Vediamo se sai starmi dietro...

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    Non so se ci riuscirò:non ci ho mai provato,ma potrei iniziare da ora. disse Zephiros,che iniziò a concentrarsi. All'improvviso le fiamme smisero di bruciare a caso e,per qualche secondo sembravano sparire,per poi riapparire attorno ai due. Il mezzo drago si stupì di esssere riuscito in quello che per lui era il primo tentativo nella sua vita. Magari,oltre che per scopi difensivi sarebbe potuto servire anche a qualcos'altro,magari che riguardasse una probabile compagna,anche se lui aveva già messo gli occhi su una femmina in particolare.
     
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    No no aspetta, che compagna oooooh? xDD

    In qualche modo Zephiros c'era riuscito, e i due erano avanzati abbastanza da potersi ritenere al sicuro almeno da quelle piante che li avevano attaccati prima. Sperava non ce ne fossero altre, anche se era sicura che il mezzodrago avrebbe dovuto tenere attiva la difesa di fuoco ancora per un po'.
    "Bene, ottimo lavoro"
    Noxas seguì Zephiros circondata dal suo fuoco, e tra una scintilla e l'altra raggiunsero uno spiazzo leggermente più aperto con qualche fronda sporgente verso l'esterno ed alcuni spiragli di luce provenienti dal cielo pomeridiano.
    La roc individuò qualcosa in fondo al sentiero oscuro che avevano imboccato, come un ammasso nero confuso ai piedi di un alto tronco dalla corteccia grigio scuro. Avvicinandosi meglio, una volta che Zephiros ebbe abbassato la barriera di fiamme, si accorse che non era nient'altro che un cumulo di foglie, sotto al quale probabilmente avrebbe recuperato i corpi dei suoi compagni.
    "Ci siamo, dovrebbero essere..."
    Quando Noxas mosse il fogliame per controllare l'effettiva presenza dei resti vi trovò soltanto uno sconcertante grosso foro
    vuoto che dava in uno spazio sotterraneo.
    "Ma che..."
    Il che non aveva senso, la grifonessa non aveva parlato di una cosa del genere. Cosa stava succedendo?
    "Ho la sensazione che qui sotto ci sia qualcosa di interessante" commentò dischiudendo le ali, sporgendo con la testa all'interno del freddo vano oscuro. "Che ne dici, andiamo a dare un'occhiata?"
    I suoi compagni erano la priorità, eppure quel luogo odorava di curioso... anzi, di estremamente curioso. Cosa ci faceva lì quell'entrata, impossibile da formarsi in seguito ad un fenomeno naturale?
     
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    Beh,un eventuale compagna,Aesingr. Immagino che tu sappia su chi ha messo gli occhi Zephiros :shifty:

    Zephiros abbassò le fiamme e poi ascoltò quello che Noxas disse. Poi vide il foro. Perchè c'era un grosso foro li? Dall'aspetto non sembrava essersi formato naturalmente. Poi sentì la domanda di Noxas. Voleva davvero andare lì sotto? Alla fine la curiosità di Noxas lo contagiò e la roc riuscì così a convincerlo.
    Sì,certo. rispose il mezzo roc,iniziando ad avanzare verso il foro,domandandosi come lei avesse fatto a convincerlo così facilmente. Forse stava iniziando davvero a provare qualcosa per lei. O forse lui era semplicemente uno che poteva essere facilmente convinto. Era combattuto su questo punto.q
     
