Rinfrescata celeste

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    Dopo l'avventura ad Itios con Brendan e Maven, l'elfo della Natura tornò al Torrente Celeste. Era già passato di lì due mesi prima con Lenrian e lungo le sponde del corso d'acqua aveva trovato e studiato nuove piante, catalogandole e segnandole sul suo quadernetto.
    Ora era tornato ma stavolta si trovava nel corso basso del torrente, verso la foce, habitat e clima diverso, diverse specie. Specie che aveva trovato nel corso della mattinata tra le quali una nuova specie di salice caratterizzato da foglie molto più lunghe e sottili.
    Aveva predisposto come base una piccola baita in stile elfico, utilizzando le pietre e i rami trovati lungo le sponde del torrente e aiutato da Lenrian, che si era fermato con lui durante il quale gli aveva raccontato del suo simile Brendan, il drago della Luce era molto contento del loro incontro e ora era incuriosito a cercare e fare amicizia con quel drago rosso.
    Ora Lenrian era partito in cerca di nuove avventure, lasciando l'elfo della Natura nelle sue ricerche botaniche.
    Era circa mezzogiorno, quando l'elfo decise di farsi un bagno rinfrescante presso uno dei rami dell'alveo del cristallino corso d'acqua venato da colori azzurri, dal quale il nome di Torrente Celeste. Si lavò per bene corpo e capelli concedendosi anche una buona nuotatina nelle fresche acque.
    L'elfo nuotò e sguazzò nel torrente e dopo essersi lavato per bene, l'elfo si asciugò e si rivestì e cercò delle piante commestibili nei pressi della sua baita per pranzare, come tutti gli elfi del suo villaggio, pure lui era completamente vegetariano.
    Alla fine di quel buon pasto a base di bacche, frutti di bosco e qualche fungo commestibile, Aesiril si incamminò guadando la riva sinistra del torrente verso la foce, cercando piante acquatiche.
     
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    Era passato un giorno dalla battaglia contro i centauri nella foresta di Ahsnaeris e durante la notte il drago rosso diventò ancora più grande.
    Il Gix si svegliò presto in quel giorno e voleva continuare ad esplorare l'isola di Kengard. Dopo aver cacciato e essersi nutrito, con una misera colazione, per la mattinata il drago rosso volò verso l'isola principale di Kengard.
    Girò per l'isola fino a mezzogiorno e il drago iniziò ad avere fame. Gix notò alcuni animali non senzienti che stavano abbeverano con l'acqua del torrente “bene alcuni di quei animali sembrano che abbiano abbastanza carne per nutrirmi” pensò mentre manovrò per andare incontro le sue prede.
    Le prede erano per lo più buffali, drago rosso atterrò sopra schiacciando uno ed con la sua coda ne uccise altri due.
    Gli sopravvissuti dell'attacco di Gix scapparono via lasciando, il drago rosso da solo che iniziò ad prendere le sue prede uccise e mangiarne una
     
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    La calma naturale del Torrente Celeste venne interrotta da dei rumori improvvisi che fecero distogliere Aesiril dalla sua ricerca.
    Un battito di ali, seguito da dei versi impauriti e da dei ruggiti e da un scintillare rosso proveniva da dietro una curva del torrente verso valle.
    Sembrava che fosse arrivato un drago ma non poteva trattarsi di Lenrian, era partito e non gli aveva comunicato che sarebbe tornato quel giorno. E anche se fosse stato lui, per prima cosa sarebbe andato dal suo elfo per salutarlo e per lasciarsi accarezzare.
    L'Elfo della Natura tagliò la curva del torrente attraverso il bosco planiziale che bordava il corso d'acqua, facendo pochissimo rumore e mimetizzandosi tra gli alberi. Mano a mano che si avvicinava, Aesiril score tra gli alberi la sagoma di un grande drago rosso, più grande del drago rosso Brendan che aveva conosciuto ad Itios.
    Aesiril vide che stava mangiando dei bufali che aveva sorpreso e le sue prede, per quanto gradi fossero, erano minuscole in confronto alla stazza del drago rosso.
    L'elfo rimase nascosto dietro ad un grande pioppo bianco secolare a guardare il drago, lasciandolo fare. Era abituato a vedere le battute di caccia del suo drago Leniran e tutto lo spettacolo di sangue, carne e interiora esposte delle prede, e anche se l'elfo era del tutto vegetariano, riconosceva il giusto ruolo di predatore superiore dei draghi nella Natura.
    Per sembrare meno piccolo rispetto al drago, l'elfo si arrampicò agilmente sull'albero e rimase a godersi la scena dall'alto e perfettamente mimetizzato, aspettando che il grande drago rosso finisse di mangiare per palesarsi e magari fare conoscenza.
    "Ho visto pochi draghi di quella stazza..." pensò
     
