Dramma orchesco

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    Eidous Entra.

    Eidous insieme a Zakrina e Kenshin stava camminando lungo un sentito che attraversava una delle poche zone relativamente asciutte della palude, il vampiro in testa faceva da guida indicando le parti migliori in qui passare.
    Il vampiro aveva sconsigliato agli altri due di andare in volo perché preferiva essere più discreto visto che a causa della pioggia battente non c'era nebbia, poi la pioggia copriva il loro odore e il rumore che facevano, malgrado ormai l'intera fauna di Andorix aveva una paura folle di Zakrina potevano girare indisturbati, ma non si sa mai, ormai si stava facendo buio, quando le tenebre calavano ad Andorix era un autentico spettacolo: I fantasmi che vagavano tra i loro inquietanti lamenti, intere famiglie di kodama che li fissavano da sopra gli alberi con i loro grandi occhi tondi, agitado le loro testoline producendo un rumore simile a quello delle maracas e i fuochi, che volteggiavano aggraziati sopra i mucci d'ossa che emergevano dalle acque putride.
    Queste creature illuminavano le foreste di mangrovie che li circondavano, persino alcune piante facevano luce, come funghi splendenti grandi come alberi che illuminavano certe zone o piantine simili ad anemoni marine che agitavano i loro tentacoli visto che dovevano essere un qualche tipo di pianta carnivora, il trio passo sotto uno di quegli immensi funghi mentre nel oscurità gli occhi di migliaia di creature li fissavano con circospezione nel buio.
    Eidous sapendo che gli altri due non vedevano al buio si fermò sotto il fungo che con la sua bioluminescenza li illuminava come se fossero stati sotto un lampione, inoltre sotto il cappello del fungo erano riparati dalla pioggia, anche se per lo meno anche i mantelli anfibi li riparavano dalla pioggia del temporale, e persino un fulmine squarciò il cielo.
    Il vampiro prese un'ampolla che l'agitò, il liquido al interno emise iniziò a splendere illuminando la zona circostante, prese altre due fiale e le passo ai due compagni di viaggio.
    "Estratto di fungo fantasma, il fungo fantasma è il miceto gigante bioluminescente sotto qui ci troviamo, da esso si ricavano queste sorta di torce che non bruciano.
    Per accenderle bisogna scuoterle, e se si spengono scuotetele nuovamente, terranno lontano i non-morti e alcuni mostri, ma le creature piu grandi e pericolose sono attratte dalla luce, quindi se sentite che qualcosa si avvicina copritele col mantello.

    Fece Eidous dando le ampolle ai compagni di viaggio mentre i Kodama li fissavano curiosi come bambini dai rami degli alberi, riparandosi dal temporale sotto le foglie delle mangrovie.

    ho citato i Kodama visti nella principessa mononoke perché sono veramente Pucci :3


    Edited by H a w k e ; - 12/8/2017, 17:56
     
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    Finalmente il trio era in cammino per la missione ed erano ormai immersi nell'ambiente palustre da una buona mezz'ora. Kenshin, mantenendo la sua forma umana, si strinse nel mantello dotatogli da Eidous: tutta quell'umidità non ci era proprio abituato. Senza il mantello molto probabilmente si sarebbe infradiciato a dir poco... Già si sentiva i capelli saturi di acqua. Potrebbe aver messo il cappuccio voi direte, ma gli copriva buona parte del viso e gli oscurava l'unico occhio a lui disponibile.
    "In confronto l'umidità della Città dei Corvi non era niente..." borbottò il samurai, osservandosi intorno.
    "E l'umidità delle risaie sotto il mio vecchio orfanotrofio era davvero, davvero accettabile." pensò. Come se poi non bastasse, iniziò a piovere a dirotto. Un fulmine squarciò il cielo illuminandolo a giorno e, quando il suo bagliore sparì in un mezzo secondo, Kenshin notò altri bagliori spettrali che coloravano l'ambiente palustre. Quando aguzzò la vista, si accorse che i strani bagliori azzurrognoli appartenevano a dei fantasmi che vagavano senza meta, riempendo l'ambiente con le loro malinconiche lamentele. Il drago rimase un attimo fermo a osservarli, come se compatisse il loro dolore silenziosamente. Dopo alcuni secondi però dovette raggiungere gli altri riparati sotto un grande fungo bioluminescente.
    "Sono gli spiriti di creature affogate... in queste acque?" domandò a Eidous, quando questo inaspettatamente gli porse una fiala contentente un liquido. Seguendo le istruzioni del vampiro, egli scosse il contenitore e il fluido prese lentamente a illuminarsi.
    "Tiene lontano i non-morti e attira le creature più grosse?" chiese, ripetendo le parole del vampiro e spostando la fiala intorno a sé.
    "Allora per regola dovrebbe dare fastidio allo stesso Eidous, essendo un vampiro." La tentazione di provare quella roba sulla sopracitata creatura era forte, almeno per vedere se realmente era efficace... Ma un suono alquanto familiare lo attirò, tanto da voltarsi dalla parte opposta. Puntò la fiala verso un albero di mangrovie e... Sotto le sue foglie vide dei kodama che ruotavano la testa, producendo il loro tipico suono che li caratterizzava. Il drago rimase meravigliato.
    "Sono... Sono dei kodama! Come è possibile che esistano pure qui?" esclamò, sorridendo.
     
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    Zakrina viene... dallo stesso posto di Eidous e Kenshin xD


