Richiesta d'aiuto

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    Il drago nero più bianco di Kengard

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    Asmodeus sbuffò irritato dalla stupidità dei suoi cosiddetti compagni e per la carenza di collaborazione di Hadar. Il dragone si abbassò di quota, osservando a debita distanza. Quegli idioti di erano buttati a capofitto senza valutare il nemico.

    -Sono curioso anch'io. Cosa siete e cosa state facendo?- il drago si era spostato sopra le due fazioni, in modo da tenere tutti sotto controllo e decidere se e quando fare la sua mossa, restando pronto a lanciare il suo attacco più devastante.
     
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    Hadar guardò la fenice, adesso un po' visibilmente su di giri. Cosa desiderava sapere ancora?
    "Non so cos'altro tu voglia sapere, dobbiamo impedire il erisveglio di un demone e quegli individui vanno distrutti. Io non posso avvicinarmi, perché il me di quest'epoca sta arrivando"
    Pochi istanti dopo, infatti, il giovane drago dai colori del legno raggiunse Liya e gli altri, scrutandoli in parte confuso in parte sollevato.
    Non si fermò a parlare con loro, doveva agire e subito si scagliò ad artigli sguainati verso le tre ammantate figure femminili.
    Queste puntarono tutte verso di lui, muovendo le mani nella sua direzione e scagliando fasci luminosi nella sua direzione. Stessa cosa fecero anche verso gli altri, nel tentativo di colpire soprattutto Liya e la -fenice- che era appena intervenuta.
    Hadar venne sfiorato e riuscì per un soffio ad evitare gli attacchi, mentre l'Hadar anziano si era allontanato quanto bastava per osservare la scena da un punto in cui non poteva essere individuato. Si abbarbicò su per un pendio, dove rimase in attesa. Era più bruciante aspettare che intervenire, avrebbe preferito farsi del male piuttosto che dover restare in disparte.
    Alle spalle delle tre streghe si trovava l'altare che già avevano intravisto mentre si avvicinavano, e Liya dedicò ad esso uno sguardo fugace prima di riportarlo sulle avversarie.
    Vi erano disegnate cinque figure, disposte a pentagono e dirette verso l'esterno. A partire da quella all'angolo più esterno del pentagolo la prima raffigurava una foglia, la seconda tre petali, la terza quattro spine, la quarta sei piume e l'ultima dieci squame.
    Liya evitò alcuni raggi e altri li respinse deviandone la traiettoria con una barriera di vento, generata per proteggere anche chi le stava attorno in modo da non spazzare via nessuno.
    Non poteva continuare ad evitare, doveva agire. Ma prima voleva vedere che sapevano fare gli altri, giusto per divertirsi un pochino come al suo solito.

    Vediamo chi azzecca l'indovinellino stupido dell'altare? Dovete colpire uno di quei punti, se indovinate quale e scrivete sotto spoiler *o lo mettete pensato dal vostro pg* il colpo andrà a segno. Se indovinate e basta, senza motivare, il colpo non andrà a segno. Se sbagliate bersaglio saranno cavoli amari xD non è obbligatorio fare sta cosa, nel senso se qualcuno la fa e azzecca meglio ma... potete anche pensare al resto, come alle tre tizie.
     
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    David era partito all'attacco, e le tre figure femminili ammantate successe che mentre le tre figure ammantate avevano attaccato il giovane Hadar e la fenice ignorando lui. Il drago blu dal ventre bianco aveva deciso che, mentre i suoi compagni di missione avrebbero deciso cosa fare con quelle tre, lui si sarebbe occupato di distruggere l'altare. Distrutto quello non sarebbero più stati in grado di evocare il demone, ed allora avrebbero fatto un passo avanti, perché dopo le tre femmine con il cappuccio avrebbero dovuto riorganizzarsi su cosa fare se anche fossero riuscite a scappare. Per cui volò verso l'altare ed esaminò i simboli che vi erano lì. La prima raffigurava una foglia, la seconda tre petali, la terza quattro spine, la quarta sei piume e l'ultima dieci squame
    Esaminati questi dettagli, il drago cominciò a riflettere. Uno doveva essere quello che reggeva tutto. Di conseguenza doveva scegliere bene quale colpire. Decise di escludere dalla lista quelle con i petali, le foglie e le spine, dato che erano uguali per il fatto che erano piante, e quello che andava colpito doveva essere diverso da tutti loro, e rimase quindi quello con le piume e le squame. Ora doveva decidere se colpire quello con le piume o quello con le squame. Entrambi avevano in comune il fatto che fossero qualcosa che stava attaccato agli animali. E questo rendeva più difficile capire quale colpire. Probabilmente la risposta doveva venire dalla quantità presente nel simbolo. Doveva pensare. Quale era il numero giusto? Sei o dieci?
    In alcuni libri aveva letto che sei era il numero perfetto, mentre in altri aveva letto che il dieci era il numero della tetraktys. Ma entrambi, da quanto aveva letto, erano dei numeri malvagi. Aveva poi letto che il sei è il simbolo dell'opposizione della creatura al Creatore che è l'origine di tutte le ambivalenze legate a questo numero e del suo pendolarismo fra il bene e il male.Quindi forse la risposta era piume. Ma poi rifletté sul fatto che petali, foglie, spine e piume erano attaccati in modo diverso al corpo riguardo a come è attaccata una squama. Era facile staccare un petalo, una foglia, una spina, ed una piuma, ma la squama andava raschiata per essere tolta. A causa di questo decise di rischiare e di colpire il simbolo delle squame, in quanto gli sembrava il più diverso da tutti gli altri. Se avesse sbagliato ci avrebbe riprovato di nuovo, ma se invece avesse avuto ragione sarebbe stato un sollievo. Nonostante avesse ancora qualche dubbio ormai aveva preso la sua decisione, e poteva solo sperare che sarebbe andato tutto bene.
    Per cui alzò la zampa e con un violento pugno, si apprestò a colpire la figura delle dieci squame.
     
