai proseguire solo se te ne ritieni in grado"
    Non si poteva raggiungere la vecchia saggia prima di aver superato quell'ostacolo, era il minimo prezzo da pagare per poter giungere al suo cospetto.
    "Avanti Alnair... fammi vedere chi sei" lo incoraggiò Xaviher, preparandosi a correre incontro alla tormenta.
     
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    Alnair capì perfettamente quello che doveva essere il dolore che pativano i due. Praticamente in realtà Flynn non si voleva più considerare l'alfa del branco perché ormai non c'era più un branco da comandare. Lui e Xaviher in realtà erano solamente un branco di due. Ed oltretutto fu triste sapere che erano stati gli umani a sterminare il branco, perché tecnicamente, anche se lui adesso aveva il corpo di un unicorno, originariamente, e dentro, era sempre stato umano. Non ebbe quindi il coraggio di chiedergli se c'era qualche problema in questo anche perché Flynn volle chiudere subito l'argomento. Magari avrebbe davvero potuto convincerli a venire con lui ad Apuovia dopo che il suo viaggio si fosse concluso. Lì avrebbero potuto essere veramente felici come lo era stato lui ed avrebbero potuto cominciare una nuova vita con una nuova famiglia che comprendeva la comunità. Continuarono così a camminare e l'unicorno sentiva un po' di freddo agli zoccoli ma non era un problema. E fu gentile da parte di Xaviher avvicinarsi a lui per potergli dare un po' di calore. All'affermazione che se la temperatura si fosse fatta troppo rigida doveva avvisarli, l'unicorno rispose.

    "Si. Non c'è problema. Tanto se la temperatura si fa troppo rigida per me lo sarebbe anche per voi."

    Quando poi Xaviher disse che dovevano correre contro vento ed incoraggiò l'unicorno a farsi valere, Alnair rispose

    "Va tutto bene. Posso reggere la tormenta. Ho iniziato questo viaggio, e voglio andare fino in fondo."

    E così continuò ad andare avanti. Non si sarebbe fermato davanti a nulla pur di completare il suo viaggio e tornare nel suo paradiso.
     
