Notte cristallina

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    Incubo infernale

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    Zenon ascoltò la risposta della Ginestra. Non voleva protezione da parte del Creimvell o del licantropo, evidentemente era una creatura così potente da proteggersi da sola, lo aveva già ampliamente dimostrato contro l'umano cacciatore e cercatore di minerali.
    La voce misteriosa che permeava quel luogo chiese, tuttavia, un aiuto alle due creature, che consisteva nell'andare a controllare la spiaggia, dove i poteri della Ginestra non giungevano e dove i cristalli non crescevano. Come degli alberi su un terreno sterile.
    Il licantropo affermò che era lì per una visione, forse collegata a quello che chiedeva la Ginestra. Probabilmente la sua visione era dovuta ai suoi poteri di sciamano viandante.
    Zenon fece per accettare la proposta di aiutare la Ginestra ma la voce che li aveva accolti si fece improvvisamente minacciosa e i cristalli sembravano sul punto di fratturarsi ed esplodere.
    Una scossa di terremoto scosse il liscio pavimento cristallino sotto le zampe del Licantropo e del Creimvell e la Ginestra adirata segnalò alle due creature la direzione dalla quale proveniva la minaccia, per poi sparire nel sottosuolo..
    "Avanti, Sedanka, andiamo a vedere di chi si tratta e facciamolo fuori se ha intenzioni malvagie. La Ginestra è con noi!" disse al Licantropo che aveva di nuovo impugnato la lancia.
    Zenon iniziò a correre verso la direzione indicata dai cristalli arancioni, preparandosi ad affrontare un probabile cacciatore di minerali.
     
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  2. radsol
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    Era tutto così bello, le stelle che risplendevano in una fantastica notte, limpida come uno specchio d'acqua. Con mille colori che risplendevano grazie ai cristalli, era uno spettacolo naturale da godersi con pace e tranquillità, parole che sembravano essere scritte apposta per quel luogo. "Ma che noia!" Sbraitó Shin sull'orlo di una crisi, rovinando il quadro perfetto che la Ginestra creava.
    gli mancava davvero poco per strappare il foglio e fregarsene del lavoretto, probabilmente per poi andare a schiacciare un pisolino.
    Le sue orecchie d'improvviso però vibrarono, e tutto d'un tratto di fronte a lui si materializzò una serie di lunghi cristalli splendenti spuntati non sapeva bene come dal terreno, ma nonsembravano essersi messi li a caso, erano ad un palmo dal naso di Shin, quasi come se gli volessero bloccare il cammino.
    "Oh" fece semplicemente con uno sguardo annoiato e con un tono di sufficienza "suppongo che di qui non si vada" e dopo quelle parole, fece per girarsi e camminare verso destra , ma il poverino Finì solo per sbattere il naso contro una medesima parete identica a quella che gli era spuntata davanti "auuu, ma che..? " osservando meglio, mentre si massaggiava il muso, constato di trovarsi in una specie di gabbia fatta di cristalli, ed era abbastanza sicuro che prima non c'erano.
    Shin si guardò un attimo in torno, toccando i cristalli con una mano, sentendone l'estrema durezza.
    " beh almeno ho un posto dove appoggiare la schiena" si limitò a dire, quasi per niente sorpreso o spaventato dal fatto di essere in trappola, semplicemente si sedette, e appoggio la schiena su un cristallo, iniziando a sonnecchiare.
    "Aspettiamo, mi chiedo proprio chi siano quelli che sento arrivare"
     
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    La Ginestra disse al licantropo e al creimvell che erano molto gentili a non sottrarle i minerali, dicendo che non poteva però accettare il loro aiuto. Poco dopo ella aggiunse che, effettivamente, una "mano" le serviva.
    "Beh, allora puoi dirci in cosa bisogna aiutarti." disse Sedanka, ormai entrato in piena confidenza. La misteriosa entità della distesa cristallina, quindi, disse loro di andare a controllare un punto in cui i minerali non crescevano, dove il suo potere non arrivava. Faceva per andare subito nel luogo indicato insieme a Zenon ma il licantropo avvertì un tremore simile ad un lieve terremoto sotto le sue zampe. In seguito la voce della Ginestra assunse toni adirati e i cristalli arancioni attorno a loro sembravano sul punto di sgretolarsi dalla rabbia.
    "Un intruso, dici?" mormorò alla Signora del luogo, vedendo che ella fece fuoriuscire delle punte verso una precisa direzione. Sedanka, dopo che la Ginestra lo lasciò andare, afferrò la lancia più saldamente e si incamminò col felino blu. A contrario del licantropo, Zenon sembrava più propenso a fare fuori il presunto cacciatore di minerali.
    "Piano giovane creimvell." lo avvertì, raggiungendolo a corsa.
    "A noi creature terrene non ci spetta il giudizio della vita o della morte. Solo la Natura può decidere, dato che è lei che ci ha creata. E soltanto Lei può dare e togliere quando lo ritiene opportuno. La Ginestra quindi è l'unica che può decidere le sorti di questo sconosciuto." spiegò.

