Splendore celeste
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Sì, ok. La gente dentro quella stanza stava impazzendo: la Truman aveva cominciato a declamare versi di chissà quale Magna Opera alla quale sicuramente aveva avuto il piacere e l'onore di essere la protagonista; Quimby era bianco come un cencio e sembrava lì lì per farsi venire un colpo apoplettico; e la Bennett... no, lei era eccentrica già dall'inizio, ma quella dannata situazione sembrava accentuare le nevrosi di tutti. Il Dott. Cook, l'unico che oltre a lui dimostrava ancora una certa lucidità, gli consigliò di non toccare più di tanto quello che aveva attorno, così da non complicare ulteriormente il lavoro della polizia. Il Sig. Cassidy jr. sbuffò sonoramente. < Ma allora a che pro siamo entrati in questa stanza? Se non possiamo toccare nulla come facciamo a trovare gli indizi per isolare il colpevole? Tanto vale tornare in salotto e girarsi i pollici finché la neve non si scioglie! > Ovviamente non gli piaceva l'idea, per quanto rimanere in quella stanza lo disgustasse, stare in quel rifugio insieme ad un assassino era una cosa che gli piaceva ancora meno. Se gli altri non si proponevano a toccare e cosare nulla, allora lui ci avrebbe pensato per tutti. E poi dovevano cercare di accumulare più indizi possibili fintanto che potevano, come potevano accertarsi che l'assassino non sfruttasse il buio della notte per alterare quei pochi che avevano sotto al naso in quel momento? Osservò Cook per qualche secondo, e lo scoprì mentre fissava il letto. Cosa stava facendo? Sembrava indeciso, come se... non è che si stesse chiedendo se raccogliere la cartaccia che lui si era gettato poco prima alle sue spalle? < Oh per Diana! > esclamò Cassidy jr. infastidito. Pur di non trasgredire alle sue stesse parole preferiva rimanere lì impalato come un pesce lesso? Fu lui a chinarsi, e tastando con una mano il pavimento sotto al letto, non trovò la pallina di carta che cercava, ma qualcos'altro: un mozzicone di sigaretta. Per qualche secondo rimase a fissare quel mozzicone, trovandolo parecchio strano, non per il mozzicone di per sé (suo fratello era un accanito fumatore, e quel filtro riportava il nome della sua marca preferita), ma per la posizione.. cosa ci faceva sotto il letto? Suo fratello amava definirsi un gentiluomo, e teneva troppo all'apparenza per scenerare a terra, figuarsi per gettare un mozzicone sotto il letto! Che fine aveva fatto il posacenere? Era impossibile che non ce ne fosse nessuno in quella stanza.. Bah, probabilmente leggeva cose dove non doveva farlo. Dopo aver fissato il mozzicone per qualche secondo, lo rimise dove lo aveva trovato (lui del gentiluomo aveva davvero poco), e infilò di nuovo la mano sotto il letto. Questa volta trovò la pallina di carta. Mentre si alzava in piedi, la spianò con le mani, e la rimese sulla scrivania dove l'aveva trovata. < Contento ora, Dott. Cook? >
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