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    Alnair si sentiva sicuro di sé, fattore importante ma non sufficente. Xaviher sorrise al suo commento ingenuo, veramente pensava di essere al loro pari in quanto a temperatura?
    "No... noi non percepiamo il freddo in condizioni normali, il nostro calore corporeo ha abituato la nostra ossatura e il nostro pelo ad adattarsi a queste gelide terre. Viviamo sempre a contatto con la neve, non penso sia lo stesso per te"
    Flynn era già schizzato in avanti, lasciando indietro i due che, comunque, lo seguirono a ruota. Sia Xaviher che l'unicorno partirono alla carica in direzione di quella vetta apparentemente non troppo lontana, ma forte di una distanza sufficente a sfiancare membra ben più resistenti di quelle umane.
    "Sarà più dura di quel che pensi, ma ce la faremo. Andiamo..." disse il lupo grigio precedendo Alnair, sperando che riuscisse a reggere le sferzate di vento e ghiaccio senza problemi. Non pareva possedere un fisico estremamente allenato, ma non sembrava neanche uno sprovveduto.
    Quando si ritrovarono a pochi metri dalle raffiche impazzite si fermarono, preparandosi a scattare con quanta più forza avevano in corpo.
    Dopo una -galoppata- come se non ci fosse stato un domani, con il tagliente morso del ghiaccio a comprimergli il muso, riuscirono tutti e tre ad oltrepassare il muro tempestoso creato dalla natura in un moto perpetuo e continuo, che non accennava mai a diminuire durante tutto l'anno. I due lupi erano abituati ad un evento simile, il loro pelo e la loro pelle non risentì eccessivamente della pressione e del freddo abbraccio della tormenta.
    Con alcuni balzi decisivi si erano allontanati abbastanza da ritenersi al sicuro definitivamente, anche se alle loro spalle imperversava il finimondo.
    "Ben fatto!" esclamò Xaviher, rivolto all'unicorno e in parte anche a se stesso.
    Era sempre una grande sfida affrontare quel vento.
    C'erano quasi, adesso dovevano solo seguire il candido sentiero che serpeggiava attorno a degli alti speroni rocciosi con forme irregolari, che con tale conformazione davano l'impressione di appartenere alla cresta sporgente di un mastodontico drago.
    Dovevano però ancora fare i conti con il secondo enorme ostacolo, un problema che in molti ritenevano invalicabile e davanti al quale si fermavano per timore di lasciarci la pelle, il pelo e qualunque altra componente del corpo che fosse.
    "Adesso c'è un altro... piccolo problema da affrontare, e questa volta sarà un ciuffo più rischioso"
    Xaviher continuò a seguire Flynn, il quale, dopo alcuni altri minuti d'avanzata verso l'alto, si fermò di fronte ad uno sconfinato precipizio. Avevano continuato a salire, e adesso dovevano scendere... il problema era il come.
    Il lupo grigio si sporse con le zampe anteriori sull'orlo del baratro, lasciando cadere lo sguardo sull'ampio spazio sottostante che dovevano attraversare, letteralmente, planando.
    Osservarono un'aquila danzare in cielo e passare a diversi metri dalle loro teste, e Xaviher ululò nella sua direzione, in un atto solenne che testimoniava l'infinita energia che la natura era in grado di donare a creature fiere come quella.
    Flynn questa volta fece qualche passo indietro, voleva che prima saltassero gli altri due. Questo, per antonomasia, era ciò che l'alfa faceva per garantire protezione alle spalle in vista di un'aggressione. E questo dettaglio a Xaviher non sfuggì. C'era per caso qualcuno nei dintorni?
    Il lupo grigio rivolse al compagno un'occhiata fugace d'intesa, sperando che fosse solo uno strano presentimento il suo.
    "Alnair ascolta... adesso dobbiamo volare come quell'aquila" azzardò Xaviher, voltandosi a fissare l'unicorno dritto negli occhi. "C'è solo un modo per riuscirci, devi credere nella forza delle tue zampe. Atterreremo nella neve morbida, l'abbiamo già fatto più volte... è spaventoso ma se arriverai laggiù convinto di farcela... ce la farai. Sei pronto?"
    Flynn diede cenno di anticiparlo, mentre lui diresse l'attenzione alle loro spalle, dove il suo olfatto andò a captare qualcosa di non troppo vicino, ma neanche troppo lontano.
    "Qualcuno ci sta seguendo" disse in fine lasciando stupito anche lo stesso Xaviher, il quale non pensava che l'avrebbe svelato così apertamente.
    L'aveva sempre visto preoccuparsi in silenzio del pericolo, avvertendo solo quando non poteva farne a meno, di una minaccia in arrivo; aveva sempre voluto pensarci da solo a proteggere il gruppo, doveva fargli un male indicibile il non esserci riuscito con quei dannati umani di quel giorno. Lui non c'era, e il branco non possedeva la guida
    necessaria a fronteggiare il pericolo. Si erano difesi, ma probabilmente alcuni dei giovani si erano fatti prendere dal panico e anche i più esperti non avevano potuto fare molto in una situazione simile.
    E questo Xaviher lo sapeva, perché anche lui quel giorno non era presente... aveva vissuto gli stessi orrori del compagno, l'essersi salvato perché corroso dalla malattia lo faceva sentire a disagio. Lo stesso Flynn gli rimproverava di non sentirsi in colpa per l'accaduto, in effetti nessuno dei due poteva affibbiarsi una colpa che non avevano, ma il dolore restava comunque lancinante.
    "Concentrati..." disse in fine il lupo grigio, portandosi al fianco di Alnair.
    Forse era un po' invadente, ma sapeva come incoraggiare e spronare chiunque. Era proprio la sua spontanea semplicità ad aver spinto Flynn a ripartire da capo, come un nuovo... piccolo branco. Non voleva accettare l'idea, ma ci stava provando.
     
