Richiesta d'aiuto

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    Il drago nero più bianco di Kengard

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    -Le cose si fanno interessanti- sogghignò il drago divertito.
    -Bisogna solo vedere se questa dragonessa non sia stata corrotta- una dragonessa corrotta, una terra da conquistare, servi da trovare... quel giorno sarebbe stato sicuramente proficuo per i piani del dragone. Nonostante ciò Asmodeus si impose di non pensare a qualcosa che avrebbe potuto smascheraelo prima del tempo. Diminuendo il battito delle ali si portò accanto alla fenice che era rimasta indietro.
    -Riesci a stare al passo?- chiese simulando il tono più cordiale che poteva.
     
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    Quando atterrarono, si trovarono semplicemente sull'erba, niente che potesse destare sospetti. Il drago cominciò in fretta a scavare con gli artigli, non badando troppo agli altri, accorgendosi però che il drago bianco e la ragazza dai poteri misteriosi erano atterrati con qualche secondo di ritardo.
    Mentre le sue zampe sprofondavano nel suolo, la sua coda si agitava da una parte all'alta per la tenzione, la stessa che gli saliva ogni volta che aveva a che fare con quell'oggetto.
    Non che oggetto fosse un termine adatto per descrivermo, forse più una lacrima divina.
    Ascoltò in silenzio le parole del drago blu, quanto accidenti parlava... aveva detto più cose inutili che altro, ma in fondo pazienza.
    La dragonessa invece lo raggiunse, e gli afferrò la coda con una zampa, in tutta tranquillità.
    "Hai sentito? Di cosa si tratta! Altrimenti te la cerchi da solo la fidanzatina"
    Lui sbuffò, ritirando la coda con uno strattone e mostrando cosa aveva dissotterrato.
    Quello che teneva in mano era talmente simile ad un uovo che non si sarebbe potuto neanche scambiare per un sasso, la superficie levigata e candida che lo rivestiva presentava alcune sottili incisioni che la zampa del drago copriva quasi del tutto. Che stesse volontariamente occultandone la visione era difficile affermarlo, ma nessuno avrebbe usato così tanta prudenza se non avesse voluto nascondere niente. stringendolo con leggerezza fra le zampe anteriori ne divise le due metà, mostrandone l'interno agli astanti.
    "L'epoca in cui viaggeremo non è poi così remota. Considerando poi quanto i tempi mutano rapidamente... potreste non notare differenze tra ciò che già conoscete e ciò che scopriremo. Quel che mi rincresce dovervi chiedere, è una goccia della vostra linfa vitale. L'unico prezzo perché il potere di questa leggenda possa permeare la realtà"
    Liya guardò subito David con l'espressione di chi vuol dire qualcosa e non sa se dirla o meno, ma le sue esperienze probabilmente lo facevano dubitare su quel genere di situazioni.
    Attinse all'ametista, avvicinandosi di un passo a lui.
    <so a cosa stai pensando... non credo abbia intenzioni negative, glielo si legge distintamente addosso. Non è come l'umano che vuoi uccidere>

    Al prossimo cominciamo
     
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    David vide come gli altri due erano rimasti indietro quando arrivò. Hadar cominciò a scavare sull'erba come se cercasse qualcosa di sotterrato lì, senza voler rispondere alle sue domande. Ma Liya glielo impose in modo più diretto pretendendo risposte. Fatto questo David vide che ciò che aveva sotterrato aveva le sembianze di un uovo con tanto di rilegature. Con le zampe anteriori ne divise le due metà e spiegò che non sarebbero andati in un'epoca non troppo remota e che per fare tutto avrebbero dovuto donare una goccia di sangue, se era quello che intendeva per linfa vitale. Questo fece dubitare David se farlo o no,dato quello che gli era successo l'ultima volta che si era fidato in quel modo di qualcuno nonostante però fosse finito tutto bene, ma ci pensò Liya a rassicurarlo di tutto. Quindi per questo prima disse a lei mentalmente.

    "Molto bene. Ti ringrazio"

    Dopodiché disse ad Hadar

    "Beh, d'accordo. Io sono disposto ad aiutarti."

