Overlord for swamp

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Eidous volava da un pezzo, aveva anche spronato i due suoi nuovi vassalli a viaggiare di notte perché solo in quel momento poteva volare.
    Gli era anche capitato di precipitare da più di cento metri perché stava volando mentre albeggiava.
    Era sopravvissuto perché era un vampiro ma è un esperienza che non voleva ripetere.
    Comunque ora Zakrina volava sul dorso di Kenshin, e Eidous davanti a loro li guidava.
    Prima la foresta in qui li fece accampare per riposare di giorno, visto che Eidous sennò doveva stare in groppa anche lui sul dorso del povero Kenshin, che di certo il lord vampiro non voleva affaticare.
    Poi superarono le vette innevate del ossidiana dargento è fu faticoso per Zakrina visto il minore ossigeno e la pressione bassa che le facevano venire capogiri.
    Così passarono per una valle e finalmente arrivarono.
    Il viaggio li aveva legati e Eidous gli parlo un pò già dei cavalieri neri, la milizia e di un pò in generale (quello che si legge nella descrizione della citta dei corvi in pratica).
    Ma i due non si aspettavano di certo una simile vista quando arrivarono ad Andorix:
    Il cielo di mezzogiorno era plumbeo, scuro come se fosse stato il crepuscolo e versava una pioggerella fine e dalle goccioline appicicose. l'acqua densa era colma di ninfee, loti e mangrovie e una sorta di lenticchie d'acqua che facevano sembrare insieme ai giunchi una distesa pratense, ma così non era.
    C'erano isole coperte anch'esse di vegetazione.
    Crescevano anche strani funghi giganti e luminosi, e c'erano altre strane piante, alghe e licheni enormi che si sviluppavano in quel agglomerato.
    Il posto era disseminato di rovine coperte di morbido e spesso muschio e micelio morbido.
    Era decisamente uno strano ambiente, molto umido senz'altro...
    C'era anche un enorme ponte che conduceva a un altopiano verde e meraviglioso in mezzo a quel ambiente selvaggio e ostile.
    Era il ponte della grazia e l'altipiano si chiamava crowrock.
    Coperta in parte dal ponte e intorno al crowrock c'era la cupa e misteriosa citta dei corvi.
    Mentre al centro del crowrock, nella parte nobiliare della città, c'era l'immenso castello del eclissi o castello del crepuscolo perpetuo, che li osservava dalle sue sette altissimi bastioni, uno per ogni peccato capitale, e il può alto era quello al centro degli altri sei. La torre della superbia, dove vi erano le stanze.
    Tutte cose che Eidous aveva detto ai suoi due nuovi servitori.
    "Sono a casa! Su scendiamo e facciamo il ponte della Grazia e andiamoci adesso subitissimo! Ah mi sembra di essere stato via un secolo!
    Fece il vampiro goliardico e nostargico scendendo al inizio del iper-protetto ponte della grazia.
    Già due kappa in tuta da sadomasi/assassini di guardia al inizi gli puntarono adesso delle strane balestre mai viste prima e estremamente elaborate.
    Poi lo riconobbero e subito gli urlarono:
    "maestro! Maestro! Siete voi, siete tornato!" E l'altro cappa disse:
    "Ci siete mancato o meraviglioso dominatore, mi sono mancate le vostre palpatine, Xarza non ci prende da dietro come fate voi!"
    Disse l'altro che saltò tra le sue braccia.
    "Kog! Gok! I mie bravi soldatini! Awwww, anche voi e i vostri bei sederini sodi mi sono mancati.
    Fece il secondo.
    Poi uno di quei piccoli esseri si girarono verso Zak e Kenshin.
    "e loro chi sono maestro?"
    Chiese mentre Eidous gli palpava il sederino facedolo arrossire sulle guance.
    "saranno la cena o reclute nuove."
    Fece l'altro mentre Eidous gli tastava "armamentario segreto".
    Si, sono due nuove reclute, siate gentili con loro mie piccole palline dure, lo fate per vostro paparino vero?
    "awww! Ma certo signore!"
    "si "papa" sai che farei QUALSIASI cosa per te!"
    Dissero i due subito dopo che Eidous gli disse di essere appunto gentili.
    Si vedeva che c'era un enorme affetto tra Eidous e quelle semplici guardie.
    Il vampiro doveva proprio essersi divertito con gran parte della servitù, che considerava come una enorme famiglia.
    Una famiglia incestuosa, ma sempre una famiglia era.
    Un unico branco unito.
    Molto positivo come regno delle tenebre, anche se completamente sregolato e perverso come il suo sovrano.
    E quello era solo l'inizio.

    Edited by Aesingr - 3/11/2016, 22:22
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Condottiero
    Posts
    8,287
    STIMA
    +316
    Location
    sono affari miei!

    Status
    Anonymous
    Il viaggio per andare alla Palude di Andorix fu abbastanza lungo, tantoché il trio dovette sostare e riposare in vari posti di Kengard... Di giorno. Eidous era un vampiro e di conseguenza non poteva viaggiare quando il sole era alto e il cielo era tinto dei colori della luce, quindi Kenshin, drago dalle abitudini diurne, non si adattò facilmente a quel drastico cambiamento: non riusciva a chiudere occhio e cambiava posizione continuamente. Quando poi giungeva la notte e quindi il vampiro gli ordinava di alzarsi per proseguire il viaggio, si addormentava spesso in volo nella sua vera forma draconica. Per fortuna che nella sua groppa, ben arpionata alle corna argentee del drago orientale, c'era Zakrina che in qualche modo, riusciva a tenerlo sveglio con delle chiacchierate. Anzi, ora che Kenshin ci ripensava, non credeva proprio che fosse stata l'umana a parlare ininterrottamente in quel modo... Nel dormiveglia, il sinuoso rettile blu sentiva continuamente una strana voce petulante che parlava senza sostarsi. E Zakrina per tutti gli dèi, non era logorroica in quel modo. Forse era Eidous che nel corso del viaggio notturno, illustrava il più e il meno della sua terra e della sua servitù?
    "No "forse..." ERA Eidous! pensò, roteando all'insù l'unico occhio che aveva.

    Dopo aver sorvolato le bellissime cime innevate dell'Ossidiana d'Argento (e scampato il problema dell'aria molto rarefatta che afflisse Zakrina) il vampiro seguito a ruota dal dragone orbo, sorvolò una vasta valle rigogliosa e verdeggiante che ricordarono a Kenshin le risaie che abbondavano nella sua terra natale. Da quello che sembrava quasi un paradiso fiscale, fu un tutt'uno passare alla "selva oscura": il cielo che dapprima era azzurro intenso, cominciò a colorarsi lentamente di uno strano colore scuro e crepuscolare dovuto alle dense nubi simili ad un tappeto grigio e monotono, che sprigionavano una pioggerellina leggera e umidiccia che si attaccò subito alle lucenti scaglie del dragone. A causa di ciò, il rettile avvisò Zakrina di reggersi più saldamente alle sue corna poiché il suo corpo cominciò a farsi scivoloso per via della pioggia.
    Kenshin si guardò più volte intorno, girando la lunga testa da destra verso sinistra, dall'alto verso il basso: la vegetazione era molto rigogliosa e varia, si potevano infatti notare minacciose radici di mangrovie che avvolgevano resti di antiche mura e bastioni, i quali foravano le dense e malaticcie acque palustri ricoperte da strati di verde muschio. Si poteva inoltre udire il gracchiare sommesso dei rospi e delle ranocchie, nascosti sotto a dei bellissimi fiori di loto bianchi adagiati su eleganti ninfee, portando così Kenshin a pensare che tipi di piante come quelle fossero troppo belle per stare in un ambiente lugubre del genere.
    "Che... Bel... Posto..." commentò sarcastico, scoccando occhiate fugaci a Zakrina sulla sua groppa. Il drago cominciò a provare una leggera sensazione di disagio ed un piccolo brivido gli percorse la lunga schiena: quella palude cominciava già a stargli stretta, nonostante ci fosse dentro da meno di dieci minuti. L'idea di lavorare per Eidous per sempre, gli attanagliò lo stomaco.
    "Pensa positivo... Trova un diversivo!" Si mise alla ricerca di un qualcosa nella palude che lo potesse rallegrare, ma niente. Era tutta così monocolore e macabra, salvo quei giganti funghi luminosi che catturarono subito l'attenzione del guerriero orientale. Quella piccola distrazione fortunatamente, lo portò a pensare ad altro ed a lasciare il pensiero della palude che lo deprimeva.
    "Saranno anche commestibili? Come diamine fanno ad illuminarsi?" pensò curioso. Era talmente assorto nei suoi lunghi giri mentali che non si accorse di una lunga e vasta ombra riconducibile ad un enorme ponte che conduceva ad un verdissimo altopiano che sovrastava la palude. Il vampiro quindi, intervenne di nuovo e spiego che il ponte si chiamava "Il Ponte della Grazia", mentre l'altopiano "Crowrock". Immerso in una parte di quest'ultima, ci albergava la misteriosa "Città dei Corvi" ed un enorme castello (il Castello del Crepuscolo Perpetuo) dai sette bastioni, uno per ogni peccato capitale: quello che sovrastava gli altri e che quindi, era più alto era quello della Superbia.
    "Questi nomi non sono per niente allegri." mormorò, seguendo il Barone che discendeva dritto verso il Ponte. Kenshin fece altrettanto e atterrò elegantemente a spirale, affondando gli artigli sul terriccio bagnato che odorava di muffa. Abbassò la testa per far scendere Zakrina e si voltò subito di scatto quando sentì un rumore metallico riconducibile a delle armi.
    Due kappa vestiti in modo alquanto strano e provocante, sostavano di guardia all'entrata del ponte con le loro elaborate balestre puntate sui presenti. In realtà il samurai non si sarebbe mai aspettato la presenza di due creature tipicamente orientali, però sembravano ostili e tenevano le loro armi puntate con fare minaccioso. Questo gesto portò il dragone a ringhiare verso di loro, snudando le zanne.
    CITAZIONE
    Maestro! Maestro! Siete voi, siete tornato!