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    Alnair, nonostante il freddo, proseguì guidato dalla forza di volontà e dal desiderio di andare avanti. Voleva veramente proseguire e concludere quel viaggio. Aveva i brividi per il freddo, ma nonostante questo non si fermò e strinse i denti. Attraversò anche la vetta facendo forza con le zampe. Alla fine riuscirono a passare tutti quanti, e così tirò un sospiro di sollievo per essere passato e gli piacque decisamente il complimento del lupo. Si chiese se ci sarebbe riuscito anche se fosse stato umano. Andarono poi avanti per il sentiero che l'unicorno sperò fosse più tranquillo. Le speranze furono vane, perché poi arrivarono ad un precipizio e, secondo Xaviher, avrebbbero dovuto saltare per passarlo. Oltre a questo ci si aggiunse anche l'avvertimento di Flynn sul fatto che qualcuno lo stava seguendo, e quindi c'era anche il problema che non potevano tornare indietro. Ed oltretutto non sapevano nemmeno chi li stesse seguendo. E se fosse stato un malintenzionato che voleva far loro del male? Questo era decisamente un rischio che non voleva correre. Decise quindi di seguire il consiglio di Xaviher e di fidarsi delle sue zampe, cosa che oltretutto aveva imparato a fare fin dal giorno in cui si era trasformato in un unicorno. Ovviamente la situazione gli fece rimpiangere di non avere più mani e piedi, con la quale avrebbe potuto provare a scendere normalmente, ma si sarebbe arrangiato con quello che aveva. Per cui prese un respiro profondo e, come gli aveva detto Xaviher, saltò.
     
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    Bene, Alnair non aveva esitato. La preoccupazione di Xaviher però era rivolta a Flynn, il quale rimase indietro.
    Prese una breve rincorsa e si lanciò dal dirupo, attraversando l'aria che sfregò sul suo pelo come fredde frustate di ghiaccio. L'aria lì era decisamente di temperatura bassissima, le zampe di molte creature cominciavano a cedere giunti a quel punto. Atterrò pochi secondi dopo l'unicorno, con un leggero guaito dovuto all'impatto con la neve sottostante.
    Perfetto, sembrava che entrambi fossero giunti al suolo incolumi, il problema arrivò un attimo dopo quando Flynn inviò nelle loro menti l'immagine di una freccia che veniva scagliata contro di loro dall'alto, ed alcune che si dirigevano invece contro di lui.
    Al lupo grigio non gli ci volse altro per capire che quello significava -correte-, quindi gridò ad Alnair e gli passò accanto a tutta velocità.
    "Corri... corri!"
    Probabilmente Flynn sapeva che Xaviher sarebbe tornato indietro se l'avesse saputo in pericolo, quindi gli inviò l'immagine di come anche lui stava balzando giu dal precipizio per sfuggire a quell'agguato improvviso.
    Chi diavolo erano, cosa volevano? Continuarono a correre per altri sentieri innnevati che costeggiavano una radura candida e un ampio lago ghiacciato, infilandosi tra i bassi alberi dove la poca vegetazione del luogo si infittiva.
    Continuò a tenere d'occhio l'unicorno per accertarsi che non venisse colpito, era nel suo istinto proteggere i compagni come si faceva in un branco. L'alfa li raggiunse a tutta velocità, posizionandosi dietro di loro e continuando a correre alle loro spalle.
     
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    Il salto era andato bene. Ci era riuscito ad atterrare sulla neve. Ormai la parte difficile doveva essere fatta. All'improvviso l'unicorno si ritrovò nella mente l'immagine di una freccia che veniva scagliata verso di loro. Alnair, pensò molto seccato

    "Dannazione! Ci mancava anche questa!"

    Xaviher passò accanto ad Alnair dicendogli

    CITAZIONE
    "Corri... corri!"

