Maledetti incontri

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Drago rosso di fuoco

    Group
    Kengardiano
    Posts
    5,730
    STIMA
    +45
    Location
    Chiavari

    Status
    Offline
    Zakrina disse di stare bene, infatti notò che l'umana si era alzata da sola e che si era procurata solo qualche taglietto e livido.
    Il dragone non si sorprese nel vedere l'umana che riusciva a camminare con le sue forze e quando il gruppo si mosse per andare incontro a Zell li seguì.
    Durante la camminata il drago rosso ascoltò Jill e disse, mentre l'umana stava medicando la sua simile, "no, avevo detto che se voleva andare sulla mia schiena può farlo ma questa volta non dovrebbe usarlo come un trampolino", una volta che raggiunsero Zell lo sentì fare la stessa domanda di Zakrina e stava per rispondere ma venne anticipato da Aesiril.
    "Aesiril ha detto tutto" disse Gix che continuò a camminare per seguire il gruppo.
    Arrivarono alla prossima stanza. Una volta che Gix mise le sue zampe e la coda sulla stanza sentì il rumore di una lastra di pietra, che poi cadde sulle sue spalle. Il dragone rosso si guardò indietro.
    "vero" disse, rispondendo ad Aesiril.
    Quando tutti iniziarono a rilassarsi e a sedersi il drago si sdraiò dietro all'elfo e mise la coda attorno a loro come se volesse proteggerli.
    Jill porse un po' di cibo e da bere per tutti, così il dragone prese della carne secca. Ne prese pochissima in modo che anche gli altri potessero usufruirne, anche se era davvero nulla rispetto a quello che mangiava di solito.
    "grazie mille Jill"

    scusatemi per il ritardo


    Edited by Aesingr - 6/1/2019, 02:25
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Il cammino proseguiva. Zakrina aveva imparato ad apprezzare tutto quello che significava fare a botte, e quello che invece non lo implicava era lei a renderlo tale.
    Questa volta ammise tuttavia di aver un po' esagerato, perlomeno con il fattore rischio. Dava sempre spazio al brivido della sorte, ma solo se sapeva per certo di potersi fidare delle proprie capacità. In quel momento, più che altro, si sentiva di nuovo parte di un tutto. Prima erano in due, poi per diverso tempo era rimasta sola.
    Adesso ritrovare compagni in grado di correre con lei e soprattutto farla divertire era ciò che di meglio potesse sperare, specialmente se si trattava di validi guerrieri. Tutti tranne il drago strano blu, lui era puzzoso U.U

    Jill le consegnò delle erbe e un po' di bende, che accettò con un cenno del capo.
    In realtà non era tipa da bende, preferiva "guarire all'aria" come aveva sempre fatto. Nella foresta non aveva mai avuto bende, il poco che si costruiva per tenere al sicuro i tagli erano intrecci di rametti flessibili e qualche fogliolona. Anche gironsolare per il mondo non l'aveva cambiata, aveva scoperto ogni forma d'arte possibile immaginabile ma sull'ambito medicinale era sempre rimasta fedele a se stessa e a quanto aveva appreso in solitario.
    In ogni caso evitò di precisare che non le sarebbero servite. Non che temesse di fare la figura della signorina alternativa, anche perché in tal caso avrebbe dovuto pensarci due volte prima di combinare i casini che aveva già procurato, semplicemente le sembrava abbastanza scortese.
    Prese dal sacchetto una manciata di erbe e iniziò a masticarle, non del tutto sicura che fossero da mettere in bocca. Se erano curative comunque non sarebbero state velenose... forse. Di certo avevano un saporaccio.
    Giunti nella zona successiva si ritrovarono impossibilitati a tornare indietro. Quella fu l'ennesima conferma del fatto che quel luogo fosse tutto fuorché costruito per caso.
    "Ho capito Gix, d'accordo" rispose al commento di Gix sul trampolino, più o meno simile a quanto aveva precisato anche Jill.
    Aesiril invece le diede una risposta chiara e semplice per spiegarle cosa fosse, mostrandosi ancora una volta diretto ed esaustivo. Stava cominciando ad apprezzare particolarmente quel suo limpido modo di esporsi.
    Certo di trampolini ne aveva usati un bel po', senza sapere minimamente cosa fossero.
    Mentre si accomodavano e Jill tirava fuori un po' di roba dal suo fido zainetto, Zakrina le restituì le erbe rimaste e si tenne soltanto una benda.
    "Grazie"
    Si fasciò la ferita sul braccio subito sopra al gomito, avvolgendo la benda con pochi semplici gesti. Nonostante non ne avesse mai usate le risultò abbastanza semplice.
    Poi apparve il cibo. Cibo! Cibooooo!
    Non riuscì a trattenere un fremito. Il guaio era che dovevano dividersi poche scorte, e lei da sola avrebbe mangiato Gix, lo strano drago blu, il gatto squamoso all'ingresso e i cristalli luminosi sulle pareti. Già, chi sa perché ogni stanza conteneva cristalli di colore diverso e probabilmente anche di diversa fattura?
    Quando le vennero offerte non poté rifiutare qualche strisciolina di carne, ma ciò non fece che aumentare ancor di più la fame. Doveva assolutamente sbrigarsi ad uscire di lì, si sarebbe fatta una magnatona con i fiocchi.
    Aesiril la fece sorridere, ammettendo di non mangiare carne. Voleva inizialmente rispondergli che si sarebbe mangiata la sua parte se non la voleva, ma non poté che fare una battutaccia sull'altro strano drago blu che l'aveva lasciata.
    "Avevo un amico che rispondeva come te, quando gli proponevano cibo che non fossero frutti e foglioline. Tu però sei un elfo della natura e penso sia normale, lui era semplicemente scemo. Andava pazzo per le alghe"
    Non si perse troppo nei pensieri, lo faceva già abbastanza prima di dormire. Tipo ogni sera.
    "Anche se avrei detto che voi elfi della natura foste cacciatori"
    Quando lo strano drago blu si accucciò per fare nanna colse l'occasione, forse irripetibile, di prenderlo un altro po' in giro: gli si avvicinò e gli si sedette praticamente addosso, appoggiando la schiena sul suo dorso come un cuscino.
    "Aaah, sei davvero comodo lo sai? Tranne le punte, quelle fanno bua"
    Sghignazzò, rimanendo al suo posto per godersi la sua reazione. Se avesse voluto stupirla sarebbe rimasto dov'era, perché era ovvio che la volesse scarabentare via.
    "Comunque Gillian, hai idea di quanto questo luogo sia sorretto dalla magia artificiale e quanto invece sia stato costruito in maniera naturale? Voglio dire, non sono assolutamente esperta di magia, ma non credo che qui sia tutto eretto da magia umana e simili. Sembra che questi cristalli, come la lava di prima, si trovino qui punto e basta. Anche se le disposizioni sono troppo precise per essere fornite dal caso"
    In effetti era difficile a primo impatto spiegarsi l'origine di un luogo simile, ma dava l'impressione di esser tutto costruito sulla base di prove e sfide.
    Fino a quel momento aveva lasciato che l'euforia mettesse da parte la curiosità, ma ora voleva saperne qualcosa in più.
    Anche tirando via un cristallo dalla parete non accadeva niente di così pericoloso, sembrava quasi che quei cosi fossero messi lì per aiutare i viandanti.
    Poco importava, doveva arrivare in fondo rapidamente. Poi avrebbe offerto il pranzo a tutti!
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Condottiero
    Posts
    28,062
    STIMA
    +360
    Location
    off-line