    Ed attese una risposta. Non sapeva di certo cosa sarebbe successo ma di certo sapeva che non voleva fallire. Quindi sarebbe andato fino in fondo e si sarebbe impegnato seriamente per questa cosa. Specialmente se sarebbe stato qualcosa di importante. Ma qualunque cosa fosse sperò solamente di non rovinare tutto. Non aveva ancora raggiunto il luogo dove vivevano gli altri draghi, ma di certo voleva fare una buona impressione quando ci sarebbe arrivato, e di certo l'avrebbe fatta se avesse potuto raccontare di una bella vittoria in qualche impresa. Ma, oltre a questo, voleva farlo anche per stare bene con se stesso. Perché di certo non si sarebbe sentito affatto bene se avesse fallito.
     
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    Khensit sussultò all'arrivo del dragone, per poi guardarlo con fare timoroso e rispondergli - Credo di sì - disse con una gentilezza persino esagerata. Poi scosse violentemente la testa e la sua voce cambiò diventando più roca e tutt'altro che gentile - semplicemente non ci tengo a venire spazzata via dalle ventate delle vostre ali - continuò Flauros.
    - Tu non sembri molto interessato ad aiutare quel vecchio drago, o per caso mi sbaglio? Insomma, i tuoi tentativi di sembrare gentile possono funzionare solo con delle persone veramente sciocche o credulone. Le tue reazioni ti tradiscono, anche se molti non sembrano notarle - concluse, atterrando pochi secondi dopo, distante abbastanza per sentire gli altri draghi e continuare la sua conversazione con Asmodeus.
     
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    Il dragone ridacchiò divertito guardando prima gli altri draghi, poi la fenice.
    -Forse è come dici tu, forse no. Per ora lo faccio solo per lo spirito di avventura e per la ricompensa- si, la ricompensa di quel potere che gli avrebbe fatto fare un notevole passo avanti.
    -Prendi pure ciò che ti serve. Ma sappi che qualunque cosa accada non lo scorderò- disse con un pizzico di velata minaccia nella voce. Di certo non si sarebbe dimenticato di un eventuale tradimento.
    -Anche se vorrei sapere contro chi dovremmo combattere. È sempre meglio essere preparati a tutto e studiare un piano prima, non credete anche voi?-
     
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    Qualcuno sembrava essere d'accordo, qualcun'altro non del tutto... ma più o meno erano concordi sull'aiutarlo.
    Fortunatamente il suo istinto da cacciatore di alleati sembrava non esser ancora finito nell'oblio, forse c'era seriamente una qualche speranza.
    Riunì le due metà della pietra nera e le staccò di nuovo, porgendole direttamente alla dragonessa blu, la quale le afferrò senzatroppi ripensamenti e le strinse fra le zampe per saggiarne la consistenza.

    Sembravano due gusci piuttosto sottili, che se uniti presentavano un vuoto all'interno, ma erano di una tenacia incredibile. Liya non voleva rischiare di forzarle, probabilmente erano qualcosa di ineluttabilmente necessario per quel drago, ma aveva percepito trasudare un enorme potere da quegli strani gusci d'uovo.
    Hadar la guardò storto quando la vide tentare di spezzarli, ma forse aveva capito che non erano realmente quelle le sue intenzioni, perché si limitò ad indietreggiare di un paio di passi e a lasciarla fare.
    "Una goccia del vostro sangue è necessaria perché possiate viaggiare negli strati del tempo, dovrà esser fatta scivolare all'interno dell'Ossidiana"

    Era pronto, sperava che anche loro lo fossero.
    "Ciò che affronteremo può essere definito un demone, ma non è ciò che realmente rappresenta"
    Non era stato esaustivo forse, ma neanche lui aveva tutte le informazioni necessarie per poter essere chiaro. "Ciò che vi chiedo è di viaggiare con me perché un'anima possa trovare la salvezza, non rimarrete delusi da ciò che avrete in cambio"
    Si rivolse al drago bianco, scrutandolo con due occhi misti tra la malinconia e un tentativo di apparire sincero.
    "Non lo scorderai, puoi fidarti"
    Attese dunque che avessero solcato la superficie interna della pietra con il rosso vermiglio del loro sangue.
    "Nel momento in cui la nostra essenza sfiorerà l'ossidiana il suo potere si sprigionerà, quindi dobbiamo farlo all'unisono" spiegò, cercando consenso in tutti i presenti.
    Come raggiungere il tempo da lui desiderato non lo specificò, se non altro perché a quel punto non avrebbe gradito interferenze e possibili variazioni; il controllo del tempo, anche se parziale, era bramato da troppi. Non poteva svelare i misteri racchiusi in quell'infinita potenza.