    Giustamente la pioggia la faceva da padrona, e il metodo migliore per ripararsi era ficcarsi sotto a un fungo che pareva tutto fuorché rassicurante. Il bagliore strano che emanava riluceva in maniera sinistra nella tetra notte andorixiana.
    Nel tragitto non si stupì di tutto quello che incontrò, la "fauna" di quel luogo, se poteva esser considerata tale, aveva qualcosa di tremendamente strano. Zakrina non aveva mai creduto a vite dopo la morte, resurrezioni o cose simili, e considerava quei fantasmi e quegli esseri spiritati nei dintorni solo frutto dell'infinita vastità della natura.
    Anche se alla domanda di Kenshin Eidous avesse risposto affermativamente, avrebbe sicuramente trovato un modo razionale di spiegare la loro esistenza. Ciò nonostante già bastava Eidous ad infrangere la regola del non ritorno, tutto in un certo senso poteva esser considerato possibile se si aveva i mezzi e la volontà per ottenerlo.
    Si protesse nel mantello, che si rivelò incredibilmente utile per ripararsi dalla pioggia. Si domandò se, rendendosi invisibile, la pioggia non l'avrebbe più vista e l'avrebbe lasciata in pace.
    Si ammantò tutta nel tessuto nero, e si accorse di esser improvvisamente divenuta invisibile. Era straordinario, così tanto che cacciò un urletto stupito. La pioggia però non smise di colpirla, dannazione quelle gocce vedevano anche l'invisibile...
    Si nascose meglio sotto al fungo luminoso, tornando fuori dal mantello.
    "Figo!"
    Si sentiva molti occhietti puntati addosso, strane creaturine piccole e candide dall'aspetto bizzarro se ne stavano tutt'attorno al fungo nelle piante circostanti.
    Si chiese se fossero buoni da mangiare.
    "Kodama?" chiese, mentre prendeva ciò che il barone le stava porgendo. Con quella sorta di torcia avrebbe scacciato le creature non morte? Ma che solo avessero provato ad avvicinarsi! Altro che torcia ci voleva con quegli esseri, una bella bastonata tirata bene sarebbe stata molto più efficace.
    "Allora grande barone Dark Eidous l'imprescindibile? Dove sono i cattivi?" chiese, osservando curiosa i dintorni. Ciò che più le interessava era la flora singolare di quel luogo, fatta di strane luminescenze e forme di vita mai viste altrove.
     
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    Eidous provava una certa tenerezza nel federe i due tutti avvolti nei loro mantelli andorixiani, era contento che il maestro avesse scelto quelli delle loro misure in moda coprirli adeguatamente, ma aveva sbagliato a scegliere le maschere.
    Il solito dio draghesco divoratore di anime.
    Fortunatamente Eidous che conosceva bene i due ormai aveva per poter scegliere i loro gusti, Eidous stava per mostrargliele che Zakrina divenne invisibile.
    "vedo, che hai scoperto come diventare invisibile, anche kenshin prima era vicino a scoprirlo prima di te."
    Fece lui dando un buffetto alla ragazza, malgrado Eidous sembrasse un coetaneo di zakrina si comportava in modo molto paterno, in effetti Eidous desiderava da tempo poter avere figli, cosa impossibile poiché i vampiri solitamente sono sterili.
    Eidous amava zacrina, non nel senso che voleva baciarla, ma se avesse saputo che lei fosse orfana l'avrebbe addormentata solo perché gli sarebbe sempre piaciuto avere una figlia come lei, malgrado prima lo avesse fatto penare, ma la verità era che probabilmente se l'avesse messa alla gogna dopo tre minuti l'avrebbe liberata e perdonata, in fondo anche se la conosceva da meno di una settimana si era affezionato a quella ragazza totalmente pazza che però aveva un cuore nobile e puro.
    Eidous sperava che le maschere fossero adatte:
    Per zakrina una meravigliosa maschera bianca a forma di volto di lupa con ornamenti rossi, raffigurante Okami Amaterasu una dea del sole in forma lupina, era assolutamente stupenda e visto che era fatta con l'osso di un krokar, simile al osso di seppia, aveva una consistenza morbida, ma molto resisterte in modo che nemmeno zakrina riuscisse a romperla, sembrava decisamente comoda, il filtro era nel muso quindi non minava l'aspetto della maschera, e il bello era che la bocca si apriva e chiudeva come se fosse stata il suo vero volto, poteva così zakrina mangiare anche con la maschera addosso visto che mangiare era praticamente l'attività preferita di zakrina oltre suonare.
    Eidous aveva pensato a tutto.
    Per Kenshin invece una stupenda maschera che copriva solo il muso, il naso e la bocca e basta insomma.
    La maschera di kenshin era identica a quella che il maestro aveva preso per zakrina con la differenza che al posto di due rose sui filtri erano presenti due meravigliosi fiori di loto e sul centro della maschera era disegnato un fiore di ciliegio stilizzato.
    Il fiore di ciliegio era un albero comune nella terra di kenshin e sicuramente avrebbe colto questo significato, un modo di Eidous di dare una bella analogia su quella semplice maschera.
    Invece i fiori di loto rappresentavano la purezza, Kenshin infatti aveva molto in comune come quel fiore: Era in un luogo malfamato e corrotto, ma il suo nobile spirito guerriero di vero samurai lo preservava dal lago di ombre da qui, anziché essere sopraffatto, ascendeva pieno la vita facendolo sbocciare la sua virtù e onore, lindo e inviolabile come un cavaliere senza macchina e senza paura del sol levante, senza contare che era impossibile che quella maschera disturbasse l'occhio buono visto che copriva solo la parte inferiore del viso e non andava a toccare gli occhi.
    Eidous sperava di non aver toppato alla grande come il maestro del vuoto con quelle maschere orrende, ma sperava che le avrebbero accettate, esse venivano dalla sua enorme collezione personale, con esse i gas tossici non erano più un problema, tutti i membri umanoidi di alto rango del organizzazione avevano la loro maschera, essa era il loro secondo volto, li rappresentava e nascondeva la loro identità ai nemici, cosa molto importante visto che molti dei compiti svolti dalla corvo erano Top Secret e dovevano garantire il massimo della irriconoscibilità per i governi delle altre città Kengardiane.
    Per Eidous dare una maschera ai due voleva dire sia far in modo che gli alleati comprendino le loro personalità:
    Zakrina era una lupa: Mangia sempre e canta alla luna, ringhiando e mordendo se non le si da ciò che vuole, non c'era un animale che la identificasse meglio, kenshin era invece un loto poiché quello era il fiore che secondo Eidous lo rappresentava meglio.
    Il drago chiese dei fantasmi era un argomento ideale per rivelare le maschere che sperava i due avrebbero accettato.
    "I Kodama giunsero in questa terra quando la natura si riprese con la forza quello che gli
    Spettava... Li trovo creature adorabili, i predatori non li attaccano poiché sono creature spirituali, quindi si sono propagati nelle foreste di mangrovie della palude, vivono qui anche numerose driadi e ninfe del acqua.
    Per rispondere invece alla domanda di prima kenshin: Si e no, alcuni sono effettivamente affogati, altri uccisi da creature e non-morti vari.
    Senza contare che i basilischi emettono una nube velenosa molto pericolosa, sarebbe meglio proteggersi da tale sostanza, e magari nascondere come un ninja la propria identità ai nemici per evitare ripercussioni su di noi o sui nostri cari."

