Dramma orchesco

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    Eidous sorrise a entrambi, lo appoggiavano, ma non volevano che attaccasse Kerus, e in verità per il suo piano non era necessario, doveva solo repingere il nemico fino a quando non avrà capito che è inutile provare a riprendersi il baronato.
    "Attaccare Kerus? Non ha senso.
    Io non voglio espandermi ne ottenere l'indipendenza distruggendo quella città anche se ho i mezzi per farlo.
    Io voglio solo difendere i confini e non attaccherei mai nessun altro se non per legittima difesa, per questo mi serve un esercito, non per invadere le altre popolazioni, ma semplicemente proteggere il mio popolo, io infatti voglio essere preparato ad ogni evenienza.
    Inoltre non è così tanto facile prendere e di punto in bianco diventare Re, c'è una serie di passaggi, e serve che quando la città avrà un governo sabile riesca a trattare con loro in modo da ottenere indipendenza o mandarli tutti a quel paese e di punto in bianco diventare re e fargli capire con chi hanno a che fare se provano a impedirmelo.
    Comunque Zakrina non preoccuparti: Io non forzo nessuno a essere con me, anche voi potete andare anche ora se è questo che volete, ma si potrebbe ottenere molto se tutte le tribù di andorix lavorassero per un bene comunque. Non voglio aggredire nessuno, solo andare tutti d'accordo, per questo sperò sempre che gli altri accettino condizioni che gioverebbero a entrambi, ma non sempre è così e a volte devo prendere decisioni che non vorrei prendere.
    Non puoi piacere a tutti, e ci sarà sempre qualcuno che ti vorrà morto.
    Sono come ho detto ottimista per gli orchi poche con loro non ho mai avuto confronti verbali diretti, ma i Dora uccidono i loro simili e la mia gente, ho paura che dovrò "allontanarli" se non riuscirò a fargli capire che non voglio far loro del male e che soprattutto non devono mangiare i miei uomini.
    Tutte le varie tribù mi sostengono, altre sono neutrali e si chiamano fuori dagli scontri e me va bene poiché li capisco e non voglio imporre loro nessun governo oppressivo, ma preservane coltura e religione quindi mi va bene così. Quindi a parte il clan di orchi e i Dora non ho veri e propri nemici nel territorio, e poiché se tutti capissero che collaborare e andare d'accordo è meglio di farsi la guerra sarebbe meglio per tutte le parti."

    Spiegò Eidous, egli infatti non voleva un esercito per attaccare altre città, ma solo per difendersi e voleva risolvere tutto diplomaticamente.
    Quello che Zakrina e Kenshin non sapevano era che Eidous sotto consiglio del maestro del vuoto aveva più volte provato a ragionare col capo dei Dora chiedendo incontri che poi si sono rivelati tutti trappole per uccidere Eidous, ovviamente senza successo, se Eidos avesse deciso di affidare la questione alla iper-femminista e guerrafondaia Xarza probabilmente avrebbe sterminato i Dora, cosa che bramava selvaggiamente anche Achillea per la perdita della compagna.
    Intanto la ghoul continuava a stolkerarli Eidous iniziava a chiedersi che volesse, forse voleva papparsi Zakrina e li seguiva per morsicargli una chiappa.
    "Piuttosto cosa credete voglia quella tipa?"
    Chiese Eidous ai compagni di viaggio a bassa voce, i ghoul sono creature affini sia ai vampiri che gli zombie, Eidous si chiese che diavolo volesse quella ragazza andata a male che li pedinava.
     
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    Zakirna dopo l'avvertimento di Kenshin si esibì in uno sbadiglio -segno che era tutto ok- e Eidous continuò con uno dei suoi soliti lunghi ma esaustivi discorsi. In tutto ciò il guerriero blu ascoltava silente ma c'era qualcosa che incombeva su di lui, oggetto di distrazione...
    Quella ghoul iniziava ad essere fastidioso per quanto il drago la ingnorasse. Solo la maleodorante essenza che emanava turbava il suo fine olfatto del. Il naso infatti prese a pizzicargli come se dentro avesse avuto migliaia di formiche e trattenne addirittuta uno starnuto per non fare chiasso, anzi casino. Se per caso si fosse trovato nella sua forma originale e avesse starnutito, avrebbe sicuramente folgorato qualcuno. La volta precedente, non a caso, aveva addirittura bucato il terreno.
    Si passò una mano corazzata sotto le narici per asciugare quel poco di muco che gli era uscito (gesto poco carino, ma dettagli) e, dopo aver preso un bel respiro (o almeno ci provò dato che l'aria era satura di umidità) si fermò.
    "Penso io alla nostra visitatrice, voi andate avanti, se volete." Kenshin aveva tanta, tanta pazienza ma anche quella arrivava fino ad un certo punto. Non per altro, ma la puzza che aleggiava su quel non morto gli dava piuttosto fastidio.
    Si voltò dietro verso il mostro, incrociando il suo sguardo dalle orbite scavate. Era disturbante quell'espressione vaga e priva di sentimento, talmente disturbante che il drago addirittura arrivò a pensare che i campi di battaglia pieni di corpi mutilati non erano niente in confronto.
    "Puoi smettere di seguirci? Se hai qualcosa da dire fallo adesso, altrimenti torna a svolgere ciò che facevi prima del nostro arrivo." le disse, sperando di essere capito.
     
