Rinfrescata celeste

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    Gixcaririxen osservò Aesiril che stava per cadere e mise la sua lunga coda dietro di lui per aiutarlo a tenerlo in equilibrio anche se non ne aveva bisogno visto che aveva ripreso subito l'equilibrio. Il drago rosso però lasciò la sua coda per terra dietro la roccia e si sedette.
    “l'ho fatto per giustizia e per rabbia, quei centauri usavano i teschi per abbellire se stessi e il villaggio e questo mi aveva fatto infuriare, così ho raso a suolo il villaggio e non solo, ho anche distrutto tutte le loro armi, il loro raccolto e la loro riserva di cibo” disse il drago rosso.
    Gix osservò osservò Brendan e annuì “vero ogni creatura ha un lato malvagio dobbiamo solo imparare a tenerla bada ed hai ragione, ho provato a dare una lezione ai quei centauri, non so se la capiranno oppure no ma una cosa è certa, sanno che se mi arrabbio è la loro fine, se vedo ancora una volta dei teschi usati per abbellire non mi limiterò solo a distruggere il villaggio”. Gix sbatte la sua coda contro il terreno creando un terremoto.
     
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    Dopo essersi istabilizzato di nuovo, Aesiril notò che Gix aveva prontamente avvolto la sua lunga coda sul masso vicino all'elfo per prenderlo se fosse scivolato giù.
    Brendan fece notare all'elfo che non tutti erano buoni buoni, lui compreso, prendendo le difese del suo simile rosso e facendo ricordare ad Aesiril la vicenda delle arpie ad Itios.
    "Sì Brendan. Ma tu hai anche risparmiato la vita all'arpia che aveva rapito Lias e non abbiamo distrutto il loro covo." rispose l'elfo al giovane drago rosso.
    Gix spiegò i suoi motivi che lo avevano portato ad attaccare a distruggere il villaggio dei Centauri. Per i teschi che i Centauri usavano per abbellimento. Erano teschi di drago per aver portato quel grande drago rosso a fare quella mossa? Più Gix andava nei dettagli e più Aesiril sembrava preoccupato. Non tanto per i Centauri ma per la foresta stessa. Un drago di fuoco di quelle dimensioni in preda ad un attacco d'ira poteva provocare un incendio talmente vasto da ridurre in cenere parecchi ettari di foresta. E assieme agli alberi, sarebbero morti anche le creature che li abitavano.
    Il copo di coda del grande drago rosso fu così potente che Aesiril sentì la scossa propagarsi con forza nella roccia sulla quale si era arrampicato, scuotendone ogni singolo minerale.
    L'elfo della Natura scese dal masso e cominciò a camminare su e giù vicino ai due draghi, accarezzando i tronchi degli alberi che sfiorava. Ad ogni suo passo, sotto i suoi piedi si accese un lieve bagliore verde chiaro, a testimoniare il suo profondo legame con la Natura.
    "Quanta foresta è stata bruciata?" chiese a Gix, dopo aver fatto per tre volte lo stesso percorso avanti e indietro per diversi metri, tanto era preoccupato.
    Temeva la risposta del grande drago rosso.
     
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    Brendan ascoltò attentamente ciò che narrò Gixcaririxen riguardo i centauri che aveva combattuto. Disse che quelle creature usavano teschi per abbellire loro stessi e il proprio villaggio, causandone così la rabbia e l'odio del suo simile rosso tanto da non fermarsi a radere al suolo solo la loro area in cui abitavano, ma anche raccolti e riserve di cibo. Un gesto piuttosto avventato. I motivi però, dovevano essere altri per aver spinto il grosso Gix a compiere una simile cosa. Conoscendo benissimo cosa poteva fare un drago rosso iracondo, però, -provato con le sue stesse scaglie, dato che Brendan era uno di loro-, bastava un minuscolo pretesto per scatenare una sanguinosa guerra.
    "Dimmi, che teschi erano? Di drago? Grifone? Altre creature?" domandò dopo che l'altro drago gli dette ragione riguardo la bontà e la malvagità che covava segretamente ogni creatura.
    CITAZIONE
    "Sì Brendan. Ma tu hai anche risparmiato la vita all'arpia che aveva rapito Lias e non abbiamo distrutto il loro covo."

