Il passato è nel futuro

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    Lehiua, dopo aver aperto l'altro suo occhio, gli disse di prepararsi a qualcosa che avrebbe potuto ferirlo. Dopodiché dalla sfera uscirono dei raggi che lo avvolsero completamente. Fu allora che l'unicorno cominciò a vedere e a ricordare. Sembrava proprio che parte delle sue preoccupazioni fossero per fortuna infondate. Con suo orrore vide e ricordò che aveva preso parte ad un attacco contro un branco di Unicorni. Ma anche con suo sollievo vide che non aveva ucciso un unicorno e quest'ultimo per ringraziarlo lo aveva fatto diventare come lui. E ricordò che per far avvenire la trasformazione il proprio sangue si era mischiato con quello dell'unicorno. Ora le cose erano più chiare. Aveva sempre ammesso a se stesso che la trasformazione che aveva subito era un vero mistero ed anche che lui preferiva camminare a due gambe invece che a quattro zampe, e che gli zoccoli che aveva avuto al posto delle mani e piedi erano un po' scomodi, anche se col tempo ci si era abituato. Ma nonostante questo non aveva mai provato a tornare umano perché era troppo felice ad Apuovia per pensare a questo dettaglio, e quella trasformazione non gli aveva mai fatto né caldo né freddo. Ed adesso era decisamente grato di non averci mai provato. Se essere trasformato in un unicorno era un dono di un possibile amico, allora sarebbe stato un male volerlo rifiutare. Anche se, nonostante ciò fin da sempre gli era piaciuto avere il corno magico con cui fare magie, ed era qualcosa che non aveva mai voluto perdere indipendentemente che fosse tornato umano oppure no.

    L'unicorno avrebbe voluto vedere di più. Ma la visione dopo il massacro si interruppe. Questo non era giusto. Avrebbe voluto sapere altro. Anche se adesso poteva dire con abbastanza certezza che non era cattivo, voleva tanto sapere, chi era stato in passato? Che ci faceva da quelle parti? Gli abitanti di Apuovia lo avevano odiato per quel massacro? Nonostante uno di loro gli avesse permesso di diventare come loro il rischio c'era che lo odiassero c'era comunque, come c'era la possibilità che invece non serbassero rancore. Lehiua disse poi

    CITAZIONE
    "Non c'è altro che Alea vuole mostrarti, questo è tutto ciò che ho da offrirti Alnair. Mi spiace di non poterti dire di più. Anche se, forse..."

    "Anche se forse...?"

    Chiese Alnair. Prima di parlarne di ciò che aveva visto voleva sapere se forse c'era il modo di scoprire di più su quello che aveva visto.
     