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    "Sai cosa barone?" ammise Zakrina, con totale semplicità. "Prima non ti capivo, ora ho capito che non ti capirò mai"
    Non che non condividesse i suoi pensieri, anzi la pensava quasi completamente come lui, era il suo modo di ragionare e presentare le cose che la mandavano in confusione.
    Comunque nessun problema, pensava che non avrebbbe impiegato molto altro tempo per farci la completa abitudine.
    La creatura che li stava peninando cominciava a darle un certo fastidio, non si sentiva turbata, quanto meno osservata. Non sopportava che la scrutassero in quel modo.
    "Cosa vuole, dici?" portò una mano interna alla veste. "Se non la fa finita l'unica cosa che vorrà è non esser mai arrivata qui"
    Kenshin si era proposto di andare da sé ad -affrontarla-, ma lei si rifiutò con un cenno del capo.
    "Lasciamola parlare con tutti noi, però se farà le bizze la metto in castigo"
    La creatura odorava di decomposizione, di morte, di putrefazione e altre robette buone buone.
    Si sfregò le mani una con l'altra, sperando di non doverle usare già adesso. Voleva tenersi in forma per la parte divertente della missione.
    Non seguì Kenshin fisicamente o verbalmente, attese che le sue parole avessero un qualche effetto e producessero una qualche risposta, pronta ad ogni evenienza.

    Edited by Aesingr - 21/10/2017, 14:12
     
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    Eidous si lasciò sfuggire una risatina, forse lui stesso doveva imparare a usare termini più precisi e concreti per esprimersi, forse, e magari essere più conciso.
    "immagino che siamo in due... Cielo ora sembro il maestro del vuoto a sentirmi."
    Fece lui riferendosi alle frasi pseudo filosofiche del maestro del vuoto.
    Intanto, in quel momento, tutto infogato Kenshin sbraitava conto la ghoul.
    "buono furia, ci parlo io, c'è filing tra i non-morti, provo a parlarci io per primo."
    Fece Eidous avvicinandosi alla masticatrice di cadaveri, ebbe così modo di vederla meglio.
    Costatò che il tanfo di marcio derivava più più che altro dagli stracci che a stento coprivano le nudità della creatura che la stessa, da qui un odore di sangue si propagava, ella era infatti coperta di ferite di vario genere, sotto i ferri di un negromante esperto avrebbe persino riacquistato abbastanza fascino da competere con una donna normale visto che per quanto malridotto il corpo si presentava tutto sommato bene, dopotutto un ghoul è la primitiva forma di un un vampiro, una sorta di anello mancante tra i non-morti superiori come i vampiri e quelli inferiori come gli zombie.
    La ghoul che era a terra a quattro zampe come un animale con movimenti incerti e goffi si alzò su due zampe fissando il vampiro reale con i suoi vuoti occhi di un grigio molto chiaro che nascondevano riflessi scarlatti iniettati di sangue.
    Il suo corpo martoriato e rosso di sangue sembrava portare gli stessi squarci di quando era morta mai sanati da mano gentile, ma ulteriormente aperti da artigli e zanne fameliche di bestie o anni che corrono come vento per quella creatura corrotta che lottava contro fame e follia ogni giorno.
    "tutto ok? Perché ci segui?"
    Chiese Eidous cortese, i ghoul erano pur sempre di famiglia dopotutto.
    Lei lo fissava guardando lui, tutto e niente.
    "E... Ei-dous..."
    Il vampiro la fissò perplesso, lo conosceva?
    Era ovvio che lo conoscesse, era pur sempre una persona importante lì, ovvio che fosse conosciuto.
    Però perché allora il vampiro continuava a sentire di aver già visto quella creatura?
    Un ricordo molto vago, proveniste da un altra vita che credeva di aver rimosso del tutto poiché non voleva ricordare i suoi crimini, ma quel sentimento di Deshavu non lo mollava, sentiva di averla già vista... In condizioni migliori.
     
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    Kenshin non ottennte alcuna risposta da quell'essere decomposto, forse non era in grado di parlare come qualsiasi altra creatura date le strane condizioni in cui versava. In seguito intervenne Eidous, dicendo che tra lui e la ghoul c'era un certo feeling. Parola del tutto sconosciuta al samurai, quindi non capì cosa voleva dire realmente il vampiro con quel termine.
    "Il mio tono non era alterato se hai sentito bene, le stavo solo domandando una cosa." spiegò il guerriero aggrucciando le labbra in una smorfia scocciata. Non le rimase altro che scansarsi e lasciare i due a intendersi. Perciò il drago fece alcuni passi indietro (raggiungendo la linea immaginaria dove sostava Zakrina) e da lì osservò lo svolgersi della vicenda.
    La ghoul sostava a quattro zampe come una scimmia davanti al barone, fissandolo con i suoi occhi vuoti, grigi e per giunta scavanti nelle cavità oculari. Ad un certo punto ella si alzò e, dopo che il vampiro le domandò se fosse tutto ok, lei replicò balbettando il suo nome. Beh, allora era veramente in grado di parlare, Kenshin prima aveva addirittura pensato l'esatto contrario.
    "A questo punto si fa prima a contare le persone che NON conoscono Eidous qui..." mormorò a Zakrina.