    Status
    Anonymous
    Seduta accanto al suo zaino, Jill distribuì il cibo che si era portata trattenendo per sé una piccola parte della carne secca e del pane. Bevve avidamente dalla borraccia prima di cederla all'elfo, che là dentro sembrava l'unico saggio abbastanza per sapere come evitare di sprecare i pochi viveri che avevano a disposizione. Il rettile e l'altra umana terminarono le loro porzioni famelicamente e, mentre stava addentando la strisciolina di carne, Jill si sentì estremamente osservata da parte di entrambi. Alla fine ci rinunciò: con un sospiro tese la mano verso Zakrina (al rettile no, le stava antipatico) e le passò parte della sua carne secca, accontentandosi del tozzo di pane e della piccola porzione di carne che aveva già addentato. Tanto non aveva particolare appetito.
    L'elfo le si avvicinò e le porse il taccuino di zio Rodd. All'inizio Jill si limitò ad allungare il collo e leggerlo dalle mani di Aesiril, poi, quando terminò di mangiare e si pulì le unte dita sui pantaloni, lo prese tra le mani. Lesse rapidamente a mente prima di rispondere all'elfo.
    < Qui dice che ogni membro della spedizione ha dovuto affrontare dei percorsi diversi: quello che lui chiama Robik l'eroe ha trovato per lo più piccoli cunicoli con numerose trappole, Satyr il guerriero invece si è dovuto muovere in un labirinto di corridoi avvolti nell'oscurità più completa e così via. Zio Rodd non è riuscito a trovare alcuna spiegazione logica a questo riguardo. Dice solo... - Jill avvicinò il libretto ad uno dei cristalli luminosi per poter leggere meglio - "E' come se ogni tunnel si fosse adattato alle capacità di ognuno di noi, quasi se non fossimo stati noi a scegliere un'entrata, ma i corridoi stessi a costruirsi in base a chi stesse passando di lì." >
    Si stava avvicinando al viso il libretto per poter tradurre meglio un passaggio che la scritturaccia dello zio aveva reso particolarmente intricato, quando Zakrina le chiese cosa lei ne pensasse dell'ambiente intorno a loro. Jill si sorprese per la domanda... o meglio, si sorprese che a porla fosse stata Zakrina: dal modo sconsiderato con cui aveva agito fino a quel momento, aveva dato per scontato che lei fosse una persona a cui interessava solo fare casino indipendentemente dall'ambiente che la circondava.
    < Ehmmm... > mormorò, colta alla sprovvista.
    In imbarazzo un po' per i suoi pensieri, un po' perché non sapeva ben bene come spiegarsi, Jill abbassò lo sguardo verso il libretto e cominciò a sfogliarlo nervosamente, alla ricerca di una risposta precisa che potesse indirizzarla.
    < No, dubito che sia un'architettura umana... - accennò incerta - mi sembra che questo luogo venga definito da zio Rodd come... come la tomba del fondatore della Città Sotterranea e Re Elinas era un.. un nano? Ehm beh, ma è probabile che questa struttura sia più antica, quindi... >
    Alzò lo sguardo dal libretto, rassegnata all'idea che arrampicarsi sugli specchi in maniera così evidente non fosse propriamente la sua strada.
    < Non sono brava ad esprimermi, forse è meglio se vi leggo direttamente quello che ha scritto zio Rodd. >
    Si alzò in piedi e si avvicinò ad uno dei cristalli. Sfogliò il taccuino fino ad arrivare alla prima pagina dedicata al capitolo di quella cripta. La data scritta in cima segnava che quegli avvenimenti erano accaduti 19 anni prima.
    < "E' qualche giorno che siamo tornati a Kengard sul dorso di..." No, aspettate, questa parte è poco importante... >
    Saltò in blocco la parte in zio Rodd descriveva l'essere costretto a tornare a Kengard in seguito di una lettera da parte di sua sorella, la madre di Jill. Aveva come la sensazione che il backgroud della sua famiglia non interessasse a nessuno se non lei. Seguì le parole scritte con il dito, fino arrivare alla pagina successiva; quindi riprese a leggere.
    < Ah, ecco qui. - si schiarì la voce, vagamente infastidita di avere tutta l'attenzione generale addosso - Dicevo: "... già che i miei impegni ci avevano portato verso Knawr, come potevo trattenermi dal fare una visita alla biblioteca? Fu lì, difatti, che scoprii l'esistenza della Cripta del Re Elinas, il nano che - per riassumere brevemente ciò che lessi nel libro "Cronistoria di una città senza nome" - veniva considerato il mitico fondatore della Città Sotterranea." >
    Suo malgrado, Jill si ritrovò a sorridere nell'immaginare una giovane versione di zio Rodd che si aggirava nella biblioteca si Knawr come un'anima in pena, che focalizzava la sua attenzione verso quel titolo alquanto ambiguo, che ne sfogliava le pagine, ne comprendeva i segreti. Anche se le storie avventurose raccontate nel taccuino descrivevano uno zio così lontano da quello che lei conosceva, erano quei dettagli che le permettevano di riconoscerlo.
    < "L'autore del libro non aveva né le prove né una teoria accettabile sul perché il Re fosse una figura tanto misteriosa, ma aveva una morbosa fissazione sul suo luogo di sepoltura: in primo luogo trovava sospetto il fatto che i due Reggenti proibissero a chiunque di avvicinarsi, anche solo per porgere i propri rispetti a tale figura; secondo, negli archivi cittadini era riuscito a mettere le mani su dei resoconti di alcune antiche spedizioni punitive avvenute proprio all'interno di quella cripta ed esitate sempre con la sconfitta e il mancato ritorno di ogni suo partecipante. L'unica ipotesi da lui mossa fu che quella cripta non fosse stata costruita dai nani della Città, ma che fosse stata scoperta durante le operazioni di scavo e ampliamento della cittadina. Per quanto l'esistenza di una camera misteriosa scavata nelle viscere dell'Ossidiana da chissà quanto che fagocita chiunque decida di addentrarvisi sia abbastanza incredibile, ho deciso che stasera ne parlerò con Geb, Satyr e Vexx: se esistesse davvero un posto del genere, potrebbe essere un luogo interessante verso cui dirigersi prima di lasciare di nuovo l'isola. Ho ancora degli affari da sbrigare qui a Knawr, ma nel frattempo Vexx potrebbe fare delle ulteriori ricerche a riguardo." >
    Jill alzò gli occhi dal libretto per un istante, poi iniziò a sfogliarlo rapidamente.
    < Dopo questo c'è un salto temporale di circa un mesetto: Vexx ha trovato una mappa che zio Rodd ha riprodotto anche qui, - protese in avanti il taccuino indicando la cartina di Kengard con una piccola X segnata sull'Ossidiana e un'altra con la pianta approssimativa della Città Sotterranea - ma non sono riusciti ad ottenere il permesso dei due Reggenti. Così si sono scavati da soli un tunnel, lo stesso che abbiamo usato noi per entrare. >
    Il resto è storia nota... nel senso che avevo già accennato la continuazione da questo messaggio in poi ^^"
    Jill chiuse il libretto e alzò gli occhi verso gli altri.
    < E questo è tutto quello che so riguardo questo luogo. Ora ne sapete quanto me. >
    Concluse con una scrollata di spalle.