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    Gix finì il suo primo buffalo mangiandolo in due bocconi e subito dopo mangiò anche il secondo. Durante la sua cena il drago rosso sentì un odore di elfo, "non sono da solo c'è qualcun'altro" pensò, subito dopo guardò la direzione dove proveniva l'odore e disse "è da maleducati nascondersi".
    Lasciò perdere l'ultima preda per concentrarsi verso l'albero dove proveniva l'odore in posizione di difesa e disse "l'ultime persone che si erano nascosti avevano cattive intenzioni contro di me, mostrati e dimmi che intenzioni hai", sbatte la propria lunga coda sul terreno ruggendo contro l'albero dov'è nascosto l'elfo e pensò "anche qui sarò un po' svantaggiato se voglio non danneggiare la natura ma tutto dipenderà da quel tipo"
     
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    Con grande sorpresa dell'elfo, il grande drago rosso si accorse della sua presenza. Eppure Aesiril si era mimetizzato benissimo, nascosto tra le foglie, con gli abiti dello stesso colore e cercando di non far filtrare il suo odore attraverso le fronde, da una discreta distanza. Usava quel trucco quando giocava ad una sorta di nascondino con Lenrian e con quel gioco si allenavano entrambi. L'elfo imparava a mimetizzarsi al meglio dai nemici, il drago imparava a stanare obiettivi nascosti tra la vegetazione e l'elfo si nascondeva così bene che il suo drago, nonostante il suo olfatto già sviluppato, impiegava molti minuti a trovarlo. Quel drago rosso invece si accorse subito, mettendosi subito in allarme sbattendo violentemente la coda. Aesiril pensò che fosse un drago di fuoco come Brendan, vista la sua reazione impulsiva.
    "Pace, grande drago!" si affrettò a dire Aesiril, prima che il drago potesse fare qualsiasi cosa per trovarlo.
    L'elfo scese con eleganza dall'albero, atterrò con estrema agilità e si diresse verso il grande drago rosso. L'elfo aveva sempre la sua spada allacciata al fianco ma si presentò con le braccia alzate, per far capire al drago che non aveva cattive intenzioni.
    "Non volevo attaccarti alle spalle. E' maleducato nascondersi ma è maleducato anche disturbarti mentre ti nutrivi, grande drago. Mi sarei palesato dopo che avevi finito di mangiare." disse Aesiril mostrandosi pacifico.
    "Io mi chiamo Aesiril, sono un elfo della Natura e sono un grande amico della vostra razza, mi scuso ancora se ti ho messo in allarme." si presentò l'elfo, facendo seguire le parole con l'elegante saluto elfico.
    Poi sorrise al grande drago rosso, aspettandosi che si presentasse pure lui.
     
