Maledetti incontri

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    Incubo infernale

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    La terra dei temporali - Friùl

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    Il fulmine scagliato da Zell, assieme alle fiammate di Gix, colpirono il bersaglio. Un pò a malincuore, l'ibrido positivo dovette combattere contro un drago, anche se era un non-morto, e non gli andava mai a genio combattere contro un suo mezzo simile. D'altra parte lo stava facendo a fianco di un altro drago, del tutto vivo, forte ed in salute. Era sicuro che combattendo in sincronia assieme a Gix, avrebbero sconfitto in breve tempo il loro avversario, per poi dare zampa forte agli altri, altri non-morti permettendo. Mentre si spostava in volo per tentare un altro attacco, sentì Aesiril mettere in guardia tutti riguardo al licantropo che aveva visto poco prima sul terrazzo di roccia. Proprio mentre stava per lanciare un altro fulmine, di nuovo dovette trattenersi perchè di nuovo, qualcuno si era intromesso tra lui e il suo obiettivo da folgorare. In un primo momento pensò che fosse di nuovo la signorina delle canne ma subito dopo si rese conto che non poteva essere lei: la figura era troppo veloce per poter essere un'essere umano. E non poteva essere nemmeno un non-morto. Una creatura così veloce nei movimenti poteva essere una sola: il licantropo. E il draghelfo positivo non sapeva ancora se era con o contro di loro ma vederlo attaccare il drago di terra, gli faceva pensare che fosse vera la prima ipotesi.
    "Gix! Non attaccare!" Zell fermò l'attacco del suo grosso amico rosso, prima che potesse ridurre un loro potenziale alleato in cenere.
    Il draghelfo positivo rimase in attesa a mezz'aria, per vedere cosa avrebbe combinato il licantropo.



    L'elfa era sparita nel nulla, o meglio, era sparita nella nebbia. Più si muoveva e più la nebbia era fitta, così fitta da non vedere ad un metro davanti a se e gli sembrava di essere nella palude di Andorix nel mese di novembre. Per sua fortuna la nebbia nascondeva anche la sua figura dalle grinfie dell'orco, portandosi una volta per tutte fuori dalla sua portata. Oltre a non vedere niente, non riusciva nemmeno a sentire niente con chiarezza. Tra schiamazzi, urla, ruggiti ed esplosioni non riusciva a capire come stava evolvendo la battaglia attorno a se, chi era contro chi, chi perdeva, chi vinceva, chi pareggiava, chi imbrogliava. L'ultima cosa che riuscì a vedere con chiarezza era il licantropo che ora era stato anche lui inghiottito dalla nebbia.
    Una voce improvvisa alle sue spalle lo fece trasalire e voltare di scatto e ci mancò poco che decapitasse Jill con un tondo della sua spada.
    "Ah...sei tu! Accidenti...mi hai spaventato!" disse l'elfo della Natura mettendo la spada in una posizione decisamente meno pericolosa.
    La ragazza rassicurò il bipede dalle orecchie a punta sul fatto che non dovevano preoccuparsi del bipede peloso e che era dalla loro parte.
    "E tu come lo sai? Ci hai parlato? Lo hai visto combattere dalla nostra parte?" chiese Aesiril mentre si guardava in giro. Non aveva intenzione di abbassare la guardia mentre chiacchierava con Jill.
    "Stammi accanto! Mi sento più sicuro!" aggiunse, invitando l'umana a non allontanarsi, dato che non gli andava di rimanere da solo, con un'orco non-morto e un'elfa impazzita nei paraggi.
     
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    Drago rosso di fuoco

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    Gixcaririxen, a differenza di Zell, non si fece molti scrupoli ad attaccare il drago non morto, egli non piacque i non morti, pensa che loro fossero solo un ombra della loro vita passata e che per lo più sarebbero obbligati a seguire gli ordini dei necromanti che li resuscitarono.
    Il drago rosso, mentre riprese quota, sentì il ruggito di dolore del drago non morto, la cosa fece sollevare un po' il morale, perché quel ruggito vuol dire che finalmente ebbero riuscito a penetrare la corazza naturale del drago di terra, un vantaggio che dovrà sfruttarlo.
    Gix sentì il suo piccolo amico blu che chiese di non attaccare e si domandò il perché, visto che quello fu momento perfetto per continuare ad attaccarlo, soprattutto ora con soffio di luce curativa, visto che sapeva che i non morti furono vulnerabili ad esso, notò anche che l'umana era sparita, ma non sentì nessun odore di umano bruciato.
    "Ti dimentichi di una cosa Zell... il fuoco non è il mio unico elemento" disse il drago rosso che volò incontro al suo nemico, quando fu portata usò la sua luce della vita per colpire il non morto nel punto dove Gix e Zell riuscirono a ferirlo, provando a colpirlo e visto che il drago fu un non morto, se colpito dal raggio di luce, invece di essere curato esso verrà ferito ancora di più.
    Una volta terminato l'attacco si allontanò da quella odiosa creatura per evitare di essere un facile bersaglio per il drago di terra.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Zakrina dovette ammettere a se stessa che non aveva capito niente di cosa stesse succedendo e cos'avrebbe dovuto fare. Era stanca per ragionare, e anche in condizioni lucide non sapeva se ne sarebbe venuta a capo. Si mosse quindi verso il punto in cui si trovava fino ad un attimo prima, poi confusa sbuffò e, con tutta la convinzione necessaria, cercò di avvicinarsi agli altri pazzoidi da cui si era separata dato che gli scheletri sembravano attratti dalla foschia che li attirava lontano da lei. Seguì le voci finché non fu di nuovo vicina al gruppo. Si trovava dall'altra parte del mondo, questo è vero, ma li raggiunse comunque. Sentiva odore di individuo che li aveva perculati per tutto quel tempo e questo le diede la giusta energia per tracciare la loro posizione. :yea:
    Aes non ha ben chiaro lo spazio in cui si sta svolgendo il tutto, quindi Tira scuserà eventuali incoerenze: Zakrina individuò altra nebbia a qualche metro di fronte a sé, da cui sentiva provenire più di una voce. Alcune riconosciute, altre meno. Ma forse era solo la sua confusione mentale. Raccolse di nuovo un sasso, il primo che le capitò a portata di mano, e corse incontro a quella che riconobbe come la voce di Gillian. Li aveva portati lei fin laggiù, avrebbe DICERTO saputo come uscirne. Le parve di udire anche quella di Aesiril, ma in quel marasma non poteva esserne sicura.
     
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    Splendore celeste

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    Ok, si torna ad un modus operandi più classico, tanto non siete più divisi in 7 gruppi diversi e non è un messaggio così lungo da storpiare la pagina ^^" Chiedo scusa del ritardo, ma ho avuto una serie di impegni in questo periodo e non sono riuscita a concentrarmi molto sulle role.


    Nella speranza di rendere le cose un po' più chiare, ho fatto uno schemetto su come sia organizzata l'isola su cui si stanno svolgendo i fatti: il primo link rappresenta come erano posizionati i pg verso l'inizio del combattimento:
    https://upload.forumfree.net/i/ff3772449/Immagine5.png
    - La X rossa grande è Gix che combatte da solo contro il drago non-morto al centro dell'isola;
    - Zell è blu e sta guardando tutti dall'alto nella zona d'entrata;
    - La X di Zakrina è azzurra e lei è assediata dagli scheletri vicino al tempio;
    - Aesiril ha una X verde e combatte contro l'elfa vicino alla riva;
    - Jill è nera e si muove a caso combattendo contro il rebbitt.

    Con quest'ultimo messaggio la situazione risulta più così:
    https://upload.forumfree.net/i/ff3772449/Immagine4.png
    La nebbia che invade l'isola è concentrata nella parte dove sono riuniti Aesiril, Zak e Jill, ma si sta diffondendo rapidamente verso il tempio e di meno nella direzione di Zell e Gix.

    Spero che le cose abbiano più senso adesso. Sinceramente stavo anch'io cominciando a fare una confusione pazzesca ^^" Se l'immagine sembra chiara a tutti, la utilizzerò anche in futuro per spiegare meglio i movimenti, nel caso dovessimo spostare di nuovo i pg.