    Consiglio: se vi interessa la trama di questa role, ridate una rapida letta ai miei messaggi della terza e quarta pagina (quando entra in scena lo shiura), c'ho spennellato qualche indizio random pure lì e dopo un anno e mezzo immagino che i dettagli non siano poi così freschi XD Se avete delle domande potete farmele via spoiler o metterle in bocca ai vostri pg... se non mi sembra di spoilerare dettagli troppo importanti, magari vi rispondo pure :2cdxwrt:


    Edited by Tirannosaurorex - 24/1/2019, 12:22
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    Non appena Zakrina ebbe la non saggia idea di usare Zell come divano, la reazione del draghelfo fu quella più prevedibile. Diede una veloce ma fastidiosissima scossa elettrica nel punto di contatto tra le sue scaglie e i vestiti sudati dell'umana (perchè con tutte quelle piroette e scalmane era impossibile che non fosse sudata) e si rialzò velocemente, seppur di controvoglia.
    "Schiodati da me, signorina dei ordegni! Puzzi di sudore!! sbraitò l'ibrido elettrico ad alta voce, disturbando chi voleva prendersi qualche minuto di meritato riposo.
    "Ma..ma...ma...io dico....che razza di idee ti passano per quel cervellino?!!" aggiunse, picchiandosi la fronte e, con dei versi di irritazione assieme delle parole non raffinate mugugnate nella sua lingua nativa, Zell si spostò e si riaccucciò tra le possenti zampe anteriori di Gix, sperando che i suoi lunghi artigli affilati fossero un deterrente per la signorina dei ordegni. Almeno il grande drago rosso profumava di buono, come la fragranza del caminetto appena acceso. Una volta lì si lasciò andare ad un leggero torpore ad occhi semichiusi, ma con le orecchie a punta sempre all'erta che guizzavano di tanto in tanto. L'ibrido non si mostrò molto interessato alla lunga lettura che fece Jill, perchè ormai si era convinto di passare il testimone di capocordata al suo amico elfo della Natura.
    Aesiril, infatti, si dimostrò molto interessato a quanto era scritto sullo diario di zio Rodd ed assunse l'espressione di chi ascolta molto volentieri il proprio maestro.
    "Avevo il sospetto che c'entrassero i nani in tutto ciò...comunque, se ho capito bene, se continuiamo lungo questi tunnel, prima o poi dovremo sbucare nella Città Sotterranea. Devo ammettere che non ci sono mai stato, io preferisco i luoghi aperti" fu la prima opinione dell'elfo su due piedi.
    Lo sguardo di Aesiril studiò i cinque tunnel che partivano dalla stanza e poi quello ormai chiuso da dove erano arrivati.
    "Una cosa è certa, ora è obbligatorio che seguiamo tutti lo stesso tunnel, altrimenti rimarremmo separati in maniera irrimediabile e fare così la fine delle spedizioni precedenti..." lo sguardo dell'elfo non nascose una nota di seria preoccupazione sul loro destino mentre studiava i cinque tunnel.
    "Questi cinque tunnel mi sembrano tutti uguali ma è evidente che ognuno conduce ad una destinazione diversa....ora io non saprei quale scegliere. Voi avete qualche idea?" fu la domanda aperta a tutto il gruppo. Anzi, a quasi tutto il gruppo, Zell nel suo leggero sonnecchiare sembrava essere momentaneamente estraneo a tutto e non rispose. Aesiril poi si alzò e si diresse verso l'ingresso dei tunnel e sbirciò dentro. Tutti e cinque, nella parte iniziale, erano costellati dei cristalli azzurri fino a quando non piegarono oltre le curve, alcune verso destra, altre verso sinistra.
    Zell si limitò a seguire i movimenti dell'elfo con lo sguardo, senza muovere un muscolo, almeno per ora.
     
    Top
    .
  5.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Condottiero
    Posts
    28,062
    STIMA
    +360
    Location
    off-line

    Status
    Anonymous
    Breve messaggio per rispondere ai quesiti di Aesiril, dato che le sue parole potrebbero essere un po' forvianti ^^ L'idea di mandare solo uno spoiler non mi entusiasma (altrimenti dovrei comunque rispondere alle domande dell'elfo nel prossimo messaggio o costringere Zell a correggere... entrambe le opzioni non mi garbano però) e volevo chiarire prima delle prossime risposte... sorry Gix, non volevo saltare il tuo turno. Considerate questo anarchia-post (?) come una sorta di messaggio accessorio e straordinario ^^"

    < Uhm, non è propriamente come dici... > accennò Jill, rivolgendosi ad Aesiril.
    Jill riaprì il libretto e tornò verso le ultime pagine.
    < La Città Sotterranea è un punto di partenza, non di arrivo: noi siamo partiti dall'Ossidiana, ma il vero accesso è dentro la Città. Il drago di nome Geb è stato costretto a scavare quel tunnel su direttive di zio Rodd per bypassare la Città, perché i due Reggenti (i capi della Città Sotterranea) erano contro l'idea che si avventurassero nella cripta del Re Elinas. >
    Tornò distrattamente verso la prime pagine del capitolo per confermare le sue parole.
    < Questa davanti a noi è una prova che bisogna affrontare necessariamente da soli: anche zio Rodd e gli altri hanno tentato di forzare le cose entrando tutti assieme in un solo passaggio, ma in qualche modo si sono ritrovati di nuovo in questa stanza. >
    Mentre rileggeva mentalmente il passaggio preciso, portò la mano al mento per grattarselo sovrappensiero. Alzò poi lo sguardo e tornò a focalizzarsi sull'elfo.
    < Non dobbiamo temere dal rimanere separati a lungo, comunque... ognuno di questi corridoi porta nello stesso punto: al centro della cripta. Anche lo shiura ha detto che ogni strada ci avrebbe portato verso la sua signora e che a distinguere una via dall'altra era solo la difficoltà del percorso... >

    Scusate, se non mi sono spiegata bene nello scorso messaggio, ma volevo dire un sacco di cose e l'angoscia che il computer si potesse spengere da un momento all'altro, non ha aiutato granché ^^" In cosa consiste la prova lo dirò più precisamente quando i vostri pg diranno di essere pronti a partire... o comunque nei prossimi post, in base alle domande che salteranno fuori.
     
    Top
    .
  6.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Drago rosso di fuoco

    Group
    Kengardiano
    Posts
    5,730
    STIMA
    +45
    Location
    Chiavari

    Status
    Offline
    Mangiò il pezzo di carne preso da Jill. Il dragone ascoltò la risposta di Jill alla domanda di Aesiril: sentì che nella spedizione di Rodd, i membri avevano deciso di dividersi ed a ognuno di loro era toccata una prova diversa. Si sorprese nel sentire che ogni membro avesse trovato una prova adatta alla sua capacità e pensò: "questo è davvero interessante e molto curioso... che ci sia qualche magia all'opera in questo luogo? oppure un meccanismo... aspetta se non mi ricordo male lo Shiura ha detto qualcosa... ha detto che questo luogo ha corrotto i poteri della signora che dobbiamo aiutare, quindi è molto probabile che ci sia qualche magia di mezzo".
    Zakrina fece una domanda piuttosto interessante;
    mentre Jill le rispondeva Zell si riaccucciò tra le sue zampe, visto che l'umana con i Nunchaku l'aveva disturbato. Lasciò stare il suo amico e si concentrò sul resto del gruppo ascoltando i loro discorsi mentre continuava a riposarsi.
    "Difficoltà del percorso?, ma un attimo prima avevi detto che il tunnel si adatta alla persona che lo attraversa, quindi il percorso si distingue da una all'altra prova, non la difficoltà, visto che ogni membro del gruppo sarà messo alla prova adatta alle sue capacità disse il drago rosso.
    "quindi non dovremmo neanche pensarci su. Ognuno di noi troverà un tunnel che si adatterà alla capacità di chi lo sta attraversando. io non ho domande, sono pronto quando anche tutti voi lo siete"

    nessun problema Tira


    Edited by Aesingr - 12/2/2019, 17:11
     
    Top
    .
  7.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    Ovviamente Zell era sbroccato. Beh, niente di imprevisto in fondo, era proprio per godersi quella scena che l'aveva infastidito. Non si poteva lamentare neanche della piccola scossa che la fece guizzare in piedi, si limitò a ridacchiare mentre si grattava il fianco che aveva preso a prudere.
    La risposta di Jill, che prese a leggere il tacquino sfogliando le varie pagine riguardanti la costruzione e il ritrovamento del luogo sotterraneo, le diedero un quadro generale della situazione. Tuttavia ancora c'era qualcosa che non gli era completamente chiaro.
    "La signora e la maledizione, i reggenti che negano l'accesso, la costruzione dei nnani, il gattone squamoso... mhh"
    Sembrava quasi ci stesse davvero pensando, mentre camminava avanti e indietro ripetendo quei semplici concetti in sequenza. In realtà l'aveva incuriosita molto di più il successivo discorso riguardo le prove individuali, quello si che sarebbe stato allettante. Sperava soltanto che come premio avrebbe trovato qualcosa da mangiare o non avrebbe potuto dare il meglio di sé, se continuava così doveva papparsi una melusina. Le sarebbe andato bene qualunque cosa, un qualsiasi animale commestibile e magari con una quantità di carne superiore a quella degli scheletri che avevano abbattuto dal momento in cui erano entrati.
    "D'accordo, allora sbrighiamoci! Propongo una gara, tanto se ognuno sarà messo di fronte ai propri limiti saremo in parità. Non mi spiego ancora di come possa questo luogo conoscere le nostre peculiarità individuali, ma sarà divertente. Il primo che arriva si farà offrire la cena appena saremo usciti... che ne dite?"
    Con un sorrisetto si preparò alla prova misteriosa e al suo percorso, che fosse questo dedicatole dal gattone, dalla losca signora o dai nani che avevano costruito quel casino sotto l'Ossidiana d'argento.