    esordirono le due creature verso il vampiro. Kenshin abbassò il labbro superiore e osservò le guardie stranito. Poi si ricordò che Eidous era come un sovrano di quella terra e che conosceva tutte quella marea di creature.
    CITAZIONE
    Ci siete mancato oh meraviglioso dominatore, mi sono mancate le vostre palpatine! Xarza non ci prende da dietro come ci fate voi!

    disse uno dei due kappa per poi saltare addosso al Barone. Il samurai rivolse uno sguardo interrogativo all'umana: erano finiti in un night club o nella Palude di Andorix? E poi Xarza? Chi diavolo era Xarza?
    CITAZIONE
    Kog! Gok! I miei bravi soldatini! Awwww, anche voi e i vostri bei sederini sodi mi sono mancati!

    esordì il non-morto gaio.
    "Allora si comporta così con tutti..." disse mentalmente, pensando a quell'imbarazzatissimo bacio fuori programma che aveva ricevuto notti fa. Dovette trattenere a stento un conato di vomito solo a pensarci.
    CITAZIONE
    E loro chi sono maestro? Saranno cena o reclute nuove?

    dissero i kappa che venivano sonoramente tastati dal pervertito vampiro. Kenshin, con gli occhi sbarrati (sì, anche quello malandato sotto la benda...) a tale oscenità, tappò istintivamente quelli di Zakrina con una zampa. Non voleva far rovinare i suoi bellissimi occhi con quello... Spettacolo.
    "Ehm, veramente non siamo "cena", ma io Kenshin e lei Zakrina." esclamò, voltando gli occhi altrove onde evitare di vedere quei palpeggiamenti continui. Ma dove l'avevano la dignità quelle creature? O almeno l'educazione? Potevano fare quelle cose benissimo in privato, non in pubblico e precisamente, davanti a due nuovi arrivati del luogo. Non avevano il timore di creare una brutta impressione, sempre se avevano un minimo di buon senso nelle loro teste?
    Kenshin, su questa base, cominciò ad avere la netta sensazione che quel luogo fosse strano come il rispettivo sovrano.
    Quanto ho riso mentre scrivevo :lol: :lol: :lol:
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Hahaha nella città dei corvi è normale comportarsi così, si usa come saluto come un altro toccarsi certe parti, anche per questo la città dei corvi è considerato un luogo di perdizione e depravazione. XD
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Il viaggio era stato qualcosa di particolarmente particolare, un lasso di tempo trascorso similmente a un'ora passata ad ascoltare i menestrelli che raccontavano storielle stupide senza dare ad esse un tono simpatico o ironico.
    Le era parso che, ad un certo punto, il povero dragone avesse perso qualche colpo e si fosse lasciato andare ad un volo azzardato nel sonno, o perlomeno immerso in parte nella paradisiaca e distorta dimensione dei sogni.
    Dire che per lei non era stato molto diverso sarebbe stato in parte una menzogna, ma neanche del tutto: era pur vero che stava nuovamente provando l'emozione di volare su di un drago, fra l'altro blu (si perché blu fa figo), ma quelle chiacchere avevano fatto venire sonno pure a lei. Aveva provato qualche volta a stuzzicare le corna di Kenshin e a picchiettargli piano sul cranio per constatare se fosse tutto apposto, però sarebbe stato inutile dire che quella parlantina le stava facendo venire sonnolenza anche a centinaia di metri d'altezza con il vento che le sferzava i capelli... e per fortuna che in parte il rombo dell'aria attutiva i suoni!
    Ci fu un momento, durante il quale sorvolarono le montagne, in cui l'altezza le fece ricordare di essere umana e di avere dei limiti, ma cercò di non darlo troppo a vedere e si limitò a concentrare il respiro per risparmiare aria e non sprecarne con inspirazioni ed espirazioni tanto inutili quanto forsennate.
    Il luogo che raggiunsero faceva parte di quella categoria di posti che non era ancora stata capace di visitare... e pensava di averne visti davvero tanti di mondi strani:
    a farla da padrona era l'umidità, che rivestiva di sottili strati trasparenti la ricca vegetazione, umettata di rugiada e di luccicanti gocce d'acqua scivolate da uno stanco cielo plumbeo. Le mangrovie e i bassi licheni che costituivano la gran parte della terra ferma sotto di loro dava alla zona un aspetto prettamente palustre, rispecchiando assolutamente l'idea generale che si era fatta di Andorix ma con un tocco di opacità in più; come se al già triste carattere malinconico di un luogo immerso nell'ombra si aggiungesse la presenza di qualche meraviglioso fiore e di vivaci funghi luminosi, quasi fulgidi in mezzo a tutta quella deprimente monotonia. Si soffermò ad osservare anche le splendide ninfee quasi fluttuanti nell'acqua su cui si trovavano quei fiori, le quali contribuivano a far sembrare tutto il resto ancor più tetro con la loro vitalità.
    Il muschio che rivestiva le strutture in rovina di alcuni forse-palazzi o forse-qualcos'altro non erano certo un invito ad entrare, sembrava che tutto fosse terribilmente desolato e che il massimo concesso da quella palude fossero livide manciate d'acqua e piante d'ogni sorta, avvolte dall'ombra e dal vuoto di una nebbia ottenebrante.
    Quando furono scesi ed ebbero riportato le zampe per terra, ad accoglierli con calorosa benevolenza ci furono... due creature indefinite e incavolate con tanto di balestra.
    Bene, perfetto. Tutto nella norma.
    Si chiese se dovesse attivare la modalità -convincersi che siano carini e coccolosi e far finta di nulla-, ma Eidous fece loro capire che non c'era nulla di cui preoccuparsi... o meglio... spostò la questione pericolosa da una visione in cui avrebbe dovuto combattere, ad una in cui avrebbe dovuto assolutamente evitare quegli esseri per un altro motivo.
    Con tutta sincerità, preferiva la prima e che fossero stati ostili così che lei si fosse dovuta limitare a fuggire, nel caso proprio non avesse voluto tirar fuori i nunchaku. Invece dovette sorbirsi una poco simpatica visione che, prontamente, Kenshin cercò di occultare alla sua vista.
    Lei mise le mani sulle sue squame e dolcemente gli abbassò l'arto, come ad indicargli che era tutto apposto.
    "Non preoccuparti, ho visto di peggio"
    No, non era per niente vero, ma tanto valeva godersi una cosa che sperava di non dover più vedere in futuro; dopo aver assistito a ciò, un esercito che bramava la sua morte con asce ed alabarde lucenti di sangue sarebbe stato il più stupefacente dei paradisi. Se sarebbe stato così tutto il tempo trascorso sotto gli -ordini- di Eidous, avrebbe resistito ben poco.
    "Ma guarda un po'... simpatiche le bestioline! Sentite, chiariamo una cosa" esordì la ragazza, avanzando di qualche passo. "la cena non ha alcuna intenzione di lasciarsi anche solo lontanamente sfiorare dalle vostre tenere carezze... dunque troviamo un punto d'accordo prima che per qualcuno sia troppo tardi: da me, giù quelle mani... o zampe in somma, basta le teniate giù!"
    Sperava che il concetto fosse chiaro, perché la volta successiva glielo avrebbe spiegato muovendo due nunchaku al posto di due labbra.
    "Adesso se i signori vogliono gentilmente lasciarci passare, noi avremo delle cose da sbrigare con il barone... dico bene, meraviglioso dominatore?" concluse, cercando nella sua voce la più poderosa sfumatura ironica da poter associare a quelle ultime due parole, le cui sillabe sembrarono raddoppiare di numero tanto le rimarcò.
    ed ecco perché ho dato questo nome alla role... Void
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Ahahah genius