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    Flynn si mosse, portandosi vicino ai due e preparandosi ad ascoltare il verdetto della vecchia lupa, con il suo bianco pelo che riluceva illuminato dai bagliori emanati dalla sfera.
    "Forse c'è qualcun'altro che può aiutarti, qualcuno che può dirti ciò che ti manca... oppure... che può a sua volta indirizzarti verso la giusta via da seguire. Purtroppo l'occhio di Alea mostra solo ciò che realmente il nostro cuore vuol sapere, a quanto pare al tuo io spirituale è sufficente sapere di non essere stato artefice di una grave uccisione. Sembra che tu non ti sia macchiato di un delitto, eppure qualcuno potrebbe odiarti e tu non puoi essere certo del contrario"
    Ella fece una piccola pausa e piantò il suo grande occhio giallo su l'unicorno, con la sua solita profonda sicurezza sul muso.
    "Lei afferma che in un luogo oscuro si getterà il tuo prossimo domani, in un luogo attorniato da paludi, mangrovie e ninfee. Qui troverai qualcuno che saprà aiutarti in quello che a me non è dato conoscere"
    Ella alludeva ad un luogo dell'isola di Kengard piuttosto distante da lì, che Flynn pensava di poter intuire.
    "Solitamente a chi chiede aiuto ad Alea chiedo qualcosa in cambio, il prezzo per l'energia scambiata con gli astri celesti che tingono il firmamento... ma dato che è forse la seconda o terza volta che arriva qualcuno di interessante, non ve n'è bisogno. Il tuo animo è forte, per quanto insicuro ed instabile... fidati del tuo cammino, vivi il presente e non proiettarti troppo indietro, perché il tuo passato è nel tuo futuro"
    Flynn parlò, da prima emettendo dei bassi gorgoglii e guaiti facenti parte di un linguaggio ovviamente estraneo ad Alnair, poi prese a parlare direttamente con la lupa.
    "Anziana saggia, Xaviher sembra non star bene: si è reso conto che qualcosa di tetro si è impadronito del suo animo puro, come se la rabbia l'avesse indotto verso pensieri confusi e illusoriamente sinceri. Il nostro branco non esiste più, si è unito alle stelle del firmamento e alla compagna luna in seguito ad un attacco di... umani in cerca di sostentamento. Per quanto lui volesse non farne una colpa, si è ritrovato ad odiarli: si è rifiutato di venire qui ed è rimasto indietro ad aspettarci"
    Lehiua parve muoversi come una statua a cui è stata conferita la facoltà di movimento, ruotò leggermente la testa di lato senza spostare di un millimetro il resto del corpo, il frutto di una concentrazione infinita che si era consolidata nel tempo e negli anni.
    "Non posso capire cosa lo affligge realmente se non vuole raggiungermi, ma sicuramente... se non vuole farlo deve avere un motivo. Ogni motivazione, per quanto stupida e ingiusta, è dettata dal nostro istinto che cerca di tenerci lontani da ciò che non vogliamo: se è vero che la vita è libertà di scelta, capirà da solo quando e se verrà il momento di chiedere aiuto ad Alea"
    Flynn annuì, ma restava in attesa di un seguito.
    "Puoi essere tu ad aiutarlo intanto. Lascia che trovi il suo spazio e il suo tempo per riflettere, se ti accorgerai che la decisione che sta per prendere potrebbe condurlo in un sentiero pericoloso... ti sarà sufficente fermarlo e convincerlo di quale sia la corretta via"
    L'alfa ne era sicuro, la lupa sapeva; sapeva anche quanto lui non le aveva detto, quindi se diceva di agire in tale maniera lui si sarebbe attenuto al suo consiglio.
    "Si, è quello che farò"
    Il lupo dal manto candido come la neve poi si diresse verso Alnair, passando lo sguardo da lui all'ingresso da cui erano venuti.
    "C'è altro che vuoi chiederle? Credo di conoscere, seppur solo per fama, il luogo in cui dovrai dirigerti... ma se hai altre domande falle adesso, lei ascolterà"
     
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    L'unicorno ascoltò quello che la lupa volle dirgli. Quindi appunto voleva solo sapere di non aver ucciso l'unicorno. Ma quindi c'era anche qualcosa che non voleva sapere e qualcuno avrebbe potuto odiarlo per quel qualcosa. Il che era preoccupante. Ma se qualcuno lo odiava, perché non lo aveva incontrato ad Apuovia? Possibie che avesse continuato ad odiarlo in segreto? E se addirittura il vero motivo per cui gli avevano detto di andarsene per trovare il suo destino fosse proprio che in realtà non lo volevano da quelle parti e tutta la faccenda di trovare il suo destino fosse solamente una scusa per sbarazzarsi di lui? Questo alimentò il suo desiderio di saperne di più sul suo passato, anche se avrebbe probabilmente provato a seguire il consiglio della lupa e a non crogiolarsi nel suo passato.

    Rimase poi ad ascoltare il dialogo tra i tre lupi, dato che effettivamente anche Flynn aveva bisogno di consigli per aiutare Xaviher. Dopo che fu tutto finito, il lupo bianco disse ad Alnair se voleva chiedere altro alla lupa. Lui sembrava conoscere il luogo dove si trovava la prossima tappa del suo viaggio, ma comunque l'unicorno volle saperne di più per conto suo.

    Per cui si rivolse nuovamente alla lupa.