    E l'unicorno si affrettò ad ubbidire. Galoppò con tutta la forza delle sue zampe, ed il che gli venne piuttosto naturale. Se c'era una cosa in cui quel corpo di unicorno era dotato era di sicuro la corsa. Era decisamente uno dei vantaggi dell'essere un unicorno oltre che alla magia. Così allora continuò a galoppare più forte che poteva. Durante la corsa si chiese per quale motivo qualcuno li avesse seguiti e cercasse di ucciderli. Non avevano fatto nulla di male. Inoltre come faceva a sapere che erano lì? Come li avevano trovati? Questo era decisamente uno dei motivi per cui sentiva la mancanza di Apuovia. Almeno lì si stava tranquilli ed erano tutti amici che si volevano bene. Non si doveva correre questi rischi ogni giorno. Ma siccome ora non erano ad Apuovia, l'unica cosa che potevano fare era lottare per sopravvivere. Non aveva risposte sul perché di questa aggressione, ma di sicuro si sarebbe difeso se avesse dovuto. Ed avrebbe salvato anche Flynn e Xaviher nel caso del bisogno.
     
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    scusa il ritardo

    Xaviher corse all'impazzata temendo adesso per la vita di tutti e tre, anche se era sopravvissuto a ben altro. Corse, corse e corse ancora, con la neve che schizzava sotto le sue zampe che appena sfioravano il terreno.
    Non mancava molto per arrivare, il problema era che non potevano portare chiunque li stesse seguendo fin dove si trovava la vecchia saggia. Questo Flynn lo sapeva, e, infatti, Xaviher lo sentì fermarsi.
    Si erano ripromessi di fidarsi l'un l'altro, non avrebbe commesso l'errore di fermarsi a sua volta e di rischiare la vita inutilmente: l'alfa sapeva cavarsela da sé senza problemi.
    Altri due dardi, altri due rischi. Chiunque fosse non poteva stare loro dietro in quanto a velocità, ma con quei dannati archi dovevano fare attenzione. Perché tutto ciò... perché?
    Che fossero semplici cacciatori? Non ci voleva moltoper capire che non erano creature prive d'intelligenza e, specialmente Alnair, non poteva venir considerato preda di caccia. Quello era un attacco premeditato!
    "Alnair..." disse, mentre rallentava, sperando che nell'impeto l'unicorno l'avesse comunque sentito.
    "Fermati..."
    Le frecce non li stavano più bersagliando, ma il lupo bianco era rimasto indietro.
    "Mi dispiace, ma non posso abbandonarlo"
    Questo gli era stato... -ordinato- di fare, ma non avrebbe dato ascolto a nessun ordine. In fondo l'aveva detto Flyn stesso: non esisteva più un alfa.
    Ora potevano unicamente seguire il cuore. Si preparò dunque a scattare, al primo accenno di pericolo.
     
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    Alnair continuava a galoppare, la paura di farsi prendere da chiunque li stesse inseguendo era alta. E doveva essere attento a non farsi colpire dalle frecce. Non era decisamente venuto lì solo per morire. Continuava a correre e a guardarsi indietro ogni tanto per vedere se c'era qualche freccia che gli veniva incontro in modo da schivarla. In quel momento sentì la voce di Xaviher che gli intimava di fermarsi. Lui istintivamente ubbidì e si fermò frenando con gli zoccoli. Voltandosi si accorse che Flynn era rimasto indietro. E poi sentì di nuovo la voce di Xaviher nella testa mente gli diceva
    CITAZIONE
    "Mi dispiace, ma non posso abbandonarlo"

    L'unicorno allora rispose

    "Beh, se vuoi che ci fermiamo e combattiamo, allora facciamolo. Salviamo Flynn"

    Dopodiché si mise in posizione pronto anche lui a combattere.

    Aveva ovviamente un po' di paura, ma non si sarebbe tirato indietro. Anche se si conoscevano da poco, Xaviher e Flynn stavano già diventando suoi amici. E più tempo passava con loro, più si convinceva che voleva portarli ad Apuovia con lui quando la sua missione sarebbe finita ed avesse trovato il suo destino o qualunque altra ragione lo avesse condotto da quelle parti.