    ***

    Volute e vortici, lampi e facelle, la realtà si distorse al punto da divenire del tutto inpercettibile ai loro sensi.
    Ogni sensazione divenne un moto turbinante che sembrava trascinare i loro corpi alla deriva in un mondo di luci ed ombre, il quale parve durare per pochi istanti seppur intensi e indimenticabili.
    Volare senza utilizzare le ali, venir trascinati da qualcosa di innaturalmente potente all'interno dell'ossidiana, i cui gusci avevano cominciato a splendere di un'aura bianca luminescente.
    Le loro zampe toccarono qualcosa di solido dopo una manciata di secondi, un suolo che li accolse molto più delicatamente di quello che si sarebbero aspettati.
    Sembrava che avessero compiuto un balzo incredibile, ma allo stesso tempo pareva che non si fossero mai mossi da terra.
    Quello che videro era allo stesso tempo totalmente normale e sconcertante, perché sembrava tutto uguale identico a prima.
    Non si erano mossi di un centimetro, soltanto la pietra era scomparsa.
    Liya batté un paio di volte le palpebre, rendendosi conto che in effetti qualcosa era cambiato; il luogo era lo stesso ma con molti meno alberi, con una diversa visuale all'orizzonte e con una Itios completamente diversa.
    Ebbe ben poco tempo per sincerarsi di quanto stesse accadendo, perché Hadar li richiamò.
    "Sbrighiamoci, dovremmo trovarci esattamente nell'epoca che avevo bisogno raggiungessimo, ma non so quanto tempo abbiamo per poter intervenire. Seguitemi"
    Con una rincorsa spiccò di nuovo il volo, falciando il cielo, gettandosi verso le montagne a tutta velocità e dando fondo alle sue energie al completo.
    Stava per rivivere le memorie di una profonda cicatrice.

    Liya non avrebbe faticato a raggiungerlo, a superarlo, doppiarlo in un giro del mondo e a prendere pure un caffè durante il viaggio (?), ma non sapeva se gli altri fossero in grado di stare loro dietro.
    Incitò David con un'occhiata d'ametista delle sue, scrutando quasi seccata poi quella sotto specie di umana alata.
    "Hai bisogno di un passaggio?" le domandò, preparandosi a schizzare all'inseguimento di Hadar.
    Sono andato un po' avanti se no non si compicciava nulla. scrivete della scena del sangue se vi va oppure passate direttamente a quella dopo... come preferite
     
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    Ognuno disse la sua, poi Hadar volle unire le due metà della pietra nera. Poi la diede alla sua compagna, che volle prima saggiarle e poi tentare di spezzarle per tastarne la consistenza e vedere se si rompevano, cosa che non accadde. Dopodiché Hadar spiegò che per farle funzionare sarebbe stato necessario utilizzare una goccia del loro sangue. David si preoccupò del fatto che forse l'incantesimo che lo aveva trasformato in un drago avrebbe potuto interferire sulla magia dell'artefatto che viaggia nel tempo, ma purtroppo non poteva dirlo a nessuno, dato che il fatto che fosse un essere umano trasformato in drago era un informazione personale che non poteva spifferare comunemente ai quattro venti, specialmente con creature di cui non sapeva ancora di cui fidarsi. Per cui decise di provare a versare il suo sangue e a sperare che tutto sarebbe andato bene.Ascoltò prima le spiegazioni di Hadar sul fatto che la ricompensa di quanto avrebbero ricevuto ne sarebbe valsa la pena, ed anche che era importante per la salvezza di un'anima, cosa che per David significava come non mai la determinazione a non fallire assolutamente in questa missione. Quello che Hadar voleva fare sembrava davvero importante, e David non voleva assolutamente deluderlo. Finita la spiegazione, mise quindi la zampa destra sopra la pietra, si fece un taglietto con gli artigli, e poi lasciò che il sangue sgorgasse da essa. Dopo che ebbe fatto si curò ovviamente il taglio con la sua magia, cosa che avrebbe fatto anche con gli altri, se lo avessero voluto, e poté constatare con suo sollievo che non c'era alcuna reazione strana. Naturalmente fece tutto quando anche gli altri fecero la stessa cosa, visto che dovevano farlo contemporaneamente.