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    Asmodeus si guardò un attimo attorno, notando l'altare e il suo piccolo indovinello. Non vedeva il pro a risolvere l'enigma ma David aveva già fatto la sua mossa. Non poteva rischiare di perdere un alleato così prezioso, quindi doveva cercare di vanificare gli sforzi del drago. Asmodeus chiuse le ali e calò con tutto il suo peso e la sua forza sull'altare, questo sarebbe bastato sicuramente a distruggere tutte le figure, giuste o sbagliate che fossero, sperando che anche una scelta sbagliata bastasse a vanificare i tentativi di David.
     
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    Emy ha detto che esce per ora, andiamo avanti senza di lei


    David e Asmodeus si erano senz'altro dati da fare per sfondare quell'affare, il giovane drago della natura si era apprestato a sferrare il colpo al simbolo che credeva la giusta scelta per sventare in anticipo quell'enorme pericolo.
    Liya non perse tempo a osservare il loro operato, si limitò piuttosto a fare da bersaglio per quelle strane tipe e per i loro incantesimi.
    Quando il dragone bianco si scagliò a tutta potenza verso l'altare, non dando il tempo a David di colpire il bersaglio da lui individuato, un boato riecheggiò nel sottosuolo.
    Dal terreno spuntarono rumori di dubbia entità, rumori che precedettero qualche vibrazione troppo vigorosa per poter essere considerata normale. Il suolo cominciò a sfaldarsi, pezzi di roccia decollarono in ogni dove e un tonfo assordante annunciò il definitivo sfaldamento della superficie di rocce su cui le loro zampe poggiavano. L'altare stesso esplose, mentre le tre streghe osservavano il dragone con la più sconvolta delle espressioni sul viso adombrato dal cappuccio che oscurava loro il volto.
    "Cos'hai fatto, cos'hai fatto dannazione! Nonera ancora il momento!"
    Una di loro iniziò a divampare di collera, mentre le altre indietreggiarono visibilmente scosse.
    La loro reazione lasciava presagire che le cose non si stessero proprio per mettere benissimo, a giudicare dalla loro espressione sconvolta quello che Asmodeus aveva fatto non doveva essere proprio il top.
    Dai resti dell'altare emerse un potente bagliore azzurrino, coronato di contorni bianchi e splendenti quanto la luce del sole. Al principio informe, la massa di luce cominciò a costruire una figura di dimensioni non eccessivamente grandi, ma dalle fattezze indiscutibilmente spaventose.
    Non poteva esser definito in altro modo se non demone quello che ne emerse: una creatura coperta di squame nere e lucide, dotata del più famelico sguardo che qualunque essere vivente avrebbe mai potuto ammettere di aver visto. Le fiamme giallastre nei suoi occhi rilucevano di un potere arcano quanto immenso, mentre le acuminate lame che spuntavano dalle sue spalle, dalle sue ginocchia e da diverse altre aree del suo corpo in corrispondenza di varie articolazioni, effondevano un affilato e tagliente agglomerato di energia magica.
    Il suo muso ricordava per metà quello di una tigre, seppur fosse decisamente più schiacciato e non presentasse niente, a parte gli occhi, se non fauci irte di piccole candide stalattiti bestiali.
    Quando poggiò i piedi a terra lo stesso mondo sembrò sussultare nel tentativo di ritirarsi. A pochi metri da lui si trovava Asmodeus, il quale era scampato per poco al lancio micidiale di frammenti rocciosi provenienti dall'altare e dagli speroni circostanti.
    Le tre donne fissavano il nuovo venuto sbalordite, incapaci di proferire parola o di agire in un qualche modo.
    Dal canto suo, il giovane Hadar aveva dovuto interrompere il suo tentativo d'attacco nei loro confronti per rivolgere l'attenzione al demone; non c'era sguardo che non fosse rivolto verso quell'entità in quel momento, eccetto quello dell'Hadar dell'attuale epoca che aveva nascosto il muso tra le ali in procinto di gridare o di scoppiare a piangere. Non poteva essere successo, come era possibile? Dannazione, perché si era fidato di una semplice vampata d'istinto! Avrebbe prima dovuto sapere qualcosa di quegli individui, conoscerli unpo' per rendersi conto con chi aveva a che fare. Invece si era lasciato trasportare dalla certezza di aver fatto la scelta giusta, sbagliando nuovamente.
    A quel punto poco importava se avrebbe causato problemi al flusso temporale intromettendosi, doveva fare il possibile per intervenire. Si sarebbe sentito in colpa per l'eternità se qualcuno di loro fosse stato ucciso dall'immonda creatura.
    Il demone aveva da subito adocchiato le tstreghe, una delle quali sembrava esser sprofondata in una maniacale forma di delirio primordiale. Si era gettata a terra gridando, implorando e pregando neanche lei probabilmente sapeva cosa.
    "Mio signoreeee! Mio grande signore! Il suo potere non è ancora al massimo del suo potenziale, non ha ancora raggiunto il... no, no Aspetti grande..."
    Qualunque cosa successe dovette distorcere il concetto stesso di spazio, poiché in un batter d'occhio il demone comparve addosso all'umana e le perforò il petto con gli artigli di una mano. Copiosi fiotti di sangue schizzarono dalle sue vesti, senza darle neanche modo di gridare né di far altro. Il corpo della strega non si contorse, non cadde, rimase semplicemente appeso all'arto della creatura che chiuse semplicemente le dita investendolo di un bagliore verde luminescente che ne dissolse l'esistenza.
    Liya stessa fissava incredula ciò che era appena accaduto. Non che non avesse visto fare ben di peggio, ma era sicura senza neanche doverci pensare che quello non fosse che un piccolo anfratto dell'enorme potere che l'essere emanava. Era incredibile, non si trovava davanti a una simile manifestazione di forza da tempo.
    Ciò la fece sorridere in un certo senso, anche se la sua espressione trasudava unicamente concentrazione e calma. Capì subito che non era il momento di lasciarsi andare alla brama di combattere; non contro quell'individuo.
    "Oh, non ricordavo fosse così... appagante" sibilò il demone, ruotando leggermente il muso prima verso Asmodeus poi verso il resto del gruppo.
    "Vuoi occupartene tu?" chiese, rivolto al dragone dalle squame d'avorio, trafiggendolo con gli astri che risplendevano nelle sue pupille mentre indicava le altre due streghe. "Credo tu possa meritarti... di unirti al banchetto"
     
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    David purtroppo non ebbe mai modo di scoprire se aveva fatto la scelta giusta oppure no, dato che Asmodeus decise di fare di testa sua compiendo la scelta più stupida che avrebbe potuto fare. Aveva premuto tutti i simboli insieme contemporaneamente. Quando cominciò a succedere quello che aveva temuto, David gridò ad Asmodeus

    "Ma sei scemo? Io avevo preso in considerazione l'idea di premere tutti i simboli contemporaneamente, ma non l'ho fatto perché il rischio che non funzionasse era troppo elevato. Perché tra un simbolo giusto e quattro sbagliati era più che possibile che prevalgano i quattro sbagliati."