    GIX E ZELL
    Con la protezione di roccia fuori controllo, furono molti gli attacchi che passarono le varie brecce sulla barriera nemica per colpire le ossa e la carne marcescente del drago non-morto. Un ammasso di fumo scuro che Zell aveva riconosciuto essere il licantropo, aveva fatto la sua comparsa e si era portato alla base del collo dove si era rifugiata l'umana ed entrambi erano scomparsi dopo qualche istante. Anche se Gix e Zell avevano dovuto interrompere qualche secondo i loro attacchi per evitare di colpirlo, avevano bombardato il drago abbastanza intensamente da impedirgli di sfruttare la breve finestra di respiro per ribattere un suo contrattacco. Ben presto le zampe del nemico cedettero sotto al peso degli attacchi e della pesante armatura: il drago cadde a ginocchioni, alzando una nube di polvere e generando una piccola scossa di terremoto.
    Né Zell né Gix erano così ingenui da pensare che il nemico fosse stato sconfitto con così poco. Gli attacchi elettrici dell'ibrido si insinuavano tra le fenditure della barriera ed esplodevano all'interno di essa, provocando non pochi problemi per l'avversario a ritrovare la concentrazione necessaria e ristabilire un minimo di ordine alla sua difesa di roccia fluida. E anche l'idea del drago rosso di usare l'energia curativa contro il non-morto, permetteva di arginare il fuoco amico risultando allo stesso tempo efficace contro il non-morto... sulla carta, per lo meno.
    Forse era per la costituzione robusta del loro avversario o forse perché erano riusciti a colpirlo solo passando attraverso delle piccole fenditure della roccia, ad ogni modo, se i due alleati si fossero fermati un istante ad analizzare la situazione, avrebbero capito subito che c'era qualcosa che non andava. Nel caso avessero avuto anche delle precedenti esperienze con dei non-morti, avrebbero capito subito che quelli non potevano essere dei non-morti classici: i loro elementi luminosi avrebbero dovuto non essere solo capaci di indebolirli, ma pure di annullare completamente la magia che li aveva riportati in vita. Perfino il paio di fialette che l'umana aveva sparato in pieno muso al nemico avrebbe dovuto debilitarlo più di quanto aveva in realtà fatto... non che fosse completamente inutile attaccarlo con fuoco, luce o elettricità, eh, molti dei nemici più piccoli erano saltati per aria con molto meno, ma sicuramente c'era qualcosa di strano nel modo in cui stava reagendo il drago.
    Non che ci fosse comunque una finestra temporale abbastanza ampia per riflettere: il non-morto esplose in un ruggito che fu abbastanza forte per coprire la musica cacofonica del bardo nemico. Era la prima volta che il drago emetteva un rumore e questo non poteva significare niente di buono. Zell e Gix non erano a terra, altrimenti avrebbero sentito il suolo subito accanto al drago cominciare a tremare. Potevano comunque vedere distintamente la superficie di roccia sotto le sue zampe vibrare con violenza per poi sollevarsi in tante stalagmiti, sempre più alte e sempre più sottili e numerose. Dapprima erano appena una dozzina, poi diventarono una ventina, una trentina e così via... ben presto diventò impossibile tenere il conto di quante fossero.
    Era ovvio che stesse preparando il suo ultimo e disperatissimo attacco! Non c'era tempo da perdere!
    Gli spunzoni si sollevarono dal terreno e partirono con forza in ogni direzione e angolazione... sia verso i due che lo stavano affrontando direttamente, che in qualsiasi altra parte che fosse entro gittata...
    ...e, a giudicare dalla nebbia appena più in là, era probabile che i loro alleati non sarebbero riusciti a reagire per tempo se loro non avessero fatto nulla.

    NB. Gix, Zell - A voi la scelta di cosa fare nel vostro prossimo post! Da un lato dovete fare attenzione agli spunzoni (per intendersi, sono delle sorta di aste di pietra dalla lunghezza di un paio di metri e abbastanza resistenti per far temere anche a Gix un eventuale contatto) e dall'altro il drago di terra è rimasto senza difese, dato che la roccia che usava come barriera è stata lanciata via. Se decidete di focalizzarvi sul drago rischiate di lasciare scoperti i vostri alleati, che non hanno modo di vedere quello che sta per piovergli contro; se vi concentrate su proteggere voi e gli altri rischiate che il drago si riprenda dai vostri precedenti attacchi e sfrutti la roccia attorno a lui per creare una nuova barriera; se invece decidete di fare tutte e due le cose... beh, ci potete provare ^^"
    Nessuna pressione, insomma XD No, a parte gli scherzi, a voi la scelta. Nella mia prossima risposta vi faccio sapere il risultato ^^


    JILL, ZAK E AESIRIL
    Jill era accucciata a terra. Stava rovistando a terra in una pila di lame, ruggine e ossa quella che potesse essere l'arma più adatta a lei. Aveva perso il suo pugnale nel combattimento contro il rebbitt e, anche se aveva capito con una semplice occhiata che non avrebbe trovato granché in quell'ammasso di ferraglia arrugginita, c'era un altro motivo che la spingeva a non alzarsi subito. Lanciò una veloce occhiata sopra la spalla, verso tale motivo: l'elfo era ancora lì che la fissava. E stava ancora aspettando la sua risposta. Eh, avrebbe dovuto aspettarselo... in fondo, se qualcuno le avesse comunicato di potersi fidare della prima misteriosa figura arrivata, anche lei si sarebbe chiesta come mai... ma come potergli spiegare cosa sapeva del licantropo? E il perché?
    Jill sbuffò. Si alzò in piedi con uno spadone arrugginito a due mani, la lama che paradossalmente si avvicinava di più a quello che cercava.
    < Come dire, lui è... lui, mh... - sospirò e rimase qualche istante in silenzio, come se dovesse misurare le parole da utilizzare - Il licantropo mi ha salvato la vita. >
    Distolse lo sguardo da quello dell'elfo e lo puntò sullo spadone. Provò a maneggiarlo: era sicuramente più pensante di qualsiasi arma a cui fosse già abituata. Certo, perfino quella bruttura era meglio dell'essere disarmata, ma quanto poteva esserle utile se faticava perfino a caricarsela sulla spalla? Jill sospirò.
    < E' piuttosto frustrante da ammettere, ma se il licantropo non fosse comparso, probabilmente il drago e il rettile non si sarebbero fatti molti problemi a farmi cotta a puntino o folgorarmi sul posto... > continuò, storcendo le labbra in una smorfia. Indicò con un cenno del capo la vaga direzione del combattimento contro il drago non-morto: anche se la direzione era ammantata da una sottile coltre di nebbia, gli stridii della battaglia erano ben evidenti.
    Intorno a loro gli scheletri procedevano a gruppetti sparsi verso il tempio, ma perfino Jill che aveva vagato in direzioni a caso fino a due secondi prima poteva dire con certezza che il loro numero fosse calato di parecchio rispetto all'inizio dello scontro. Era ovvio che chi li avesse animati avesse dato loro chiari ordini di attaccare solo sotto certe condizioni e, anche se continuavano a passare loro accanto, bastava mantenere una distanza di almeno un paio di metri per evitare di essere caricati in massa.
    Si voltò verso l'elfo e... aggrottò la fronte, il suo sguardo si focalizzò alle sue spalle: una strana ombra si ingrandiva piano piano e semi-nascosta dalla nebbia, procedendo in direzione opposta rispetto alla massa degli scheletri. Jill fece un cenno con la mano all'elfo, così da non far capire all'eventuale nemico di essere stato individuato. Puntò contro la figura misteriosa la sua nuova arma (che cadde comicamente a terra con un tonfo). Fu solo quando la figura si avvicinò di qualche metro che Jill riuscì a riconoscerla.
    < Zakrina? > chiese, con un po' di titubanza.
    Era difficile distinguere i suoi lineamenti, ma gli scheletri avevano troppa poca carne addosso per poterla confondere con una di loro. Jill si guardò attorno confusa: perché la nebbia era ancora così evidente? Yep, aveva avuto la cattiva idea di usare il suo marchingegno per assicurarsi una rapida fuga dal suo duello contro il rebbitt, ma non aveva senso che si fosse espansa così tanto... quando l'aveva utilizzata in precedenza non era mai durata per più di un paio di minuti, pure quando l'aveva utilizzata in un posto al chiuso come quello. C'era qualcosa che non tornava... ma cosa poteva essere?
    Non ci fu il tempo per trovare una soluzione: una saetta di luce passò a qualche centimetro dal suo viso e impattò contro in terreno tra lei e l'elfo. Jill si voltò nella direzione del colpo: a giudicare dalla direzione, doveva essere stato lanciato da un rilievo non troppo distante dall'entrata. Come se non bastasse quell'improvviso attacco, gli scheletri attorno a loro si bloccarono e un fortissimo ruggito si librò nell'aria, coprendo almeno momentaneamente la musica che il nahrd non-morto stat suonando. Jill si voltò nella direzione di Gix e Zell: era stato il drago non-morto a ruggire così?
    Gli scheletri si mossero di nuovo, ma non continuarono verso il tempio: quelli che avevano attorno, cominciarono a muoversi verso di loro. Jill aspettò che il primo nemico le arrivasse addosso e schivò il fendente che attentò alla sua spalla scostandosi indietro. Il peso della spessa lama, però, la sbilanciò in avanti e non riuscì ad allontanarsi abbastanza da avere abbastanza spazio per contrattaccare. Arrancò indietro di qualche passo, sparando che l'arma non la rallentasse tanto da essere un facile bersaglio per le frecce di luce. Fece attenzione alla direzione dalla quale era arrivata la prima saetta e scivolò dietro un paio di scheletri così da essere un po' più sicuro, ma... la seconda freccia arrivò da tutt'altra parte!
    Jill la osservò stupita con la coda dell'occhio: stava puntando contro Zakrina? Maledisse qualsiasi divinità le venisse in mente per la stupida situazione in cui era capitata. Come era possibile che il cecchino si fosse spostato così velocemente? Purtroppo non poteva fare nulla per aiutare la sua alleata, si concentrò sul successivo scheletro che minacciò di spappolarle la faccia con una mazza. Riuscì ad accucciarsi in tempo e a ripararsi dietro lo spadone. Si alzò di scatto e, approfittando del colpo nemico andato a vuoto, gli tirò una pedata allo sterno, utilizzando la spada per sostenersi.
    Così non poteva continuare, per la luna nera! Quella dannata spada era troppo pesante per lei, troppo inutile! Richiedeva troppa della sua attenzione, non riusciva a concentrarsi su nient'altro se non a difendersi! Forse sarebbe stato meglio se avesse calciato lei via invece che lo scheletro... cos'altro le rimaneva da fare, se non cercare un'arma più maneggevole?
    Jill si bloccò. Mh, un attimo... aveva detto calciarla?
    Guardò per qualche istante lo spadone con aria interrogativa: anche se la stava reggendo con entrambe le braccia, la punta era rigorosamente puntata contro il terreno. Scrollò le spalle, che male poteva esserci nel fare un ultimo tentativo? Diede un calcio al piatto della lama e, tenendola con un solo braccio, portò il busto in avanti per farsela ruotare al di sopra di testa e dorso. La passò all'altra mano e aggiunse la sua forza a quella della rotazione, cercando di mirare come meglio poteva allo scheletro che si stava rialzando. La lama le scappò un pelo più avanti di quello che si aspettava e finì per demolire in millanta pezzi anche il paio di scheletri appena oltre a quello a cui aveva mirato. Frammenti d'ossa si mescolarono tra loro in una pioggia che si liberò in ogni direzione. La forza centrifuga della rotazione e il peso della spada la fecero sbilanciare di lato, ma aveva distrutto in un solo colpo i pochi non-morti attorno a lei: aveva tutto il tempo di riprendere l'equilibrio prima della successiva ondata.
    Fissò la spada con sorpresa. No, non era assolutamente il suo stile. Ma almeno era qualcosa su cui poteva lavorare. L'unica sua speranza era che Aesiril e Zakrina non le si avvicinassero troppo... sempre che desiderassero conservare la loro testa attaccata alle spalle, s'intendeva.
    La terra cominciò a vibrare. Era difficile rimanere in piedi, sia per loro... ma anche per gli scheletri. Cosa stavano combinando Gix e Zell? Perché dopo l'apertura che era riuscita a concedergli non erano ancora riusciti a sconfiggere GEB, IL DRAGO DI TERRA?