    Quando il potere dell'artefatto si manifestò e l realtà si dissolse attorno a loro, David si trattenne dal manifestare lo spavento che provò in quel momento, dato che di sicuro Liya voleva avere un compagno che non manifestasse paura in certe circostanze. Se da un lato Il Drago azzurro e bianco era sorpreso e spaventato dalla cosa, dall'altro ne era estasiato e meravigliato. Quello che stava accadendo era davvero incredibile. Quando tutto fu finito David istintivamente volle chiedere

    "Ha... funzionato?"

    Dalla reazione di Hadar la risposta sembrò essere si. Secondo lui erano nel posto giusto, ma dovevano comunque sbrigarsi ad intervenire, e si alzò in volo. Liya con una delle sue occhiate fece intendere a David che doveva tenere il passo, e così lui si sbrigò a sua volta ad alzarsi in volo e a seguire il drago marrone pronto ad aiutarlo a compiere qualunque missione avesse in serbo per loro.
     
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  8. Emy Nightfall
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    Flauros si mostrò disinteressata da ciò che era appena successo dopo aver dato una goccia del proprio sangue al drago. Si guardò intorno e notò che il territorio era diverso da prima, anche se non molto. La cosa la incuriosì. Si voltò poi verso il dragone e ascoltò indifferente ciò che aveva da dire, prima di spiccare il volo.

    - Non ne posso più di volare - disse tra sé e sé, per poi seguire gli altri con non troppa fatica, ormai partiti a seguito dell'altro.

    Si chiedeva di cosa avesse di così importante da fare quel drago pazzo che la aveva trascinata indietro di chissà quanti anni e in cambio di cosa. Sperava di poter dar sfogo alla voglia di uccidere che le era salita poco prima dell'incontro con quello strano gruppo, che da anni era diventata insaziabile.

    Scusate se ci ho messo un'eternità, ma non mi arrivano le notifiche e non capisco perché
     
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    Non poteva dimenticare quella sensazione, la sensazione che prò nel ampliare la sua percezione mentale verso quella che un tempo era una comune landa rocciosa.
    Nel tempo attuale ormai divenuta a tutti gli effetti una distesa di neve, la tundra in passato era stata ospite di qualcosa di tremendo. Non poteva essere certo che anche conquegli alleati le cose si sarebbero potute risolvere, ma raramente negli ultimi 185 anni aveva fallito. Sperava che il suo spirito sapesse ascoltare come un tempo, che la vecchiaia non avesse portato con sé anche la sua mente insieme a parte del suo corpo.
    "Se non ho sbagliato niente, e il che è piuttosto probabile, dovremmo trovarci in breve ad aver a che fare con qualcuno da togliere di mezzo. Vi prego di non esitare, risparmierete più di una vita"
    Tra di loro c'era qualcuno che non avrebbe avuto problemi di alcun tipo a sfogare i propri artigli sul prossimo, ma non era sicuro che la pensassero tutti allo stesso modo nel gruppo. "Un'entità maligna sta per essere risvegliata, e se riusciamo ad impedirlo è meglio per tutti. nel nostro tempo sembra ancora non aver avuto ripercussioni di alcun tipo, ma e' un periodo di tumulti quello che affligge Kengard. Sono troppi i demoni che si stanno destando di questi tempi, meno avversari dovremo affrontare più sarà probabile che qualcuno di noi si salvi"
    Era una scusa abbastanza banale per giustificare il suo tornaconto personale, ma era senz'altro vero che erano diversi i problemi attualmente a Kengard e se si fossero eliminate eventuali complicazioni alla radice chiunque ne avrebbe giovato.
    Volando molto rapidamente raggiunse un altopiano fra i monti, si trovavano nel bel mezzo dell'Ossidiana d'argento, luogo stesso che aveva permesso quell'incredibile ritorno al passato.
    Ancora non gli era chiaro cosa o chi dovesse ringraziare per questa opportunità, ma sicuramente c'erano diverse cose da chiarire su quella pietra.
    Adesso questa si trovava nell'epoca da cui erano partiti, sperava che nessuno la trovasse e soprattutto che non funzionasse mentre loro si trovavano... in qualunque posto si stessero trovando.
    Finalmente era pronto. Questa volta non si sarebbe fermato, non avrebbe desistito.
    Era sicuro di non poter avere un'altra occasione come quella.

