Potrebbe esserci un problema

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  1. Darkfederik[DF]
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    Correva senza voltarsi attraverso l'edificio, i versi sgolati delle creature lo seguivano, lo braccavano e ad un certo punto lo precedevano addirittura mandandolo in confusione.
    Arrivato sul lato opposto dell'edificio riprese le stesse dinamiche di prima saltando sull'edificio opposto e sta volta non appena atterrato dall'altra parte si voltò di nuovo pistola alla mano freddando uno dei sai poco prima che questo spiccasse il salto facendogli perdere equilibrio e lasciandolo cadere sulla strada al di sotto, riprese a correre pensando che probabilmente non sarebbe stato così fortunato anche con il secondo e di nuovo senza voltarsi attraversava l'edificio.
    Cercava di seminarlo tra le trombe di scale i corridoi e gli appartamenti poi si trovò di fronte ad una porta chiusa, la scardinò con un calcio e si fece avanti, lo spettacolo era al quanto singolare: due strane creature, una incappucciata non ben identificata e poco più all'interno di una porta una antropomorfa che puntava una pistola nella sua direzione, ci fu un attimo di silenzio generale in cui sembrava ci si stesse scrutando l'un l'altro "ho interrotto qualco...? non fece in tempo a finir di parlare che ricordò esattamente come era arrivato fino a questo punto mentre il sai che lo inseguiva caricò la porta che aveva appena buttato giù, riuscì a spostarsi di lato e a schivare la carica quasi miracolosamente mentre la creatura era entrata e inciampava goffamente in mezzo a loro strillando e agitandosi a più non posso.

    Si strinse velocemente in un angolo dopo aver schivato, impugnò la Deagle a due canne e iniziò a riempire di pallottole grandi come una noce la creatura.
     
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  2. Ickym
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    Il drago stava guardando la figura davanti a se, non impressionato dal fatto che fosse riuscito a richiamare il branco di sai così facilmente. Armai ne aveva viste un po' troppe per rimanere impressionato o spaventato per così poco.
    "Dovrai fare di meglio se vuoi spaventarmi o impressionarmi o qualsiasi cosa tu voglia fare" gli disse alla figura incappucciata davanti a lui. Stava per aggiungere altro, quando una terza figura, entrò con violenza nella stanza dove si trovavano.
    Il nuovo arrivato, dall'aspetto apparentemente umanoide, fece per parlare, ma venne interrotto da un sai che entrò dalla sua stessa porta,
    Il sai si contorse cadendo all'interno della stanza.
    Lo sconosciuto e il drago ebbero lo stesso istinto, ossia quello di sparare contro il bersaglio inerme. Si limitò a sparare un paio di colpi, giusto per sicurezza, mentre l'altro sembrava divertirsi a scaricare munizioni sull'ormai nuovo cadavere.
    "Ottimo. Ora, mentre vi intrattenete con le presentazioni, io mi levo di torno" disse, mentre si spostava verso un'altra porta, tenendo sotto tiro entrambi.
    Senza girarsi, aprì la porta con la coda prensile, e scese velocemente le scale.
     
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    Lui rise.
    Il drago credeva volesse solo impressionarlo.
    In realtà li aveva mandati da un tizio strano perché sembrava pericoloso, ma il tizio era venuto e si era portato un amico.
    Il sai si ritrovò bucherellato... Lui quando finirono di sparare si buttò sul corpo del sai.
    Ne accarezzò la morbida pelliccia, ma si sporcò di sangue diabolico...
    Poi scoppiò a ridere in preda a spasmi e tic.
    Poi iniziò a disegnare sul muro coperto di crepe col sangue del sai fiori e farfalle... Cose che ormai non esistevano più, scrisse anche qualche cosa.
    Poi disegno intorno al sai un cerchio cerimoniale.
    Ridendo ancora mentre lo faceva.
    Gli altri due avrebbero fatto bene ad allontanarsi.
    Lui aveva scritto nel sangue:i sai sono attratti dal rumore e dalle luci nel buio.
    Le armi da fuoco le fanno entrambi =)

