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.Erano partiti in volo già da un pezzo, ormai il luogo in cui le avevano riferito trovarsi i loro compagni non doveva essere più troppo lontano.
Le sue bianche ali si dispiegavano gonfiate dal vento, indirizzando le piume verso l'esterno e conferendole poderose spinte per continuare a sospingersi in avanti senza troppa fatica.
"Mi sembri esperto nel volo... non credo ti servano pause. O sbaglio?" chiese a Zephiros, poco dietro di lei.
Si voltò un attimo a fissarlo, incrociando il suo strano sguardo impenetrabile. Era di poche parole quel tipo, ma era dannatamente fin troppo ingenuo... oppure stava cercando di ingannarli.
Comunque fosse a lei non importava, era necessario che adempiesse ai suoi compiti e se svolgeva le missioni assegnategli senza combinare problemi tanto di guadagnato.
Si abbassò di quota quando raggiunsero il versante boschivo di uno dei monti dell'ossidiana d'argento, volteggiando un po' così tanto perché sapeva di pavoneggiamento... o di rokkeggiamento, nel suo caso.
Volse lo sguardo in alto dove alcuni piccoli cumulonembi iniziavano ad ammassarsi, promettendo un temporale di lì a poco. Ad ali bagnate si vola sempre poco bene, ma ci voleva ben altro per fermare un roc e un drago.
La vegetazione si apriva sotto di loro in spirali arboree formate da chiome di ogni forma, di dimensioni varie e irregolari come in un tappeto verde con qualche rigonfiamento e un paio di strappi qua e là.
"Siamo quasi arrivati"
Ancora niente pioggia, sperava che le nuvole avrebbero permesso loro di raggiungere il luogo di destinazione asciutti; dopo non sarebbe stato un problema affrontare l'acqua.
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Tranquilla,non mi servono pause:ho volato per minuti interminabili in passato e non mi sono mai stancato. rispose Zephiros. Al mezzo udrago tornarono in mente alcuni momenti passati della sua vita in cui aveva volato per l'appunto per interminabili momenti,come,per esempio quando Mulan gli stava ancora insegnando. Non era stato molto severo nei suoi insegnamenti,anzi:era stato molto gentile e lo spronava s riprovare.
Bene. disse il mezzo roc quando seppe che erano quasi arrivati.. -
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Scese su una stretta radura contornata di abeti e di larici, ancorandosi a terra con gli artigli e afflosciando le ali attorno al corpo.
Il vantaggio del roc rispetto agli altri volatili era quello di riuscire tranquillamente a camminare con le zampe senza risultare goffo o impacciato, infatti Noxas iniziò a compiere ampi passi come nulla fosse e si diresse verso il punto che le avevano delineato perfettamente.
Calcolando le coordinate capì che mancavano poco meno di alcuni metri, ma non trovava il punto esatto.
"Quello che troveremo non ti piacerà, dobbiamo recuperare dei cadaveri"
L'atmosfera però si stava facendo stranamente pesante, come se qualche sguardo di troppo fosse intento a puntarli dall'ombra. Noxas si voltò un attimo verso la boscaglia, non intravedendo nulla e tornando a rivolgersi a Zephiros.
"Percepisci qualche odore?"
Il suo fiuto probabilmente era di gran lunga superiore a quello di un comune roc, e, in quel modo, sperava che potesse scorgere anche eventuali avvicinamenti pericolosi.
Eppure non sembrava esserci niente nei pressi del luogo... chi sa cosa stava succedendo lì attorno.
Vide un flebile bagliore profilarsi in cielo sopra di loro, e sollevò il capo confusa. Non era un lampo, nessun fulmine... cosa stava mai per accadere?. -
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Capisco. disse Zephiros. La parola cadaveri gli fece tornare nella testa brutti ricordi. Il corpo di Mulan Red e di altri suoi compagni tornarono per breve tempo ad occupare i suoi pensieri. Poi tornò a pensare alla situazione.
Non saprei:sento qualcosa ma non so precisamente cosa sia. rispose il mezzo drago. Poi vide il bagliore in cielo e lo osservò incuriosito,domandandosi silenziosamente cosa fosse.. -
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Il drago non era riuscito a distinguere l'entità di quella luce, ma le aveva comunque detto di aver percepito qualcosa. Quindi non era un fenomeno puramente naturale, cosa stava per accadere?
Dal raggio luminescente, il quale si diramò in tanti piccoli fasci azzurri, andò a formarsi una sorta di sfera che si irradiò fin dentro la boscaglia circostante.