    Void cerchiamo di non perdere tempo e andiamo dall'orco XD

    Inviato dal mio LG tramite ForumFree App



    Edited by H a w k e ; - 2/12/2017, 13:19
     
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    No dai questa cosa mi intriga, però si sbrighiamoci. Void invece di scrivere frasi abnormi su un concetto, magari fai prima se scrivi poche frasi ma fai accadere più cose nello stesso post. Poi ci riadattiamo, tranquillo


    Ma sul serio Eidous era così rinomato da arrivare persino a farsi chiamare per nome in quel luogo desolato e desolante? Per di più da una roba non molto viva e messa parecchio male, che cominciava a darle una strana sensazione di turbamento.
    Non certo per paura, quasi per pena forse; le sembrava come se quell'essere emanasse una certa tristezza, o perlomeno questo era quello che la sua sola visione trasmetteva.
    Probabilmente li avrebbe attaccati da un momento all'altro, ma in quel caso si sarebbe risolto tutto molto in fretta e avrebbero potuto proseguire molto più velocemente.
    "Chi sarebbe quella eEidous? Tua nonna?" chiese, accennando un sorrisetto. "Simpatica!"
    Almeno finché restava dov'era, a quattro o a due zampe che fosse.
    "Senta signora, siamo di fretta. Potrebbe molto gentilmente dirci cosa vuole e poi levarsi bonariamente dagli anfratti? Senza rancore..."
    Per quanto il suo aspetto fosse orripilante, la naturalezza di Eidous le suggerì che non ci sarebbe stato molto da temere. Restò accanto a Kenshin, comunque pronta a reagire.
     
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    Eidous guardava un pò perplesso la creatura che con un espressione ricambiava il suo sguardo con espressione vuota, poi l'illusione.
    "non può essere... Mery?"
    Fece il barone guardando permesso quella figura mentre era in preda ai peggio flashback.
    Era una vecchia amica di giochi e la sua prima cotta a 9 anni, la perdette di vista quando iniziò la guerra, quando i draghi bruciavano i villaggio e gli alti elfi il preda al delirio di superiorità come vera razza umanoide perfetta invadevano le città del uomo non cera posto per sentimentalismi, quando? Quanto da oppresso è diventato oppressore? Quando gli uomini che inizialmente erano vittime del assedio elfico divennero invasori assetati di follia?
    Forse era sempre stata quella la natura umana che cercava solo il momento giusto per manifestarsi in tutta la sua crudeltà superando semplicemente una sottile linea che non dovrebbe essere superata.
    Si stupiva il vampiro che quella ragazza di nobile famiglia abbia ceduto al cannibalismo pur di sopravvivere, poiché i ghoul sono persone defunte il qui corpo si rianima dopo la morte perché in vita hanno commesso azioni orribili primo tra i quali cibarsi di carne umana.
    Eidous ebbe una terribile epifania: Dopotuto potevano loro nobili mangiare ancora carne in quel periodo, anche se esseri come i draghi e i grifoni razziavano interi greggi e bestiame, ma la carne ormai era una delle ultime fonti di cibo visto che i draghi bruciarono quasi tutti i campi coltivati e si nutrirono delle ceneri*.
    Non poteva essere davvero manzo, se le fattorie bruciavano e venivano svuotate da creature contro qui i fattori potevano sperare solo in una morte rapida quale altra carne poteva essere reperita?
    Eidous voleva difendere l'umanità allora, ma come poteva allora difenderla da se stessa?
    Si chedeva quanti come lei ancora si agitassero per le paludi, ma preferiva non pensarci.
    Zakrina intanto faceva alcuni dei suoi discorsi assurdi sul fatto che la ragazza non-morta fosse sua nonna e aggiungendo di sbrigarsi, probabilmente quel viaggetto nella palude si stava facendo monotono e la noia si faceva sentire, probabilmente era lo stesso per keshin che si affretto a chiarirsi col vampiro, non sia mai che il suo onore ne venisse toccato.
    Eidous si voltò ad ascoltare i due amici e "fedeli" servitori per poi tornare a guardarla notando che faticava a parlare a causa si uno squarcio sul collo che senza adeguate cure rendeva per lei parlare difficile.
    Il vampiro provò pieta per lei, non poteva lasciarla lì, forse dopo la faccenda degli orchi avrebbe potuto grazie alle conoscenze mediche e negromantiche sistemare le sue membra malridotte.
    "No Zakrina cara, è una vecchia amica d'infanzia, e a dire il vero non mi aspettavo di rivederla.
    Credo dovremmo portarla con noi, poi per il clan degli orchi non manca tanto."

    Fece Eidous sorridendo ai due mentre Mary li fissava con quella disturbante espressione vacua.
    Si erano però distratti troppo per la ghoul e la noiosa traversata contribuì ulteriormente a far abbassare le armi al gruppo, che si rese troppo tardi di essere stati circondati da orchi che gli puntavano, asce, archi, spade e lance.
    "rettifico, siamo mooolto vicini al clan degli orchi."
    Fece Eidous alzando le mani in segno di resa, non voleva combattere, e sperava lo portassero a discutere col loro capo, per quanto sia difficile da capire infatti anche gli orchi hanno una forma di codice morale basato sulla forza e l'onore personale (sopravvissuto di aver sfracellato a mazzate più crani degli altri guerrieri e cose simili), dopotutto erano guerrieri forti e tenibili, non luride canaglie che pugnalano alle spalle come i goblin.
    "Vi siete persi? Il grande Eidos che passeggia con tre scagnozzi a quattro passi del nostro villaggio, non è una cosa che si vede tutti i giorni, ma un pò ci speravo per mio padre."
    Fece avvicinandosi un orco molto giovane con capelli dread color fango raccolti in una coda, aveva la pelle tra il verde e il grigio, gli occhi erano grigi come quelli di un falco, aveva una bocca larga da qui sbucavano dalla mascella inferiore le zanne tipiche degli orchi, una delle quali lievemente scheggiata di lato, aveva una corporatura tutto sommato snella per gli standard ocheschi, molto agile e atletica, probabilmente necessaria per campare ad Adorix, ma muscolatura era comunque notevole e quasi competeva per quanto riguarda il fisico con Eidous.
    L'orco come gli altri indossava una corazza in cuoio d'alligatore e oricalco ochesco, una corazza da vero orco barbaro, che però si distingueva dai suoi compagni per il fatto che non indossasse un elmo in modo che il vampiro lo riconoscesse.
    "Sgranocchia-crani del clan durosso, figlio del grande Ossoduro capoclan dei Durosso, detto Sgra per gli amici e i nemici.
    Sai è bello vederti in circostanze diverse dalle volte in qui mandi letteralmente in fumo i miei commerci di droga appiccando fuoco con frecce infuocate i miei campi di oppio, marjuana e mandragole, il mercato degli ingredienti alchemici proibiti, come quello della prostituzione, del mercato delle armi e della droga in un paese grande come Kengard come nel resto del mondo avrai capito non è un mestiere semplice e sono stanco delle vostre stronzate.
    Volevate la mia attenzione? Ora l'avete, portami da tuo padre."