    disse l'elfo, ricordando così la movimentata vicenda successa a Itios settimane fa. Il rettile alato allungò il collo verso il suo interlocutore, alzando in contemporanea un dito artigliato.
    "Questo è vero. Però ho iniziato a dubitare riguardo tale scelta: se l'avessi uccisa subito, non avremmo avuto a che fare con il resto delle arpie." Dura e amara verità fu quella. A Brendan non piaceva uccidere creature così come aveva fatto il misterioso drago nero senza nome. Ma in quel momento, aveva soppresso il suo istinto da drago, quello che gli diceva "uccidila subito e non avrai problemi in futuro". Forse doveva dare ascolto a quella vocina. E forse doveva smettere di trasformarsi troppo in umano. Lo distraeva, lo rendeva più vulnerabile.
    Fece un sospiro, socchiudendo gli occhi e abbassò il dito e la zampa, poggiandoli a terra. In tutto ciò, mentre drago e drago si scambiavano le parole, Aesiril era veramente e visibilmente preoccupato: lo era non solo per la quantità di centauri abbattuti ma soprattutto, per quella parte di Ahsnaeris che sicuramente, era andata distrutta a causa delle fiamme. Brendan lo vide scendere dal masso, iniziando a camminare avanti e indietro tra i due mastodontici draghi, in compagnia degli alberi. Fu attratto da quello strano fenomeno che producevano i piedi nudi dell'elfo, i quali sotto di essi, brillavano di una curiosa luce verde chiara. Domandò, con tono turbato, quanta foresta fosse stata bruciata. Il drago mutaforma non si aspettava nulla di positivo come risposta.
    "Voi elfi della Natura siete in grado di far riprendere gli alberi o le piante morte?" domandò, spinto da una curiosità che lo attanagliò sul momento.
     
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    Gix osservò Brendan che aveva domandato quali creature appartenevano i teschi e rispose “appartenevano a varie razze, umani, elfi, draghi, eccetera, pensa che il loro campione aveva l'ascia con il manico fatto d'ossa di una creatura bipede. Quei centauri sono dei barbari.”
    Il drago rosso osservò Aesiril che scendeva dalla roccia per poi iniziare a camminare avanti e indietro con aria preoccupante.
    “non ho usato il mio elemento in combattimento non volevo sterminarli tutti ma solo punirli quindi non ho bruciato nessun pezzo di foresta. Ho usato il mio elemento solo in dimostrazione di forza ma ho soffiato in cielo per evitare di bruciare la foresta. Avevo fatto una promessa ad un amico di evitare di usare il mio elemento a meno che non è necessario.” rispose Gixcaririxen all'elfo della natura e subito dopo aggiunse “però ti confesso che per qualche secondo volevo usare il mio fuoco in combattimento”
     
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    Aesiril si fermò in mezzo ai due draghi rossi, le cui grosse zampe sembravano delle colonne di granato rosso scintillante. L'elfo della Natura rimase ancora più allibito quando Gix elencò le creature alle quali appartenevano i teschi e tra di loro c'erano anche elfi e draghi.
    "Eppure quando io e Lenrian siamo andati al villaggio dei centauri non abbiamo visto niente di ciò. Molto probabilmente tenevano nascosto tutto ciò e probabilmente ci avevano già puntanti, senza farcelo notare." pensò tra se e se l'elfo.
    Poi Gix rispose alla domanda che tanto attanagliava Aesiril e la sua risposta fece strappare un sospiro di sollievo all'elfo che si passò una mano tra i lunghi capelli castani. Quasi non ci credeva alle sue orecchie.
    "Grazie Gix. Non sai quanto mi ha fatto piacere questa cosa. Tanti draghi di fuoco si lasciano andare al loro istinto e avrebbero messo a ferro e fuoco tutto bruciando la foresta. Invece tu sei stato in grado di controllarti e di usare la tua forza fisica invece delle tue fiamme in un luogo dove potevano combinare un disastro. E il motivo che ti ha spinto ad attaccare il villaggio è più che giustificato, io non ho nemmeno sospettato una cosa del genere." disse l'elfo al grande drago rosso mentre gli accarezzava la robusta zampa anteriore, stando attento a non toccare i suoi artigli affilati.
    "Di sicuro questo tuo amico è un tipo che ci tiene tanto alla foresta, come me. Ti ha consigliato bene e tu hai agito benissimo." aggiunse mentre dalle mani fece apparire un lieve chiarore verde che fece sentire al drago rosso un piacevole massaggio alla zampa.
    Brendan, che si aspettava pure lui una risposta molto negativa riguardo all'esito dell'incendio, chiese all'elfo della Natura se poteva far riprendere le piante morte.
    Così l'elfo lasciò la zampa di Gix e guardò l'altro drago rosso.
    "No, Brendan. Non possiamo far riprendere un albero morto. E' come chiederci di resuscitare un drago già morto. La morte colpisce gli alberi allo stesso modo di come colpisce i draghi, gli elfi e tutte le creature viventi. Gli alberi morti li abbattiamo in modo che tornino alla terra e diano nutrimento per gli alberi nuovi. Però possiamo accelerare la rinascita e la crescita di alberi e piante su un terreno andato bruciato e curare le piante ammalate." rispose al giovane drago rosso.
    Aesiril notò che dei fiori gialli che crescevano in una fessura del masso dove si era arrampicato ed avvicinò la mano, facendo brillare il palmo di verde. I petali dei fiori, che erano un pò avvizziti, ripresero lentamente vigore, mostrando un vivo color giallo.
    "Ovviamente dobbiamo rispettare i tempi e i modi che ha la Natura stessa. Una volta passata la stagione della fioritura, dobbiamo lasciarli stare. Non sarebbe saggio far fiorire dei fiori ad autunno inoltrato." disse, sorridendo ai due draghi.
     