Ad un tratto la sfera scese ad alta velocità verso terra, impattando con il suolo e generando un'esplosione abbastanza potente da far smuovere il vento e le fronde che si intrecciavano a comporre chiome di ogni forma.
Noxas non si mosse, ma quella manifestazione d'energia l'aveva incuriosita. Mai ammettere di avere un pizzico di timore...
"Fai attenzione" disse a Zephiros.
Dal piccolo cratere che si era generato in seguito all'impatto, uscirono due lunghe candide zampe artigliate ed una testa da rapace, sulla cui sommità si trovavano alcune larghe piume biancoazzurre. Quando emerse del tutto furono in grado di vederlo: un grifone, alto appena la metà di Zephiros, assolutamente bello e dal corpo rivestito di flessuose piume color del cielo.
Solo dopo uno sguardo più attento Noxas capì che si trattava di una femmina, non era difficile intuirlo anche dai suoi movimenti aggraziati e leggiadri.
"Ho... fatto confusione?" chiese lei con voce pacata, limpida e cristallina come acqua di montagna.
"In effetti" rispose la roc, come al suo solito schietta e diretta.
"Oh, chiedo scusa. Cosa ci fate qui?"
"Stiamo cercando... dei corpi"
Quella si avvicinò, con le ali leggermente aperte e con il muso fiero e selvaggio sollevato verso il mezzo drago. Il suo sguardo pareva velato di tristezza, come fosse stata lei a perdere un compagno.
"Si tratta di alcuni umani e di un giovane drago?"
Noxas attese un attimo, poi rispose.
"A dire il vero erano soltanto due umani"
"Capisco. Ho ritrovato pochi giorni fà alcuni dei loro corpi, erano tre uomini, un ragazzo ed un piccolo drago"
Noxas era confusa. Chi erano gli altri? I sopravvissuti avevano riferito che nessuno degli avversari era stato ucciso, quindi chi accidenti erano gli altri due uomini e il drago...
"Cosa ne hai fatto"
Lei chinò il muso, come se il tono della roc l'avesse ferita.
"Niente, li ho coperti di foglie e li ho lascia..."
"Dove?" la interruppe Noxas, infastidita dall'esser venuta a sapere che erano state spostate le salme.
"Ho pensato... che così... almeno... nessuno se ne sarebbe potuto cibare e... la pioggia non li avrebbe bagnati"
La risposta quasi afflitta della grifonessa fece rilassare Noxas, che, una volta tanto, decise di scusarsi o almeno di provarci.
"Si, d'accordo. Ti ringrazio, adesso però dicci dove li hai portati"
"Ecco... si, però forse è meglio se aspettate la notte"
No, non c'era niente da aspettare.
"Non vedo perché aspettare"
La roc vide come la nuova arrivata si fosse avvicinata anche troppo a Zephiros, e lo stesse guardando in maniera poco chiara.
No, decisamente no, che intenzioni aveva? Sperò che il drago non facesse strane sciocchezze. Erano in missione.
"Dovete aspettare perché... al momento è pericoloso infilarsi nella vegetazione, ci sono alcune piante che potrebbero volervi aggredire. Non è da molto che è piovuto, e tra poco ricomincerà. Quando si sentono minacciate le calenie attaccano chiunque, soprattutto se rifornite di molta energia in seguito alla pioggia"
Di che diavoleria si trattava? Poco importava, non si sarebbe lasciata intimorire da delle piante.. -
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Zephiros lasciò che fosse Noxas a parlare. Aveva notato che quella femmina di grifone si era avvicinata a lui. Sperava vivamente che le sue intenzioni non fossero quelle che pensava che fossero. Era in missione e si ricordava bene di quello che la roc gli aveva detto prima che fosse entrato nel suo gruppo. Poi disse:Io non mi faccio spaventare da delle piante.. . -
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Noxas si aggrappò all'avvertimento lanciato da Zephiros, ed era del suo stesso avviso.
In effetti... dovevano davvero temere delle piante?
"Puoi comunque condurci da loro?"
La grifonessa attese qualche istante prima di rispondere, poi chinò rassegnata il capo e parve soffermarsi ad osservare le proprie zampe.
"D'accordo" disse con una punta di malinconia nella voce, cominciando ad incamminarsi.