    Edited by l.pallad - 10/9/2016, 06:13
     
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    no Xaviher non parla nella testa, è Flynn che può usare quel tipo di comunicazione... va bene comunque fa nulla. Aspe ti spiego:
    Flynn, lupo bianco, l'alfa silenzioso e cazzuto, può usare la telepatia e inviare immagini nella testa oltre che parole di ogni tipo.
    Xaviher, il lupo grigio più socevole e chiaccherone, non ha abilità particolari e può solo rispondere telepaticamente a Flynn per il concetto di branco che li lega, ma soltanto Flynn può entrare nella sua mente per sentirne la voce mentale. Tuttavia entrambi possono parlare a voce alta, normalmente... dimmi se non ti è chiaro. In rosso metto i dialoghi inviati tramite mente ok?


    Il lupo grigio sentì che Alnair avrebbe combattuto se necessario, e il che gli era anche di conforto ma... non poteva mettere in pericolo anche lui.
    Vide poi il compagno alfa corrergli incontro, con un evidente macchia rossa che solcava il suo dorso risaltando sulla neve.
    Flynn mandò loro l'immagine mentale di due donne e un nano armati di balestra, comunicando con loro attraverso la mente.
    "Vogliono vendicare i loro compagni, come noi volevamo vendicare i nostri"
    Era così purtroppo: la spirale d'odio e di violenza non cessava mai, chiunque avrebbe lottato per i propri cari seppur nel torto. Quel demone sai aveva ucciso gli uomini per vendicarsi di ciò che avevano fatto al branco di cui un tempo sia lui che Xaviher facevano parte, e adesso quelle tre persone volevano vendicare gli stessi uomini... e tutto ciò era ingiusto, ma era altrettanto reale.
    Flynn come al solito non pareva spaventato, anche con uno squarcio gocciolante sangue dal candido pelo non sembrava turbato. La freccia non era rimasta incastrata nel suo corpo e questo non era un bene, a quanto pareva se l'era tolta per non essere rallentato nei movimenti e quindi il sangue aveva cominciato ad uscire copiosamente.
    "Non possiamo combatterli, se anche loro morissero potrebbe arrivare qualcun'altro" continuò telepaticamente, mentre li raggiungeva.
    No, tutto quello a Xaviher non andava bene. Non era possibile continuare a vivere nella minaccia costante di qualcuno intenzionato a farti del male, che fosse uomo lupo o bestia d'altro genere.
    Sapevano interagire con gli umani e le altre creature tramite la lingua parlata, perché non provarci?
    Così il lupo grigio spalancò le fauci e, puntando le zampe al suolo, lanciò un ululato in cui mise tutta la sua forza di belva selvaggia e la sua rabbia per quell'ingiusto comportamento.
    "Fermatevi! Non... dovete... avanzare ancora!" gridò con ogni sua più piccola cellula a quel trio di -vendicatori fuori di testa-, sperando che lavessero sentito.
    Da quella distanza non era ancora in grado di vederli, ma poi i loro passi sulla neve cominciarono a farsi più vicini e, dopo poco, la punta di una freccia incoccata in una pesante balestra comparve tra due bassi licheni, mentre da un cespuglio uscirono le due donne, anch'esse armate allo stessomodo.
    "Alnair... ci penso io. Ti dispiace... aiutare Flynn? Hai detto di essere in grado di curare le ferite o sbaglio?" chiese Xaviher all'unicorno, in tono tranquillo e speranzoso.
    Flynn fece cenno di no con la testa, ma il compagno su quell'argomento era irremovibile: pareva che i ruoli si fossero invertiti, adesso era Flynn a sottostare agli ordini di Xaviher... e il che aveva dell'incredibile. L'occhiataccia che il lupo bianco si beccò bastò per tutti i vari chiarimenti, e si lasciò quindi curare se Alnair avrebbe potuto, sedendosi a terra con il muso rivolto agli sconosciuti in avvicinamento.
     