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    Gixcaririxen spiegò tutta la sua vicena, rallegrando così l'animo di Aesiril, il quale lo ringraziò infinitamente. Dopodiché l'elfo rispose a Brendan, riguardo la domanda sulle piante morte e come farle rivivere, se fosse stato possibile. Disse che purtroppo, non c'era modo di far riprendere la vegetazione morta o distrutta ma, potevano solo accelerare la nascita e la crescita, rispettando ovviamente i tempi che la stessa Natura imponeva.
    "Quindi, se aspettate la stagione adatta, potete provare a far riprendere quella parte distrutta di Ahsnaeris." commentò.
    Il drago trovò questa cosa curiosa e preso da una curiosa voglia di sapere di più, si avvicinò con la testa al suo interlocutore. Purtroppo, però, si ricordò che non poteva trattenersi tanto a lungo poiché doveva fare ritorno al proprio villaggio. Anche se il sole era ancora abbastanza alto, non poteva concedersi il lusso di stare qualche ora in più. Aveva un popolo da gestire, da sfamare e da tenere attivo. Uno dei tanti compiti che gli spettavano ogni giorno che nasceva sulla Terra.
    Si limitò quindi a rispondere, costretto a tagliar corto il discorso (seppur malvolentieri) senza sembrare troppo sgarbato. Si schiarì la voce, catturando così le loro attenzioni.
    "Mi duole dirlo ma purtroppo, signori miei, devo lasciarmi. Ho vari compiti che mi aspettano!" esclamò in tutta la sua imponente e signorile fierezza, degna di un drago di quella portata. Fece un'espressione dispiaciuta a tale stessa constatazione ma, si rallegrò col fatto che prima o poi, avrebbe nuovamente incontrato Aesiril e il mastodontico Gix. Ma chissà in quali circostante...
    "Allora a presto gentili creature e, lieto di averti conosciuto, Gixcaririxen." disse, sfoggiando un mezzo inchino elegante. Dopodiché rivolse il classico saluto elfico al già conosciuto Aesiril e, disse lui (così come al drago) che se avesse voluto, poteva trovarlo al suo villaggio nascosto ai piedi del Monte Axius, sul versante che dava verso l'entroterra di Kengard.
    Poi Brendan si allontanò, molto lentamente (e attento a non incastrarsi le corna tra i rami degli alberi), sparendo così dalla visuale dei due presenti. Raggiunse lo stesso spiazzo erboso di prima e, con un paio di potenti battiti d'ali, si librò in aria.
    Brendan esce!
    Scusate se sono fuggita ma, mi sono accorta che vi stavo rallentando e che inoltre, ho tante role da smaltire un po' ovunque ^^' Quindi niente, divertitevi voi due e... Scusate se vi ho fatto aspettare ^^''''
     
