Il drago azzurro che puzza di pesce
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Yu (大禹T, Dà YǔP, o Xià Yǔ), nipote di ottavo grado dell'Imperatore giallo, regnò secondo il mito come primo re della dinastia Xia e il suo vero nome era Sì Wénmìng.
Veramente poco si sa sul periodo storico in cui regnò Yǔ, le rare informazioni sulla sua vita derivano dallo Shiji, le "Memorie di uno Storico", un'opera compilata inizialmente dallo storico Sima Tan e portata a termine dal figlio Sima Qian sotto il regno dell'imperatore Wu (140-87 a.C.).
Quello che è certo è che rappresenti una figura di rilievo per tutta la mitologia della Cina, ma soprattutto per la sua storia. Nella sua immagine infatti si rispecchiano sia leggenda che realtà, ricordate tramite il racconto del controllo delle acque.
Intorno al 3.000 AC, una devastante inondazione si abbatté sul Regno di Mezzo, tra piogge incessanti e fiumi che straripavano. Non per altro questo viene considerato il "diluvio universale cinese".
Con il passare degli anni le genti furono costrette a rifugiarsi sulle cime delle montagne, poiché le loro case erano state sommerse ed erano finite in pezzi spargendosi per le colline.
Dopo essere stato esortato più volte dai consiglieri, l'Imperatore Yao, chiese ad un suo lontano parente di nome Gun di occuparsi della situazione, tramite la creazione di dighe e argini.
Il suo operato si rivelò inutile, le strutture di legno non reggevano che per pochi giorni e il livello dell'acqua continuava a salire incessantemente. Durante questo periodo sicuramente pessimo, l'Imperatore ormai anziano scelse il suo successore, Shun.
Egli aveva ricoperto la carica di Ministro per l'istruzione e di Capo dei Quattro Picchi, i Quattro Ministri principali, svolgendo un lavoro eccellente e risolvendo molti problemi per lo stato in Cina.
Quando gli venne offerto di prendere il posto dell'imperatore rifiutò, cambiando successivamente idea in seguito ai numerosi elogi ed esorti ricevuti.
Una volta asceso al trono, fece una ricognizione del suo regno e trovò Gun assolutamente non in grado di gestire il diluvio, e decise di destituirlo perché suo figlio Yu prendesse il suo posto.
Egli viaggiò in tutto il paese con un gruppo scelto di collaboratori per studiare ed analizzare approfonditamente la geografia, gli argini e i canali fluviali.
Lavorò giorno e notte a fianco della gente comune per dragare i letti dei fiumi, aprendo i corsi fluviali e permettendo all’acqua di giungere al mare, costruendo anche un sistema di canali che irrigassero i campi degli agricoltori.
La storia racconta che, quando Yu lasciò casa per compiere il suo lavoro, era sposato da soli quattro giorni. Durante gli anni in cui viaggiò attraverso il paese, si ritrovò per sole tre volte nei pressi di casa sua, ma nonostante ciò neppure una volta volle incontrarsi con la propria famiglia.
Ammise di starsi comportando in quel modo per non rallentare il lavoro; non cambiò idea nemmeno quando udì i lamenti di suo figlio appena nato.
L'Imperatore Shun rimase talmente impressionato dal suo lavoro da decidere di cedergli il trono, e lui non se lo fece ripetere due volte.
Yu, divenuto "Il Grande" fra la gente, fondò la prima dinastia della storia cinese: la dinastia Xia.
Durante il suo operato incredibile si diceva fosse rimasto tanto a lungo nelle acque fangose che tutti i peli delle sue gambe erano spariti, la sua pelle aveva assunto una scura tonalità marrone a causa del lungo tempo trascorso sotto al sole e le sue mani si erano ricoperte di calli spessi diversi centimetri.
Il mito invece vuole che Yu fosse stato aiutato da un drago giallo e da una tortora nera, i quali contribuivano rispettivamente a creare i canali e a riportare i dettagli e le mappe delle reti fluviali.
Secondo la versione mitica l'opera di costruzione durò molto meno, poiché il dragone era in grado di deviare i corsi dei fiumi in modo da rendergli tutto più semplice e la tortora poteva spostarsi rapidamente da un luogo all'altro per riportare le informazioni che Yu avrebbe dovuto analizzare per fornire le varie direttive.
In ogni caso l'appellativo attribuitogli è sicuramente concreto, per quanto i dettagli sulla sua vita siano sempre rimasti dubbi nessuno storico ha mai messo in discussione la sua grandiosa impresa.
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