    Era tutto vero, il busyness di Eidous era tutt'altro che in regola con la legge, aveva bisogno di entrate costanti per finanziare le ricerche scientifiche condotte ad andorix, era una meritocratica quasi-monarchia criminale quella di Eidous, Kengard era un meraviglioso paese: pieno di opportunità e ricchezza, un paese di clienti, ma pochi sapevano che questo male era a fine di bene superiore, poiché le ricerche di Eidous in realtà erano mirate a migliorare i canoni di vita della popolazione Kengardiana e inoltre la droga e le armi non erano principalmente per la vendita nel continente ma per un traffico intercontinentale al fine di"rabbonire" eventuali popolazioni pericolose per Kengard, appunto vendendo loro per farli familiarizzare con Kengard per prevenire invasioni, magari dicendo di fare uno sconto come amati clienti, traendo però un enorme profitto.
    Questo per preservare Kengard da attacchi di demoni estradimensionali, ogri assatanati, vichinghi, pirati, goblin, sciamanti, i folletti birboni e gli dei sanno solo cos'altro!
    Poi sarebbe assai sciocco attaccare chi ti costruisce le armi e finanziare popoli bellicosi a farsi la guerra con le armi andorixiane ha agito e continuava ad agire come deterrente per far sì che molte civiltà pacifiche anche fuori Kengard venissero distrutte.
    Ma quelli erano un clan di orchi furbi e sapevano cosa distruggere per essere una spina nel fianco del vampiro che aveva lavorato duro con molti progetti per far si che i campi riparati sulla crowrock fossero adatti al agricoltura delle sue coltivazioni, come le risaie e le mura intorno alla città dei corvi, era stanco di veder andare a rotoli mesi di progettazioni, era immortale, ma a volte sembra che nemmeno l'eternità gli bastava per far tutto.
    "si ti porterò da lui, ma forse sarà stata l'ultima volta che brucio i tuoi campi ora che sei qui, dovete consegnarci tutte le armi, niente scherzi, vi perseguiremo per bene per assicuraci che non siate armati, non vorremmo certo che qualcuno si faccia la bua no?"
    Fece sarcastico sgranocchia-teschi, parlava fluentemente il Kengardiano, malgrado avesse il pesante accento del orchese.
    Tre orchi si avvicinarono per recuperare l'eventuali armi del vampiro e i suoi compagnia qui si era aggiunta la ghoul che sembrava fissare tutti con aria confusa persa com'era nel labirinto onirico della sua mente corrotta dalla sua condizione di non-morta.
     
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    Il vampiro disse che quell'essere semiputrefatto sarebbe dovuto venire con loro. Lei poteva anche essere d'accordo, in fondo non le stava sembrando aggressiva o pericolosa, né tantomeno intenzionata ad far del male a qualcuno. Sembrava piuttosto in procinto di cadere a terra a causa delle menomazioni del proprio corpo, faceva quasi un po' pena oltre che schifo.
    "Per me puoi fare quello che vuoi, basta se ne stia buona"
    Avrebbe voluto dire -e lontana da me-, ma evitò dato che sembrava avere dei rapporti con il barone o qualcosa di simile. Per quanto ne sapeva era probabile che Eidous andasse a letto anche con non morti di quel calibro, e ci codesse pure.
    Era curiosa di sapere come sarebbe andata a finire tra un essere del genere e il barone, sarebbero usciti dei vampirelli putrefatti che parlavano quanto Eidous ma con l'accento malinconico e scomposto di quella creatura in procinto di decomporsi? O santissimi dragoni celesti...

    Nel parlare e nel pensare a scene di sesso improponibili, si resero conto con un pizzico
    di ritardo della situazione circostante, o magari Eidous si era distratto troppo. Zakrina sentì delle presenze imporsi nei dintorni, ma si accorse solo in quel momento trattarsi degli orchi di cui parlava Eidous. Con autorità questi subito vollero chiedere loro le armi, dopo un iniziale battibecco tra uno di loro e il barone, su mandragole, frecce di fuoco e teschi sgranocchiati.
    Si, di teschi aperti e sgranocchiati ce ne sarebbero stati diversi, se si azzardavano ad avvicinarsi a lei. Magari Kenshin e Eidous potevano cavarsela anche senza armi, ma Zakrina dubitava di poter buttare giù un orco a mani nude. Inoltre era convinta che il samurai non avrebbe abbandonato la sua spada per nulla al mondo, le vibrazioni che avevano causato gli impatti tra la sua spada e quella del dragone le avevano suggerito quanto forte fosse il loro legame.
    Fece un passo indietro, fissando con aria truce quel bestione corazzato a cui si poteva sputare in un occhio, essendo l'unico a volto scoperto.
    "Se vuoi prenderti tutta la roba inutile che Eidous ci ha dato fai pure, ma se ti provi ad avvicinarti alle mie armi..." non completò la frase, non le venne in mente niente di figo per concluderla.
    Ebbe il lampo di genio voltandosi a cercare con la coda dell'occhio la non morta.
    "Capirai come si sente quella"
    Indicò la rediviva amica di Eidous, che per qualche motivo continuava a star loro dietro nonostante avesse capito di trovarsi in un potenziale pericolo. O forse non l'aveva capito? O forse non gliene fregava nulla? O forse quegli orchi si stavano avvicinando un po' troppo per i suoi gusti?
    Portò una mano ad uno dei due nunchaku, pronta a reagire in qualsiasi momento.
    "Eidous convincili a starmi alla larga, o non ci saranno trattative"
     