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    Gix ascoltò Aesiril che lo ringraziava e fa le fusa appena l'elfo della natura lo accarezzò la sua zampa, il drago rosso strusciò la sua coda destra ed a sinistra.
    Gixcaririxen disse all'elfo “sì, ci vive anche nella foresta, infatti ero andato lì per fargli una visita ma fui disturbato da un centauro che aveva dei teschi cose se fosse orgoglioso di aver ucciso quelle creature, ho trovato il suo villaggio, il resto te l'ho detto pochi minuto fa.”
    Il drago rosso ascoltò l'elfo che rispose la domanda di Brendan osservandolo mentre si prendeva cura del fiore.
    “ho peccato comunque lascia che ti dia un consiglio, non essere avido perché l'avidità non è adatta a chi governa” disse subito dopo che il drago rosso che aveva annunciato che doveva lasciarli. “a presto Brendan e piacere di averti conosciuto” disse Gix, subito dopo sorrise appena vide che Brendan fecce un mezzo inchino elegante e aggiunse “non serve che inchini d'avanti a me, stammi bene”. Gixcaririxen osservò il suo simile infuocato che si allontanò e pensò “chi sa com'è il suo regime di governo, un giorno andrò a parlare con gli abitanti del villaggio nascosto”
     
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    Aesiril lesse nello sguardo di Brendan una grande curiosità riguardo ai poteri della Natura dell'elfo. Come tutti i suoi simili, voleva imparare di più sule abilità degli altri elementi e delle altre creature. Chiese se poteva far riprendere quella parte di foresta nella stagione adatta.
    "Posso anche andare là di mio e vedere com'è il terreno. Posso in qualche modo prepararlo per far crescere i nuovi alberi, così la Foresta coprirà il buco lasciato dal villaggio. Se come dice Gix, quei Centauri erano così malvagi, allora è più che giusto far tornare quel terreno alla Natura, legittima proprietaria" spiegò con calma al giovane drago rosso.
    E come ad Itios, anche ora Brendan dovette controvoglia lasciare la bella compagnia per dedicarsi ai suoi doveri. Quel giovane drago principe era impegnato come n principe elfo. Ma Aesiril capì quanto Brendan avrebbe voluto rimanere lì con lui e con Gix.
    Brendan si congedò nel suo modo da principe, con un inchino e il saluto elfico, rinnovando l'invito ad andarlo a trovare nel suo villaggio sul monte Axius.
    "Io e Lenrian verremo a trovarti presto. Salutami tanto Lias e che le stelle ti guidino sempre, Brendan" salutò il drago rosso, facendo seguire la frase al saluto elfico.
    Aesiril rimase a guardare affascinato Brendan camminare lentamente ma con estrema eleganza, evitando accuratamente i rami degli alberi, finchè non raggiunse uno spiazzo erboso da dove decollò, facendo sentire nell'aria il possente battito delle sue ali.
    "Che drago puro di cuore" pensò l'elfo.
    Aesiril tornò dall'altro drago rosso, Gix, incuriosito dalle sue parole di prima, riguardo a quel suo amico.
    "Senti Gix, mi hai incuriosito molto...che creatura è questo tuo amico che vive nella Foresta?" gli chiese.
     
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    Gixcaririxen ascoltò l'elfo che chiese a proposito del suo amico e rispose "egli è un ibrido drago-elfo con elemento di fulmine, anche lui non è originario di quest'isola. Forse voi due darete d'accordo per quanto riguarda la natura. Da come ho capito mi sembra che ha ancora molto da imparare riguardo alle specie che non siano draghi ed elfi, come se aveva vissuto una vita isolata dal resto del mondo.".
    Il drago rosso sorrideva nel parlare di Zell e pensò "è davvero un peccato che ieri non l'ho incontrato, forse la faccenda contro i centauri sarebbe finita in modo differente"
    Gix ci pensò un po' e disse all'elfo "penso di avverti detto tutto quello che poteva interessarti, se c'è qualcos'altro che voi sapere su di lui forse è meglio che gli parli di persona"
     
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    L'Elfo della Natura trasalì alle parole del drago rosso. Quindi il suo amico era un ibrido drago-elfo. E la descrizione coincideva perfettamente con quella degli ibridi della sua terra nativa.
    "Un ibrido drago-elfo di elemento fulmine? Incredibile, quella specie è endemica di Ilifùr e ho conosciuto vari ibridi di quella specie, nella mia terra nativa. Chissà, forse è uno che ho conosciuto prima di venire a Kengard con Lenrian. Mi piacerebbe tanto conoscerlo. Se faccio un salto nella Foresta magari riesco a trovarlo. Così potrei anche controllare la zona dove sorgeva il villaggio dei Centauri e fare qualcosa per far crescere i nuovi alberi."
    Aesiril fece una pausa durante la quale accarezzò nuovamente la zampa anteriore di Gix.
    "Recupero le mie cose e poi mi incammino verso la Foresta di Ashnaeris, forse ho la fortuna di trovarlo. Tu vuoi venire con me o hai altre avventure che ti attendono, gentile Gix?" chiese al drago rosso, sorridendogli.
     