    Eidous teneva abbracciati que due teneri fagottini di Kog e Gok, mentre gli accarezzava le loro testoline attento al buco pieno d'acqua in cima.
    I kappa erano alti poco più di un koboldo adulto circa un metro e qualcosina, avevano un duro rostro per bocca e un guscio simile a quello delle tartarughe che ne proteggeva il torace come un corsaretto naturale, così da proteggere al meglio gli organi vitali, mentre le spalle delicate erano protette da spallacci in un materiale simile a pelle squamosa.
    I due simpatici esseri erano fratelli gemelli e per distinguersi si erano tinti una delle ciocche dei loro capelli neri: Gok di rosso, il suo elemento era veleno, e kog di blu, il suo elemento era acqua.
    Eidous, che già è alto due metri, sembrava un gigante abbracciato a quei due esserini.
    Ma poi si alzò per tornare dai suoi nuovi servitori.
    Anche perché zakrina stava dando spettacolo.
    Probabilmente non lo aveva ascoltato, mentre durate il viaggio, aveva spiegato che è un modo di salutarsi che mostra il reciproco desidero di affetto o contatto, dopotutto a vivere in un posto squallido pieno di mostri predatori ci si sente soli e spaventati... Quindi è normale ciò, anche perché la città dei corvi era amata come meta per quanto riguarda la libertà di espressione e di diritti verso suo abitante.
    Tutti diversi, tutti con gli stessi diritti.
    E se zakrina non voleva essere partecipe di tale usanza come Kenshin era ok per lui.
    "stai calma Zakrina, nessuno ti metterà le mani addosso se non vuoi, però calmati che se fai così ti troverai fatta a pezzi... Se non peggio. Qui è normale toccarsi certe parti, è un modo per dirci quanto ci siamo mancati.
    Qui nessuno ti conosce, quindi nessuno ti metterà le mani addosso se non vuoi, lo stesso vale per te Kenshin."
    Spiegò avverando il fatto che i due hanno dormito per parte del viaggio.
    In effetti Eidous doveva farsi domande su perché Kenshin volasse con gli occhi chiusi, erano proprio due lestofanti.
    "già ragazza! guarda che ti devi guadagnare certe confidenze!
    Mica facciamo così col il primo che passa!"
    Fece Gok stizzito.
    "si! Mio fratello ha ragione! Poi occhi a chi parli!
    Noi due siamo i mitici Kog e Gok: I capi delle guardie addetti alla porta che conduce al ponte di giorno e abili amanti di notte.
    Ora questa porta levatoria è abbassata e si può andare in città, ma in caso di pericolo siamo autorizzati a chiuderla, e attivare i costrutti-Torretta automatici o gli altri sistemi di difesa.
    Poi forse non ve ne siete accorti, ma le guardie Koboldiche di questa sezione vi tenevano già sotto tiro da quando eravate arrivati, solo che non li avete visti..."
    Disse il coboldo schiccando le dita, o meglio gli artigli" e sul portone di accesso apparirono koboldi, resi invisibili grazie a strani mantelli, ed erano armati di balestre e vestiti in quel provocante modo con quei due kappa.
    Poi gli esserini si allungarono tra i merletti della struttura che proteggeva la porta a ponte levatoio.
    Salutavano lord Eidous e i due nuovi acquisti sbracciando.
    Urlavano:
    "CIAO CAPO!"
    "MAESTRO!"
    "OH NOSTRO SOMMO DOMINATORE!"
    "CI SIETE MANCATO COME LE STELLE E LA LUNA NEL CIELO NOTTURNO!"
    Fecero salutando gioiosi il loro amato signore.
    Dopotutto quale lord s'infila nei cuori e nei rett... Letti dei suoi sudditi come lui?
    Poi i teneri koboldi sui merletti se la presero
    Con Kenshin e Zakrina:
    "UHHHH CHE BEL DRAGO!"
    "GUARDATE LA BENDA E LA SPADA! DEVE ESSERE UN VERO GUERRIERO!"
    "DAI EROE MOSTRACI LA TUA ARMA SEGRETA! QUI TANTO CI VOGLIAMO TUTTI TANTO BENE!"
    Gridarono rivolti a Kenshin gai e birboni.
    Sembrava che avessero preso Eidous, lo avessero trasformato in koboldo e replicato. probabilmente avrebbe ringraziare che si limitò a rubargli un bacio.
    Poi se la presero con la povera zakrina:
    "SEI PROPRIO BELLA RAGAZZA!"
    "SI MA L'HAI VISTA!? È UN UMANA! BUONA SOLO DA FARE ALLA GRIGLIA!"
    "Si ma è carina lo stesso!"
    "SEI CARINA QUANDO TI ARRABBI!"
    Urlo un piccolo gruppo di koboldi a Zakrina facendogli gesti che è meglio che non descrivo per la loro volgarità.
    Eidous fece facepalm ridendo.
    "RAGAZZI CALMI! LORO NON SONO INTERESSATI! SONO QUI PER LAVORO! MI OCCUPERÒ DI VOI QUANDO FINIRETE I VOSTRI TURNI POMERIDIANI!"
    Fece il vampiro urlando a quei trenta e passa teneri koboldi pervertiti rassicurandoli che sarebbe entrato nel loro... Dormitorio.
    "Zakrina, Kenshin... Fate finta di nulla e salutateli.
    Kog, Gok, quando sarà finito il turno del giorno e ve ne andrete lasciando il posto a chi fa il turno di notte venite nel dormitorio delle guardie koboldiche.
    Quindi fate i bravi che Papá ora ha da fare con loro due, per lavoro intendo.
    Posso contare su di voi... Vero?

    Fece il vampiro invogliando i due aspettare e restare sul posti e aspettare la sera per divertirsi insieme.
    "CERTO MAESTRO! QUALSIASI COSA PER TE!"
    fecero i due kappa in coro, facendo un gesto che indicò a un essere immenso seduto Sul enorme porta, che era sembrato una enorme statua fino a ora, di aprire la porta girando un enorme manovella.
    La creatura era un Colosso, il non morto più grande e potente a livello fisico, nonché guardiano della porta che dava accesso al ponte della grazia.
    Una volta abbassato la grande creatura tornò alla sua immobilità e i Koboldi a sorvegliare la zona.
    Kog e Gok si andarono a riparare sotto l'arcata del grande portale seduti su sedie di vimini anche loro a fare la guardia.
    "allora ci vediamo stasera maestro, arrivederci! Ti vogliamo bene!
    Buona traversata"
    Fecero i due indicando il ponte protetto da costrutti simili a armature viventi, balestre dotate di volontà propria e cristalli che irradiavano luce lungo le mura.
    Erano il sistema di difesa del ponte.
    anche io vi voglio bene miei sederini sodi.
    Ci vediamo stasera allora.

    Fece il vampiro salutando i due e procedendo lungo il ponte.
    Zakrina, Kenshin venite pure, e non guardate il colosso negli occhi, lo fa innervosire. fece camminando lungo il ponte e sporgendosi lungo il bordo.
    Sembrava proprio una palude normale avvolta nella nebbia e nel gracidio delle rane...
    Ma i predatori che l'abitavano a quel ora erano bravi a nascondersi.
    Guardò un ranocchio 30m più in basso sotto il ponte con un cannocchiale che si portava spesso dietro.
    Era un enorme anfibio, di dimensioni superiori alla norma, ma era normale vedere simili bestioni lì.
    Se ne stava placida sopra un enorme ninfea.
    Poi però una zampa scheletrica, con una velocità sorprendente, afferrò la ranocchia e se la trascinò in acqua.
    Eidous era proprio a casa.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Condottiero
    Posts
    8,287
    STIMA
    +316
    Location
    sono affari miei!