    "Beh, adesso mi piacerebbe saperne di più sul luogo dove devo andare e chi devo incontrare. Può dirmi altro?"
     
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    La lupa gettò un fugace sguardo alla sfera luminosa, per poi tornare a rivolgersi all'unicorno con quello che pareva l'abbozzo di un sorriso.
    "Si Alnair, posso rivelarti il luogo nel quale dovrai dirigerti... purtroppo non mi è concesso darti informazioni riguardo all'individuo che incontrerai, poiché ciò esula da quello che Alea vuole mostrarti. Mi spiace, tutto ciò che posso dirti è che dovrai arrivare fino alla Città dei corvi: un luogo abitato da diverse strane creature, in mezzo ad una grande palude che si trova all'interno della più grande catena montuosa di quest'isola. Flyn può indicarti la via meglio di me, ma in ogni caso..."
    Lehiua si avvicinò con decisione e fermezza all'unicorno, e quando a dividerli vi erano pochi centimetri nella mente di Alnair si generò l'immagine di un alto monte, da i cui pendii era possibile scorgere una grande profonda palude. Addentrandosi in essa con lo sguardo, si potevano individuare scure torri e lugubri palazzi che emanavano vividi bagliori, qualcosa di allo stesso tempo inquietante e affascinante.
    "Sarà qui che inconterai colui che ti guiderà ancora... non temere, sarà lui a cercare te se non riuscirai a trovarlo... quando meno te l'aspetti. C'è del buono in te Alnair, ma non dimenticarti che per conoscere a fondo se stessi... molto si deve scavare. Tu forse non conosci ancora la tua storia, ma sicuramente conosci chi sei adesso... non temere l'odio di creature di cui ti sei sempre fidato, se erano tuoi amici non ti avranno nascosto il loro odio: semplicemente, non ne provavano. Buona fortuna e che Alea sia con te"
    Furono quelle le sue ultime parole, dopo di che chiuse di nuovo gli occhi e tornò a contemplare, nel suo imperituro e solenne alone di regalità, l'occhio di Alea da cui diceva di attingere le sue verità.
    Flyn fece un piccolo inchino, poi si diresse verso l'ingresso e lo varcò nello stesso modo in cui aveva fatto in precedenza, imprimendo su di esso l'affilata sottigliezza dei suoi artigli.
    "Andiamo" disse a bassa voce il lupo, voltandosi verso l'unicorno per aspettarlo. "Xaviher ci sta aspettando..."
    Almeno così sperava.
     
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    Alnair ascoltò quello che la lupa gli disse. Dunque doveva andare in una cosidetta città dei corvi che si trovava in una zona paludosa dove avrebbe dovuto trovare un individuo che, se non fosse riuscito a trovarlo, sarebbe stato trovato da quest'ultimo. E nel dirgli queste cose gli si avvicinò anche per poi mostrargli con la sua mente quello che doveva essere il luogo dove doveva andare. Alnair era un po' preoccupato a riguardo. Il posto appena visto aveva l'aria affascinante ma anche pericolosa. Ma nonostante questo, sapeva che doveva andare. Non poteva rimanere senza le risposte che cercava e, come lei disse dopo, doveva scavare in profondità per riuscire a conoscere se stesso. Doveva anche ammettere che, quando la lupa lo rassicurò dicendogli che c'era del buono in lui e che le creature di Apuovia di certo non potevano odiarlo se gli erano sempre stati amici, si sentì di certo molto meglio. Questo era sicuramente qualcosa che aveva bisogno di sentirsi dire.
    Una volta fatto tutto lei tornò a fare qualunque cosa stesse facendo. E Flynn gli disse di andare perché Xaviher lo stava aspettando. Ed Alnair rispose

    "Ok. Andiamo."

    per poi recarsi verso l'uscita. Una fase del suo viaggio era appena finita, ed adesso ne cominciava una nuova.
     