    Scusate la risposta breve, ma non sapevo che aggiungere e volevo mandare avanti la role
     
    Top
    .
  8.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Condottiero
    Posts
    28,062
    STIMA
    +360
    Location
    off-line

    Status
    Anonymous
    Jill rispose a Gix con una scrollata di spalle.
    < Non sono molto esperta in queste cose, ma probabilmente anche questo posto ha dei limiti nell'adattarsi ai nostri poteri... non so, magari sa quale elemento o magia possiamo manipolare, ma non il modo in cui lo utilizzeremo? Qualcosa del genere. >
    Era vero che elementi e magie conservavano una certa plasticità (la terra era per lo più difensiva, la luce permetteva di curarsi e bla bla bla), ma era impossibile prevedere ogni singola sfaccettatura individuale. Chiunque avesse costruito quella cripta, aveva già di per sé fatto un buon lavoro a complicarsi la vita.
    < Forse è per questo che fino adesso non abbiamo trovato un'unica strada, ma siamo sempre incappati in stanze con più vie. Penso che lo shiura si riferisse a questo quando parlava di diverse difficoltà: da quello che scrive zio Rodd, anche nella prova individuale non sarà una sola la via e a noi sta scegliere quale sia quella che si adatta meglio alle nostre capacità. >
    Chiuse il libretto con un tonfo. Per un attimo si chiese come facesse quella cripta a scegliere un percorso adatto a persone come lei, che non avevano alcun potere magico. Forse la sua teoria non era poi così calzante, ma poco importava.
    < Almeno credo. - scrollò di nuovo le spalle - Come ho detto prima, è zio Rodd l'esperto: io non me ne sono mai interessata più di tanto. >
    Zakrina, dopo essere stata malamente scacciata dal rettile, aveva preso a camminare avanti e indietro, parlando tra sé e sé a voce bassa. Jill inclinò la testa di lato, ma non osò chiederle cosa stesse facendo. Aspettò invece che la superasse di lato, così da non interferire con la sua traiettoria, e si avvicinò di nuovo al suo zaino, al centro della stanza. Sostituì quindi le munizioni consumate del marsupio e valutò le scorte rimaste nello zaino. Tirò fuori un paio di fialette luminose in più e le offrì ad Aesiril e Zakrina: se le avessero volute erano loro. Se non ne aveva teso nessuna verso il rettile o Gix, era solo perché avevano mezzi più efficaci per farsi luce, in caso di necessità.
    La proposta di Zakrina la lasciò un po' perplessa: chi arrivava per primo guadagnava una cena gratis a spese degli altri? Sospirò, tirandosi su il cappuccio e bevendo un'ultimo goccio dalla borraccia, prima di metterla via. Aveva come la sensazione che l'aver appena offerto il pranzo a tutti, non contasse più di tanto nell'equazione. Alzò la maschera per coprirsi bocca e naso. Ah pace, lei non era mai stata brava in quel genere di scommesse, anzi, non le era mai interessato parteciparvi né tanto meno vincerle. L'unica cosa che davvero riteneva importante, era che non fosse il rettile ad uscirne vincitore.
    < Come preferite... - rispose poco entusiasta - se siete pronti, io direi di procedere. >
    Quindi, si issò lo zaino in spalla e si avvicinò al tunnel più vicino.

    ---

    "Questa volta fai in modo di non lasciarti nessuno alle spalle..."
    Le parole dello shiura riecheggiavano nella sua mente, indesiderate quanto profetiche. Silenzioso come un topo, il licantropo misterioso si avvicinò di soppiatto allo scheletro in fondo ad uno dei tanti corridoi di quella cripta e lo abbatté con un unico colpo, calando una delle sue scuri gemelle sul teschio lucido del non morto.
    "Questa volta fai in modo di non lasciarti nessuno alle spalle...", si ripeté.
    Per l'ennesima volta la sua mente si attardò su quella frase. Si costrinse a trattenersi dal ringhiare sommessamente tutta la sua irritazione: era da solo questa volta, avrebbe dovuto sfruttare fino in fondo l'effetto a sorpresa e non poteva permettersi di rivelarsi in un modo tanto banale. Riprese a muoversi tra quei corridoi immersi nella completa oscurità. Fece attenzione a dove metteva le zampe ed evitare, nonostante il buio circostante, di innescare accidentalmente una delle numerose trappole lungo il cammino. Inspirò a fondo ed entrò dentro la nuova stanza, pronto a sfoderare i suoi poteri se avesse incontrato altri nemici.
    Svoltò l'angolo cautamente ma, non appena si accorse che il corridoio successivo era rivestito di alcuni cristalli violacei, si rilassò e snudò le zanne contento. La nuova stanza in cui era entrato non presentava altre diramazioni. A presidiarlo non c'era né uno scheletro né, in apparenza, delle trappole. Se quello che aveva vissuto la prima volta si poteva estendere anche a quel momento, il licantropo sapeva di essere quasi arrivato alla fine di quel percorso.
    < Questa volta... questa volta.. > borbottò, come a fare eco ai suoi pensieri e alla frase dello shiura.
    Si fermò. Sapeva cosa lo aspettava in fondo a quella discesa: la pozza corrosiva con le tre melusine. Inspirò a fondo, calmò il suo animo. Era pronto. E deciso a procedere.
    Lo shiura aveva ragione: non sarebbe rimasto più nulla e nessuno. Non poteva permetterselo.

    1) Quest'ultima parte ha come protagonista un licantropo che ha già fatto una breve comparsa verso la quarta pagina (dopo che il gruppo si allontana dallo shiura, esce da un secondo tunnel e scambia con lui quattro parole). Avrà un piccolo spazietto anche nel prossimo post e il suo unico scopo, per il momento, è quello di rimestare un po' le acque e di ricordarvi della sua esistenza;

    2) Per quanto riguarda le prove individuali: non appena il vostro PG mette piede dentro il suo tunnel, sarete voi a decidere quello che dovrà affrontare. E' abbastanza indifferente ai fini della trama il percorso, sicché potete sbizzarrirvi nei limiti del buon senso e di quanto già scritto (p.e. nemici = non-morti). Potete aiutarvi con l'ambiente per sconfiggere i vari nemici (p.e. Aesiril potrebbe avere delle liane rachitiche che spuntano dalle pareti) o usarlo semplicemente per complicarvi la vita (p.e. trappole a go-go). A voi la scelta ^^ Potete già cominciare nel prossimo turno.
    Più o meno questa prova dovrà durare due-tre turni, o giù di lì. Quando il vostro PG sarà quasi arrivato alla fine, i cristalli azzurri alle pareti saranno sostituiti da un fiumiciattolo azzurro e luminoso che scorre ai lati del corridoio (come la lava dell'inizio role).
     