    Fece Eidous tirando fuori da sotto il mantello le due maschere stra fighe che sicuramente facevano sbiadire di vergogna le due maschere orride del maestro, per poi passarle ai rispettivi proprietari.
    "so che il maestro del vuoto ha provato a rifilarvi due maschere prese a caso da uno dei casotti della guardia... Che orrore! Io conosco bene voi due, non so se le accetterete o rifiuterete anche queste due maschere come avete fatto col maestro, ma dai giorni che abbiamo passato assieme ho potuto comprendere le vostre personalità abbastanza da capire che queste maschere potrebbero piacerci e rappresentarvi bene senza però rivelare chi siete.
    Sperò che per questa missione le indossiate, non siete costretti a farlo, ma mi farebbe piacere anche solo se le provaste, almeno per sapere che ne pensate.
    So che non lo capite a pieno, ma quello che noi facciamo a volte non deve essere di pubblico dominio e non possiamo permetterci di essere facilmente riconoscibili per il resto di Kengard...
    Non ho feticismi strani per le maschere, il fatto è che ci sono forze più grandi di noi che agitano le fondamenta di Kengard intera, e io tengo a voi... Vorrei solo proteggervi in modo che non rimaniate coinvolti in qualcosa di brutto o che qualcuno conoscendo la vostra identità vi prendi di mira... È già successo molte volte."

    Fece Eidous proponendo nuovamente ai due come fece il maestro di nascondere la loro identità per proteggerli.
    Zakrina però si lamentò per quanto ci volesse a raggiungere il luogo.
    "zakrina non saremo partiti da più di mezz'ora, la palude è grande! Il villaggio fortificato degli orchi invece sta vicino alla parte nord-occidentale del ossidiana, quindi ci vorrà un altro pò.
    Fece Eidous dando in mano ai due le rispettive maschere mentre controllava che la strada fosse relativamente priva di pericoli; c'era una driade delle mangrovie che li osservava da un albero sospesa sul acqua con delle liane.
    I predatori non attaccavano le driadi perché la loro carne era simile a legno, quindi non erano prede appetite, c'era anche un enorme magù, un essere metà uomo e metà airone, aveva braccia lunghe e gambe ancora più lunghe per muoversi in quel ambiente come un trampoliere, mentre avevano grandi ali per volare sul dorso.
    Erano anche provvisti di coda a ventaglio, avevano un lungo collo e uns testa da uccello, il loro corpo era coperto interamente di piume tranne ovviamente il lungo becco sottile a stiletto e la parte inferiore degli arti artigliati.
    I Magù si nutrivano di pesce, ma erano attratti dagli oggetti luccicanti o luminosi, però fortunatamente attaccavano solo se infastiditi.
    C'erano anche molti lurk, i crostacei umanoidi che erano apprezzatissimi per la loro polpa, ma nemmeno loro erano un problema viso che erano degli esseri codardi quanto stupidi e ingordi.
    L'unico vero pericolo al momento erano un gruppo di uomini alligatore che cacciavano, o meglio pescavano, i Lurk e i demoni d'acqua minori.
    Gli uomini alligatore erano un ibrido uomo alligatore che vivevano in clan tribali, erano armati solo di clave chiodate, coltelli, archi e lance, erano creature primitive e selvagge, ma anche molto forti e scaltre poiché di solito avvelenavano le loro armi e cavalcavano varie creature palustri.
    Alcune tribù di uomini-alligatore erano amiche dalla città dei corvi, altre ne erano del tutto neutrali, ma una delle tribù si era dichiarata nemica del organizzazione corvo, malgrado a differenza degli orchi del villaggio a nord-Ovest non avevano dato problemi oltre a uccidere e divorare gli uomini di Eidous che pescavano nel loro territorio.
    Questi erano i Dora, tribù violenta e aggressiva temuta e odiata da tutti gli altri clan di uomini-alligatori per la loro aggressività, essi si facevano caratteristici copricapi con teschi dei i poveri coboldi palustri che uccidevano, e il gruppo di cacciatori uomini alligatori indossavano proprio il copricapo tipico dei Dora
    Forse erano Dora esploratori e stavano raccogliendo cacciagione solo per farsi uno spuntino, il che spiegava perché erano tanto lontani dal loro territorio.
    Eidous pensò bene di evitare gli esploratori Dora per il semplice fatto che la tribù poteva reagire in chi sa quale modo nel non veder più tornare quel gruppo, forse se li avessero disturbati, concentrati nella pesca com'erano nemmeno si sarebbero accorti di loro, soprattutto se non li fiutavano muovendosi controvento e usavano i mantelli del invisibilità.
    Poi Eidous sperava che i due accettassero le maschere, che stavolta erano stupende, sarebbero stati un amore con quelle addosso.
     