    Certo, d'altra parte se avesse scelto il simbolo sbagliato questo disastro sarebbe stata colpa sua. Quindi Asmodeus con questo gesto gli aveva tolto qualunque responsabilità, e di questo poteva essere sollevato. Ma sarebbe stato decisametne meglio se lui avesse scelto il simbolo giusto e non fosse successo niente.
    Rimase poi impotente a guardare quello che succedeva. Il gesto impulsivo di Asmodeus aveva evocato il demone che non avrebbero dovuto risvegliare. Adesso erano veramente nei guai. Per fortuna una frase di una delle sue tre accolite, prima di ucciderla, gli diede speranza. Il demone era stato evocato prematuramente. Quindi non era ancora al massimio della sua potenza. E se non era al massimo della potenza allora forse potevano sconfiggerlo. Non gli piacque poi il modo in cui si rivolse ad Asmodeus per convincerlo a schierarsi dalla sua parte. Sperò sinceramente che non accettasse, altrimenti sarebbero stati nei guai. Doveva abbattere direttamente il demone, e per farlo decise di ricorrere ad una tattica strategica. Per cui prima disse alle due sopravvissute.

    "A quanto pare avete evocato un padrone che non ha alcuna considerazione di voi, non apprezza i vostri sforzi, ed adesso vuole uccidervi. Quindi le vostre scelte, se volete sopravvivere, sono limitate semplicemente, a scappare o aiutarci a fermarlo."

    Se fossero scappate avrebbero avuto due avversari in meno, mentre se fossero rimaste avrebbero avuto due alleati in più. Non pensava che avrebbero scelto qualcos'altro. Se quel tipo voleva ucciderle tutte avrebbero allora non avrebbero avuto altre opzioni. Perché avrebbero voluto morire per lui se lui non gli avrebbe dato niente in cambio?

    Dopodiché cominciò a recitare la parte dell'idiota che si sopravvaluta, inebriato dal suo potere, e disse al demone girandoci intorno.

    "Ma a vederti non sembri proprio un gran che. Se sparire è il massimo che sai fare allora scommetto che posso batterti da solo, con un colpo solo, e con un attacco frontale."

    Quando si femò si accertò che il demone avesse gli alberi di spalle ed aggiunse.

    "Prova ad incassare o a bloccare questo colpo invece di schivarlo e scomparendo. O forse sei troppo pollo per farlo?"

    Si fece una sonora risata ed aggiunse

    "Ma si. Dovevano darti per forza la testa di un pollo invece che quella di una tigre."

    Dopodiché, per rendere la sua recita più credibile, e per verificare una cosa, disse a Liya comunicandole mentalmente

    "Adesso guarda come sconfiggo questo piccolo e stupido demone, da solo, e con un colpo solo e frontale."

    Non disse la verità alla sua compagna perché non poteva sapere se quel demone fosse così potente da intercettare i loro messaggi mentali oppure no. Quindi, se ne era capace, questo era il modo più sicuro per verificarlo. Sperò comunque che Liya lo capisse che stava mentendo e che voleva eccome l'aiuto di tutti quanti loro nel caso il suo trucco fallisse.
    Adesso era il momento di fare la sua mossa e sperare che il demone commettesse l'errore di sottovalutarlo, si arrabbiasse, acquisisse un falso senso di sicurezza, e per questo abbassasse la guardia.
    Quindi utilizzò l'incantesimo spirito torrenziale per darsi una spinta in avanti verso il demone, facendogli credere che l'intento fosse quello di colpirlo con una zampata bella forte. L'apparenza era questa, ma il suo intento vero era distrarlo, mentre contemporaneamente, in quel preciso momento, stava usando la tecnica tempesta di lame con il vero obiettivo di colpirlo alle spalle. La cosa gli sarebbe costata energia ma se avesse funzionato avrebbe potuto causargli seri danni.
    Il drago aveva calcolato tutto in questa mossa. Se il demone si fosse teletrasportato avrebbe semplicemente usato di nuovo lo spirito torrenziale per spingersi in alto ed evitare di essere colpito dal suo stesso attacco. Se invece avesse creato una barriera si sarebbe scansato di lato. Ma se ci avesse sbattuto contro non avrebbe di certo subito danni peggiori. Mentre se invece fosse riuscito a colpirlo con entrambi gli attacchi allora tanto meglio. Mentre se invece il demone avesse contrattaccato frontalmente con un raggio energetico che avrebbe potuto ucciderlo con un colpo solo, avrebbe sempre usato lo spirito torrenziale per spostarsi di lato schivando l'attacco. Ma c'era la speranza che forse il demone non avrebbe voluto farlo e che prima avrebbe ricorso a qualcosa di più innocuo per rinfacciargli la sua superiorità prima di ucciderlo.
    Queste erano le varie opzioni che aveva previsto nella sua mossa. Ma solo il destino avrebbe deciso quale si sarebbe avverata.
     
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    Il dragone si ripulì dai detriti con qualche battito d'ali e rise dopo che David gli rivolse la parola.

    -Povero idiota, pensavi davvero che volessi fermare il riruale?
    Ero certo che rompendo tutte le figure avrei liberato qualcosa del genere-


    Mentre parlava colpì le altre streghe con la coda, scaraventandole contro la parete con una forza tale da rompere le loro ossa.