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    Sgranocchia ossi si avvicinò a Zakrina e la scrutò co quegli occhi grigio argentato.
    "La mia razza ammira la forza del corpo di un guerriero, ma la vera forza di esso è nello spirito.
    Lascerò che sia il tempo a dire se il tuo sia coraggio... O follia.
    E sia tenetevi le armi, forse sarebbe una mancanza di rispetto se vi privassi delle armi. Basta che mi seguite voi quattro."

    Fece Sgranocchia-teschi conducendo i quattro nel villaggio.
    Era una serie di capanne semplici circondate con un solido recinto in legno, c'era una orca con un grembiule da fabbra che lavorava l'oricalco martellando sapientemente il metallo sul incudine.
    Gli orchi oltre che essere ottimi guerrieri erano bravi fabbri, non al livello dei nani, massimi esperti di metallurgica o degli elfi maestri nella lavorazione di metalli nobili come il mithil e del legno, ma nemmeno gli orchi se la cavavano malaccio, creando corazze di per se spoglie e minimali, ma dal punto di vista del efficenza molto resistenti e durevoli.
    C'erano anche degli orchetti, degli orchi bimbi, che giocavano a combattere con bastoni o manici di scopa con l'entusiasta gioia tipica dei piccoli, indindentemente dalla specie il più delle volte.
    Le madri degli orchetti vedendo i quattro estranei li richiamavano in casa e tutti chiudevano le saracinesche vedendoli passare, senza però smettere di spiarli tra le fessure delle saracinesche, incoraggiante di primo impatto.

    Edited by Master of Void - 20/1/2018, 09:21
     
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    Molto probabilmente Eidous conosceva quella ghoul, difatti Kenshin lo udì pronunciare il suo nome. Provò a incrociare lo sguardo del vampiro ma esso pareva perso nel vuoto, tipico di chi scavava profondamente nei ricordi. Voleva dirgli se andava tutto bene ma per rispetto e educazione non si concesse di fargli quella domanda, temeva che così facendo avrebbe rivoltato la lama della piaga.
    Dopo una serie di allegre battute dette da Zakrina, il barone finalmente rispose che quella ghoul non era altro che una vecchia amica d'infanzia. Dovevano inoltre portarsela dietro fino alla tana degli orchi, dove risiedeva il loro clan. Kenshin annuì rabbrividendo: il solo sguardo di quella creatura più morta che viva gli dava un senso di disagio.
    "Se quella è una vecchia conoscenza di Eidous, come diamine ha fatto a ridursi in quel modo? E soprattutto perché? pensò titubante il drago elettrico.
    Con quei pensieri riprese a camminare al fianco di Zakrina e dietro il barone che guidava la spedizione. Quest'ultimo disse di essere molto vicini al luogo predestinato, difatti il gruppetto non ebbe nemmeno il tempo di reagire che venne immediatamente circondato da orchi di tutte le fattezze e dimensioni, con le loro rispettive grezze armi puntate contro. Kenshin, a denti stretti, si mise in posizione i guardia con la mano destra sull'impugnatura della propria katana, pronta a sfoderarla in caso di attacco. Per il momento nessuno aveva l'intenzione di sferrare l'offensiva, dato che il vampiro alzò le mani in segno di resa.
    "Stai attento a chi dici scagnozzo." ribattè il drago con tono orgoglioso verso quell'orco con dei strani capelli che si stava avvicinando a loro. Generalmente in quelle situazioni la migliore scelta era stare zitti ma l'orgolio di un samurai non se ne stava buono e timoroso come un cane bastonato.
    Con una smorfia stampata sul viso, Kenshin alla massima allerta analizzò gli orchi che avevano circondato lui, Zakrina, la ghoul e Eidous. Non emanavano un odore buonissimo, anzi, puzzavano molto. Forse ciò per colpa dell'ambiente marcio in cui vivevano. Le loro fattezze erano perlopiù grandi e goffe ma in compenso muscolose, quindi dovevano essere piuttosto forzuti. L'unica eccezione era l'orco che aveva parlato prima, il quale aveva un fisico molto più atletico rispetto ai suoi compagni.
    Eidous in qualità di capo della spedizione parlò e da quei discorsi il drago si rese conto che il barone commerciava roba che generalmente si trovava nei mercati neri. Droghe e intrugli alchemici dall'uso proibito. Il motivo del "litigio" era infatti che gli orchi bruciavano i campi dove coltivavano le piante allucinogene. Fin lì la cosa non scosse più di tanto Kenshin, fino al momento in cui l'orco con i strani capelli non ordinò al gruppetto di posare le armi. Il samurai non si era mai separato dalla sua fedele e infallibile spada, come poteva accettare una cosa simile? Strinse ancora di più l'impugnatura della sua Inazuma fino a far sbiancare le nocche.
    "Non potete privarmi della mia compagna di guerra!" esclamò autoritario il drago. Per fortuna l'orco cambiò idea, vedendo anche la reazione di Zakrina. Kenshin emise un sospiro di sollievo e seguì l'orco che li condusse all'interno del villaggio. Esso si rivelò essere tutto sommato semplice d'aspetto, composto da un'ampia recinzione con all'interno modeste capanne di legno. Popolato interamente da orchi (ovviamente...), ognuno era intento a svolgere il proprio lavoro. C'era chi lavorava il metallo, chi portava grandi casse avanti e indietro, chi discuteva sugli affari interni. C'erano anche dei bambini di orco che giocavano a tirare di spada con pezzi di legno o manici di scopa. Era tutto sommato un ambiente tranquillo e abbastanza sereno, oscurato però dal gruppetto di passaggio: difatti la popolazione locale, accorgendosi della loro presenza, si ritirava timorosa dentro alle loro dimore. Solo un bambino rimase fuori a guardare gli estranei, nonostante i frequenti richiami allarmati della propria madre a poca distanza da loro. Il piccolo non sembrava affatto impaurito a differenza degli altri abitanti, anzi, guardava incuriosito Kenshin e Zakrina.
    "Una signora-guerriera? Che forza!" esclamò l'orchetto vedendo l'umana. Poi i suoi piccoli e curiosi occhi giallastri scivolarono sul drago in forma umana.
    "Signore con l'armatura blu, che bella spada che hai! Ma perché hai una benda sull'occhio destro?"
    Kenshin si fermò di colpo, rimanendo interdetto da quella domanda. Involontariamente, riportò alla luce dolorsi ricordi che desiderava dimenticare. La curiosità dei bambini a volte poteva fare male.
    "Non...sono cose che ti riguardano, ragazzino." gli disse, cercando di essere meno sgarbato possibile. Lo ignorò con lo sguardo e passò avanti, lasciando il bambino in balia della sua domanda senza alcuna risposta.
    Kenshin iniziò a sperare di finire quella missione il prima possibile.
     