    Quando arrivarono a destinazione, Sedanka vide immediatamente una gabbia fatta dai medesimi artigli di minerali che prima avevano sventrato il cacciatore malcapitato. All'interno vi era una volpe antropomorfa dal pelo grigiastro. Emanava un odore ambiguo.
    Si avvicinò ulteriormente alla creatura lì intrappolata, mantenendo però una distanza di circa dieci-quindici metri. Piantò la lancia a terra e si appoggiò a essa con totale tranquillità.
    "Figliolo, se veramente le tue intenzioni sono quelle di prendere cristalli da questo luogo, ti consiglio vivamente di demordere." Il modo in cui aveva parlato sembrava appartenere al classico vecchietto di un villaggio che dava avvertimenti alle generazioni future. Sedanka appariva giovane ma in realtà aveva pur sempre mezzo secolo.
     
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    L'impertinenza di quei tipi trascendeva ogni concetto della comprensione, la Ginestra non capiva; quel tizio sembrava non essere spaventato, sembrava non temere minimamente il suo potere. Eppure ne era sicura, era sicura che fosse lì per il suo tesoro.
    L'aveva percepito immediatamente, l'aura attorno a coloro che venivano lì per derubarla era distinguibile anche dal grande oceano.
    Le stalagmiti di pietra vibrarono di rabbia, pareva che l'intruso si stesse prendendo gioco di lei, della Ginestra. Non solo era uno sporco ladruncolo, ma anche uno stupido ingenuo.
    Il felino e il licantropo la raggiunsero, preparandosi ad assistere allo spettacolo macabro della forza della natura che maciulla un essere vivente capriccioso e antipatico come quello.
    Subito Sedanka suggerì alla creatura di lasciar perdere i suoi infami intenti, aveva avuto dimostrazione di cosa sarebbe potuto accadergli. La Ginestra era soddisfatta dei sue due nuovi compagni, molto soddisfatta.
    Per parlare con loro doveva di nuovo toccarli, e nuovamente fece spuntare delle dita dal terreno con cui li sfiorò sulle zampe, questa volta senza chiedere il permesso.
    "Quelli come lui sono la minaccia, quelli come lui sono da uccidere! Questo luogo è molto coperto di cristalli, posso proteggerlo come meglio credo. Ma qualcuno ancora si nasconde qui attorno e non riesco a raggiungerlo. Si tiene nascosto pronto ad attuare chi sa cosa, vi prego... dovete aiutarmi"
    La voce della Ginestra adesso era quasi supplichevole, si era confidata con quei due individui su cui aveva deciso di riporre la propria fiducia, anche se era ancora un po' incerta in ciò che voleva loro rivelare.
    dai tcristalli attorno alla volpe emersero altre pietre arancioni, spiraliformi, che si mossero rapide dall'ambra su cui era appoggiata la schiena della volpe per afferrare le sue zampe e il suo corpo così da bloccarlo definitivamente.
    "E tu..." adesso poteva comunicare con lui, ma la sua voce cristallina era corrotta da una vena aggressiva e d'odio puro. Come una giovane ragazza che prende a calci il proprio compagno dopo aver scoperto che l'ha tradita. "Tu sei uno di loro, quindi... assapora la morte adesso"
    Rivolse quelle parole alla volpe con un sottile filo di voce rabbiosa, per lui era finita.
     
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    Zenon inchiodò gli artigli sul liscio selciato cristallino quando Sedanka gli consigliò di non andare a sbranare l'intruso e spargere brandelli di carne e sangue sul cristallo immacolato, ma di attendere il giudizio della Natura, rappresentata dalla supremazia della Ginestra d'Ambra.
    Il felino blu del Metallo annuì silenziosamente al suo amico licantropo e procedette al suo fianco in maniera calma ma con l'andatura leggera e sinuosa tipica dei felini che stanno andando a caccia.
    Non impiegarono molto tempo per raggiungere l'intruso, ingabbiato tra i cristalli come un insetto intrappolato in una ragnatela. La creatura era un raro esemplare di volpe bipede con il pelo di un grigio scuro quasi nero. Sia il Creimvell che il Licantropo mantennero una distanza di sicurezza dalla creatura intrappolata nei cristalli e Zenon camminava nervosamente avanti e indietro con gli occhi fissi sulla volpe bipede, mentre Sedanka con la sua calma saggezza gli intimava di non rubare niente.
    La Ginestra parlò di nuovo e fece spuntare dal duro terreno gli artigli di cristallo; se all'inizio la voce aveva un tono di supplica per ripetere ai suoi due alleati il bisogno di aiuto, si trasformò poi in vera minaccia, avvolgendo ancora di più il malcapitato volpino nella trappola di cristallo.
    Zenon si sedette e guardò la scena senza dire una parola e senza trapelare pietà alcuna verso l'intruso. Se la Ginestra, come un severo giudice, aveva decretato la morte, morte sarebbe stata, anche se a lui pareva strano che una creatura bipede non umana fosse così avida di ricchezze. Aveva visto molte volpi, anche senzienti, e alcuni esemplari di Kitsune, ma non aveva mai visto una volpe bipede. Non era poi così diverso al licantropo, almeno come struttura fisica. In ogni caso, sarebbe stato molto difficile fare conoscenza di quel tizio.