    NB. Zell, Aes - un paio di precisazioni anche per questa story-line:
    - le saette di luce che vi stanno piovendo addosso sono opera dell'elfa (Aesiril le può riconoscerle senza problemi). Una di queste frecce sta puntando contro Zak. Se volete descriverne altre anche nei vostri post, no problem: non hanno una direzione ben precisa, anzi, prima provengono da una una parte, poi da tutt'altra. Hanno un tempo di ricarica elevato - una ogni trenta secondi o giù di lì... come se l'elfa avesse trovato qualcuno che la possa teletrasportare in giro come se non ci fosse un domani... chi sarà mai? XD
    - gli scheletri sono sempre deboli quanto prima, l'unica cosa che cambia è che hanno improvvisamente deciso di attaccarvi;
    - Zak, Jill e Aesiril non hanno alcun modo di sentire, vedere o percepire con i normali 5 sensi l'attacco che sta generando il drago non-morto (gli spunzoni);
    - la nebbia risulta più fitta nella direzione del tempio... avrei dovuto spiegare in questo messaggio il perché di ciò, ma non mi andava di imbottirvi di troppe informazioni. E poi se faccio fare tutto a Jill mi sento una master incompetente ^^"

    --

    NB. per tutti - Non so se questo genere di chiarimenti sia ok o se sto facendo una cosa inutile, ma vorrei presentarvi la situazione in maniera chiara così da permettervi una scelta d'azione più easy e senza costringervi a rileggere tutti i papiri degli scorsi messaggi. Con questo non intendo limitare le vostre scelte, eh. Anzi, se trovate una via geniale per risolvere la situazione è più che benvenuta e non intendo penalizzarla. E' solo che fino adesso ho avuto la sensazione di gettarvi contro una marea di informazioni e non ho mai ricevuto troppi riscontri sul loro effetto.
    Ok che una role by forum non potrà mai essere tanto interattiva quanto una dal vivo D&D-like, ma dovete concedermi un minimo di... beh, perfidia ^^ Mettere tutte le carte in tavola mi permette appunto di dirvi che le vostre scelte potrebbero avere degli effetti negativi, se le vostre azioni non hanno senso o uno scopo preciso. Se non siete d'accordo potete pure scriverlo via spoiler e mi limito di nuovo alla pioggia di eventi randomica che utilizzavo fino ad ora. Non intendo comunque far finire nessuno dei nostri pg nel grimorio, ma chiedo il permesso di poter essere un pelo più auto-conclusiva... fino adesso mi è sembrato tutto un balletto un po' futile e unilaterale ^^"


    Edited by Tirannosaurorex - 13/2/2021, 11:19
     
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    Il disegnino è semplice ma molto efficace, ottima idea! =D


    Il licantropo era di nuovo sparito nel nulla, o meglio, tra le grinfie di quel drago terricolo cattivo. L'attacco combinato di Gix assieme a quello di Zell andò a segno, facendo saltar via alcuni pezzi di terra dal drago, come se fossero le sue scaglie. Subito dopo il loro attacco, il drago rosso di fuoco si allontanò dal suo simile non-morto mentre Zell rimase in posizione per vedere l'evolversi della situazione, evoluzione che fu tutt'altro che rassicurante. Il drago non-morto lanciò un ruggito così forte da sovrastare la musica che proveniva dal tempio e subito dopo iniziarono a spuntare attorno a lui delle stalagmiti sempre più numerose e sempre più acuminate, con il fragore di un terremoto, che sicuramente avrebbe fatto impazzire per l'ennesima volta dei probabili sismometri piazzati a Kengard.
    "Aaaaaaaaaaaaah!! Attenzione voi a terra!!!" strillò Zell con quanta voce poteva, in modo da urlare sopra a tutti i rumori che pervadevano l'area.
    L'ibrido positivo, invece di allontanarsi come aveva fatto il drago rosso, si portò sulla verticale del collo del drago di terra e si avvolse in un globo di elettricità che lo trasformò in una sfera di fulmini. Rannicchiò il corpo in posizione fetale in modo da esporre solo la coda e la cresta dorsale acuminata proprio quando partirono i proiettili acuminati, che vennero spuntati e deviati dalla barriera elettrica. L'ibrido percepì comunque alcuni detriti colpirgli la cresta acuminata e graffiargli di striscio le membrane alari ma il calore generato dalla corrente elettrica fu comunque sufficiente ad arrotondare le punte acuminate delle stalagmiti.
    Zell, ancora avvolto dalla sfera, iniziò a precipitare, in quanto le sue ali non avevano più portanza, nella loro posizione e cadde esattamente alla base del collo del drago non-morto, con tutta l'elettricità. A quel punto iniziò a svellere le rocce per aprire una fenditura, grande abbastanza per iniettare tutta l'elettricità della sfera nel varco, dove il drago avrebbe avuto molte difficoltà ad arrivarci con zampe, coda o muso.


    Nella breve tregua nella quale Aesiril riuscì a parlare con Jill, capì che il licantropo aveva salvato la pelle all'umana dal fuoco amico combinato di Zell e Gix, che probabilmente non avevano visto l'umana aggirarsi attorno al loro nemico. Per il momento, gli scheletri stavano marciando verso il tempietto come se stessero eseguendo gli ordini di un generale, ignorando spudoratamente l'elfo e l'umana, ma quando un'ombra si avvicinò a loro, Aesiril si portò nuovamente in posizione di guardia con la spada. Di nuovo, falso allarme, si trattava di Zakrina, che sembrava letteralmente essere stata sputata fuori dal nulla.
    "Tutto bene?" le chiese. La ragazza era tutta impolverata, con qualche ferita, ma nel complesso sembrava intera.
    L'elfo della Natura però non ottenne risposta perchè la tregua terminò con il passaggio millimetrico di una saetta di luce che incredibilmente non colpì nessuno di loro ma riuscì a strappare un'imprecazione in elfico ad Aesiril. Come se non bastasse, gli scheletri ripresero a marciare contro di loro, ci fu poi un potente ruggito, seguito dall'urlo acuto di Zell mise loro in guardia di un altro attacco.
    L'elfo riuscì ad individuare un pertugio nella formazione rocciosa non molto distante da lì e vi si fiondò poco prima che delle stalagmiti acuminate iniziarono a piovere dall'alto, schiacciando alcuni scheletri che si trovavano sulla traiettoria. Mentre cercava di riordinare le idee, Aesiril bloccò l'avanzata degli scheletri verso di lui prendendoli semplicemente a sassate, dato che in quella piccola grotta dove si era riparato, sassi e roccette non mancavano ed erano più che adatti a neutralizzare i rachitici esseri.


    Zell usa la sua tecnica X sfera di fulmini. Aesiril sta semplicemente tirando sassi agli scheletri o.o'


     
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    Gixcaririen vide che gli attacchi suoi e quello di Zell, sembrarono ad avere effetto, ma immaginò che non fu ancora finita, si vide chiaramente che il nemico potrebbe ancora combattere, anche se egli non fu più sulle sue zampe. Il dragone rosso aveva avuto a che fare contro i non morti nelle sue avventure passate fuori da Kengard, ma non ci fette molto caso della loro resistenza, anzi, lui non si informò più di tanto dei non morti, oltre ai punti deboli. Se doveva fare una missione contro i non morti di solito c'era uno che capiva quelle creature, infine finivano la missione facilmente e velocemente.
    "dannazione, se avessimo..." i pensieri di Gixcaririxen si interruppero appena sentì il ruggito del dragone di terra e visto che si trovò in volo, egli non poté sentire che la terra che tremò, ma notò che la terra sotto il drago di terra vibrò violentemente e capi che il drago non morto stette per combinare qualcosa, infatti poi vide delle stalagmiti che iniziarono ad uscire dal terreno, che man mano diventarono sempre più numerosi, più sottili ed infine più lunghe, essi andarono diretti in ogni direzione, come se non importasse di colpire anche i suoi alleati.
    Il dragone rosso capì che l'attacco potrebbe colpire anche le due ragazze e l'elfo, egli guardò nella direzione dove i suoi altri alleati dovrebbero essere e notò che egli furono dentro nella nebbia, Gix pensò "dannazione questa è una scelta difficile, il drago di terra è alla portata di zampa, ma c'è anche il rischio che il drago riesca a fare fuori uno dei nostri alleati a causa di quella nebbia e dei spuntoni, se non li si avvisa oppure non se li tira fuori da lì", mentre pensò, sentì Zell che urlò per dire di stare attenti, cercando di farsi sentire attraverso i rumori. Gixcaririxen pensò che fu possibile che il messaggio di Zell potrebbe non essere capito, senza contare che molto probabilmente i suoi compagni d'avventura potrebbero essere circondati dai non morti, il che renderebbe difficile ad evitare l'attacco del drago di terra senza un aiuto.
    Il dragone di fuoco per ora si trovò fuori portata dell'attacco nemico, visto che prima dell'attacco si era allontanato apposta. Gixcaririxen pensò velocemente ad un piano e gli venne in mente uno che potrebbe attaccare il nemico ed aiutare gli alleati. Egli iniziò a sbattere violentemente le sue ali per poi creare un tornando di fuoco rovente (un twister 1, visto che è ancora trasformato) che lo fece dirigere contro il drago scheletrico in modo che potesse colpire solo il muso in modo da evitare di prendere per sbaglio l'ibrido. Subito dopo aver usato la mossa il dragone volò giù e verso i suoi alleati non alati, usò la gravità per prendere più velocità possibile per arrivare ai suoi compagni prima delle stalagmiti, con i suoi sensi acuti provò a trovarli. Se riuscì a trovarli egli poté vedere che loro furono impegnati con i non morti, ma sapeva che dovevano andare via da lì, potava prenderli oppure aprire un passaggio per loro, Gix decise di aprire un passaggio per loro, così sparò diverse palle di fuoco contro i non morti in modo da colpirli e creare un passaggio sicuro verso fuori traiettoria dei stalagmiti.
    Il dragone di fuoco si avvicinò si suoi compagni di quadra, ma rimase in volo e disse "vi ho liberato il passaggio, andatevene via di qu, subito", subito dopo volò in su, sapeva che anche lui rischiava di essere colpito, infatti vide che le stalagmiti lo raggiungessero, egli fece alcune manovre evasive ma le stalagmiti lo colpirono lo stesso sulla parte esterna dei fianchi e delle cosce, facendolo ruggire.