    Ormai Lui stava per completare il suo cerchio rituale.
    Presto il sai morto sarebbe diventato uno dei suoi figli.
    Un essere felice di appartenere al vuoto, e in questa nuova forma di resuscitato si sarebbe ricongiunto al suo branco.
    E a chi avrebbe dato poi la caccia? A chi aveva dato la morte al loro fratello o a chi glielo aveva riportato indietro?
    "Drago, odia gli uomini per questo.
    Ma non i sai... I sai sono demoni particolari, non sono realmente malvagi come altri.
    sono geniali e folli...
    E sono sotto la mia protezione perché siamo bestie affini.
    Loro, voi draghi e creature come me erediteranno il nuovo mondo che verrà.
    Per questo drago ti chiedo almeno di rispettali anche come prede... O vittime.
    Ma per il genere umano... Il destino è segnato."
    Disse solenne in un momento di lucidità drago che se ne stava andando.
    Ignorò di proposito l'essere umano... Se ancora così si poteva definire.
    "parassita umano, dovresti andartene anche tu.
    Non posso sperare nel tuo bene, ma ne stanno arrivando altri... Quindi fai tu."
    Disse mentre estraeva con una sorta di magia magnetica i proiettili dar corpo del sai, per poi riparare i tessuti con un altro incantesimo.
    Presto sarebbe stato SUO.
    Lui amava quegli esseri, che uno si aggiungesse alla sua famiglia era evento letizio.
    Sentiva già i fratelli di quel sai defunto che ora sarebbe rinato come suo figliolo.
    Lui li amava come un padre, e voleva il bene anche per il drago.
    Ma il mezzo demone...
    Per lui provava solo misericordia per la sua "situazione", ma anche odio più per la sua natura.
    Il momento di lucidità finii.
    Lui tornò a ridere in modo sguainato.
    Procedette poi col rituale cantando un inquietante litania.
    Il rituale era quasi finito.
    Un nuovo figliolo del vuoto stava per venire al mondo.
     
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  4. Darkfederik[DF]
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    Non si trattenne molto, ma dato che all'angolo c'era lui dovette aspettare un po' prima di scomparire, aveva grazie alla particolare pistola una canna puntata su ognuno dei due contendenti, adorava gli stalli alla messicana...
    Si riconpose in silenzio osservando i due contendenti, uno era completamente folle nella sua apparente logica, rideva e accarezzava il corpo della creatura che aveva abbattuto con una non troppo velata soddisfazione vista la moltitudine di fori sul suo corpo, l'altro invece sembrava più freddo e calcolatore, per fortuna non abbastanza perchè se avesse riconosciuto il modello della sua arma si sarebbe reso conto che gliene stava puntando una scarica al momento.
    Per fortuna la creatura iniziò a indietreggiare fino ad aprirsi una porta con la coda e a sparire in una rampa di scale, allora tornò a fare attenzione al primo soggetto che sembrava abbastanza disinteressato della sua presenza e si era messo a scrivere e disegnare cose con il sangue del sai, poi decise che non ne valeva la pena di ricaricare e sprecare un ulteriore proiettile per quella pazza creatura anche se da quello che disse successivamente si dimostrò perlomeno in grado di formulare pensieri "Il destino sarà anche segnato... ma potrebbe non essere quello di cui ci si aspetta." non era sicuro neanche lui di cosa sarebbe potuto accadere, però sapeva, lo aveva visto che la battaglia decisiva non sarebbe stata quella dei vivi, non appena la creatura si voltò un istante verso il muro e si escluse alla vista e alle percezioni dell'essere per poi dileguarsi dalla stessa porta dal quale era appena uscito l'altro.
     
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  5. Ickym
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    Mentre stava imbucando la porta sentì il delirio che gli venne rivolto dall'individuo incappucciato.
    "Che siano sai, umani, draghi, demoni o qualsiasi altra cosa, a me non interessa. rispose senza nemmeno voltarsi
    Sparò altri due colpi al sai rimasto a terra per sottolineare il concetto.
    "Chi erediterà questo pianeta, non è di mio interesse, una forma di vita vale l'altra." concluse uscendo dalla stanza.