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    Quando uscirono Flynn si diresse con decisione verso il punto in cui avevano lasciato Xaviher, dove era sicuro che li avrebbe aspettati.
    Si accorse di essersi sbagliato quando si rese conto che, effettivamente, non c'era più nessuno lì dentro a parte loro.
    Da prima rizzò il pelo sul dorso, poi si voltò per un attimo verso Alnair: nel momento in cui constatò che il lupo se n'era andato senza aspettarli venne colto da un brivido di rabbia e forse anche di paura. Cos'aveva in mente? Dov'era finito?
    Uscì di fretta aumentando l'andatura di corridoio in corridoio, con l'unicorno alle sue spalle, gettandosi addosso al portone principale della struttura che spalancò con un balzo ferino e bestiale quale il suo corpo gli permetteva.
    Una volta fuori lo cercò con la mente, ma non lo trovò; fiutò l'aria circostante, sondò il terreno per trovare alcune possibili tracce, ma nulla. Xaviher sembrava sparito nel nulla...
    Sapeva che sarebbe stato inutile usare la voce, e non aveva alcuna intenzione di esporsi in quel modo gridando al vento. Emise solo un basso ululato, rivolto al cielo, nel quale la luna a breve sarebbe comparsa a sostituire il candore di un pomeriggio spento tra i ghiacci.
    In teoria forse aveva intuito cosa stesse succedendo, e si maledisse per non averlo capito prima.
    "Alnair... dobbiamo sbrigarci"
    Mostrò all'unicorno una breve sequenza d'immagini in cui il lupo grigio si lanciava in corsa verso coloro che si erano appena lasciati alle spalle, seguita da un acceso sfondo vermiglio che tingeva il suolo e il cielo di un rosso intenzo.
    "L'altra umana... lei ci ha seguiti! Lui se n'era accorto..." gli comunicò mentalmente, mentre il suono della sua voce telepatica si univa al pesticcio che le loro zampe producevano affondando nella neve.
    "Vuole compiere una sciocchezza ne sono sicuro... spero non sia troppo tardi"
    Forse non c'era bisogno di esplicitare quel pensiero, ma aveva seriamente il timore di non arrivare in tempo e la tensione si trasmise alle sue parole.
    Corse, corsero... per molti metri, forse chilometri, mentre il suo olfatto cominciava a captare tracce olfattive sempre più chiare: il sentore del sangue sarebbe stato comunque inibito dalla gelida essenza del ghiaccio circostante, ma fortunatamente non ne percepì.
    In fine lo vide. Lo videro entrambi: in lontananza, disteso prono sul bianco tappeto di neve fresca, con lo sguardo diretto verso di loro.
    Flynn impiegò meno di un istante a capire che, nonostante non ci fosse odore di morte, qualcosa non andava; Xaviher non si mosse, rimase semplicemente immobile a fissarli, anche quando si avvicinarono dopo aver rallentato di un po' l'andatura.
    Non c'era bisogno di telepatia ne di parole, non c'era bisogno di chiedere spiegazioni. Flynn si distese davanti al compagno, fissandolo negli occhi senza accennare a voler fare altro.
    Non voleva escludere l'unicorno, ma in quel momento aveva bisogno di comunicare con Xaviher n un modo che soltanto loro due avrebbero compreso... nessuno, neanche un altro lupo o licantropo che fosse avrebbe recepito il dialogo che avvenne in quell'immota silenziosa conversazione.
    Dopo diversi minuti di immobilità il lupo grigio si alzò, avvicinandosi ad Alnair con il muso chino.
    Adesso finalmente la sua espressione pareva tornata quella di sempre, seppur velata da una profonda devastante tristezza.
    "Anche a te rivolgo le mie scuse Alnair, non vi ho avvertiti che eravamo ancora in pericolo solo perché volevo... pensarci io"
    Fece una piccola pausa, sdrusciandosi sul fianco dell'unicorno. "Ero sconvolto dalla rabbia, non avevo mai provato questa sensazione e... ho perso il controllo. Mi dispiace"
    Fissò negli occhi anche lui, poi si distese ai suoi piedi con lo sguardo saturo di qualcosa che aveva ereditato dalla sua antica discendenza umana; non aveva mai dimenticato di poter versare lacrime, aveva sempre scelto di reprimerle. In quel momento però venne meno alla sua decisione, non riuscendo a trattenere il contrasto d'emozioni che ultimamente l'aveva corrotto dall'interno.
    Il suo fu un brevissimo, doloroso e silenzioso pianto.
    Gli artigli affondati nella neve, il corpo caldo che ne liquefava la limpida superficie.
    Quando ebbe recuperato lucidità mentale e non appena i suoi pensieri vennero ricondotti alla realtà, alzò il muso verso Alnair.
    "Hai trovato quello che cercavi?"
     
