Overlord for swamp

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    Seguì il dialogo tra tutti quegli strani individui molto, molto passivamente. A quanto pareva Eidous e quel Maestro si stavano davvero divertendo...
    "AH AH AH che spasso." borbottò Kenshin nei suoi pensieri, girandosi appena per non vedere quelle scene che secondo lui trovava troppo... Dolci. Fortunatamente (?) aveva un solo occhio e gli bastava voltarsi di un po' a sinistra per non vedere più nulla dalla parte destra. Questa cosa in quel momento quindi, risultò essere molto, molto vantaggiosa. Solo che i minuti passavano e quel trio composto da un drago abnorme, un colosso grande altrettanto e addirittura un vampiro pervertito si stavano scordando di alcune cosette. Kenshin quindi, per cercare di attirare la loro attenzione, si schiarì la voce in maniera forzata.
    "Scusate se interrompo la vostra interessante conversazione..." esordì, fingendosi dispiaciuto.
    "Qui abbiamo Zakrina che ha una fame da draghi e io che ero venuto qui per preparami ad adempiere ad una missione del Barone. Avete intenzione di passare tutta la sera in questa palude malsana?" concluse, aggrucciato.

    Scusate la brevità del post, ma mettetevi nelle "scaglie" di Kenshin XD
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Rispondo super velocemente anch'io, dato che Zakrina praticamente è nella stessa situazione di Kenshin xD stasera rispondo all'altra, tanto siete sempre voi quindi posso scriverlo qui ^_^


    Aver toccato il muso a quel drago non doveva avere una qualche funzione, né intimidatoria né di piacere, al massimo di scherno.
    Eppure quel bestione si stava comportando in maniera assurda, fattore di cui a Zakrina in quel momento interessava al pari di un incontro con una tessitrice in calzamaglia che suonava il flauto diritto... al contrario.
    Sbuffò, per l'ennesima volta in pochi secondi, avvicinandole mani al volto e stropicciandoselo in maniera abbastanza annoiata.
    Si guardò intorno, e unì il fattore necessità a quello possibilità, dirigendo l'attenzione ai pochi arbusti che effettivamente potevano servirgli in quel luogo. Dannazione, in una palude la legna era poca, e quella reperibile era era bagnata; col cavolo che avrebbe acceso un fuoco senza un bell'aiuto, e sapeva che la sua richiesta d'aiuto non sarebbe stata rifiutata
    Camminò a passo stanco verso gli unici arbusti con il tronco simile a legno, strappò qualche brandello di corteccia e tutti i pezzi più secchi e rigidi. Li batté uno con l'altro, constatando che alcuni erano da scartare, ma in breve riuscì ad accumulare una buona quantità di legna e tutto ciò mentre quelli finivano di chiaccherare del più e del meno.
    Il dilemma era sapere se fosse stata rapida lei... o se avessero parlato loro per un quarto d'ora, ma nel constatare che la stizza di Kenshin non aveva ancora raggiunto il picco estremo probabilmente la risposta era la prima. Almeno così sperava; per il drago più che altro, lei bene o male aveva trovato il suo passatempo ed un temporaneo scopo a cui dedicarsi.
    Portò la legna verso Kenshin, mentre via via gliene cadevano dei grossi pezzi dalle braccia, alcuni dei quali faceva avanzare calciandoli e altri tenendoli fra il busto e i gomiti.
    "Scusami Kenshin, posso di nuovo chiederti una zampa, per favore?"
    Appoggiò tutto a terra, indicando la catasta di modesti rametti e ramoscelli con una bassa probabilità di incendiarsi a sufficenza per cucinare un bestione di millemila chili.
    Tanto aveva capito che le cose sarebbero andate per le lunghe, e anche se avrebbe voluto baciarsi quel drago che aveva appena tentato coraggiosamente di attirare l'attenzione dei tizi, non era sicura che loro non trovassero un altro modo per rimandare il suo pranzo che ormai stava per diventare cena.
    Avvicinò il grosso mostro viscidoso alla legna, sperando che quei manigoldi di Eidous e compagnia bella non glielo togliessero da sotto le mani con qualche scusa, perché in tal caso giurò a se stessa che avrebbe messo da parte ogni forma di clemenza fin'ora tenuta in maniera vagamente precaria.
    Toglietele tutto, ma non la possibilità di mangiare o mi sbotta! :)
     
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    ok allora scusate il ritardo.

    Eidous, mi vergognavo di averti insegnato a fare la burro-birra con i perk in alchimia in quel momento.
    Kenshin voleva andarsene dalla palude e sembrava stanco dei discorsi che facevamo.
    Ero così imbarazzato!
    L'acqua ribolliva dove ero io, e Promeus disse mortificato ai presenti:"scusatelo, ma tende a emozionarsi... Eidous cavolo chiedi scusa al maestro, lo sai che si emoziona facilmente!"
    Fece il mio prode al vampiro che rideva come un forsennato.
    "Buhahaha, lo so bello, ma ogni volta vederlo reagire così è uno spasso!
    Fece il vampiro giocondo prima di riprendere a ridere, al che quindi feci una cosa terribile, una cosa immonda e immorale che mai pesavo di dover fare al vampiro mio amico: Come un coccodrillo emersi parzialmente col muso dal acqua con fuori solo il naso, le orecchie, le corna e gli occhi.
    Emergendo emisi schizzi d'acqua dal naso per liberare dal acqua le vie respiratorie, poi lo guardai molto, Molto, ma molto male mentre emettevo vocalizzazioni irritate e gorgogliose tra tante bollicine.
    "su Torre Nera, non essere arrabbiato con me, mi spiace."
    Fece Eidous mortificato vedendo che lo guardavo cercando di trattenere un altra risatina visto che ora ero pieno di alghe che mi coprivano mezzo muso e la testa come un emo.
    Al che io alzai il muso e sputai un getto d'acqua che avevo tra le guance, lui cadde gridando per la sorpresa come una ragazzina isterica in acqua per il getto e io poi sputacchiando l'acqua rimasta gli dissi semplicemente:"stupido. poi guardai Zakrina che stava accatastando dei legnetti e al che risi io.
    "sei seria? Spero che tu sia consapevole che ti trovi in uno dei posti più umidi di kengard!
    Poi sta piovendo, come pensi di accendere il fuoco?"

    Quindi mi misi a levitare nella mia forma di drago e presi delicatamente lei, stando attento a non provocargli dolore per la sua lesione interna, e la sua pila di rami con le zampe anteriori, poi presi anche la preda della ragazza con le posteriori, mi misi a volare e riportai lei e la sua preda sul ponte.
    "scusa se ti ho preso contro la tua volontà, ma quello che stavi facendo era, come dire: stupido.
    La creatura che hai catturato può essere deliziosa se cucinata, ma richiede troppo tempo per essere preparata a dovere, ma non preoccuparti, ho qualcosa per te e Kenshin da mangiare sul momento."

    Feci io mortificato verso l'umana poi aprendo il vortice dimensionale della realtà sacca in qui tenevo le mie cose quando ero trasformato in drago, ci infilai la zampa e tirai fuori un grande contenitore fatto di vimini, poi richiusi la realtà sacca e apri il contenitore liberando vapore e un profumo invitante, al interno del baule-cesta cerano enormi onigiri, le polpette di riso triangolari con la tipica strisciolina di alghe nere, ma queste onigiri erano enormi! Grandi abbastanza per essere a misura di drago.
    Avevano un aspetto delizioso e dentro c'era una sorpresa: Deliziosa polpa di lurk e verdure grigliate miste che ne componevano il saporito ripieno, una leccornia che avevo fatto a mano, e c'erano anche tre bottiglie di birra nel grande cesto, cosa si voleva di più?
    "Su non fare complimenti, che dopo pensiamo al Krokar."
    Chiamai anche gli altri che erano ancora nella palude:su ragazzi venite"!
    Promeus e Achillea non se lo fece ripetere due volte, Eidous sbadigliò, era mezzogiorno, che per lui era come mezzanotte.
    Poi guardò negli occhi Kenshin.
    Non avrebbe potuto volare Eidous col sole che batteva sulla sua pelle, ma la nebbia e le nubi gli permettevano di usufruire dei suoi poteri vampirici, quindi spalanco le ali da pipistrello.
    "mi spiace ragazzo, ma sono molto stanco, quindi ora vado a riposare, domani potrete iniziare la missione, oggi magari fate un giro per la città, compratevi del equipaggiamento migliore e magari riposatevi. Abbiamo fatto un lungo viaggio, vi voglio freschi per gli orchi.
    Ciao ragazzo mio vi lascio alle cure del maestro, è una brava persona non preoccuparti.
    Bye bye."

