Potrebbe esserci un problema

Role Seria

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  1. Ickym
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    La terra ormai è ridotta ad un residuo dello splendido pianeta che era. Le città sono tutte in rovina, nelle campagne girano le creature più pericolose che si siano mai viste.
    La maggior parte della popolazione è stata trasportata sulle colonie lunari o su quelle marziane,
    quelli che rimangono sono i pochi civili che hanno "perso il treno", criminali esiliati a vivere sul pianeta ormai abbandonato e creature senza logica ne raziocinio, devoti solo al cibarsi e sopravvivere.
    Periodicamente, sono organizzati dei lanci di navette dalle colonie per recuperare gli ultimi sopravvissuti, anche se, si sono fatti via via più rari dati i continui attacchi che subivano ad ogni atterraggio.

    Nella periferia di una metropoli, un drago antropomorfo, coperto da un'armatura leggera che gli permette comunque di muoversi senza impedimenti, e con il volto completamente coperto da una maschera liscia e senza dettagli se non per un colore nero venato di rosso si aggira per alcuni appartamenti delle abitazioni dell'area in cerca di qualsiasi cosa che possa tornargli utile. Al di fuori è mattina, il sole è sorto da poche ore, ma nessuno del posto ha ancora avuto l'occasione di ammirare i suoi colori, data la fitta coltre di nuvole che sovrasta la città. Neve, lenta e silenziosa cade delicata, accumulandosi ovunque ne abbia occasione.

    Il drago continua nella sua ricerca, con magri risultati. Alla fine decide di salire sul tetto piatto del condominio, per darsi un'occhiata intorno.
    La neve ovattava ogni suono e rendeva gli spari in lontananza ancora più lontani. alcune colonne di fumo nero si alzavano dalla città, come per aiutare i grattaceli a mantenere in alto quell'opprimente soffitto di nuvole. Alcuni edifici erano danneggiati, tenendo in alto le loro pareti distrutte e mostrando le propria ossa d'acciaio, altri erano ridotti ad un cumulo di macerie, mentre altri ancora, i più fortunati, erano intatti se non per un po' di disordine al loro interno.

    Fece alcuni passi, sprofondando leggermente nella neve fresca, per raggiungere il parapetto e appoggiarvisi. Una nuova di vapore si parava davanti al suo sguardo ritmicamente, sincronizzata con il suo respiro lento. Decise che sembrava una giornata tranquilla, ma era troppo presto per dirlo.
     