    Status
    Anonymous
    La grossa zampa di Kenshin venne tolta dolcemente da Zakrina, la quale poco dopo chiarì ai due "simpaticissimi" kappa che non dovevano assolutamente sfiorarla. E il drago alle suddette parole, approvò con un rapido cenno della testa.
    "Stessa cosa vale anche per me." disse, ascoltando l'umana che si riferiva al Barone, ironizzando sulla parte del "meraviglioso dominatore". Vista la situazione, il guerriero non avrebbe assolutamente cambiato la propria forma: da umano era molto più alla portata di tutto e tutti (e quindi, più "vulnerabile"), da drago invece si sentiva molto più sicuro. Era sempre alto tre metri e lungo dieci ed aveva una discreta carica elettrica in serbo... poteva essere devastante, se provocato.
    Eidous, con ancora i due piccoli kappa stretti tra le sue gigantesche braccia, in risposta alle parole di Zakrina le disse che doveva stare calma e in quei luoghi, toccarsi "certe parti" era uno strano modo di comunicare al prossimo la loro mancanza. Kenshin ci rimase ancora più stranito: sapeva che Kengard era una terra nuova tutta da scoprire e che quindi, usi, costumi e abitudini erano del tutto differenti dal suo luogo di provenienza... Ma davvero, toccarsi quelle "certe parti" per salutarsi gli era completamente nuova. Ed era estremamente imbarazzante...
    "Per ora non ci tengo ad ottenere la vostra fiducia..." mormorò in risposta a Kog e Gok che parlarono a proposito di quelle strane abitudini. I due esseri poi, proseguirono con lo spiegare chi erano e che facevano e come funzionava il sistema di difesa del Ponte. Ecco, quella parte fu interessante per Kenshin, il quale assorbì tutto come una spugna (era attratto da qualsiasi cosa di natura bellica... Dopotutto i campi di battaglia erano casa sua). Non si sarebbe mai immaginato che disponessero di costrutti altamente elaborati che scattassero automaticamente in caso di pericolo. E le balestre! Era la prima volta che ne vedeva di così! Chissà se il Barone gliel'avrebbe fatta provare una nel corso del loro "soggiorno".
    CITAZIONE
    Forse non ve ne siete accorti, ma le guardie koboldiche di questa sezione vi tenevano già sotto tiro da quando eravate arrivati, solo che non le avevate viste...

    esordirono due voci fuori campo.
    Due piccoli koboldi apparirono dal nulla sotto a due strani mantelli invisibili. Brandivano anch'essi le balestre identiche a quelle dei due kappa e, naturalmente, erano vestiti in quella maniera troppo oscena per i gusti del drago. A vederli quei due esseri sembravano quasi teneri, sembravano due draghi bipedi senz'ali e davano l'apparenza di essere tanto fragili e deboli. Ma un vecchio detto diceva che l'abito non faceva il monaco...
    Kenshin, con occhio attento e critico, seguì la coppia di koboldi che si allungò lungo i merletti della struttura, la quale proteggeva la porta a ponte levatoio. Salutarono Eidous con le solite smancerie di prima e si "avventarono" prima col drago e poi con Zakrina.
    CITAZIONE
    UHHH CHE BEL DRAGO!
    GUARDATE LA BENDA E LA SPADA! DEVE ESSERE UN VERO GUERRIERO!
    DAI EROE, MOSTRACI LA TUA ARMA SEGRETA! QUI TANTO CI VOGLIAMO TUTTI BENE!

    Kenshin non aveva mai provato un simile e tremendo imbarazzo come in quel modo nel corso degli anni... Certo, al primo posto c'era l'imbarazzo dato da quello stramaledettissimo bacio (avrebbe tanto desiderato un bicchiere di acqua ragia per sciacquarsi la bocca...) e poi questo.
    Una saetta repentina di colore azzurro percorse la sua schiena e schioccò violentemente nell'aria come una frusta da domatori. Digrignò i denti a fauci serrate, scacciando via quel senso di vergogna che lo stava avvolgendo.
    "La mia arma..." iniziò, riferendosi alla sua katana "...Non E' un gioco. Non la tiro fuori se non è necessario." concluse, sbuffando pesantemente verso i due koboldi fin troppo curiosi. Da bravo cavaliere poi, intervenne sulle difese dell'umana.
    "Se tenete alle vostre zanne, vi conviene serrare le bocche ed evitare di parlare in quel modo nei suoi confronti." Fece occhiolino a Zakrina e spostò lo sguardo ceruleo verso i due mini-draghi: koboldo avvisato, mezzo salvato, onde evitare di prendere una nunchakata sul muso. Sghignazzò silenzioso solo a pensare a quella probabile scena che si stava svolgendo dentro alla sua testa.
    Eidous finalmente, si avvalse della sua autorità in quel luogo per far smettere le creaturine e disse alla coppia drago-umana di fare finta di nulla.
    Kenshin impaziente, attese che il vampiro finisse di salutare tutta la sua schiera di guardie per poi finalmente decidere a guidare il gruppo per avanzare sul ponte. Un enorme Colosso, che faceva da guardia alla porta-ponte levatoio, si mosse dal suo stato immobile ed abbassò il ponte per la traversata. Il Barone si raccomandò di non guardare quell'enorme creatura dritta negli occhi poiché si sarebbe innvervosito. Quindi il drago proseguì in avanti con lo sguardo fisso altrove mentre zampettava dietro al vampiro e accanto all'umana. Gettò allora un'occhiata sotto al ponte per vedere quel luogo lugubre avvolto dalla nebbia, nonostante si sentisse addosso gli occhi di quel Colosso così imponente e autoritario.

    Edited by H a w k e ; - 26/10/2016, 00:49
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    scusate il ritardissimo, non avevo visto che stava a me


    No, decisamente non avevano capito nulla. Probabilmente non si rendevano nemmeno conto di star esagerando e, in un certo senso, poteva quasi ritenerli simpatici.
    Si, quasi…
    Kenshin era del suo stesso avviso, e trovò conforto e sicurezza nella sua enorme presenza che, se non altro, le conferiva un po’ di voglia di non andarsene.
    Parole, parole e altre parole… c’era sicuramente poco di interessante in tutto ciò che quei tipi le spiegarono, ma nel vantarsi delle loro difese e dei loro sistemi efficaci diedero loro anche un’iniziale panoramica di quello che si sarebbero trovati davanti una volta varcato quel ponte; in effetti i sistemi ingegnati per quei cristalli, quelle armi e quel ponte potevano anche interessarle, almeno si sarebbe fatta un’idea di cosa si sarebbe trovata ad affrontare se quegli affari non l’avessero finita di comportarsi come stavano facendo.
    Fortunatamente il barone portò le cose ad un approccio meno discutibile, anche se, nel momento in cui quei draghi-pervertiti-senz’ali si avvicinarono, la mano le guizzò ad una delle armi legate in vita.
    Volle almeno provare a sviare la faccenda in qualcosa che non includesse armi segrete di Kenshin, di cui non voleva sapere nulla, belle ragazze e sederini sodi.
    “Che io non abbia detto niente, non significa che non mi sia accorta di niente” puntualizzò sarcastica, rivolta al vampiro. “Come potrei ignorare questi così dolci sguardi, seppur immersi nell’ombra?”
    Nella foresta aveva imparato a celare la sua presenza e a percepire quella altrui, coglierla impreparata non era semplice tanto quanto non lo era sfuggirle quando era lei a nascondersi. Era una tecnica che conosceva fin troppo bene, il rendersi invisibili non aveva alcun effetto con lei.
    Nei dintorni percepiva l’energia anche se indistinta di diverse creature, delle quali non conosceva nulla se non l’effettiva presenza e il fatto che fossero in agguato pronte a divorare qualunque cosa fosse capitata loro tra le… fauci? Chele? Pinne? Bah, poco importava…
    Il colosso che Eidous disse di non fissare negli occhi era effettivamente grandicello, non abbastanza da incuterle timore ma abbastanza da suggerirle che era un tipetto da cui tenersi a debita distanza.
    Ignorò tutto quello che le venne detto, avvicinandosi a Kenshin come a dire “forse io non vi farò paura, ma se non temete neanche lui siete scemi”, e con la tranquillità e la scioltezza stampata nel volto varcò il ponte e l’ingresso di quel luogo gremito di novità inquietanti.
    Ed eccoli, giunti nella fantomatica città dei corvi: chi sa se c’era da mangiare? Fameeeee!
    “Eih barone, chiedo scusa… c’è da queste parti un posticino tipico dove mettere qualcosa sotto i denti e dove si mangia bene? Sai, una bella foresta in cui sgranocchiare qualche creaturina… o qualcosa di simile in somma. Mi vanno bene anche quei cosi che ci hanno appena salutati, al fuoco viene buono tutto…”
    Era stata per molte ore sul dorso di un drago e sentiva il bisogno di sgranchirsi un po’, inoltre aveva davvero fame, e il pranzo cacciato era molto più buono di quello delle taverne.
    O forse, semplicemente, non aveva ancora voglia di affrontare orde di tizi come quelli che aveva appena allontanato, per una questione di principio che le avrebbe impedito di esitare di nuovo nel colpirli. Tanto più se fossero arrivati a disturbarla mentre mangiava.
    Si sistemò l’armamentario –violino compreso, nel migliore dei modi e attese che fosse il meraviglioso dominatore a fare loro strada.
    In tal caso, non si sarebbe seriamente fatta problemi a pasteggiare con uno di loro come portata principale.
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Ok... I suoi dolci koboldi erano tornati al sicuro sotto i loro mantelli... Un pò spaventati dal drago a dire il vero.
    Zakrina gli disse cose che lo misero in imbarazzo e Kenshin per poco non ne folgorò un paio dei sui dolci guerrieri.
    "suvvia Kenshin non dare peso ai miei guerrieri.
    Quegli esemplari erano ancora molto giovani... Non è facile per quei monelli contenersi, ma sei stato bravo a farti rispettare.
    Non ti importuneranno più."