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    Rimase lì in silenzio a guardare i kodama che ruotavano le loro testoline. Quel suono particolare che li caratterizzava fecero ricordare a Kenshin molteplici momenti della sua vita... Il primo allenamento con la spada sotto la pioggia estiva, le serate in accampamento in compagnia dei suoi fedeli soldati, l'incontro con la dragonessa che amava che. purtroppo, fisicamente non esisteva più sul quel piano terreno. Chissà se adesso seguiva il suo compagno reincarnata in qualche altro essere vivente o semplicemente, era lì proprio accanto a lui, silenziosa e invisibile.
    Il drago blu emise un sospiro un po' malinconico e si strinse ancora di più dentro al mantello. Ascoltò Eidous che spiegava loro come i kodama fossero arrivati lì e che non potevano essere predati per il fatto che erano esserini spirituali. In sostanza, Kenshin pensò che erano tali e quali a quelli che si trovavano nella sua terra natale. Prestò attenzione anche alla risposta del Barone alla domanda che aveva posto sempre il samurai riguardo i fantasmi che vagavano irrequieti in quella palude terribile. Non solo erano spiriti di creature morte affogate nelle acque melmose, ma appartenevano altresì a coloro che erano stati uccisi da non-morti, prevalentemente. Il drago rabbrividì al solo pensiero di morire affogato per mano di uno zombie che spuntava dall'acqua... Non era una fine dignitosa, dopotutto. Dulcis in fundo, Eidous accennò anche il fatto che ci fossero basilischi qua e là, i quali, a detta del vampiro, emettevano una nube velenosa.
    "E' un posto davvero carino..." borbottò sarcastico. Forse gli abitanti di Andorix potevano considerare tutto ciò normale, ma per Kenshin, che veniva da una terra nettamente diversa da quella, era tutto molto strano.
    "Un occhio in più in quest'occasione poteva farmi comodo. Con tutti questi pericoli..." ironizzò.
    Fortunatamente una cosa sembrò rincuorarlo e tirarlo su di morale: Eidous aveva appena regalato, sia a lui che a Zakrina, una maschera ciascuno. A differenza di quelle che aveva donato il Maestro del Vuoto, quelle erano veramente particolari e adatte alle esigenze personali. Quella di Kenshin infatti non copriva tutto il volto ma solo la parte inferiore del viso, in modo che non disturbasse il campo visivo del suo occhio sano. Inoltre, era riccamente decorata con fiori tipici orientali, quali quelli di loto e di ciliegio che, più o meno, caratterizzavano la sua personalità di guerriero.
    "Il Maestro in fondo, voleva solo regalarci qualcosa di carino, niente di offensivo. Ma deve ancora imparare a conoscere bene i gusti delle persone!" esclamò, benevolo. Si passò la maschera da una mano all'altra, analizzandone i dettagli e facendoci scivolare le dita sopra.
    "Questa invece è proprio bella, ti ringrazio. Mi farà comodo contro la nube tossica di basilisco, semmai ne incontrassimo uno più in là." ammise. Per il momento l'allacciò al cordino che aveva alla vita, poi si accinse a seguire il vampiro lungo il percorso che aveva intrapreso. Quanto tempo avrebbe impiegato il trio per arrivare a destinazione?
     
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    Eidous finalmente era tornato quello di sempre, il tipo che parla a caso per dire cose inutili. Era eclatante il modo in cui riuscisse ad usare così tante parole per esprimere concetti elementari, singolare e piacevole a suo modo. Sicuramente la faceva sorridere.
    Anche lui, come il maestro del vuoto, le propose di indossare una maschera. Lei sinceramente odiava a priori sotterfugi simili, maschere abiti particolari o accessori di quel tipo, per questo era stata restia a bardarsi completamente e a riempirsi di armamentari superflui.
    Dovette ammettere però che la maschera che il barone le propose la allettava, se non altro vinceva a mani basse contro quell'obrobrio presentatole dal dragone nero.
    La prese dalle sue dita e la esaminò mordidcchiandosi le labbra, constatando che non era ingombrante e pareva adattarsi perfettamente alla pressione.
    In effetti se doveva lavorare per Eidous un minimo di regole forse avrebbe dovuto rispettarle, ma lei non l'avrebbe fatto comunque. Decise di accettare la maschera soltanto perché era un po' più che apprezzabile, il concetto del lupo le piaceva.
    Imitò Kenshin, che aveva riposto la sua in attesa di doverla usare, assicurandola al mantello dove non le sarebbe caduta in giro per le terre paludose.
    Ovviamente Eidous anticipò loro ciò che avrebbero trovato di omega-super-arci-oscuro-e-pericoloso , e quando finalmente ripartirono, constatò che era veramente ampia la fauna e la varietà di popolazioni endemiche del luogo.
    "Forse Kenshin... faresti meglio ad acuire le orecchie, non esistono solo gli occhi. A volte il punto di vista più ampio è quello che può arrivarci da ogni parte del corpo, che non ha punti ciechi"
    Non era tanto una considerazione da battaglia, sicuramente sapeva difendersi benissimo, quanto un modo per comunicargli che il suo attaccamento e affidamento alla vista poteva diventare una limitazione se se ne faceva così influenzare.
    Di tutto quel che trovarono in giro ciò che più la attrasse erano degli strani esseri antropomorfi simili a dei rettili con uno strano copricapo d'ossa sulla testa (grande Void che spiegò l'origine di Dora l'esploratrice).
    Erano impegnati in una battuta di pesca, ed era decisamente il caso di non disturbarli. In ogni caso erano carucci, e non poté fare a meno di osservarne i rudi movimenti, non del tutto adatti ad una pesca furtiva all'apparenza.
    Anche il resto del luogo risultava dannatamente affascinante, la descrizione di Eidous era stata più che suggestiva e non vedeva l'ora di entrare in missione sul serio.
    "Barone Alfa-Eidous dimmi... l'acqua di tutta la palude è velenosa o ci sono dei tratti potabili? No perché io mi conosco, ho sete ogni due secondi quando cammino o mi esercito a lungo. Ah, giusto... e quei cosi alligatori sono buoni da mangiare?" domandò, indicando spudorata uno dei rettili. Si chiese se fosse il caso di indossare già la maschera, anche se avrebbe preferito utilizzarla solo per vera e propria necessità. Era Eidous soprattutto ad averne bisogno, o con lei nei paraggi si sarebbe vergognato a raffica.
     
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    mitici XD


    Eidous sorrise, avevano accettato il suo regalo e ora si portavano a presso le due stupende maschere, Zakrina se la provo pure, mentre Kenshin discusse il modo di comportarsi del maestro, pur sottolineando che fosse in buona fede.
    "Lo so ragazzo mio, il maestro era vecchio già quando io non ero nemmeno nato.
    Lui è quindi decisamente più vecchio di me, e persino più fuori di testa, ma dategli tempo, credo che voglia davvero esservi amici e faceva così anche con me quando ero un giovane vampirello inesperto."

    Fece il vampirone muscoloso continuando a tenere d'occhio i Dora quasi ai confini dei suoi finissimi sensi di vampiro.
    Zakrina proponeva idee al drago come sfruttare meglio tutti i sensi.
    Anche per il mitico Eidous quella era una buona idea, Kenshin poi non aveva la vista al buio buona come quella di Eidous, quindi aveva anche l'occasione giusta per sviluppare l'udito, visto che per ora l'olfatto era limitato dalla pioggia che lavava parte degli odori.
    Zakrina ad un tratto chiese ad Eidous dove reperire acqua potabile, e se gli uomini-alligatori Dora fossero commestibili.
    "Non hai tutti i torti Zak.
    L'acqua potabile si trova o ottiene in vari modi: Dalle cascate e i fiumi che dalle montagne giungono qui spilla acqua fresca che non è avvelenata dai miasmi oscuri della palude.
    Alcune piante sono ricche d'acqua e puoi reciderle per berne la linfa, ti suggerisco le liane color lime sugli alberi e le anemoniti, cioè quelle con i tentacoli che brillano.
    Un altro modo per ottenere fluidi è conservare l'acqua piovana, e visto che qui piove sempre l'unica cosa che serve è un grosso contenitore.
    Puoi anche bollire l'acqua, ma qui non ti sarà facile accendere un fuoco, ma se non puoi bollirla..."