    Top
    .
  9.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    Aesiril aveva preso una cantonata riguardo ai tunnel e doveva aver letto male le pagine di Zio Rodd. Invece di condurli in posti diversi, li avrebbero condotti nello stesso posto ma in modalità diverse per ognuno di loro.
    "Perdonami, Gillian Tress, ma mi sono confuso...tutto questo labirinto deve avermi provocato un po' di confusione mentale." si scusò gentilmente l'elfo con l'umana, facendo un leggero inchino. Fece, poi, un gesto di ringraziamento quando accettò le sue fialette luminose, mettendosele in tasca.
    "Ne farò buon uso" annuì deciso.
    Tra ultimi dialoghi e scommesse su chi si sarebbe arrivato prima, tutti dissero di essere pronti.
    "Molto bene, mi auguro che ognuno di noi possa affrontare la prova al meglio. Ho già potuto constatare che ognuno di noi finora ha combattuto in maniera molto diversa ma tutti si sono battuti con grande determinazione e tutti siamo usciti vincitori, seppure con delle lievi ferite che sono comunque normali in un combattimento. Ci rivedremo tutti quindi al centro della cripta e vedremo chi, secondo Zakrina, beneficerà questa cena. Buona fortuna a tutti!" fu l'augurio elegante di Aesiril, accompagnato da un raffinato gesto elfico.
    "Credo che a me spetti quel tunnel" aggiunse, dirigendosi verso il tunnel più lontano, l'ultimo a destra. Dall'imbocco, poteva già capire che il passaggio si era adattato al suo modo di combattere. Prima non le aveva notate ma ora si accorse che dalla volta del tunnel pendevano dei ramoscelli di rampicante, simili a quelli visti poco prima.
    Zell iniziò a mugugnare quando sentì gli altri che erano già pronti per procedere mentre lui si sarebbe volentieri riposato altri dieci minuti....e poi altri dieci minuti.....e ancora altri dieci minuti. Dall'altro lato, però, fu contento di procedere da solo, in tal modo avrebbe potuto combattere con i fulmini senza il rischio di colpire gli altri. E soprattutto, non ci sarebbero state le signorine di mezzo.
    "Continuo a chiedermi perchè non hai portato Zio Rodd con te! Sono sicuro che sarebbe stato molto contento nell'accompagnarci, oltre che essere stato molto utile! Mi manca la sua cordiale compagnia!" si lamentò Zell con Jill riguardo l'assenza dello zio.
    L'ibrido positivo del Fulmine si rialzò molto lentamente stiracchiandosi tutto il corpo, aggirò Gix per prendere la spada lasciata appoggiata al muro e poi si diresse verso quello che sembrava essere il tunnel di sua competenza che si trovava all'estrema sinistra.
    "Ho bisogno di una ricarica!" disse deciso Zell come se sperasse che la signorina delle canne potesse tirare fuori dal suo zaino un thermos di caffè espresso (bevanda comunque ancora sconosciuta per Zell, quindi in futuro potrà saltar fuori una potenziale "signorina del caffè").
    Zell alzò una mano a palmo aperto sopra di sè, richiamando l'elettricità statica presente nella stanza per farsi colpire da un fulmine in modo da ricaricarsi.
    La scarica elettrica ebbe poi l'effetto di stimolare i primi minerali azzurri presenti sulle pareti del tunnel, che iniziarono a ronzare leggermente.
    "Oooooh! Ma questi minerali sono piezoelettrici!! Fantastico!! Ciò renderà tutto più facile! A dopo! Mandi!!" e con quel saluto nella sua lingua nativa, il draghelfo liquidò gli altri e sparì nel tunnel.

    Edited by ZellDragon6 - 5/3/2019, 18:55
     
    Top
    .
  10.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Drago rosso di fuoco

    Group
    Kengardiano
    Posts
    5,730
    STIMA
    +45
    Location
    Chiavari

    Status
    Offline
    Gixcaririxen ascoltò i suoi compagni, specialmente Jill ed Aesiril.
    Pensò che la prova di gruppo avesse avuto un altro scopo: preparare la loro prova individuale. Infine, la faccenda per lui risultava un po' strana, prima di ripartire volle sapere di più su cosa aveva fatto lo Zio Rodd durante la sua avventura in quel luogo.
    Perché lui e il suo gruppo non erano riusciti a compiere la stessa loro impresa?.
    Il drago rosso non ebbe neanche il tempo di dire qualcosa che già tutti dissero di essere pronti a partire ed iniziarono a prendere la loro roba, per poi andare verso il tunnel scelto. A differenza di Zell, Gix, dopo che l'ibrido si era tolto dalle sue zampe, si alzò in silenzio. Avrebbe voluto conoscere quello che avrebbe trovato dopo aver affrontato la sua prova, ma vista la fretta dei compagni dovette rinunciare all'idea.
    Gillian... Aesiril... finita questa prova uno dei due dovrà leggere il diario fino alla fine per capire fino a dove è arrivato e che cosa ha trovato, più informazioni riusciamo ad ottenere dal diario meglio sarà per noi. Quel diario è un vantaggio che dovremmo sfruttare pienamente... Infatti ora sarebbe stato molto più conveniente che qualcuno l'avesse letto, per scoprire cosa ci attende dopo questa prova ed anche più in là..." disse il drago rosso con tono calmo mentre raggiungeva l'entrata del tunnel situato tra la galleria di Jill e quella di Aesiril. Infine guardò attentamente dentro la galleria e notò che l'unica cosa presente erano i cristalli azzurri.
    Se nessuno aveva qualcosa da dire, Gixcaririxen sarebbe entrato dentro al tunnel scelto per affrontare la sua prova.

    Edited by Aesingr - 4/4/2019, 23:24
     
    Top
    .
  11.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    La sua proposta non aveva fatto fare i salti di gioia a Jill. Era divertente proporre follie in una situazione come quella, ma ancor più divertente era sentire che qualcuno davvero la assecondava.
    Rimase in attesa di altre conferme e spiegazioni, ma non ci fu molto altro di suo interesse eccetto la descrizione delle capacità del luogo da parte di Gillian. Come aveva previsto, le gallerie potevano modificarsi fino ad un certo punto. Magari aver osservato il loro modo di combattere fino a quel momento sarebbe servito a quei sotterranei per costruire il loro percorso individuale, ma avrebbero potuto ingannare facilmente quello strano ambiente magico in più modi.
    Ridacchiò divertita alle scuse dell'elfo, condividendo le sue perplessità.
    "Aesiril" lo richiamò, mentre egli si gettava all'interno del suo tunnel. "Quando usciamo da qui dobbiamo parlare io e te"
    Gli dedicò un mezzo sorriso e lo salutò con la mano, poi attese che anche gli altri avessero imboccato il loro sentiero. Voleva rimanere l'ultima a dover scegliere. O meglio, avrebbe imboccato l'unico percorso rimasto libero.
    Una volta sola, mosse silenziosamente qualche passo verso l'ingresso da cui erano arrivati. Una lastra aveva occluso il passaggio non appena tutti lo avevano varcato, e non sembrava esserci modo di riaprirla senza usare la forza. Sarebbe stato difficile anche in quest'ultimo caso probabilmente, ma lei era particolarmente brava nel fracassare cose.
    Studiò la superficie della barriera, passandovi le dita sopra con fare indagatore. In quella faccenda c'erano troppe cose strane. Per quanto fosse appurato che i ragionamenti complessi non erano il suo forte, non le piaceva agire se non era sicura di quel che stava facendo. Grazie alla sicurezza che le dava l'esser consapevole delle proprie azioni fino in fondo, era sempre riuscita a scagliarsi a capo fitto nelle situazioni più assurde. Scassare soffitti, balzare fra i rami, gettarsi da una scogliera non risultava più tanto folle quando era convinta di cosa e del perché lo stava facendo.
    In quel momento però non si sentiva troppo sicura, e per questo volle attendere qualche minuto. Tranne la fame, non c'era nient'altro che la obbligasse a correre. Fondamentale era mangiare, poco importava se non si sarebbe potuta far offrire la cena.
    Le regole del gioco la obbligavano ad avanzare, ma non a sbrigarsi come lei stessa aveva proposto agli altri. Si sedette con la schiena poggiata al muro, immersa nel più assoluto silenzio. Era curiosa di scoprire cosa sarebbe successo se avesse provato a violare, almeno parzialmente, il regolamento della role ^_^
     