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    Ciò che proveniva da quello strano ambiente sotterraneo emanava un sentore di umido e stantio, qualcosa che non pareva troppo dissimile da una qualunque area sotterranea piena d'umidità e terra bagnata.
    Il fatto strano era che lì effettivamente qualcosa ci fosse, e che non fosse per niente normale un simile condotto sotterraneo in quel luogo.
    Scesero di qualche metro, gettandosi dentro la stretta voragine senza pensarci troppo, e Noxas si chiese come avesse fatto Zephiros a non incastrarsi date le dimensioni della fenditura che gli consentivano appena di tenere le ali spalancate. All'interno di quel vano oscuro vi erano solamente pareti di nuda terra, niente più.
    La situazione cominciò a farsi sgradevole quando, oltre al buio e al vuoto sottostante, si aggiunse all'atmosfera già macabra un silenzio forse più spaventoso di quello all'interno della foresta di piante antipatiche. Scesero per diversi metri ancora, finché Noxas non percepì il terreno farsi sempre più vicino. Quando finalmente furono atterrati, Noxas attivò di nuovo la sua energia luminosa per rischiarare l'ambiente attraverso una fiaccola fluttuante che riprese a danzarle affianco alla testa.
    Quello che vide la sconcertò non poco: lì sotto, a pochi passi da loro, si trovavano dei cunicoli bui scavati nella terra, dai quali proveniva uno strano sentore non molto gradevole.
    Attorno a loro dopo pochi istanti cominciarono a manifestarsi, senza alcun preavviso, strane sagome opalescenti e appena visibili per mezzo della luce emessa dalla Roc.
    "Cosa... accidenti sta... succedendo?"
    Le figure presero ad avvicinarsi e a rendersi almeno più distinte alla vista, non avendo né odore né tanto meno qualcosa che potesse ricondurle a creature fisicamente presenti. Non producevano alcun suono, i loro movimenti parevano non essere influenzati dalla gravità e la loro forma allungata, simile a quella di serpenti trasparenti dotati d'ali, non dava certo l'impressione di trovarsi al cospetto di qualcosa di consueto.
    "Per le corna di Lyvor
    infuriato... che caspita siete?"
    Come a volerle rispondere, le strane creature presero a muoversi e a fluttuare attorno a lei e a Zephiros, al quale la Roc si avvicinò in vista di un attacco.
    "Che dici, è stato furbo scendere qui sotto?"

    Aspetta anche un po' a rispondere se vuoi, tanto in sti giorni ci sarò poco...
     
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    Zephiros notò quanto quel posto in cui erano subentrati fosse abbastanza stretto da permettergli a malapena di distendere le ali. Inoltre c'era un silenzio perfino più innaturale di quello che aveva sentito nella foresta. Dato che in quel silenzio erano poi stati attaccati il mezzo drago temette che anche questo silenzio fosse un segnale imminente dell'apparizione di qualche creatura ostile. E,a quanto pare aveva ragione:vedendo le figure serpentine si domandò cosa potessero essere. Poi li vide avvicinarsi e fluttuargli attorno e si mise ad osservarli meglio:finchè non li attaccavano non sembravano essere una minaccia.
    Non saprei. Dobbiamo vedere se abbiano o meno intenzioni ostili verso di noi. rispose il mezzo roc.
     