    Fece Eidous prima di volare via, passò anche vicino a Promeus che camminava con L'acqua alla vita, Niku il mio famiglio e Achillea che gli avevano scroccato un passaggio sulle spalle al colosso. Li saluto con la mano e loro ricambiarono il gesto.
    Poi raggiunse me e Zakrina.
    "vai a dormire?."
    Lui riprese le sue vesti.
    "già, è tardi per me.
    Io sorrisi lievemente amareggiato.
    Avrei voluto rimanere con lui di più anche se mi aveva ampiamente sfottuto.
    " va bene, buon riposo e datti una ripulita prima di ficcarti nella bara."
    "già sono coperto di alghe, ma tu non sei da meno, Ahahah.
    Buon appetito ragazzi, ciao Zakrina, ciao maestro. Ho detto a Kenshin cosa fare, quindi non ti preoccupare Zakrina."
    Fece il vampiro rubando poi un abbraccio al umana, come quando l'aveva conosciuta appena il giorno prima, poi volò via mentre Promeus saliva sul ponte.
    Guardai il vampiro volare sonnacchioso verso la sua torre, la torre della superbia, probabilmente anche lui avrebbe voluto rimanere di più, ma lo capivo dalla voce che era stanco.
    Poi mi girai verso l'umana e semplicemente gli sorrisi, era una brava ragazza malgrado fuori di testa, lei aveva tante domande e io tante risposte, ma speravo che la conoscenza non la portasse nel mio abisso tanto presto, aveva ancora molto da fare, ma era forte, avrebbe sopportato il fardello della verità, ma tutto a suo tempo.
    Tutto a suo tempo... Fino a quando il tempo finisce.
    Eidous esce.
     
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    A quanto pareva nessuno dei presenti parvero ascoltare le parole di Kenshin. Rassegnato, voltò l'attenzione altrove, precisamente verso Zakrina, la quale era intenta a raccogliere alcuni ramoscelli dagli arbusti che crescevano qua e là nella palude.
    "Vuoi una zampa?" le disse, sollevato dal fatto che si sarebbe distratto da quella noiosa situazione da "terzo incomodo". L'umana davanti al drago portò appunto della legna che aveva raccolto e ovviamente Kenshin sapeva già cosa fare. In quell'ambiente la cui umidità era capace di infiltrarsi fino alle ossa, era difficile accendere un fuoco senza un aiutino di natura elementale o magica. Zakrina infatti, come previsto, chiese se il drago poteva aiutarla in questo. Nel mentre Eidous, il colosso e l'altro Maestro si stavano ancora divertendo a offendersi-complimentarsi a vicenda.
    "Certo Zakrina." rispose il rettile blu con gentilezza, mentre iniziò a preparare tra le fauci chiuse una modesta saetta che sarebbe stata sufficiente per accendere il fuoco. Se avesse avuto l'idea di generare un fulmine potente, di tutta quella modesta catasta di ramoscelli non ci sarebbe rimasto niente se non un cumulo di cenere.
    Proprio in quel momento arrivò il drago nero (che Kenshin iniziò a odiare "senza" motivo) che si frappose tra i due, levitando. Afferrò l'umana con le zampe e la portò sul ponte con tanto di preda che Zakrina aveva catturato.
    Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Ne aveva abbastanza di quell'essere, nonostante l'avesse appena "conosciuto". Come aveva osato interrompere il loro "banchetto"?
    "EHI!" urlò in sua direzione, fulminandolo con lo sguardo. Lasciò la catasta di legna a sé stessa e si alzò in volo scattando in avanti come una serpe e sfrecciando rapido tra le fronde degli alberi palustri. Gli ci vollero pochi secondi per raggiungere il ponte e difatti una volta arrivato a destinazione, piombò sulla strada in pietra della struttura tantoché il suolo parve tremare per qualche secondo, data la forza d'impatto. Sbuffò una nuvoletta nera dalle narici e una serie di saette bluastre si disegnarono lungo il suo corpo serpentiforme. Percepì inoltre l'ultima parte di ciò che stava dicendo il Maestro a Zakrina e per poco non esplose in una tempesta di fulmini.
    "Richiede troppo tempo?" domandò retorico allo pseudo-drago, avanzando verso di lui.
    "Oltreutto, ci hai interrotti. Avevamo trovato un passatempo niente male mentre voi stavate a giocare come bambini." esclamò piuttosto seccato per non dire arrabbiato. Non sopportava quando qualcuno si intrometteva negli affari propri o di un suo conoscente/amico. Non sopportava tutto questo strano "affetto" che provava il Maestro verso Zakrina. Non lo tollerava e non lo capiva.
    Scoccò un'occhiata fugace alla cesta spuntata-da-chissà-dove, piena di una pietanza tipica della terra da dove proveniva Kenshin: onigiri. Solo che questi erano giganti e avevano un odore sinistro, simile a quello del mostro che aveva abbattuto l'umana. Nonostante l'aspetto fosse invitante però, non era convinto che fossero buoni.
    "Mhpf." Si voltò, avvicinandosi ai merletti del ponte. Alle volte era meglio stare in silenzio per non dire cose che avrebbero potuto far incavolare mezza Città dei Corvi. Era venuto lì per una missione inoltre, non per perdersi in quelle cavolate. Dov'era Eidous poi? Aveva bisogno di parlargli a riguardo. Kenshin allora, si girò per cercarlo e improvvisamente se lo vide davanti. Per poco non sobbalzò dallo spavento.
    "Ti stavo cercando." gli disse, una volta che si ricompose. Il vampiro spiegò che egli era molto stanco e che necessitava di riposare. Inoltre, gli riferì che avrebbero iniziato la missione il giorno seguente e che prima, potevano fare un giro per la città e fare rifornimento di un po' di tutto. Il drago blu annuì e lo salutò con un cenno della testa, mugolando sul fatto che il Maestro fosse una brava persona. Per ora lo aveva fatto solo seccare e arrabbiare, altroché.
    Si avvicinò a Zakrina e agli altri (Achillea e Promeus) che si erano uniti a quel banchetto e assunse la forma umana dopo che la sua figura si illuminò dai fulmini e si restrinse nelle dimensioni desiderate.
    "Dopo che hai pranzato, Eidous ha detto di fare un giro in città per comprarci dell'equipaggiamento per la missione di domani." disse all'umana. Rivolse poi un'occhiata al Maestro e gli voltò le spalle, mettendosi in mezzo al ponte.
    "Voi mangiate, io non ho fame." Estrasse la katana dal fodero e inziò a menare fendenti all'aria in movimenti agili e silenziosi. Era il solito allenamento giornaliero che faceva ormai da tempo immemore: lo aiutava a pensare e a tenere il corpo tonico.