    Top
    .
  12.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Splendore celeste

    Group
    Condottiero
    Posts
    28,062
    STIMA
    +360
    Location
    off-line

    Status
    Anonymous
    < Probabilmente è solo la scrittura di zio Rodd ad essere indecifrabile... > disse Jill con una scrollata di spalle, in risposta all'elfo.
    Accanto all'entrata del tunnel da lei scelto, Jill diede un'ultima controllata alle sue scorte. Non prestò grande attenzione a ciò che gli altri dicevano, finché non sentì il rettile rivolgersi direttamente a lei. Chiedeva... perché non era venuto anche zio Rodd con loro? Jill distolse lo sguardo, senza sapere cosa rispondere. Il rettile aveva visto come era fatto lo zio, giusto? Forse quando aveva scritto quel taccuino nero poteva vantare una qualche utilità, ma da allora aveva messo su tanti chili che a mala pena sarebbe passato per quelle porte di pietra! Nonostante questa scusa vagamente plausibile, Jill si sentì arrossire. Non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma le parole del rettile avevano colpito un nervo scoperto, dato che Jill non aveva propriamente avvertito lo zio della sua partenza. Anche se non sapeva che cosa le avrebbe detto se gli avesse chiesto in anticipo il suo permesso, Jill era sicura di una cosa: zio Rodd non sarebbe mai venuto con loro in quella cripta, altrimenti non avrebbe nascosto il libretto nero in un cassetto chiuso, senza mai rivelarle della sua esistenza. Ecco perché gli aveva solo lasciato intuire quale fosse il suo progetto... o meglio, se non lo aveva intuito da solo, significava che si era rimbecillito tutto ad un tratto.
    Fortunatamente, Jill aveva indossato già maschera e cappuccio, sicché nessuno poté notare il forte disagio che in quel momento traspariva nel suo viso. Si limitò a rispondere con una sorta di grugnito, uno di quelli che poteva significare "Sì", "No", "Forse" o "Domani a colazione" a seconda del contesto e alla libera interpretazione di chi la stava ascoltando.
    Fu poi il turno di Gix nel prenderla in contropiede: diceva di voler leggere il resto del libretto? Sentì il rossore delle guance allargarsi fino alla punta delle orecchie e cominciò nervosamente a passare il peso da una gamba all'altra. Ehm, come avrebbe reagito nel sapere che quel capitolo del libretto non era stato terminato? L'ultimo aggiornamento descriveva lo zio e i suoi compagni riposarsi alla fine delle prove individuali e zio Rodd ne aveva approfittato per parlare di tutto ciò che era venuto prima. Dopo quel passaggio, solo pagine bianche.
    Lanciò al drago una rapida occhiata, senza sapere come rispondergli. Alla fine optò per lo stesso grugnito rivolto poco prima al rettile.
    < A dopo... > borbottò sbrigativamente infine.
    Entrò all'interno del tunnel, prima che potessero farle altre domande dall'imbarazzante risposta.

    ---

    Il licantropo arrivò nella stanza, ma non si palesò: aspettò che fossero le melusine le prime a manifestare la loro presenza. Dopo l'oscurità a cui i suoi occhi si erano dovuti abituare, non fu difficile notare la prima di loro sguazzare in quello stagno violaceo e luminescente. La figura si acquattò nell'ombra e avanzò silenziosa più avanti che poté, senza attirare l'attenzione delle tre donne-serpente. Alzò la zampa destra verso l'alto e attirò verso di sé le tenebre che lo avvolgevano. Le sentì plasmarsi nel palmo della sua zampa, fino ad imitare la famigliare forma di una delle sue asce. Quando l'ombra divenne solida e fu pronta, la scagliò con forza contro la testa della melusina più vicina. Quella, beccata in pieno dal suo attacco, ricadde indietro senza un lamento e seminando schizzi d'acqua tutt'attorno.
    "Questa volta...", riprese a ripetere nella sua testa.
    Sorprese, le due nemiche rimaste ebbero un attimo di smarrimento e la figura ne approfittò per avvicinarsi a loro, estraendo le sue armi e concentrando su di sé altra oscurità. Quando le due si ripresero, cominciarono a vomitargli contro i loro sputi corrosivi, ma il licantropo riuscì a schivare facilmente ogni goccia d'acqua.
    "Fai in modo...", la sua mente sembrava non volergli dare requie. Neanche in quel momento che stava rischiando la sua vita per quella frase.
    Le due melusine si ripigliarono rapidamente: una di loro si portò fuori dall'acqua per cercare lo scontro diretto, mentre l'altra forniva supporto dalla distanza.
    "Non lasciarti nessuno..."
    Il licantropo ringhiò sommessamente, mentre balzava all'indietro, prestando attenzione a non mettere le zampe sull'acqua corrosiva caduta a terra. Per evitare che sfuggisse troppo distante, anche la seconda melusina si costrinse ad avvicinarsi ed uscire dalla pozza. Il licantropo snudò le zanne in un ghigno e scattò in avanti: andò a posizionarsi tra le due nemiche.
    "Alle spalle..!"
    La prima melusina fu sorpresa dallo scatto repentino della figura e reagì caricando uno dei suoi getti d'acqua. Il colpo partì, mirava esattamente alla sua nuca: un tiro perfetto...
    "...ALLE SPALLE!", si ripeté.
    In un istante il licantropo diventò completamente nero e sembrò farsi inconsistente: lo spruzzo corrosivo passò attraverso la sua testa lupina e finì sul volto dell'altra melusina. Anche se la saliva non le avrebbe corroso la pelle come avrebbe fatto con lui, l'acqua la costrinse a chiudere gli occhi, accecandola momentaneamente. Il licantropo ne approfittò e, in uno scatto deciso, le tagliò la gola con il filo dell'ascia. L'altra melusina osservò la sua compagna cadere a terra in una pozza di sangue violaceo, poi alzò il volto al cielo e si lasciò andare in uno sfogo di rabbia e dolore. Il grido non durò per molto: si spense, non appena il licantropo le aprì il cranio con un rapido colpo d'ascia.
    Non era passato più di un minuto da quando lo scontro con le melusine era cominciato, ma il licantropo si ritrovò comunque senza fiato. Si fece da parte per evitare che il sangue delle due nemiche potesse scivolargli contro e chiazzare di viola il suo manto nero. Non si abbandonò ai festeggiamenti e si avviò verso il ponte di pietra, ansando a fatica.
    < No... non lascerò nessuno... non questa volta... - ringhiò, tra un ansito e l'altro - ho promesso sulla mia testa e quella dei miei antenati... che di loro non sarebbe rimasto nulla... neanche un ossicino... >
    Agitò le due asce verso il basso per liberarle dal sangue malsano delle due creature e le ripose con cura nei foderi legati appena sotto le scapole; poi proseguì verso la prova successiva... o almeno questa fu la sua intenzione. Perché la porta di pietra era già calata? Non si era aspettato di essere preceduto: era stato rapidissimo rispetto la prima volta che entrato dentro la cripta.
    Poco male, non avrebbe dovuto tastare per primo il terreno, quindi. Sospirò e si sedette con le spalle contro la porta di pietra, senza distogliere gli occhi dai cadaveri delle tre melusine. Mai fidarsi dei non-morti: anche se li avevi abbattuti una o due volte, meglio non rivolgergli comunque le spalle. Questa è l'unica regola di cui è bene tener di conto in questa role :ph34r:

    ---

    Jill sentì la porta di pietra calare lentamente dietro le sue spalle. Si guardò intorno, ma la luce, rappresentata da un unico cristallo azzurrino incastonato nella parete di destra, risultava più fioca rispetto a quella nella precedente stanza e non le permise di vedere granché. Fu sufficiente per delineare il principio di tre corridoi identici che emergevano l'uno accanto all'altro nella parete di fronte, ma la fine di essi si perdeva nella più completa oscurità. In base a che cosa avrebbe dovuto sceglierne uno, se l'unica cosa che riusciva a vederne era l'accesso?
    Rimase almeno una trentina di secondi a studiare l'ambiente ed accertarsi che fosse sicuro procedere oltre. Niente accadde, così osò distogliere lo sguardo per cercare una delle sue fialette luminose dentro il marsupio. Tolse il tappo perché cominciasse a fare effetto, alzò la fialetta per illuminare il più distante possibile e... desiderò non averlo fatto. Dannazione.
     