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    Zakrina seguì il gruppo silenziosamente, senza mostrarsi circospetta né in allerta, ma sempre pronta a reagire qual'ora le cose si fossero messe male.
    Tutto pareva oscurarsi e adombrarsi mentre avanzavano, come la presenza di estranei nel villaggio spingesse gli abitanti a rintanarsi come scoiattoli tra i massi.
    Anche per lei tutta quella riservatezza era esagerata, soprattutto per lei. Che paura potevano fargli? Forse era Eidous ad incutere quel timore, se non altro anche solo perché non volevano sentirlo parlare a caso di robe inutili come al suo solito.
    Un cucciolo della loro razza si avvicinò a Kenshin, incuriosito dalla sua benda e dalla sua armatura. Il samurai gli rispose in maniera un po' scarbata, ma probabilmente era comprensibile.
    Zakrina si chinò sul bambino per sussurrargli in un orecchio.
    "Sshhh... è un po' burberone, te lo raccontiamo un'altra volta va bene?"
    Quello parve pensarci un attimo su, poi annuì.
    "La voglio anch'io la benda, è bellissima!"
    La ragazza sorrise pensando di strapparsi il mantello e farne una benda per accontentarlo, ma accorgendosi che gli altri stavano allontanandosi gradualmente decise che poteva anche rimandare a più tardi.
    "Adesso dobiamo svolgere un lavoro, quando abbiamo finito di a tua mamma se possiamo incontrarci così te ne regalo una. Che ne pensi?"
    Gli menò una leggera pacca su una spalla e si diresse a passo svelto accanto a Kenshin, proseguendo la loro avanzata. Il bambino rimase qualche secondo immobile, come a recepire il messaggio, poi sbuffò leggermente e tornò da dove era venuto.
    Dove si stavano dirigendo? In effetti la incuriosiva quel luogo, ma era dall'inizio del viaggio che non succedeva niente di particolare e si stava un po' spazientendo. Non che dovesse esserci per forza gente da malmenare ma in somma, per cosa li aveva portati Eidous se il loro compito era stare attenti a non inciampare tra i fanghi e le radici della palude?
    Si accostò al drago e gli poggiò una mano sulla spalla sinistra, anche se era leggermente più alto di lui.
    "Ciò che ci ferisce ci fortifica Kenshin, non pensare a ciò che hai perso. Pensa a ciò che ancora hai, e a come puoi usarlo. Ma..." fece una piccola pausa, sogghignando. "non credo di dovertelo dire io, dico bene?"
    Cercò di tenersi lontana il più possibile da quella gente che li stava scortando, non voleva né che loro si sentissero minacciati da lei né che la opprimessero troppo.
    Era in un certo senso insolito per lei sentirsi così protetta ma esposta allo stesso tempo, solitamente poteva contare unicamente sulle proprie forze e non aveva timore di alcun che.
    In quel momento però aveva una grande responsabilità, e anche se si trattava di aiutare qualcuno probabilmente molto più potente di lei si sentiva in dovere di fare del suo meglio. Non che temesse di deludere qualcuno all'infuori di se stessa, più che altro non voleva che il barone si mettesse in altri casini inutilmente. Sicuramente in tal caso ne avrebbero risentito pure loro.
    Si rivolse poi ad uno degli orchi al suo fianco, con un'occhiata il meno possibile astiosa, ma un pizzico pungente.
    "Avete qualche strumento qui? A parte tamburi, corni e roba di guerra. C'è qualcosa che potrei provare?"
     