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    Come di solito usava fare, Brendan tutti i giorni verso l'ora in cui il sole raggiungeva lo Zenith, si recava nella verdeggiante foresta dell'Ossidiana d'Argento per cacciare per sé e anche per coloro che, dentro al suo variegato villaggio dei "sopravvissuti" alle pendici del monte Axius, a volte chiedevano al drago di fargli il favore di portare del cibo alla base. Generalmente quelle foreste pullulavano di ogni sorta di animale ungulato o non e quindi, ringraziando gli dèi, con un po' di discrezione e di attenzione, di cibo ce n'era a sufficienza per tutti.
    Quel giorno però, il rettile dalle scaglie scarlatte, decise di cambiare territorio di caccia: si lasciò trasportare dai venti del cielo diurno, giungendo così al Torrente Celeste, luogo che aveva visto poche volte da quando era arrivato a Kengard. Già dall'alto poteva vedere la magnificenza dei colori di cui si tingeva il lungo e rapido corso d'acqua che serpeggiava elegante tra gli alberi tipici del luogo, creando così uno spettacolo nella Natura unico ed inimitabile.
    Brendan smise di seguire le correnti di vento che portavano ben oltre il Torrente Celeste, buttandosì così in picchiata verso il basso, con le ali socchiuse ai propri fianchi. Iniziò a discendere ad una discreta velocità, rallentando solo quando fu a un po' di metri di distanza dalle cime degli alberi. Atterrò in uno spiazzo abbastanza largo da poterlo accogliere e, con passo cauto e attento alla vegetazione sopra, accanto e sotto di lui, si infiltrò dentro alla foresta. Teneva la testa bassa per paura che svariati rametti potessero impigliarsi e rompersi a contatto con le sue corna o peggio, tagliare la cresta membranosa che percorreva tutto il suo collo. Nei giorni precedenti un'arpia aveva provato a sbranarla con i suoi artigli ma fortunatamente il drago, aveva ricevuto solo un taglietto, non molto visibile ad una prima occhiata.
    Continuò per un paio di metri in avanti, immerso tra gli allegri cinguettii degli uccellini che mantenevano allegra l'atmosfera. Ma man mano che avanzava però, il canto dei volatili iniziò a scemarsi, dando posto ad un paio di voci, a detta dell'udito di Brendan. Una dei due sembrava essere piuttosto familiiare, quindi il drago iniziò ad incuriosirsi mantenendò però una certa discrezione. Non era saggio essere avventati e questo lo aveva imparato con il crescere.
    "Oh..." gorgogliò sommessamente, facendo capolino da sotto un pioppo. Nel centro dell'area dinanzi a lui, un maestoso drago rosso quanto Brendan stesso, si ergeva in tutta la sua imponenza. Era molto più grosso dell'ex-principe, ma questo fu un dettaglio quasi normale poiché al tempo, il suo avido padre era di dimensioni quasi colossali tanto da occupare una intera stanza che ospitava cento umani.
    Spostando lo sguardo smeraldino verso il basso, Brendan si accorse della sorprendente presenza dell'elfo della Natura Aesiril, il quale tentava di stabilire una civile conversazione con il drago in questione.
    "Non credevo di vederti così, presto, impavido Aesiril." esordì il rettile alato con voce nobile e profonda. Alzò la testa una volta uscito da sotto il pioppo e fece qualche passo in avanti e verso di lui, mantenendosi inizialmente ad una giusta distanza con lo sconosciuto.
    "E salve anche a Voi, simile infuocato." disse. Quel drago portava odore di cenere e di zolfo, tipico della specie draconica del Fuoco.
    "Che cosa sta succedendo qui, se mi è concesso sapere?" domandò, portandosi un artiglio bianco sotto il mento, iniziando così a grattarselo con una certa eleganza felina.
     