Si portarono dove la vegetazione si infittiva, addentrandosi nei meandri di una boscaglia sempre più folta e meno luminosa.. -
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Zephiros ascoltò in silenzio quello che le due stavano dicendo e,non appena la grifone acconsentì a condurli da loro il mezzo drago si limitò inizialmente a seguirle. Poi,però iniziò a guardarsi intorno per meglio notare il paesaggio che lo circondava. Aveva sempre pensato che la natura avesse la sua bellezza,in fondo. All'inprovviso vide davanti a se un gruppo di quattro lupi. Spaventati gli ringhiarono contro con ferocia ed il mezzo roc,con un semplice sbuffo del naso li spaventò a morte,facendo fare un latrato di spavento ai poveri canidi che scapparono nella foresta.
"Così imparate a fare i gradassi con uno più grosso e potente di voi" pensò Zephiros,che guardandoli mentre si allontanavano si mise a shignazzare.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Si, già meglio, ma puoi ancora incrementare il testo... vedi un po' come faccio io, anche basandomi solo su quello che hai scritto
Zephiros aveva inizialmente seguito il gruppo in silenzio, ammirando nel contempo la rigogliosa natura circostante che caratterizzava la foresta di alberi nella quale trovavano dimora diverse creature.
Proprio quattro di esse, dei lupi dal pelo grigio e dallo sguardo famelico, si avvicinarono ed iniziarono a ringhiare in direzione del mezzo drago. Chiaramente lui rispose loro a tono, com'era giusto che fosse, imponendo la sua superiorità a "parole", o meglio ruggiti, così da non dover sfoderare gli artigli.
La grifonessa assisstette a tutto ciò senza batter ciglio, limitandosi ad avanzare in un luogo tanto oscuro da sembrare quasi tetro. Il verde era parte di ogni cosa circostante, foglie liane ed erba costituivano l'unica varietà di visioni che quell'insolita oscurità poteva offrire.
"Io non proseguirò, mi dispiace... poco più avanti ci sono i vostri compagni, ma prima di raggiungerli dovrete affrontare le calenie e la loro morsa fatale"
Noxas non era minimamente spaventata da delle piante, ma l'espressione incerta insita nelle parole della grifonessa la misero in allarme.
"D'accordo, grazie" le rispose poi, prima di addentrarsi insieme a Zephiros nell'ombra più fitta. Se si nutrivano con la pioggia... dovevano essere grandi e ben visibili, ma lì sembrava tutta uguale la vegetazione.
"Fai attenzione, drago" continuò Noxas, rivolta a Zephiros.. -
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Zephiros osservò il tetro paesaggio attorno a lui,chiedendosi come potesse essere possibile che esistesse una tale oscura ambientazione. Ascoltò quello che la grifonessa disse. Probabilmente non proseguiva ulteriormentw con loro più per paura che per reale conoscenza di quelle piante. Come Noxas neanche lui era spaventato da dei qualsiasi vegetali,per quanto aggressivi potessero essere.
Va bene. disse il mezzo drago,che si guardò attorno mentre proseguiva.. -
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Voleva chiedere a Zephiros di cercare l'odore dei corpi, ma dovette desistere nel farlo perché un guizzo non molto distante attirò la sua attenzione.
Non capì immediatamente se fosse dovuto a qualche forma di vita o ad uno spostamento d'aria, ma dovette fermarsi e poggiare i piedi a terra. Artigliò il suolo erboso e aguzzò la vista nell'ombra, rendendosi conto solo allora di quanto il silenzio di quell'area fosse innaturale.
Percepì degli strani rumori sommessi, ma di nuovo non li associò a niente di specifico. D'improvviso due sottili aculei scuri le passarono a pochi centimetri dalle piume del collo, che la roc aveva spostato giusto in tempo per non essere infilsata. Non c'era stato verso di vederli, soltanto la completa e fine collaborazione tra i suoi sensi e la sua prontezza di riflessi le aveva concesso di evitarli senza subire danni.
"Ma che accidenti..."
Fu quello che successe dopo che proprio non poteva aspettarsi: delle strane protuberanze di legno fuoriuscirono dal terreno di fronte ai due, e questa volta riuscì a distinguerle nonostante il buio date le loro dimensioni. Da queste si protesero numerosi tralci ed alcune liane, in un intreccio che si scagliò verso di loro con una rapidità impressionante.
Era giunto il momento di fare un po' di luce da quelle parti, anche se non voleva ricorrere al suo potere per una cosa del genere... pareva quasi un insulto!
Evocò una sfera di luce fluttuante accanto a sé, mentre evitava l'attacco di quelle maledette piante che avrebbe presto sradicato senza troppe remore.