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    Alnair era pronto alla sfida. Non sapeva ancora cosa fare, ma era pronto. All'improvviso vide Flynn arrivare verso di loro. A quanto pareva non erano riusciti né a catturarlo né ad ucciderlo, ma purtroppo era ferito. Aveva decisamente bisogno di cure. In quel momento ricevette nella testa l'immagine di chi li stava inseguendo unita alla spiegazione mentale di Flynn. A quanto pareva erano tre persone. Due donne ed un nano, che cercavano vendetta per i loro compagni morti. Alnair non capiva ovviamente cosa poteva essere successo, e non capiva di quale vendetta personale stesse parlando Flynn, ma di certo non era una storia in cui avrebbe voluto essere coinvolto. Mentre li raggiungeva spiegò che non potevano combatterli perché, secondo il suo punto di vista personale, avrebbero perso, ma anche se avessero vinto, qualcun altro sarebbe potuto arrivare in seguito per vendicarli.

    Xaviher in risposta a questo si mise ad ululare con tutta la forza di una bestia selvaggia ed intimò agli inseguitori

    CITAZIONE
    "Fermatevi! Non... dovete... avanzare ancora!"

    Poi disse all'unicorno che si sarebbe occupato lui della cosa e gli chiese di aiutare Flynn, rimembrando delle sue capacità curative. A quanto pareva il piano era di ragionare con loro mentre lui curava l'amico. Alnair non sapeva se il piano avrebbe potuto funzionare, ma non costava nulla un tentativo. Per cui rispose a Xaviher

    "Si. Sono capace di curarlo. Me ne occupo subito."

    Per cui si avvicinò al lupo ferito, puntò il corno sulla ferita inflittagli dalla freccia, e cominciò ad usare subito la sua magia curativa, sperando di essere abbastanza forte per quella ferita.
     
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    Xaviher fu felice di sentire che Flynn poteva essere curato, quindi diede un buffetto con il muso ad Alnair e si allontanò in direzione di quella gentaglia.
    Quando se li trovò praticamente davanti, con le frecce puntate a meno di tre metri dal suo muso, decise di aprire bocca e rompere un ghiaccio più silenzioso della stessa gelida tundra.
    "Cosa vi porta qui, perché attaccate?"
    "Abbiamo seguito le vostre tracce" iniziò subito una delle due donne, una giovane piuttosto alta e dal fisico robusto. I suoi capelli biondi si muovevano sotto il tocco del vento, mentre il meccanismo della sua balestra era pronto in tensione. "mio marito, voi avete ucciso mio marito!"
    Il lupo grigio dovette buttarsi a terra perché la freccia schizzò e stava per centrarlo sul collo, fu fortunato ad aver schivato
    la dura punta del dardo.
    Era stato un ingenuo pensando di potersi avvicinare in quel modo, l'importante era che adesso lo ascoltassero però.
    "Se abbiamo ucciso qualcuno della vostra specie era per difesa, noi non attacchiamo gli umani"
    "Basta stupida bestia... taci!" continuò quella, incoccando un'altra freccia prima che il nano al suo fianco le fermasse il braccio a mezz'aria.
    "Aspetta" disse quest'ultimo, togliendole il dardo di mano e spezzandolo.
    "Che diavolo fai! Dobbiamo ucciderlo, dobbiamo ucciderli entrambi!"
    "Vogliamo farlo, ma nessuno dice che dobbiamo"
    Xaviher ignorava il significato delle parole del nano, ma una cosa era certa: non si sarebbe fatto uccidere. Flynn non era un codardo, se aveva detto loro di non combattere era perché pensava che, comunque sarebbe finita, loro non ci avrebbero guadagnato niente.
    "Ti sei scordato..." cercò di dire la donna, spintonando il piccolo umanoide barbuto.
    "Non mi sono scordato niente. Ma hai visto: nonostante tutto stanno cercando di comunicare con noi. Non penso che abbiamo ucciso tuo marito e i suoi uomini per diletto, né per altro"
    "Non mi interessa! Io devo vendicarlo!" strillò lei, con le lacrime agli occhi.
    L'altra umana, all'apparenza di qualche anno meno giovane, non si era ancora mossa e se ne stava in piedi di fronte alla propria balestra, poggiata a terra in segno di -pace- se così poteva chiamarsi. A voler continuare le ostilità era soltanto la sua compagna, la quale si gettò addosso a Xaviher estraendo un pugnale e lanciandoglielo contro. Il lupo evitò l'attacco e la colpì ad un fianco, afferrandole con le zanne una spalla e affondandole quanto bastava per tenerla buona. L'arma le cadde di mano e finì sulla neve, da cui venne in parte ricoperta.
    Il suo udito sviluppato gli permise di percepire l'arrivo di una freccia da parte del nano, che fino a quel momento pareva non intenzionato a combattere.
    "Lasciala andare!"