    Spiego Eidous fermandosi a ravanare nel suo marsupio per estrarre un bicchiere dallo strano coperchio.
    "Puoi, filtrarla con questo, è un filtro per l'acqua.
    Ne usiamo delle versioni giganti per rifornire la città, il filtro montato sul bicchiere blocca tossine e miasmi.
    Avrà sempre un sapore fangoso, ma almeno non mi crepi di sete.
    Ne ho uno anche per te Kenshin, visto che sei un drago sei immune ai miasmi e le tossine del acqua, ma almeno l'acqua che berrai con questo sarà di qualità migliore."

    Fece mostrando uno anche a Kenshin mentre si allontanavano dal fungo.
    Eidous gli voleva far fare un giro lievemente più lungo per evitare il gruppo di esploratori Dora, i dora gli esploratori.
    "shhh, piano. Quei tizi non sono brava gente, come potete anche intuire dai loro cappelli fatti di teschi di poveri Koboldi, fuorimoda da tipo l'età della pietra.
    Gli uomini-alligatori di solito collaborano con noi, ma non gli appartenenti a questa tribù che ci ha dichiarato guerra, li riconoscerete facilmente: La loro tribù si chiama Dora e sono gli unici cretini ad andare in giro con il cranio di un coboldo morto in testa, pensando inoltre che sia una cosa fica.
    Ma se vuoi mangiali pure Zakrina, anzi mi piacerebbe vederti farlo.
    probabilmente saranno stoppacciosi, e visto che sono mezzi-umani... Sarà mezzo-cannibalismo? Boh... Comunque, non sono come gli orchi, ho provato a ragionare con il capo dei Dora e questo mi ha costretto ad ad andarmene dopo aver provato a mordermi una natica.
    Quindi questi potete ammazzarli, tanto sono degli stronzi che divorano i miei uomini.
    Metà di loro è stata decimata da Achilea, che da sola li ha messi in fuga dopo aver distrutto il loro villaggio per vendicarsi del fatto che sti tizzi avevano mangiato la sua vecchia fidanzata.
    Però si sono ripresi in fretta, forse troppo.
    Mi fareste quindi il favore di aiutarmi ad... Occuparcene?

    Propose spiegando ai due la situazione mentre estraeva la spada pronto a fare lui stesso un panino per l'affamata Zakrina con quegli alligatori maledetti che lo facevano penare persino più di Zakrina.
     
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    Kenshin riprese a camminare dietro il barone, il quale si stava facendo strada nella palude impervia. Dato che il drago non conosceva bene quel posto, era bene stargli appresso: aveva sempre la brutta sensazione che quelle piante, quegli alberi e quello stesso muschio che stava calpestando potevano nascondere trappole o insidie di qualsiasi tipo. E infatti, causa il suolo scivoloso e la scarsa luce, Kenshin inciampò su un fungo alto fino al suo ginocchio. L'unica cosa che trovò avanti, per non finire completamente disteso a terra, fu il mantello di Eidous ove ci si aggrappò come una scimmia.
    "Scusa! Non volevo!" esclamò imbarazzato il drago, rialzandosi e togliendosi la melma dall'armatura e dalle mani. Aveva commesso un errore da vero imbranato, non poteva assolutamente perdonare una cosa del genere durante una missione: se ci fosse stato il suo di maestro, lo avrebbe sicuramente riempito di bastonate in testa. Si strinse nelle spalle solo a immaginare quella scena dolorosa.
    "Non posso farmi soggiogare dalla palude in questo modo solo perché non riesco a vedere tutti i pericoli intorno a me..." pensò, mordendosi il labbro inferiore. Proprio come gli aveva appena detto Zakrina, non doveva fare affidamento solo alla vista, ma anche all'udito. Era tutto vero e lei aveva ragione, nonostante Kenshin lo avesse provato con le sue stesse squame cosa voleva dire muoversi, combattere e interagire con un solo occhio. Si era dovuto adattare a tutte le cose che faceva nella vita dopo quell'incidente in battaglia, come, per esempio, afferrare un oggetto senza problemi. Non riuscendo a calcolare esattamente le distanze, inizialmente ebbe dei problemi. Se non fosse stato grazie alla sua forza di volontà ed ai suoi sensi da drago, a quell'ora non sarebbe in missione in una palude, con un'umana e un vampiro incontrati casualmente in una notte a Kerus.
    "Ho superato il trauma della perdita dell'occhio da diverso tempo... Ma a volte ritorna vivo in momenti come questo. Credo ancora di averli entrambi e invece puf, devo adattarmi come sempre." esclamò verso Zakrina con un mezzo sorriso, ironizzando sulla parte finale della frase. Kenshin però non fece nemmeno in tempo a riprendere ciò che stava dicendo che uno strano coso gli finì tra le mani. Solo dopo capì che era stato Eidous, lui e il suo marsupio senza fondo. Sul serio, come faceva ad avere tanta roba in uno spazietto come quello?
    "Filtro per l'acqua?" domandò il ronin, osservando l'ogetto. Il barone spiegò che poteva essere utilizzato appunto, per filtrare l'acqua tossica della palude anche se Kenshin era resistente a cose simili. Avendo un metabolismo draconico, esso smaltiva più facilmente fluidi che magari erano velenosi per gli umani. Tuttavia non ne era completamente immune e infatti, dosi molto di tossine potevano farlo stare male.
    Infilò il filtro tra il cordino che aveva alla vita, legandolo a esso saldamente. Un'altra cianfrusaglia in più e si sarebbe rotto del tutto, costringendo Kenshin a portare sia spada che gli altri oggetti in mano, cosa assai scomoda. Ma sperò comunque che ciò non accadesse, anche perché Eidous aveva proposto di fare il giro più lungo per evitare una tribù strana, la quale si chiamava "Dora", a detta del vampiro. Quest'ultimo, a proposito di loro, raccontò che andavano in giro con un cranio di coboldo in testa, che erano più testardi degli orchi e che avevano divorato gran parte degli uomini del Barone.
    "Barone, permettimi di dire una cosa." sentenziò Kenshin, contrariato alla sua proposta di occuparsi dei Dora.
    "Quella tribù non è l'oggetto della nostra missione e non vedo il motivo di uccidere i membri se loro non ci stanno disturbando. Tra l'altro siamo pure sul loro territorio." spiegò, serio e determinato.