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    Eh, era una parola: capire se fossero ostili o meno era piuttosto complicato in una situazione come quella, anche se all'apparenza non sembravano troppo volenterosi di attaccar briga.
    Alcuni di loro poi si avvicinarono più del dovuto, e Noxas si chiese fino all'ultimo istante se avesse dovuto attaccare o meno: non tanto per timore di fare loro del male, aveva fatto molto più male e per molto meno... il punto stava nell'incapacità di determinare una strategia adeguata.
    Lei era solo venuta a recuperare i corpi dei compagni, che diavolo erano quegli affari? Forse sarebbe stato meglio tornare in superficie e cercarli il più rapidamente possibile, per poi andarsene senza troppe cerimonie.
    Ci pensarono quei cosi a complicarle la faccenda, mettendosi in cerchio di fronte all'apertura che conduceva verso l'alto e tappando ogni via di fuga.
    La roc allora puntò loro addosso la sua luce, senza entrare direttamente a contatto con le loro sagome fluttuanti, esclamando le parole più intimidatorie che le salirono al becco in quel momento.
    "Non ho idea di cosa siate e di cosa ci facciate qui, ma non provate ad impedirci di tornare indietro o ve ne pentirete"
    Mascherò alla perfezione il piccolo barlume di insicurezza che aveva preso a farsi strada nella sua testa, inducendola ad apparire più rude di quello che in realtà aveva intenzione di sembrare.
    Come ad aver compreso il messaggio, gli esserini si mossero verso i cunicoli interni della grotta, e per qualche secondo la roc restò a guardarli senza agire. Quando si fu accertata che non c'era pericolo, visto e considerato che avevano lasciato l'ingresso libero come lei aveva ordinato, volle seguirli per vedere fin dove avrebbe portato quella situazione.
    Non ci volle molto prima che lei e Zephiros, avanzando adagio, raggiungessero un luogo assurdamente inspiegabile e folle, qualcosa che non si sarebbe mai immaginata neanche nei suoi sogni più remoti:
    sotto il livello del suolo di qualche decina di metri, si ritrovavano d'innanzi ad una lugubre città in tutto il suo tetro splendore di torce, candele e tizzoni ardenti. Niente che potesse far pensare a qualcosa di diverso da un grande villaggio immerso nel buio della notte, una notte senza stelle; case, palazzi, individui che passeggiavano avanti e indietro, tutto brutalmente immerso in un silenzio innaturale e inestricabile.
    Volatili simili a piccoli rapaci danzavano in stormi, planando dai cornicioni delle finestre a dei grossi nidi su cui si poggiavano delicatamente; individui di specie diverse come elfi, nani e altre creature antropomorfe dialogavano in un macabro susseguirsi di conversazioni prive di un qualche suono e tutto sembrava così spontaneo da far venire i brividi.
    Noxas si voltò verso Zephiros, inclinando la testa ed emettendo un basso verso gutturale.
    "Hai un'idea di che posto sia questo?"
    Due umani si avvicinarono ai due sorridendo, mimando loro qualcosa con le mani che Noxas comprese come -seguiteci-.
    Non sapeva se ascoltarli, la cosa cominciava a farsi seriamente preoccupante.
    Alle loro spalle qualcosa si mosse, e giusto il tempo di voltarsi che si ritrovarono di fronte la grifonessa che avevano incontrato nella foresta.
    "Non seguiteli..."
    Noxas si avvicinò a Zephiros, entrando a contatto con una delle sue ali.
    "Immaginavo l'avreste trovato. Non erano le piante il vero pericolo, volevo che non vedeste questo luogo" confessò la creatura, superandoli.
    La sua voce cristallina risuonò nei cunicoli e nell'enorme spazio circostante, mentre i tenui bagliori delle fiamme le illuminavano il leggiadro muso piumato.
    "Di notte questo luogo viene sigillato da una forza misteriosa e reso invisibile a occhi indiscreti, ma per qualche motivo durante il giorno diventa accessibile a chiunque abbia un po' di arguzia nell'osservare. Penso sia a causa della strana luce che ad ogni alba si irradia da questa galleria oscura... ma sono anni che cerco di capirne qualcosa in più, senza successo"
    Attese un po', poi proseguì.
    "Seguitemi, c'è qualcosa con cui potete interagire... è inutile cercare un contatto con quegli esseri, si comportano come semplici figure eteree e silenziose... come spettri. Una sola volta ho accettato di seguirli, ed è meglio che non vediate quello che mi hanno mostrato"
     
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    Zephiros guardò meglio gli esseri. Non sembravano volerli attaccare. Si domandava se fossero una minaccia o se fossero davvero degli esseri pacifici. Poi,dopo che Noxas li ebbe minacciati ed essi si diressero in una direzione e la roc prese a seguirli anche il mezzo drago fece la stessa cosa. Poi,vedendo il villaggio dallo stupore guardò bene praticamente ogni punto. Gli abitanti erano dal suo punto di vista particolarmente inquietanti per via del fatto che non parlassero. Poi notò due umani che sembrava gli stessero chiedendo di seguirli ed il mezz roc fu tentato di farlo quando poi vide e sentì la grifonessa che avevano incontrato. Sentì Noxas che era entrata in contatto con una delle sue ali. Per pochissimo tempo arrossì,ma non si vide per via del colore scuro del suo corpo. Dopo aver ascoltato quello che aveva detto nella sua mente gli sorsero alcune domande:che cos'erano quegli esseri che avevano incontrato prima? Chi erano gli abitanti di quel posto e perchè non parlavano? Ma,sopratutto,cos'era quel posto e perchè si trovava lì? La grifonessa poi chiese loro di seguirli e Zephiros lo fece,chiedendosi con cosa avrebbero mai potuto interagire.
     