    Disse rassicurando il drago prima di rivolgersi alla cara umana:
    " e tu Zakrina, cara, fai pure finta di non aver sentito. questo è solo un aspetto. vedrai che col tempo apprezzerai, L'altra parte.
    Fece sospirando il vampiro senza fare intendere se si riferisse al suo reame o se stesso.
    Teneva a quei koboldi birichini, ma lo facevano dannare.
    Un bel esemplare di coboldo femmina, dalle scaglie nere e viola, apparse dal nulla... In realtà indossava un mantello occultante, ma dettagli.
    Era armata con una strana arma a metà tra una spada a due mani e una lancia... Che però vagamente sembrava una pala.
    Indossava un armatura sexy e volutamente minimale... Per mostrare le sue forme armoniose.
    Aveva un aspetto più massiccio e da vera guerriera a differenza dei piccoli koboldi fi prima... Ancora praticamente adolescenti.
    Lei guardò un attimo furente verso la porta, poi si girò verso Eidous, Kenshin e zakrina.
    "oh! Maestro perdonate! E anche voi due.. Avrei dovuto fermare QUEGLI IDIOTI ARRAPATI!"
    Fece lei, voltandosi verso la porta e urlando in modo che gli altri koboldi, tutti accalcati gli uni sugli altri tremanti, sentissero mentre li rimproverava.
    Lei aveva una voce a metà tra quella di una valchiria e una iena pazza, ma comunque gradevole... In un certo senso. "non importa. Almeno quei piccoli monelli hanno imparato a loro spese una lezione di educazione civile.
    Poi anche questi due novizzi così si fanno un idea dei pazzi che vivono qui... Mi sei mancata Achillea."

    Fece il vampiro sorridendo alla kobolda.
    "anche voi maestro..."
    Fece lei arrossendo e distogliendo lo sguardo dagli occhi di rubino del barone, si incontrarono con quelli arancioni della kobolda. Occhi comunque erano pieni di affetto, quelli di Eidous.
    Lui le accarezzò la testolina, proprio tra le corna, lei invece preferii infilare una manina artigliata sotto le vesti da mago nero del vampiro, socchiudendo gli occhi in que attimo in qui "lo sentì".
    La cosa però non durò a lungo.
    Achillea, la kobolda si volse verso il drago e l'umana lievemente arrossita.
    "oh, beh scusate... Qui c'è questa usanza di toccarsi certe parti quando..." Ma venne interrotta da Eidous.
    "tranquilla, gliel'ho già spiegato."
    fece Eidous mettendogli una delle sue manone sulla spalla.
    "ah, ok, meglio.
    Io sono Achillea, ufficiale della guardia koboldica, esperta combattente, abile cacciatrice e strafica esperta della magia di potenziamento.
    Cooomuque...
    Ho sentito bene? Hai fame umana? Di solito gli esseri umani qui non sono considerati meglio di cibo o semplici servi, Ma tu sembri una guerriera e vorresti metterti sotto i denti uno dei miei uomini... Mi piaci ragazza!" Fece dando un pugnetto sulla spalla a Zakrina.
    Poi mettendosi al fianco della ragazza proseguii il suo discorso.
    " almeno avrei un piccolo-maschio- bimbomikia-inutile in meno a qui badare! Senza offesa Eidous e... Drago, a me i veri maschioni non dispiacciono Ahahah!
    Umana, visto che sembri forte potremmo cacciare insieme, con me si torna sempre con una preda!"
    Fece con fierezza la kobolda guerriera sorridendo al umana mentre si caricava in modo figo l'arma sulla spalla, la sua coda ondeggiava al idea del sangue.
    Ottima idea! Zakrina ti va? Potreste andare qua sotto e io intanto. Insegno a Kenshin a usare le balestre EVO.
    Domandò al umana, poi guardò il drago con un sorriso malizioso.
    <b>"ho visto come guardavi quelle balestre.
    Di la verità Kenshin: Non vedi l'ora di provarne una, vero?"
    Fece al drago dandogli una lieve gomitata da amicone.
    In effetti a Eidous non spiaceva fare un pò di tiro al bersaglio con il drago, e Zakrina, come Achillea, sembrava impaziente.
    In effetti era sicuro che Achillea e Zakrina sarebbero state ottime amiche.
    Erano entrambe femmine e completamente fuori di testa!

    png
    Achillea... Non è carina? :3
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Condottiero
    Posts
    8,287
    STIMA
    +316
    Location
    sono affari miei!