    "Vi avevo detto di sbrigarvi! Stanno arrivando"
    "Chi sta arrivando?"
    "Non lo so, ma qualcuno sta arrivando..."
    "Sbrigatevi!"
    "Accidenti a te, ti avevo detto di..."
    "Zitta e concentrati!"
    Le grida delle donne si mischiarono ai refoli di vento che spiravano fra i versanti dell'ossidiana, l'energia scaturita attorno aveva creato un campo elettrostatico attraversato da scariche biancoazzurre. Tre umane, perché tre umane?
    Hadar Le scorse prima con la mente, da diversi metri di distanza, poi con lo sguardo, quando finalmente giunse abbastanza vicino da poterne intravedere le sagome.
    Non ricordava tre umane, era più che sicuro che non vi fossero femmine quella volta; e non avrebbe certo potuto dimenticare, magari avesse potuto.
    Qualcosa sfrecciò verso l'altura su cui le streghe si trovavano, dalla parte opposta da cui si stavano dirigendo loro.
    Non poteva crederci, o meglio doveva aspettarselo ma non poteva comunque credere di star incontrando se stesso da giovane.
    Se c'era qualcosa che temeva era proprio un'eventualità simile, quindi si fermò bruscamente a mezz'aria e Liya, nonostante l'avesse visto fermarsi e avrebbe tranquillamente potuto evitarlo, andò a sbattere contro il suo didietro facendolo capitombolare nell'aria come un rincoglionito.
    "Chiedo scusa..."
    Lui si limitò a rivolgerle uno sguardo sornione, mentre recuperava l'assetto di volo. Con che razza di gente si era addentrato in una missione omicidiosuicida!
    "Sembrerò codardo ma... mi dispiace, non posso avvicinarmi, dovete farlo voi"
    Una lunga pausa servì a se stesso per capire cosa stava facendo e quello che stava dicendo, ma la sua bocca ragionava ancor più velocemente della sua testa in quel momento. Doveva... assolutamente... sbrigarsi. E non poter intervenire direttamente era ciò che di peggio potesse accadergli.
    Era sicuro che se avesse incontrato direttamente l'Hadar di quel tempo qualcosa di tremendo sarebbe potuto accadere, il motivo non gli era chiaro ma era più che sicuro di non poterlo fare. Siccome continuava ad affidarsi al suo settantacinquesimo senso non poteva tradirsi proprio in quel momento.
    "Quello che sta arrivando..." disse, indicando a molti metri di distanza in cielo, "sono io. Non posso interagire con quello che ero in quest'epoca, non so come potrebbe andare a finire"
    "Bene..." proruppe Liya, gettandosi senza troppi problemi verso il nuovo bersaglio. Finalmente il gioco iniziava a farsi interessante.
    Mao mi dispiace ma e' un pochetto tantino che aspetto, se no non si finisce più xD chi non vuol più rispondere per vari motivi esca, anche se con la storia del tempo fatemi fare un post che lo giustifichi magari
     
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    Ormai tutto era pronto per quello che sarebbe dovuto accadere. David era decisamente preoccupato di quello che sarebbe potuto succedere. Dalle parole di Hadar, sembrava proprio che quello che stava per accadere sarebbe stato qualcosa di veramente importante, qualcosa che avrebbe potuto salvare più di una vita. Il drago azzurro non voleva sbagliare in questo qualcosa di importante, era la prima volta che aveva una responsabilità così grande, e lui non voleva fallire e fare una brutta figura d'avanti alla sua compagna. Per cui fece un bel respiro e disse a se stesso di essere ottimista e che tutto sarebbe andato bene.
    Quando arrivarono e videro le tre donne, che stavano parlando. In quel momento Hadar si nascose e disse che non poteva farsi vedere dal suo io del passato, che a quanto pare sarebbe arrivato lì, perché altrimenti sarebbe potuto succedere qualcosa di terribile. Ed in effetti non si poteva sapere cosa sarebbe potuto accadere se qualcuno incontrasse il suo io del passato. In effetti David si chiese se avrebbe potuto farlo lui, visto che con il suo nuovo corpo da drago era impossibile che il suo io del passato lo riconoscesse. Ma in effetti se invece sarebbe accaduto qualcosa di più dal fare lasciare un trauma emotivo al proprio io del passato, allora decisamente era meglio evitare di correre rischi. Ora poteva solo sperare che qualunque cosa fosse, di cui non conoscevano ancora molto, sarebbero riusciti a cavarsela da soli. Per cui si avvicinò ad Hadar e gli disse disse