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    Camminarono a lungo, vagando tra scuri sentieri immersi nella penombra, contornati di automi privi di voce che vagavano senza meta apparente tra le varie abitazioni. In teoria il luogo poteva esser scambiato per un luogo in festa durante la notte, se solo i loro movimenti non fossero stati così piatti e monotoni e tutto ciò fosse immerso nel silenzio più assoluto.
    Neanche il fuoco delle torce scoppiettava, niente di niente. Si chiese se avrebbero almeno emesso del calore e se tutto ciò non fosse una mera illusione.
    La grifonessa li condusse in una sorta di strada che dava in un viale alberato, e ciò aveva dell'impossibile. In fondo a quel tratto di stradicciola non pareva esserci nient'altro che oscurità, nessuna luce più ad illuminare.
    La Roc si fermò: non per timore, la sua luce poteva rischiarare anche la tenebra più invalicabile, ma per diffidenza.
    "Chi ci dice che tu non ci stia traendo in trappola? Perché all'improvviso vuoi mostrarci una cosa del genere?"
    La grifonessa continuò ad avanzare, poi però si voltò a fissarla.
    "Perché siete i primi due viventi che arrivano qui dopo anni..."
    Come risposta non era delle peggiori, almeno aveva un senso.
    "E tu... da quanti anni sei qui?"
    La grifonessa parve esibire una tenera smorfia da cucciola, ma quello che disse in seguito lasciò di stucco la roc.
    "Più o meno centocinquanta"
    Non disse niente per non apparire scortese, ma sembrava decisamente la cavolata più grossa degli ultimi centocinquant'anni. Come poteva avere un secolo e mezzo con quel musetto e quella vocina?
    Poco importava, a Noxas bastava fare chiarezza su quel posto assurdo.
    A pochi metri da loro si manifestò una sorta di pozza verdastra, all'interno della quale vi era una luce abbagliante che emanava raggi fulgidi e sinistri verso l'alto, convergendo in tanti piccoli filamenti di fugace entità.
    Da essa proveniva come un rumore di ebollizione, l'unico suono udibile in tutto quel preoccupante cimitero in movimento.
    "Ecco... questa è l'unica forma d'esistenza con cui sono riuscita ad interagire. Ho girato questo piccolo mondo in lungo e in largo, gli altri sentieri portano solo nell'ombra. Avete mai visto niente di si..."
    Noxas emise un rapido verso di stupore che rassomigliò quasi ad un rantolo, e la sua espressione lasciava intendere che, oltre a saperne qualcosa, quel che sapeva non era il massimo della felicità.
    "Come... com'è possibile. Non credevo ce ne fosse un'altra!"
    La grifonessa sembrò illuminarsi, o almeno la sua voce parve accendersi di una qualche inappropriata emozione.
    "Sai di cosa si tratta?"
    Noxas alzò lo sguardo verso le volute di luce verde che saettavano nel vuoto sovrastante, incrociandosi a mezz'aria e generando soffici giochi di colore e bagliori zampillanti.
    "Quella è... la mano della voce. Ne ho già vista una simile, e in circostanze sicuramente non piacevoli"
    I suoi occhi ametista si piantarono sul mezzo drago, che aveva il compito di proteggere... in realtà, in quanto compagna di missione, avrebbe dovuto pensare unicamente a se stessa e al recupero dei caduti, ma ormai il danno era fatto e variare due decisioni al posto di una non avrebbe poi causato così tanti problemi; almeno sperava.
    Che problemi c'erano se ora quel tipetto le stava più simpatico di quanto le sarebbe dovuto stare? Sembrava così ingenuo...
    "Zephiros, la cosa non mi piace. Però c'è un motivo se siamo circondati di corpi
    senz'anima, non ti cambia niente se variamo un po' i programmi e adesso... facciamo un po' di baldoria vero?"
     