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    Gixcaririxen ascoltò l'elfo che disse di avere intenzioni pacifiche e lo osservò mentre scendeva dall'albero. Il drago rosso esaminò l'elfo e si rilassò, "è vero che è da maleducati anche disturbare mentre qualcuno si nutre, ma quella cosa è valida nella civiltà, qui nella natura selvaggia è tutt'altra storia, se dovessi arrabbiarmi ogni volta contro chi mi disturba mentre mangio non ci sarebbero più nessun essere vivente, no?"
    Ascoltò l'elfo che si presentò e disse "il mio nome è Gixcaririxen, ma poi chiamarmi Gix, piacere di conoscerla, sono un drago del fuoco, è bello sapere che sei un amico della razza di draghi, ma ti riferisci a tutti i draghi del mondo?."
    Gix sentì un altro odore ma questa volta è un odore di drago, infatti vide arrivare un drago rosso come lui che salutò per primo l'elfo e dopo Gix.
    Il drago rosso esaminò anche l'altro drago "salve anche a lei, io sono Gixcaririxen ma poi chiamarmi Gix, piacere di conoscerla, e niente di grave, ho scoperto che l'elfo mi guardava di nascosto mentre mangiavo e l'ho semplicemente avvertito che non era educato". "a proposito di cibo devo finire l'ultimo buffalo a meno che l'altro drago non ha fame" pensò il drago rosso e subito dopo disse "comunque ho ucciso uno di troppo se uno dei due ha fame e vuole favorirsene." E si allontanò un po dalla sua preda per far vedere al drago rosso la sua preda che è ancora intatta.
     
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    Aesiril sorrise alla reazione del grande drago rosso, doveva essere un esemplare ben adattato alla Natura selvaggia, dato che disse espressamente che nel mondo naturale non era considerato maleducazione disturbare chi mangia. Ma con un drago di quella stazza, nemmeno un grosso predatore si sarebbe messo in testa di disturbarlo o di rubargli la preda. Poi si presentò con un nome lunghissimo, che concessi di farsi chiamare anche con il diminutivo Gix. Era decisamente un degno nome di un drago di fuoco. Ed era anche raffinato, visto che diede addirittura del lei ad Aesiril.
    "Oh ti prego, Gix. Dammi del tu. Non sono mica un principe, sono un normale elfo dei boschi. Per me tutti i draghi sono amici, a patto che non siano malvagi, ma finora non ne ho incontrato ancora uno. Nemmeno il drago oscuro incontrato ad Itios era malvagio... l'elfo non riuscì a finire la frase perchè una voce amica lo fece voltare.
    "Non credevo di vederti così, presto, impavido Aesiril."
    L'elfo della Natura si voltò e vide un altro drago rosso, più piccolo di Gix e con occhi di smeraldo. Il suo nuovo amico e compagno di avventure conosciuto ad Itios.
    "Brendan!" esclamò contento l'elfo, salutando il drago appena arrivato con il gesto elfico.
    Aesiril ora si trovava esattamente a metà tra i due draghi rossi che iniziarono a studiarsi a vicenda, presentandosi e dandosi del lei. Reazione poco draconica, pensò Aesiril, visto che molti draghi si "presentavano" annusandosi e guardandosi a vicenda, prima di parlarsi.
    Il drago rosso Gix sottolineò ancora il fatto che Aesiril lo stesse sbirciando di nascosto mentre mangiava.
    "Non volevo disturbarlo, Brendan. Mi sarei palesato a pasto finito..." l'elfo si grattò i capelli, un po' imbarazzato.
    Gix era un drago gentile, constatò l'elfo, dato che offrì l'avanzo del suo pasto a Brendan e ad Aesiril stesso.
    "Molto gentile da parte tua, Gix. Ma io non posso. Ho già mangiato e sono del tutto vegetariano come tutti gli elfi del mio elemento. Lascia pure la tua preda a Brendan, dato che deve aver volato parecchio per arrivare fino qui." aggiunse l'elfo rivolto ad entrambi mentre si arrampicava e si sedeva su un grosso masso vicino ai due draghi, per essere un po' più in alto e guardare i draghi senza dover di continuo guardare in alto, specialmente per guardare l'alto Gix.
     