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    Kenshin aveva acconsentito ad infiammare la legna, e fece appena in tempo a ringraziarlo che l'ombra del drago nero la sovrastò. Le disse che stava facendo una sciocchezza poiché il luogo era umido, la afferrò e... la portò chi sa dove.
    Lei e la legna erano appena stati rapiti senza alcun preavviso, e si chiedeva sinceramente quale sarebbe dovuta essere la sua reazione in quel momento. La più spontanea era ovvia, ma avrebbe preferito contenersi, almeno per qualche altro secondo.
    Si, giusto il tempo di atterrare, accanto alla sua amata catasta di legna assieme a cui era stata barbaramente catturata dalle grinfie del maestro del vuoto.
    Appena le fu possibile, si avvicinò ai pezzi di legno e ne impugnò uno per mano. Menò un fendente con quello di destra e sferzò un paio di tagli ad arco con il sinistro, appurando che fossero più che adatti allo scopo.
    Lei e la legna adesso erano infuriati, e niente avrebbe lenito l'incommensurabile dolore provocato da quella fastidiosa situazione, meritavano un'altrettanto crudele vendetta.
    Nel frattempo il maestro aveva tirato fuori del cibo da qualche luogo indefinito, invitandola a sedersi con gli altri per godersi degli strani ma appetitosi involtini di riso, o qualunque altra cosa fossero.
    Avrebbe mangiato qualunque cosa in quel momento, quindi il problema non stava nel cibo in sé; si avvicinò al drago, quando d'improvviso Eidous giunse dal nulla (magari era insieme al cibo nel baule fino ad un momento prima) e la abbracciò.
    Non si mosse, ma ringraziò qualche divinità locale sconosciuta per non essersi di scatto voltata a fracassargli uno dei due bastoni sul groppone. Non tanto per il gesto, ad Eidous poteva concederlo un abbraccio, più che altro perché in quel luogo la gente e le cose comparivano notevolmente dal nulla e le facevano salire gli istinti pericolosi.
    "Buon riposo barone" disse soltanto, tornando poi a concentrarsi sul drago.
    Gli si parò davanti con la più totale tranquillità, e gli dedicò la più amorfa delle espressioni facciali, condita da uno sguardo da far incendiare lui, la legna, il ponte e il grosso sederone del suo gigante.
    Gli sferrò una bastonata incommensurabile su una spalla, dove non gli avrebbe fatto troppo male ma dove si sarebbe sentita anche con la corazza di un drago. Non colpì con l'intento di ferire, solo di far rumore, e pensò di esser decisamente riuscita nel suo proposito dato che una botta simile probabilmente si era sentita anche a Klenrung.
    "L'unica cosa stupida... è quella che hai fatto tu. Non so se mi spiego" gli sibilò contro, con le palpebre contratte e le labbra pronte ad esibire la più contrariata delle smorfie se avesse replicato in maniera spiacevole.
    Lasciò cadere i pezzi di legna, chiedendosi cosa accidenti avesse avuto da sorriderle in quel modo.
    "Sono così divertente?" prese uno di quei cosi di forma pressoché triangolare che sarebbero dovuti essere cibo e lo infilò in bocca, senza premurarsi di annusarlo o di assaggiarne un pezzo come preavviso.
    "La prossima volta ti colpirò seriamente, quindi vedi di non invadere gli spazi che non ti appartengono drago"
    Stava parlando con la bocca piena, ma le sue parole erano perfettamente comprensibili e ben scandite. In quel momento avrebbe seriamente voluto rifiutarsi di mangiare come Kenshin, ma allo stomaco non si comanda e per il momento fece finta di nulla.
    Voleva raggiungere il guerriero per allenarsi con lui, sicuramente c'erano diverse cose che uno spadaccino come lui poteva insegnarle, e sperimentare una nuova tecnica avversaria non poteva farle che bene. C'era qualcosa che però le premeva di più capire.
    "Cosa ne sai tu di Aesingr?" chiese al maestro senza troppe remore, agguantando un altro involtino. "Rispondi chiaramente, non mi piacciono i giri di parole"
    Con la mano libera prese uno dei due rami che aveva lasciato a terra, voltandosi verso il samurai concentrato nel suo allenamento. Con un fluido movimento del braccio destro glielo lanciò contro, facendolo ruotare a mezz'aria per diversi metri nella sua direzione.
    Avrebbe scommesso qualunque cosa che era in grado di percepirlo e di squarciarlo al volo, in ogni caso era abbastanza lontana da non poterlo colpire con violenza.
    Master se sono stato autoconclusivo con il tuo pg tolgo, ma dovevo farlo o sarebbe successo di peggio ^_^
     
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    SIIII ZAKRINA E KENSHIN CHE SCLERANO INSIEME!!! Mi sento ralizato... Comunque tranquillo Aesingr, anche io prima ero stato un pò autoconclusivo.

    Eidous se ne era appena andato e io ero sicuro di aver aiutato i due nuovi amici, ma purtroppo a quanto sembrava avevano frainteso le mie intenzioni.
    Kenshin sembrava un anguilla elettrica inviperita, si accanì su di me con quella che che ritengo una eccessiva reazione a qualcosa che forse avrei dovuto evitare di fare.
    CITAZIONE
    "Richiede troppo tempo?"

    domandò lui.
    "si è come ho detto, per cucinare a meglio il Krokar ci vuole una cottura lunga."
    Feci io pensando di chiarire e tranquillizare il mio simile del fulmine, ma lui andò avanti.
    CITAZIONE
    "Oltreutto, ci hai interrotti. Avevamo trovato un passatempo niente male mentre voi stavate a giocare come bambini."

    Fece infatti lui arrabbiato e pieno di scariche elettriche, si stava comportando in maniera discutibilmente indignitosa, sia perché ero un suo superiore e sia per la nostra natura divina, ma io ero un essere calmo, meditativo e perfettamente in grado di controllarmi.
    "Kenshin sono mortificato di aver disturbato te e Zakrina, avevi detto che volevi andartene dalla palude definendola malsana, quindi volevo solo aiutare Zakrina e te, condividendo il mio pranzo fatto con amore con le mie zampe."
    Spiegai io con più educazione possibile, ero anche lievemente imbarazzato oltre che mortificato per il disdicevole equivoco, equivoco che sicuramente avrebbero compreso e avrebbe permesso ai loro cuori di riempirsi di amore e di pace.
    CITAZIONE
    "L'unica cosa stupida... è quella che hai fatto tu. Non so se mi spiego"

    Fece l'umana, non si era lasciata pervadere dall'amore e la pace del mio tono di voce e dalle mie parole, ma lei non aveveva finito di parlare e mi sembrava veramente sgarbato interromperla, anche se forse avrei fatto meglio a farlo.
    CITAZIONE
    "Sono così divertente?"

    fece lei afferando uno dei miei onigiri e mangiandoselo.
    "divertente!? Veramente io..."
    Cercai di replicare, ovviamente in maniera educata, ma lei mi colpi con un bastone alla spalla, fu estremamente doloroso, le mie scaglie erano dure, ma quel colpo fù tremendo.
    Lanciai un urlo, sapevo di non andargli a genio, ma questo era troppo.
    Non potei ne parare e ne scansarmi, era un colpo a sorpresa rapido, mi strinsi la spalla dolorante con la zampa anteriore sinistra, diventata simile a tentacoli neri.
    Lei non era una umana come gli altri, se lo fosse anche con un martello da guerra gli sarebbe stato farmi tanto male, quindi doveva avere una forza portentosa per esserci riuscita.
    CITAZIONE
    "La prossima volta ti colpirò seriamente, quindi vedi di non invadere gli spazi che non ti appartengono drago"

    Proclamò lei, come se davvero meritassi un simile dolore.
    Anche perché se aveva usato solo parte della sua forza come diceva mi chiesi come sarebbe stato se avesse usato tutta la sua forza, quella non era una semplice umana, avrei dovuto usare dei tentacoli per smorzare il colpo, almeno allora non avrei ricevuto quel brutto colpo.
    "MALE-DETTA PSICOPATICA! PER LA BELTÀ DI AMATERASU FA MALISSIMO!"
    Feci io urlando per l'intenso dolore.
    Era stata ingiusta, io sentivo di non meritarmi quel trattamento.
    perché Aesingr eri amico di questa pazza che ho protetto fino a oggi per te?
    Ne valeva la pena amico mio?

    Pensai respirando velocemente a causa del acuto dolore, tremavo lievemente addirittura, mentre mi facevo indietro.
    CITAZIONE
    "Cosa ne sai tu di Aesingr?"

    chiese lei prendendo un altro involtino, io mi girai verso di lei guardandola per la prima volta con rabbia, la rabbia tipica di un drago, quasi gli mostravo anche i denti.
    CITAZIONE
    "Rispondi chiaramente, non mi piacciono i giri di parole"