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    Zephiros osservò il viale alberato.
    È impossibile... pensò. La seguente risposta della grifonessa ai dubbi di Noxas era lecita. Chissà per quanto era rimasta sola. Quello che la grifonessa disse successivamente,però lo lasciò sconcertato:pensava fosse uns giovane della sua specie e non che avesse tutti quegli anni. Era più vecchia di lui. E lo lasciò preoccupato sul fatto che,magari fosse stata lì senza nessun altro essere viventi per decenni. Osservò in silenzio quella specie di pozza. I commenti e lo stupore della roc lo incuriosirono. A quanto pare conosceva già quel tipo di entità. Senti poi la domanda di quest'ultima.
    No,non mi dispiace fare un cambio di programma. rispose il mezzo drago,che osservava Noxas a sua volta per ricambiarla dello sguardo che le stava rivolgendo.
     
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    Il mezzo drago accettò, benissimo.
    Non si sarebbe data troppi problemi allora, anzi... era giunto il momento di divertirsi come si deve almeno un po'!
    Si voltò verso la grifonessa, indicandole con il becco la pozza di luce verde.
    "Io so come funziona quel tipo d'energia, è da lì che proviene la luce delle lanterne e ciò che da la forma a quegli esseri eterei. Se riusciremo a generare abbastanza forza da contrastare quella contenuta in quell'ammasso luminoso, il legame si spegnerà e tutto sprofonderà nelle tenebre. C'è un piccolo particolare però... che rende il tutto molto divertente: una volta distrutta, quelle sagome prenderanno forma definitivamente, diventando... oltre che materiali... molto pericolose. La mano della voce era un tempo un altare dedicato al culto di una divinità di cui resta ben poco, adesso credevo di essere stata io con la mia famiglia ad aver distrutto l'ultimo frammento di questa leggenda, ma a quanto pare..."
    Si fermò un attimo, voltandosi ad osservare ciò che si erano lasciati alle spalle, intravedendo solo la luce soffusa delle fiaccole in lontananza.
    "Perché hai nascosto i corpi dei nostri amici qui nelle vicinanze se non volevi che scoprissimo questo luogo? Tu non la racconti giusta" disse in fine alla grifonessa, con cui ebbe un profondo triste scambio di sguardi che le diede la conferma dei suoi sospetti.
    "Avrei voluto spostarmi in effetti ma..." era quasi sibile percepire le lacrime trattenute dai suoi occhi cristallini. "sto aspettando qualcuno. Sono anni che aspetto, mi ha promesso che sarebbe tornato. Se mi allontanassi... potrebbe arrivare quando non ci sono..."
    Si, era come si immaginava, quella creatura era fuori di testa.
    "Tutto ciò non ha senso: prima vuoi mandarci a cercare da soli i corpi dei nostri compagni, che dici di aver nascosto dove le intemperie non li avrebbero danneggiati, ma che avremmo dovuto venire a cercarli di notte, per paura delle piante che Zephiros ha tranquillamente incendiato... poi adesso compari dicendo che era una menzogna e che non volevi che vedessimo questo posto, accessibile solo durante le ore diurne.
    La grifonessa chinò il muso, socchiudendo le palpebre. Quando le riaprì qualcosa in lei parve farsi insolitamente più cupo, cambiamento che alla roc non passò inosservato.
    Quando parlò, anche la sua voce sembrava leggermente più profonda di quella a cui si era abituata, e la sua espressione lasciava presagire che effettivamente qualcosa non andasse.
    "Ho capito, sei troppo sveglia perché io possa ingannarti... dico bene?"
    Se il becco di Noxas fosse stato labbra, il sorriso che avrebbe solcato il suo muso sarebbe andato da orecchio a orecchio. Era proprio quello che voleva farle intendere: basta fandonie.
    "Si, è come dici, in realtà volevo che voi arrivaste qui e che scopriste questo luogo per aiutarmi a risolvere il mistero che lo avvolge... credevo di forviarvi, ma a quanto pare non ce ne sarebbe comunque stato bisogno. Sono venute pochissime altre persone prima di voi, tutti umani che hanno fatto una brutta fine. Questo luogo la notte, oltre a sigillarsi, subisce un drastico cambiamento... ed una volta ho potuto sperimentarlo in prima persona"
    Noxas annuì.
    "Si beh, anch'io... so cosa succede, per questo dobbiamo sbrigarci"
    Si voltò verso Zephiros, con decisione sul muso.
    "Ti spiego dopo i dettagli, adesso concentrati e scaglia una potente vampata di fuoco contro quella luce verde che sgorga dalla pozza, io unirò a te il mio potere. Una volta esplosa, dovrai seguirmi e volare a tutta velocità verso l'uscita perché... non sarà simpatico per le tue piume aver a che fare con quegli esseri che abbiamo oltrepassato... in forma decisamente più agguerrita"
    Detto ciò caricò la sua luce e la incanalò attorno alla propria ala destra, menando un fendente in direzionedella pozza verdastra a cui Zephiros avrebbe dovuto unire il suo fuoco.
     