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    Eidous camminava sicuro nel villaggio, alcuni vedendolo cercarono di trattenere le risate per i calzoni ridicoli che portavano o si nascondevano per evitare di sentire un farneticante discorso del vampiro.
    Al improvviso un orco bimbo fece una domanda a Kenshin che probabilmente risvegliò ricordi che cercava di assopire perché quest'ultimo rispose al piccolo un pò in maniera sgarbata, ma fortunatamente Zakrina consolò il piccolo che spiegò che trovava figa la benda e che ne voleva una anche lui.
    Eidous non s'intromise, ma forse il dragone del tuono doveva essere meno duro, dopotutto il passato era passato.
    L'orco a qui Zakrina si era rivolto grunì e la squadrò un attimo prima di rispondere.
    "dipende... tu sai suonare chitarra? Io n'avere un'unica nel'suo genere bela bela! Yuk yuk yuk! Ma solo uno musicantore veramente bravoso saprebbe suonare senza fare bua."
    Fece orgoglioso l'orco totalmente sgrammaticato che si rivelò sorprendentemente un "amante di musica".
    Sgranocchiateschi li stava intanto guidando verso la capanna del capo, ma un essere emerse da un pozzo.
    Era un enorme serpente con dodici zampe piumate lungo il corpo verde scuro coperto di squame, il muso era come quello di un serpente, ma aveva un becco sulla punta e una cresta rossa sulla testa.
    Quel essere era...
    "UN BASILISCO! Tutti indietro!"
    Fece l'orco sgrammaticato che era diventato improvvisamente grammar nazi per la paura.
    La bestia sibilò minacciosa attaccarlo voleva dire gravi perdite a causa del veleno che avrebbe ucciso ogni vivente con qui entrava a contatto se non veniva curato in tempo, ma Eidous era un non-morto e gli effetti del veleno su di lui non sarebbero stati letali anche se dinanzi si parava il re dei serpenti, un viperone lungo si e no 15 metri che soffiava e sputazzava veleno corrosivo ai suoi piedi.
    "Zakrina! Kenshin! Mette subito le maschere antigas e aiutatemi ad attirarlo fuori dal villaggio o avvelenerà tutti! Presto!!! E non combattetelo da vicino! Tenete le distanze ed'evitate a ogni costo di guardarlo negl'occhi!"
    Urlò Eidous ai due seguaci prima di buttarsi indietro evitando una testata della creatura, senza riuscire a evitare che qualche gocciolina di veleno corrosivo gli bucasse il mantello.

    ecco un pò d'azione.
     
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    Il modo in cui aveva agito era stato sicuramente poco cortese, però aveva i suoi motivi in fondo. Zakrina, dopo aver "accontentato" in qualche modo il povero orchetto rimasto deluso e perplesso dalle parole di Kenshin, raggiunse quest'ultimo e gli poggiò una mano su una spalla -o meglio, sull'armatura-. Ciò che gli disse fu in qualche modo rassicurante e l'umana riuscì a scucirgli un sorriso quasi spensierato.
    Purtroppo quel barlume di secondi felici furono preso rimpiazzati dall'improvvisa comparsa di un serpentone enorme e sibilante. Un basilisco per l'esattezza, come venne definito dall'orco sgrammaticato amante di musica che prima stava parando con Zakrina.
    Tutto precipitò nel caos, il villaggio era nel panico.
    Eidous, rivolto soprattutto al drago e all'umana, lanciò subito l'allarme di non guardare il basilisco dritto negli occhi e di mettere le maschere anti-gas che i due avevano in dotazione, con l'ordine di attirarlo fuori dal centro abitato per evitare gravi danni alla popolazione. Kenshin fu piuttosto scaltro a indossare l'accessorio sul volto e sguainare la spada, mettendosi in posizione di difesa.
    Con l'unico occhio rivolto verso il basso (e usando una pozza d'acqua ristagnante come specchio per tenere sotto controllo i movimenti della bestia), emise un forte urlo con l'intenzione di attirare le attenzioni del basilisco. Poi il suo corpo si avvolse di fulmini, come se indosso avesse avuto un'armatura elettrificata.
    Tecnica V: High voltage
    Kenshin in questa tecnica, si ricopre di fulmini e crea una vera e propria armatura elementale sottile ed adiacente al corpo, con lo scopo di non farsi acciuffare o di tenere alla larga gli avversari. Se infatti quest'ultimi sfioreranno o toccheranno il corpo di Kenshin, i nemici saranno soggetti a scosse elettriche di media intensità (i danni variano comunque a seconda del bersaglio e dell'elemento). Inoltre i fulmini che avvolgono il drago, creeranno un campo di elettricità statica che farà drizzare i capelli o i peli di coloro che ha intorno a circa 4-5 metri.
    Un uso prolungato di questa tecnica comporterà il prosciugamento delle energie di Kenshin.
    Nota bene: può usare questa tecnica anche da umano, ma la forza e l'intensità della barriera saranno minori rispetto a quando la genera in forma draconica.
    Il bagliore che emanava era forte e di colore ciano. Forse la bestia sarebbe stata attratta da quella luce apparentemente invitante per un rettile/pennuto troppo cresciuto, così Kenshin si sarebbe fatto inseguire fuori dal villaggio.
    Fece due passi indietro con lo sguardo verso il basso, poi voltò le spalle al basilisco e iniziò a correre come un forsennato, velocissimo.
    "Io lo attiro fuori dal villaggio, poi dovremmo sbarazzarcene in qualche modo quando siamo fuori!" urlò. La maschera ovattava la maggior parte delle parole. Non era facile farsi sentire con quella roba addosso.
     