    fece lei seria prendendo un altro onigiri per papparselo.
    Ero combattuto, se mi avesse fatto quella domanda prima io gli avrei risposto, ma in quel momento non sapevo se fosse meglio rimanere in silenzio o azzannarla.
    Promeus però vedendo la scena intervenne per proteggermi seguendo il suo semplice protocollo mentale da colosso-costrutto: Proteggermi.
    "Ora basta, umana non avresti dovuto farlo!"
    Fece Promeus furioso, pronto a spappolare Zakrina con un cazzotto per avermi colpito, ma io lo fermai frapponendomi tra lui e lei.
    "NO! Lascia stare Promeus, ha sbagliato, ma ho sbagliato anche io, non fa niente, mi passerà."
    Feci con voce ferma anche se ancora un pò rotta per il male che lei mi aveva causato, ma la volevo comunque proteggere, lo dovevo a un amico.
    "maestro... Va bene, come vuoi."
    Fece lui ritraendo il braccio, abbassando lo sguardo mortificato.
    Io non volevo che mi vedesse debole, per questo cercai di riquotermi in fretta, ma la spalla mi faceva male.
    Ma poi risposi acido e triste contemporaneamente alla sua domanda.
    "Aesingr era uno dei miei migliori amici."
    E Achillea sentendo un momento emotivo, che una vera femmina come lei avrebbe evitato, pensò bene d'inventarsi una scusa per sloggiare. "emh io vado a vedere come stanno i ragazzi alla porta del ponte... Non amazzatevi mentre non ci sono eh! "
    Fece prima di smammare.
    Io e Promeus la salutammo con un semplice "ciao", mi girai un attimo a vederla zampettare via poi mi girai di nuovo verso Zakrina.
    "Non so se dopo questo brutto livido che mi verrà sotto le scaglie meriti ancora di sapere."
    Feci io tanto arrabbiato che mi si era coperto il corpo di tentacoli, quindi tirai fuori afferando uno dei miei involtini, l'ultimo, e mangiandomelo, poi presi una birra, la stappai con i denti sputando il tappo nel cesto e me la scolai, tanto era pochissima una bottiglia per le dimensioni in qui ero.
    Ritappai poi la bottiglia vuota e la rimisi al suo posto, e finalmente risposi."Va bene, ti racconterò, ma se mi metti ancora le mani addosso ti farò passare un brutto quarto d'ora, comprendi?"

    Edited by Master of Void - 1/3/2017, 07:13
     
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    Mentre la spada fendeva l'aria come l'ala di un rapido falco, la mente di Kenshin, dapprima turbata, iniziò a svuotarsi. Da sempre quegli allenamenti lo aiutavano a mantenere la calma interiore nei momenti di ira e rabbia, proprio come quello. Era come se fosse dentro un guscio protettivo in cui lui non sentiva la presenza di nessuno intorno, se non quella esclusiva della sua energica spada che reggeva forte con entrambe le mani umane. Difatti non si "accorse" nemmeno di ciò che accadde tra Zakrina e il Maestro.. Si accorse però di un qualcosa che, minacciosamente, stava roteando rapidamente verso di lui dalla sua parte sinistra, dritto nel suo punto cieco...
    Dove l'occhio non poteva arrivare, ci pensò quindi l'orecchio che, da quella parte (dato che non aveva più la vista in quel punto) aveva un udito nettamente più sviluppato rispetto all'altro. Voltandosi rapidamente per focalizzare l'oggetto, gli bastarono pochi secondi per capire cosa fosse e come fare: la sua scaltrezza degna di una creatura elettrica, gli permise di mettersi sull'attenti e menare con la katana un taglio netto al povero ramo che finì spezzato e inerte a terra. Solo allora si accorse della conversazione in cui si stavano dilettando Zakrina e il Maestro, dato che Kenshin era uscito dal suo stato di concentrazione a causa di quell'intervento esterno.
    "Aesingr? E' un bel nome." disse, abbassando la spada lungo il proprio fianco. Lo aveva sentito proprio in quel frangente e, prima di domandarsi chi fosse (come avrebbe sicuramente fatto qualsiasi essere), pensò proprio alla bellezza di quel nome che aveva un accento tipicamente occidentale. Poi alzò lo sguardo sulla creatura pseo-draconica e si accorse che riportava una strana ferita all'altezza della spalla. Ma che diamine era successo nel mentre lui era profondamente immerso nel suo allenamento?
    "Tu comunque..." esordì, puntando la spada verso di lui. Aveva sentito la frase in cui lui aveva minacciato l'umana e, indipendentemente da cosa realmente fosse accaduto, si sentì in dovere di agire da bravo samurai.
    "Non metterai assolutamente le mani addosso a Zakrina. Le femmine non si maltrattano, chiaro?" Il suo era una specie di avvertimento, la spada puntata era solo un modo per indicare l'interlocutore a lui interessato. Difatti alcuni secondi dopo l'abbassò e la ripose nel rispettivo fodero, al sicuro.

    Edited by H a w k e ; - 12/3/2017, 15:24
     
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    Scusate:
    1-inizialmente Void aveva scritto che si era formata una ferita sul corpo del maestro, poi gli ho detto che il colpo non era così forte e lui ha cambiato;
    2-adesso Hawke ha specificato che gli è uscito del sangue...

    mi attengo a quello che ha scritto Void ok? Poi Hawke se vuoi modifica, se no va beh pace xD


    "Oh... dovrei mettermi a tremare dalla paura a questo punto?" Rispose sfacciatamente lei, con aria di sfida. "Da quando sei arrivato non hai fatto altro che complicare le cose, che andavano così bene fino a prima!"
    In effetti gli aveva dato una bella legnata, ma non credeva avrebbe causato così tanto dolore.
    Comunque le stava parlando di Aesingr, per il momento sarebbe stato bene rimanere docile e sottomessa, almeno quanto bastava perché il maestro non si irritasse ancora di più.
    "Mi dispiace di averti fatto così male, il mio voleva solo essere un avvertimento... credevo le tue squame fossero più resistenti"
    Si allontanò dunque di un paio di passi, un attimo prima di sentire Kenshin intimare al drago di starsene buono.
    Sul corpo del maestro si erano generati degli strani tentacoli, come secondari alla sua rabbia e alla sua frustrazione, quella visione era piuttosto interessante e insolita.
    Si voltò verso il samurai, muovendo una mano verso di lui.
    "Complimenti Kenshin, sapevo te ne saresti accorto" gli disse, alludendo al pezzo di legno lanciatogli contro. "Non ti preoccupare, se questo bestione si fa male con una bastonata dubito che riuscirebbe a farmi passare questo fantomatico... brutto quarto d'ora, come lui afferma"
    Condì il tutto con un mezzo sorrisetto, era tanto gentile con la gente apposto quanto sfrontata con chi la infastidiva ripetutamente.
    E di solito passava sopra a tutto, ma prima di arrivare alla soglia dell'arrabbiamento passava rapidamente per la fase -così impari-, tipica soprattutto dei momenti in cui era affamata.
    Mangiò un altro paio di involtini, riempendosi la bocca come un animale; finalmente si sentiva sazia, almeno in parte, nonostante un polipone alla piastra come quello che aveva abbattuto non le sarebbe dispiaciuto. Quei cosi che il drago aveva tirato fuori dal nulla erano grandi e buoni, ma non l'avevano riempita completamente.
    Poco male, almeno non era più infuriata e questo era già un buon traguardo.
    Si sedette a terra, incrociando le braccia sulle ginocchia e grattandosi dietro la nuca con fare pacato e rilassato.
    "Migliori amici... mi ha raccontato, pochi giorni dopo che ci siamo conosciuti, di esser stato tradito proprio dai suoi amici... e che è da loro che scappava. Sei uno di quelli?"
    Dal momento in cui l'aveva incontrato sulla spiaggia, dopo essersi allontanata dal suo bosco diversi anni prima, il drago le aveva detto tutto di lui. Insieme le avevano combinate di cotte, di crude e al dente, e ognuno sapeva ogni cosa dell'altro. Non che lei avesse avuto molto da raccontargli, per quanto stessa cosa non si potesse dire per Aesingr.
    Non le aveva mai parlato di un altro drago, se non di un cucciolo che si era perso in un villaggio di donne umane, le quali lo avevano accolto in casa loro per poi minacciare di cuocerlo. In effetti cosa non si farebbe per dar da mangiare ai figlioletti striminsiti e allo stremo delle forze per mancanza di cibo?
    Lei probabilmente avrebbe lasciato il draghetto al suo destino, Aesingr decise invece di portar loro del pesce in cambio del cucciolo. Zakrina continuava a non capire perché facesse quel genere di cose un po' a caso, anche quando non ce n'era motivo o non aveva alcun senso mettersi in mostra.
    L'unica cosa di cui era consapevole era che quel lato del suo stupido e ingenuo carattere non lo avrebbe portato da nessuna parte, ed era stato proprio a causa di un gesto simile che era stato ucciso, in risposta all'unica volta che era arrivato ad uccidere lui stesso.