    -Sì, veramente appagante. E ora...-

    Quando David si scagliò all'attacco lui evocò sette spade oscure attorno, sopra e sotto il drago grazie alla sua tecnica seven deadly sins, in modo che non potesse schivare. Anche se le armi non gli avrebbero fatto pressoché nessun danno fisico l'avrebbero prosciugato lentamente delle energie, in quanto al demone era anche in grado di cavarsela da solo. Per precauzione, insieme alle spade, attivò anche la sua abilità per proiettare le paure di chiunque lo guardasse. Come ultima precauzione si tenne pronto a trasformarsi in ombra per sfuggire ad un eventuale attacco.
     
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    La creatura era comparsa, e non aveva tardato a manifestare la sua natura bestiale.
    Liya osservò compiaciuta e divertita la reazione di David, specialmente sogghignando quando lui le disse di voler pensare al mostro. Era presuntuoso, ma non fino al punto di fare sul serio e di non lasciarsi aiutare.
    Capì che probabilmente aveva qualcosa in mente, e perché non lasciarlo fare?
    Il drago sfruttò il proprio elmento marino per un attacco diretto mascherando le sue intenzioni sotto un'aggressione frontale, neanche lei sapeva cosa avesse in mente ma sembrava sicuro di sé. Con un mezzo sbadiglio osservò il demone che si voltava verso di lui per dedicargli un'occhiata irrisoria e un sorrisetto sornione.
    Fu inaspettato quanto divertente vedere Asmodeus frapporsi fra l'attacco del drago blu e la creatura, combinando qualcosa di strano e generando delle lame attorno a David. Liya si lasciò andare ad un sorrisetto, quella si che era bella.
    Dedicò un attimo la propria attenzione anche al giovane Hadar che era comparso a pochi metri da lei e la fissava confuso e totalmente spaesato, non si aspettava sicuramente di trovare alleati, né un altro drago a metterglisi contro.
    Provò ad avvicinarsi alla dragonessa, ma lei indicò con la coda le due streghe ancora in vita che, dopo la botta ricevuta, già faticavano a stare in piedi. Probabilmente se quelle due avessero avuto modo di dar fondo a tutti i loro poteri sarebbero potute risultare fastidiose, meglio toglierle di mezzo ora che erano inibite dal terrore e doloranti. Una di loro provò a reagire scomparendo e dissolvendosi in una nube violacea, ma Hadar le si gettò addosso prima che potesse riuscirci. Doveva aver intuito le sue intenzioni, quindi si affrettò a sferrarle un'incornata prima che scomparisse. Fortunatamente ci riuescì, ma l'altra ne approfittò per scagliargli contro l'ala destra un fascio di fuoco purpureo dalle mani. Con un ruggito il drago indietreggiò di un paio di passi, non aspettandosi magie così potenti e dovendo far ricorso ad un buon quantitativo di concentrazione per evitare attacchi successivi. In quel breve momento di stallo la donna ne approfittò per concentrare la propria energia nei palmi e sfiorare il proprio stesso corpo, il quale sembrò riacquistare energia a sufficenza per farla tornare in piedi e stabile sulle gambe. Anche la sua compagna si curò allo stesso modo, e Hadar digrnignò i denti infastidito.

    Liya nel contempo stava scambiandosi uno sguardo carico d'energia con quell'essere appena evocato dalle viscere dell'inferno.
    Fino a qualche momento prima giurava che non avrebbe mai potuto dar fondo in vita sua a tutto ciò che sapeva fare. E invece ecco arrivato quel momento giusto giusto in tempo per smentirla. Si ritrovò a suo malgrado a ghignare della situazione andatasi a creare.
    <beh, buona fortuna allora> rispose mentalmente a David, ironica.
    Distese le zampe, mutò radicalmente espressione, socchiuse leggermente le palpebre e si avvicinò in corsa al demone pronta all'attacco.

    Dalle spalle della creatura erano partiti dardi sottoforma di foglie appuntite da ogni direzione, attacco che la creatura eluse semplicemente generando altrettante lame d'energia dalle mani e scagliandole alle proprie spalle con un ringhio. L'attacco di David era stato interessante e ben studiato, purtroppo l'intervento di Asmodeus e la potenza smisurata del demone non gli permisero di andare a segno per quanto la strategia non fosse stata male. Liya comunque approfittò di quell'istante per lanciarsi addosso alla creatura, che nonostante l'avesse intercettata già da un po' dovette balzare in alto per sfuggire all'assalto.
    Liya atterrò alle sue spalle, o meglio sotto di lui dato che quello stava praticamente planando verso il terreno, pronta a colpire.
    L'essere lanciò un acuto stridulo gridolino, circondandosi di altra luce soprannaturale e cominciando a vibrare vistosamente; dalle sue spalle spuntarono due ali corvine dalle fattezze membranacee, con cui si sollevò in volo di qualche metro allontanandosi da Liya che non smetteva di scrutarlo per un secondo.
     
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    Era tutto pronto per l'attacco, e forse avrebbe funzionato. Ma purtroppo le cose non andarono come previsto. David non era riuscito a calcolare il tradimento di Asmodeus, che lo attaccò di sorpresa con delle lame trasparenti. David non sapeva che il drago aveva attivato anche altro ma, per sua fortuna, David era stato troppo concentrato sul demone per guardarlo negli occhi e rimanere quindi vittima del potere di Asmodeus di far avverare con delle illusioni le sue peggiori paure. Ma nonostante ciò tutto non andò bene. Le lame laterali, dato che era in movimento, riuscì a schivarle, ma la lama frontale gli si conficcò addosso e David fu costretto a frenare per evitare che gli andasse più in profondità. Il drago blu dal ventre bianco sentì che un po' di energia lo aveva abbandonato, ma nonostante tutto gliene rimaneva ancora abbastanza, e si sbrigò a togliersi di dosso l'arma generata da Asmodeus per evitare che gliene togliesse ancora.. Si accorse poi che Liya aveva già attaccato il demone, e David decise prima di tutto di dirle mentalmente.