    Status
    Anonymous
    Fortunatamente era riuscito ad allontanare quei koboldi fin troppo curiosi che volevano sapere troppe cose. Pure Eidous gli aveva detto che aveva fatto bene a farsi rispettare e questo, fece alzare ancora di più l'orgolio di Kenshin, il quale stava camminando con passo fiero e testa dritta su quel ponte. Ogni tanto si concedeva secondi di pausa tra un metro e l'altro per osservare quell'ambiente umido e misterioso, scorgendo qua e là ranocchie abnormi, fughetti luminosi, libellule grosse quante la sua stessa testa. Per un attimo, ebbe l'impulso di piombarsi giù e di divorarle con un solo boccone ma non perché avesse fame, ma solo perché il suo istinto naturale di predatore gli suggeriva di fare ciò. E a proposito di fame, Zakrina chiese al vampiro se conoscesse qualche posto per poter mettere qualcosa sotto ai denti. Quali erano i piatti tipici di quel luogo? Occhi di tritone? Lingue di rana accompagnate con un timballo di alghe palustri? Pipistrelli in salmì?
    "Per ora non necessito di mangiare, ma sappiate che mi accontento di un qualcosa di grosso, polputo e succulento. Il mio stomaco è più grande di quanto possiate immagin..."
    Kenshin si bloccò in mezzo al ponte quando vide davanti un "coso" apparso dal nulla. Istintivamente, si ritrasse indietro come un gatto snudando le zanne ma, quando vide che si trattava di un koboldo femmina in "armatura" (per modo di dire, dato che copriva giusto le zone intime e il torace), rilassò i muscoli e chiuse le fauci. La squadrò un attimo, analizzandola da cima a fondo per vedere che razza di tipa avesse davanti: era molto più massiccia e muscolosa rispetto agli altri suoi simili, era di piccole dimensioni ma doveva avere forza da vendere. Brandiva una strana spada mai vista prima dal drago che catturò subito il suo interesse. Da come si atteggiava, doveva essere un altra ed ennesima guardia di quella città.
    "Santi kami quante smancerie..." pensò, mentre osservava Achillea, così l'aveva chiamata Eidous, che si scambiava coccole col barone. Pure loro iniziarono a tastarsi le parti intime per "salutarsi" e la rettile, accorgendosi degli sguardi di Kenshin e Zakrina, si voltò notevolmente arrossita sul muso.
    "Ehm sì, Eidous ci ha già spiegato... Tutto." mormorò verso la kobolda. Se un qualcuno a caso lì, alla Città dei Corvi, gli avesse toccato "quelle parti" per salutarlo o quello che volevano loro, lo avrebbe fulminato in seduta stante senza esitare.
    Finito questo sfogo mentale, Kenshin ritornò a posare lo sguardo su Achillea che iniziò a presentarsi e a elencare troppe cose per cui se la stava tirando anche troppo. Aveva anche detto di essere una... Com'è che aveva detto? Strafiga? Il drago non aveva mai sentito quel termine in vita sua. Era un linguaggio in voga da quelle parti? Che significava? Avrebbe voluto domandarlo all'umana -in quel caso non a Eidous perché temeva che si dilungasse per ore ed ore solo a spiegare una singola parola-, ma la kobolda violacea la prese subito in simpatia. Le propose di andare a cacciare e il vampiro ovviamente, approvò. Chissà come avrebbe reagito Zak...
    Anche Kenshin desiderava unirsi a loro, ma vide il barone avvicinarsi a lui e dargli una lieve gomitata alla spalla, dicendogli che gli avrebbe fatto provare quelle balestre che il drago elettrico prima, guardava estremamente interessato.
    "Sì, hai ragione." rispose sincero, abbassando l'occhio sulla bianca faccia del vampiro.
    "Mi piacerebbe farci dei tiri per vedere come funzionano queste armi occidentali. Le balestre che conosco io e che usavano i soldati della mia terra di provenienza erano sì efficaci, ma erano piuttosto rudimentali. Necessitavano di una costante manutenzione." affermò.
    "Se tu me le fai provare, posso ripagarti con delle lezioni di spada che posso dare a chiunque sia interessato. Oppure, avere un duello con Achillea non mi dispiacerebbe... Voglio mettermi subito alla prova." Kenshin aveva azzardato con quella proposta, ma era venuto lì non per cambiare aria, ma per far vedere che Eidous nella Città dei Corvi, aveva portato con sé un guerriero degno di nota.
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Dalle tenebre si era materializzato qualcuno, qualcuno che fino a quel momento Zakrina aveva solo individuato fugacemente senza tuttavia considerarlo una minaccia.
    Era un altro di quegli affari, simil-draghi senz'ali, e se pure quello fosse stato un pervertito giurò a se stessa che avrebbe fatto un casino quel giorno. Fortunatamente, anche a giudicare dal suo aspetto, non pareva quel genere di individuo. Anzi sembrava piuttosto una femmina, per quanto lei avesse poca dimestichezza con quel genere di creature.
    Quando parlò ne ebbe la conferma, e... pure lei, pure lei disse milleottocentocinquantanove cose a raffica. Non era possibile, ma doveva trovarli tutti lei quel giorno quelli che parlavano troppo?
    Poi ella le si avvicinò, dandole un colpetto amichevole mentre si complimentava per la sua audacia, dopo essersi vantata di tutte le proprie peculiarità che vennero elencate una dopo l'altra in rapida successione. Si, eccone un'altra di quella categoria.
    In risposta Zakrina provò a sorriderle, nel modo in cui avrebbe fatto ad un qualunque altro sconosciuto, ma poi comprese che tale scelta avrebbe forse sortito poco effetto in quella situazione. Ricambiò dunque al pugnetto, sferrandone uno sulla spalla della creatura a sua volta, accettando di -quasi- buon grado la pazza compagnia di una cacciatrice durante il suo pranzetto.
    "Senti ma... parlate tutti un po' a vanvera in questa città o è una prerogativa di alcuni soli di voi? No, è che mi state già facendo ammattire, senza offesa..." poi continuò, passando lo sguardo su Kenshin che, a quanto pareva, aveva trovato un passatempo per sé e il barone. Non sapeva se lasciarlo solo con quel vampiro potesse essere rischioso, e non sapeva per chi dei due alla fin fine potesse diventarlo, ma di questo ne era sicuramente consapevole anche lui.
    "D'accordo, verrò con te, fammi strada... Achillea"
    Osservò l'arma che stava impugnando, chiedendosi quanto pesasse e quanta portata avesse con un fendente lanciato bene.
    Si incamminò, aspettando comunque che fosse lei a precederla, e mentre le si avvicinava evitò di guardarla negli occhi come aveva fatto Eidous; in quella città probabilmente essere fraintesi non era difficile, anzi era tremendamente probabile che un'occhiata venisse scambiata per qualcosa di ambiguo.
    "Posso saggiare un momento la tua arma? Te la restituisco subito, promesso"
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Achillea sorrise a Zakrina sentendo il suo pugnetto sulla spalla.
    "Yeah! Questo è lo spirito, e scusa se parlo a vanvera.
    Ora vieni che scendiamo, preparati a prendere a mazzate qualche mostro rompiscatole." Fece lei euforica sorridendo alla umana.
    La condusse vicino a una botola fatta con una lastra di ferro.
    Achillea aprì la botola rivelando delle scalette da qui usci un koboldo urlando: "UN WENDINGO! STA ARRIVANDO UN WENDINGO! CORRI! FUGGI! STA ARRIVANDO UN WENDINGO! MI STA SEGUENDO! UCCIDETELO IN NOME DI EIDOUS!!!!" gridò in modo più spassoso che altro.
    Poi da sopra il ponte apparve un mostro semi-umanoide di dimensioni enormi con la testa simile a quella di un cervo, il corpo coperto di pelliccia bianca sporca, cristalli di ghiaccio e vegetali.
    Aveva artigli lunghissimi.
    Era stato tanto veloce da evitare i sistemi di difesa.
    Il mostro caricò Zakrina ruggendo e urlando in un modo raccapricciante impossibile da scordare, ma un ombra si mosse rapidissima seguita da una macchia violacea e nera. Eidous e Achillea, che aveva usato la magia di potenziamento per aumentare la velocità in modo assurdo, avevano tagliato di netto le gambe al mostro con un doppio fendente velocissimo con le loro armi a due mani.
    Il mostro però non era sconfitto!
    Esso si trascinò velocemente verso Zakrina, ma Eidous gli saltò davanti il muso della bestia e l'afferò per le corna frenandolo dalla sua corsa sui polsi con la sua forza sovrumana.
    Poi sopraggiunse Achillea che gli tagliò la testa.
    Tutto accadde pochissimi secondi, nel breve attimo dopo che Zakrina aveva chiesto ad Achillea se poteva provare la sua arma: le-bladé.
    La kobolda ansimò coperta del sangue della belva poi alzò lo sguardo verso l'umana.
    "ma certo che puoi provarla! Rompi le costole a questo Wendingo... Si sta per rigenerare, dobbiamo quindi strappare il suo cuore di ghiaccio per impedirlo. Pensaci pure tu bella." Spiegò la kobolda al umana sorridendogli poi passandogli la sua arma. Le-bladé. Mentre Eidous va a rovistare in un baule e prende tre balestre e qualche caricatore-faretra. Poi il vampiro si avvicinò nuovamente a Kenshin.
    "tipico contrattempo. Dai prendi. Le nostre balestre hanno bisogno di molta cura è manutenzione, ma sono armi devastanti e molto affidabili. Ne ho una anche per te dopo Zak. fece passando a Kenshin e Zakrina le balestre e delle faretre-caricatore simili a leggere scatolette allungate apribili con un semplicemente premendo un pulsantino nella parte superiore, piene di minuscoli dardi perforanti avvelenati.
    "la balestra può sparare anche diversi dardi insieme o a raffica caricandole con la faretra-caricatore per il meccanismo a scatto montato in esse. Ma i dardi pesanti come quelli esplosivi vanno messi singolarmente." Spiegò il barone spiegando brevemente come funzionano.
    Erano simili alle normali balestre, ma avevano strani meccanismi integrati, e una sorta di caricatore per dardi montato sopra il meccanismo, per sparare i dardi per mezzo del classico archetto. L'archetto però era dotato di meccanismi compositi, che sfruttavano delle sorta di carrucole per aumentare la potenza di tensione del arma.
    L'archetto era fatto in una sorta di chitina resistente, ma molto flessibile invece che di legno.
    Era anche presente un meccanismo a scatto che faceva uscire una lama a serramanico montata nella base del arma, un utile baionetta per i casi di necessità.
    Era tutto sommato abbastanza leggera come balestra, ma anche molto ben progettata e potenzialmente letale.
    E la verniciatura nera dei minuscoli dardi perforanti con punte speciali e del arma stessa ne dava un che di dark oltre che renderla più furtiva al buio.
    Avevano anche dei piccoli telescopi integrati per tiri lunghi, che si poteva volere di più? "ok! quando finite i dardi in un caricatore-faretra potete aggiungere altri dardi aprendo semplicemente la faretrina o cambiare l'intero caricatore-faretra, sganciandolo premendo insieme i due pulsantini rossi nel lato superiore del arma sotto il caricatore-faretra.
    Per togliere la sicura tirate la levetta inferiore, sbloccando il grilletto, o spingerla invece serve per metterla così non partono dardi in giro.
    Mentre se premete il tasto davanti la sicura esce la lama della baionetta e per ritirarla dentro tirate verso di voi il pomellino premendo il pulsantino che la sblocca e vi permettete di tirarla dentro Capito?
    E ricordate che i dardi sono coperti di un potente veleno che nel corpo decade estremamente in fretta permettendo di nutrirsi della carne delle prede uccise senza problemi, ma per questo evitate di spararvi dardi nei piedi."
    spiegò ancora mostrando per bene ai due novizi la balestra e il suo funzionamento mentre spiegava.
     