    Rad sorry ma il mio Zenon non può far nulla per aiutare il tuo volpino XD deve cavarsela da solo ^^
     
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  6. radsol
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    Dopo qualche momento passato a rilassarsi e sonnecchiare, senza pensare neanche per un secondo in che razza di situazione assurda era andata a cacciarli, arrivarono le due creature che aveva percepito con il suo fine udito:
    una era quello che sembrava un lupo antropomorfo, anche se somigliava di più ad un licantropo, sembrava essere piuttosto avanti con l'età, probabilmente aveva ben oltre i trent'anni, portava tra le zampe una lancia di legno ed indossava un.... Non sapeva come definirlo, si limitò a pensare fosse un gonnello, dal suo aspetto sembrava un tribale, non sembrava intenzionato ad attaccare, nonostante impugnasse già la sua arma, si vedeva chiaramente che avrebbe preferito non farlo.
    di fianco a lui c'era una specie di Puma con una coda molto lunga, aveva sentito parlare di questi particolari felini, si chiamavano....cra...cremm....non se lo ricordava ovviamente, poco importava, dallo sguardo che però aveva questo felino, sembrava gli stesse per balzare alla gola.
    Nonostante si fosse appena ripreso dall'abbiocco, Shin salutòi due con unmmovimento di zampa e con un fragoroso sbadiglio, anche se si stava chiedendo in che Razza di guaio si era cacciato.
    fu il lupo il primo a parlare, iniziando la sua frase con "figliolo" facendo fare a Shin un piccolo sorrisetto sotto i baffi, era decisamente un vecchietto, però non gli avrebbe mai dato così tanti anni, beh si teneva in forma almeno. Ciò che disse dopo pero fece più o meno capire Alla volpe in che situazione si trovava
    " mh, si ho capito, non sapevo che questi cristalli appartenessero a qualcuno " fece, alzandosi sulle zampe, ancora chiuso in gabbia ma prendendo il fogliettino dalla sacca sul fianco, alzandolo e mostramdolo al lupo.
    "Questa è la commissione che ho avuto, sono un mercenario e mi è stato chiesto di raccogliere questi cristalli" parlò forte e chiaro, in modo da scandire beneanche oltre i cristalli, e nel frattempo, sempre in aria, strappò il foglio con molta nonchalance
    " ma come ho detto sono un mercenario, non un ladro, non sapevo che questi cristalli ti appartenessero lupo, ti chiedo umilmente scusa per la mia sfacciataggine" odiava essere serio, ma le sue parole erano sincere, aveva un profondo rispetto per gli altri e non si sarebbe mai permesso di rubare qualcosa a qualcuno.
    D'improvviso però i cristalli intorno a lui vibrarono ed iniziarono a creare una stretta più forte intorno a lui, immobilizzandolo, dopo questo Shin sentii una strana voce accusatoria e infuriata, che minacciava di ucciderlo
    "Ti ho già detto" non sapeva neanche con chi stava parlando, ma il suo tono non era spaventato, continuava ad essere annoiato da quella situazione e voleva uscirne al più presto
    "Che non sono un ladro, dici che sono uno di loro? Beh no io lavoro da solo, non so neanche chi siano loro, e sono sicuro che hai i tuoi modi per capirlo, quindi controlla pure" non sapeva neanche con chi stava parlando, ma odiava essere accusato di cose che non aveva fatto, e in quel momento il suo tono poteva sembrare un po alterato
     