    "Scusa se non sono stato sincero con te. Ma non so se questo demone può intercettare o no i nostri messaggi mentali. Tu pensa a lui, io penso ad Asmodeus."

    Dopodiché si voltò verso Asmodeus pronto ad attaccarlo. Il suo tradimento era una vera seccatura, ed ora glie l'avrebbe fatta pagare. Ma appena si voltò a guardarlo, rimase vittima del suo potere, e la prima cosa che vide fu Liya morta. A quella vista gli venne un colpo al cuore. La sua amata era appena morta, non poteva essere vero. Ma all'improvviso il cervello gli si accese e si rese conto che non era affatto vero perché Liya in quel momento stava combattendo contro quel demone. All'improvviso la visione cambiò e al suo posto c'era Valen che sembrava molto arrabbiata, e quindi disse

    "Che stai facendo? Devi aiutare il demone, non Hadar. Vedi, la nostra è un'organizzazione malvagia che fa cose malvagie con intenti malvagi. Ed adesso che ne fai parte dovrai essere malvagio anche tu perché se non fai cose cattive come noi Liya ti odierà e la perderai per sempre. Quindi sbrigati a fare questa cattiva azione, perché ne abbiamo molte altre di cose orribili che ti faremo fare quando avrai raggiunto la nostra dimora dove ad attenderti ci sono moli altri draghi cattivi."

    Quella rivelazione fu di nuovo un duro colpo per David, ma di nuovo il cervello lo salvò dalla sua eccessiva emotività. Valen non poteva essere lì. Lei non era partita con loro per il viaggio del tempo. Anche quella era solo un'allucinazione. Ma da dove arrivavano tutte quelle illusioni? La mente arrivò subito alla giusta conclusione. Quelle visioni erano arrivate quando lui aveva visto Asmodeus, Quindi significa che bisognava guardarlo per rimanerne vittima. Per cui si sbrigò ad avvisare tutti dicendo ad alta voce con tutto il fiato che aveva in corpo

    "Attenti a non guardare in modo diretto Asmodeus! Altrimenti creerà illusioni delle vostre peggiori paure!"

    Dopodiché, sapendo perfettamente dove si trovava, nonostante le illusioni, dato che se c'erano, voleva dire che era proprio d'avanti a lui in quel momento dato che poteva comunque fiutarlo, e se era ancora vittima di quelle illusioni allora voleva dire che era d'avanti a lui, ed usando la rabbia per combattere la paura, ricorse subito alla tecnica danza dei germogli per attaccarlo. L'attacco, per quanto dispendioso, aveva in realtà un doppio fine. Se funzionava, tanto meglio, mentre se invece non funzionava avrebbe comunque aumentato la quantità di vegetazione che avrebbe potuto usare come arma in questo combattimento.
     
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    Asmodeus rise di gusto alle espressioni di David, quello che stava vedendo non doveva piacergli minimamente.

    -Ma che bravo, hai scoperto una delle mie abilità meno pericolose- purtroppo per David era già pronto a schivare un attacco di Lyia, quindi si limitò ad alzarsi in volo appena prima di essere colpito, poi si accorse della vegetazione che il drago stava creando.

    -Non ho potuto fare a meno di notare quanti attacchi legati alla natura stiate usando, sono molto fastidiosi-

    Asmodeus non sapeva che dalla vegetazione David avrebbe potuto trarre vantaggio, però era un ostacolo ai suoi movimenti.

    -Vediamo come ve la cavate con questo-

    Asmodeus spalancò le fauci e un getto di fiamme violacee incandescenti inondò il pavimento della stanza, colpendo i più lenti e chiunque non potesse volare. In questo modo poteva costringere Lyia a fare attenzione alle sue fiamme e dare un'apertura al demone.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Mao perché hai scritto pavimento della stanza? Siamo fuori e in mezzo alle rocce e agli alberi, che c'entra la stanza xD