    "Beh, se non può intervenire direttamente, allora devi darci più informazioni su quello che sta per succedere e cosa dovremmo fare per impedirlo. Dopotutto meno sappiamo e peggio è. Come possiamo risolvere tutto se non abbiamo ancora tutte le informazioni necessarie per la cosa?"

    Ed attese una sua risposta. Era decisamente meglio che gliela desse, perché tecnicamente, come aveva appena detto, dovevano scoprire il più possibile per avere maggiori possibilità che tutto andasse bene.

    Edited by l.pallad - 14/1/2018, 15:36
     
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  11. Emy Nightfall
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    La ragazza guardò il vecchio drago in malo modo
    - Fammi capire, tu ci porti qui per sconfiggere qualcuno di cui non sappiamo assolutamente nulla e non hai nemmeno intenzione di combattere? - spostò poi lo sguardo su quello che poteva sembrare il loro obiettivo - non ho intenzione di combattere senza sapere qualcosa di più su cosa stiamo per combattere e perché lo dobbiamo combattere, e soprattutto cosa ci vengo a guadagnare-
     
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    -Capisco il problema... il te più giovane potrebbe prenderti anche per pazzo e ucciderti- disse il dragone pensando ad alta voce.
    -Però hanno ragione anche gli altri, dobbiamo saperne di più. E soprattutto dovresti metterci al corrente delle tue abilità, potrebbe esserci l'eventualità di un combattimento contro l'altro te e sinceramente non vorrei giungere impreparato... e anche quelle di chi dobbiamo combattere, dato che sembra che tu conosca molto bene questa creatura- soprattutto perchè il dragone non voleva trovarsi impreparato se fosse riuscito a convincere la dragonessa a passare dalla sua parte. Le cose andavano di bene in meglio e, nonostante tutto, Asmodeus non riuscì a trattenere un piccolo sorriso.
     
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    Doveva immaginare che avrebbero voluto più dettagli, eccetto quella pazza dragonessa blu che si era lanciata in avanti senza il benché minimo timore.
    "Calispera... dite al me giovane che siete venuti per aiutarrla, lui capirà. Per quanto riguarda gli avversari..."
    Rimembrare il passato che tuttavia stava vivendo in quel momento era un'esperienza molto particolare, senza dubbio incerta. Che senso aveva quello che stava facendo?
    Cambiare il passato, poteva avere davvero una possibilità simile?
    "Quegli individui vogliono risvegliare un potente demone, una creatura in grado di corrodere qualunque forma d'esistenza, di distruggere ogni cosa alla sua radice. Un demone troppo potente, che io cercai in vano di arrestare, fallendo miseramente. Quando lei giunse per aiutarmi quell'entità ormai si era destata. Fu tremendo... se riuscirete a distruggere coloro che stanno cercando di evocarlo non andremo incontro a ciò che accadrà se nessuno proverà ad intervenire"
    Si sentiva più sciocco che mai, aveva ipoteizzato mille scenari che lo vedevano interagire in prima persona con quei dannati sciamani o quel che erano, per eliminarli senza troppe remore. E adesso doveva lasciar fare ad altri.
    Non era giusto, non lo era affatto, ma se non voleva rischiare di complicare ulteriormente la situazione doveva aspettare.