Si accorse in ritardo che qualcosa stava per giungerle anche alle spalle, riuscì a ruotare in aria e a menare un fendente con gli artigli solo all'ultimo istante... un attimo prima di essere colpita da un altro aculeo di legno lanciato da chi sa dove.
"Ma com'è possibile!" esclamò innervosita, portandosi vicino a Zephiros e sperando che non fosse stato afferrato o colpito da quegli affari demoniaci.. -
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All'inizio Zephiros si accorse che in quel momento c'era troppo silenzio per essere naturale. Poi venne quasi colto di sopresa dalla piante,che schivò solo grazie ad una prontezza di riflessi sputando fuoco addosso ad esse di rimando. Poi vide Noxas in difficoltà e provò ad avvicinarsi a lei per aiutarla,sputando fuoco su delle altre eventuali piante.
Mi aspettavo delle piante un po' meno pericolose! disse Zephiros,che si mise a difendere la roc finchè essa non si fosse rialzata.. -
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Un rivolo di sangue le stava scendendo dall'attaccatura dell'ala destra, ma non era certo qualcosa in grado di fermarla. Stessa cosa non poteva dirsi di quello che stava per arrivarle addosso, c'era un casino in quell'oscurità che aveva dell'incredibile.
Zephiros era partito a scagliare fuoco ovunque e il che aveva dato fuoco ad alcune piante, ma quella mossa poteva rivelarsi utile quanto imprudente. Anzi, era piuttosto da considerarsi una follia bella e buona:
"Ei cosa fai... rischi di dar fuoco all'intera selva, come facciamo se prende fuoco tutto!"
Detto e fatto, scoppiò un delirio di fiamme e fumo che aveva dell'incomprensibile. Data la densità della vegetazione e il modo in cui fittamente una pianta era intrecciata all'altra, ci volle poco per far divampare un piccolo incendio, che pian piano si propagò attraverso gli arbusti circostanti fino a raggiungere il legno degli alberi nei dintorni.
Nel contempo altre liane cercarono di avvinghiarsi al corpo del mezzo drago dalle sue spalle; alcune Noxas riuscì a dividerle a metà e a farle cadere inerti al suolo, altre furono troppo rapide e sperò ardentemente che Zephiros sapesse difendersi da solo. Certo, se sapeva cavarsela come sapeva combinare macelli allora erano apposto...
"Guarda un po'? Ora chi spegne queste fiamme..." chiese con una punta d'ironia ma anche di velata preoccupazione: se i corpi si fossero trovati lì attorno sarebbero potuti finire carbonizzati, e in tal caso avrebbe desquamato pezzo per pezzo quel dannato Zephiros.. -
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Oops disse Zephiros,accortosi un po' troppo tardi del suo errore,ricordandosi anche di quei corpi di cui aveva parlato Noxas. Dovevano essere importanti ed il mezzo drago non osava immaginarsi cosa gli avrebbe fatto o perlomeno provato a fargli quella roc anche se,molto probabilmente l'avrebbe lasciata fare. Quindi cercò di spegnere il fuoco soffocandolo. Poi,però si sentì afferrare dalle liane delle piante e con morsi ed artigli cercò di strapparseli di dosso. Cercò di guardare il lato positivo della cosa:se fosse bruciato tutto perlomeno anche quelle piante agressive sarebbero bruciate in quel tutto. . -
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Fortunatamente sembrava poter in qualche modo controllare le fiamme da lui generate, e il che fu un sollievo. Temette il peggio quando lo vide venir intrappolato dalle liane ma, con poche rapide azioni congiunte, riuscirono a sbarazzarsene con facilità: lui con la forza fisica, lei tranciando con dei fendenti luminescenti scagliati dalle ali quelle in arrivo.
L'odore di fumo e l'oscurità resero il tutto decisamente simile ad un inferno, le uniche fonti che le davano un po' di sicurezza in quel momento erano le luci che le fluttuavano attorno, divenute cinque per illuminare il più possibile le zone circostanti senza dover far affidamento sul chiarore delle fiamme.
"Cerca di diradare il fuoco se ne sei in grado, se riuscirai a circondare entrambi di fiamme mentre avanziamo il problema delle piante è risolto... ma modera il tuo elemento o rischiamo grosso qui"
Almeno lei; probabilmente Zephiros era in grado di resistere al fuoco senza problemi..
Vediamo se sai starmi dietro... |
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