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    Il suo grosso simile rosso si presentò con il nome di Gixcaririxen, specificando che Brendan poteva chiamarlo anche per "Gix". Una cosa che notò immediatamente del suo nuovo interlocutore era che dava educatamente del Lei, cosa che fece piacere al ex-principe draconico, da sempre abituato alla formalità e non ai gesti rozzi come annusarsi per conoscersi.
    Dopodiché Aesiril si accorse della sua presenza, rimanendo piuttosto meravigliato e rivolgendogli il subito riconoscibile saluto in elfico. Brendan ricambiò, alzando una delle sue zampe da terra.
    "Anche a me puoi dare del Tu, Gixcaririxen. Posso chiamarti per intero? Tale meraviglioso nome è un peccato pronunciarlo solo per metà." ammise, avvicinandosi ancora di più al duo. C'era un forte odore di carne fresca, forse era data dalla presenza di alcuni resti di bufalo dalla cacciata del suo simile. Da dietro il rettile, però, vide a malapena una carcassa adagiata a terra. La guardò in modo fugace, scoccandole un'occhiata piuttosto famelica: magari poteva essere un qualcosa in più che aveva abbattutto...
    Nel mentre, Gixcaririxen rispose alla precedente domanda posta da Brendan, affermando che aveva visto l'elfo della Natura spiarlo mentre stava pasteggiando. Aesiril invece, controbattè col dire che non voleva affatto disturbarlo in tutto ciò.
    "Mhm, capisco." mugolò, portandosi una zampa sotto il mento, gesto che era solito fare.
    "Credo che Aesiril voleva solo osservarti per pura curiosità. Gli elfi sono sempre attratti alla nostra specie e ci conoscono molto bene, proprio perché ci scrutano silenziosamente, studiandoci in tutte le nostre abitudini." constatò, con tono tranquillo. In tutto ciò, l'odore del bufalo cacciato si stava facendo troppo invitante, fino a quando Gixcaririxen, disse che ne aveva cacciato uno di troppo, mostrandoglielo tutto intero. I dubbi di Brendan quindi, di dispersero come una manciata di polvere al vento.
    "Io favorisco con piacere, Gixcaririxen." esordì, facendosi avanti. "Magari possiamo dividercela, che ne dici?" Un altro drago si sarebbe messo a litigare per averla tutta intera, ma Brendan era un'eccezione: malgrado l'aristocrazia che lo affliggeva e lo soffocava sin da quando era un cucciolo, grazie ad essa era cresciuto un po' più civile e distinto rispetto al resto dei suo simili.
    Abbassò il collo e affondò le zanne sulle zampe del bufalo, facendo cenno all'altro drago di fare altrettanto come lui. In questo modo, tirando con forza le zampe verso di loro, la preda si sarebbe divisa, seppur in modo piuttosto macabro e poco piacevole agli occhi degli altri.
    "Dunque, da dove venite?" domandò a zanne strette, mentre inziò a tirare il bufalo. Aesiril, anche se l'aveva incontrato l'altra volta, aveva avuto poco tempo per rivolgergli domande e quindi, quale momento migliore se non questo? Ma non solo, così avrebbe conosciuto pure l'altro drago, l'imponente Gixcaririxen.
     
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    Gixcaririxen annuì ad Aesiril che chiese di darle del tu e spiegò che è amico di tutti i draghi non malvagi e disse “bé allora spera di non viaggiare”
    il drago rosso ascoltò Brendan che anche a lui poteva darle del tu e disse sorrisero “va bene, e certo se ti fa piacere chiamarmi con tutto il mio nome per interro fallo pure.”
    Ascoltò l'elfo e il suo simile rosso e disse “sì, ma è stato fortunato che io non sia troppo aggressivo, se fosse stato in uno dei continenti che ho visitato avrebbe avuto una vita breve tutto qui”.
    Solo Bredan accettò l'offerta e rispose “no grazie,ne ho già mangiati due penso che possono bastare fino a stasera”. Si spostò un po per lasciare un po di spazio all'altro drago rosso.
    Gix rispose alla domanda “Io provengo da continente che si trova a nord-est di quest'isola, che è dominata dai draghi e voi da dove venite?”
     