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    L'orco le aveva anche risposto? Sul serio... affermativamente?
    Ok, le cose erano sicuramente divertenti. Da quello che riuscì ad interpretare la chitarra di cui stava parlando quell'energumeno doveva essere adattata alle loro dita, quindi molto robusta e rigida. Chi sa come diamine l'avrebbero suonata, con una clava come plettro probabilmente. Si mise le mani sui capelli immaginando come venivano trattati lì strumenti delicati come chitarre, liuti e viole, se veramente erano fatti nel modo in cui sperava.
    Aberranti deformazioni di legno e metallo non le avrebbe accettate, sarebbe stato un insulto all'insulto stesso. Non erano probabilmente strumenti degni di essere chiamati tali, ma in fondo ogni forma di musica a lei piaceva se non si trasformava in una cacofonia di bestemmie e ingiurie sonore. Scosse la testa, ridacchiando.
    "Me la farai provare, allora"
    Stavano per giungere a destinazione, ma lungo il tragitto da un pozzo emerse fierissimo un bel serpentone squamoso orripilante, una cosa che non aveva mai visto prima e che non prometteva per nulla sicurezza e dolci coccole. Puzzava inoltre come una fogna imputridita nei secoli, mischiata al tanfo umidiccio e stantio di un sottosuolo marcito.
    Dannazione, che roba era? Eidous subito li avvertì e li mise in guardia, non dovevano guardarlo negli occhi ne respirare la robaccia che emanava. Avrebbe dovuto indossare uno di quegli accessori improponibili che si trovavano fra le cianfrusaglie nel mantello, ma non è che proprio le andasse più di tanto.
    Decise per quella volta di accettare senza replicare, anche perché pure Kenshin l'aveva fatto e non voleva lasciarlo solo alle follie del barone. Si voltò dall'altra parte, dando tranquillamente le spalle alla creatura mostruosa, muovendosi mentre si infilava la maschera con pochi movimenti meccanici.
    Era curiosa di capire cosa sarebbe successo se l'avesse fissata direttamente negli occhi, ma aveva l'idea che non sarebbe stato piacevole. Mentre Kenshin la attirava a suo modo, dopo aver sguainato la spada ed essersi coperto di una fighissima aura elettrica e luminosa, lei si allontanò e si avvicinò ad uno dei radi alberi lì vicino. In quella palude era facile trovare piante flessibili, afferrò un ramo e lo spezzò in totale tranquillità.
    "Scusa alberello, mi serve il tuo legno" fece, sogghignando e dando una pacca al tronco. Non le piaceva il modo in cui la propria voce usciva da quell'affare che si era applicata alla faccia.
    In un minuto aveva ricavato un arco abbastanza flessibile e quattro frecce dalla punta affilata, anche se non proprio resistente come avrebbe sperato. Era abituata a limare la cima del legno in modo da farla essere tagliente, ma in quel momento non le serviva più di tanto ferire la bestia quanto attirare la sua attenzione. Prese il rampino, quell'affare che Eidous aveva detto servirle per arrampicarsi in posti brutti, tese al massimo la fune non molto spessa che lo componeva e si aiutò con la pressione di un piede sul suolo per mantenerne una cima in tensione. Lo assicurò ai capi del ramo, dopo un paio di manovre incasinate in cui si diede la punta del rampino tipo nei denti... o da altre parti poco lecite.
    Tutta fiera, con suo arco improvvisato (questa volta anche troppo) in meno di due minuti, incoccò uno dei dardi altrettanto improvvisati e lo scagliò contro il mostro, sperando di colpirlo abbastanza violentemente da attirare la sua attenzione.
    Chiuse gli occhi dopo il primo lancio, giusto per sicurezza, e continuò con altre due frecce dove lo sentiva muoversi e strisciare con l'aiuto delle sue simpatiche zampine piumate. Più o meno l'arco funzionava, anche se le frecce non partivano con la forza necessaria a causare ferite, né erano sufficentemente acuminate da provocare danni seri. L'importante era che facessero il loro dovere, e che l'estremità del rampino non srotolata non facesse strani scherzi e le si aprisse di nuovo in posti poco leciti. Sarebbero partite maremme kengardiane in ogni direzione, senza ritegno alcuno. Le bestemmie orchesche avrebbero potuto solo accompagnare.
    Rimaneva un solo proiettile, l'avrebbe conservato per dopo.
     
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    Il basilisco doveva aver preso molto del genitore pennuto, poiché quel cervello di gallina appena visto Kenshin avvolto nella corazza elettrica in modo molto ignorante si avvicinò a lui come ipnotizzato.
    "Uhhhhh, luccica!"
    Disse il basilisco con una voce acuta e fastidiosa seguendo i movimenti delle scariche elettriche sul corpo del dragone.
    Zakrina invece lo colpì con una freccia, freccia di qualità pessima, tanto da rimbalzare via dalle squame senza conficcarsi nel corpo della bestia.
    Un attacco debole, ma sufficente a far del male al basilico che s'arrabbiò non poco e caricò Zakrina saltando fuori dalle mura del villaggio.
    Eidous però non era dell'idea di lasciar morire la tua dolce Zakrina a causa del veleno letale di un basilisco deficente si lancio sulla serpe, l'avrebbe affrontata a zampe nude.
    Il vampiro rapido come un'ombra intercettò il nemico scagliando una potente spallata alla belva facendola capitolare di lato per poi tiragli una pedata sul fianco della testa tramortendola momentaneamente.
    Dopo di che Eidous prese il basilisco per la coda e cominciò a girare su se stesso tenendo la serpe gigante per poi scagliarla via chi sa dove nella palude urlandogli mentre lo scagliava."E NON FARTI PIÙ VEDERE!!!"
    il vampiro data prova di forza alle due guardie e agli orchi, che si erano riuniti davanti al vampiro vocianti e sproloquiando frasi di vario genere mentre Eidous si dirigeva alla casa lunga del capoclan, si sentiva discutere molto dentro, era meglio non farli aspettare dunque.
     
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