    mi scuso molto per il mega ritardo. mi ero scordato che toccava a me, spero che il post va bene (se no lo modifico, intanto ho tutto pronto)
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Zakrina raggiunse finalmente l'elfo e Gill. Incredibile quante cose fuori dal suo controllo potessero accadere nello stesso momento. Si era sempre reputata in grado di gestire anche i contorni di un guaio, ma quelli erano troppi guai e di conseguenza troppi contorni.
    Annuì ad Aesiril.
    "Credo di aver perso il filo della situazione. Per il resto sì, tutto in regola" rispose, cercando di ricomporsi.
    Ruotò un paio di volte il sasso in mano. A chi avrebbe dovuto lanciarlo ora? A Gill che aveva avviato tutto quel marasma? Allo strano drago blu? O magari...
    Una saetta luminosa si scagliò verso di loro con fierezza, da un luogo non ben definito (quando mai), per esplodere a terra. Bene, almeno sapeva a chi avrebbe dovuto tirare il sasso. O perlomeno in quale direzione. Non era stata il bersaglio dell'attacco, o se lo era stata quel cecchino aveva qualche difficoltà nel prendere la mira, ma si voltò comunque verso il punto da cui era partito il colpo. Nulla.
    Fortunatamente aveva il vizio di lasciare tracce di concentrazione anche per il cono d'ombra non coperto dalla vista, e quando un altro colpo arrivò esattamente dalla parte opposta non la trovò del tutto impreparata. Quello che accadde dopo fu piuttosto confuso, a partire dall'istante immediatamente seguente alla sua presa di consapevolezza. In un secondo si voltò, lanciò il sasso sopra la freccia con una forza quasi esagerata (probabilmente strappandosi il tricipite), alzò l'altro braccio, venne colpita in pieno e si ritrovò per terra con il gomito destro che urlava per il dolore.
    Rimase accasciata a terra stringendosi il braccio per alcuni secondi, mettendosi velocemente in ginocchio ma senza riuscire a rialzarsi in piedi. Strinse i denti e chiuse gli occhi. La freccia l'aveva colpita in pieno e all'impatto era esplosa, e non era stato per niente divertente. Parecchio sangue le colava dall'avambraccio e probabilmente qualcosa le si era fracassato tra ossa e muscoli. Le fischiavano le orecchie.
    Doveva riprendersi subito, gli altri stavano ancora combattendo. Invece di pensare a evitare il colpo aveva usato la traiettoria della freccia per lanciare contemporaneamente il sasso in direzione opposta. Se qualcuno si fosse trovato dritto di fronte a lei in quel momento l'avrebbe colpito. Con quegli esseri un sasso poteva non essere sufficiente, magari per loro era una carezza, ma aveva sperimentato quanto a volte una sassata in testa facesse più male di qualunque elaborato stile di combattimento. E lei a lanciare sassi era un maestro. Ci aveva stecchito un coniglio una volta, da allora si era allenata a tirare sassi come fossero cannonate e più di una volta aveva superato le sponde del torrente che si era data come linea da oltrepassare. Il proiettile era decollato sopra la freccia, ma mentre lei non sapeva se avesse o meno colpito il bersaglio era certa che lui avesse centrato lei.
    Con piacere notò Gill adottare uno stile al cazzeggio da arma bianca come piaceva a lei, violenza nuda e cruda con armi più pesanti di te. Aesiril però fu la rivelazione. Aveva preso a tirare sassi come faceva lei, in una perfetta rappresentazione di -La sassaiuola non morta: guida ufficiale su come creare ottima farina d'ossa-. E niente, quella visione le diede la forza di rialzarsi. Poi ricordò che aveva fame, e ricadde di nuovo giù. Questa volta però distesa per terra, a fissare il soffitto.
    "Voglio lo stufato..." borbottò, tenendosi il braccio ferito mentre il suo stomaco brontolava e la vista le si annebbiava.
    O forse era tutta la nebbia che c'era lì intorno, non aveva importanza. Se qualcuno non veniva ad aiutarla c'era anche il caso che sarebbe rimasta lì per sempre. Fu il rendersene conto a ridestarla.
    Spalancò gli occhi e con il braccio sano si spinse a sedere, poi in piedi. Se le fosse arrivata un'altra freccia addosso come quella di prima ci sarebbe probabilmente rimasta secca. Questa volta doveva evitarla, decisamente. Anche se il braccio ferito era inutilizzabile e le inviava fitte piuttosto problematiche. Non che fosse quello il suo problema principale.
    "Qualcuno ha da mangiare? Se no qua ci rimango secca!" gridò, e la sua voce riecheggiò nel vano circostante.
     
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    Splendore celeste

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    Lo spadone le roteò sopra la testa e il teschio di uno scheletro alla sua sinistra si spappolò in millanta pezzi. Recuperò l'elsa con l'altra mano, impresse una forza maggiore alla rotazione e balzò contro un gruppetto di non-morti, in un'esplosione di frammenti d'ossa e metallo arrugginito. La punta della spada strisciò sulla roccia intorno a lei fino a fermarsi poco più indietro. La calciò sul piatto della lama, lasciò che lo spadone le scavalcasse la testa, prima di afferrare l'elsa con entrambe le mani per scagliarla contro la gabbia toracica di uno degli scheletri appena colpiti e che ancora osava muoversi.
    Yep, forse Jill si stava abituando a quello stile di combattimento così strano. Era poco pratico contro qualsiasi altra cosa che non fosse tardo e lento come uno scheletro, ma.. neh, per il momento era più che sufficiente.
    Attorno a loro la nebbia era troppo fitta per poter notare qualcosa di più che alcune rocce in lontananza e gli scheletri che affluivano contro di loro. Riusciva ad intravedere Aesiril che combattiva un po' in disparte e poteva sentire alle sue spalle l'umana che si lamentava - di nuovo - della sua sempiterna fame. Jill sospirò, tirò un manrovescio sul cranio di un nemico prima di voltarsi nella sua direzione. Aprì la bocca per intimarle di smetterla, che la situazione sembrava un pelo più pressante del suo pasto saltato, ma la voce le morì in gola nel notare la condizione del suo braccio: quando era stata colpita? Fino a trenta secondi prima non era mica ferita!
    Prima di poter ricostruire qualsiasi dettaglio, il ruggito del rettile sovrastò il casino circostante. Ok. Certo. "Fare attenzione", eh? Jill e gli altri erano solo circondati da non morti, cos'altro poteva esserci di peggio?
    Jill si guardò attorno, ma tra la nebbia e il rumore della battaglia che infuriava attorno a lei, era impossibile capire cosa aspettarsi. Aesiril era scomparso e l'unica alleata che riusciva ancora a intravedere nella foschia era l'altra umana. Si voltò verso di lei, ma prima di poterle chiederle se avesse visto qualcosa, il fragore di un pesante oggetto che impattava contro il terreno fece rizzare Jill sull'attenti. Yep, a giudicare dal suono, quello era infinitamente peggio di un semplice scheletro. E la fonte di quel rumore era molto più vicina di quanto le sarebbe piaciuto ammettere.
    No seriamente, cosa stavano combinando il rettile e Gix con quel dannato drago non-morto?
    Quando sentì un secondo, un terzo, un quindicesimo crash, anche più vicini del precedente, Jill mollò lo spadone a terra: il suo istinto le diceva di scappare e quel pesante ammasso di ruggine l'avrebbe solo rallentata. Ora riusciva anche a vedere quei cosi che scendevano a tutta velocità fendendo la nebbia, gli scheletri attorno a lei che venivano distrutti nell'impatto e la vibrazione che imprimevano sul terreno: Jill era certa di non voler aspettare che le piovessero sulla zucca. Si lanciò verso Zakrina, solo per essere intercettata da un gruppetto di scheletri. Schivò come meglio poteva, ma sentì comunque una lama arrivare di striscio sul fianco e superare il corpetto di pelle. Strinse i denti per soffocare un gemito e continuò a correre. Il rumore martellante dei massi che cadevano era un incentivo più che sufficiente per spingerla ad ignorare il dolore. O il tetano.
    Lo spostamento d'aria delle ali del drago si perse nella confusione generale, ma la palla di fuoco che illuminò a giorno la nebbia circostante, fu più che sufficiente per attirare la sua attenzione. Il drago! Gix! Era entrato in quel campo minato per aiutarli?
    Prese Zakrina per il braccio sano e, senza aspettare il suo consenso, iniziò a trascinarla nella direzione del passaggio appena sgombrato. Il ruggito del drago risuonò alle loro spalle mentre le due umane scappavano. Jill strinse di nuovo i denti, questa volta non per il dolore al fianco. Era consapevole di lasciare Gix in balia di quei massi... ma cosa poteva fare per aiutarlo? Se fosse rimasta lo avrebbe solo ingombrato. E non poteva sprecare così il suo sacrificio...