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    Era una giornata grigia... Come quelle precedenti e quelle sucessive, ma per lui andava bene.
    Gli ultimi umani presto sarebbero stati divorati da quelle tenere creature, ed esseri come lui avrebbero ereditato il mondo.
    Già lui... Un essere avvolto da una mantella nera che lo avvolgeva e sotto una nano-tuta aderente.
    Solo gli occhi rossi che brillavano sotto il cappuccio e la lunga coda con anelli di pelo bianco e nero che faceva capolino da sotto il manto nero, ne potevano indicare la natura.
    Il cappuccio copriva la testa, mentre una lunga sciarpa rossa che gli copriva il viso.
    Ghermiva spazzata dal vento gelido insieme al mantello.
    Al essere venne in mente l'idea di attraversare il deserto innevato, che un tempo era una verde prateria, assumendo la sua forma di drago oscuro.
    Dopotutto il mondo ormai era in mano hai draghi visto che, oltre essersi immunizzati alle radiazione e al ambiente mutato col tempo, erano praticamente nati per uccidere essendo macchine da guerra viventi, mentre gli umani erano piccoli e deboli senza i mezzi per sconfiggerli.
    In lontananza vedeva dietro di se e davanti un vuoto innevato.
    A destra il mare grigio scuro.
    A sinistra invece una di quelle giungle tossiche, composta da "piante" che emanavano spore velenose, irrespirabili per gli esseri umani senza maschere a gas.
    Quelle piante, che sembravano di un altro pianeta, presto avrebbero ricoperto il globo.
    Forse solo nel profondo del mare, ormai governato da sirene e mostri immensi, C'erano ancora città sottomarine gestite da umani e nei cieli alcune di quelle bislacche città volanti, se non sono già precipitate distrutte dagli stormi di draghi e demoni.
    Ma sulla superficie... C'era solo morte, cenere, mostri, piante velenose e uomini che si nascondevano terrorizzati in rozzi bunker, metropolitane o altri luoghi.
    Quei poveracci che sperano solo di non essere i prossimi a essere divorati da deathclaw, mostri tarli, draghi, sai o creature peggiori...
    E lui?
    Lui vaga
    Vaga lungo la costa di quel deserto innevato appezzato di selve venefiche.
    Lui aspetta.
    Un giorno l'inverno finirà e la superfice tornerà a essere coperta tutta dal sole.
    Ma ora.
    L'essere misterioso vaga nella neve, aspetta tempi migliori.
    Ormai ha camminato tanto da aver trovato un altra città... Ottimo, Stava finendo il cibo.
    Se non altro dalla neve, anche se irradiata perché vicina a uno dei punti dove erano esplse le bombe, poteva ricavare liquidi anche in brutti posti se erano innevati... Come l'intera superficie a quanto sembrava era.
    Non avrebbe subito danno dalle radiazioni a qui il suo corpo divino era immune.
    Ma sentiva già gli spari, aveva fatto bene a restare in quella forma.
    Un enorme drago nero non passa inosservato, poi così poteva nascondersi meglio.
    Decise di passare sui tetti arrampicandosi, c'erano dei sai in branco che ignorò sperando che facessero lo stesso, e fu così.
    Il branco fortunatamente si diresse in volo verso un gruppo di sopravvissuti che inutilmente svuotavano i loro ultimi caricatori su di loro.
    Il misterioso essere incappucciato si girò in tempo per vedere gli schizzi di sangue dei sopravvissuti volare.
    Lui però li ignoro e tirò dritto evitando gli scontri tra i vari mostri, ma uccise comunque con la sua balestra vivente una blatta gigante e ne prese le parti migliori per lasciare il resto a qualche bestiaccia.
    Quella carne era un Pò amara per i suoi gusti, lo sapeva per esperienza, ma era molto nutriente.
    Uccise anche un paio di enormi locuste-scorpione, altro che calamità biblica! Quelle si che erano deliziose!
    Ne mangiò subito una zampa delle dimensioni di un cosciotto.
    Scostò la sciarpa e iniziò a strappare a morsi l'esoscheletro del arto di antropode e arrivare alla deliziosa polpa.
    Una vera leccornia!
    Ma poi si rese conto di essere osservato dal alto da un drago umanoide su un edificio simile a un grattacelo mezzo distrutto.
    Un cecchino?
    Non oggi!
    Il misterioso essere prese le due ultime prede, e con ancora la zampa tra i denti corse a tuffarsi in un buco nel tetto, finendo in una squallida soffitta... Che in fondo non era così male.
    Almeno lì avrebbe mangiato in pace.
    Si sarebbe preoccupato dopo di altro.
    Aveva così damatamene fame!

    scusate le 123456789 citazioni.
    Ma il post apocalittico/futuro distolico è il mio genere preferito dopo il fantasy :3


    Edited by Master of Void - 10/9/2016, 08:46
     
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  3. Darkfederik[DF]
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    Quando decenni prima per la Terra era già troppo tardi e il mondo correva ai ripari il più lontano possibile da essa aveva avuto la grande idea di fare un patto con un demone degli incroci, quel bastardo prometteva un posto su una di quelle navicelle per marte in cambio della sua sola anima quando la sua vita si sarebbe spenta, ormai sapeva che se fosse rimasto sulla terra il suo destino sarebbe stato inevitabilmente segnato ciò che non aveva capito era che la sua vita la sarebbe venuta a prendere ancor prima di aver messo piede su quella nave.

    Un tizio qualunque si aggirava tra la giungla di edifici a pezzi, due zaini parecchio capienti e un fucile Ak23 con un paio di caricatori, non doveva essere di quelle parti, probabilmente veniva da fuori città, uno così da solo non poteva essere sopravissuto fino ad ora in quel che restava della città, lui lo osservò per un po si muoveva tra le macerie di una palazzina demolita i quali resti erano già stati depredati di ogni cosa, l'uomo era visibilmente in allerta ma a lui non interessava tanto non poteva vederlo, gli gironzolava attorno appena a un paio di metri da lui ma si era fatto escludere dalla vista dell'uomo e non si sarebbe reso conto di lui neanche se ci avesse sbattuto contro.


    Il demone aveva sguinzagliato i suoi mastini infernali contro di lui e questi lo avevano braccato fino a che non lo avevano preso e i profondi solchi degli artigli e delle zanne sulla schiena e le gambe ne erano la prova, e quindi era morto.
    E poi era di nuovo vivo. Non ricordava nulla ma ora tra la spalla sinistra e il collo era comparsa l'impronta di una mano impressa nella pelle in una cicatrice da bruciatura come se lo avesse afferrato e non era più solo umano qualcosa di dove era stato era rimasto, una parte umana e l'altra demone forse... e quella natura blasfema aveva sviluppato in lui particolari abilità.