    Si accorse di essersi persa nei pensieri solo quando vide che ancora c'erano un bel po' di involtini pronti per essere sbranati, e ne afferrò altri due senza curarsi di averne mangiati praticamente la metà.
    Comunque non dovevano essere passati che pochi secondi, considerando che il drago non le aveva ancora risposto.
    "Ah giusto..." riprese, prima che il maestro potesse dire altro. "Avresti una spada da prestarmi? Una qualsiasi, se per Kenshin va bene vorrei allenarmi un po' con lui. E prima che tu mi elenchi qualche proprietà arcana di un qualche misterioso metallo di una qualche spada leggendaria, come il tuo... compagno... vampiro avrebbe fatto, sappi che non mi interessa. Mi basta un pezzo di ferro qualsiasi"
    Probabilmente le avrebbe prese di santa ragione dal samurai durante l'allenamento, ma sperava lui non ci andesse comunque piano.
    "Se è un disturbo, o se sei ancora troppo offeso, mi accontenterò del legnetto che ti ha fatto la bua... a quanto pare è bello potente!" concluse, battendo il palmo della mano sul pezzo di legno al suo fianco, rimarcandone la durezza.
     
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    ma potete cambiare? Guardate che le scaglie del maestro del vuoto sono resistentissime come quelle di qualsiasi drago, non ho mai detto che sono fragili, ma solo che sono più vulnerabili a colpi smorzanti XD

    Li guardai un pò male entrambi, il drago del fulmine rispose alla minaccia che avevo rivolto a Zakrina con un altra minaccia rivolgendomi la spada contro, al che io cercai di colpire la katana con un tentacolo, volevo solo fagliela abbassare, ma sicuramente avrebbe provato a tagliarmi il tentacolo.
    " mi minacci? Un vero samurai non dovrebbe usare la propria katana in modo improprio come fai tu, è un arma e un opera d'arte e se fai così con chiunque non ti va a genio non meriteresti nemmeno d'impugnarla, quindi rispettala."
    Feci pronto a colpirlo con i tentacoli se avesse provato a reagire.
    Ero stanco di venire ripetutamente ferito emotivamente e fisicamente da quei due, volevo aiutarli, volevo solo aiutarli!
    Ero li per questo, ero lì per dare pace a me stresso e Zakrina ma loro spinti dalla loro stupidità non lo hanno capito, mi hanno trattato come un nemico, beh, non volevo arrabbiarmi.
    Non volevo essere loro nemico, volevo aiutarli, volevo che capissero, volevo essere loro... Amico.
    Ma loro mi hanno trattato come un mostro, un nemico.
    io non volevo questo! Mi sento in colpa per quello che dissi a loro, ma loro non capivano, i loro cervelli non voglevano aprirsi, non volevano accettarmi e avevano ira verso di me, e come creatura empatica ero costretto a sentire la testa trafitta dai loro sentimenti contro di me come spilli ardenti che perforavano le mie tempie, sprofondare sempre più bruciando del punto colpito da quella donna sciagurata con un bastone.
    Ero stanco di provare quel disagio che quei due mi provocavano, io non volevo questo, ma Zakrina poi calmò Kenshin.
    Lei mi stava trattando relativamente bene ora, ma era ancora incapace di capirmi, sapevo perché faceva così, voleva sapere, ma ora che mi aveva fatto questo doveva meritarlo.
    Suppose pure che ero una delle persone che tradirono Aesingr prima di ucciderlo, ma questo era inesatto, ma provavo ancora un forte disagio a pensarci.
    "sai, non credo che dovrei dirti la verità, tanto non l'accetteresti e penserai che sono solo un mostro crudele che gioca con i tuoi sentimenti, quindi... Beh... Però credo che tu debba saperlo: lui non ti ha mai abbandonato davvero, persino nella morte dove lo incontrai come spirito e diventammo amici, lui ha trovato un modo di tornare, lo faceva per te sai? Gli mancavi.
    Però per tornare dalla morte c'era un prezzo: si è dimenticato di me... Si è dimenticato persino di te alla fine, e io, spostandomi i questa linea temporale e prendendomi cura di te in modo discreto, attento a non essere scoperto fino ad oggi.
    Volevo proteggerti per lui.
    Per questo, zakrina mi sono comportato in questo modo stupido con te e Kenshin, ero emozionato in quel momento, e spinto dal istinto e l'emozione nel conoscerti di persona ho fatto l'idiota.
    Io mi ritengo un tuo spirito guida e volevo essere anche tuo amico, non come lui, ma volevo aiutarti, sperando di riavere indietro qualcuno a qui entrambi vogliamo bene.
    Comunque mi spiace, ma non credo sia il momento di raccontarti tutta la mia storia su come ci siamo conosciuti io e Aesingr, ma ti prometto che te la dirò un giorno, spero che questo ti basti per ora.

    Dissi con la voce solenne, un pò amichevole e gentile, ma anche triste a pensare a qualcuno che soffriva per la perdita di qualcuno a qui voleva bene, un fratello di Squame.
    Poi lei mi aveva chiesto una spada, io gliela avrei data.
    "si Zakrina, ti darò una spada... E lo stesso per te Kenshin, questi sono i vostri doni, spero che vi piacciono."
    Feci con un tono triste, freddo e sottomesso estraendo dalla mia realtà tasca personale i doni dei due: Una meravigliosa spada di un metallo azzurro, con la testa e un ala di drago sul elsa per ornarla, io stesso l'avevo fatta in modo che il drago sul elsa fosse identico ad Aesingr, per Zakrina era un arma ideale.
    Invece, per kenshin feci una spada dalla lama serpeggiante in grado di trasformarsi in Arco, con tanto di faretra faretra.
    " non volevo che lo dimenticassi... Nemmeno io posso dimenticarlo... Per questo ho fatto questa spada per fare in modo che una parte di lui non ti lasci mai e ti sia vicina, poiché pur essendo una normale spada contiene le scaglie in polvere di Aesingr, fuse nel acciaio di qui è fatta per darle maggiore leggerezza e renderla il meno propensa possibile a rompersi, per questo è azzurra, ma in realtà non è nulla di clamoroso, solo che... Beh un pò di lui è in questa lama e ti proteggerà Zakrina.
    Per te invece kenshin ho fatto un'arma adatta al tuo stile di combattimento: Una spada che può essere trasformata in arco, ma comunque voglio che per provarle io possa offrirvi una valida scelta per allenarvi, ho bisogno di sfogarmi, e lo stesso penso che valga per voi."

    Feci io con tono cupo chinando il capo per non mostrare che piangevo pensando ad Aesingr, ma poi mi asciugai le guance velocemente e alzai la testa con uno sguardo di sfida e un sorrisetto fireo.
    " Io ho fatto queste armi per voi,Ora basta parlare...
    Fatevi sotto, non c'è allenamento migliore che scontrarsi con me, alleniamoci insieme, sarei onorato di farvi da sfidante!"

    Feci prima di balzare addosso a Kenshin per bloccarlo con i tentacoli e dargli qualche zampata, Mentre Zakrina... Avrei aspettato che finisse di mangiare e venisse lei a scontrarsi per dar man forte a Kenshin, che in realtà non correva nessun rischio vito che i miei colpi non sarebbero stati veramente violenti, e Kenshin poteva evitarlo senza problemi, mi stavo limitando infatti, non volevo fare loro del male ovviamente, ma solo metterli un pò in gioco e in realtà il colpo col bastone di Zakrina non mi aveva realmente ferito, ma solo rotto una scaglia o due e fatto un livido, la ferita era in realtà una stigmate, infatti genero ferite sul mio corpo nei momenti di disagio come quello, ma poco importa quel colpo dato da Zakrina fu molto doloroso, quindi una sberloccola da parte mia per ricambiare da parte mia non gliela toglieva nessuno, avevo provato troppo sentimenti in una volta e sicuramente era lo stesso per lei.