    GIX
    Gix si era attardato qualche secondo ad attaccare il grosso drago di terra, prima di procedere ad aiutare gli altri. Anche se i suoi sensi erano superiori rispetto a quelli di un comune umano, gli unici alleati che riuscì a scovare erano solo le due umane: di Aesiril non c'era traccia. O era già stato spappolato da una stalagmite volante o era riuscito a ripararsi prima del suo arrivo. Se voleva agire subito per salvare le due che poteva aiutare, non aveva alcun modo di verificare le condizioni dell'elfo.
    Alcune stalagmiti lo colpirono in più riprese. La loro punta non era così aguzza da riuscire a trafiggerlo, ma quei pali di roccia erano comunque abbastanza pesanti per fargli male. Non poteva muoversi troppo velocemente per paura di aprire le ali e rischiare di danneggiarle, ma rimanere a terra, tra tutti i detriti dei precedenti massi caduti nella zona, rallentava ulteriormente la sua avanzata.
    All'improvviso percepì qualcosa cadergli sulla groppa. Non poteva essere una stalagmite, era troppo leggera. Non poteva essere neanche un suo alleato o l'avrebbe avvertito del suo arrivo. Seguì la sensazione di qualcuno che cercava di arrampicarsi sulla coda, un'altra di qualcosa che cercava di colpirlo al fianco. Si guardò intorno e capì subito: scheletri. Nemici. I non-morti sopravvissuti alla pioggia di roccia stavano cercando di attaccarlo e di arrampicarsi su di lui come mille formiche impazzite.
    Gix era assediato!



    AESIRIL
    Aveva risposto prontamente all'avvertimento di Zell. Senza guardarsi alle spalle, si era rifugiato dietro un gruppo di rocce, appena in tempo per evitare che la stalagmiti gli precipitassero sulla testa. Tutt'attorno poteva sentire il rumore della pietra che cadeva contro la pietra, sotto i suoi piedi riusciva percepire la forza di quella mitraglia di roccia e dalla sua posizione vedeva molti degli scheletri venire schiacciati in una morsa di massi e detriti. La nebbia attorno a lui era abbastanza fitta da nascondere che fine avessero fatto i suoi alleati, ma i suoi occhi di elfo riuscivano ancora a mirare correttamente ai non-morti che sopravvivevano alla sassaiola, così da colpirli a distanza. Detriti da sfruttare, sicuramente non mancavano.
    Improvvisamente, sentì qualcosa pungergli la spalla. Non aveva percepito alcun movimento e tutti gli scheletri a portata erano troppo lontani per riuscire a colpirlo. Era un taglietto di poco conto, poteva quasi non farci caso se non fosse stato per un secondo graffio improvviso sulla coscia. No, non potevano essere entrambe delle coincidenze, anche se nulla attorno a lui poteva spiegargli cosa fosse. Se si concentrava sul suo udito, però, poteva sentire di tanto in tanto il suono di uno strano sfrigolio, molto leggero e quasi impercettibile, che fino al minuto prima non c'era stato. Si voltò nella direzione del suono: appeso ad una parete di roccia stava un rebbitt non-morto. Era difficile da scorgere nella foschia, ma poteva chiaramente vedere gli artigli bianchi conficcati nella roccia nera e i grandi occhi rossi puntati su di lui. Che non fosse ancora propriamente vivo lo si capiva benissimo dalla presenza di un pugnale dalla lama nera conficcato sulla pancia e incastrato tra le coste. La lunga lingua del rebbitt era tesa da un lato, avvolta intorno alla lama e annodata in modo che non potesse né uscire né rientrare nella bocca. Forse era la prima volta che Aesiril vedeva quel genere di creature, ma poteva riconoscere il pugnale che gli spuntava dal petto. Era quello dell'umana, giusto? Di Jill?
    Si concentrò meglio sulla bocca della piccola creatura: l'elfo notò delle gocce di saliva cadere a terra e, nel momento in cui impattavano contro il terreno, esalare un fumo denso accompagnato dal distintivo sfrigolio. La sua saliva era acida, eh? La nebbia che li avvolgeva non poteva che derivare da quel rebbitt... oh, ma questo significava...
    Per gli Dei, quanto poteva essere salutare rimanere lì a lungo?



    ZELL
    Si era reso conto fin da subito di quanto pericolosa potesse essere la situazione e aveva agito di conseguenza: il suo ruggito poderoso era risuonato in tutto l'ambiente per avvertire gli alleati del rischio che correvano e i suoi fulmini avevano sabotato con successo la formazione delle stalagmiti. Questo significava una sola cosa. Poteva concentrarsi sul drago senza preoccuparsi del resto!
    Zell si accanì contro il drago di terra. La sua protezione di roccia era stata completamente sbalzata via insieme alle stalagmiti e ciò che era rimasto del drago era solo un grosso scheletro grigiastro. Nel vedersi arrivare contro l'ibrido, il drago tentò di montare una barriera sommaria. La velocità non era però il suo forte: l'attacco di Zell infranse il sottile strato di roccia appena accennato e sentì le ossa del nemico cedere sotto di lui e infrangersi in tanti frammenti bianchi. Il cranio del grosso drago si staccò dal resto e rotolò per qualche metro, finché non incontrò un ostacolo che ne fermò la corsa. L'alone rosso all'interno delle orbite era scomparso. Il drago di terra era morto. Morto per sempre.
    Un ringhio mise sull'attenti l'ibrido: l'ostacolo che aveva bloccato il teschio non era stato un semplice detrito come aveva inizialmente pensato, ma era stato il licantropo. La sua pelliccia nera si confondeva perfettamente contro lo sfondo scuro, nonostante le spalle ampie e la sua altezza. Il suo sguardo sembrava intristito mentre osservava quello che restava dello scheletro del drago.
    Prima che Zell potesse capire se attaccarlo o considerarlo come un amico, una saetta di luce puntò alla sua testa con una precisione millimetrica. Nell'istante successivo, il lupo era al suo fianco, la sua zampa era avvolta da una coltre nera e reggeva la stessa freccia luminosa che lo voleva attaccare. L'elfa aveva ripreso il suo lavoro da cecchino e, a quanto pareva, il licantropo era in grado di parare i suoi attacchi.
    < Vexx... > sussurrò... forse? Non era chiaro, la parola si era persa in un basso brontolio.
    Il licantropo si voltò verso Zell e lo squadrò dall'alto in basso con i suoi occhi gialli e penetranti.
    < Tutto a posto? > gli chiese dopo qualche secondo, lasciando la presa dalla freccia che si disperse nell'aria.​ Il suo tono di voce era roco, come se non fosse abituato a parlare spesso.
    Il lupo bloccò una seconda freccia che arrivò da tutt'altra direzione con la stessa facilità della prima; poi tornò a guardare l'ibridò negli occhi.
    < Per il momento posso occuparmi io della fata e dell'elfa: tu devi aiutare i tuoi amici ad andarsene da quella nebbia. Non hanno molto tempo... se sono stati feriti devono uscire subito da lì! >
    Si voltò a scrutare i dintorni. Probabilmente stava cercando le due avversarie.
    < Se vedi il rebbitt: distruggilo, dev'essere lui il responsabile della nebbia. Ho cercato di prenderlo io, ma è troppo veloce per me. - scosse la testa e ringhiò - Se lo lasciamo ancora libero di agire, rischiamo che non rimanga nessuna zona sicura su quest'isola... >



    JILL E ZAK
    Le due umane si inoltrarono in un mare di nebbia così fitto che Jill si rese conto della direzione nella quale stava trascinando Zakrina solo quando finì addosso al tempietto nell'estremità dell'isola. Si sentiva in colpa per quello che stava accadendo agli altri, e non solo nei confronti del drago che avevano lasciato alla mercé della pioggia di massi: Zakrina era stata ferita al braccio e Aesiril era finito chissà dove... pure per le sorti del rettile sentiva una leggera preoccupazione, nonostante tutti i fastidi che le aveva provocato. Era stata colpa di Jill, in fondo, se gli altri erano entrati in quella cripta e qualsiasi cosa gli capitasse, non sarebbe mai successa se lei non avesse preso quell'assurda iniziativa. Come gli era venuta in mente di seguire lo stupido taccuino di zio Rodd?
    Superò il colonnato del tempio e la nebbia non sembrò seguirle, ma rimase come in attesa al di là dei pilastri. Lasciò che Zak si sedesse contro una delle colonne, spingendola giù a forza se l'altra umana si fosse ribellata per il trattamento di favore. Analizzò rapidamente la sua ferita.
    < Ti fa tanto male? > le chiese.
    Si accucciò al suo fianco per osservare meglio le sue condizioni. Il fianco le mandò una fitta di dolore, ma non ci fece caso. Sicuramente non poteva essere messo peggio della ferita dell'altra umana.
    < Intendo il braccio, non lo stomaco. > si costrinse ad aggiungere dopo qualche istante.
    Recuperò dal marsupio le poche bende che le erano rimaste e iniziò a bendarla al meglio delle sue capacità. Stracciò una parte del suo mantello e ne annodò le due estremità, così da creare un laccio che potesse passare attorno al collo dell'umana per immobilizzarne l'arto contro il petto. Era solo un bendaggio di fortuna, eh, ma per il momento avrebbe retto. Forse.
    Jill alzò lo sguardo e notò una figura longilinea che si aggirava nella foschia. Si alzò in piedi e portò meccanicamente la mano dietro la schiena per raggiungere un pugnale ormai perduto. Fantastico, lei era disarmata e Zakrina era senza un braccio... cosa poteva andare storto? Fece cenno a Zak di aspettarla e andò incontro quatta quatta al nuovo arrivato.
    < Aesiril? Sei tu? > chiese, quando gli fu a qualche metro di distanza.
    La figura si voltò verso di lei, attirata dalla sua voce, balzò in avanti e, senza dire una parola, le saltò contro.
    Ok, no. Questo non è Aesiril, pensò mentre si abbassava per schivare un violino bianco che mirava nel pieno della sua faccia. Anche se la loro sagoma nella nebbia appariva molto simile, quello davanti a lei era per forza di cose Thyrdis, il nahrd.
    Strano però, la musica di sottofondo non si era mica interrotta... com'era possibile?