    Liya era pronta ad attaccare, non si sarebbe lasciata certo intimorire da quella coppia di pazzoidi.
    "Finalmente..." mormorò semplicemente, preparandosi a scagliarsi verso la creatura. Fiamme violace emesse dalle fauci di Asmodeus le giunsero a pochi centimetri di distanza dalle squame. Non si scompose, neanche diede segno di averci fatto caso o di volerle considerare.
    Il demone ricambiò al suo sguardo d'ametista, per un attimo dopo lanciarsi in alto dove la dragonessa lo seguì prontamente. Liya ruggì nella sua direzione, evitando le fiamme oscure e lanciando un rapido sguardo a David.
    Una folata d'aria seguì l'impeto di Liya, trasformandosi in una tempesta di lame dirette all'essere che, dal canto suo, si era gettato di lato per rispondere con un attacco altrettanto tagliente e repentino; dalle sue mani saettarono fasci tremolanti di colore verde, i quali schizzarono verso Liya da ogni direzione. Lei rispose circondandosi di un'energia scura e profonda, da cui una forte pressione si manifestava attorno al suo corpo per respingere i colpi taglienti del demone. Volandogli incontro dovette rispondere ad un altra tempesta di lame d'energia, le quali impattarono con le proprie di vento generando piccole esplosioni tra l'impatto di un fendente e un altro.
    Riuscì ad arrivare addosso alla creatura a fauci scoperte, ma questa si abbassò di qualche metro in volo e la ferì con un artiglio al ventre, non riuscendo a scendere in profondità a causa dell'aura nera che proteggeva la dragonessa.
    Volteggiandogli attorno, Liya scagliò un altra raffica di vento atta a destabilizzare l'assetto aereo dell'avversario, che eluse il colpo ma rimase scoperto al successivo e una zampa blu gli comparve davanti al muso ad artigli spalancati. Con un vigoroso battito d'ali si allontanò abbastanza rapidamente da impedire al colpo di danneggiarlo considerevolmente, ma ora si poteva benissimo distinguere una ferita sulla sua spalla sinistra sebbene non vifosse nessun tipo di sangue all'interno di quel corpo mostruoso.
    La bestia ringhiò, e Liya fece altrettanto prima di lanciarglisi incontro nuovamente. questa volta la dragonessa tentò un attacco diretto, che si rivelò piuttosto inutile dal momento in cui il demone si smaterializzò sotto i suoi artigli per ricomparirgli sopra il dorso impugnando un'altra lama luminosa con cui cercò di infilsargli la testa. Lei sferzò una codata che deviò l'attacco e lo fece finire a vuoto, ma all'impatto si squarciò la coda a causa del contrasto tra essa e quell'affilato potere.
    Ruggì per il dolore inaspettato e si agitò con abbastanza vigoria da lanciare il demone a qualche metro di distanza soltanto con una seconda frustata di coda.
    Atterrò poco più avanti, poggiando le zampe sul suolo roccioso per appurare quali fossero gli effettivi danni riportati all'arto, ma la creatura non le diede tempo di riassestarsi e la bersagliò dall'alto con una sfera verdastra tutt'altro che rassicurante, obbligandola a reagire immediatamente. Generò a sua volta un denso scudo d'energia oscura unito ad una barriera d'aria vorticante, che fece egregiamente il suo lavoro e annullò completamente l'energia dell'attacco. Questo però si frammentò in tante minuscole scheggie di luce, da cui si formarono altrettante lame di nuovo dirette verso di lei.
    Con un ghigno Liya balzò in aria evitando di esserne travolta, facendo esplodere gli scudi generati in un boato devastante con cui si diede anche la spinta per piombare addosso al demone. Il mostruoso abominio fece lo stesso, sfruttando la gravità per scendere in picchiata e colpirla frontalmente con la più famelica delle espressioni stampate sul muso ferino.
    Liya, poco prima della collisione, roteò su se stessa e generò un vortice che colse alla sprovvista la creatura, la quale si ritrovò sbalzata nuovamente via; stavolta però la dragonessa sfruttò il momento di stallo per creare una sfera nera dall'immane potenza esplosiva, concentrata tra le fauci. Il suo intento non era colpirlo, ma obbligarlo nuovamente a schivare, e capì di esserci riuscita quando il colpo partì e il demone planò verso il basso per non esserne colpito.
    Anticipandolo, si lanciò nella sua direzione dopo aver intriso gli artigli d'energia vibratile grazie al proprio elemento. Infuse nelle zampe quanta più energia dell'aria poté e sulle ali quella restante, così da concentrare sul corpo una distribuzione calibrata di forza e velocità. Questa volta il demone non fu in grado di evitare la sua aggressione, poiché nonostante un primo tentativo di difendersi non fu capace di schivare l'ennesima zampata che questa volta lo centrò sul muso.
    Incassò difficilmente il colpo, venendo scagliato a terra con una violenza inaudita. Con una capriola a mezz'aria impedì alla gravità di sbatterlo contro le rocce, permettendo al suo corpo di restare in piedi nonostante la botta subita.
    Il taglio si richiuse quasi istantaneamente, e Liya si accorse che anche il precedente era sparito. Che fosse una prerogativa dei demoni o una sua capacità non aveva importanza, lo avrebbe distrutto pezzo per pezzo. Ancora una volta il demone la assaltò, e lei rispose allo stesso modo.
    Per quasi un intero minuto continuarono a sferzare colpi e fendenti in ogni dove, volteggiando ed evitando attacchi di ogni genere, colpendosi con tutta la ferocia di cui entrambi erano capaci.
    Con uno slancio Liya compì l'ennesima cabrata per aggredire l'avversario con le corna, ma egli nuovamente fece in tempo a smaterializzarsi per riapparirle alle spalle. Liya aveva capito il giochetto, generò quindi un'esplosione d'aria che all'impatto capovolse la creatura e la costrinse ad arretrare.
    Sulle squame presentava già diversi tagli e qualche ferita non irrilevante, anche se il dolore non era insopportabile e funzionalmente non aveva perso nulla iniziava ad infastidirla la resistenza dell'avversario. Quest'ultimo infatti non sembrava aver riportato graffi di alcun tipo, anche se era pronta a giurare che i suoi ultimi colpi non erano vigorosi come i precedenti e, in qualche modo, aveva consumato diversa energia per colpirla con quelle lame.
    Si avvicinò a David, senza distogliere l'attenzione né dal demone né da Asmodeus, il quale stava continuando ad impegnare David con i suoi attacchi.
    <riesci a curarmi la coda?> disse telepaticamente al drago tramite l'ametista del maestro del vuoto, accostandosi a lui e mettendoglisi davanti per impedire ai colpi di raggiungerlo.
    Se avessero tentato un attacco almeno avrebbe potuto anticiparli e deviarlo prima che raggiungesse David.
     
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    Incubo infernale

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    David si preparò a contrastare Asmodeus, mentre la sua compagna stava combattendo contro il demone. A quanto pareva quel drago malvagio sapeva fare altre cose oltre a generare le peggiori paure con lo sguardo. Ma almeno era un passo avanti. Più mosse avrebbero scoperto da quel drago, più sarebbe stato facile sconfiggerlo. Naturalmente doveva sbrigarsi a farlo fuori prima che lui scoprisse tutte le sue mosse. E quando David vide Asmodeus annunciare il suo prossimo attacco, il drago blu approfittò del momento per colpirlo a sua volta. Il drago nemico aveva attaccato con un getto di fiamme potente, ma lento, e fu proprio su quella lentezza che David basò la sua prossima mossa. Ricorse quindi alla tecnica spirito torrenziale per attaccarlo di sorpresa dall'alto. Asmodeus non avrebbe potuto aspettarsi un attacco dall'alto, dato che i suoi nemici non erano sopra di lui e, dato che il nemico stava ancora eseguendo il suo l'attacco quando David attaccò a sua volta, avrebbe potuto far rimanere vittima Asmodeus delle sue stesse fiamme spingendolo giù a terra. E se fosse riuscito a colpirlo e sbatterlo a terra poi lo avrebbe intrappolato e stritolato con i suoi rampicanti. In questo modo avrebbe potuto finirlo in tutta calma e tranquillità. Se anche Asmodeus fosse riuscitò ad accorgersi in tempo di quello che stava per fare, avrebbe dovuto comunque interrompere il suo attacco per avere maggiori possibilità di schivare quello del suo avversario.
    Durante la sua lotta contro il demone Liya rimase ferita alla coda, e si avvicinò a David, chiedendole se poteva curarla. David in risposta appoggiò la propria coda sulla ferita della sua compagna, e da essa iniziò a brillare una luce verde dando inizio al suo procedimento curativo. Mentre lo faceva tenne d'occhio Asmodeus pronto ad agire nel caso il suo attacco avesse funzionato, e pronto anche a distogliere nuovamente lo sguardo nel caso avesse cercato nuovamente di usare le sue peggiori paure contro di lui.
    Non poteva permettere che il suo attacco fallisse solo perché stava curando Liya. Ma, se avesse fallito, avrebbe finito di curarla contando sul fatto che lei lo avrebbe protetto nel frattempo. Poteva solo sperare che i due avversari non si accorgessero della cosa. Perché, se avessero capito che possedeva il potere di guarire, c'era la possibilità che si sarebbero entrambi accaniti contro di lui per eliminare il supporto delle sue guarigioni. Quindi doveva decisamente fare attenzione e tenere la guardia alta se non voleva fare una brutta fine.
     