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    Brendan era davvero un drago particolare, con un modo da fare più elfico che draconico, e pure Gix era un gentil drago. I due draghi rossi non litigarono affatto per la preda, ma la condivisero. Gix concesse all'altro drago di nutrirsi del tutto della terza preda.
    Aesiril annuì contento quando il drago rosso più piccolo prese le sue difese facendo capire al drago rosso grande che gli elfi erano così incuriositi dai draghi da guardarli di nascosto in modo da studiare il loro comportamento naturale, come durante la caccia. Ed Aesiril non faceva eccezione, ormai Aesiril e Brendan si capivano subito.
    Brendan fu contento di chiamare il suo simile rosso usando il suo nome per intero mentre si avventava sulla preda cacciata dal grande drago rosso.
    L'elfo della Natura rimase sempre fermo, là sul masso, a guardare Brendan che si nutriva, strappando grossi pezzi di carne dal bufalo abbattuto da Gix.
    Brendan chiese ad entrambi da dove venissero e Gix rispose che era originario di un continente che si trova a nord-est di Kengard popolato dai draghi.
    "Lenrian mi ha parlato di quel continente..." pensò tra se e se Aesiril.
    Dopo del grande drago rosso, fu Aesiril a parlare.
    "Io vengo da Ilifùr, una terra che si trova in un continente a nord da qui. Non tanto lontano dal continente originario di Gix e sono venuto qui assieme al mio drago Lenrian."
    Aesiril focalizzò l'attenzione su Brendan.
    "Sai Brendan, gli ho parlato di te ed è rimasto molto entusiasta, ha detto che sarebbe bello se un giorno possiamo vederci tutti e conoscerti. E' partito stamattina all'alba da qui e si è diretto verso l'Ossidiana d'Argento ma non so quando torna. Se anche lui trova buona compagnia come io ora, può anche fermarsi per più giorni." disse orgogliosamente l'elfo al giovane drago rosso.
    "Anzi, credo che sarebbe incuriosito da conoscervi entrambi, vi assomiglia molto a tutti e due. Condividete i colori del fuoco, anche se lui è di Luce." aggiunse, rivolgendosi anche all'altro drago.
     
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    Gixcaririxen disse a Brendan che si era già cibato di ben due prede, lasciando così l'ultimo bufalo tutto per il drago rosso. Quest'ultimo lo ringraziò e procedette a mangiarla, strappando grossi bocconi per poi deglutirli tutti interi. Avrebbe lasciato soltanto le ossa che magari in seguito, le avrebbe sotterrate da qualche parte nel boschetto.
    Nel mentre che Brendan mangiava, ascoltò i due interlocutori che risposero alla sua domanda precedente, ovvero da dove provenissero. Gix disse che veniva da un continente situato a nord-est di Kengard, popolata interamente da draghi. Aesiril invece, era originario di una certa Ilifùr ed era venuto fino all'isola con un certo drago Lenrian.
    "Questo nome non mi è nuovo... Forse me lo aveva accennato la volta precedente?"
    L'elfo continuò col dire che aveva parlato di Brendan a questo misterioso Lenrian e che quest'ultimo, era desideroso di conoscerlo. Da quello che aveva capito l'ex-principe draconico, quel drago portava i colori del fuoco proprio come lui e Gixcaririxen, solo che come elemento aveva la Luce.
    "Non mi dispiacerebbe affatto conoscere il tuo amico, Aesiril." constatò, alzando il muso macchiato del sangue del bufalo. Fece saettare fuori dalle fauci la lunga lingua rosea e iniziò a ripulirsi la punta del muso.
    "... E mi piacerebbe far visitare sia a te, Lenrian e a Gixcaririxen il mio villaggio, situato ai piedi del monte Axius. Sembra piccolo, ma in realtà è come se fosse un piccolo mondo popolato da tutti i tipi di creature... Loro sono la rimanenza del mio popolo che ho salvato dalla catastrofica eruzione vulcanica di Skeiron, quello che in futuro doveva essere il mio regno." Protese la zampa a mezz'aria con fare amletico, andando a creare così un certo alone di mistero misto a tristezza. Parlare del suo vecchio regno gli faceva male: aveva perso moltissimi sudditi durante quel lungo volo sospeso tra la vita e la morte. Aveva visto giovani draghi, grifoni, roc piombare stremati giù nel mare con i loro relativi passeggeri, sprovvisti di ali. Brendan aveva fatto di tutto per salvarli, ma le acque del vasto oceano che dividevano Skeiron da Kengard erano talmente violente che avrebbero risucchiato una flotta di vascelli.
    Lo sguardo terso e smeraldino del drago dalle scaglie cremisi, si era tinto di uno strano alone nostalgico che rimpiazzò quasi subito con un mezzo sorriso a fauci serrate.
    "Non voglio intrattenervi con la mia lunga e noiosa storia, non voglio riempirvi di tristezza. Piuttosto, tanto per cambiare argomento, ci sono novità in giro per Kengard?" chiese, curioso.
     