    ok quindi si combatte gente :3


    Edited by Master of Void - 11/3/2017, 20:19
     
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    Zakrina fece i complimenti a Kenshin riguardo al bastoncino che abilmente aveva abbattuto.
    "A dire la verità potevo fare di meglio, ma grazie lo stesso. Potrei insegnarti quella mossa volendo, vedendo le tue capacità senz'altro ce la faresti." disse umile e modesto, incrociando le braccia al petto contro l'armatura a scaglie blu. L'umana disse anche di non preoccuparsi riguardo al "bestione" (ovvero, il Maestro del Vuoto) che l'aveva minacciata pochi istanti prima. Il dragone annuì e fece per ritornare ad allenarsi ma, proprio il suddetto Maestro (stava impazzendo con tutti quei Maestri e per poco non li confuse l'uno con l'altro), gli si rivolse contro. Kenshin si mise sull'attenti, confuso e interdetto. E anche arrabbiato, poiché lo aveva appena impropriamente definito non degno della sua katana. Ma cercò comunque di mantenere la mente lucida e lontana dall'ira o avrebbe fatto sul serio un macello.
    "Mhpf, cosa ne sai tu dei samurai... Li avrai visti, ma non sai veramente cosa sono e che fanno. E poi, non ti ho minacciato, ti ho dato solo un avvertimento." spiegò, sempre con le braccia conserte e una distaccata determinazione degna di un samurai. Vide inoltre che il suo interlocutore si era avvolto di strani viscidi tentacoli e Kenshin ne dovette tenere conto poiché erano delle armi piuttosto insidiose e pericolose nel caso ci fosse stata una lotta. Tuttavia abbassò una mano sulla sua Inazuma, pronto a sfoderarla. Non si poteva mai sapere come poteva reagire il Maestro.... Ma la tolse ben presto quando quest'ultimo iniziò a parlare di questo Aesingr che Kenshin non conosceva assolutamente.
    Per fortuna che lo "sfogo" del Maestro parve durare poco, difatti non appena l'umana gli chiese se avesse una spada per allenarsi con Kenshin, lui ne estrasse una da una strana tasca spuntata dal nulla. Anzi, due. Li definisse come doni.
    "Ma se fino a tre secondi fa per poco non ci voleva uccidere, adesso ci fa dei regali? Non ci sto a capire più niente." Kenshin era di nuovo confuso... Prese la spada che gli aveva dato il drago, osservandola stranito. Era davvero bizzarra ma altresì unica nel suo genere: poteva trasformarsi in un arco con un solo rapido gesto. Un'arma molto interessante.
    "Perché lo hai fatto? Non ce n'era bisogno..." esclamò, riferendosi al gesto.
    "Vuoi forse cercare la nostra simpatia con ciò che hai appena fatto? Va bene, lo avrai. Ammetto però che mi hai fatto arrabbiare solo perché ti sei messo nel mezzo tra me e Zakrina con le tue manie di... onnipotenza e, infafti ero molto seccato. Però oltre questo non vedo più il motivo di sfogarmi con te, almeno fino a quando non combini qualcosa che non mi va a genio." ammise Kenshin con un sorrisetto sarcastico. Dopodiché si girò e volse lo sguardo oltre i merletti del ponte, distratto da un rospone che "cantava" nella palude.
    "Apprezzo il regalo, lo terrò di con..." Non fece in tempo a finire la frase che se non si fosse scansato a tempo record, si sarebbe visto un drago abnorme zompare su di lui, che attualmente era in forma umana. Il drago che pochi istanti prima era scattato indietro, si mise sull'attenti, preso alla sprovvista.
    "Wo wo wo wo.... Vacci piano con quei cosi!" eclamò riferendosi ai minacciosi tentacoli del Maestro.
    "Io proporrei un allenamento con le sole spade, se sei d'accordo. Una cosa rapida e spiccia in cui ci riscaldiamo i muscoli... Non è meglio?"

    Edited by H a w k e ; - 12/3/2017, 19:37
     
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    Si certo, gli aveva chiesto una spada. Non si aspettava però quello che il drago le disse di avere in servo per lei, e non seppe inizialmente cosa pensare.
    Quello che il maestro le aveva dato non era un pezzo di metallo, era qualcosa che aveva davvero vagamente un che di Aesingr... forse il colore, forse il drago sull'elsa, forse la strana tenue energia che emanava.
    Non capiva di cosa si trattasse, né del perché fosse accaduto, ma quel gesto avea un significato sicuramente più intenso di un semplice -regalo-; che quel maestro del vuoto avesse davvero conosciuto Aesingr e fosse stato suo amico?
    Nel prendere la spada e nell'impugnarla ebbe una strana sensazione, di cui non sapeva spiegarsi l'origine. Seppe solo che, pochi secondi dopo, una potente fitta allo stomaco la costrinse a piegarsi in due per il dolore.
    "Ahrg dannazione, quel coso peloso bianco del piffero... gli si congelasse lo sfintere!" inveì contro la strana bestia che avevano abbattuto poco prima proprio lì accanto (il povero Wendigo), attribuendo quell'improvvisa contrazione a lui e al suo stupido cuore sgranocchiabile. Portò una mano al ventre, imprecando cose incomprensibili e farfugliando bestemmie a ruota.
    "Se lo prendo lo ammazzo..."
    Dopo alcuni secondi d'agonia, la fitta scomparve come se n'era venuta.
    Ebbe finalmente modo di capire cosa stesse tenendo in mano: un’arma, in tutto e per tutto simile ad una spada, se non per il brillante azzurro che ne componeva la lama. Non aveva mai visto una spada di quel tipo, ma si accorse subito che si impugnava notevolmente bene. L’ala del drago sull’elsa era perfetta per far presa con le dita, ed inoltre era leggerissima.
    Chi sa se era vero, chi sa se qualcosa
    Di quell’arma conteneva davvero un frammento di Aesingr. In ogni caso era figa, e non si chiese neanche perché il maestro avesse fatto loro quei regali. Aveva detto di avere qualcosa per loro prima di farla incavolare, quindi non poteva neanche essere un modo per scusarsi.
    Ammeno che… non li avesse preparati in anticipo, sapendo di farli incavolare! ok non ha senso
    “Come avresti avuto le squame di Aesingr?”
    La domanda era più che lecita, se lo immaginò mentre spellava e desquamava il draghetto azzurro da cima a fondo per farci una spada; era piuttosto agghiacciante.
    Sorrise, iniziando a vibrare fendenti a caso nell’aria con scioltezza, sperando di poter apprendere qualche segreto samurai.
    Quello che gli aveva rivelato era del tutto assurdo, e le aveva anticipato che probabilmente non sarebbe stata capace di credergli. In effetti era così, ma non perché volesse non fidarsi di lui, piuttosto perché quanto aveva detto risultava impossibile.
    Era tornato? Da dove? Si era dimenticato?
    Nessuno poteva tornare dal mondo dei morti se non con chi sa quale arcano rituale di trasformazione, come doveva esser stato per quel mattacchione di Eidous.
    Un Aes vampiro? Mai... piuttosto Eidous nudo che amoreggia con i mezzelfi!
    Il drago si era preso cura di lei? Oltre a non capirci più nulla aveva incanalato troppe informazioni improbabili in una volta sola, e si chiese perché mai proprio a lei dovevano capitare tutti i draghi fuori di testa ad oltranza.
    A parte Kenshin, non aveva ancora incontrato una bestia corazzata di squame che avesse le rotelle a posto!
    Sfruttare le tredicimila cose che stavano succedendo contemporaneamente le permise di passar sopra alla faccenda, ci avrebbe pensato dopo.
    “Grazie Kenshin, non vedo l’ora”
    Fece per punzecchiare il maestro del vuoto con la punta della spada e ringraziare anche lui, ma quello partì alla carica contro il drago del fulmine senza troppi convenevoli.
    Zakrina sbuffò. Corse alle spalle del maestro e gli si aggrappò alla coda, cercando di tirarlo indietro ma senza successo. Aveva solo un braccio disponibile, quindi vi si appese solo con una mano poiché l’altra stava sorreggendo la spada, e non voleva esattamente infilargliela in posti poco simpatici.
    “AAhr quanto pesi!”
    Beh… era un drago…
    Che diavolo si fumava prima di fare e dire cose simili? Nessuno l’avrebbe mai scoperto.
    “Maestro! Fammi un attimo provare la tecnica di Kenshin, poi ti alleni con noi va bene? Ah, e grazie per il regalo, ma aspetta un attimo!”
    Praticamente stava gridando al suo sedere, perché il suo muso era rivolto al samurai, ma pazienza.
    Lasciò andare la nera coda squamosa e si avvicinò a Kenshin, pronta al duello. Mosse in diagonale un paio di volte l’arma, compiendo piccoli archi fluidi e leggeri, sperando che impugnare quell’arma sarebbe bastato a non farsi uccidere al primo colpo.
    “Non esagerare eh?” gli disse sogghignando, sperando tuttavia che neanche si trattenesse eccessivamente.
    Doveva anche prendere consapevolezza della spada azzurra, sperando fosse abbastanza resistente da reggere impatti seri e che non fosse soltanto carina alla vista e leggera al tatto.
    Sentiva la mancanza del nunchaku in mano, combatteva sempre con sia l’una che l’altra arma e non era abituata ad avere una mano scoperta. Probabilmente Kenshin l’avrebbe uccisa sette volte anche se usava quattro armi contemporaneamente, ma quelli erano dettagli. Era in grado di usare diverse armi con destrezza, ma la semplice spada era un campo che non aveva mai approfondito, utilizzandola con il proprio stile personale fatto di rapidi diretti e finte a random.
    Sfruttò dunque il suo punto forte, la rapidità delle gambe e la coordinazione del corpo, per balzargli incontro e menare un paio di rapidi fendenti atti solo ad introdurre il duello.
    Facciamo veloci, se no il maestro ci picchia xD Hawke puoi muovere tu Zakrina se ti facilita il post… in qualsiasi maniera

