La farfalla bianca

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    farfalla




    Il giappone, la sua cultura e i suoi miti, sono sempre stati profondamente legati alla natura e agli animali, non per niente il folklore popolare presenta come protagonisti quasi sempre animali o elementi naturali.
    Essi sono spesso utilizzati in rappresentazione dei valori e dei sentimenti umani, né obbligatoriamente positivi né obbligatoriamente negativi.
    Questa è sicuramente una delle più rappresentative leggende ad essi legate:

    C’era una volta, un anziano uomo chiamato Takahama, che viveva in una casetta vicino ad un cimitero. Seppur ben voluto da tutto il villaggio data la sua gentilezza, veniva considerato come strano, se non pazzo, in quanto non si era mai sposato né aveva mai avuto rapporti con una donna.

    Un giorno d’estate, però, l’uomo si ammalò e mandò a chiamare la cognata e il nipote, per assisterlo;tuttavia, nonostante le cure, Takahama non guariva e anzi era chiaro che ormai fosse prossimo alla morte.
    Trascorsero alcune settimane; mentre l’anziano dormiva e i due famigliari lo vegliavano, una farfalla bianca entrò dalla finestra e andò a posarsi sul cuscino di Takahama. Il nipote cercò di scacciarla, ma siccome questa continuava a tornare decise di seguirla, e venne condotto così al cimitero.
    Qui, la farfalla iniziò a volare attorno ad un’antica tomba, ben curata e piena di fiori nonostante fosse lì da tantissimo tempo. La farfalla si fermò su di essa, scomparendo subito dopo nel nulla come non fosse mai stata lì.
    Il giovane, incuriosito da tutto ciò, andò a leggere l’epitaffio: “Akiko, morta a 18 anni”. Il nipote corse a casa a raccontare alla madre cos’era successo e scoprì con rammarico che Takahama era ormai spirato; nonostante ciò, quando la donna sentì pronunciare il nome di Akiko si rallegrò e raccontò al figlio: “Quando Takahama era giovane, era fidanzato con una ragazza di nome Akiko. Si amavano molto, ma purtroppo, pochi giorni prima delle nozze, questa si ammalò e morì per tubercolosi. Takahama fu devastato dalla notizia e decise che non avrebbe mai più guardato una donna che non fosse la sua Akiko, bensì si sarebbe preso cura di lei per sempre. Venne quindi ad abitare vicino al cimitero dov’era sepolta la fidanzata. Ogni giorno, che fosse estate o fosse inverno, che fosse sole o tempesta, l’uomo sistemava e portava fiori sempre freschi alla sua tomba. Siccome oramai Takahama non poteva più svolgere il suo compito, la stessa Akiko è venuta a vegliare su di lui. Quella farfalla bianca non era nient’altro che la pura e giovane anima della sua amata”

    Ciò senza dubbio rappresenta la pura concezione dell’amore insormontabile, capace di divenire un sentimento talmente forte da superare anche la morte. Accostato a questo, c’è il tema delle memorie:
    Solo chi si prende cura delle memorie di una persona ormai lontana, alla fine verrà ricompensato e potrà tornare tra le braccia dell’amato.

    Nella cultura giapponese le farfalle vengono considerate come le anime dei vivi e dei morti che prendono il volo con le loro ali bianche (colore che indica
    spiritualità, purezza, ma soprattutto rimanda all’idea di Eternità e Paradiso), simbolo di gioia e longevità come l’amore tra Akiko e Takahama.
    In maniera particolare, due farfalle che vengono viste danzare insieme, indicano felicità coniugale. Allo stesso modo, due farfalle bianche che si allontanano assieme, possono rappresentare le anime di due amanti disperati, al punto di essere intenzionati a suicidarsi.
    Allo stesso tempo, sono simbolo di una bellezza nascente di una giovane donna in quanto, dopo essersi evolute, escono dalle crisalidi.
    Si dice inoltre che inseguire una farfalla porti a svelare dei segreti: infatti, inseguendo la farfalla bianca, il giovane ha scoperto il perché della solitudine (o della “pazzia”) del protagonista.

    Nel complesso, dunque, questa leggenda ci spiega come anche il male più oscuro qual è la morte possa divenire candido e meraviglioso come una farfalla, se accolto da sentimenti dolci e positivi di chi ti ama e ti ricorda.
    Allo stesso modo, la farfalla può essere considerata “il messaggero dello spirito”, perché è ciò che in natura si può più assimilare alla leggerezza di un’anima, raggiungendo un'accezione quasi angelica e divina.

    Edited by Aesingr - 22/7/2018, 19:04
     
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