    Nuova situazione (immagine): https://upload.forumfree.net/i/ff3772449/wavwv.png

    PS. Una leggera foschia si espande anche nelle altre parti dell'isola, ma quella segnalata rimane zona dove è maggiormente concentrata.
    Le parti nello spoiler avvengono tutte più o meno in contemporanea.

    Come al solito, scusate il ritardo ^^
     
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    Incubo infernale

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    L'elettricità iniettata da Zell nel corpo del drago non-morto fece subito breccia e si propagò al suo interno come un'enorme ragnatela, e i fulmini azzurrini si diramarono dalla base del collo in tutto il corpo, avvolgendo il drago in una trappola di corrente elettrica. Quando l'ibrido positivo percepì il drago mastodontico crollare su se stesso e venirgli meno l'appoggio sul suo collo, si alzò in volo spingendosi con i piedi artigliati. Il drago non morto stramazzò al suolo con un fragore molto simile a quello di una frana, il cranio si staccò dal resto del corpo e andò a rotolare contro un pilastro di roccia, arrestandosi e frammentandosi ulteriormente.
    "Mi dispiace, amico. Odio uccidere i draghi, anche se sono non-morti. Spero che la prossima volta potremmo rivederci in circostanze più amichevoli!" disse Zell al suo nemico ormai sconfitto, anche se era difficile che potesse recepire il suo messaggio.
    Un ruggito fece pensare all'ibrido che il drago scheletrico fosse resuscitato per l'ennesima volta ma a ruggire fu il licantropo che riapparve, di nuovo, dal nulla. La spada di Zell rimase sulla difensiva, pronta per parare un eventuale attacco da parte del bipede peloso ma senza mostrare segni di attacco. Venne però attaccato da una delle frecce dell'elfa ma, con grande sorpresa di Zell, il licantropo nero parò l'attacco come se parasse un semplice pallone. Poi, come se niente fosse successo, si rivolse a Zell, che annuì alla sua prima domanda, per dargli poi ulteriori istruzioni su come procedere la battaglia.
    "Ricevuto! Ci penso io!" rispose Zell, per poi dirigersi in volo nella nebbia.
    Gix si udiva perfettamente e di tanto in tanto le sue ali rosse facevano capolino dalla nebbia e stava combinando qualcosa, dato che dalla sua posizione provenivano dei forti rumori. Le due umane ed Aesiril invece non si vedevano ma per logica dovevano trovarsi non molto distanti dal drago rosso.
    Il draghelfo positivo atterrò in una zona cosparsa di detriti e frammenti di scheletri che rendevano il terreno accidentato e scabroso, col rischio di fratturarsi la caviglia.
    "Aesiril? Signorine??" chiamò Zell.
    Ci fu l'ennesimo rombo di frana, che proveniva da un punto imprecisato nella nebbia a ore due rispetto a Zell e subito dopo, dalla medesima direzione, udì la voce di Aesiril che invocava l'aiuto del suo amico bipede scaglioso.
    Zell si fiondò in volo radente in quella direzione e si trovò all'interno di un anfratto roccioso dove Aesiril aveva appena seppellito sotto le rocce un essere schifoso che non aveva ancora voglia di morire. Il rebbitt. Il draghelfo lo riconobbe subito, aveva studiato quelle creature sui bestiari alla biblioteca di Knawr e ora i suoi studi gli erano tornati utili. Per dare il saluto al rebbith, Zell gli soffiò contro una saetta, mirando al petto, nel punto in cui era conficcato il pugnale della signorina delle canne.
    "Dobbiamo ucciderlo! Il licantropo mi ha detto che se uccidiamo il rebbitt, la nebbia si dissiperà!" riferì velocemente all'elfo, il quale annuì e si preparò al prossimo attacco, mulinando la spada.


    Aesiril continuò a tirare sassate contro gli scheletri fino a quando sentì qualcosa pungergli la spalla, un dolore leggero ma fastidioso in quel punto ma sul momento l'elfo non lo calcolò, in quanto credeva che gli fosse caduto sopra una pietruzza appuntita ma quando percepì un secondo graffio, più forte, sulla coscia allora smise di tirare sassate si girò nel vedere chi o cosa fosse la causa di quei fastidiosi graffi. La sua reazione di spavento nel vedere il rebbitt fu la stessa che si ha quando ci si ritrova un grosso ragno nero sul muro della camera da letto, uno di quei ragni grandi decisamente sopra la media. La spaventosa creatura, proprio come un grosso ragno, se ne stava rannicchiata sulla parete rocciosa davanti a lui e lo puntava minaccioso. La primissima cosa che l'elfo della Natura riuscì a vedere fu il pugnale conficcato nel torace del rebbitt, che capì subito appartenere a Jill. L'umana doveva aver affrontato il rebbitt ma senza successo e ora quella creatura ripugnante aveva deciso di prendersela con l'elfo, puntandogli addosso gli occhi rossi. La sua lingua lunga era tesa fino al pugnale e la saliva che colava dalla sua bocca sfrigolava e consumava la roccia. Inoltre, sembrava che quell'essere fosse l'origine della nebbia che stava avvolgendo il luogo, dato che lì era ancora più fitta.
    Prima che il mostro balzasse giù dalla parete rocciosa, per saltare addosso all'elfo, Aesiril evocò una scossa sismica che si propagò in tutto l'anfratto roccioso e fece perdere la presa al rebbitt che cadde a terra e venne travolto da un masso instabile che si trovava proprio sopra di lui.
    Proprio in quel momento Aesiril udì nella nebbia la voce di Zell che stava chiamando lui e le due umane, evidentemente il draghelfo e Gix dovevano essersi liberati del drago non-morto.
    "Sono qui, Zell! Ho bisogno di aiuto!" l'elfo chiamò il suo amico scaglioso, senza togliere lo sguardo dal rebbitt.
    Zell trovò subito l'amico dai capelli lunghi e senza perdere tempo in convenevoli, soffiò contro la ripugnante creatura un fulmine azzurrino che andò a colpire nella zona dove era conficcato il pugnale di Jill, inoltre l'ibrido positivo confermò l'ipotesi dell'elfo secondo cui la nebbia era originata dal rebbitt e tale notizia spronò i due amici a battersi con maggior vigore. Ora che erano di nuovo assieme, potevano facilmente schiacciare quell'orripilante creatura.
     
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    Drago rosso di fuoco

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    Gixcaririxen ruggì nel sentire che un masso cadette sopra di lui, così decide di atterrare, poi ruggì quando massi lo colpirono più volte, costringendolo a rimanere per terra, ma egli non rimase fermo infatti si mosse, cercando di schivare più massi possibili, schiacciando chiunque fosse passato sotto di lui oppure colpendo con la sua lunghissima coda qualunque sciocco che fosse passato dietro di lui.
    Dopo che la caduta dei massi sentì che qualcosa di leggero cadergli in groppa, sentì anche qualcosa che provò ad arrampicarsi su sulla sua coda, poi notò che gli scheletri che stettero provando ad attaccarlo oppure ad arrampicarsi sul suo corpo, i scheletri che riuscirono a trovarsi sul corpo di Gix non durarono molto visto che stettero sopra ad un corpo estremamente incandescente, visto che il suo potere speciale risveglio del fuoco fu ancora attivo, quindi divennero cenere in pochissimi secondi.
    Gix non rimase fermo, infatti egli saltò di lato, schivando alcuni colpi mentre i restanti colpi lo colpirono sulle zampe, ferendolo lievemente grazie alle sue dure squame e le armi divennero inutilizzabili a causa del calore del suo corpo, poi atterò sopra alcuni scheletri, schiacciandoli e ruggì, infine con la sua lunga coda attaccò gli scheletri dietro di se e soffiò il suo fuoco contro i nemici davanti a se.
    Dopo aver usato il suo soffio di fuoco, potenziato dalla sua abilità speciale, il dragone rosso ritornò normale, ma anche così lui poté essere molto pericoloso contro gli scheletri.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Gill era arrivata dal nulla e dal nulla aveva deciso di trascinarla lontano. Ormai Zakrina aveva perduto le speranze di orientarsi là dentro, ma muoversi con le proprie gambe le dava un vago senso di controllo; fare da zaborra non esattamente. Non fu il dolore ad impedirle di comprendere quanto stesse accadendo, decisamente no.
    Quando le chiese se le faceva male, in un primo momento storse la bocca in una smorfia indescrivibile. Poi Gill aggiunse che non si stava riferendo al suo stomaco.
    "Più o meno entrambi allo stesso modo" ammise con rammarico.
    Forse lo stomaco vinceva 5 a 4, ma quello non lo esternò a voce alta. Apprezzò che Gill la stesse medicando, o che perlomeno le stesse steccando il braccio ferito. Ma non doveva distrarsi per pensare a lei, non in mezzo a quel caos. La conferma di ciò non tardò ad arrivare. Gill dovette infatti intercettare un intruso, che Zakrina aveva già intuito non corrispondere a Aesiril. Il suo passo era ben diverso.
    Si alzò con tutta la vigoria residua nelle sue gambe e, sentendo tutto il peso dei nunchaku che non le sarebbero più stati utili, la seguì verso il losco individuo. Abbandonò le sue armi per guadagnare in velocità e si ritrovò ad assistere ad una scena clamorosa.
    Non si aspettava di stupirsi ormai, non quel giorno. Le andava bene tutto, persino rimanere senza mangiare qualche altro minuto. Ma non poteva accettare che qualcuno utilizzasse un violino come fosse una mazza chiodata. Corse in avanti e calciò con tutta la sua forza il violino bianco che Gill aveva appena schivato, mirando alla mano dell'empia figura.
    "Non osare mai più! Non è così che si suona un violino! Se preferisci le percussioni, suona la tua testa!"
    Così dicendo cercò di saltargli addosso per afferrare lo strumento e strapparglielo di mano. Si era appena dimenticata di avere un braccio esploso e di non essere in grado di reggere un combattimento, ma ne aveva compiute di follie a Kengard. Quella non sarebbe stata la prima né l'ultima.
     