    Si certo, gli aveva chiesto una spada. Non si aspettava però quello che il drago le disse di avere in servo per lei, e non seppe inizialmente cosa pensare.
    Quello che il maestro le aveva dato non era un pezzo di metallo, era qualcosa che aveva davvero vagamente un che di Aesingr... forse il colore, forse il drago sull'elsa, forse la strana tenue energia che emanava.
    Non capiva di cosa si trattasse, né del perché fosse accaduto, ma quel gesto avea un significato sicuramente più intenso di un semplice -regalo-; che quel maestro del vuoto avesse davvero conosciuto Aesingr e fosse stato suo amico?
    Nel prendere la spada e nell'impugnarla ebbe una strana sensazione, di cui non sapeva spiegarsi l'origine. Seppe solo che, pochi secondi dopo, una potente fitta allo stomaco la costrinse a piegarsi in due per il dolore.
    "Ahrg dannazione, quel coso peloso bianco del piffero... gli si congelasse lo sfintere!" inveì contro la strana bestia che avevano abbattuto poco prima proprio lì accanto (il povero Wendigo), attribuendo quell'improvvisa contrazione a lui e al suo stupido cuore sgranocchiabile. Portò una mano al ventre, imprecando cose incomprensibili e farfugliando bestemmie a ruota.
    "Se lo prendo lo ammazzo..."
    Dopo alcuni secondi d'agonia, la fitta scomparve come se n'era venuta.
    Ebbe finalmente modo di capire cosa stesse tenendo in mano: un’arma, in tutto e per tutto simile ad una spada, se non per il brillante azzurro che ne componeva la lama. Non aveva mai visto una spada di quel tipo, ma si accorse subito che si impugnava notevolmente bene. L’ala del drago sull’elsa era perfetta per far presa con le dita, ed inoltre era leggerissima.
    Chi sa se era vero, chi sa se qualcosa
    Di quell’arma conteneva davvero un frammento di Aesingr. In ogni caso era figa, e non si chiese neanche perché il maestro avesse fatto loro quei regali. Aveva detto di avere qualcosa per loro prima di farla incavolare, quindi non poteva neanche essere un modo per scusarsi.
    Ammeno che… non li avesse preparati in anticipo, sapendo di farli incavolare! ok non ha senso
    “Come avresti avuto le squame di Aesingr?”
    La domanda era più che lecita, se lo immaginò mentre spellava e desquamava il draghetto azzurro da cima a fondo per farci una spada; era piuttosto agghiacciante.
    Sorrise, iniziando a vibrare fendenti a caso nell’aria con scioltezza, sperando di poter apprendere qualche segreto samurai.
    “Grazie Kenshin, non vedo l’ora”
    Fece per punzecchiare il maestro del vuoto con la punta della spada e ringraziare anche lui, ma quello partì alla carica contro il drago del fulmine senza troppi convenevoli.
    Zakrina sbuffò. Corse alle spalle del maestro e gli si aggrappò alla coda, cercando di tirarlo indietro ma senza successo. Aveva solo un braccio disponibile, quindi vi si appese solo con una mano poiché l’altra stava sorreggendo la spada, e non voleva esattamente infilargliela in posti poco simpatici.
    “AAhr quanto pesi!”
    Beh… era un drago…
    Che diavolo si fumava prima di fare e dire cose simili? Nessuno l’avrebbe mai scoperto.
    “Maestro! Fammi un attimo provare la tecnica di Kenshin, poi ti alleni con noi va bene? Ah, e grazie per il regalo”
    Praticamente stava parlando al suo sedere, perché il suo muso era rivolto al samurai, ma pazienza.
    Lasciò andare la nera coda squamosa e si avvicinò a Kenshin, pronta al duello. Mosse in diagonale un paio di volte l’arma, compiendo piccoli archi fluidi e leggeri, sperando che impugnare quell’arma sarebbe bastato a non farsi uccidere al primo colpo.
    “Non esagerare eh?” gli disse sogghignando, sperando tuttavia che neanche si trattenesse eccessivamente.
    Doveva anche prendere consapevolezza della spada azzurra, sperando fosse abbastanza resistente da reggere impatti seri e che non fosse soltanto carina.
    Sentiva la mancanza del nunchaku in mano, combatteva sempre con sia l’una che l’altra arma e non era abituata ad avere una mano scoperta. Probabilmente Kenshin l’avrebbe uccisa sette volte anche se usava quattro armi contemporaneamente, ma quelli erano dettagli.
    Sfruttò dunque il suo punto forte, la rapidità delle gambe e la coordinazione del corpo, per balzargli incontro e menare un paio di rapidi fendenti atti solo ad introdurre il duello.
    Facciamo veloci, se no il maestro ci picchia xD Hawke puoi muovere tu Zakrina se ti facilita il post… in qualsiasi maniera
     
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    Yay!
    Kenshin era veramente rapido, e anche se non mi stavo impegnando seriamente dovevo ammettere che il samurai era rapido e sguisciante come un anguilla, schivava i miei tentacolini e le mie zampate agilmente, era piuttosto divertente, e ringraziai Kenshin per non avermi affettato i miei tentacolini.
    Mi sentivo come un cucciolo con il suo giocattolo, tirando fuori la lingua in modo tenero, e anche se i miei colpi erano dati molto delicatezza erano comunque di un drago lungo come una nave da guerra.
    CITAZIONE
    "Wo wo wo wo.... Vacci piano con quei cosi!"

    eclamò Kenshin zampettando via, peccato perché mi stavo divertente.
    Prima mi aveva spiegato il motivo per qui aveva agito così nei miei confronti: Avevo fatto troppo il mega dio op della superbia per mostrami a loro in modo fico, ma dovevo essere più umile: Dovevo essere me stesso.
    "mi spiace Kenshin, non mi sono mostrato per come sono davvero per paura di non piacervi perché sono una persona piuttosto timida e volevo esservi simpatico, ma proprio così facendo vi ho dato un immagine di me sbagliata, grazie per la comprensione.
    Comunque facevo pianissimo, non credo che ti avrei fatto molto male, dopotutto sei un vero samurai no?"

    Commentai io ritraendo i tentacoli nel corpo, e mi resi conto che Zakrina mi teneva la coda, che carina, pensava di tirarmi visto che voleva proteggere Kenshin dal mio "terribile" allenamento tentacoloso, era adorabile, ma meno adorabile fu il fatto che la ragazza non sembrava stare bene, forse a causa degli spiriti maligni che gli giravano nel corpo.
    Dopo mi sarei occupato anche di questo.
    CITAZIONE
    "Io proporrei un allenamento con le sole spade, se sei d'accordo. Una cosa rapida e spiccia in cui ci riscaldiamo i muscoli... Non è meglio?"

    Propose Kenshin.
    Ma poi Zakrina mi chiese se poteva provare una nuova tecnica e io non avevo nulla da ridire.
    "siete liberi di fare come volete, io intanto vi aspetto, comunque felice che i miei doni vi sarebbero piaciuti.
    Feci io contento, però dovevo delle spiegazioni a Zakrina, pensava probabilmente che gli avessi strappato le scaglie a Aesingr di dosso, meglio evitare questo equivoco.
    "no tranquilla non gliel'ho strappate di dosso.
    Vedi tutti i draghi col tempo sostituiscono le scaglie vecchie con di nuove: Io, Kenshin e ovviamente anche Aesingr.
    Io quando avevo quel bel dragone pescioso nel mio piano d'esistenza raccoglievo le squame che perdeva pensando che... Beh... Volevi qualcosa che gli appartenesse, così usando la mia forgia divina ho creato questa spada.