    Top
    .
  12.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Condottiero
    Posts
    8,287
    STIMA
    +316
    Location
    sono affari miei!

    Status
    Anonymous
    Zakrina andò con Achillea e Kenshin rimase con Eidous. Tutto per il momento stava procedendo "abbastanza" bene... Ma ciò che accadde di lì a poco, successe troppo in fretta, forse alla velocità delle sue stesse saette. Il drago non fece nemmeno in tempo a rivolgere parola al vampiro che questi, dopo che alcuni coboldi annunciarono l'arrivo di un... Wendigo da una botola lì nel ponte -così pareva di aver capito- gli si fiondò addosso per bloccare la sua avanzata. Testa di cervo scheletrica, un corpo coperto di pelliccia bianca e ghiacciata... Quella creatura minacciosa sembrava essere un tipo di spettro, non l'aveva mai visto prima di quel momento. Ma quel che era, era, il drago senza farselo ridire due volte, sputò una palla elettrica contro quel wendigo in corsa, stando ben attendo a non prendere né Zakrina -presa di mira da quella belva- né Eidous - che gli si era attaccato alle corna come una cozza-. Per terra però, si creò una discreta esplosione a causa del fulmine globulare e purtroppo, alcune pietre del ponte saltarono in aria e caddero giù nelle acque putride palustri, spaventando addirittura un rospo gigante che se ne stava beatamente per i cavoli propri. Poco male, pensò il drago blu. Almeno il wendigo era stato privato della testa da Achillea, ritornando dall'umana con una certa normalità, come se non fosse accaduto niente di ciò.
    CITAZIONE
    Si sta per rigenerare, dobbiamo quindi strappare il suo cuore di ghiaccio per impedirlo.

    disse la cobolda. Addirittura era una creatura simile ai vampiri! Ma urgeva abbatterlo subito, non perdersi in parole!
    "Levatevi, ci penso io!" esclamò, pronto a guizzare sull'avversario come una serpe infastidita. Gli avrebbe strappato quel cuore con un solo morso, frantumandolo poi con i suoi fini denti seghettati... Se solo Eidous non lo avesse interrotto. Aveva portato con sé delle balestre, anzi, QUELLE balestre che Kenshin prima puntava con una certa invidia e brama di prenderle tra le zampe. Il barone quindi, iniziò a spiegare molto meticolosamente come funzionavano, rivelando alcuni chicche e segreti come ad esempio, la lama in stile baionetta. Gli ci volle pochi secondi per ascoltare ed elaborare tutte le informazioni, dopotutto era un drago del Fulmine e, oltre ad essere veloce nei movimenti, era rapido anche nei ragionamenti.
    "Va bene, va bene, ho afferrato tutto" disse corto, afferrando una balestra, pronto ad usarla. Era molto leggera e si maneggiava benissimo. Quelle rudimentali che conosceva erano piuttosto pesanti e i polsi, dopo ore di uso, potevano fare male. Questa invece, in confronto alle altre, era leggera come una piuma e aveva un look piuttosto oscuro con tanto di meticolose decorazioni.
    "Stai a vedere come faccio fuori quella zucca vuota di un wendigo." Tolse i dardi che erano già messi dentro al caricatore-balestra, sostituendoli con uno esplosivo, rubato "gentilmente" da un coboldo di guardia lì nei pressi. Gli aveva detto che lo avrebbe ripagato con un paio di monete d'oro, tanto per farlo silenziare, visto che iniziò a lamentarsi e a strillare come un draghetto bizzoso.
    Dopo aver risolto quel "malinteso", Kenshin portò immediatamente il mirino della balestra alla linea del suo unico occhio -era già "avvantaggiato" in questo, se così si poteva dire-, caricò l'archetto di chitina e, dopo aver contato fino a tre, premette il grilletto. Il dardo esplosivo partì rapido, puntanto dritto dritto il cuore del furioso wendigo.
    "Colpiscilo, colpiscilo, colpiscilo..." pensò, speranzoso. Era sicuro di aver preso la mira giusta, Kenshin era pur sempre un guerriero e sapeva usare ogni tipo di arma.
     
    Top
    .
  13.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Stava quasi per incamminarsi, quando una creatura appartenente a quel genere di esseri da considerarsi strani si manifestò all'improvviso.
    E, com'era giusto che fosse, dopo esser comparso dal nulla le ruggì incontro. Si, proprio a lei.
    Gli dedicò un'occhiata rapida, senza neanche alzare la guardia a difesa del volto. In fondo la minaccia pareva contenuta alla sola forza bestiale, niente che potesse turbarla.
    "Mamma come ti puzza l'alito"
    Non dovette muovere un passo, ci pensarono il Meraviglioso dominatore e Achillea a sistemarlo, seppur lasciando il lavoretto a metà.
    Achillea le spiegò che per quel genere di creatura, i metodi convenzionali non erano sufficenti. In effetti le avevano appena amputato metà del corpo, come poteva ancora esser vista come una minaccia?
    Le aveva proposto di darle il colpo di grazia; a dire il vero non amava infierire su creature incapaci di difendersi, nonostante in quella situazione probabilmente l'importante era farlo soffrire il meno possibile.
    Il dilemma che dunque si generò nella sua mente era esistenziale, un enorme dubbio che le attanagliò l'anima... dubbio che espresse ad alta voce:
    "Ma è buono da mangiare? Caspita se la cena viene da sola a farsi sbranare questo posto è simpatico!"
    Prese la spada dalle mani della guerriera, sollevò lo sguardo, si chinò per poggiare una mano sul fianco esposto del corpo della creatura e fece per affondarvi con semplicità quella luccicante lama dal filo sottile senza troppi ripensamenti.
    Giustamente, nel contempo, Eidous aveva ricominciato uno dei suoi monologhi alla Seneca e questa volta sembrava starsi impegnando ancor di più. Probabilmente aveva parlato più lui in quegli ultimi giorni che lei in tutta la sua vita.
    Improvvisamente qualcosa gli sibilò incontro, destandola dai suoi propositi e dai suoi pensieri. Sinceramente neanche lei stessa capì perché lo fece, ma per reazione sferrò un calcio alla creatura e la capitombolò a qualche metro di distanza, mentre lei era riuscita a chinarsi in tempo e a buttarsi a terra di fianco prima che un dardo la colpisse.
    Non si curò neanche del fatto che un attimo dopo la freccia avesse raggiunto e fatto esplodere una zolla di terreno di fronte ad uno dei draghetti-senz'ali-pervertiti-e-strillanti, era troppo occupata a voltarsi con lo sguardo iniettato di sangue verso Eidous.
    Nell'accorgersi che era Kenshin quello che stava usando una balestra, la sua espressione si ammorbidì. Dannazione però... Achillea aveva detto a lei di ammazzare quell'affare, il drago non poteva aspettare un minuto a provare le sue doti da cecchino? E magari attendere che ne arrivasse un altro di quegli esseri pucciosi e pelosi?
    Non disse niente, si limitò unicamente a sorridere a Kenshin e ad indicare l'espressione terrificantemente sconvolta di uno dei draghetti-senz'ali-pervertiti-e-strillanti dalle squame blu, proprio quello che aveva appena rischiato di saltare per aria.
    "Ho capito che urlano un po' troppo e parlano a vanvera ancor di più... ma ammazzarli non è la giusta soluzione, almeno per il momento intendo"
    Continuando a sogghignare, con il volto di chi effettivamente non era sicuro di ciò che aveva detto -alias non avrebbe pianto la morte di quel tizio se fosse stato centrato-, si avvicinò al corpo esanime della bestia bianca e menò un colpo rapido e preciso, senza indugiare oltre.
    Estraendo la spada un ciuffo di pelo fluttuò via istantaneamente, mentre dal costato lacerato della bestia ricadevano brandelli di carne chiarissima e qualcosa che doveva essere semplicemente un polmone o parte della pleura, se non addirittura il pericardio.
    "Scusate..." disse, ribaltando la carcassa della creatura. "Ho fatto un casino"
    Di solito era più brava ad estrarre gli organi, ma l'anatomia di quel coso non la conosceva e quando si accorse che non possedeva sangue si domandò in che diavolo di luogo fosse andata a cacciarsi. Beh, almeno all'accumulo di cose inquietanti uscite dal cadavere non si era aggiunto un torrente di sangue impiasttricciato d'intestini e robette varie.
    Infilò una mano tra le ossa frantumate del demone e ne asportò il cuore che, come aveva spiegato Achillea, era veramente di ghiaccio. Lo osservò come fosse una pietra levigatissima scoperta in mezzo alla foresta, come un tesoro di rarità imprescindibile... forse perché ai suoi occhi quella era una completa novità.
    Era bagnato al tatto, come se il calore emanato dalle sue mani avesse già iniziato
    a scioglierne la superficie, quasi fosse un semplice pezzo di ghiaccio.
    "Devo romperlo?" chiese, prima di dare un morso al fantomatico cuore che teneva in mano e sgranocchiandone una piccola parte. "Dai che se non ci sbrighiamo mi passa la fame e poi sono guai... perché quando ho lo stomaco vuoto ma non ho più fame mi arrabbio facilmente per tutto"
    Lanciò il resto della sagoma cardiaca ad Eidous, mirando alla sua fronte per constatare se era più dura quest'ultima o il resistente ghiaccio di un mostro della città dei Corvi.
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Non c'è pace per certi morti...