    "lascia a terra gli zaini" Subito l'uomo si voltò da dove proveniva la voce puntando il fucile verso il nulla che i suoi occhi gli facevano vedere poi la voce di lui si ripresentò esattamente alle sue spalle come se gli stesse sussurrando all'orecchio "Ora." l'uomo inciampò maldestramente nel tentativo di voltarsi , terrorizzato sparò a vuoto metà del caricatore davanti a se "Chi se..!" le parole si confusero con i singhiozzi e il suo sangue che sgorgava dalla gola mentre agonizzava a terra dopo che con uno dei suoi 2 pugnali dalle venature nella lama incandescenti lo avevano sgozzato e mentre gli occhi cercavano ancora di scorgere la figura che lo aveva condannato negli ultimi istanti di vita questa si fece vedere in piedi davanti a esso, una figura abbastanza magra con una particolare "tuta" nera con sottili placche nere opache che la ricoprono in vari punti, un tattico anch'esso nero, un cappuccio e una bandana nera, le uniche parti in cui era visibile la pelle sbiadita erano le mani alla base delle quali si intravedono delle cicatrici sulle vene e la riga degli occhi di un azzurro ghiaccio anch'essi sbiaditi e che non lasciano trasparire alcun tipo di emozione, "nessuno" rispose lui a bassa voce anche se l'uomo era già deceduto.

    Una volta tornato tra i vivi la libertà ebbe vita breve, il demone lo stava cercando così si tatuo sul ventre dei particolari simboli che gli impedivano di lasciare tracce, di essere posseduto o colpito da chissà quali stregonerie e magie nere. Ma anche questo non bastò e dopo che venne catturato e torturato sul ventre i tatuaggi erano diventati irriconoscibili e inefficaci vista la parte del corpo completamente sfigurata. Scappò non senza procurarsi altro dolore, e decise che i simboli demoniaci se li sarebbe incisi sulla pelle lasciando delle cicatrici sulle braccia la fronte e all'altezza del cuore e da allora lui divento nessuno, senza nome, senza casa o vita. Lui era nessuno.

    Gli zaini erano completamente vuoti, probabilmente si era spinto fin li in cerca di scorte, la sua attenzione fu attirata da degli spari che provenivano dalla strada appena oltre il condominio alla sua sinistra e incuriosito passando attraverso di esso e muovendosi nell'ombra arrivò dall'altra parte, gli spari si erano già fermati da un po' e sulla strada tra delle macchine rovesciate e arrugginite qua e la ricoperte di quella neve mista a cenere, un branco di sai stava eviscerando i corpi di alcuni uomini uno spettacolo carnale e disturbante ma a nessuno sarebbe importato e nessuno li avrebbe vendicati.

    spero di non aver scritto troppe cagate ^^'
     
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    ora a chi tocca? C'È altra gente che si deve aggiungere?
     
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  5. Ickym
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    Tocherebbe a me. Volete che aspettiamo se qualcun altro si aggiunge, oppure andiamo via diretti?
     
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    beh se qualcuno vuole aggiungersi si aggiunge no?
     
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  7. Ickym
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    Giusto xD


    Mentre guardava la relativa calma che regnava, si perse per un po' ad osservare il cielo.
    Nel frattempo un gruppo di spari seguiti da urla si alzarono da un posto li vicino, per poi essere seguito da degli spari solitari, anche se questi ultimi erano più vicino e non furono seguiti da urla.
    Poi i dei rumori di arti strappati e di masticazione attirarono la sua attenzione.
    Si accorse di una figura misteriosa, incappucciato, una piccola coda pelosa usciva dal mantello nero mentre una po' della sciarpa rossa che indossava svolazzava dietro di lui. Non poteva vederlo di fronte, ma sapeva che stava banchettando sulle carcasse della fauna locale ad alcuni tetti di distanza. Sembrava che si stesse godendo il pasto, quando si accorse di lui, e subito sparì dentro ad un'edificio, portandosi con se le sue prede.
    Vederlo, gli ricordò che anche lui doveva cercare del cibo, anche se non aveva fame.
    Senza scendere, prese la rincorsa e saltò da un un'edificio all'altro, atterrando sul tetto piatto.
    Quegli edifici erano tutti uguali, grigi tristi e monotoni, però nel loro stato attuale, avevano un certo fascino. Un'abbandonato, non troppo vecchio, ma neanche troppo recente.