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    Il drago nero più bianco di Kengard

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    Inferno, la porta accanto a Lucifero

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    Il dragone non si aspettava una mossa del genere da parte di David. Colto alla sprovvista venne investito dal torrente che lo schiacciò a terra e che, fortunatamente, spense le sue fiamme. Con una certa fatica uscì dal getto d'acqua prima che riuscisse a rompergli le ossa con la sua pressione, nonostante ciò era ancora un po' intontito per lo schianto.

    -Aaah, questa l'ho proprio sentita... vi avevo sottovalutato, mi dispiace molto- ridacchiò il drago e guardò i due draghi sotto una nuova luce.
    -Perché combattere tra di noi? Perché non vi unite a me? Conquistiamo queste terre insieme, potrete avere di tutto... ricchezze, fama, gloria, avventura, avversari degni del vostro nome. E quando passerò al prossimo regno voi potrete fare quello che volete, sarete i sovrani di un nuovo mondo, voi applicherete la legge, voi sarete la legge. Nulla e nessuno vi fermerà e avrete tutto quello che avete sempre sognato- Asmodeus non aveva ragione di mentire e non lo fece, si tenne pronto a schivare un attacco a tradimento ma non avrebbe fatto nulla, avrebbe aspettato la risposta dei due
     
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  14. Emy Nightfall
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    Scusate per l'assenza, da ora ruolerò di nuovo cercando di inserirmi in un modo decente



    Flauros, che fino ad ora era rimasta in disparte, guardò Asmodeus ed inarcò un sopracciglio.

    - Che senso ha conquistare terre che appartengono al nostro passato? - disse squadrandolo - Nel futuro potresti perderle in qualche modo che non conosci nemmeno. E' inutile, e soprattutto stupido. Inoltre, non voglio che tocchi le mie terre di quest'epoca. - Fece poi un pigro passo verso il dragone

    - Se sei disposto a non toccare le mie terre, a me è indifferente aiutarti o meno. Regni più vasti fanno sempre comodo ed uccidere è sempre divertente. - Si voltò poi verso gli altri due draghi e fece una smorfia, disgustata da come si stessero aiutando a vicenda. Ci mancava solo un essere in grado di curare le ferite inflitte ai suoi alleati. Doveva eliminarlo, ma il fatto che David avesse il controllo dell'elemento opposto al suo era un vero problema.
     
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    Il drago azzurro che puzza di pesce

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    Eh... sapessi

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    L'Hadar vecchietto, dalle retrovie, si stava letteralmente martoriando le zampe dalla rabbia, uno scontro assurdo si stava svolgendo a pochi metri da lui e non poteva intervenire. Pensò di infischiarsene del tempo, dello spazio e di qualunque altra concetto dell'esistenza, non poteva resistere in quel modo. Tuttavia sapeva di rischiare veramente grosso ad incontrare il sé stesso giovane, le regole dell'ossidiana del tempo seppur non del tutto chiare erano molto precise su quel punto.
    Non poteva arrischiarsi a giocare con un potere totalmente sconosciuto e di tale portata, avrebbe potuto far sprofondare tutto in un caos ancora maggiore.
    L'Hadar più giovane se la stava vedendo con le due streghe, che non sembravano demordere nonostante si trovassero di fronte un drago scattante e in forze della sua età.
    La resistenza che stavano mostrando era comunque abbastanza strenua, cercavano di tenerlo a distanza colpendolo con incantesimi di vario tipo, che non andavano oltre ad ustionargli qualche squama o a provocargli leggeri graffi sulle ali.
    Riuscì ad evitare un'ennesima freccia magica e a buttarsi addosso a quella più vicina, scarabentandola contro un masso e stordendola abbastanza per poterle assestare il colpo di grazia. Le infilsò il collo con gli artigli e le staccò di netto la testa dalle spalle, incurante del sangue che sgorgava dal suo corpo. Scagliò i resti addosso al dardo che le aveva lanciato contro l'ultima superstite, con il cui impatto questi si distrussero ulteriormente .
    L'altra donna, sconvolta e spaventata, oltre che priva di energie e dolorante per i colpi ricevuti, rimase immobile a fissare il demone che si stava scontrando con Liya.
    Hadar le si avvicinò con aggressività, un passo dopo l'altro. Quella non sembrò quasi accorgersene, e quando se lo ritrovò davanti si limitò a rispondere al suo sguardo carico d'odio con altrettanto odio.
    La gettò a terra con una zampa, schiacciandola con il peso del corpo e bloccandola al suolo.
    "Come possiamo fermarlo, dimmelo e sbrigati!"
    Lei di rimando ridacchiò, respirando a fatica.
    "Dopo la fatica fatta per evocarlo? Il nostro signore vi distruggerà tutti"
    La dragonessa blu che lo stava affrontando, e che gli stava egregiamente tenendo testa. Chi sa chi era quella? Forse il demone non era nel pieno delle forze, e grazie all'altro drago pazzo questo si era destato prima del tempo. Che fossero quelle le sue intenzioni?
    La strega digrignò i denti, il cappuccio le era scivolato giù e adesso si poteva distinguere il suo volto, quelli di una semplice donna dal viso giovanile e morbido nei cui lineamenti non si poteva distinguere l'influsso dell'oscurità né dell'odio che tanto i suoi occhi volevano manifestare.
    Nondimeno Hadar non poteva assolutamente perdonare ciò che stavano progettando, e le spinse un artiglio sul petto e fece pressione fino a sfondarlo, le sue ossa erano fragili come ramoscelli secchi.
    Fece per ritrarre la zampa ormai intrisa di sangue, quando i cadaveri delle streghe si dissolsero nel nulla. Cosa accidenti stava succedendo? Dal punto dell'altare ormai distrutto emerse un'altra forte luce, che si irradiò dove fino ad un attimo prima si trovavano i corpi esanimi. Dal bagliore convogliato si originò un'altra creatura, una creatura di fattezze pressoché umanoidi e conun vago accenno a quello che Hadar aveva visto nell'ultima donna uccisa. Sembrava che i loro corpi si fossero uniti in quell'aberrante esacrazione mostruosa, accompagnata da un sorriso poco rassicurante che le conferiva un aspetto ancor più orribile. Non indossava più vestiti di alcun tipo, ma le nudità e la gran parte del resto del corpo erano sepolte sotto un sottile strato squamoso di color grigiastro. Probabilmente una delle altre due non era del tutto umana, e la loro unione aveva generato un ibrido di fattezze quasi animalesche, con tanto di coda e artigli.
    I lunghi capelli, di un rosso talmente scuro da sembrare nero, le scendevano fino alle spalle da cui emergeva qualche punta ossea simile alla cresta di un drago.
    Stupito da ciò che era appena accaduto, Hadar non si accorse in tempo che la neonata creatura lo aveva già designato come bersaglio per un feroce assalto. Gli artigli del mostro gli squarciarono una spalla senza dargli modo di reagire con prontezza, colpendolo successivamente su una zampa con un dardo violaceo schizzato dalle sue mani simile a quello scagliato dalle donne in precedenza. Riuscì a proteggersi il muso, ma sulla zampa comparve un grosso e doloroso rigonfiamento, quasi come gli avessero lanciato addosso un enorme pietra.
    Ringhiando rispose all'attacco, lanciandosi all'assalto con altrettanta brutalità.