    Top
    .
  13.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Incubo infernale

    Group
    Kengardiano
    Posts
    11,582
    STIMA
    +301
    Location
    La terra dei temporali - Friùl

    Status
    Offline
    Appena la punta della coda a forma di freccia di Zell oltrepassò l'imboccatura del tunnel, la porta di pietra si chiuse, con il classico rumore di pietra che sfrega contro la pietra, per poi chiudersi del tutto con un leggero tonfo. Zell rimase fermo a guardare la scena della porta di pietra che si chiudeva praticamente in automatico.
    "E cumò no si torni in daùr!" disse tra se e se nella sua lingua nativa mettendo in evidenza l'impossibilità di tornare indietro.
    Zell sfoderò la spada ed iniziò ad avanzare nel tunnel illuminato da tanti cristalli azzurri, ora che era da solo, il ticchettio prodotto dai suoi piedi artigliati sulla roccia grezza rimbombava nel tunnel. Dopo pochi metri, il tunnel si divise in tre altri tunnel del tutto simili tra loro. Tutti e tre erano di misura uguale, procedevano tutti in pendenza verso il basso ed erano tutti illuminati dai cristalli azzurri. Una differenza però c'era e solo una creatura appartenente all'elettricità poteva cogliere quella differenza. I cristalli azzurri del tunnel di sinistra erano piezoelettrici mentre quelli degli altri due tunnel, apparentemente uguali, non lo erano. I minerali piezoelettrici lo avrebbero aiutato fornendogli dell'energia di supporto mentre lui avrebbe combattuto contro i nemici che quasi sicuramente sarebbero apparsi.
    Guidato dal suo istinto, il draghelfo prese il tunnel di sinistra, sentendo la piezoelettricità stimolargli le scaglie mano a mano che procedeva nel tunnel. I nemici non tardarono a palesarsi e non erano per niente nuovi all'ibrido positivo del Fulmine. Erano in sei ed assomigliavano in tutto e per tutto alle melusine che aveva affrontato poco prima presso il ponte di pietra ma queste non sorgevano da una pozza puzzolente. Erano quasi delle figure umanoidi che camminavano su due gambe e sembravano fatte più di acqua che di veleno. I loro versi, comunque, erano del tutto simili a quelli delle altre melusine.
    "Una creatura elettrica...facile preda per noi, avanti sorelle...."
    Prima di attaccare, Zell studiò bene da lontano le nuove melusine. Ovviamente non avevano la stessa pericolosità delle loro simili del veleno ma possedevano l'elemento opposto di Zell. D'altro canto, lui aveva dalla sua parte l'elemento opposto delle melusine quindi dedusse che la prova doveva essere il battersi contro il proprio opposto.
    "Molto bene, inziamo!"
    L'ibrido del Fulmine spalancò le fauci e soffiò. Il fulmine che ne scaturì aveva lo stesso colore dei minerali e, rafforzato dalla piezoelettricità, si fiondò contro le sei melusine.


    Aesiril si limitò a dare un'occhiata alla porta che si chiudeva dietro a lui e a fare spallucce. Ormai era abituato alle porte automatiche di Kengard e quindi non ci badò, nè imprecò contro. Piuttosto si concentrò sul da farsi davanti a lui. A differenza della prova di Zell, in quella dell'elfo non c'erano bivi e quindi non poteva scegliere che strada prendere. Era un percorso obbligato. Il tunnel, dopo qualche minuto di camminata, cambiò nel suo aspetto; gradualmente, i cristalli azzurri alle pareti vennero sostituiti da cristalli di colore verde e mano a mano che cambiavano, il tunnel sembrava essere sempre più abbandonato. Sia la volta che il pavimento presentavano delle crepe e dei buchi, dai quali uscivano rampicanti e liane di vario tipo che in quel luogo sotterraneo non potevano esistere. Dovevano per forza essere apparsi apposta per la sua prova e quando mosse i propri passi, Aesiril capì che non c'erano mostri, a lui era toccato il tunnel zeppo di trappole.
    Se non fosse stato per la sensibilità dei suoi piedi, l'elfo sarebbe finito come un babbeo nella prima trappola, un' erba molto simile alla gramigna aveva intaccato ed indebolito così tanto una porzione di pavimento del tunnel da farlo cedere e crollare sotto il peso leggero dell'elfo. Aesiril, appena sentì il pavimento fremere sotto l'avampiede sinistro si lasciò cadere all'indietro, frenando la caduta con le mani. I frammenti vennero inghiottiti dalla voragine con un gran fragore. Dopo lo spavento iniziale, Aesiril strisciò fino al bordo del buco nel pavimento e sbirciò dentro. Non era molto profondo ma il fondo era costellato da pietre rotte ed aguzze fatte apposta per non uccidere chi ci sarebbe finito dentro ma per ferirlo in modo tale da non dargli la possibilità di risalire.
    "Molto bene...niente combattimenti fisici, solo prove d'intelligenza per non far scattare le trappole. Qui mi serve ogni mia conoscenza di botanica. Prima cosa da fare: evitare la gramigna!" disse l'elfo tra se e se per calmarsi e rendere lucida la mente.

    Ok, ho cercato le prove più adatte sia per Zell che per Aesiril ^^'
     
    Top
    .
  14.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Drago rosso di fuoco

    Group
    Kengardiano
    Posts
    5,730
    STIMA
    +45
    Location
    Chiavari

    Status
    Offline
    Gixcaririxen sentì la reazione di Jill alle sue parole. "ma che cosa ho fatto? ho solo dato un suggerimento... Bah, valli a capire questi umani pensò il drago rosso, confuso, mentre entrava dentro il tunnel scelto.
    Una volta che anche la sua coda aveva attraversato completamente l'entrata della galleria, Gix sentì la porta che si chiudeva dietro di lui. Girò leggermente la testa per vedere l'entrata chiusa dalla porta di pietra e ringhiò contro di essa, poi si voltò nuovamente avanti e si incamminò.
    I cristalli iniziarono a cambiare colore, da azzurri a rossi, e dopo qualche passo notò in lontananza una stanza, si fermò e si guardò intorno. Non vide nessun'altra via, quindi capì che doveva raggiungere la stanza.
    "Bene, sono arrivato ad un vicolo cieco e non posso ritornare indietro... forse c'è qualcosa in quella stanza che mi sfugge, vediamo un po'"
    Era abbastanza grande da permettere a Gixcaririxen di muoversi senza alcun impedimento. Una volta che il drago rosso fu dentro la stanza, l'entrata si chiuse in modo da impedirgli di tornare indietro, ma quasi subito dopo tre porte di pietra si alzarono rivelando tre passaggi dalla quale uscirono degli scheletri.
    Erano bassi rispetto agli umani, tutti quanti indossavano un armatura pesante ed erano armati con un ascia bipenne. Erano sei in tutto.
    Il dragone guardò i suoi avversari e pensò "bene, ora che sono da solo posso dare sfogo a tutta la potenza del mio elemento senza preoccuparmi di colpire accidentalmente qualcuno, dopo dovrò scegliere anche una via da seguire".
    Soffiò quindi il suo fuoco contro gli scheletri.