    Flynn nel frattempo stava già percependo il sollievo delle abilità curative di Alnair e fortunatamente la ferita si era notevolmente rimpicciolita, marginandosi ad un taglio non molto profondo. Osservò come la luce proveniente dal corno della creatura si irradiasse fin dentro il suo corpo, regalandogli un piacere palliativo mai provato prima.

    Xaviher aveva schivato la minaccia allontanandosi dal corpo della donna, rivolgendo un'occhiata indecisa al nano che, dal canto suo, rispose al suo sguardo con tenacia.
    "Non voglio ferirla, pensateci voi a spiegarle che deve smetterla" precisò mentre indietreggiava di qualche passo per essere fuori dalla portata di un altro tiro.
    Quella però era di nuovo in piedi e aveva ricominciato a corrergli incontro, e nuovamente lui la evitò.
    Non si aspettava che lei ne approfittasse per superarlo, e capì con qualche secondo di ritardo che stava puntando ad Alnair e a Flynn.
    Il lupo ringhiò con forza e scattò nella sua direzione, ma lei si voltò e lo colpì con una gomitata sul muso che, per quanto inefficace, lo fece cadere a terra un po' stordito dandole il tempo di avvicinarsi ulteriormente agli altri.
    Riprese a correrle dietro e, essendo più veloce di lei, le fu addosso in un attimo... ma la distanza che la divideva dai due era praticamente quasi nulla!
    Credendola disarmata, rallentò per non finire addosso ad Alnair intento a curare Flynn; un attimo di sgomento lo colse quando la vide estrarre un altro pugnale e gettarsi verso l'unicorno con un grido, senza alcun ripensamento.
    "Attento Alnair!"
     
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    Alnair stava curando Flynn dedicandoci tutta la sua attenzione. Doveva proprio ammetterlo a se stesso. C'erano dei vantaggi ad essere un unicorno. E la magia era uno di quelli. Con la coda dell'occhio vide anche Xaviher che stava cercando di parlare con loro, ma apparentemente non sembrava che stesse ottenendo dei risultati o altro. Ma questo non era il momento di distrarsi. Era meglio finire di curare la ferita di cui si stava occupando. Per cui posò di nuovo lo sguardo su Flynn constatando che stava andando tutto bene.

    Passò qualche momento in cui tutto andava bene. Quando all'improvviso l'unicorno sentì la voce di una donna che urlava unita a quella di Xaviher che gli diceva

    CITAZIONE
    "Attento Alnair!"

    Sentito questo, Alnair si voltò in tempo per vedere la donna che cercava di colpirlo con il coltello. Istintivamente si lasciò cadere all'indietro ed usò contro la donna l'incantesimo delle catene di luce con l'intento di poterla intrappolare e neutralizzare.

    Se ci fosse riuscito a legarla con le sue catene di luce avrebbe potuto tirare un sospiro di sollievo, ed allora avrebbe anche potuto parlare con lei e chiedere spiegazioni su tutto quello che stava succedendo.