    Liya lasciò che David le curasse le ferite più profonde, ascoltando nel frattempo il drago bianco che, a quanto pareva, era rimasto stupito della forza di David e aveva deciso di giocare la carta dell'alleanza improvvisata. Liya si staccò dal compagno con una pacca data con la coda, avvicinandosi senza ostili intenzioni a lui e alla ragazza alata che sembrava trovare interessante la proposta.
    "Perché no" disse, con genuina semplicità. "Quando torneremo all'esterno, se proprio vuoi, potrò anche unirmi a te... anzi, potrai essere tu ad unirti a noi, e mantenere il tuo obbiettivo di conquistare terre e mondi. Che ne pensate però adesso di aiutare Hadar in questo tempo? Lui sarà in debito con voi, e dovrà ricambiare in qualche modo... inoltre..." abbassò la voce "potrete sempre fargli credere che il vostro intervento sia servito ad indebolirlo e a fargli abbassare la guardia convincendolo di avere alleati"
    Liya sogghignò, la situazione era più che divertente.
    "Magari... distruggendo quel demone possiamo..."
    Non riuscì a completare la frase, poiché una sfera d'energia le venne scagliata contro da diversi metri di distanza. Balzò indietro per evitarla, ma questa cambiò direzione insieme a lei e la centrò lo stesso sul petto.
    Con un grugnito ed un ringhio digrignò le zanne, impiegando qualche secondo per incassare l'esplosione ma restando salda sulle zampe.
    Il mostro si avvicinò in volo, atterrando rabbiosamente in prossimità del gruppo.
    "Non è poi così potente questo demone, se facessi sul serio potrei distruggerlo in men che non si dica. Sarebbe più allettante unirti a me, non credi Asmodeus? Se non sei convinto delle mie parole... ti mostrerò come posso abbattere quell'essere senza alcun problema"
    L'espressione di Liya manifestava un'oscura forma di intrinseca perfidia, come fosse attratta veramente dalle parole del dragone.
    Non comunicò con David, non lo rassicurò neanche utilizzando l'ametista. Quello poteva essere un brutto segno.

    Il vecchio Hadar intanto dal suo rifugio stava osservando il cielo sbalordito, non poteva credere a ciò che stava vedendo. Batté la coda con così tanta forza sulle rocce che pensò di essersela scheggiata in più punti, non poteva essere:
    una dragonessa azzurra si stava dirigendo verso di loro a gran velocità, l'unica creatura vivente che non avrebbe voluto veder arrivare in quel momento.
    "No... vai via..."
    Non poteva ripetersi, si sarebbe rifiutato di accettarlo. Callispera stava arrivando, non voleva crederci. Aveva fatto di tutto per distruggere quel demone prima del suo arrivo, e ora lei era lì.
    L'unica speranza era che con l'aiuto di quei draghi sarebbe riuscita a sconfiggere quei mostri senza dover arrivare a corrompersi com'era successo in quell'epoca.Lo scontro in effetti si stava rivelando più semplice del previsto, incredibilmente quella dragonessa sembrava tener testa al demone, che a quanto pareva non aveva raggiunto il pieno delle energie a causa di un'evocazione prematura. Inoltre il sé stesso giovane stava affrontando con relativa difficoltà l'unione degli spiriti di quelle dannate streghe, anche se nel tempo da cui proveniva non era accaduto niente di simile.
    Che fosse dovuto al paradosso creatosi a causa del suo viaggio temporale e dell'arrivo di coloro che aveva scelto per aiutarlo? Nonostante il tradimento di Asmodeus, questo sembrava esser venuto a loro favore affinché l'evocazione del demone non fosse completa. Che allora i suoi poteri ci avessero visto giusto?
    Sarebbero riusciti, nonostante quei cambiamenti o grazie ad essi a salvare Callispera?
     
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