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    "Troppe cose mi ingombrano, sono abtuata a combattere a corpo libero"
    Quando il barone le propose di prendersi pure il filtro, lei mimò un no con la mano. Non voleva più avere nulla addosso che potesse intralciarla.
    Aveva capito come comportarsi in caso di piante tentacolari, liane strane, cascate e robe simili... non c'era bisogno anche di quell'aggeggio.
    Avrebbe scommesso che da quel marsupio il barone avrebbe potuto tirar fuori anche Achillea stessa.
    "Achillea, fidanzata... natica" ripeté ad alta voce Zakrina, scorllando la testa sotto al mantello nonostante fosse sicura che si sarebbe inzuppata nelle maniere peggiori in breve. Non che le desse troppo fastidio, ma in effetti non era il massimo andare in giro con quel clima.
    Ecco un'altra sequela di frasi superflue. Questa volta però culminarono con un consiglio fin troppo fuori luogo, che il samurai provvedé a criticare. A lei piaceva fare a botte se ce n'era davvero motivo, ma solo se, appunto, ce n'era davvero motivo.
    "Non ha alcun senso barone la tua proposta, Kenshin ha ragione. Concentriamoci piuttosto sull'obbiettivo"
    Scrutò Eidous da dietro il mantello, scrollando le spalle. "Se al ritorno dovessero attaccarci e avrò fame ci penserò io"
    Si mise dunque al fianco di Kenshin, pronta per avanzare. Si sentiva un po' a disagio senza violino, senza custodia del violino e soprattutto con tutto quell'ambaradam addosso.
    Gli Andorixiani erano troppo complicati con i loro modi d'agire intrecciosamente articolati, lei preferiva agire in maniera semplice e diretta.
     
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    Eidous sorrise, si aspettava quella risposta quindi rispose.
    "Esatto, volevo solo sincerarmi che entrambi foste della mia idea, e mi avete reso felice di sapere che la pensiamo in modo simile.
    Quello che vi ho detto era vero, ma non è questo il punto:
    Anche se li disprezzo come dici tu Kenshin non ha senso attaccarli.
    Di certo nella stessa condizione loro non avrebbero avuto pietà, ma noi non siamo così. siamo gente civilizzata diamine, e non a caso siamo in missione di pace.
    Ah, sembro quel anarcopacifista Del maestro del vuoto, invece probabilmente se ci fosse stata Xarza o Achilea avrebbe ammazzato quei poveri citrulli, quelle due guerrafondaie iper-femministe dovrebbero imparare da voi.
    Non avete idea che casino quando il maestro e Xarza litigano perché sono tipo l'opposto in tutto, quasi sempre Xarza lo pesta di brutto anche se tecnicamente il maestro è un dio, ma... Vabbè, la pianto che se no sto a parlare di quei due, ma sapete, ai miei tempi era diverso, metre ora non ci sono nemmeno le mezze stagioni."

    Fece il vampiro farneticando come un vecchietto mentre si allontanavano.
    Era compiaciuto dalla reazione positiva, Kenshin era concentrato sul compito affidato e rifiutava distrazioni persino derivate da un comandante di alto rango, seguiva un codice morale ferreo dopotutto, Eidous non poteva essere più orgoglioso di avere un servitore tanto devoto alle cause che persegue.
    Invece Zakrina... Beh era Zakrina, ancora si stupiva delle cose che sapeva cavar fuori quella ragazza, era un uragano che va spasso, Kenshin era un ottimo partner per lei e i due andavano molto d'accordo, forse ci poteva persino essere qualcosa tra i due.
    Il vampiro pensando a una possibile relazione tra i due emise una risatina per la dolcezza e il live imbarazzo esercitato da quel pensiero.
    "Parlando seriamente, vuoi che ti porto qualcosa Zakrina? Sono così forte che a voltemi scordo di avere cose nel marsupio. Se vuoi ti porto lo spara-rampini o altro, non voglio darti noia con troppo equipaggiamento, lo stesso vale per te Kenshin, quando torniamo vi faccio lasciare la roba che non serve nelle vostre stanze, e si avete diritto a una stanza, avete anche diritto al servizio in camera, il vitto e alloggio è un piccolo extra del vostro contratto da stagisti agenti del corvo."
    Fece Eidous, parlando di tutti i privilegi di essere agenti del organizzazione corvo.
    Intanto si erano allontanati dai tizzi alligatori, ma Kenshin gli si aggrappò al mantello di Eidous facendogli venire uno spavento assurdo credendo che uno degli uomini-alligatori lo stesse attaccando, ma poi si tranquillizzò vedendo che era solo Kenshin che era inciampato.
    Eidous manipolò le ombre per generare un bastone di materia oscura, si sarebbe dissolto dopo un pò, ma almeno poteva servire.
    "non fa niente, meglio che usi questo per disperdere meglio il peso, ma attento che tra circa un'ora tornerà oscurità informe.
    Ma voglio che ti sappia che ti capisco, questo non è certo il tuo ambiente, quindi fai attenzione a dove cammini, il terreno è insidioso e la palude è piena di pericoli."