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    La Ginestra parve tremare dalla rabbia un'altra volta, come se fosse molto adirata con il nuovo visitatore che cercava di rubare le pietre preziose. Nel mentre, Sedanka aspettava in tutta tranquillità un'eventuale risposta dalla volpe antropomorfa, scoccandole occhiate alquanto enigmatiche. Zenon invece era piuttosto irrequieto, difatti camminava avanti e indietro con lo sguardo fisso verso lo sconosciuto.
    Ulteriori artigli affiorarono dal terreno per volontà della Ginestra, stabilendo ancora una volta un contatto fisico con i suoi due "fedeli aiutanti". Il licantropo si sentì improvvisamnte sfiorare una delle due zampe e, accortosi che si trattava del solito minerale arancione a forma di mano, si lasciò toccare senza problemi. Anzi, la strinse con le sue morbide e pelose dita lupine, accogliendo le parole dell'entità suprema del luogo. Quest'ultima infatti disse che gli individui come la volpe erano una minaccia da uccidere e che lì, essendo una zona rigogliosa di cristalli, riusciva a coprirla. Tuttavia però c'era una parte del posto che non poteva raggiungere, proprio come aveva accennato prima.
    "Sentiamo prima cosa ha da dire a sua discolpa... Magari potrebbe cambiare idea, no?" suggerì Sedanka alla Ginestra. Proprio in quel momento, lo sconosciuto rivolse un saluto ai presenti, seguito da un fragoroso sbadiglio... Come se fosse totalmente ignaro della situazione in cui si era cacciato. Lo sciamano in risposta non mosse alcun muscolo facciale ma si limitò solo ad ascoltare le parole della volpe. E quando ebbe finito stentava a credere a esse, facendosi scappare una piccola risata sbuffata. Ma almeno aveva lasciato perdere i cristalli.
    "Forse non hai capito alcune cose. Lascia che te le spieghi." Il licantropo si avvicinò ancora di più allo sconosciuto, quasi a tre spanne dalla gabbia naturale della Ginestra.
    "Prima cosa: di norma i cristalli e tutte le cose che troviamo in natura appartengono a qualcuno, ovvero alla Natura stessa. Adesso lo sai.
    Seconda cosa, di conseguenza, i cristalli non sono miei. Dopotutto io sono solo un umile sciamano nomade.
    Terza e ultima cosa: accetto le tue scuse ma impara da questo errore che..."

    La gabbia di artigli della Ginestra si fece ad un tratto sempre più stretta intorno alla volpe; altre estremità affilate affiorarono per afferarle le zampe. Sedanka allarmato fece dei rapidi passi indietro, osservando al contempo la scena.
    "...Che potrebbe costarti la vita se non trovi un modo per scusarti con Lei."
    La Ginestra lo avrebbe sicuramente ucciso di quel passo, nonostante lo sconosciuto avesse ammesso di aver sbagliato. Il licantropo si portò una zampa contro le tempie, pensando (con il tempo a sfavore) a come far smettere la furia della misteriosa entità del luogo.
    "Va bene, va bene, ora basta!" urlò.
    "Fermati un attimo, il vero pericolo non è lui!"

    Edited by H a w k e ; - 9/4/2018, 09:59
     
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    Che strano individuo. Anzi, che strani individui!
    In effetti il gesto della volpe non era quello di qualcuno intenzionato a rubare, né quello di qualcuno davvero spaventato. La stretta si allentò, mentre il felino continuava a girare attorno alla solida struttura di cristallo arancione e il lupo le chiedeva di smetterla.
    In fondo la stavano aiutando, poteva dare loro ascolto. Si, poteva farlo.
    Lasciò lentamente andare la strana volpe, ritirando uno ad uno i cristalli con la dovuta calma e lentezza. Alcuni di questi semplicemente si frantumarono, altri vennero come riassorbiti dal sottosuolo.
    "Il nemico, non è lui" rispose mentalmente ai due, escludendo la volpe non essendo questa più a contatto con i suoi cristalli.
    Fece quindi affiorare artigli arancioni che non gli chiesero il permesso per ghermirlo, e per un istante gli sfiorarono il pelo.
    "Vedi di non darmi motivo di cambiare idea"
    Credeva che la Ginestra fosse omniscente; Aveva detto che, secondo lui, La ginestra aveva i suoi modi per capirlo. La ginestra non poteva leggere nella mente,però poteva comprendere l'entità e le intenzioni di chi valicava le sue terre, quello si.
    Ritirando di nuovo i cristalli sotto terra ne generò altri in modo da formare un percorso che conduceva verso l'estremità nord della pianura trasparente, che in quella notte stellata era visibile soltanto attraverso i bagliori splendenti che alcuni cristalli emanavano brillando di luce propria.
    Al termine del percorso avrebbero trovato un'ampia voragine, che conduceva a diversi metri sotto la superficie, sfociando in un lungo tunnel che si dirigeva verso l'esterno e quindi sotto il livello del mare.
    Continuando in quella direzione la situazione si faceva decisamente buia, e purtroppo la ginestra non poteva proseguire oltre. le zampe arancio affiorarono ancora una volta.
    "Qualcosa, qua sotto, sta cercando di distruggere dall'interno la Ginestra. Io non posso fermarlo, non posso... non riesco a raggiungerlo! Se mi aiuterete prometto... che la Ginestra vi ringrazierà, vi ricompenserà. E tu volpe avrai ciò che vuoi, ma vedi di renderti utile" commentò una volta che le ebbero di nuovo stretto la mano.
    Dai dedali sotterranei proveniva una sottile nebbiolina bianchiccia, come brina gassosa piuttosto pungente e dall'aspetto sinistro. Sicuramente non un invito ad entrare, ma se volevano aiutare la Ginestra avrebbero dovuto farlo. La bruma li raggiunse avvolgendoli, cominciando a far percepire loro un leggero fresco pizzicore, non troppo fastidioso ma neanche del tutto piacevole.
     