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    Zephiros ascoltò quello che le due dissero. Effettivamente era strano quello che aveva fatto la grifonessa e non stava dicendo il vero. Perchè mentire? Poi ascoltò anche il seguito della conversazione. Strano modo di farli venire lì. Lo insospettì quell'avvenimento che essa aveva sperimentato. Chissà che le era successo.
    Va bene,lo farò. disse il mezzo drago,che guardò la pozza verdastra pronto a sparare in qualsiasi momento. Non gli andava molto a genio il fatto che potesse succedere qualcosa alle sue piume. E infatti,non appena Noxas sparò anche Zephiros lo fece,sparando più fuoco che poteva.
     
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    Il fuoco e la luce si unirono, generando un potente boato che, all'impatto con la pozza, esplose in tante scintille splendenti.
    Un attimo dopo, il buio più totale. Noxas evocò la sua luce e precedette i due, alzandosi fino quasi a sfiorare il "soffitto" di terra e spiegando le ali a tutta velocità.
    "Avanti drago, vediamo se riesci a starmi dietro... a chi esce prima!"
    Una situazione di pericolo per lei era soltanto un gioco, in fondo era Noxas Luce d'ametista... non aveva certo paura del buio.
    La sfera luminosa che generò attorno a sé rischiarò parecchio l'ambiente, e le figure sottostanti che già iniziavano a protendersi verso di loro erano ben visibili fortunatamente.
    La grifonessa volava alle loro spalle.
     
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    Zephiros osservò tutto diventare buio. Poi vide Noxas evocare la sua luce e la ascoltò.
    A chi esce prima. disse a sua volta Zephiros,che spiegò le sue ali e si innalzò in volo verso di lei. Aveva iniziato ad intuire che quei momenti di pericolo per lei sembravano essere solo la normalità. Così si domandò mentalmente che cosa sarebbe dovuto andare ad affrontare in seguito. Poco dopo,senza neanche accorgersene le arrivò a pochi metri di distanza. Si ritrovò ancora a pensare a quello che provava dentro al cuore. Possibile che fosse bastato così poco tempo per andare a provare qualcosa per qualcuno?
     