    Non aveva la più pallida idea del perché quella donna ce l'avesse con lui, dato che era appena arrivato lì, ma presto avrebbe avuto delle spiegazioni. Sperando ovviamente che lei non riuscisse ad ucciderlo prima.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    In qualche modo Alnair riuscì ad evitare il colpo e, tempestivamente, usò lo stesso incantesimo utilizzato contro Xaviher.
    La donna non riuscì ad evitarlo in tempo e venne bloccata dalle catene, non poteva immaginare che quella creatura fosse dotata di un elemento magico e ne fu spiazzata.
    Lanciò un grido furente e dai suoi occhi sprizzarono scintille d'ira, mentre cercava di rotolarsi di lato per allontanarsi da Xaviher che adesso la scrutava impassibile.
    "Finalmente, ottimo lavoro Alnair"
    La donna continuò a dibattersi e ad urlare come un ossessa, non capendo come fossero riusciti ad intrappolarla così facilmente. Flynn, ripresosi, finalmente si premurò almeno di ringraziare l'unicorno, anche se... era risaputo: se Flyn ringraziava qualcuno, la neve del luogo diventava cenere incandescente!
    Non lo fece verbalmente, non era da lui. Inviò il suo grazie tramite la telepatia e gli mostrò come, in cambio, avrebbe fatto qualunque cosa per portarlo fin dove desiderava arrivare.
    Trasmise nella sua mente l'immagine di tutti e tre che marciavano in direzione della vetta del monte uno affianco all'altro, generando anche un fiotto d'incoraggiamento tramite un raggio di luce che spuntava all'orizzonte, caldo e rigenerante in quelle gelide terre dimenticate dal sole.
    Nel frattempo il nano e l'altra umana li avevano raggiunti, ed entrambi tenevano le balestre puntate rispettivamente su Alnair e su Flynn.
    "Non fatele del male, o ve ne pentirete! Se la lasciate andare ce ne andremo... senza indugiare"
    Xaviher era quasi propenso a credere loro, ma Flynn no di certo. Con la sua solita riflessiva diffidenza non avrebbe mai rischiato di mettere in pericolo i suoi compagni e se stesso, quando c'era in ballo la vita ogni previdenza non era mai eccessiva.
    Emh... non so esattamente l'incantesimo delle catene come funziona, ipoteticamente se la avvolgono e basta può rotolarsi, non vorrei aver detto una cavolata quindi nel caso che si ancorino a terra modifico
     
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    Incubo infernale

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    A dire il vero non lo avevo pensato questo dettaglio. Ma penso che si potrebbe fare che per il momento si. Si può rotolare. Se si ancora lo metterò tra i potenziamenti.


    L'incantesimo per fortuna aveva funzionato, e la pazza armata di coltello era finalmente neutralizzata. Sia Xaviher che Flynn vollero fargli i complimenti per l'ottimo lavoro fatto. L'unicorno non poté che sentirsi soddisfatto di se stesso e sollevato di essersela cavata. Mentre si rialzò vide quelli che dovevano essere i complici della matta col coltello, un nano ed un'altra donna. I due erano armati di balestre, e le puntarono contro di lui, e contro Flynn con l'intimazione di non fare del male alla donna e la richiesta di lasciarla andare in cambio del fato che se ne sarebbero andati via.

    Alnair ovviamente voleva eccome ragionare con loro. Ma dato che la donna infuriata probabilmente ci avrebbe riprovato ad attaccarlo se lui l'avesse liberata subito, era decisamente meglio calmarla prima di lasciarla andare. Per cui rispose

    "Ok. Ma prima voglio provare a calmarla. Non vorrei che ci riprovasse di nuovo ad accoltellarmi. Prometto che non le farò del male. Voglio solo aiutarla a rilassarsi. Per cui lasciatemi fare. Giuro che non le faccio niente di male."

    Dopodiché, si mise d'innanzi alla donna infuriata, e la blocco di peso con i suo zoccoli anteriori. Chinò la testa e le disse

    "Ora rilassati, che ci penso io a farti sbollire la rabbia, così dopo potete darmi spiegazioni su quest'aggressione."

    Quindi puntò il corno su di lei, ed utilizzò il suo potere purificante per poterla calmare e far cessare tutta quella rabbia con cui lo aveva aggredito.
     
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