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    Il saggio licantropo sciamano iniziò a dialogare con la volpe antropomorfa che si trovava in trappola negli artigli cristallini della Ginestra, che sembrava avere un'aria tutt'altro che preoccupata. Sbadigliava in maniera annoiata, come se non fosse del tutto noioso aspettarsi di morire trafitti da degli artigli di cristallo.
    Zenon si calmò e rimase a guardare l'evolversi degli eventi. Il buon Sedanka stava convincendo la Ginestra a risparmiare la vita a quella strana creatura, che ammise il suo errore e che i cristalli non erano per lui. il Creimvell, comunque, continuava ad agitare la coda nel sentire che era un mercenario. C'erano anche dei mercenari tra gli umani che avevano attaccato il suo territorio e il suo branco, così avidi di denaro tanto da uccidere qualsiasi creatura trovassero lungo la loro strada.
    Davanti a Zenon, però, non c'era un essere umano ma una volpe bipede e quindi probabilmente non aveva la malvagità, l'avidità e la stupidità tipica dei bipedi senza pelò nè coda nè artigli nè orecchie a punta. Infatti, strappò subito un foglio, dove c'era scritto l'ordine di commissione.
    Zenon scattò in aria come un gattone spaventato e si mise in posizione arcuata, quando il licantropo urlò improvvisamente. Cosa poteva aver sentito Sedanka per urlare in quel modo e discolpare la volpe? Anche la Ginestra confermò che non era la volpe il nemico e difatti iniziò, con estrema lentezza, a liberarlo dalla sua prigione cristallina.
    I cristalli che tenevano intrappolata la volpe sparirono ma ricomparvero poco dopo, a disegnare un percorso che serpeggiò verso nord, sparendo oltre la loro visuale.
    La Ginestra parlò di nuovo, segnalando di un pericolo sotto di essa, che la stava distruggendo dall'interno. Quale potere oscuro minava la potente entità?
    Attorno a Zenon, a Sedanka e alla volpe si condensò poi una strana bruma gelida, come se fosse salita d'improvviso la nebbia invernale, con il suo pizzicore umido e freddo. Il Creimvell sapeva benissimo che quella non era nebbia normale ma non si fece minimamente intimorire
    "Io ti aiuterò, Ginestra! Sarai libera da quel male che ti sta affliggendo da sottoterra"
    disse con orgoglio.
    Zenon, per dimostrare ulteriormente la sua fedeltà alla Ginestra, si strusciò con il corpo ad uno dei cristalli arancioni che erano apparsi, allo stesso modo di un gatto che si struscia sulla caviglia di chi gli vuole bene. Nel linguaggio del corpo dei Creimvell, ma anche dei felini in generale, significava sia affetto ma anche fedeltà e lealtà.
    Il felino dal pelo bluastro, poi, si diresse dalla volpe, con l'andatura elegante tipica dei felini.
    "Visto che non sei nostro nemico, ti conviene accettare l'incarico. La Ginestra ti sta offrendo la possibilità per dimostrarle che dici la verità" disse alla volpe antropomorfa.
     
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  10. radsol
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    In che razza di situazione si era cacciato.
    Non era seriamente preoccupato per la gabbia che lo stava quasi lasciando senza il minimo spazio per respirare, d'altronde lui non aveva cattive intenzioni, inoltre qualcosa gli diceva che quel lupo lo avrebbe aiutato sicuramente.
    "Certo sciamano, capisco le tue parole, ma è anche vero che la tanto buona terra che tu ami è così generosa da lasciarci i suoi doni, Non mi aspettavo di certo che sarebbe stato un crimine" fece, per poi udire il fragoroso urlo dello sciamano, che preannuncio la liberazione di Shin, il quale si grattò il collo con aria annoiata dopo uno sbadiglio
    "Piano nonnetto, hai fatto paura anche a me" fece con un sorriso avendo visto la reazione di quella strana pantera.
    Dopo la sua liberazione, la strana entità fece segno al neo gruppetto di andare andare in una specie di buco con della strana nebbia, insinuando che qualcosa o qualcuno la stava distruggendo dall'interno
    " ti ho già detto che non li voglio questi tuoi amati cristalli, puoi tenerteli, Non sono un ladro, però cercherò di aiutarti, Non voglio aver fatto un viaggio a vuoto, e poi che mercenario sareise rifiutassi un incarico"
    Fece rivolgendosi al cielo, Non sapendo bene da dove gli stesse parlando, per poi rivolgersi ai suoi due nuovi improbabili compagni.
    "Stai tranquillo micione, non sono neanche un bugiardo se è per questo, ma mi sembra d'obbligo presentarmi a voi.
    il mio nome è Shin, sono un kitsune, è un piacere fare la vostra conoscenza"
     