    Edited by Aesingr - 16/5/2019, 01:28
     
    Top
    .
  15.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Il drago azzurro che puzza di pesce

    Group
    Condottiero
    Posts
    5,293
    STIMA
    +595
    Location
    Eh... sapessi

    Status
    Offline
    L'attesa stava diventando snervante. Più che altro, si sentiva sufficentemente ingenua nell'aver sperato di poter agire in maniera diversa da come era stato deciso. Sicuramente era la magia di quel luogo ad aver guidato fino a quel momento i loro passi, ma da sempre si era opposta a occultismo e incantesimi dimostrando che bastava menare le mani per opporsi a qualunque sorta di potere soprannaturale.
    Le avevano detto più volte che la magia era qualcosa di misterioso, affascinante e complesso, con cui non si deve scherzare; non era un ubriaco che si poteva affrontare con due urla ed un nunchaku.
    Aveva sempre trovato il modo di dimostrare il contrario. Fra quelle solide pareti però dovette rassegnarsi, specialmente perché tutti erano andati avanti e aveva soltanto perso tempo. Chi sa, magari qualcuno era già arrivato in fondo.
    Sbuffando si rialzò, osservando pigramente l'entrata del suo percorso. Aveva visto le porte chiudersi alle spalle di chi era appena entrato, senza dare loro il tempo di cambiare idea. Avrebbe dovuto decidersi una volta per tutte, anche perché avrebbe fatto la figura della codarda senza in realtà essere minimamente intimorita da ciò che la aspettava. Era si curiosa, ma proprio perché non temeva quel luogo voleva provare a violarne le regole.
    Si voltò ancora verso la porta da cui erano venuti, e la fissò intensamente. Forse se l'avesse scrutata con cattiveria si sarebbe riaperta, anche se non aveva molta voglia di tornare in quello stanzino ricolmo di liquidi acidi e maleodoranti. Soprattutto aveva la sensazione che avrebbe trovato ad aspettarla altre creature striscianti dall'alito corrosivo.
    Se veramente il percorso in cui stava per infilarsi era stato pensato per metterla alla prova, e nessuno poteva avere la benché minima idea di quali fossero le sue abilità, quel labirinto sotterraneo avrebbe anche potuto ricreare avversari già sconfitti senza problemi.
    Nella sua testa, l'idea di imboccare un tunnel generato appositamente per metterla in difficoltà era completamente folle. Un luogo con simili poteri non le piaceva, semplicemente perché non riusciva a capirlo in alcun modo.
    Sferrò un pugno insicuro alla porta chiusa, continuando poi con un paio di calci e due ginocchiate ben assestate. La superficie era abbastanza liscia, perlomeno non si sarebbe graffiata.
    Come protesta non risultò molto utile ma fu sufficente per appagarla, quanto bastava per convincerla a proseguire. Guardò l'ingresso che la attendeva, poi di nuovo la stanza in cui si trovava.
    Le venne in mente un'ennesima pazzia, ma non aveva abbastanza materiale per attuarla. Con rassegnazione controllò il suo armamentario senza impugnarlo e si gettò senza ulteriori indugi verso la sua prova.

    Una volta dentro rimase qualche istante sulla soglia, voltandosi giusto in tempo per vedere la porta chiudersi alle sue spalle. Era proprio quello che voleva evitare. Perché non si era portata un masso dalla stanza delle serpentesse dallo sputacchio corrosivo? Almeno avrebbe potuto posizionarlo sotto l'ingresso per incastrare il meccanismo, quando questo avesse provato ad occludere il passaggio.
    Se non altro, avrebbe potuto vedere come il luogo le avrebbe impedito di barare, sempre ci fosse riuscito.
    Ormai comunque era tardi. Sentiva di essersi lasciata alle spalle qualcosa di interessante e non riusciva a togliersi dalla testa il pensiero che, aspettando qualche altro minuto, avrebbe assistito a tutte le figate che si era immaginata fino a quel momento. Tanto era sempre così, tu te ne vai e giusto in quel momento appare lo sguardo del cattivo che ti spia.
    Non ebbe modo di giocare con le stramberie che le avevano affollato la mente, perché il terreno di fronte a lei cominciò a vibrare. La sensazione di doversi sbrigare era forte, ma ancor più lo divenne quando una porzione del suolo si scheggiò proprio sotto ai suoi piedi.
    Con prontezza di riflessi schizzò in avanti, battendo quasi una micidiale grugnata per terra, e cominciò a correre all'impazzata dopo un primo momento di instabilità. Dietro di lei il terreno si stava sfaldando molto rapidamente, troppo rapidamente, così rapidamente da obbligarla ad ignorare i gorgogli del suo stomaco per concentrarsi sulle proprie gambe. Diede fondo a tutta la sua velocità, saettando come un felino e balzando ogni volta che il vuoto dietro di lei si faceva troppo vicino. Il tragitto proseguiva in linea retta, poteva scorgere cosa si trovava a diversi metri di distanza grazie ai cristalli azzurri incastonati sulle mura, che rischiaravano con luce abbastanza vivida l'ambiente. Notò alcune escrescenze emergere dalle pareti fra un cristallo e l'altro, e in un primo istante non si rese conto cosa stessero a significare. Continuò a correre come un'indemoniata, mentre con sgomento si rendeva conto di un'amara realtà:
    quel posto la voleva uccidere ad ogni costo.
    Rapidamente ed inesorabilmente si stava scagliando senza alcuna via di scampo incontro a morte certa, diretta con convinzione verso un profondo baratro di cui era impossibile scorgere la fine.
    Per un attimo, anche la sua fermezza vacillò. Com'era possibile? Non poteva davvero esser giunta fin lì per essere uccisa da un volo di non si sa quanti metri, non avrebbe avuto senso.
    L'adrenalina le salì alle stelle. Per sfuggire al crollo dietro di lei non poteva assolutamente rallentare, né tantomeno fermarsi per ragionare, ma se non avesse interrotto la sua corsa sfrenata sarebbe finita di sotto comunque.
    Mancavano forse una decina di passi o meno, e la sua testa si rifiutò di continuare a elaborare informazioni con lucidità. Proprio nell'esatto momento in cui ogni ragionamento perse di significato riuscì a capire: saltò verso destra e si appigliò con tutte le sue forze ad una delle sporgenze sui lati, gridando con la ferocia di una belva. La sua voce riecheggiò tutt'attorno, inondando l'ambiente circostante e perdendosi nel vuoto che definitivamente aveva sostituito il pavimento.
    Si avvide di come anche alcune delle porzioni di roccia su cui doveva far affidamento si stavano sgretolando attorno a lei, anche se con un ritmo decisamente più lento. Pareva che la stanza avesse capito di aver esagerato, e ora le stesse dando un po' di tempo per recuperare.
    Con un ghigno strinse le dita e non ne approfittò neanche per un secondo, continuando a procedere aggrappata a qualsiasi appiglio che reputasse idoneo a sostenerla. Pensava che da un momento all'altro, per vendicarsi di non aver apprezzato l'aiuto, la sfida si vendicasse aumentando di nuovo la velocità di demolizione della roccia.
    Fortunatamente non accadde niente di simile, e mentre con le braccia si trascinava sempre più lontano continuava a puntare lo sguardo nei tratti di parete appena superati. Non vide mai lo sbriciolamento raggiungere un punto critico, aveva molte sporgenze che la dividevano da quelle che si stavano distruggendo in quel preciso istante. La cosa non la aggradava, come se qualunque granello di materia dell'assurdo ambiente circostante le stesse suggerendo di non abbassare la guardia. O forse la stava sottovalutando.
    Ansimò, fermandosi a prendere fiato. Non era neanche sicura di dover continuare ad avanzare, per quanto ne sapeva avrebbe anche potuto doversi issare verso l'alto per raggiungere il soffitto.
    Pazienza, ne aveva di dimestichezza con soffitti che crollavano nelle maniere più disparate.
    Guardò in basso, dove si aspettava di trovare ancora vuoto ed oscurità. Capì solo allora che non era stato il labirinto a sottovalutare lei, ma decisamente il contrario.
     
    Top
    .
191 replies since 29/3/2017, 11:34   4558 views
  Share  
.