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    Incredibilmente arrivarono in fondo al tragitto incolumi, ma quando dovettero infilarsi nel cunicolo per tornare all'esterno, alcuni degli spiritelli che erano apparsi loro quando erano arrivati si pararono d'innanzi al loro infervorato incedere.
    Senza troppe remore, la roc si lanciò loro contro ad ali spianate avvolta da un sole luminoso, ed essi si dispersero per lasciarla passare, intimoriti o, perlomeno, resisi conto di non poterla fermare.
    La grifonessa seguì i due a ruota, finché tutti e tre non si ritrovarono fuori all'aperto dopo molti metri di salita verso la luce del giorno.
    Soltanto quando ebbe messo le zampe a terra e il suo muso fu rischiarato dal sole Noxas si sentì al sicuro, quel giochetto era stato divertente ma non voleva più tornare là sotto... anche se sapeva che il gioco iniziava adesso.
    "Dimmi" disse Noxas alla grifonessa, senza voltarsi a guardarla. "Insieme a quelle anime c'era qualcuno che conoscevi vero?"
    A quel punto l'interlocutrice espresse uno sguardo stupito, incredulo di fronte alla perspicacia di Noxas che aveva capito tutto fin da quando si era resa conto del casino in cui si erano infilati.
    "C... come l'hai capito"
    "Sono abituata a comprendere questo genere di cose, lavoro per dei tipi che fanno delle intuizioni il loro pane quotidiano... come sono soliti affermare"
    La grifonessa, assunta di nuovo un'aria più pacata, si arrese e si aprì ai due.
    "Si... speravo che avreste potuto riportarlo in superficie, speravo di poterne sapere di più. Proprio di lui vi parlavo, proprio lui sto aspettando..."
    "Mi dispiace" ammise Noxas, alzando lo sguardo. "ma chiunque tu abbia visto là sotto è destinato a vagare nel limbo di un piccolo mondo senza tempo finché la mano della voce non cesserà il suo influsso. E anche a quel punto.... non lo riavrai indietro. Abbiamo appena distrutto la fonte d'energia, e adesso sta per iniziare una bella festa in questo bosco... preparatevi"
    Pochi secondi dopo, senza dare a nessuno il tempo di commentare o di fare domande, dal foro nel terreno giunsero rapide delle ombre e alcune delle sagome che avevano visto all'interno di quel macabro spettacolo silenzioso.
    Molte si mossero in direzioni casuali, alcune si dispersero, altre sembrarono dissolversi alla luce solare; qualcuno si confuse tra gli alberi e sparì, qualcun'altro, dotato d'ali, si librò nel cielo per dirigersi verso l'orizzonte.
    Ci fu qualcuno però che, dopo esser uscito, si gettò contro i tre lì presenti e li aggredì con forza inaspettatamente elevata: Noxas falciò una delle creature d'ombra che stava per gettarsi incontro a Zephiros, schizzando alla velocità della luce addosso all'essere con gli artigli spalancati.
    Un'altra orda di creature oscure emerse e si lanciò all'attacco, e lei come Zephiros era pronta a riceverli. Si accorse solo in quel momento che la grifonessa si era gettata all'inseguimento di uno di quegli esseri, senza badare né a se stessa né a loro due rimasti ad affrontare gli avversari.
    "Fermati! Non seguirlo! Non ti condurrà da ness..."
    Dovette fermarsi, dato che due rapaci ed un umano armato d'ascia le si erano gettati addosso. Senza dubbio adesso non erano più eterei, i loro attacchi erano fisici e concreti, oltre che pericolosi; se riuscì ad evitarli e a dissolverli con alcuni getti luminescenti fu solo per prontezza di riflessi. Menava fendenti e tagli d'ala in ogni dove, sferzando l'aria tramite squarci di luce fulminei e precisi.
    "Tutto bene Zeph?" chiese amichevolmente al mezzo drago, avvicinandosi a lui mentre ne faceva scomparire altri due. Quei cosi d'ombra iniziavano ad essere fastidiosi. "finché escono dobbiamo dissolvere quelli che si dimostreranno ostili, lasciando perdere quelli che fuggiranno e sceglieranno di raggiungere il cielo da soli... tutti loro erano confinati in una triste realtà legata ad un'antica magia molto pericolosa, ma adesso dobbiamo spedirli dov'è giusto che vadano"
    Si, dovevano dare pace a quelle anime smarrite, e quale modo migliore per farlo se non... una bella scazzottata di artigli e piume!
    Tra qualche post concluderò questa role, così con Zephiros potrai spostarti da qualche altra parte. Purtroppo ho poco tempo di recente e sto cercando di concludere il più role possibile per non far aspettare troppo voi utenti, tanto anche se ora Noxas e Zeph si separeranno si rincontreranno a breve xD
     
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    Appena usciti Zephiros ascoltò un altro dialogo tra Noxas e la grofonessa. Quindi voleva che lui e la roc recuperassero qualcuno a lei caro. Ma,da quanto sentì non poteva essere possibile. Poi vide gli esseri che avevano visto lì sotto uscire. E,mentre alcuni se ne andavano altri li stavano attaccando.
    Sì,sto bene. rispose il mezzo drago,che ascoltò il resto di quello che Nixas disse. E capì cosa dovevano fare ora:combattere e sconfiggere quegli esseri,che,a quanto pare poi sarebbero andati in pace. Quindi sparò sputi esplosivi contro tutti quelli che li stavano attaccando,colpendo con morsi ed artigliate chiunque si avvicinasse troppo,ruggendo loro contro.
     
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