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    Gixcaririxen ascoltò l'elfo che disse di venire in un continente vicino al suo. Pensò e disse “ah Ilifùr ci sono stato in quella zona e mi sono fermato per un po di tempo”, subito dopo ascoltò l'elfo che parlare a proposito dell'altro drago.
    Il drago rosso sorrise e disse “bene anche io sono di elemento di luce, per essere precisi è il mio elemento secondario, anche a me piacerebbe conoscerlo”
    Gix ascoltò Brendan che rispose alla sua domanda e disse “oh mi dispiace tanto, ci sono stato a Skeiron, ero una specie di ribelle, non sopportavo il drago che governava il regno, infatti non mi inchinavo mai davanti a lui, non pagavo le sue tasse e mi sono fatto la mia tana sul vulcano Apockaliss visto che era molto attivo. Ma il re non mi ha impedito di visitare la vostra bellissima terra.”
    Il drago rosso fece una pausa per prendere il fiato voleva continuare a parlare cosa aveva fatto in quella terra ma scartò subito l'idea appena sentiva che l'altro drago rosso voleva cambiare argomento e disse “bè io sono venuto qui da poco e non frequento molto i centri abitativi del luogo, da quello che ho sentito c'è stato uno scontro a Knawr e infine anche nella foresta di Ahsnaeris, quella della foresta è stata causata da me e da un anfittero che abbiamo combattuto contro i centauri e ho raso a suolo l'intero villaggio”
     
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    Incubo infernale

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    Kengardiano
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    La terra dei temporali - Friùl