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    Splendore celeste

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    JILL E ZAK
    Jill scartò di lato per schivare il violino che puntava contro la sua tempia. Dopo il colpo andato a vuoto, il nahrd fece perno su una delle zampe e, con una piroetta, continuò la rotazione della sua arma puntando di nuovo contro Jill. L'umana balzò all'indietro per schivare come meglio poteva, ma il nahrd la seguì e continuò a pressarla, minacciando prima il collo con il filo dell'archetto, per poi mirare ancora al volto con il violino. Con un gesto istintivo Jill si parò il volto con una mano: riuscì a intromettere il braccio giusto in tempo per evitare che l'archetto nemico potesse raggiungere il collo. Le corde tese dell'archetto attraversarono il cuoio della sua protezione come se fosse burro, ma Jill riuscì ad allontanarsi all'ultimo, prima che raggiungesse la pelle. Per quanto fosse lieta di avere ancora la mano attaccata al braccio, non era felicissima di sapere che il violino non fosse l'unica arma su cui il nemico poteva contare...
    Anche se avesse avuto delle armi, Jill non aveva abbastanza spazio per azzardare una controffensiva. Il nahrd non le lasciava un secondo per reagire o riposare: eseguiva rapide sequenze di attacchi, dimostrando una certa predisposizione a focalizzare i suoi colpi contro organi vitali o ferite doloranti. Tutto quello che le rimaneva era di arretrare quando possibile e deviare disperatamente gli altri attacchi con pacche precise sulle braccia del non-morto. Aveva tentato solo in un'occasione di sbilanciarlo con un calcio sul lato della gamba, ma il nahrd era riuscito a schivarla senza troppe difficoltà e a sfruttare la sua offensiva per attaccarla con più ferocia di prima.
    All'ennesimo fendente, Jill percepì un movimento al suo fianco, ma lo ignorò e balzò all'indietro per schivare il violino. Quando non percepì alcun spostamento d'aria a pochi centimetri dalla faccia, ci rimase quasi male: era così concentrata sul cercare di schivare che ci mise qualche secondo a capire cosa fosse successo. C'era qualcun altro che si era intromesso tra lei e il nemico, bloccando l'attacco a lei destinato... ma che diamine..? Chi era quella quella seconda figura che emergeva dalla foschia?
    < Zak! Che ci fai qui? - le urlò contro quando realizzò chi fosse - Tu dovresti riposare! >
    Il nahrd non fece una piega per l'arrivo di una seconda avversaria e mirò al braccio ferito di Zakrina con un rapido colpo di violino. Dopo un altro paio di attacchi frettolosi, il non-morto balzò all'indietro e si allontanò di qualche passo da loro. Jill prese Zak per la maglietta, trattenendola vicino a sé prima che potesse fare casino senza alcun piano in mente.
    Per quanto le dispiaceva ammetterlo, nella breve schermaglia Jill aveva capito di non essere abbastanza forte per sconfiggerlo da sola, soprattutto senza armi e già fiaccata da altri combattimenti. Le dispiaceva dipendere da Zak ferita com'era, ma aveva la sensazione che avrebbero dovuto collaborare, se volevano uscire vive da lì.
    Jill non aveva perso di vista il non-morto neanche per un istante: non aveva ripreso subito ad attaccarle e la sua sagoma si stagliava nettamente nella foschia. Anche se la distanza non le permetteva di capire cosa stesse facendo di preciso, sembrava che il violino fosse sotto il mento, come se stesse tornando ad utilizzarlo nella sua maniera più consona. La musica attorno a loro crebbe gradualmente di volume... o forse era prima ad essere calata e adesso tornava normale? Non che fosse importante: sopravvivere quel combattimento richiedeva tutta la sua attenzione e ipotizzare una strategia per sconfiggere il nahrd era la massima priorità. Nemmeno lei capiva il perché di un pensiero tanto randomico... oppure era un dettaglio che avrebbe dovuto considerare? Era... era difficile pensarci. Sentiva la testa un po' leggera... perché le sembrava di far fatica a pensare con coerenza?
    Scosse la testa. Non poteva permettersi distrazioni.
    Ficcò una mano nel marsupio e ne tirò fuori tre fialette. Ne aveva già utilizzate parecchie da quando era cominciata quell'avventura, ormai pure gli scheletri che attorno a loro avevano capito come usarle per rilasciare un flash di luce. Ne porse una a Zakrina.
    < Io provo da dietro. > le disse, sbrigativamente.
    Il nahrd aveva terminato di suonare, ma melodia rimaneva nell'aria come se non avesse mai interrotto. Fece un ultimo cenno di assenso all'altra umana, prima di accucciarsi e sparire nella nebbia.

    ------

    PS. Aes puoi andare un po' avanti con il combattimento, se ti va (usa pure Jill come ti pare). Ogni trentina di secondi il narhdr cerca di allontanarsi dagli avversari per "rinnovare" la canzone, ma quando combatte lo fa con una velocità e precisione millimetrica. Il suo stile lo spinge ad attaccare sempre i punti più critici dell'avversario.
    Se anche Zak rimane per un po' nella nebbia, potrebbe cominciare a sentirsi indebolita e rendersi conto che la ferita al braccio non sta per nulla guarendo... anzi, nemmeno la medicazione la sta aiutando più di tanto.



    GIX
    Gli scheletri continuavano a piovere addosso al grosso drago come se non ci fosse un domani. Solo dopo aver esaurito la sua trasformazione con un'esplosione di fiamme, Gix ottenne un minimo di sollievo. Non durò che qualche istante: tornarono ben presto a pressarlo. Anche ora che la pioggia di massi era terminata, rimanevano molti i non-morti che minacciavano il suo fianco. Per quanto arrugginite e spuntate, le spade che portavano potevano comunque danneggiare la sottile membrana delle sue ali, anche se non direttamente le squame: se il drago si fosse arrischiato ad aprirle per andarsene via, c'era il serio rischio che potessero compromettere la sua abilità di volare. E c'era anche un'altra variabile da considerare: se lui se ne fosse andato, quell'orda di scheletri si sarebbe riversata sicuramente contro qualcun altro dei suoi alleati... quei non-morti erano sì deboli presi singolarmente, ma come potevano i suoi minuscoli alleati gestirne un numero così impressionante?
    Senza più l'aura infuocata attiva, non c'era più nulla che impedisse ai non-morti più audaci di arrampicarsi sulla sua groppa. Tra scrollarseli di dosso prima che potessero fare i loro comodi e schiacciare malamente tutti gli altri, più il combattimento procedeva e più Gix aveva la possibilità di osservare meglio quegli stupidi scheletri. Era la prima volta da quando erano arrivati in presenza della Fata Pressina che aveva la possibilità di studiarli così da vicino: il suo nemico precedente era stato un drago non-morto ricoperto interamente di roccia, in fondo, e il suo guscio protettivo lo aveva schermato da ben di più dei suoi attacchi!
    Grazie agli scheletri aveva notato soprattutto tre caratteristiche:
    1) Le sue cure non erano tanto efficaci contro questi scheletri, o per lo meno, molto meno di quanto si sarebbe aspettato da dei non-morti qualunque;
    2) Le poche ferite inferte da quegli stuzzicadenti spuntati, non si rimarginavano finché non era lui a guarirle con i suoi poteri curativi;
    3) Mano a meno che lo scontro procedeva e più andava a scemare l'offensiva degli scheletri. Non era che il numero si fosse finalmente ridotto, era solo che... sembravano più stupidi? Possibile?
    Non aveva idea di come giustificare le prime due teorie, ma la terza doveva per forza essere correlata alla musica di sottofondo. Il bardo nemico si era imboscato all'inizio del combattimento e, da allora, la musica aveva sempre continuato a risuonare in tutta la sua misteriosa cacofonia. I non-morti avversari non sia erano più fermati, coordinati in qualche modo ad attaccare in massa, come in un'unica marea infinita. Da quando la melodia aveva cominciato a scendere di tono, però, i movimenti degli scheletri si erano fatti più indolenti, la loro strategia più trasparente e i loro sforzi più pigri... era come se avessero perso la coordinazione che li aveva caratterizzati fino a quel momento!
    Certo, forse erano solo inezie o magari qualcun altro dei suoi alleati era arrivato alle sue stesse conclusioni, ma che importanza aveva? Doveva essere contento lo stesso: un'informazione in più su un nemico, era sempre qualcosa di guadagnato.
    La musica nell'aria tornò agli stessi livelli iniziali e gli scheletri ricominciarono a comportarsi in maniera pericolosa, come a voler confermare la sua ultima teoria. Non aveva mai sentito parlare di abilità che permettessero a scheletri di rianimarsi a suon di musica, ma non era difficile incontrarne alcune che permettessero ai bardi di potenziare le prestazioni fisiche e mentali dei propri alleati. Ok, non aveva idea del perché l'intensità della musica salisse o scendesse ad intervalli regolari, ma di una cosa non aveva alcun dubbio: doveva approfittarne.