    Liya intanto era atterrata a pochi metri dal loro obbiettivo, il quale doveva essersi accorto della loro presenza.
    Qualcuno gridò strane parole nella sua direzione, proprio nel mentre che i suoi artigli toccavano terra. Fece appena in tempo a rilassare il muscoli in seguito all'atterraggio, che filamenti sinistri di luce violacea schizzarono verso di lei evocati da chi sa quale diavoleria.
    Balzò all'indietro e scatenò una raffica di vento, che dissolse la magia disperdendola nell'etere circostante.
    Sicuramente sarebbero state prede succulente,un ghigno increspò le sue labbra.
    Si avvicinò quanto bastava per distinguerle; di fronte ad un basso altare di pietra contornato da sei colonne in marmo bianco, si trovavano tre donne con lo sguardo infuso di un'energia assatanata, che mia nonna quando sclera può accompagnare solo.
    Due di loro erano umane, l'altra presentava una statura molto più bassa e anche se non se ne poteva distinguere il viso a causa del cappuccio grigio che le copriva la testa dava l'impressione di essere tutt'altro che umana.
    Niente di pericoloso comunque, avrebbe potuto farcela da sola tranquillamente. Aspettò che gli altri arrivassero soltanto perché doveva tenere d'occhio David, non poteva rischiare di perderselo in una realtà fuori dal mondo sepolta fra le ere.
    "Cosa volete! Chi vi manda!" strillò una delle due umane, anch'essa come le altre avvolta in un ampio mantello scuro che però le lasciava visibile sia parte della faccia che le braccia.
    "Oh nessuno, passavo di qui" rispose Liya, divertita. "Ma dato che mi avete attaccata... farete una brutta fine"
    Era chiaro che la stessero fissando con occhiatacce bestiali, seppur spaventate. Magari non si aspettavano di trovarsela davanti in quel modo, una dragonessa come lei avrebbe incusso timore a ben altre energie arcane... e ne andava fiera.
     
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    David vide attentamente Hadar mentre pensava a cosa dire. Doveva essere successo qualcosa di terribile se quel drago era così turbato dal parlarne. Ma ala fine disse qualcosa di abbastanza importante: C'erano dei cattivi che stavano per evocare un demone davvero terribile. Per quanto riguardava invece il suo se stesso da giovane, avrebbe dovuto dirgli che erano venuti lì per aiutare Kalispera, e basta.
    Il drago blu dal ventre bianco decise che quello che aveva detto era abbastanza. Se c'era un demone che stava per essere evocato non potevano perdere tempo a parlarne, e poi la sua compagna si era già lanciata all'attacco. Dalle parole che aveva detto probabilmente la compagna di Hadar doveva essere stata uccisa il giorno in cui era accaduto qualunque cosa fosse accaduta, ed ora erano tornati indietro nel tempo per salvarla. Questa intuizione fece venire a David più che mai il desiderio di aiutarlo, perché probabilmente anche lui avrebbe fatto lo stesso per Liya se le fosse accaduto qualcosa.
    Per cui rispose

    "Beh, credo di aver capito cosa è successo, e non temere, mi impegnerò con tutto me stesso per impedire che accada."

    Poi si rivolse agli altri dicendo

    "Forza. Sbrighiamoci. Dobbiamo impedire l'invocazione di quel demone e salvare Kalispera."

    E si lanciò all'attacco raggiungendo la sua compagna. Il drago era deciso più che mai a risolvere questo problema. Non voleva decisamente avere un ricordo triste di questa esperienza, e di certo gli avrebbe fatto piacere vedere come, grazie alle sue azioni, due innamorati avrebbero potuto stare insieme. Quindi di sicuro voleva risolvere questa cosa.
     
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  15. Emy Nightfall
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    La fenice sbuffò. Il dragone si stava rivelando tutt'altro che aperto a fornire maggiori dettagli su ciò che avrebbero affrontato, ma questo non le importava più di molto. Si voltò verso il drago blu partito all'attacco e sbuffò un'altra volta, tornando a guardare Hadar

    - Siamo seriamente qui per impedire che una tua amichetta muoia? - pensò e poi scosse la testa, l'unica cosa che le importava era uccidere qualcuno, si sentiva già a secco di uccisioni. Khensit, dal canto suo, avrebbe voluto opporsi, lo avrebbe sempre voluto fare, ma non le era mai stato possibile.

    Flauros impugnò la sua spada infuocata e si avvicinò ai due draghi blu, pronta ad attaccare

    - Bene - disse infine guardando le tre creature che le stavano davanti - si può sapere che cosa sono questi tre cosi? -
     
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