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    Aesiril, sempre seduto in cima al masso ascoltò con interesse il discorso di Brendan mentre questi si sfamava. Il sangue di bufalo era quasi invisibile, contro il rosso cremisi delle scaglie del suo muso. Era contento che fosse stato elogiato dall'elfo della Natura al suo drago e mostrò la sua contentezza nel volerlo conoscere. Se Lenrian non fosse partito per l'Ossidiana ora l'elfo dalle vesti mimetiche verdi e marroni sarebbe stato circondato da tre draghi dai colori caldi e fiammeggianti.
    Gix disse di essere stato ad Ilifùr ma Aesiril non ricordava della visita di quel drago che condivideva in parte lo stesso elemento di Lenrian.
    "Chissà se Lenrian lo conosce..."
    Brendan ricambiò invitando lui, Lenrian e Gix al suo villaggio sotto al monte Axius popolato da varie creature. Il drago rosso fece un breve racconto della sua avventura ed Aesiril si accorse che Brendan divenne nostalgico. Conoscendo molto bene le espressioni di muso dei draghi, lo lesse chiaramente e più guardava Brendan più vedeva in lui Lenrian.
    "Brendan ha fatto di tutto per salvare più creature possibile da quella violenta eruzione vulcanica" pensò l'elfo mentre guardava gli occhi di Brendan. Due smeraldi in un magma di scaglie infuocate.
    Poi fu di nuovo il drago rosso grande a prendere parola e quando finì di parlare, l'elfo della Natura trasalì in maniera così netta che ci mancò poco che perdesse l'equilibrio e scivolasse giù dal masso sul quale si era arrampicato, l'ultima parte della frase lo prese troppo alla sprovvista. Allargò subito le braccia per riprendere l'equilibrio.
    "Tu hai messo a ferro e fuoco il villaggio dei centauri di Ashnaeris? Perchè.....perchè lo hai fatto? I centauri della foresta non sono malvagi...che è successo?" chiese tutto preoccupato Aesiril a Gix.
    L'elfo aveva già visitato la Foresta di Ashnaeris e sapeva che i centauri erano una delle razze native di quel luogo. Cosa poteva aver spinto quel drago, assieme ad un anfittero, ad aver attaccato il loro villaggio?
    Eppure, nonostante le sue grandi dimensioni, Gix sembrava un drago buono.
     
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    Maestro

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    sono affari miei!

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    Iniziò a ripulire gli ossi dai piccoli e saporiti brandelli di carne, grattandoli via con i molari di entrambe le mandibole. Nonostante la vista fosse occupata in ciò che stava facendo, olfatto e udito erano ben vigili e attenti. Proprio le orecchie, udirono un qualcosa che Brendan non se lo sarebbe mai aspettato: Gixcaririxen era stato a Skeiron.
    Colpito da tale affermazione, il rosso alzò la testa dalla carcassa. La prima cosa che disse, era il fatto che odiava il re che governava la terra dei vulcani. Il principe in quel momento si fece piccolo: non voleva ammettere che lui stesso era il figlio di quell'essere avido e spregevole. Voleva evitare quell'argomento che continuamente chiudeva e che continuamente gli si ripresentava davanti, come tutte le cose che si evitavano.
    "Porto lo stesso sangue di mio padre e, nonostante ciò mi faccia vergognare, per fortuna non sono come lui. Direi che ho preso più da mia madre." pensò, rassicurandosi sulla propria dignità.
    Per fortuna che il discorso prese un'altra piega, grazie alla domanda che aveva posto prima Brendan, ovvero se ci fossero state novità per Kengard. Gixcaririxen narrò in tal proposito, di uno sconto avvenuto nella cittadina di Knawr e di un altro a Ahsnaeris, in cui Gix assieme ad un anfittero, avevano combattuto contro dei centauri e raso completamente al suolo il loro villaggio. Il drago si limitò ad alzare un sopracciglio, dopotutto queste cose non gli erano completamente nuove: sin da cucciolo aveva sentito dire dal suo vile padre di creature uccise, città rase al suolo, foreste danneggiate dal fuoco... La stessa cosa non fu per Aesiril, il quale trasalì e che per poco, non cadde dal masso in cui stava sostanto. Era piuttosto devastante per gli elfi, da sempre attaccati alla Natura, sentire che una piccola parte di Ahsnaeris era andata in cenere.
    "Non sempre c'è del buono in ogni creatura, me compreso." ammise amaro.
    "I centauri sono molto territoriali e, a volte, esagerano con la loro mania di occupare. Forse il nostro Gixcarirxen ha voluto dare loro una lezione. Un po' noi con quelle arpie, anche se al resto ci ha pensato tutto l'altro, il nero." concluse, riferendosi al suo simile oscuro dagli occhi cremisi, incontrato la volta precedente a Itios.
     
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27 replies since 18/11/2016, 16:38   380 views
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