    ZELL E AESIRIL
    Zell cercò di colpire il rebbitt con un fulmine ben mirato, focalizzato sul pugnale che protrudeva dal fianco nemico. Con uno scatto altrettanto fulmineo, il rebbitt balzò contrò un'altra parete rocciosa e l'elettricità dell'attacco si scaricò a terra. Tra la nebbia e lo sfondo scuro era difficile concentrarsi sui movimenti del rebbitt, che riprese a girare loro attorno. Era quasi impossibile tenere di conto come si spostava e prevedere dove sarebbe atterrato: i suoi balzi apparivano assolutamente casuali. Prima balzava a destra contro una pietra, poi a sinistra per tornare da dove era venuto. Poteva balzare con altrettanta facilità contro il pavimento o scattare verso l'alto per cercare di prenderli all'improvviso piombando loro addosso. Il periodo che intercorreva tra una attacco all'altro era irregolare: poteva essere dopo più di una dozzina di balzi oppure a distanza di un rimbalzo...
    Quel dannato rebbitt sembrava una pericolosa palla impazzita. Anche se i suoi attacchi non facevano mai più di un graffietto, era comunque frustrante non avere idea di cosa fare per catturarlo. Nel tempo che occorreva loro per individuarlo, il rebbitt era già andato a rimbalzare contro un'altra superficie. Quando erano pronti a lanciargli contro degli attacchi, nessuno dei due aveva abbastanza tempo per mirare. Se cercavano di acchiapparlo, il piccolo non-morto ne approfittava per graffiarli con i suoi artigli affilati. Cosa avrebbero dovuto fare?
    Solo quando Aesiril e Zell stavano vicini senza muoversi, il rebbitt smetteva di saltare e si aggrappava su una qualche roccia per fissarli con i suoi occhietti rossi, pronto a balzare via al primo segnale di pericolo. Anche se all'inizio le pause servivano solo per elaborare un piano più efficace per sconfiggere il rebbitt, ben presto diventarono quanto mai gradite. Per qualche strana ragione, quel combattimento li stava fiaccando più di quanto avrebbero ritenuto possibile...
    Un attimo, qualche strana ragione?
    Il rebbitt si stava comportando in maniera effettivamente strana... per quanto un non-morto non potesse stancarsi, il suo modo di combattere era altamente inefficiente: l'unica strategia del rebbitt consisteva nel graffiarli e creare quella stupida nebbia per impedire di localizzarlo. Come poteva pensare di riuscire a sconfiggerli entrambi in modo così banale? Con la sua velocità sarebbe potuto andarsene senza troppi problemi... che stesse facendo qualcosa di più di quello che trasparisse a prima vista? O stava solo temporeggiando?
    No, in effetti, c'era qualcosa di strano anche nelle ferite che avevano collezionato nel corso di quel combattimento: com'era possibile che non si fossero ancora rimarginate? Di norma graffi così sottili non avrebbero impensierito né l'elfo né tantomeno le dure squame dell'ibrido, ma doveva esserci un motivo se tutte avevano un costante rivoletto di sangue che scivolava lento verso il terreno...
    Che fosse per quella ragione che il licantropo aveva chiesto a Zell di liberarsi del rebbitt il prima possibile? Di portare fuori dalla nebbia chiunque fosse già stato ferito? Se i loro sospetti erano fondati, dovevano sbrigarsi!


    Scusate l'immenso ritardo. Ho avuto poco tempo per scrivere ultimamente e devo ammettere che non mi ha stimolato molto vedere il forum così poco popolato negli ultimi tempi...

    Edit: mi sono dimenticata di postare la mappa aggiornata con la posizione di tutti. Sorry
    https://upload.forumfree.net/i/ff3772449/Immagine1_0.png

    Edited by Tirannosaurorex - 8/12/2021, 18:23
     
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    Incubo infernale

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    Quella specie di ragno troppo cresciuto stava facendo dannare e stancare sia Aesiril che Zell, in quanto si muoveva troppo velocemente e troppo irregolarmente per colpirlo con spade, fulmini, frane, sassi, ciabatte o qualsiasi altra cosa capitasse tra le loro mani / zampe. Come se non bastasse, la creatura di tanto in tanto provocava dei leggeri ma fastidiosi graffi sia all'elfo che all'ibrido. I due amici bipedi combattevano sempre attaccati, coprendosi le spalle a vicenda e ruotando in base ai movimenti dell'avversario, in modo tale che sempre uno dei due tenesse d'occhio il Rebbit. Sia l'elfo che l'ibrido positivo del fulmine potevano percepire l'energia dell'avversario attraverso la cortina di nebbia, riuscendo lo stesso a localizzarlo.
    "E' davvero veloce, dannazione! Pure io che sono veloce non riesco a prendere la mira per colpirlo. Cerchiamo di colpirlo con le spade quando lui colpisce noi!" propose Zell e Aesiril annuì.
    I due guerrieri cercarono di falciare con le loro spade i tentacoli o qualsiasi cosa usasse il Rebbit per toccarli, sperando di tranciarle, anche se il loro avversario era veloce, non poteva essere così veloce da colpire un elfo e un draghelfo senza farsi colpire a sua volta dalle loro spade.
    "C'è qualcosa che non va....Zell, usa la tua tecnica curativa!" disse un preoccupato Aesiril usando su se stesso la sua Cura Verde, sperando di vedere i suoi sottili tagli rimarginarsi e coagularsi.
    "Spostati, potrei colpirti!" sussurrò Zell ad Aesiril.
    L'elfo della Natura si spostò di quel poco che bastava per non farsi colpire dal fulmine che il draghelfo lanciò su se stesso per ricaricarsi e curarsi, sperando in bene.
    Dopo aver lanciato le loro tecniche, i due amici si controllarono velocemente il corpo, stando sempre attenti a non abbassare la guardia sull'avversario.

    Turno curativo, sia Zell che Aesiril usano la loro tecnica IX
     
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    Drago rosso di fuoco

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    Gixcaririxen stava continuando a combattere contro gli scheletri mentre si accorse di alcuni fattori che stettero caratterizzando il combattimento, infatti ebbe notato che le sue cure non funzionano al meglio contro quei scheletri, quelle poche ferite che ebbe ricevuto non vennero rimarginate naturalmente ed infine notò che gli scheletri sembrarono meno agguerriti del solito, ora che musica era molto bassa e pensò "che tutto questo sia l'opera di un bardo? da quello che so essi possono aiutare i loro alleati grazie alla loro musica, aiutandoli in diversi modi... no, sembrerebbe di no, se tutto questo fosse l'opera del bardo allora oltre il rallentamento degli scheletri le mie ferite si sarebbero guarite in modo naturale, quindi penso che sia qualcos'altro la causa del problema della guarigione delle ferite in modo naturale. Comunque il bardo sta potenziando gli scheletri con la sua musica, questo è siccuro" pensò il drago rosso mentre con un colpo di coda spazzò via un gruppo di scheletri che si trovassero dietro di se, distruggendoli e facendo volare lontano i loro frammenti ed usò le sue potenti zampe anteriori per schiacciare gli scheletri che si trovassero di fronte a se. Dopo il suo attacco Gix sentì la musica del bardo aumentare di volume per poi ritornare di nuovo bassa.
    Dopo aver visto il comportamento degli scheletri dalla musica, egli ebbe avuto conferma della sua teoria, quindi capì che se volle fare qualcosa dovrebbe approfittare del momento in cui la musica è bassa, ma cosa fare mentre la musica è bassa?
    "non posso restare qui ad affrontare questi scheletri, questo è certo. Vero che se ci sono io a tenere impegnati questi mucchio d'ossa non andrebbero contro ai miei compagni, ma visto che sembra che il bardo aiuta gli scheletri, prima lo togliamo meglio è, infine c'è qualcosa di molto strano qui visto che le mie ferite non si rimargino in modo naturale, e penso che anche i miei compagni avranno capito che anche loro ferite non guariscono in modo naturale... ed ora che ci penso, penso che le due umane possono essere in pericolo, visto che sembra che non abbiano poteri magici che possano far curare le ferite... per quello che riguarda Zell ed Aesiril, durante i combattimenti non li ho visti usare nessuna tecnica curativa, almeno, se la avessero usata io non ci ho fato caso, che fare?
    Il drago rosso ci rifletté per qualche secondo e poi prese una decisione: trovare quello che aiuta gli scheletri con la musica, in modo che quei mucchio d'ossa siano più facili a sconfiggerli, in più se ci fossero anche qualche compagno di squadra allora sarebbe ancora meglio, visto che così egli potrà guarirli.
    Quando gli scheletri ritornarono ad essere goffi e scoordinati Gix se ne approfittò della situazione: prese la ricorsa, schiacciando gli scheletri che si trovassero nel suo camino, per poi saltare in aria. Mentre saltò egli aprì le sue ali e li sbatté in modo da iniziare a volare, poi prese quota il più velocemente possibile.
    Se fosse riuscito nel suo intento e senza incidenti, il drago rosso avrebbe sparato una palla di fuoco contro i non morti per distruggere alcuni in più, per poi volare verso in su. Dopo aver raggiunto una certa quota di altitudine il drago rosso volò nalla zona del campo di battaglie mentre, usò i suoi sensi per localizzare il bardo e tutti i suoi compagni.

    mi scuso per il ritardo, visto che lavoro e studio non ho moltissimo tempo per passare qui
     
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191 replies since 29/3/2017, 11:34   4558 views
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