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    Quando Alnair e Flynn uscirono fuori, il lupo e l'unicorno si accorsero che Xaviher era scomparso. L'unicorno si preoccupò parecchio per il fatto che il suo nuovo amico non c'era più. Ma dove era finito? Flynn condivise la sua preoccupazione e corse a cercarlo. L'unicorno lo seguì a ruota per tutti i corridoi da cui erano passati fino all'ingresso del posto. Nonostante questo, ancora non riusciva a trovarlo. Allora il lupo tentò di fare qualcosa, e a quanto pare fu un parziale successo, dato che poi il lupo gli inviò un'immagine di Xaviher che attaccava di nuovo quei tipi di prima. Possibile che quella donna pazza non avesse voluto lasciar perdere ed avesse ancora continuato ad attaccarli?
    Così continuarono a correre finché finalmente lo trovarono. Alnair era decisamente preoccupato per quello che stava per succedere. E questo perché, anche se non aveva visto quello che era successo, di sicuro era successo qualcosa.
    Dopo un po' di silenzio il lupo parlo scusandosi prima con Alnair per il fatto che non li avesse avvertiti del fatto che erano ancora in pericolo, perché voleva risolvere tutto da solo, aggiungendo poi che le sue azioni erano state guidate da una rabbia che gli aveva fatto perdere il controllo. Lo intravide poi piangere in silenzio, per poi, quando ebbe finito chiedere se aveva trovato quello che cercava. Alnair su questo rispose

    "Beh, non del tutto, ma ho scoperto qualcosina. A quanto pare sono diventato un unicorno come ringraziamento di un vero unicorno per non averlo ucciso. Ma non ho scoperto tutto del mio passato. A quanto pare lei poteva mostrarmi solo quello che volevo sapere, ma non quello che non volevo sapere. Ma mi ha comunque dato indicazioni su dove trovare qualcuno che mi può dare quello che a lei mancava."

    Poi aggiunse

    "Comunque, vorrei saperlo. Cos'è accaduto di preciso con quei tipi che non hanno rinunciato a seguirci?"
     
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    Xaviher piantò gli occhi in quelli dell'unicorno, drizzando le zampe e cercando di recuperare un contegno.
    Parlò a voce quasi spenta, con il tono opacizzato dal dolore.
    "I suoi compagni avevano rinunciato... ma la donna che non ci aveva attaccati inizialmente, ha voluto scegliere per la via della vendetta"
    Colpì la neve con una zampa, pieno di rammarico.
    "Perché l'umanità è così stupida..."
    Ancora silenzio, un'altra manciata di secondi in cui il sibilo del vento sfiorava il loro pelo tacitamente.
    "Sono riuscito a respingerla senza ucciderla ma... io..."
    Nuovamente le lacrime stavano per scendere silenziosamente, ma questa volta le represse. La sua espressione era mutata in qualcosa di deciso e superbo, volto del lupo pienamente convinto del suo cammino. <"Ho sentito che sapore aveva il suo sangue"
    Un modo come un altro per spiegargli che aveva combattuto e non era riuscito a trattenere del tutto la sua collera.
    "Comunque, immaginavo che quella vecchia avesse perso qualche colpo!"
    indietreggiò, tornando ad esibire smorfie simil-sorridenti. "e dove ti ha detto di andare?"
    Probabilmente a breve il loro viaggio si sarebbe separato in due bivi diversi, come per lui non c'era futuro in quella tundra per loro non esisteva altro luogo in cui poter vivere.
     