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    La Ginestra fortunatamente aveva dato ascolto alle parole di Sedanka. In realtà più che parlare aveva urlato, tanto da far saettare in aria Zenon e la volpe grigia dalla paura. Però se non fosse stato così l'estraneo sarebbe sicuramente morto trafitto dai duri artigli di minerale.
    "Ti ho salvato la pelliccia, però." disse il licantropo, alzando le spalle. Ridacchiò sotto i baffi quando si sentì dare del "nonnetto"; in effetti il volpone non aveva tutti i torti. Aveva pur sempre una certa età rispetto ai presenti, Ginestra esclusa ovviamente.
    "Vedi di non fare mosse azzardate da ora in avanti." disse poi rivolto all'altro canide, staccando la lancia da terra e impugnandola con la zampa destra. I cristalli dapprima generati vennero riassorbiti, poi riaffiorarono a nord della vasta pianura, andando così a disegnare un percorso che doveva percorrere il gruppetto.
    Sedanka tranquillamente, dopo aver ascoltato la Ginestra, prese la posizione di testa camminando adagio lungo la strada tracciata. Era curioso come alcuni cristalli brillasero di luce propria, ognuno di loro emanavano bagliori di colori diversi che rendevano il luogo ancora più arcano e intriso di mistero. Lo stesso pelo grigio del licantropo si tingeva di quelle innaturali luminescenze.
    "Come ti ha detto Zenon, hai un'occasione in cui ti è concesso provare che non volevi veramente sottrarle dei cristalli senza il suo permesso, anche se lo hai chiaramente dimostrato." disse alla volpe, la quale si presentò come Shin.
    "Queste entità sono molto sospettose e non gli basta che tu ammetta semplicemente l'errore. E io lo so benissimo." bisbigliò, voltandosi verso la creatura dal manto grigio. Non era un offesa alla Ginestra, ma lo sciamano sapendo come certe presenze si comportavano si era sentito in dovere di avvertire Shin.
    "Comunque io sono Sedanka. Posso sembrarti un vecchietto ma non farti ingannare dai miei modi di fare." ammise, ridacchiando arzillo.
    Il percorso stava giungendo al termine e Sedanka lo stava notando dai cristalli che mano a mano si diradavano. Quando il licantropo arrivò alla fine, vide un'ampia voragine che bucava il terreno. Sembrava una specie di tunnel che si snodava nel sottosuolo, da cui usciva un'inquietante nebbiolina bianca che faceva gelare letteralmente la spina dorsale. Inoltre l'ambiente si era fatto decisamente più buio.
    Il lupo si portò una zampa sotto il mento peloso mentre studiava ciò che aveva davanti.
    "D'accordo, vado io per primo."
    Scendendo verso il dedalo sotterraneo, Sedanka fu inghiottito dalle sue stesse tenebre.

    Edited by H a w k e ; - 22/4/2018, 15:49
     
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    Il buio del tunnel pervase il trio, mentre la voce della Ginestra li abbandonava. Come aveva preannunciato, non poteva proseguire oltre.
    "Vi ringrazio... fate attenzione"
    La Ginestra a quel punto parlò loro con un tono molto diverso, molto più vicino ad un normale tono di voce umano piuttosto che a quello di un'articolata forma di vita naturale non molto dissimile da una divinità.
    "Raccogliete questi, vi forniranno luce finché non consumeranno la loro energia"
    Dal suolo emersero dei cristalli luminescenti, uniti assieme a formare una sorta di torcia senza manico fatta di cristallo con varie punte. Ne seguirono altre due, anche se probabilmente soltanto Shin e Sedanka avrebbbero potuto portarne una, e solo il primo dei due non aveva le zampe già occupate.

    Si addentrarono nel lugubre tratto sotterraneo che si immergeva sotto la spiaggia, fino a giungere sotto il livello delle acque. Un profondo gorgoglio cominciò a farsi largo lungo le scure paretri della galleria, su cui non si gettava nessuna forma di luce. La visibilità era ridotta ulteriormente dalla strana nebbia opaca, che occludeva parzialmente la visione anche a cielo aperto.
    Alcuni cristalli si trovavano anche all'interno, lungo le pareti, incastonati lungo la terra compatta o sparsi al suolo. Come qualcuno ce li avesse portati, o molto tempo prima si fossero trovati lì e per qualche motivo fossero stati mossi.
    Volute di nebbia più densa li raggiunsero, mentre il brusio gorgogliante si faceva più vicino. Con l'appropinquarsi dell'insolito rumore giunse anche un freddo innaturale, stranamente più intenso con il proseguire del loro cammino.
    Improvvisamente una figura avvolta da un'aura bianca si manifestò nell'ombra. Non era molto alta, ma sicuramente massiccia.
    Questa avanzò, emanando aria fredda man mano che si avvicinava a passi lenti e pesanti. Non era facile distinguerne le fattezze, ma la luce della torcia ne illuminò il profilo mostrando una specie di golem antropomorfo di ghiaccio che scaricava energia biancoazzurra tutt'atttorno. Il suo volto ricordava quello di un umanoide con tratti mostruosi, dal corpo robusto eretto su due gambe tozze e spesse.
    Questo non attese neanche un istante, quando il trio fu alla portata sufficente generò una punta di ghiaccio e la scagliò contro Zenon; altre seguirono la prima, dirette anche verso gli altri, alcune in forma di cuspidi aguzze e altre in forma di trasparenti lame taglienti.
    Che fosse quella la fonte dello strano gelo che quel luogo effondeva?
     