    Group
    Kengardiano
    Posts
    1,566
    STIMA
    +204
    Location
    Gli abissi dell'amigdala, dove gli orrori sono tali che pure le mura urlano folli.

    Status
    Offline
    Ok! La sua spiegazione era stata seguita da Kenshin!
    Non si sarebbe mai aspettato che avrebbe fatto esplodere la carcassa... Peccato che più che altro gli aveva rovinato il ponte.
    Vabbè i suoi muratori Ryuhizashi lo avrebbero sistemato, e sicuramente avrebbero osannato il drago armato di balestra per la bravata, visto che così potevano prendere i soldi alle spese del barone.
    In realtà Eidous era abituato a vedere edifici saltare in aria a causa degli esperimenti vari, quindi per quei burberi muratori Ryuhizashi avevano sempre le mani su mattoni, e bisognava ammettere che sapevano il fatto loro, sistemando tutti gli edifici mezzi esplosi in poco tempo.
    Più che altro per poco un koboldo saltava in aria e a Eidous non piaceva la cosa.
    "cavolo Kenshin stai attento, hai sfondato parte del ponte e hai quasi ammazzato uno dei miei culetti... Emmh uomini.
    Noh abusare dei dardi esplosivi ancora come ora o potresti fare male a qualcuno, Zakrina era a pochi metri dal esplosione.

    Lo rimproverò Eidous severamente come un padre dopo che il figlio ha combinato un guaio.
    Achillea intanto guardò sorridendo al'umana mentre la guardava fare a pezzi il cadavere della bestia arcana.
    La Kobolda però cambiò espressione quando vide l'umana mangiarsi un pezzo di cuore di wendingo.
    "ma sei pazza!? Dannazione..." Fece con fare indignato.
    Si girò poi irritata verso uno dei suoi uomini. "Mi serve un clerico, quella tizia ha mangiato un pezzo di cuore!"
    Fece con tono alterato guardando l'umana, che tirava il resto del cuore a Eidous.
    Il vampiro sentii lo spostamento d'aria e afferrò il cuore.
    "oh brava Zakrina, se vengono sciolti i cuori di wengingo hanno usi alchemici perché le fiamme uccidono gli spiriti maligni in esso.
    Guai a consumarlo solido, ci si trasformerebbe in wendinghi.
    Mi chiedo chi sia tanto pazzo daw magiarsi un pezzo... Di... Cuore.
    Eidous vide il segno di morso e poi Zakrina ruminare.
    La sua reazione fu tempestiva.
    "Chiamate un clerico specializzato in esorcismi!"
    Fece Eidous a un Kappa preoccupato per Zakrina.
    "stupida! Non si mangiano le cose che non conosci! Potrebbero farti male... O trasformarti in cavolo mi mostro.
    Come ti senti?
    Vedi cose strane e hai una strana fame di carne umana?

    Fece tra arrabbiato e preoccupato per zakrina studiando gli occhi, i denti o se stesse perdendo calore corporeo.
    Cercava segni di possessione da spiriti maligni.
    C'era il rischio che lei si trasformasse in demone.
    E gli serviva quel dannato clerico per un analisi e eventualmente un esorcismo.
    L'anima stessa di Zakrina era a rischio.
     
    Top
    .
  15.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Maestro

    Group
    Condottiero
    Posts
    8,287
    STIMA
    +316
    Location
    sono affari miei!

    Status
    Anonymous
    Kenshin abbassò la balestra alla portata del suo occhio, ridandola a Eidous mentre aveva lo sguardo puntato su Zakrina, intenta ad estrarre il cuore di ghiaccio dalla carcassa del wendigo, atterrato. Il barone rimproverò il drago del gesto appena fatto, ovvero che aveva fatto quasi saltare in aria uno dei suoi coboldi alla guardia e sfondato parte del ponte con uno dei suoi fulmini globulari e... Che per poco stava per centrare l'umana.
    Kenshin sorrise, arricciando appena il labbro e mettendo in mostra alcune delle sue piccole zanne aguzze.
    "A volte bisogna azzardare." rispose semplicemente al vampiro, con un'alzata di spalle. Quante volte negli anni passati, in guerra, si era lanciato in missioni quasi suicide e omicide per salvare delle creature... Quello era solo un'irrisoria percentuale di ciò che aveva passato. La balestra gli aveva fatto portare alla mente ricordi sia spiacevoli che non.
    "Ho calcolato rapidamente la distanza del bersaglio, stando attendo a non colpire nessuno. Certo, il ponte non poteva restare intatto a tale colpo... Non puoi sperare che durante una battaglia, rimanga tutto integro e lindo." constatò, zampettando verso il coboldo che gli aveva "prestato" il dardo esplosivo. Esso continuava a strillare, brandendo più infuriato che mai, quella piccola lancia tra le mani. Kenshin gli si mise davanti in tutta la sua altezza, inclinando appena la testa di lato. Alzò una zampa verso la cinta a metà corpo che reggeva sia la sua spada che una piccola scarsella tintinnante di monete d'oro. Aprì quest'ultima e ne estrasse un paio, porgendole al rettile di guardia.
    "Senti, mi dispiace per l'esplosione e per il dardo "rubato". Tieni queste due monete d'oro per scusarmi: con queste potrai comprare altri dardi e magari, passare una... Bella serata con i tuoi amichetti nelle locande." Gliele porse in una delle sue minuscole zampe del coboldo, lasciandolo quasi interdetto dinanzi a tale gesto. Kenshin era solito ringraziare delle persone o creature donando loro del denaro: per lui non era altro che un mezzo da usare per questi scopi. Essendo drago, il cibo se lo procurava da solo come tutti i predatori selvaggi, dormiva nelle caverne o sotto gli alberi... Quindi, non aveva bisogno dei soldi per tirare avanti.
    Lasciò il coboldo contemplare quelle monete d'oro, voltandosi verso Zakrina che... Aveva appena dato un morso al cuore del wendigo. Quell'azione suscitò immediatamente un certo allarmismo. Eidous spiegò che se l'organo veniva consumato, c'era l'imminente possibolità di trasformarsi in quelle creature sanguinarie. Una cosa assolutamente devastante e assai pericolosa.
    Immediatamente il vampiro chiamò al rapporto un clerico specializzato in esorcismi e il drago, zompò rapido verso l'umana. Non doveva succedere, non voleva vederla trasformata in un orrido essere peloso e scheletrico.
    "Oh... Cavolo!" esclamò, estremamente preoccupato. Le saette bluastre sul corpo serpentino di Kenshin, inziarono a sibilare e scoppiettare come la legna dentro il caminetto. Ciò era sinonimo di tensione.
    "Quanto cavolo ci mette ad arrivare questo clerico? Eidous, fa qualcosa!" esclamò, con un tono piuttosto disperato.
     
    Top
    .
65 replies since 15/10/2016, 23:10   878 views
  Share  
.