    Mentre scendeva dalle scale, tolse il caricatore e lo inserì in una fessura dello zaino, per poi prenderne un'altro da un'altra apertura e inserirlo nella pistola.
    Una volta sceso dalle scale, si mise vicino alla porta di uscita, pronto ad andarsene ed ad abbandonare i 2 sconosciuti al piano di sopra ai loro divertimenti.
    Attivò un piccolo congegno sulla spalla sinistra che dopo alcuni secondi proiettò una mappa olografica davanti al drago.
    Diminuì lo zoom, e vide che di strada da percorrere ne aveva ancora una discreta quantità, ma uno dei waypoint era veramente vicino.
    Continuò ad analizzare la mappa mentre il tizio dalla forma umana scese le scale
    "Uh oh. A quanto pare i convenevoli non sono andati bene" disse ghignando, senza distogliere lo sguardo dalla mappa.

    Silenziosamente finì di analizzare la mappa , per poi scorrere attraverso delle pagine criptate scritte in un codice. Delle lettere, completamente diverse dalle classiche lettere terrestri cominciarono a comparire sul fondo di una delle pagine in cui si era fermato, organizzandosi relativamente lentamente in parole e poi frasi.
     
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    Che divertente.
    Quei due erano dotati di uno spirito forte.
    Persino "l'umano" poteva essere degno di rispetto... Ma non era certo uno di qui fidarsi.. Aveva venduto la sua anima dopotutto.
    Lui finii il rituale versando il proprio sangue raccolto da un braccio con un graffio.
    Lo squarcio poi si richiuse da solo.
    Poi uscii e si mise a attirare i sai in altri luoghi teletrasportandosi i più posti per portarli lontani.
    I sai erano bestie prospere e molto procaci.
    Ma quel esemplare era SUO ormai... E lui non gliel'ho avrebbe ridato.
    Il sai, avvolto da un aura mistica tutta viola si alzò e Lui lo accarezzò.
    Era un esemplare piuttosto giovane, non aveva nemmeno raggiunto il suo massimo sviluppo.
    Sarebbe stato un utile animaletto da compagnia, custode o schiavo sessuale.
    Lui era indeciso, ma voleva trattarlo bene.
    Intanto l'aura venne completamente assorbita dal corpo del sai, e i suoi occhi verdi divennero rossi.
    Rossi come quelli di Lui, il suo creatore.
    Lui poi prese il cibo procacciato.
    Divise la cena col nuovo figlio poi lo accarezzò.
    Era da un po che non sentiva i due, così mise via la preda che restava in una realtà sacca e con il neo-figlio al seguito scese le scale.
    Vide subito i due.
    Il tipo "umano" era nella sala, assolto nei suoi pensieri forse.
    Il drago invece era alle prese con una....
    Cosa cavolo è?
    Una mappa 3D? Fica!

    Pensò Lui.
    Poi sorridendo inquietantemente dolce disse:
    "Su! guardate o figli del apocalisse! Ora io sono padre!
    Egli è rinato come mio figlio!
    Gioite con me di questo letizio evento!
    Ora il mio sangue e il mio DNA sono parte di lui! Sono padre!"
    Fece il pazzo ridendo, baciando in fronte e coccolando il figlio acquisito, che arrossì.
    Era goliardico, e lo sarebbe rimasto anche con le loro pistole mirate in faccia.
    Tanto sapeva che quei ferri arruginiti avevano bisogno delle preziosissime munizioni...
    Erano rare le munizioni, sarebbe stato più che sciocco sprecarle su un povero pazzo e suo "figlio".
    Ma Lui poteva ucciderli entrambi solo con la forza e la saggezza in lui. Per questo amava la magia, ma non gli avrebbe fatto nulla se non per difesa... Anche se era immortalare (più o meno) non voleva proiettili che gli perforavano la fronte, fanno troppo male!
    Lui però sperava che quei tizi non avrebbero avuto cattive intenzioni, perché in quel caso avrebbe avuto altro sangue per i suoi disegni sui muri.
     
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  7. Darkfederik[DF]
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    Sulla via per uscire re-incontrò il dragoide intento a consultare una mappa olografica, non fece caso a ciò che disse e piuttosto si avvicinò ad una delle finestre per scrutare il paesaggio, sicuramente i sai non si sarebbero lasciati sfuggire una seconda volta la loro preda quindi decise di attendere ancora un po' nei paraggi prima di proseguire anche se l'idea non lo allettava e eliminare quel branco di sai non sarebbe stato così difficile con la sua arma dal grosso calibro ma doveva risparmiare munizioni, specialmente quelle"speciali". Ripensandoci su forse buttare un'intero caricatore per la creatura di poco prima non era stata una buona idea.