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    Incubo infernale

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    La strana volpe antropomorfa si presentò come Shin e disse di essere un kitsune.
    "Come ha detto Sedanka, io mi chiamo Zenon e sono un Creimvell del metallo. Devo dire che ho conosciuto di kitsune ma erano tutti ferali e di colore rosso o arancio, come le volpi...normali" si presentò il felino.
    Il cammino fu tranquillo lungo il sentiero luminoso che li condusse fino ad una grande voragine.
    In quel momento la Ginestra offrì loro dei cristalli luminescenti fatti con tante punte.
    Dato che Zenon era quadrupede e non poteva tenere la torcia-cristallo come gli altri due compagni di avventura il licantropo gliela mise attorno al collare borchiato, in modo tale che le punte acuminate di cristallo non gli pungessero il collo.
    "Grazie, Ginestra!"
    Il Creimvell si sentiva più forte e più protetto con quel cristallo addosso; i metalli contenuti nel reticolo cristallino davano altra energia al felino, ma solo lui poteva usufruirne, a differenza degli altri.
    Sedanka si offrì di entrare per primo e Zenon lo seguì a ruota, come un felino fedele, dal passo elegante. Mano a mano che scendevano la visibilità calava sempre di più, sia per la nebbia e sia per l'oscurità, che tuttavia non intimorirono Zenon. Aveva tutti gli altri sensi acuti per percepire movimenti, comprese le sue sensibili vibrisse sul muso. Si sentiva un gorgogliare di acqua, come se lì vicino ci fosse un gorgo che porta l'acqua in profondità. Il tunnel che percorrevano era però totalmente asciutto. Altra cosa che veniva percepita era il continuo calo della temperatura e il freddo era tale da provocare la condensa del respiro davanti la bocca. Improvvisamente, le vibrisse del felino captarono del movimento davanti a loro.
    "Attenzione! Rilevo una presenza davanti a noi!" il Creimvell mise in guardia i compagni prima che la presenza si manifesti ai loro occhi.
    La presenza apparve subito dopo, alta e massiccia. Era un grosso golem di ghiaccio che si avvicinava lentamente ma pesantemente verso di loro, abbassando ulteriormente la temperatura. Zenon non soffrì del calo termico, ben protetto dalla sua pelliccia che si rizzò immediatamente in aculei metallici appena notò il golem dalle inquietanti fattezze umane.
    L'agile felino scartò di lato per evitare la punta di ghiaccio diretta verso di lui, che si frantumò contro la parete del tunnel. Agile e veloce, il gattone si celò dietro la cortina di nebbia, saltellando di qua e di là per confondere l'avversario e per elaborare un piano.
    Il golem era grosso e massiccio ma anche estremamente lento se comparato alla velocità di Zenon, che rimase in attesa del momento opportuno di attaccarlo alle spalle.
    "Cercate di distrarlo!" disse il Creimvell ai suoi due compagni di battaglia.

    *Hawke, sorry se ho mosso Sedanka ma qualcuno doveva risolvere il problema della torcia per Zenon che per ora si fida di più del tuo licantropo XD
     