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    Alnair ascoltò quello che disse Xaviher. A quanto pareva la donna matta non aveva rinunciato nonostante l'avesse calmata con la sua magia. Beh, questo doveva servirgli di lezione sul fatto che con i suoi poteri non poteva indurre qualcuno a fare o pensare qualcosa che non voleva. Aveva potuto placare la sua rabbia solo momentaneamente, ma non cancellarla del tutto. A parte questo comunque, sembrava che non fosse successo nulla di male. Ed infatti lo disse anche al lupo.

    "Beh, a me sembra che non è successo nulla di terribile. Se l'hai respinta senza ucciderla allora va tutto bene. Ok che hai sentito il sapore del suo sangue,ma ti sei comunque controllato."

    Poi aggiunse riguardo quello che gli aveva detto Lehuia.

    "Beh, quello mi ha detto è che devo andare ad una cosidetta città dei corvi, anche se capisco che probabilmente non sono corvi veri, che si trova in una palude. E lì devo trovare un individuo che, secondo parole sue, se non riuscirò a trovarlo sarà lui a trovare me. Lui potrà darmi le informazioni che mi mancano."
     
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    xaviher annoi, felice che qualcuno, oltre a flynn, fosse comprensivo nei suoi confronti. "ti ringrazio... ma ciò non toglie che io sia riuscito a fare del male a qualcuno" replicò, ricurvando gli artigli.
    "città dei corvi...?" chiese poi, rivolto piu che altro a flyn, il quale socchiuse le palpebre.
    "si, so cosa stai pensando" rispose il lupo bianco, passando lo sguardo su Alnair: "mi dispiace, ma non potremo seguirti in questo viaggio... è un luogo lontano, seppur all'interno dell'ossidiana d'argento" in qualità di alfa lui era costretto a sapere, @ sapere anche quello che gli altri lupi ignoravano
    "ti guiderò io, so come arrivare in quel luogo. è pericoloso, sicuramente lugubre, ma tu puoi raggiiungerlo"
    era raro che flynn ammettesse di riporre fiducia in qualcuno, ma quella volta volle farlo: entrò in contatto con la mente dell'uninrno, inviandogli un'immagine fugace di lui che correva fra i monti in direzione della sua meta.
    xaviher si avvicinò di nuovo ad Alnair, rivolgendogli un'occhiata triste. "allora è giunto il momento di salutarci..." poggiò il muso sull'incavo della sua spalla, affondandovi il muso.
     
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    Alnair fu triste al pensiero di separarsi dai suoi nuovi amici. Ma purtroppo era vero. Lui doveva proseguire quel viaggio e scoprire quel che mancava del suo passato.
    Quando Flynn gli inviò le informazioni nella testa, l'unicorno vide cosa doveva fare e dove doveva andare. Non aveva mai percorso quella strada, ma grazie al lupo ora sembrava come se lo avesse già fatto altre volte. Ora sapeva cosa fare e come andarci in totale facilità. E questo gli diede la consapevolezza che sarebbe riuscito a proseguire facilmente questa parte del suo viaggio, anche se poi non avrebbe saputo cosa fare una volta arrivato nella palude.
    Quando poi Xaviher gli poggiò il muso sull'incavo della sua spalla per salutarlo, Alnair in risposta gli carezzò la testa con lo zoccolo e disse.

    "Beh, è un peccato doverci separare. Perché stavo pensando, se la donna assetata di vendetta ci ha provato una seconda volta, allora potrebbe provarci anche una terza volta. E quindi, per evitare che vi trovi, dovreste spostarvi da qualche altra parte. Però se non potete venire con me lo capisco. Spero solo che ci incontreremo ancora in futuro."

    Ed attese la loro risposta prima dell'imminente separazione.
     