    Osservò silenziosamente la mappa che il dragoide consultava, successivamente lo vide intento a leggere qualche sorta di scrittura a lui sconosciuta nonostante la più completa conoscenza di latino, greco e derivati che da millenni erano appartenuti alla cultura umana e ancora prima a quella angelica e demoniaca. "Vai da qualche parte?" chiese quasi retoricamente non aspettandosi una risposta, qualche istante dopo irruppe nella stanza la creatura di poco prima con appressa quell'orrido mostro che aveva ucciso poco prima, estrasse l'arma in un batter d'occhio e la puntò sul sai pronto a fare fuoco, ascoltò il delirio di quel pazzo che si credeva padre di quel sai ora che lo aveva riportato alla "vita" "Dammi una sola ragione per non premere il grilletto." disse freddamente.
     
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  8. Ickym
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    Quando l'umanoide chiese dove andava, non gli rispose neanche, ma girò la testa leggermente, in modo da scoccagli uno sguardo non troppo amichevole, per poi continuare con i suoi affari
    Quando anche il pazzoide arrivò giù, il drago sospirò. Sperava che si fossero scannati tra di loro, o che se ne sarebbero andati, invece eccoli li. tutti in una stanza, di nuovo, con un sai zombie tra l'altro
    .
    Gli rispose lui all'umanoide, senza aspettare la risposta del diretto interessato: "Perché se lo riesci a uccidere, dato che lo ha riportato in vita già una volta, probabilmente dovrai andare incontro ai suoi immensi poteri" disse in tono sarcastico senza distogliere lo sguardo dal suo "schermo" olografico, che illuminava leggermente la stanza di una luce bianca-azzurrastra.

    Continuò a trafficare per alcuni secondi, quando la mappa lo avvertì che c'erano dei tracciati bioenergetici simili al suo che si stavano avvicinando. Chiuse la mappa giusto qualche secondo prima che desse l'allarme che degli sconosciuti, chiaramente in formazione, si stavano avvicinando. Prese una sedia, o meglio, quel che ne era rimasto di una, e si mise seduto vicino al muro, continuando a visualizzare il codice di prima come se nulla fosse successo.
    Forse aveva trovato il modo di liberarsi di quei due, e di quelli che stavano arrivando senza dover muovere un muscolo. Che pacchia!
     
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    Che bello!
    I suoi nuovi amici volevano giocare con lui nel paese dei balocchi mentre mangiavano zucchero filato, cavalcavando unicorni sopra l'arcobaleno!
    Beh... Questo era così nella sua mente malata.
    Il tizio indemoniato gli puntò un pistola dicendogli cose che lui, in quanto preda di un attacco di follia, scambiò per un bastoncino candito di stile natalizio.
    "uhhhh! ma questa è una caramella? La voglio mangiare!"
    Grido enfatico.
    Quindi gliela strappò dalle mani e iniziò a leccarla e mordicchiarla.
    Però si finii per spararsi in bocca facendosi un buco sulla nuca.
    Cadde a terra e il corpo del sai non avendo più energia che lo alimentava cadde a terra diventando cenere mentre la pistola cadeva ai piedi del proprietario.
    Una pozza di sangue si allargò intorno a lui.
    Ma i due non fecero in tempo a esultare per il liberatorio evento che Lui si risollevò da terra massaggiandosi la nuca... Il qui foro si stava richiudendo.
    "ahh... Cazzo... Che male... Dove sono? Che diavolo è successo? Mi sembra di essermi svegliato da un sogno per entrare in un incubo..."
    Disse in stato confusionale.
    Lui aveva rigenerato il suo cervello e ora era nuovamente lucido.
    Poi i ricordi tornarono.
    "ah... Servono le provviste essenziali...
    Maledetti attacchi di follia..
    Spero di non aver.."
    Lui si stava alzando, ma interruppe ciò che stava dicendo quando noto i due.
    Subito generò due uzi e le ripugnò mirando ai due.
    "voi due avete 3 secondi per dirmi dove sono e cosa mi e successo! Mi avete capito?!"