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  14. radsol
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    Come detto dai due individui, i loro nomi erano rispettivamente sedanka e zenon, uno un evidentissimo lupo mannaro sciamano, l'altro un... Shin non era sicuro di saperlo pronunciare, diciamo una specie di pantera.
    Come in linea per il suo titolo il lupo sembrò fare una di quelle prediche da amico della natura, invitandolo ad avere rispetto e cose cosi, la volpe grigia si limitò semplicemente a muovere il muso su e giù e fare qualche sorriso, non che le sue parole fossero sbagliate o poco importanti, d'altronde gliele stava dicendo per proteggerlo e non farsi ridurre a spiedino, ma Shin non gli diede molto peso, anche se le parole che pronunciò a sedanka in segno di riconoscenza erano sincere, infondo lui provava comunque un profondo rispetto verso gli altri.
    Poi fu il gattone a parlargli, presebtandoglisi e iniziando a dir qualcosa riguardante delle kitsube incintrare in precedenza, sembrava aver incontrato solo kitsune giovani da quello che aveva capito, d'altronde le kitsune erano ingannatrici, difficilmente le si vede con il loro aspetto, ma ci fu una parola che fece per un secondo strizzare l'occhio a Shin.
    " beh io non sono normale, io sono io mio nuovo amico felino* fece, mostrando un rapido movimento di orecchio, quasi come a definire il suo disappunto.
    dopo quelle presentazioni si diressero dove questa fantomatica ginestra li aveva indirizzati, fu sedanka ad Andare per primo munito della strana torcia che la "natura" gli aveva Donato, fatta di cristalli luminescenti. Il lupo aveva aiutato il gattone mettendogliela sul collare senza fargli del male, mentre Shin semplicemente se l'era legata ad un fianco e con le braccia dietro la testa iniziò a camminare tranquillo "fai strada lupo non così anziano" fece prendendo un po in giro il licantropo, seguendolo.
    Arrivarono in quella che sembrava essere un lungo tunnel freddo e asciutto, c'erano dei cristalli anche li ma sembravano "spenti". Man mano che il trio andò avanti l'aria sembrò sempre di piu raggelarsi, Shin non soffriva tanto il freddo, aveva il suo caldo pelo, ma stava iniziando a divenire freddo anche per lui.
    di fronte a loro poi una strana figura tozza e umanoide si presentò, aveva le fattezze di un golem, come quelli che si facevano in argilla ma questo era fatto di puro ghiaccio, e senza alcun preavviso lanciò dei dardi di ghiaccio verso i tre.
    zenon li evitò elegantemente un felino ma Shin non fu da meno, Sempre con il suo ormai consueto sguardo annoiato fece un balzo di lato, iniziando a correre velocemente contro il golem tenendo salda una sua zampa sul manico della spada.
    fu un attimo, un piccolo lampo argenteo sfuggì dal fodero della lama ed in un secondo Shin si ritrovo alle spalle del golem, riponendo lentamente la sua katana nella custodia.
    Non appena questa fu del tutto rinfoderata, sul braccio del golem comparve un profondo taglio, il quale si trasformò in letteralmente uno squarcio netto e preciso, che fece cadere a terra il braccio ormai Mozzato del povero essere.
     
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    Maestro

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    sono affari miei!

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    Era davvero buio lì dentro. Non come il buio della notte in cui vedeva piuttosto bene, era un'oscurità più densa del solito. Fortunatamente la Ginestra, con una voce più sfumata e meno innaturale del solito, provvedé a fornire al gruppo dei cristalli luminosi. Essi infatti emersero dal terreno e Sedanka ne afferrò uno che emanava un bagliore verdastro, poi ne mise uno incastrato nel collare del creimvell, dato che non poteva tenerlo tra le zampe (e tanomeno in bocca, essendo scomodo). Muniti in quel modo di una fonte luminosa, le creature potevano procedere lungo il tunnel sotterrano. La nebbiolina che aleggiava però non gli poteva permettere di vedere oltre massimo un paio di metri e Sedanka si trovò più volte a strizzare gli occhi involontariamente per aguzzare la vista.
    "Sembra quasi un rumore rilassante, questo che sentiamo." constatò ironicamente il licantropo, riferito al continuo gorgoglio che stava accompagnando il gruppo. Era impressionante come niente lo turbasse più di tanto, il licantropo aveva sempre una visione positiva su tutto. Neppure se si fosse trovato qualcuno di pericoloso davanti, proprio come stava per succedere...
    La temperatura era calata radicalmente, si percepiva più un freddo acuto e addirittura quasi palpabile. Zenon fu il primo a lanciare l'allarme di un imminente presenza che stava avanzando verso di loro, quindi Sedanka si fermò, stringendo la lancia più forte con la zampa destra.
    "Uhm." mugolò, lisciandosi un baffo. Dall'oscurità del tunnel spuntò fuori una specie di omone grande e robusto, che oltre a far abbassare ulteriormente la temperatura, emanava dal suo corpo una specie di energia azzurrognola. Complessivamente era lento nei movimenti, ma non negli attacchi: Sedanka infatti rotolò di lato quando si trovò costretto a evitare dei dardi di ghiaccio alquanto aguzzi. Prontamente poi si rimise in piedi e con fare rapido tracciò un cerchio intorno a sé un cerchio con la lancia. Dal tracciato iniziò a formarmi un turbine di fuoco, una specie di muro che proteggeva il licantropo ma emanava un discreto calore, abbastanza da far sciogliere il ghiaccio. Se il golem si fosse avvicinato avrebbe riportato dei danni.

    Nessun problema Zell, se si tratta di azioni simili a queste (quando avete bisogno) voi tutti potete muovere i miei personaggi (:
     
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75 replies since 3/10/2017, 09:56   1142 views
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