    Siccome si era avvicinato sia allo sparo solitario, che al tetto che frequentava l'altro drago, decise di prendere qualche precauzione. Sganciò una pistola dal lato dello zaino, dato che non gli sembrava il caso di portarsi dietro l'artiglieria pesante, mentre con la coda apriva con forza la porta bloccata, quasi scardinandola.
    Aprendo la porta si scaturì il tipico rumore di ferro cigolante.
    Accese la torcia della pisola, e scese le scale, raggiunse la prima serie di appartamenti e si mise a cercare, sfondando di tanto in tanto, una finestra, in modo da fare entrare luce, e aria fresca dentro a quella tomba di barricate.

    Edited by Ickym - 14/9/2016, 22:28
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Eh... sapessi

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    Da un edificio uscì un qualcuno...
    "Ma che è sto casino qui ooh!"
    e poi se ne tornò dentro, come nulla fosse.

    Emh... scherzo, facevo così per dare un tocco di pandemonio alla cosa... buon proseguimento!


    Edited by Aesingr - 12/9/2016, 02:53
     
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  9. Ickym
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    Lol Aes xD
    Fatto, post sistemato, Void, a te!
     
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    Lui mangiava tranquillo, quando si rese conto che qualcuno lo guardava.
    Un essere simile a un umano con la pelle gialla, grandi occhi a palla e quarto dita per mano.
    L'essere tremava terrorizzato da Lui, che per tutta risposta gli ringhiò facendolo fuggire.
    Lui quindi finii di mangiare e si mise a dormire su un vecchio materasso, ma l'essere con la pelle gialla tornò con i genitori.
    Il padre mezzo calvo lo punzecchiò fino a farlo svegliare.
    La prima cosa che Lui fece appena sveglio fu prendere il bastone di mano al tizio e romperlo in due per poi buttarlo via e rimettersi a dormire.
    Ma loro iniziarono a prenderlo a calci.
    Al che Lui saltò via e gli emise contro un ringhio, per poi generare cal dorso zampe di ragno e tentacoli muniti di lame e artigli, che li misero in fuga di nuovo.
    Lui si riprese le prede e dopo aver riassorbito lame e tentacoli saltò fuori dal buco.
    Notò una porta aperta che prima era chiusa, così entrò a vedere, ma ci si era fiondato tanto in fretta che sbatte contro l'essere draghesco di prima.
    Lui si rimise a ringhiare verso la creatura.

    Edited by Master of Void - 15/9/2016, 23:47
     
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  11. Darkfederik[DF]
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    non credo di aver ben capito void, forse hai copiato 2 volte per sbaglio la risposta, comunque domani a qualche ora rispondo
     
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    ho sistemato.
    Comunque per Lui indico il mio personaggio, del quale non rivelo il nome per ora.
    Per questo è scritto in maiuscolo.
     
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  13. Darkfederik[DF]
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    Sarebbe stato troppo rischioso cercare di passare attraverso al branco di sai e non avrebbe di certo voluto interrompere il loro banchetto, cosí salí fino all'ultimo piano della palazzina.
    Alcune finestre erano ancora intatte e la luce che entrava da queste e dalle fessure sui muri incrostati illuminavano un vecchio pavimento in legno un po' cigolante ma sicuro, il piano era completamente vuoto, molte stanze in sequenza divise da un muro e una porta aperta per ogni stanza tranne una, una sola che era chiusa e non lasciava neanche vederci attraverso.
    Una volta appurato che qualcosa la bloccava dall'altra parte provó a spingere più forte che pote fino a quando un boato seguito dal rumore secco delle tavole del pavimento che cedevano sotto il peso dell'armadio oltre la porta che aveva inavvertitamente rovesciato per aprirla non si espanse su tutto il piano ed ogni stanza, sperare che il branco non avesse sentito nulla era forse troppo...
    Si sporse un secondo dalla finestra della stanza poco prima di vedere l'enorme figura di uno dei sai che si stagliava contro di essa incrinandone anche il muro attorno, il verso della creatura che richiamava i compagni a se era fortissimo e se fino ad ora alcuni non si erano accorti di lui adesso non c'erano più dubbi, era ora di correre.
    Dapprima si diresse verso le scale ma fu presto bloccato da una delle creature che era riuscita ad entrare in qualche modo, estrasse la Desert Eagle a due canne e scaricó meta del doppio caricatore addossó alla creatura che nonostante l'uso di alcuni proiettili speciali tentennó appen.
    Costretto a indietreggiare riprese a correre dalla parte opposta passando nuovamente per la stanza che era chiusa ma andando oltre fino all'ultima stanza che aveva una finestra più grande, anche se giá a pezzi, che dava su un vicolo e appena a qualche metro da dove si trovava un altro palazzo più alto dalle grosse finestre tutt'intorno, ancora con lo slancio della corsa saltó da un palazzo all'altro atterrando con un roll sul pavimento della palazzina a fianco e riprendendo la corsa, dal lato che dava sulla strada le ombre dei mostri gli svolazzavano attorno, uno irruppe da una delle finestre quasi andandosi a schiantare contro quello che già lo inseguiva e unendosi alla caccia all'uomo e intanto gli spaventosi versi delle voraci creature si avvicinavano a lui quasi travolgendolo.
     