    Edited by Master of Void - 2/10/2016, 19:03
     
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  10. Darkfederik[DF]
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    Wait, wait, wait.... allora ^^'

    1° Ickym mi hai saltato ma nulla di grave

    2°Anche se basterebbe dire che raccolgo la pistola da terra Void, preferirei avere una presa un po' più salda e averla ancora alla mano, giusto per non far sembrare ancora così sfigato il mio PG mezzo umano xD

    3°Un paio di appunti non per far polemica o cosa solo per chiarezza, Void il tuo PG è in parte demone? Perchè dato che i "demoni" sono il principale nemico del mio PG avrei delle pallottole speciali, in parte d'argento, forgiate all'inferno e con intagliati particolari sigilli magici il tutto in pratica appositamente per uccidere demoni. Adesso non mi è ben chiaro se il tuo PG è demone o no ma nel caso lo sia mi darebbe un pochino fastidio che se ne uscisse indenne dopo un paio di secondi... anche se da quel che ho letto è immortale [SPOILER]
     
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    2*:
    Si ok se vuoi cambio.
    3*: No ickim non sto usando un demone.
    Il mio pg è un essere pseudo-divino di tipo neutrale caotico... Classe quantica, dominio vuoto.
    Una bestia arcana che non si pone come maligna, ma come neutrale invece, e diviene benevola o minacciosa in base al contesto.
    È solo legato sentimentalmente a sai, ma questo non lo rende demone, quindi le armi demoniache o mortali sono inefficaci in modo permanente su di lui visto che per ucciderlo devi....
    Eeeeh volevi!
    Guarda che faccia!
    XD
     
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  12. Darkfederik[DF]
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    ok dai almeno ora è un po più chiaro, perchè il pg di Ickym già lo conoscevo circa ma il tuo buio totale, comunque non serve dai che cambi la risposta.
     
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  13. Darkfederik[DF]
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    La scena fu abbastanza destabilizzante... la creatura aveva borbottato qualcosa di incomprensibile mentre cercava di ascoltare cosa il dragoide avesse da dire
    CITAZIONE
    "Perché se lo riesci a uccidere, dato che lo ha riportato in vita già una volta, probabilmente dovrai andare incontro ai suoi immensi poteri"

    "Sarei pronto a correre il rischio"rispose freddamente quando la creatura si avventò sulla sua arma ficcandosi una canna in bocca e iniziando a mordicchiarla fino a spararsi per errore... o quasi... per poi rialzarsi poco dopo e puntare un paio di mitragliette a lui e il dragoide.

    CITAZIONE
    "voi due avete 3 secondi per dirmi dove sono e cosa mi e successo! Mi avete capito?!"

    "Dico sono io o è lui?... E' lui vero?" rassegnato all'idea che per quella.. cosa.. ci fosse poco da fare si escluse simultaneamente alla vista e i sensi dei due presenti nella stanza che non potevano più avvertire la sua presenza e si sedette in un angolo per gustarsi la scena.
     
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  14. Ickym
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    Il drago inclinò il busto, in modo da intravedere la scena dal lato dello schermo olografico: per terra l'incappucciato stava creando una piccola pozza di sangue.
    "E' proprio vero che le radiazione friggono il cervello un po' a tutti" disse mentre continuava a trafficare con lo schermo. Chiuse l'ologramma, sapendo che i tracciati di prima si stavano avvicinando, avendo sentito lo sparo.
    Mentre si alzava dalla sedia, il tizio che si era appena sparato tornò in vita, però non sembrava non avere ricordi di ciò che era appena successo.
    Il morto-non-più-morto si mise in piedi e gli punto un'arma che riconobbe subito, nonostante avesse anche lei i suoi anni. Fissò per un secondo la uzi, inclinando la testa, per poi dire in tono sprezzante: "Ti sei sparato in testa, sei morto, e ora a quanto pare sei resuscitato".