    Disse Eidous mentre aiutava il fido Kenshin a mettersi in piedi.
    Ci voleva ancora un pò, se non altro quel inusuale e surreale paesaggio aveva un che di affascinante; era inquietante, ma anche ricco di mistero e per certi versi dascondeva della bellezza cupa con tutti gli spiriti che vagavano e le piante bioluminescenti.
    Ormai i Dora gli esploratori erano lontani e alcuni Zombie guardavano con espressione vacua il trio emettendo versi gutturali, senza avvicinarsi, sia per le luci dei fluidi in ampolla che per i poteri di Eidous che calmavano quella piccola orda vagante nel fango e la melma.
    Un ghoul intanto scrutava incuriosito, ma anche intimorito i tre.
    Il ghoul nascosto in un rovina che aveva rivendicato come sua abitazione, mentre un gruppo di magu, ibridi uomo-airone, cacciavano pesci, larve di lurk, giovani vermi del fango e rane con i loro becchi a stiletto, sembravano creature così placide e miti quegli uomini-airone, esseri in perfetta sintonia con il micro-mondo oscuro della palude di Andorix.

    png

    Praticamente questo è un magu
     
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    Anche Zakrina era dello stesso parere di Kenshin e, fortunatamente, fecero cambiare idea al barone. La sua risposta però non convinceva al drago.
    "Prima ci chiede di sbarazzarsi dei Dora tutto convinto, poi dice che è della stessa nostra idea... Mhmmm..." pensò, continuando a camminare, stando attento però a non inciampare su qualche altra cosa spuntata dal nulla. In tal proposito Eidous gli porse una specie di bastone fatto di materia oscura che lui stesso aveva plasmato. Disse che lo avrebbe aiutato a disperdere meglio il peso, ma che dopo un'ora circa sarebbe ritornato al suo stadio di oscurità informe. Kenshin lo osservò, afferrandolo con più convinzione e maneggiandolo abilmente. Era incredibilmente leggero quell'affare e, nonostante fosse etereo, era come se tenesse in mano un oggetto concreto. O almeno gli dava quella sensazione.
    "Barone, puoi illustrarci la natura degli orchi contro cui dovremo discutere?" domandò al vampiro. Al contempo però Kenshin si guardava intorno, sentendosi terribilmente osservato: ghoul, zombie e strani uomini-uccelli stavano guardando il curioso trio che si faceva strada nella palude.
    "E inoltre, quanto manca alla nostra destinazione?"

    A questo giro avevo veramente poco da scrivere, finché non arriviamo a destinazione non so che inventarmi XD

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    Edited by H a w k e ; - 6/10/2017, 09:50
     
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    Certo, il barone se la cavò con una delle sue uscite, tanto credibile quanto lei quando lanciava spiedi alle finestre dei coboldi della Città dei corvi.
    Era più convincente quando provava ad usare il violino come arco, con tutta la sensata logica del mondo.
    "no barone, va bene così... la porto io questa roba. Ma dimmi, i tuoi cari schiavetti sanno come tenere un violino vero? Perché l'ho lasciato a loro. So che non c'entra nulla, ma pensavo che non ti piacerebbe metà servitù perversa decimata" fece, con uno dei suoi mezzi sorrisetti.
    Era curiosa come Kenshin di sapere a cosa andavano incontro, non tanto per essere preparata quanto per farsi un'idea di come si sarebbe potuta divertire nelle prossime ore.
    Il termine -discutere- di Kenshin poteva suonare terribilmente relativo, soprattutto se era lei ad essere presa come esempio: era piuttosto incapace di intavolare conversazioni con un preciso scopo legato ad una tregua, l'unica via che conosceva per far aqquietare le acque era stordire chi imponeva la sua opinione in modo che non vi fossero più contrasti di alcun tipo, una legnata in fronte era sempre piuttosto efficace.
    Avanzò tra le umide vie della palude, seguendo Eidous senza mai superarlo, solo lui poteva essere sicuro di dove si stavano dirigendo. Aveva l'impressione di essere continuamente sotto tiro da qualcuno, non tanto per la soggezione quanto perché, nonostante l'inospitalità di quelle terre, parevano esserci più esseri viventi che in una città.
    Di forme e dimensioni inappropriate probabilmente, ma pur sempre forme di vita... e senza dubbio più pericolose di qualche guardia ubriaca armata di mestolo.
     
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    Eidous, era abbastanza a disagio, non tanto per i compagni di viaggio, me per la palude poiché era pur sempre la sua casa, era diverso; un senso di pericolo che potrebbe provare ul lupo verso un predatore competitore.
    I due compagni di viaggio inoltre lo distraevano con un sacco di domande a qui però comunque non rispose in modo più sbrigativo del solito.
    Zakrina tranquilla, avranno capito i miei schiavetti... Emh valorosi koboldi che il violino era di qualcuno e lo avranno messo nel ufficio degli oggetti smarriti ti farò accompagnare a prenderlo da qualcuno quado torniamo.
    Comunque gli orchi... Sono orchi: i tipici cosi verdastri barbarici che pensano solo a invadere e conquistare, oltre che far ammattire noi proprietari terrieri con la costante manomissione, uso improprio e danneggiamento di beni privati che riconoscono di loro proprietà.
    Però da bravo gentiluomo quale io sono penso di poter trovare una soluzione diplomatica che stia bene a entrano le parti, quindi sono ottimista su fatto che anche su tribù barbariche sottosviluppate si possa comunque condurre trattative per un bene comune.
    Per esempio pensate ai miei cari Koboldi palustri: Prima era creature pavide e primitive che a stento sopravvivevano essendo costantemente sotto la minaccia di creature più grandi, ma grazie a ingegno, acculturamento e al avergli insegnato a combattere ora rappresentano una preziosa leva per la milizia della mia città.
    Gli orchi sono feroci guerrieri, se riuscissi a farli miei alleati disporrei di ulteriore soldati pesante pesanti per il mio esercito e potrei persino attuare il mio progetto: Ottenere l'indipendenza da Kerus ed essere uno stato autonomo come Knawr che di fatto è indipendente per il resto della nostra grande nazione: Kengard. Il problema è che prima di attuare il mio progetto devo riunire o sottomettere le tribù che popolano questa terra paludosa in modo appunto da avere uno stato uniforme e un esercito in grado di tenere a bada Kerus visto che comunque metre Knawr da 200 anni è in buoni rapporti con noi visto che vogliamo solo difendere rispettivamente i nostri territori, mentre Kerus... Secondo i miei calcoli la popolazione si scinderà in seguito di un colpo di stato e le probabilità di un attacco di una delle parti alla nostra città in quel caso è praticamente una certezza, per questo ero a Kerus avevo bisogno di assicurarmi se i miei calcoli fossero corretti.
    Come se non bastasse, sulla carta almeno, Andorix è ancora ritenuto un baronato di Kerus, e questo è inaccettabile per me.
    Senza contare che una volta ottenuta l'indipendenza, non sarei più un barone, ma un re e questo non un baronato ma un regno... Cioè sarebbe uguale ma con la differenza che se mai vi fosse un nuovo capo di stato a Kerus noi non saremmo vincolati ad esso e potremo continuare a fare le nostre cose in santa pace isolati grazie all'ossidiana d'argento dal resto di Kengard."