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    Xaviher si allontanò dall'unicorno, con la tristezza fatta lupo stampata sul muso.
    Era seriamente in pena per quel saluto, e non poteva fare a meno di mostrarsi rammaricato di doversi separare da Alnair.
    "Io... noi potremmo anche cambiare terra, ma non ci sentiremo più a casa. Purtroppo questo è l'unico mondo in cui possiamo vivere, essere noi stessi, perché è qui che per anni abbiamo vissuto con il nostro branco"
    Il lupo scavò sulla neve dei solchi non molto profondi ma nitidi, in cui affondò gli artigli e in seguito le zampe.
    "Questa neve è il nostro suolo, e quel candore è il nostro cielo" disse, alzando lo sguardo. "non possiamo abbandonare gli spiriti dei nostri compagni"
    Flynn fece per avvicinarsi, ma Xaviher lo anticipò: l'alfa voleva chiuderla in fretta, semplicemente perché sentiva che non gli sarebbe piaciuto veder andar via qualcun'altro con cui aveva instaurato una sorta di legame.
    "Non preoccuparti... saremo con te, quando vorrai tornare qui... sappi che ci sarà sempre posto in questo piccolo branco. C'è Flynn che è un po' antipatico, ma ci si abbitua poi" concluse, sogghignando e digrignando i denti allegro.
    Non voleva salutarlo con l'espressione della più affranta delle creature.

    Si diressero verso i confini della tundra, fin dove i monti ricominciavano a svettare intrisi unicamente di pietra e di ampie vallate rocciose.
    Era lì che si segnava il limite tra il gelo di quel luogo perennemente gelido e tutto ciò che lo circondava, ed era lì che il pendio della montagna scendeva verso il basso fin dentro il cuore dell'isola, da cui Alnair avrebbe raggiunto la sua meta.
    "A presto Alnair..." disse il lupo, leccandogli il collo. Era solito scambiare gesti affettuosi con chiunque, nessuno gli avrebbe tolto quel suo spirito focoso ed infervorato... niente e nessuno, neanche un addio. Anche Flynn volle salutarlo a suo modo.
    "Segui la via di cui adesso conosci la direzione, non temere di smarrire la strada e... se questo dovesse succedere, cerca in te: troverai ciò di cui hai bisogno"
    Xaviher ululò in maniera decisamente prorompente, facendo rassomigliare il suo grido di libertà ad un limpido canto quasi sacro e, con ciò, si preparò ad assistere alla partenza del suo amico.
    Ok... che peccato doverla chiudere qui, mi dispiace un casino xD
    Prima di andare alla città dei corvi, potresti andare anche da un'altra parte per rendere il tutto più lungo e divertente... invece di andare subito all'obbiettivo.
    Ad esempio, qui c'è King che ha alcuni PG liberi per ruolare...
    come vuoi in somma! A breve riaprirò la role con David, ma nel frattempo puoi unirti ad un'altra role con Alnair mentre aspetti che io apra quella ai Corvi che... penso aprirò mooooolto tra un po' xD


    Edited by Aesingr - 24/11/2016, 21:07
     
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    Alnair ascoltò le spiegazioni di Flynn riguardo l'essere loro stessi. Lui a riguardo si chiese che doveva pensare. Dopotutto se questo fosse vero molto letteralmente, allora lui non doveva essere un unicorno ma un essere umano. Oppure il suo essere se stesso era essere un umano dentro il corpo di un unicorno? Decise di tenersi dentro questo e di parlarne in un altro momento, semmai li avessi incontrati di nuovo. Specialmente dato che per loro lui era sempre il benvenuto nel loro branco. E questo lo fece sentire molto lusingato.

    Arrivati nel luogo dove c'era il confine nel luogo gelato e l'inizio di un clima più mite. Sentì le parole d'addio di Flynn, e l'ululato d'addio di Xaviher. Ascoltato questo, Alnair disse.

    "Ok. Grazie di tutto! Mi mancherete. Spero davvero che un giorno ci incontreremo di nuovo."

    Dopodiché si impennò e poi partì al galoppo in avanti, verso l'orizzonte, fuori dal freddo e dal gelo, e pronto per la fase successiva del suo viaggio.
     
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