    Neanche il tempo di finire di parlare che una tempesta di proiettili si scatenò contro il muro che dalla stanza in cui erano dava all'esterno, massacrando porte e finestre.
    Il drago mascherato approfittò della distrazione per mettersi a correre su per le scale, gridando ai due: "E ora sono problemi vostri".
    arrivato in cima alle scale, chiuse la porta, per poi sbarrarla con dei mobili che spostò velocemente dai dintorni, per poi correre di nuovo sull'ultima rampa di scale che dava sul tetto.
    Fece un bel respiro profondo, assaporando l'aria fredda, mentre dalla strada il rumore degli spari continuava incessante. Si sporse leggermente dal parapetto in modo da intravvedere 7 draghi antropomorfi come lui, ma di varia natura e particolarità. ognuno di loro indossava un'armatura simile alla sua, se non fosse per il simbolo di clan diverso.

    Il drago dal tetto li osservò per un po' e decise di aspettare, giusto per vedere chi sarebbe sopravvissuto, dando per scontato che la pattuglia avrebbe fatto piazza pulita dato l'enorme volume di fuoco che aveva sviluppato un "muro" di proiettili che continuavano ad abbattersi contro la stanza dove era fino ad un momento prima.
    Decise di giocare d'anticipo e di prepararsi per quando la squadra avrebbe finito il lavoro. porse la pistola allo zaino, che automaticamente la fece agganciare ad esso.
    Poi prese un piccolo riquadro con un'impugnatura dall'altro lato dello zaino, il quale si trasformò velocemente in un fucile. Dopodiché caricò l'arma, e si mise comodo, aspettando il momento più opportuno per agire.
     
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    La luce alla fine del ennesimo tunnel.
    "oh... Questo spiega molte cose." Fece lui pensieroso abbassando i mitra.
    Tanto quei mitra erano scarichi da un sacco di tempo.
    Lui non trovava munizioni di quel tipo dal ultima città visitata mesi prima.
    Aveva finito l'ultimo caricatore insieme alla sua ultima granata in un vault pieno di maledetti robot e sistemi difensivi.
    Doveva decidersi a creare dei nuovi caricatori, poteva creare qualsiasi cosa dal nulla, ma era un dio troppo pigro a volte.
    Dopo il suo intervento divino quel posto è divenuto la sua base, perché lo ha risistemato al meglio delle sue capacità.
    Ha anche condotto dei suoi fedeli a lavorarci e proteggerlo.
    Ma il fatto che fosse stato colpito da un attacco di follia voleva dire che il suo corpo non aveva avuto il tempo di assorbire le radiazioni.
    Non doveva dormire nel creare dove è esplosa una bomba, ma ogni tanto è bello impazzire per vedere quei bei colori che sembravano svaniti.
    Tutto era bianco come neve.
    Tutto era grigio come cenere e il cielo permanentemente nuvoloso.
    Tutto era rosso come il sangue e le fiamme.
    Tutto era nero come la notte, le tenebre e la morte.
    La morte che bussò proprio ora alla porta quando nel aria volava piombo arrugginito.
    Una tempesta di proiettili esplose nella stanza.
    Ma Lui rimase fermo, non li temeva perché stava i suoi poteri quantici per deviarli.
    I proiettili lo colpivano e lui resettava l'universo, il proiettile non lo colpiva più.
    Era come un videogioco, resettare era come premere un tasto sul joystick, ma era tutto nel suo cervello.
    Per ogni volta che moriva ritornava indietro indenne.
    Immortalità quantica.
    L'umano era diventato invisibile, Lui disse in modo misterioso: "quando piove non ti serve nascondersi, ti serve un ombrello!" Disse tirando a terra una lastra d'acciaio che il tipo simile a un umano poteva usare per parare i proiettili.
    Poi raggiunse la porta.
    Era chiusa...
    Perfetto.
    Era bloccato in un loop da qui era impossibilitato a uscire.
    Stavano sparando troppo e lui consumava le sue energie per resettare tutte quelle volte.
    Se non la smettevano sarebbe morto per sempre, doveva cercare un di fare un bluff.
    "ARRENDETEVI!" Urlo verso chi era ancora in piedi.
    "SE VI ARRENDETE AVRETE SALVA LA VITA NELLA BENEVOLENZA DEL VUOTO!" Gli urlò facendo appello alle sue facoltà oratorie.
    Sperò che se la bevessero.

    Edited by Master of Void - 23/10/2016, 15:57
     
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