    Fece Eidous fantasticando su uno stato indipendente dal oppressivo giogo di Kerus che solo grazie ai tumulti degli ultimi secoli si è allentato, ma Eidous teme il ritorno di un potere governativo che ri-esiga le terre Andorixane, ma Eidous vuole ottenere la propria libertà e indipendenza per la sua terra e avrebbe anche combattuto una guerra con Kerus per essere libero dalla sua influenza.
    "comunque non ci manca molto, solo qualche altro mio discorso kilometrico e ci siamo... O e qualcuno credo ci stia pedinando."
    Fece Eidous riferendosi a una creatura che li seguiva da quando avevano superato quel ammasso di rovine.
    Il ghoul era una femmina e sembrava una ragazza anoressica sui sedici anni dai lunghi capelli blu-nero e pelle bianca con squarci violacei sulle sue carni lese, da qui l'aria s'inebriava del odore di sangue e morte, i denti erano aguzzi e affilati e gli occhi tutti neri tranne le pupille; rosse il come sangue che agognava.
    Era un essere che ricordava un vampiro, ma era più orribile e animalesco.
    La ghoul non smetteva di pedinarli, ed Eidous si chiese quali piani frullavano nella testa di quella deviazione del redivivo perfetto: Il vampiro.
     
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    Kenshin continuava a camminare dietro Eidous e a fianco di Zakrina. Grazie al bastone di energia oscura non inciampava più su sassi, radici o funghi presenti nel tragitto. Al contempo poi, ascoltava il lunghissimo discorso intrapreso dal barone, in cui era partito col parlare degli orchi ed era finito con il distaccamento totale di Andorix da Knawr. Da quel discorso il drago capì che la palude era sotto le dipendenze di un altro stato. Cosa che nessuno mai gli aveva detto prima. Doveva recarsi in una biblioteca e leggere la situazione politica di Kengard, almeno per rendersi conto della situazione di quel paese.
    "Quindi vorrai dire che ci sarà una guerra civile?" domandò il ronin con tono solenne. E lui di guerre civili ne sapeva anche troppo: ci era proprio cresciuto dentro. Guerre che dovevano coinvolgere solo gli stati o i feudi contendenti e invece molto spesso e volentieri anche le persone normali come i cittadini ne risentivano, forse fin troppo. Aveva visto una moltitudine di creature innocenti, come i bambini, cadere vittima di guerre simili. Non voleva che uno scempio del genere bagnasse Kengard di sangue.
    "Io appoggerò le tue scelte Barone, ma sappi che la mia spada non sarà strumento di violenza ma di protezione." rispose deciso il drago, senza timore. Anche se non era più un samurai, egli seguiva severamente il suo codice di onore e, proprio come recitava uno dei passi del bushido, un guerriero che si rispettava estraeva la propria arma solo come ultima risorsa.
    Dopo quelle parole il drago tacque, immerso nel suo turbinio di pensieri che rivangavano eventi passati riguardo alle numerose guerre che aveva vissuto. Si accorse però di quella strana cretura scavata nel volto e mangiata dalla decomposizione, che li osservava da fin troppi minuti. Poi essa prese inaspettatamente a seguirli, dopo che ebbero sorpassato alcune rovine. L'odore che emavana non era uno dei migliori, era un misto di muffa, sangue e carne andata a male. Kenshin però continuava per i propri passi e non si voltò neanche per un secondo, per il semplice motivo che magari avrebbe attirato ancora più attenzione nel caso si fosse fermato a guardare l'essere non-morto.
    "Non voltarti, fai finta di niente." mormorò a Zakrina, appoggiando una mano sulla sua spalla.
     
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    Zakrina rise quando il barone commentò il suo stesso discorso, affibbiandogli l'aggettivo di chilometrico. Era troppo simpatico, come si poteva non amarlo?
    Gran parte di quel che aveva detto per lei era ignoto, ma aveva comunque compreso la gravità di ciò che tali parole avrebbero potuto assumere.
    Non aveva visto una guerra, lei aveva visto una battaglia. E ricordando quanto fosse stata terribile, non osava neanche pensare a come sarebbe potuta essere una guerra in piena regola. Però in fondo poteva capire il vampiro, nessuno amava sentirsi al di sotto del prossimo ed Eidous pareva ambizioso. Probabilmente, nella sua condizione, lei si sarebbe comportata alo stesso modo. Non c'era alcun bisogno però di partire con l'idea di aggredire Kerus, forse le soluzioni erano diverse.
    "Puoi semplicemente fregartene di questa dipendenza, in fondo tu puoi essere il sovrano del tuo regno punto e basta, le situazioni politiche non dovrebbero interessarti. In fondo mi par di capire che sei ben voluto nella Città dei corvi, e il tuo potere è praticamente completo sugli abitanti. Che motivo hai di dare battaglia? Inoltre per riunire la gente sotto una bandiera si può anche ricorrere alla violenza... ma questa sarà solo un'alleanza poco stabile e destinata a cadere"
    Abbozzò un sorrisetto, alzando una mano e schioccando le dita. "Verità di Algos, quarta strofa"
    Appunto, lei ne sapeva ben poco di argomenti come guerra, dominio e conquista, ma le canzoni e le ballate ne sapevano decisamente abbastanza. Quando si sentì poggiare una mano sulla spalla da Kenshin assunse un'aria un po' più seria, era abbastanza distratta da essersi dimenticata di dover badare anche alle proprie spalle. C'era ualcosa in effetti, qualcosa dietro di loro che pareva starli braccando silenziosamente. Mettendosi una mano davanti alla bocca si esibì in un piccolo sbadiglio, in tutta scioltezza e disinvoltura.
    "Devo pensare ad una canzone su di te Eidous... su Kenshin l'ho già trovata da un pezzo"
    Sperò che quello che aveva detto sul suo violino fosse vero, o sarebbero stati guai per tutta la città. Altro che guerra di stato, ci sarebbe voluto un plotone solo per fermare lei.
     
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