    Spiegai a lei sperando di averle fatto capire, avevo lavorato molto a quella spada e speravo che lei lo capisse, quello era il frutto del mio ingegno e del legame tra loro, a qui io speravo di aver concesso un pegno tangibile creando quella spada, riducendo in polvere gli le scaglie per mischiarle al metallo e poi patinare ulteriormente con quella polvere blu la superficie del metallo fuso alle scaglie, proprio mentre raffreddava per dargli al l'arma il colore stesso di Aesingr, visto che il metallo fuso alla polvere era troppo chiaro e... Metallico, quindi con l'opaca patinatura con quella polvere speravo di aver dato meglio l'idea, anche se era solo un fattore este.
    Ricordo ancora il modo in qui mi fissava quel draghetto sirenetto mentre raccoglievo le sue scaglie quando lui faceva cadere quelle vecchie grattandosi, una volta mi ha chiesto:
    CITAZIONE
    "scusa ma che ci fai? Trai quasi un piacere perverso nel collezionare le mie scaglie."

    E io risposi.
    CITAZIONE
    "si! Il ho feti-fish! Mi eccito per la tua puzza di pesce, ahahah!"

    Dissi io in risposta pieno umorismo sottile, ma che un drago innocente e ingenuo come lui avrebbe colto, infatti ridemmo insieme come due idioti.
    CITAZIONE
    "Ahahahah sul serio ma che ne fai?!"

    Insiste ancora lui punzecchiandomi.
    CITAZIONE
    "Spiacente pesciolino amoroso, ma è un se-gre-to!"

    Gli risposi io facendogli la linguaccia, ma anche ammiccandogli simpaticamente.
    Era un bel ricordo, probabilmente avrei dovuto condividerlo con Zakrina, gli sarebbe piaciuto scambiarci i bei momenti passati insieme a quel drago leggendario che puzza di pesce, anche se ora non aveva tempo per qualche scambio di ricordi.
    Il momento felice fu però sostituito da la solita vecchia amica che mi accompagna a volte, la soluzione, ma non ero solo: Niku il mio famiglio oscuro piccolo, creepy, ma comunque puccioso si mise vicino a me saltellando allegramente sulle mie spalle e zampettando poi sul mio muso, precisamente sul mio naso.
    Io accarezzai il mio piccolino che si mise sotto una mia orecchia appuntita che usava per coprirsi dalla pioggia, io invece mi acciambellai a guardare Kenshin e Zakrina, per occupando metà del ponte col mio corpicino un pochino grandissimo.
    Intanto Promeus stanco di stare in piedi e cercando un pò di relax si sedette un grande edifici in rovina li vicino, mettendosi poi nella celebre posa del pensatore.
    Un sacerdote-esorcista Argoriano della mia chiesa si avvicinò a me squadrandomi.
    "O MIO DIO!"
    Urlo al improvviso facendomi di balzare.
    "Precisamente."
    Feci poi sbadigliando e intanto cadevo lentamente tra le braccia del sonno, addormentandomi fregandomene di tutto e tutti coprendomi dalla pioggerella con un ala.
    "maestro è per me un grande onore stare in vostra presenza e... Aspettate, ma state dormendo vostra imminenza?"
    Disse il mio devoto, ma era ero stanco, di solito la notte sto sveglio e di giorno dormo, avevo dormito tutta la mattinata e mi ero svegliato verso mezzogiorno per salutare Zakrina, Eidous e Kenshin.
    Mi dispiaceva deludere il mio fedele addormentandomi, ma ero stanco e avevo bisogno di un pisolino, ma poi lui si sedette lì, a gambe incrociate appoggiato al mio petto, meditava vicino a me per darmi prova della sua fede, che... Tenero.
    Prima di addormentarmi del tutto gli generai un ametista del vuoto per dimostragli la mia gratitudine per la sua fede, mi avrebbe messo in imbarazzo, ma ero troppo stanco per sentirmi persino imbarazzato, che dio pigrone che sono, e pensare che non avrei nemmeno bisogno di dormire essendo un essere più "evoluto" dei comuni mortali, ma è così bello dormire.
    Il mio fedele prese, un pò titubante, il cristallo che gli fluttuava davanti e lo guardo affascinato.
    Io sorrisi, senti parole belle:
    "Grazie maestro, mediterò al vostro fianco, non siete solo"
    Quelle furono l'ultima cosa che sentii prima di cadere nel incoscenza.

    Edited by Master of Void - 19/3/2017, 11:54
     
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    sono affari miei!

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    Non voleva combattere contro quei mostruosi tentacoli, uno perché gliel'avrebbe tagliati di sicuro anche involontariamente e due... Beh sì, erano inquietanti. Per fortuna che la sua proposta andò a segno e il Maestro si acciambellò come un gattino sul ponte, intento a guardare lui e Zakrina che si allenavano. Kenshin tornò quindi ad osservare l'umana, la quale mosse la sua spada donatagli dal dio drago (?), creando degli archi invisibili disegnati nell'aria.
    CITAZIONE
    “Non esagerare eh?”

    commentò lei, sogghignando.
    "Nah, non preoccuparti. Tu vai e basta." gli rispose lui con un sorrisetto, mettendosi in guardia con la sua arma. L'inizio del duello fu determinato da due bei fendenti da parte della sua "avversaria" e il drago ne evitò uno scansandosi di lato, mentre l'altro lo parò con la katana, tantoché essa a contatto con l'altra spada produsse una scintilla elettrica che guizzò a terra, spegnendosi. Così i due adesso erano di fronte, lama contro lama. Kenshin poteva sentire la forza di Zakrina e dovette fare subito un'urgente constatazione, anche se lei forse lo sapeva già.
    "Non smetterò mai di dirlo: per essere una femmina di umana sei veramente forte." disse, mostrando appena la dentatura leggermente aguzza nonostante fosse trasformato in un umano.
    "E' la prima volta che usi la spada?" domandò curioso. Passarono altri secondi, bloccati in quella posa di stallo quando poi il samurai tolse volontariamente la spada contro quella di Zakrina e balzò all'indietro in uno scatto fulmineo, mettendosi nuovamente in posizione di guardia con la lama appena sotto il suo campo visivo.
    "Non avere paura di attaccarmi, fidati." la esortò.
    Ok, spero che vada bene dato che Aes mi ha dato il permesso ^^
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    "Ti ringrazio, samurai" rispose mentre prendeva le dovute distanze. "Non è la prima volta, ma solitamente prediligo l'arco o i nunchaku. Nel bosco erano le uniche cose che potevo costruirmi per combattere e cacciare"
    Inutile approfondire che in seguito aveva iniziato ad impugnare armi di ogni tipo, dalle asce alle mazze, e che ognuna le aveva dato una sensazione diversa ma non abbastanza completa come quella di un arco. I pezzi di legno invece erano l'espressione più rudimentale di arma che aveva cominciato ad utilizzare da bambina, per quanto servissero per difendersi piuttosto che per cacciare.
    Più di una volta aveva unito la sottigliezza di una spada alla rotazione del nunchaku, infilando delle piccole lame in cima ai bastoni in modo da trasformarli in una ruota dentata devastante. Ma quello era solo uno dei tanti sotterfugi sfruttati per potenziare la propria abilità offensiva da fragile umana.
    Fece qualche passo in direzione dell'avversario, fingendo un affondo diretto per poi spostarsi rapidamente di lato e menare un taglio netto sulla spada di Kenshin; roteando su se stessa, completò il colpo con un sottano diretto a sfiorare le sue gambe dal basso dove la spada avrebbe avuto più difficolta ad arrivare, per concludere con un arco laterale ben assestato.
    Non utilizzò praticamente niente della sua energia interiore, ma ci mise tutta la sua abilità da guerriera in quei colpi, ad indicare che si stava impegnando notevolmente per rispetto al samurai. Anche un allenamento andava preso sul serio.
    Si si Hawke, muovila come preferisci e se fuoi concludere un colpo o due fai pure.

    PS: nessuno dei miei colpi è concluso chiaramente (eccetto il primo che è una finta), ovviamente puoi pararli-deviarli-evitarli tutti come preferisci. Non uso il condizionale perché è orrendo in combattimento :) ma è chiaro che siano solo eseguiti, per il momento
     
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    Non c'è pace per certi morti...

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    il maestro al dorma (sta dormendo), hawke voi ruolare tranquilli mentre lui viene cullato dal dolce suono delle spade di Kenshin e Zakrina che sibilano e tintinnano :3
     
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65 replies since 15/10/2016, 23:10   878 views
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