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    Gix ascoltò Aesiril che disse che potrebbe conoscerlo e do voler andare nella foresta per andar vedere la zona di scontro.
    Il drago rosso disse "lo spero per te che ci riesci a trovarlo, è un tipo simpatico" e subito dopo fece le fusa mentre l'elfo inizia ad carezzare la sua zampa.
    Gix ascoltò la domanda e rispose "bé io ho tutto il tempo del mondo per nuove avventure quindi se ti fa piacere posso accompagnarti nella foresta." Subito dopo il drago rosso si sdraiò in modo da far salire l'elfo sulla sua schiena e disse "sali sulla mia schiena, in volo possiamo arrivare a destinazione più velocemente".
     
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    Oooh, guarda caso ho appena liberato Zell dalla role con Void ad Ahsnaeris, quindi calcolando un po' di casualità...possiamo far una role con Gix ed entrambi i miei piggi nel luogo dove c'era il villaggio dei centauri :)


    Aesiril sorrise contento quando sentì il grande drago rosso fare le fusa di un gattino. Trovava in quel gesto la parte da cucciolo di un Gix ormai adulto. Sorrise ancora di più quando sentì dire che il drago rosso era disposto ad accompagnarlo nella Foresta di Ahsnaeris nel villaggio dei centauri. Avrebbe volato su un altro drago, diventato ormai suo amico e, se avesse avuto fortuna, avrebbe conosciuto un ibrido della sua terra nativa.
    "Grazie mille, Gix. Sarà un piacere volare su di te. Aspettami che prendo delle cose utili dalla mia casetta e partiamo"
    L'elfo della Natura si arrampicò sugli alberi che bordavano il placido corso d'acqua finchè raggiunse la baita dove aveva fatto base. Prese il suo tascapane con l'occorrente per scrivere e documentare quello che avrebbe visto nella Foresta e lasciò su un pezzo di legno un messaggio per Lenrian in runico, qualora fosse tornato al Torrente Celeste e non avrebbe trovato l'amico elfo.
    "Lenrian, mi sono diretto alla Foresta di Ahsnaeris assieme ad un drago rosso chiamato Gix, in quello che rimane del villaggio dei centauri. Sono alla ricerca di un ibrido drago-elfo di Ilifur. Se leggi questo messaggio, sai dove trovarmi
    Aesiril."

    Aesiril tornò da Gix che lo stava aspettando sdraiato. L'elfo si arrampicò con estrema delicatezza su per la grossa zampa anteriore del drago rosso, evitando accuratamente la sensibile attaccatura dell'ala alla spalla, e prese posto sulla schiena mettendosi a cavallo di un incavo della cresta dorsale rosso fuoco. Aesiril notò la dominante presenza del colore rosso su quel drago come era Brendan e visto da terra, l'elfo spiccava nettamente, con i colori dei suoi abiti verdi e marroni che lo aiutavano a mimetizzarsi nel bosco ma non su draghi come Gix, Brendan e lo stesso Lenrian.
    "Andiamo, amico mio!" l'elfo si preparò al volo stringendo le ginocchia contro le scaglie di Gix e accarezzandolo con le mani.
    La Foresta li aspettavano.

    Aesiril esce. Apro io ad Ashnaeris ok? ^^
     
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    Gixcaririxen osservò l'elfo che saliva sulla sua schiena e sentiva un leggero fastidio mentre l'elfo cercava di sedersi sulla sua schiena a cavallo sulla sua cresta dorsale, così il drago rosso istruì l'elfo a prendere un altro posto visto che è difficile per l'elfo ad sedersi.
    Quando Gix ebbe la certezza che l'elfo è seduto bene e al sicuro il drago rosso apre le sue enormi ali e subito dopo si alzò in volo e andò verso la foresta dove un tempo c'era il villaggio dei centauri.

    Gix esce e va bene, comunque ho dovuto un po modificare il posto da sedere di Aesiril perché è impossibile sedersi a cavallo della cresta dorsale di Gixcaririxen visto che ha della membrana
     
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