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  14. Ickym
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    Il drago fece qualche passo indietro a causa dell'impatto. La creatura che aveva visto pochi minuti prima era lì davanti a lui, e gli stava ringhiando contro. Si ricompose rapidamente e mise tra lui e il nuovo arrivato quanto più spazio possibile con un piccolo balzo all'indietro.
    Dopodichè alzò l'arma che aveva tenuto in mano fino ad un momento prima, e disse con voce calma ma autoritaria: "Se capisci ciò che ti sto dicendo, vattene subito...".
    Sparò un colpo, che passò a qualche centimetro dalla testa della creatura misteriosa, per fargli capire che non scherzava. Non sapeva chi o cosa fosse, ma non aveva intenzione di ucciderlo, a meno che non lo avesse attaccato. "Abbi testa, fa la scelta migliore" gli disse prima di aprire un'altra porta con la coda mentre continuava a puntare alla cretaura
    Nel frattempo dei rumori di passi veloci e versi inumani cominciarono a farsi strada nell'aria. Si guardò attorno velocemente,tenendo comunque sotto tiro l'altro e tentando di localizzarne la fonte, ma non ebbe successo.
    "Spero solo che i simpaticoni qua in torno non abbiano voglia di farmi la festa" disse a bassa voce tra se e se.
    Era stanco di combattere per questo lo faceva solo se necessario,
     
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    Lui continuava a ringhiare mentre si era messo in una posizione quadrupede.
    Da sotto il cappuccio si potevano vedere i suoi occhi rossi e le zanne brillare.
    Lui voleva fargli capire che se voleva fare scherzi l'avrebbe pagata cara visto che lo avrebbe attaccato.
    Non voleva attaccarlo Lui.
    Lui voleva solo difendersi e il suo comportamento era precauzionato.
    Gli puntò una pistola su di lui il drago.
    Lui alla vista del arma emise un cupo e basso rugito.
    -non farlo amico.
    Non farlo.
    Non sai che stai per fare.
    Vai per la tua strada e io per la mia.-
    Cercò di dirgli telepaticamente, ma il drago era troppo concentrato per sentirlo e la sua mente era una porta chiusa.
    Lui provò a dire allora qualcosa a voce ma il drago... Gli aveva sparato.
    Lo aveva mandato, ma di certo Lui non la prese bene.
    Lui urlo di rabbia come un folle.
    Ma poi...
    Si calmò di colpo, per poi scoppiare a ridere.
    Al iniziò rideva piano, ma poi sempre più forte fino a trasformarsi nella risata disturbante di un maniaco.
    Lui poi emise un forte richiamo, un richiamo sai per avvertire di una preda il branco.
    Poi riprese a ridere.
    Quel drago aveva sbagliato a sparagli, molto sbagliato.
    Lui poi ridendo corse via dando al drago un consiglio.
    -non avresti dovuto sparare! Io non volevo combattere, e comunque ora non dovrò farlo io!
    Ora se vuoi sopravvivere ti conviene correre, Ahahahah!- gli gridò Lui mentre fuggiva.
    Un gruppo di sai si stava avvicinando.
    Ma poi ci fu un altro richiamo verso un altro edificio e passarono davanti al drago ignorandolo.
    Lui aveva avuto pietà e li aveva attratti in un altro posto.
    -ora che sai di cosa posso essere capace ci penserai due volte prima di puntarmi un arma vero?
    No perché se ci riprovi mi ci vuole un attimo per richiamarli.-
    Fece Lui riapparendo oltre lo stipite della porta con la testa.

    Edited by Master of Void - 20/9/2016, 08:06
     
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